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Progresso di Lettura:
IL NOSTRO DIO È UN FUOCO CONSUMANTE
Alonzo T. Jones
Questo sermone fu predicato
al Battle Creek Tabernacle, 22 ottobre 1898,
e successivamente fu stampato su Review and Herald,
24, 31 Gennaio e 7 Febbraio 1899
“Per il peccato, ovunque si trovi, ‘il nostro Dio è anche un fuoco consumante’ {Ebrei 12: 29}. Lo Spirito di Dio consumerà il peccato in tutti coloro che si sottomettono alla sua potenza. Ma se l’uomo si lega al male finisce per identificarsi con esso. Allora la gloria di Dio, per poter distruggere il peccato, deve anche distruggere il peccatore. Giacobbe, dopo una notte di lotta con l’angelo, esclamò: ‘Ho veduto Dio faccia a faccia, e la mia vita è stata risparmiata’ {Genesi 32: 30}. Egli aveva commesso una gran colpa contro Esaù, ma poi si era pentito. La sua trasgressione era stata perdonata, perciò poté sostenere la manifestazione della presenza di Dio. Ma se l’uomo si presenta a Dio come peccatore volontario, allora sarà distrutto. Al ritorno del Cristo gli empi saranno consumati ‘col soffio della sua bocca’ e distrutti ‘con l’apparizione della sua venuta’ {2 Tessalonicesi 2: 8}. La luce della gloria di Dio, che dona la vita ai giusti, ucciderà gli empi”.
{E.G. White, The Desire of Ages, DA 107.4 – La Speranza dell’Uomo, SU 68.5-69.1}
[p.1] Il Signore sta arrivando. Sta arrivando con potenza e grande gloria. E “il nostro Dio è anche un fuoco consumante” {Ebrei 12: 29}.
“Ora, quanto ai tempi e alle stagioni, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva, poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza», allora una subitanea rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non scamperanno affatto” {1 Tessalonicesi 5: 1-3}.
È vero, non è necessario che io parli dei tempi e delle stagioni, tuttavia, vi è quel tempo connesso alla Sua venuta, del quale è assolutamente indispensabile parlare e pensare continuamente; vale a dire all’effetto della Sua venuta; poiché Egli viene “in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono all’evangelo del Signor nostro Gesù Cristo”. E tutti “questi saranno puniti con la distruzione eterna, lontani dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza” {2 Tessalonicesi 1: 8-9}.
[p.2] Ancora è scritto: “Allora sarà manifestato quell’empio che il Signore distruggerà col soffio della sua bocca e annienterà all’apparire della sua venuta” {2 Tessalonicesi 2: 8}. Quindi, quando viene nella Sua gloria, è una gloria divorante, che brucia tutti gli empi e tutti coloro che hanno qualche malvagità dentro di loro.
È scritto ancora: “Ecco, il giorno dell’Eterno viene: giorno crudele, d’indignazione e d’ira ardente, per fare della terra un deserto e sterminare da essa i peccatori… Io punirò il mondo per la sua malvagità e gli empi per la loro iniquità” {Isaia 13: 9, 11}. E “chi potrà sostenere il giorno della sua venuta? Chi potrà rimanere in piedi quando egli apparirà?” {Malachia 3: 2}. Questa è la domanda. Poiché Egli è come un fuoco divorante: e poiché, quando verrà, Lo vedremo così com’è, e dovremo incontrarLo come quel fuoco divorante che è, per noi non ci sarà scampo.
Quando Egli verrà, non avrà misericordia delle persone come al tempo della Sua prima venuta; “Dio non ha riguardo a persona” {Galati 2: 6}. Com’è certo che Egli verrà come Egli è, e noi sicuramente “Lo vedremo come Egli è” {1 Giovanni 3: 2}, è altrettanto certo che tutti noi, ciascuno di noi, saremo trattati per quello che siamo. Non ci sarà alcun cambiamento del carattere, non ci sarà più spazio per qualsiasi altro cambiamento in noi in quel giorno.
[p.3] Tuttavia, in quel giorno, come in tutti gli altri giorni, non è sugli uomini stessi che si abbatterà l’ira di Dio, ma sui peccati degli uomini; e sugli uomini solo quando essi si identificano con i loro peccati. “Perché l’ira di Dio si rivela dal cielo”, non contro tutti gli uomini empi, non contro tutti gli uomini ingiusti, ma “sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini” {Romani 1: 18}. E solo se l’uomo si aggrappa alla sua empietà, solo se soffoca la verità nell’ingiustizia, avverrà che l’ira di Dio sarà rivelata dal cielo contro di lui: e anche allora non contro di lui in primo luogo, ma contro il peccato a cui lui si aggrappa e che non vuole abbandonare. E poiché questa è la sua scelta, aggrappandosene saldamente, egli deve assumersi le conseguenze della sua scelta, quando essa sarà definitiva. Così è scritto, e lo rileggo di nuovo: “L’ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell’ingiustizia” {Romani 1: 18}.
Continuando da dove abbiamo letto poco fa: “Allora sarà manifestato quell’empio che il Signore distruggerà col soffio della sua bocca e annienterà all’apparire della sua venuta. La venuta di quell’empio avverrà per l’azione di Satana, accompagnata da ogni sorta di portenti, di segni e di prodigi bugiardi, e da ogni inganno di malvagità per quelli che periscono, perché hanno rifiutato di amare la verità per essere salvati. E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna, affinché siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nella malvagità!” {2 Tessalonicesi 2: 8-12}.
[p.4] “Non hanno creduto alla verità”. La conoscevano; è stata loro presentata; i loro cuori glielo dicevano, lo Spirito di Dio glielo diceva che era la verità; le loro stesse coscienze glielo confermavano: ma non avevano creduto alla verità; essi “si sono compiaciuti nella malvagità”, e hanno tenuto a freno e respinto la verità per l’ingiustizia; è “per questo” che l’ira di Dio si rivelerà dal cielo, e li colpirà.
Eppure, come già detto, l’ira di Dio non è primariamente contro di loro, ma contro ciò che essi amano; contro la cosa a cui si aggrappano e da cui non si vogliono separare. E alla fine, in quel grande giorno in cui il giudizio viene fatto, e a destra e a sinistra ci sono tutte le persone che sono sempre vissute, quelle a sinistra se ne andranno “nel fuoco eterno, preparato”: non per loro, ma “per il diavolo e i suoi angeli”. Il Signore ha fatto tutto il possibile affinché non lo vedessero mai. Ha dato Suo Figlio per salvarli, affinché non sperimentassero mai quel fuoco. Esso non fu preparato per loro. Dio non desidera che essi si perdano; ma dovranno andarci perché là c’è quella compagnia che hanno scelto; quello è il luogo con cui si sono connessi e dal quale non si sono separati. Perciò, dice: “Andate via da me maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli” {Matteo 25: 41}.
[p.5] “Non preparato per voi”. Dio in quel giorno – il Signore Gesù Cristo in quell’ora – quando quella parola sarà pronunciata, sarà altrettanto addolorato come lo fu nell’ora della croce. Sarà altrettanto affranto che questi debbano andare in quel luogo, che non era preparato per loro, come lo era al momento della croce. Non è un Suo piacere che qualcuno debba essere lì. Sono lì a causa di quel peccato a cui si sono uniti inseparabilmente. Essendo questa la loro scelta irrevocabile, ora hanno semplicemente l’opportunità di ricevere davvero, e pienamente, ciò che hanno scelto. Hanno sempre avuto la possibilità di scegliere e hanno fatto la loro scelta, rimanendo fedeli ad essa: e quando riceveranno le conseguenze della loro scelta, infatti, non ci sarà più tempo per lamentarsi. Dio ha fatto tutto quello che poteva fare, ma loro non l’hanno fatto.
Quindi, sebbene sia un dato di fatto che il Signore non desideri che nulla di tutto ciò avvenga per alcun uomo, tuttavia, poiché “Dio è anche un fuoco consumante” {Ebrei 12: 29}, questo sarà il modo in cui Egli dovrà venire. Essendo un fuoco divorante, e venendo come Egli è, Egli viene in un fuoco ardente per dare alla malvagità ciò che gli è dovuto; e chi si è unito all’empietà andrà nella stessa direzione.
“… per far vendetta di coloro che non conoscono Dio” {2 Tessalonicesi 1: 8}. Essi hanno avuto l’opportunità di conoscere Dio. Le moltitudini professavano di conoscere Dio, ma nelle loro opere Lo negavano. Avevano la forma della pietà, la professione, ma ne negavano il potere.
[p.6] Voi conoscete queste parole: “Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di sé stessi, avidi di denaro, vanagloriosi superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio, aventi l’apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati. Nel numero di questi, infatti, vi sono quelli che s’introducono nelle case e seducono donnicciole cariche di peccati, dominate da varie passioni… riprovati quanto alla fede” {2 Timoteo 3: 1-8}. E la distruzione verrà su di loro, non perché non hanno avuto alcuna possibilità, ma perché hanno disprezzato tutte le possibilità che hanno avuto: non perché non hanno avuto l’opportunità di conoscere Dio, ma perché hanno rifiutato ogni opportunità che Dio aveva dato loro per scoprirLo e conoscerLo quando Lui si era rivelato.
Dio è del tutto chiaro; poiché Gesù disse: “Se uno ode le mie parole e non crede, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunziata sarà quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno” {Giovanni 12: 47-48}.
“Ha chi lo giudica”. Ora scopriamo chi è quel “chi” che lo giudica. Non è Gesù Cristo: Egli stesso dice che non è Lui, poiché disse: “Se uno ode le mie parole e non crede, io non lo giudico”. Lui non è quel “chi”. Ma c’è un “chi” che lo giudica, e penso proprio che possiamo scoprirlo. Guardiamo ancora: “Se uno ode le mie parole”. Quella parola è la parola di Dio. È la parola di vita che proviene da Dio, perché è la parola di Dio. La parola di vita dell’Eterno è vita eterna, perché eterna è la vita di Dio. Poi c’è la parola della vita eterna. Quella parola è pronunciata. Tutti gli uomini la sentono. “Se uno ode le mie parole e non crede” e “chi mi respinge e non accoglie le mie parole”, essendo quella parola, la parola di vita, quando viene a te, o a me, o ad un altro uomo, la vita eterna viene a te, o a me, o ad un altro uomo.
[p.7] Nelle “parole di vita eterna” viene la vita eterna a colui al quale giunge la parola. E quando rifiuta la parola, rifiuta la vita eterna. Scegliendo di rifiutare la vita eterna, sceglie la morte eterna. È una sua scelta rifiutare la vita eterna; e rifiutando ciò, sceglie la morte. Allora, quando la morte giungerà a colui che l’ha scelta, chi l’ha portato ad essa? Chi lo ha ritenuto degno di morte? Chi lo ha giudicato? Chi lo ha condannato a morte? Solo sé stesso! Nessun altro ne è colpevole.
Dio ha fatto tutto ciò che poteva: ha posto davanti a lui la vita eterna; lo ha circondato di ogni possibile incentivo, e ogni persuasione per riceverla; l’ha resa attraente per lui; ha adornato la verità, l’ha decorata, resa bella quanto poteva; il cuore stesso dell’uomo l’approvava; lo Spirito di Dio gli diceva: «Questa è la cosa giusta, questa è la verità», ma egli «si è compiaciuto nella malvagità». Ha respinto la parola e, rifiutando la parola della vita eterna, ha respinto la vita eterna; e in ciò ha scelto la morte eterna. Quando, perciò, riceve la morte eterna, questo è solo ciò che egli ha scelto. Lui stesso si è ritenuto degno di questa tragica fine.
Quando Paolo e Barnaba erano ad Antiochia, e i Giudei contraddissero e bestemmiarono le cose dette da Paolo e Barnaba ai pagani, questi uomini di Dio si fecero arditi e dissero: “Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna ecco, noi ci rivolgiamo ai gentili” {Atti 13: 46}.
[p.8] Notate: non è stato detto “noi vi giudichiamo indegni della vita eterna”, no! Voi “vi giudicate indegni di vita eterna”.
Tutta la Scrittura è fondata su questo pensiero, che non è contro la persona, ma contro la cosa alla quale la persona si è attaccata, contro questa viene l’ira di Dio. Quindi, poiché il Signore esegue la vendetta principalmente solo contro il peccato, poiché la Sua ira è solo contro l’empietà e l’ingiustizia, e ha fatto tutto il possibile per indurre il popolo a separarsi dal peccato, allora, in quel giorno ardente quando Egli viene, e si rivela al mondo, e il mondo Lo vede così com’è, sarà solo contro il peccato che eseguirà la Sua vendetta.
Cosa potrebbe fare di più Dio di quello che ha fatto per togliere il peccato? Ha dato il Suo Figlio Unigenito; Cristo ha dato sé stesso, “affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” {Giovanni 3: 16}. Dio promette a ogni persona che se crederà, essa non perirà. Troppo spesso questo versetto si comprende in modo sbagliato, nel seguente modo: “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Figlio Unigenito, affinché chiunque crede in Lui ‘potrebbe non perire’, ma avere vita eterna”. Niente del genere. È il versetto successivo contiene il condizionale “potrebbe”: “Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato (‘potrebbe essere salvato’, KJV) per mezzo di lui” {Giovanni 3: 17}. Questo è ciò che può anche avvenire. Quando Dio ha dato Suo Figlio, in quel dono ha stabilito la possibilità eterna che ogni anima in questo mondo possa essere salvata. Ma è lì che si trova il “potrebbe”. È la che si trova il “forse”. Perché, se qualcuno è salvato, dipende da ciò che lui sceglie. Il Signore non ci salverà nostro malgrado. Egli lo ha reso possibile, donandoci Cristo, affinché ognuno di noi possa essere salvato. Dipende da noi se sceglieremo la salvezza che ha offerto; se prenderemo la croce, e ne adotteremo i mezzi, questo renderà la nostra salvezza certa.
[p.9] Ma quando uno ha scelto Cristo, e crede in Lui, non c’è più alcun “forse” a riguardo. C’è solo un: “Così sarà!”. Allora subentra il versetto che dice: “Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna” {Giovanni 3: 16}. Credere in Gesù Cristo toglie tutto quel “forse” che vi era prima, e ne fa un “così sarà” eterno. Così, dunque, a ogni persona che crede in Gesù, dice Dio, io mi impegno che tu “non perisca“. Ad ogni persona in questo mondo, per quanto malvagia possa essere, il messaggio di Dio è che Egli ha provveduto, ha stabilito, la cosa e l’ha fissata così fermamente che, proprio poiché una persona crede in Gesù Cristo, essa “non dovrà perire“. Questa è un’eccellente offerta: è infinitamente giusta e infinitamente generosa. È tanto giusta e generosa quanto lo è Dio.
La distruzione del peccato è l’unica via di salvezza. Il Suo nome sarà: “Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati” {Matteo 1: 21}.
[p.10] Così, quando accetto la Sua offerta, tanto certamente quanto io credo in Gesù, non perirò. E in questo, prendo la decisione di abbandonare il peccato. Sono d’accordo ad essere separato dal peccato e deciso nel separarmi da esso. Ascolta: “Sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, perché il corpo del peccato possa essere annullato” {Romani 6: 6}. Allora l’oggetto della croce di Cristo è la distruzione del peccato. Abbi sempre di fronte quel pensiero. Tienilo stretto per sempre: la croce di Gesù Cristo, la crocifissione di Gesù Cristo, l’oggetto di essa è la distruzione del peccato. Grazie al Signore, quell’obiettivo sarà raggiunto. Ora leggiamo tutto il versetto: “Sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, perché il corpo del peccato possa essere annullato e affinché noi non serviamo più al peccato” {Romani 6: 6}. Non solo c’è la distruzione del peccato, ma anche la libertà di non servire più il peccato. “Infatti il peccato non avrà più potere su di voi” {Romani 6: 14}. Seguiamo brevemente questo pensiero in tutto il capitolo. C’è in esso tutto un mondo di vittoria e di gioia cristiana.
“Infatti colui che è morto è libero dal peccato” {Romani 6: 7}. Chi è crocifisso, chi ha accettato la morte di Gesù Cristo, ed è crocifisso con Lui, egli è liberato dal peccato.
“Ora se siamo morti con Cristo, noi crediamo pure che vivremo con lui” {Romani 6: 8}. Ma dove vive? Lui vive nel peccato? Egli non ha mai commesso peccato. Allora, come certamente viviamo con Lui, noi viviamo con Lui liberi dal peccato.
“sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più alcun potere su di lui” {Romani 6: 9}. Essa non poteva mantenere il dominio che aveva. Ha avuto il dominio, perché Egli si era arreso al dominio della morte {Giovanni 10: 17-18}; ma la morte non poteva trattenerLo, poiché era separato dal peccato. E la morte non può neppure trattenere alcun altro; anche se ha il dominio, non può trattenere l’uomo che è libero dal peccato.
[p.11] “Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi a Dio, in Gesù Cristo, nostro Signore. Non regni quindi il peccato nel vostro corpo mortale, per ubbidirgli nelle sue concupiscenze. Non prestate le vostre membra al peccato come strumenti d’iniquità, ma presentate voi stessi a Dio, come dei morti fatti viventi, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. Infatti, il peccato non avrà più potere su di voi” {Romani 6: 11-14}
L’apostolo dice che il peccato non avrà dominio su di te. Non regni dunque il peccato nella tua carne, nelle tue membra. Poi andando un po’ più avanti: “Non sapete voi che a chiunque vi offrite come servi per ubbidirgli, siete servi di colui al quale ubbidite, o del peccato per la morte, o dell’ubbidienza per la giustizia?” {Romani 6: 16}.
Il versetto successivo dice: “Ora sia ringraziato Dio, perché eravate servi del peccato, ma avete ubbidito di cuore a quell’insegnamento che vi è stato trasmesso. E, essendo stati liberati dal peccato, siete stati fatti servi della giustizia” {Romani 6: 17-18}
La croce di Cristo non solo libera dal peccato, ma rende gli uomini servi della giustizia. Il versetto successivo ci dice che il servizio della giustizia è “per la santificazione”; e il fine della santificazione è la vita eterna; e senza santificazione “nessuno vedrà il Signore” {Ebrei 12: 14}.
[p.12] Perciò è perfettamente chiaro, come l’A B C, che l’unica vera preparazione alla venuta del Signore è la separazione dal peccato. Non fa differenza quanto parliamo della venuta del Signore; né quanto predichiamo i segni dei tempi; né quanto ci prepariamo altrimenti, anche se vendiamo tutto ciò che abbiamo e lo diamo ai poveri, se non ci separiamo dal peccato, considerando costantemente di essere assolutamente separati dal peccato e di essere servitori della giustizia fino alla santità, noi non ci stiamo affatto preparando alla venuta del Signore: la nostra professione è tutta un inganno. Potremmo non viverlo come tale, ma ci inganneremmo da soli. Potremmo illuderci con questa idea; ma questo non farà alcuna differenza: se il nostro pensiero costante non è la totale separazione dal peccato, allora la nostra professione è una frode.
La professione di essere un Avventista, di essere un Avventista del Settimo Giorno, in attesa della venuta del Signore, proclamando alla gente che la venuta del Signore è vicina e guardando i segni dei tempi è assolutamente e sempre giusta. Però, sebbene io facessi tutto questo, ma non possedessi l’unica ambizione di essere completamente separato dal peccato e dal servirlo, la mia professione della fede Avventista sarebbe una frode: infatti se non sono separato dal peccato, non posso affatto incontrare il Signore in pace. Se dunque la mia unica ambizione non è la separazione dal peccato, e dal suo servizio, non mi preparo affatto ad incontrare il Signore.
[p.13] La domanda per ognuno di noi qui oggi, e per tutti gli Avventisti del Settimo Giorno, è: ti stai preparando ad incontrare il Signore {Amos 4: 12}, che, senza la santità, nessun uomo vedrà? Ti chiedo ancor di più di questo: sei [ora] pronto a incontrare il Signore?
Dei tempi e delle stagioni, non c’è bisogno che te ne parli. Non è necessario che io stia qui a parlare di quanto sia vicina la venuta del Signore. I segni si moltiplicano sulla terra. Siete Avventisti, voi sapete tutto questo; ma quel che di giusto posso fare io, ora e per sempre, è chiedere: Ti sei separato dal peccato? Ed essendo separato dal peccato, sei pronto a incontrare il Signore? Perché il nostro Dio è un fuoco consumante, e non serve a nulla cercare di allontanarsene {Matteo 3: 7-10}. Lui è proprio questo. Non hai bisogno di coccolarti con l’idea che Dio sia tutt’altro che un fuoco consumante. Egli dice essere proprio ciò che è; e prima ci rendiamo conto che Dio è un fuoco consumante, meglio è.
Cristo sta arrivando; ne stiamo parlando; verrà per noi. Egli viene come fuoco ardente, viene come fuoco consumante; ma voglio sapere a che ci serve parlare della Sua venuta a meno che non siamo pronti ad incontrarLo in questo fuoco consumante? È un inganno per l’uomo sorvolare (*questo fatto) con noncuranza quando questa è la verità eterna.
Non ti ricordi che la parola non solo dice che Lo vedremo, ma Lo vedremo così come Egli è? {1 Giovanni 3: 2}. Cioè Lo vedremo come un fuoco consumante, e ne sono felice. Grazie al Signore! Ecco una descrizione di Lui quando Giovanni Lo vide così come Egli è, Lo vide come Lo vedremo noi, e che dire? Solo alcuni punti: “I suoi occhi somigliavano ad una fiamma di fuoco… I suoi piedi erano simili a bronzo lucente, come se fossero stati arroventati in una fornace… e il suo aspetto era come il sole che risplende nella sua forza” {Apocalisse 1: 13-16}.
[p.14] Le Sue vesti erano “bianchissime, come neve, più bianche di ciò che potrebbe fare alcun lavandaio sulla terra” {Marco 9: 3}, “bianco come la luce”, il candore di uno splendore penetrante e consumante {Daniele 10: 5-6}. Quello è Lui. Quello è come Lui sarà quando verrà; e senza santità nessuno Lo vedrà. Senza separazione dal peccato, nessun uomo resisterà.
Allora la domanda per te e per me oggi è, e sempre sarà: Come potremo essere così separati dal peccato da poterLo incontrare nel fuoco ardente? Come? Come?! Come?!
Guarda te stesso e quello che è scritto nei “libri” su di te, e io guarderò me stesso e quello che è registrato su di me. Osserveremo i tratti malvagi che sono in noi, le lotte che abbiamo affrontato e il desiderio che abbiamo avuto di superare queste tendenze e di separarci da tutto il male, per poter essere davvero pronti. Dov’è il tempo per prepararci? Nel breve tempo che intercorre da qui a quel giorno, c’è tempo? E se così fosse, quando sarà il tempo in cui io e te porteremo a termine qualcosa di così completo, in cui ci saremo così separati dal peccato da essere pronti a incontrarlo nel fuoco ardente? La risposta è, mai. Quel momento non arriverà mai, mai!
Cosa dobbiamo fare, allora? Non fraintendere. Non ho detto che non avverrà mai il momento in cui possiamo essere separati dal peccato. Ho detto: Guarda te stesso, e io guarderò me stesso, e vedremo cosa siamo, quanto siamo pieni di tratti malvagi e quali piccoli progressi abbiamo fatto in questo lavoro di vittoria [*sul peccato], e porre la domanda: quando mai arriverà il momento in cui tu ed io saremo così separati dal peccato da poter incontrare Lui nel fuoco ardente? Quel momento non arriverà mai, mai!
[p.15] Ma lodato sia il Signore! Esiste il tempo per essere separati dal peccato. Non verrà mai il momento in cui potremo fare quest’opera da soli; ma è ora, proprio ora, il tempo di essere separati dal peccato. Il tempo per essere separati dal peccato è proprio adesso, e proprio quel “adesso” è tutto il tempo di cui abbiamo bisogno; poiché “ora è il tempo accettevole; ora è il giorno della salvezza” {2 Corinzi 6: 2}. Solo Dio può separarci dal peccato; Lo farà, e Lo farà proprio ora. Benedici il Suo nome!
Eppure, quello che tutti devono capire è questo: l’unico modo in cui Dio può separare qualcuno dal peccato è proprio attraverso quel fuoco divorante della Sua presenza. Quindi, l’unico modo in cui tu ed io possiamo mai essere così separati dal peccato da incontrare Dio in quel gran giorno, proprio nel fuoco fiammeggiante che Lui è, è incontrarlo oggi così come Egli è, nel fuoco consumante che Egli è. L’unico modo in cui possiamo essere preparati ad incontrarLo alla Sua venuta in quel grande giorno è incontrarlo nella Sua venuta oggi. Poiché c’è una venuta per gli uomini “ora”, proprio come ce n’è una per il mondo in quel grande giorno. “Non vi lascerò orfani; tornerò a voi” {Giovanni 14: 18}. Ma non dimenticare che se viene da te o da me ora, o se viene da altre persone in quel grande giorno, viene solo come un fuoco divorante.
Ascolta: “se qualcuno ode la mia voce ed apre la porta”, – che cosa dice? – “io entrerò da lui” {Apocalisse 3: 20}. Bene, grazie al Signore! Egli “è anche un fuoco consumante”; e quando verrà da te, quella venuta consumerà tutto il peccato in te, affinché quando verrà sulle nubi del cielo, nel fuoco ardente, tu possa incontrarLo con gioia in quel fuoco consumante che Egli è.
[p.16] Senti la Sua voce? “Ecco, io sto alla porta e busso, se qualcuno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui”. Senti la Sua voce? Quindi spalanca la porta e tienila eternamente aperta. DaGli il benvenuto, nel fuoco divorante che Egli è: e quel fuoco ardente della Sua presenza consumerà il peccato in tutto il tuo essere, e così ti purificherà completamente e ti preparerà ad incontrarLo nel fuoco ardente in quel gran giorno.
Quando Lo incontro oggi “nel fuoco ardente”, quando accolgo oggi “un fuoco divorante” in me, avrò forse paura di incontrarLo in quel giorno nel fuoco ardente? No; mi sarò abituato; e conoscendo la benedizione dell’essere familiare con la Sua presenza, come “un fuoco divorante”, sapendo quale benedizione ha portato a me oggi, io sarò “pazzo di gioia” nell’incontrarLo in quel giorno, quando sarà rivelato dal cielo nel fuoco fiammeggiante. “Il nostro Dio è anche un fuoco consumante”. Sia benedetto il Signore!
“Chi potrà sostenere il giorno della sua venuta? Chi potrà rimanere in piedi quando egli apparirà? Egli è come un fuoco d’affinatore” {Malachia 3: 2}. Bene, allora, quando Lo incontro ora, nel fuoco consumante che Egli è, Lo incontro in un fuoco che raffina, che purifica. “Egli siederà come chi affina e purifica l’argento; purificherà i figli di Levi e li affinerà come oro e argento, perché possano offrire all’Eterno un’oblazione con giustizia” {Malachia 3: 3}. Questa è la separazione dal peccato: questa è la purificazione dal peccato!
[p.17] E questo ci porta al punto dove noi offriamo un’offerta al Signore in giustizia: noi diventiamo i servitori della giustizia fino alla santità, per poter incontrare il Signore. Benedici il Signore che è un fuoco divorante, che è come un fuoco di raffinatore.
Guarda ancora quell’espressione nell’Apocalisse: “I suoi occhi somigliavano ad una fiamma di fuoco” {Apocalisse 1: 14}. In quel giorno i Suoi occhi si poseranno su ciascuno di noi ed Egli ci guarderà nell’intimo. Quando i Suoi occhi saranno come una fiamma di fuoco e, in quel grande giorno, si poseranno su ognuno di noi, guardando chiaramente nel nostro intimo, cosa farà quello sguardo a chiunque sia avvolto, anima e corpo, nel peccato? Quello sguardo consumerà il peccato, e con esso il peccatore, perché non si era separato dal peccato. E oggi, proprio ora, quegli occhi sono gli stessi che saranno in quel giorno. Oggi i Suoi occhi sono come una fiamma di fuoco; e “tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto” {Ebrei 4: 13}. Poiché tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di Colui al quale dobbiamo rendere conto, che lo vogliamo o no, perché non scegliere di accettarLo e scoprire tutto di fronte agli occhi di Colui davanti al quale dobbiamo rendere conto? E avendoGli così aperto la nostra vita, al fuoco ardente della gloria dei Suoi occhi splendenti, che cosa farà? Quegli occhi di fiamma viva guarderanno in noi, e consumeranno via tutto il peccato e tutte le scorie; e ci raffinerà affinché veda in noi l’immagine di sé stesso.
[p.18] È scritto che dobbiamo servire il Signore “con sincerità” {Efesini 6: 24}. La sincerità è genuina, è vera, è come miele filtrato. In origine, è miele filtrato, e filtrato ancora, ancora e ancora, finché, tenendo il miele alla luce, si scopre che è sine-cera, “senza cera”, nessuna traccia di cera si vede fluttuare in esso. Questo è ciò che io e te dobbiamo essere come cristiani. Dio ci purifica nel sangue di Cristo e ci sostiene nella Sua luce, così che il mondo possa vedere la luce attraverso di noi. E così, “voi siete la luce del mondo” {Matteo 5: 14}.
Ecco, ancora, la parola del Signore: “Investigami, O Dio, e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri; e vedi se vi è in me alcuna via iniqua, e guidami per la via eterna” {Salmi 139: 23-24}. Questa è la parola dataci per oggi e per sempre. Un’altra parola va di pari passo con questa: “Tu mi hai investigato, o Eterno e mi conosci. Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano. Tu esamini accuratamente il mio cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie. Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca tu, o Eterno, la conosci appieno. Tu mi cingi di dietro e davanti e metti la tua mano su di me” {Salmi 139:1-5}. Un’altra traduzione dice: “Tu mi hai circondato tutt’intorno e tieni la Tua mano su di me”. Questo è un dato di fatto. Egli ci ha circondati tutt’intorno e la Sua mano è su di noi. Che lo accettiamo o meno, è un’altra questione; ma questa è una verità valida per ogni uomo in tutto questo vasto mondo. È così che tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di Colui al quale dobbiamo rendere conto.
[p.19] Perciò, visto che Egli ci ha scrutati, ci ha conosciuti, ci ricerca e ci conosce tutto il tempo, perché non accettarLo come una realtà e trarne beneficio? Perché non dirGli: “Investigami, O Dio, e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri” – per che cosa? – “e vedi se vi è in me alcuna via iniqua”. Oh, voglio pormi davanti alla Sua faccia; affinché i Suoi gloriosi occhi di luce mi guardino e risplendano attraverso di me, come il fuoco, cercando se c’è in me una via malvagia! E dopo averla cercata, essendo un fuoco divorante, la consumi tutta e mi guidi per la via eterna.
L’unico modo sicuro per sfuggire al fuoco fiammeggiante di quel grande giorno è accogliere quel fuoco fiammeggiante in questo giorno. Perciò, dico ancora, che non si cancelli mai dal tuo pensiero che “il nostro Dio è anche un fuoco consumante”; e che la via sicura per sfuggire a quel fuoco consumante in quel grande giorno in cui non ci sarà possibilità di cambiare, e non ci sarà tempo per scegliere, è scegliere oggi quel cambiamento benedetto, accogliendo liberamente nella vita, con gioia, il nostro Dio, che è un fuoco consumante.
Ricordo la parola che fu detta a Mosè. Poiché Mosè si era avvicinato sempre più a Dio, alla fine disse: “Deh, fammi vedere la tua gloria!” {Esodo 33: 18}. Questo è esattamente ciò che apparirà nel prossimo grande giorno, che è molto vicino: Egli viene “sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria” {Matteo 24: 30}. In quel giorno la Sua gloria coprirà i cieli, e la terra sarà piena della Sua lode. In quel giorno Egli sarà rivestito “di gloria e di splendore” {Giobbe 40: 10}, “e ogni occhio lo vedrà” {Apocalisse 1: 7}.
[p.20] Ma chi potrà sopportare ciò? Questa è la domanda; e la risposta è: Solo coloro che hanno pregato, e pregano tuttora, quella preghiera cristiana: “Ti supplico, fammi vedere la Tua gloria”.
Quando Mosè pregò quella benedetta preghiera cristiana, il Signore disse: “Ecco un luogo vicino a me… io ti metterò in una fenditura della roccia… Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà… e mentre passerà la mia gloria… ti coprirò con la mia mano… poi ritirerò la mano e mi vedrai di spalle; ma la mia faccia non si può vedere” {Esodo 33: 19-23}. Quindi, sebbene ogni uomo dovrebbe avere il terrore della gloria divorante del Signore in quel grande giorno, oggi c’è un luogo tranquillo vicino a Lui. Oggi dobbiamo offrire a tutte le persone quell’invito, vieni e rimani in questo luogo presso di Lui, alla presenza della Sua gloria fiammeggiante. Non avere paura. Mosè non poté sopportare la pienezza di quella gloria consumante in quel giorno; ma il Signore, nel Suo amore, lo coprì con la Sua mano e lo protesse dagli effetti di quella gloria, che egli non poteva sopportare.
Il grosso guaio che incontreremo in quel grande giorno è che le persone non saranno in grado di sopportare la Sua gloria. “I re della terra, i grandi uomini, i ricchi, i capitani, i potenti, ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti, e dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché è venuto il gran giorno della sua ira; e chi può resistere?»” {Apocalisse 6: 15-17}.
[p.21] La gloria sfolgorante di Dio risplenderà sulla terra e queste persone non potranno sopportarla. Ma oggi non abbiate paura. Egli dice: “C’è un posto vicino a Me c’è un posto in una fessura della roccia… ti metterò in una fessura della roccia e ti coprirò con la Mia mano, affinché tu possa sopportare la vampa e la potenza purificatrice della Mia gloria. E quel fuoco divorante della Mia presenza consumerà tutto il peccato. Io ti coprirò con la Mia mano, ti proteggerò anche da quella debolezza che, in te, ti rende incapace di sopportare la pienezza della Mia gloria”. E quando Egli toglierà la mano, in quel gran giorno, quelli che hanno abitato al Suo fianco e sono stati purificati vivendo in questo fuoco divorante, finché sono stati resi bianchi e provati, potranno guardare il Suo volto senza velo. Nel pieno splendore della Sua gloria, Lo guarderemo e Lo vedremo così come Egli è.
Ed è qui che dobbiamo ora guardare. Anche adesso possiamo guardare il Suo volto a viso scoperto. Poiché, in Gesù Cristo nella carne (umana), Dio ha velato il potere annientante della gloria del Suo volto; risplendendo nei nostri cuori, Egli dona la luce della conoscenza della gloria di Dio nel volto di Gesù Cristo. Guardando il volto di Gesù Cristo, vediamo il volto di Dio, “e noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore” {2 Corinzi 3: 18}
Che ogni persona accolga il glorioso messaggio che Dio manda al mondo: “Ricevi lo Spirito Santo”, accogli quello Spirito benedetto che opera questo cambiamento mediante il quale siamo cambiati di gloria in gloria, preparati ad incontrarLo in quel grande giorno di gloria; e accogli non solo lo Spirito Santo, ma brama anche ardentemente i doni migliori, che lo Spirito Santo porta quando viene.
[p.22] Desidera i doni spirituali; poiché questi devono portarci alla perfezione in Cristo Gesù. Solo così saremo resi perfetti in Cristo Gesù; e in Cristo sarai preparato ad incontrarLo così come Egli è. Dio è un fuoco consumante; e ne sono felice. Il nostro Dio sta arrivando; e ne sono felice. Egli viene nel fuoco ardente; e ne sono felice. Egli viene in tutta la Sua gloria; e ne sono felice. Mi dispiace che qualcuno sarà punito; ma sono lieto che venga il giorno in cui il nostro Dio, essendo un fuoco divorante, spazzerà via ogni peccato.
Venite, fratelli. Siete pronti? Siete pronti ad incontrarLo in quel giorno? Se non lo sei, oggi ti dice: “C’è un posto qui vicino a Me”. Vieni oggi e rimani in questo posto vicino a Me. Ti rivelerò tutta la Mia gloria; “Farò passare davanti a te tutta la Mia bontà”. E dove c’è in te qualche difetto, che proprio in questo momento non può sopportare il fuoco consumante di questa gloria, Io “ti coprirò con la Mia mano” finché tutto sia finito: affinché Io ti separi da ogni peccato e ti salvi in quel giorno di gloria.
Oh, dunque, accogli Colui che è un fuoco divorante! Dimora alla Sua presenza. ApriGli la tua vita. Riconosci il fatto che Egli è un fuoco consumante. Solo così, oggi potrai essere felice di ciò. Dimora proprio oggi in quel fuoco consumante. E quando in quel grande giorno irromperà sulla terra, in tutta la Sua gloria, anche noi gioiremo in quel giorno. Allora ci alzeremo e diremo: “Ecco, questo è il nostro Dio”.
[p.23] Mentre ogni montagna ed isola sarà smossa dal suo luogo, la terra tremerà e il cielo si ritirerà come una pergamena che si arrotola, con un rumore assordante, il fuoco fiammeggiante brucerà tutt’intorno, il Suo volto come il sole, i Suoi occhi come fiamma di fuoco: in tutto questo noi gioiremo? Sì, benediremo il Signore! Gioiremo, perché “questo è il nostro Dio”. L’avremo già visto; avremo già vissuto con Lui; avremo già accolto la Sua presenza consumante; avremo già accolto la viva fiamma di fuoco ardente che sono i Suoi occhi, affinché ci attraversasse e investigasse in noi ogni via malvagia. Sapremo quale benedizione e quale gioia furono portate nella nostra vita quando la Sua gloria divorante ci purificò dal peccato e dal peccare, e ci rese servitori della giustizia attraverso la santificazione. E sapendo quale beatitudine fosse, esclameremo, nella pienezza della gioia perfetta: “Ecco, questo è il nostro Dio”. Lo vediamo ora, ancora più pienamente di prima. Ciò significherà ancora più benedizioni. “«Ecco, questo è il nostro DIO: in lui abbiamo sperato ed egli ci salverà. Questo è l’Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo e rallegriamoci nella sua salvezza!»” {Isaia 25: 9}.
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