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Progresso di Lettura:
Gli Stati Uniti alla luce della profezia
Uriah Smith
Tradotto da: Carlo Fanni
TUTTI I DIRITTI DELLA TRADUZIONE RISERVATI
DA CARLO FANNI © 2017
Uriah Smith, (1832 – 1903) svolse il compito di editore, amministratore, predicatore, espositore profetico, docente, poeta, inventore e artista incisore. Smith nacque nel New Hampshire e nel 1852 accettò il messaggio dell’avventismo sabbatico, dopo aver ascoltato James ed Ellen White. Dopo il loro trasferimento a Rochester (New York), si unì con gli White nelle loro pubblicazioni della “The advent review” e della “Sabbath herald”. Nell’autunno del 1855, all’età di 23 anni, divenne redattore quando il periodico si trasferisce a Battle Creek (Michigan). Con piccole interruzioni, coperse questa posizione fino al 1897, assistendo James White fino alla sua morte (nel 1881), ricevendo in seguito la carica completa. Essendo autore di 20 libri e circa 4000 editoriali, Smith influenzò la chiesa per un periodo di tempo quasi come James ed Ellen White. Servì per 13 anni, assieme a James White, come editore di “Signs of the times”, pubblicato in California. Nel 1882, i libri separati di Smith su Daniele e Apocalisse furono uniti col nome “Thoughts on Daniel and the Revelation” (Pensieri su Daniele e l’Apocalisse), ricevettero un forte sostegno da parte di Ellen White, e rimangono il suo lavoro più noto. Il libro passò attraverso diverse edizioni ed è stato tradotto in molte lingue. Smith operò in molti istituti biblici per la formazione dei ministri. Insegnò la Bibbia al Battle Creek College e, come presidente del consiglio di amministrazione, entrò in conflitto con la visione sull’educazione di Ellen White che aggiunge il lavoro manuale allo studio della Bibbia, anziché il classico curriculum teorico da lui favorito. Smith ebbe anche un forte conflitto con Ellen White a causa del messaggio che arrivò negli anni della Conferenza Generale di Minneapolis (1888) e il sostegno di Ellen White per A. T. Jones e E. J. Waggoner. Accogliendo gli appelli della sorella White, Smith smise di opporvisi ma non parve che avesse afferrato i concetti e che li vivesse. Uriah Smith fornisce il classico esempio di un lavoratore talentuoso che a volte doveva essere ripreso, ma che poteva facilmente scoraggiarsi a causa del rimprovero. Ellen White, collaborando con lui fin dai primi anni, avrebbe delicatamente cercato di svolgere la sua opera di messaggera, dandogli consigli saggi, incoraggianti e chiari. Nonostante i suoi punti deboli e, nel contesto delle più ampie questioni che agitavano le fondamenta della chiesa verso la fine del 1800, Ellen White dichiarò che fosse il piano di Dio che Smith rimanesse editore alla “Review” per tutta la sua vita. Un genere di consiglio con cui lui lottò, in parte a causa della sua gamba artificiale e per il suo amore per la scrittura, fu il bilanciamento del lavoro sedentario con l’esercizio fisico. Il desiderio di Ellen White di allungare gli anni produttivi di Uriah ebbero più successo rispetto allo sforzo fatto col marito. Smith morì di infarto all’età di 70 anni mentre si incamminava per la “Review and herald publishing house”.
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PREFAZIONE
Se leggiamo correttamente i segni dei tempi, presto accadranno eventi di natura tale che elimineranno qualunque scusa per quello che è contenuto nelle seguenti pagine. I numerosi raggi di luce che ora splendono dal libro della profezia sembrano trovare il loro punto focale nel nostro tempo. Rispetto a tutte le altre, la nostra epoca è illuminata. Qui troviamo i tocchi più chiari della matita profetica. Gli eventi che devono accadere e gli attori coinvolti sono messi in evidenza in una luce vivida e sorprendente. La domanda sorge spontanea: quale parte hanno gli Stati Uniti in queste scene? Sembra ragionevole e probabile che, una nazione come la nostra, sorta improvvisamente e con un progresso in grandezza e potenza mai visto prima, debba essere un soggetto di profezia divina o almeno della provvidenza divina. Le seguenti pagine si impegnano a dare una risposta breve ma scritturale e in maniera ragionevole e conclusiva a questa domanda. Questo soggetto non interesserà soltanto a chi crede che Dio non abbia mai predetto la storia delle nazioni, oppure che la Sua provvidenza non agisca mai nel loro sviluppo o declino.
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Questo piccolo trattato non è esaustivo, ma presenta alcuni fatti che si pensa siano degni di seria considerazione. Abbiamo fiducia di avere abbastanza prove che mostrano al lettore che l’argomento non è una pura teoria ma è della massima importanza pratica; abbastanza per stimolare il pensiero e portare ad ulteriori indagini. Se la posizione qui adottata risulta corretta, questo argomento interesserà sempre di più, e le informazioni a riguardo sono necessarie per capire i nostri doveri e le responsabilità nei tempi solenni ed importanti che stiamo vivendo. È in questa luce che lo raccomandiamo particolarmente alla seria considerazione del lettore.
Stati Uniti.
BATTLE CREEK, Michigan, Giugno, 1874.
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Cosa sono gli Stati Uniti? Duecento anni fa, questa domanda non avrebbe avuto risposta; non sarebbe stata fatta. Ora può essere risolta dagli abitanti in ogni parte del mondo. A quei tempi, un paio di piccoli insediamenti di uomini sinceri che scappavano dall’intolleranza religiosa del Vecchio Mondo, riconobbe una stretta striscia di costa sul confine della Nuova Inghilterra. Ora una nazione potente, con una vasta distesa di territorio che si estende da un oceano all’altro e dalle regioni quasi artiche nel nord alle regioni torride nel sud, abbracciando più terra abitabile della Roma nei suoi giorni più prosperi, detiene una posizione di indipendenza e di gloria tra le nazioni della terra. Il suono di questa nuova nazione è andato in tutto il mondo. Esso ha raggiunto i milioni [10] di Europei affaticati che affollano le nostre coste, per condividere le sue benedizioni. È stato raggiunto l’Oriente che, dopo una lunga chiusura, si è aperto verso le altre potenze. Dopo quaranta secoli, la Cina e il Giappone si sono trasformati e guardano con stupore al prodigio che sale attraverso il pacifico al loro est, catturando alcuni impulsi che questo potere crescente sta impartendo alle nazioni della terra. Meno di cento anni fa, gli Stati Uniti divennero un governo indipendente con tre milioni di persone; ora [1874] hanno una popolazione di trentotto milioni e mezzo di persone, e un territorio di 5.632.700 Km2. Soltanto la Russia supera questa nazione, avendo quaranta milioni di persone in più e 6.437.370 Km2 di territorio in più. Di tutte le altre nazioni del globo le cui leggi sono formate da organi legislativi eletti dal popolo, il Brasile, che ha il territorio più grande, non ha 4.828.000 Km2; considerando gli insuccessi e le disgrazie della Francia (la più popolata), probabilmente non ha un maggior numero di abitanti rispetto agli Stati Uniti. Combinando il territorio e la popolazione totale, si vedrà che gli Stati Uniti ora sono a capo dei poteri autonomi della terra. [11] Situato in una posizione geografica del tutto unica, questo governo eccita ugualmente lo stupore e l’ammirazione di tutti gli spettatori. Le caratteristiche principali della sua storia sono tali da non aver avuto alcun precedente da quando esistono le nazioni. 1. Nessuna nazione acquistò così tanti vasti territori in maniera così tranquilla. 2. Nessuna nazione ebbe tanta grandezza con mezzi così pacifici. 3. Nessuna nazione avanzò così rapidamente in tutto ciò che costituisce la forza e il capitale nazionale. 4. Nessuna nazione salì a un tale vertice del potere in uno spazio di tempo così incredibilmente breve. 5. Nessuna nazione ha mai sviluppato queste risorse illimitate in poco tempo. 6. Non è mai esistita nessuna nazione fondata sui principi di giustizia così puri e senza macchia. 7. Non è mai esistita nessuna nazione in cui le coscienze degli uomini sono state lasciate così libere e senza restrizioni. 8. In nessuna nazione e in nessuna età del mondo sono fiorite le arti e le scienze in questo modo, sono stati fatti così tanti miglioramenti e sono stati raggiunti così grandi successi come nel nostro paese. 9. In nessun paese e in nessuna età il Vangelo ha trovato una tale libertà e le chiese di Cristo hanno avuto la libertà di diffondere i loro principi all’estero e di sviluppare la loro forza. [12] 10. In nessun periodo del mondo si è mai vista un’immigrazione come quella che ora si sta riversando nei nostri confini: da tutti i paesi, milioni di persone che a lungo hanno sofferto sotto governi dispotici, ora si rivolgono a questo ampio territorio della libertà come il viale della speranza, l’utopia delle nazioni. Le menti più esigenti sono state naturalmente impressionate con l’idea della futura grandezza e della potenza di questo governo. Alla luce dei grandi risultati che si sono sviluppati e che sono in via di sviluppo, la scoperta dell’America da parte di Colombo, nemmeno quattrocento anni fa, è vista come il più grande evento di tutta la storia secolare. È da molto tempo che si prevede che da questa terra debba uscire un impero. Qui, nel 1682, Sir Thomas Brown previde la crescita del potere che avrebbe potuto competere in forza e abilità con i regni europei. Nel libro Burnaby’s Travels through the North America [I viaggi di Burnaby attraverso il nord America], nel 1759 e 1760, pubblicato nel 1775, è espresso questo sentimento: “Un idea strana per quanto visionaria è entrata nelle menti della maggior parte dell’umanità, quell’impero viaggia verso l’ovest e si osserva con entusiasmo e impaziente attesa il momento in cui l’America darà la legge al resto del mondo.” Il 12 ottobre 1775, John Adams scrisse: “Subito dopo la Riforma, alcune persone vennero in questo Nuovo Mondo per amore della coscienza. Forse, questo incidente apparentemente banale, può trasferire la grande sede dell’impero in America.” [13] Il giorno dopo la Dichiarazione di Indipendenza, lui scrisse: “Ieri, la più grande domanda mai stata discussa in America fu decisa, e forse non c’è ne mai stata una più grande, né ve ne sarà un’altra tra gli uomini.” Nel 1776, Galiani, un napoletano, predisse il progressivo decadimento delle istituzioni europee, che si rinnovano in America. Nel 1778, riferendosi alla domanda di chi tra l’Europa o l’America debba essere il potere dominante nel mondo, disse: “Io scommetto a favore dell’America.” Nel 1776, Adam Smith, scozzese, predisse il trasferimento dell’impero in America. Nel 1780, mentre la nostra rivoluzione era in corso, il governatore Pownal, uno statista inglese, predisse che questo paese sarebbe diventato indipendente, sarebbe stato animato da una civilizzazione al di là di ciò che l’Europa abbia mai conosciuto, e che la sua potenza commerciale e navale si sarebbe trovata in ogni parte del globo. Ancora una volta disse: “L’America del nord ha avanzato, e ogni giorno avanza per la crescita dello stato, con un movimento di accelerazione costante e continuo che l’Europa non ha mai visto”. Nel 1777, David Hartley scrisse dall’Inghilterra: “Nel mare, che fino ad oggi è stato il nostro elemento privilegiato, essi (gli Stati Uniti) si alzano contro di noi molto rapidamente, e se non torniamo alle nostre vecchie ospitalità reciproche, in pochi anni vedremo [14] la flotta marina nemica più formidabile, pronta ad unirsi con uno qualsiasi dei nostri nemici.” Nel 1783, il conte d’Aranda, uno dei primi uomini di stato spagnoli, scriveva così di questa repubblica: “Questa repubblica federale nasce come un pigmeo, [i pigmei sono bassi] per così dire. Per raggiungere l’indipendenza è richiesto il supporto e la forza di due potenze grandi come la Spagna e la Francia. Verrà un giorno in cui sarà un gigante, persino un colosso formidabile in questi paesi.” 1
[1: Queste citazioni sono di un articolo di Charles Sumner, intitolato “Prophetic voices about America” (Voci profetiche sull’America), pubblicato nell’Atlantic Monthly, settembre 1807.]
Ora, alcune di queste profezie si sono interamente adempiute, mentre il resto è sulla strada del compimento. Questo bambino di ieri, oggi avanza come un gigante vigoroso, attivo e coraggioso che, con dignità, accetta il suo destino: guidare i poteri e le civiltà. In breve, questa è la risposta alla domanda fatta all’inizio di questo capitolo, ma immediatamente ne segue un’altra: la penna profetica che ha delineato la salita e il progresso di tutte le altre grandi nazioni della terra, ignorerà questa nazione? Quali sono le probabilità a riguardo? Come studenti della profezia, e come tutti, guardiamo con stupore alla crescita ed al progresso senza precedenti di questa nazione essendo anche convinti che la silenziosa e potente mano della Provvidenza abbia operato in questa rivoluzione. [15] Il Governatore Pownal, di cui è già stata presa una citazione, parlando dell’istituzione pubblica di questo paese come una potenza libera e sovrana, la chiama: “Una rivoluzione che ha forti segni di intervento divino, superando il corso ordinario delle cose umane più di qualsiasi altro evento che questo mondo abbia mai visto.” De Tocqueville, uno scrittore francese, parlando della nostra separazione dall’Inghilterra dice: “Potrebbe sembrare la loro follia ma fu veramente il loro destino, o meglio, la provvidenza di Dio, che senza dubbio deve operare per noi, perché la grande materialità del carattere inglese sarebbe stata troppo oppressiva, come un peso morto sul nostro progresso.” Alfred Townsend, parlando delle disgrazie subite dagli altri governi su questo continente (New World and Old, pagina 635), dice: “La storia degli Stati Uniti è stata separata da una provvidenza benefica, lontano dalla storia selvaggia e crudele del resto del continente.” Se la Provvidenza è stata presente così vistosamente nella nostra storia, possiamo cercare qualche citazione di questo governo in quel Libro che documenta il funzionamento della Provvidenza tra gli uomini. [16] A quali condizioni le altre nazioni hanno trovato un posto nella storia profetica? Primo: se hanno avuto qualche parte importante nella storia del mondo. Secondo: soprattutto se hanno avuto giurisdizione o se hanno mantenuto qualche rapporto con il popolo di Dio. Entrambe le condizioni sono soddisfatte nel governo degli Stati Uniti. Nessuna nazione ha mai attirato più attenzione, eccitato la più profonda meraviglia e dato le più grandi promesse di superiorità o di influenza. Certamente qui, come in nessun’altra parte del mondo, si trovano forti schiere di cristiani che sono il sale della terra e la luce del mondo. Con queste probabilità a nostro favore, ora cerchiamo di elencare brevemente quei simboli presenti nella parola di Dio, che rappresentano i governi terreni. Questi si trovano principalmente, se non del tutto, nei libri di Daniele e dell’Apocalisse. In Daniele 2 è introdotto un simbolo sotto forma di una grande immagine [o statua]. In Daniele 7 troviamo un leone, un orso, un leopardo e una bestia grande e terribile che, dopo aver attraversato una fase nuova e notevole, va nello stagno di fuoco. In Daniele 8 abbiamo un ariete, un capro e un corno che prima è piccolo ma poi diventa eccessivamente grande. In Apocalisse 9 abbiamo locuste simili a cavalli. In Apocalisse 12 abbiamo un grande dragone rosso. In Apocalisse 13 abbiamo una bestia leopardo blasfema, e una bestia con due corna come d’agnello. In Apocalisse 17 abbiamo una bestia di colore scarlatto, su cui siede una donna che nella sua mano tiene una coppa d’oro piena di immondizia e di abominazione. [17] Quali governi e quali poteri sono rappresentati? Qualcuno di essi simboleggia gli Stati Uniti? Alcuni di questi rappresentano certamente i regni della terra perché le profezie ce lo dicono chiaramente e, nell’applicazione di quasi tutti, c’è proprio un accordo uniforme nelle spiegazioni. Le quattro parti della grande immagine di Daniele 2 rappresentano quattro regni: Babilonia (o la Caldea), la Medo-Persia, la Grecia e Roma. Il leone del settimo capitolo rappresenta Babilonia, l’orso la Medo-Persia, il leopardo la Grecia mentre la bestia grande e terribile è Roma. Il corno con occhi umani e la bocca che appare nella seconda fase di questa quarta bestia rappresenta il papato e copre la sua storia fino alla temporanea sconfitta da parte dei francesi, nel 1798. In Daniele 8, allo stesso modo, l’ariete rappresenta la Medo-Persia, il capro la Grecia e il piccolo corno Roma. Tutti questi hanno un applicazione molto chiara e precisa verso i rispettivi governi, ma finora nessuno di loro si riferisce agli Stati Uniti. I simboli esposti in Apocalisse 9 sono senza dubbio applicati ai Saraceni e ai Turchi. Il dragone di Apocalisse 12 è il simbolo riconosciuto della Roma pagana. Si può dimostrare come la bestia leopardo di Apocalisse 13 sia identica all’undicesimo corno della quarta bestia di Daniele 7 che, quindi, simboleggia il papato. Anche la bestia di colore scarlatto e la donna di Apocalisse 17 si applicano a Roma sotto il dominio papale; [18] i simboli si riferiscono particolarmente alla distinzione tra il potere civile e quello ecclesiastico: il primo rappresentato dalla bestia, l’altro dalla donna seduta su di essa. Manca ancora il simbolo della bestia con le due corna di Apocalisse 13. Qui ci sono più differenze di opinioni ma, prima di cercare un applicazione, esaminiamo le cose precedentemente esposte. Babilonia e Medo-Persia coprono tutta la parte civilizzata dell’Asia. La Grecia copre l’Europa orientale compresa la Russia. I dieci regni romani divisi coprono tutta l’Europa occidentale e rappresentano le dieci dita dei piedi dell’immagine, le dieci corna della quarta bestia di Daniele 7, le dieci corna del dragone di Apocalisse 12 e le dieci corna della bestia leopardo di Apocalisse 13. In altre parole, tutta la parte civilizzata dell’emisfero orientale è assorbita dai simboli già esaminati, quindi, si lascia davvero poco spazio al dubbio. In questo emisfero occidentale, però, c’è una potente nazione che, come abbiamo visto, è degna di essere citata nella profezia ma che non è ancora stata coinvolta. Resta ancora un simbolo la cui applicazione non è ancora stata fatta. Sono applicati tutti i simboli tranne uno, e tutte le porzioni disponibili nell’emisfero orientale sono occupate dai simboli precedenti. Di tutti i simboli citati, solo la bestia con le due corna come d’agnello di Apocalisse 13 è libera; e di tutte le nazioni della terra [19] che hanno una ragione di esistere affinché vengano citate nella profezia, restano solo gli Stati Uniti. La bestia con le due corna simboleggia gli Stati Uniti? Se lo sono, allora tutti i simboli trovano un applicazione e tutto il discorso è completo. Se non lo è, in primo luogo ne consegue che gli Stati Uniti non sono rappresentati nella profezia, ed in secondo luogo, che la bestia con le due corna non trova alcun governo a cui si può applicare. Ma la prima supposizione non è probabile mentre la seconda è impossibile.
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Ora esamineremo meglio il secondo simbolo di Apocalisse 13, per poter determinare con maggiore certezza la sua applicazione. Il simbolo della bestia con le due corna come d’agnello, non è una profezia isolata e indipendente ma è collegata col simbolo precedente. Questo simbolo fa parte di una serie di simboli, quindi, è giusto esaminare brevemente i simboli precedenti perché, se siamo in grado di applicarli in modo soddisfacente, ci guideranno nella sua interpretazione. La linea della profezia a cui appartiene questo simbolo, inizia con Apocalisse 12. Il libro dell’Apocalisse non è una profezia consecutiva di eventi che accadono dall’inizio fino alla fine della dispensazione del Vangelo, ma è composto da una serie di linee profetiche che riprendono la propria classe di eventi, tracciandoli dai giorni del profeta sino alla fine dei tempi. Quando una linea della profezia è completa, ne viene presa un’altra. È evidente che in Apocalisse 12 viene introdotta una nuova serie di eventi profetici perché nel capitolo precedente la linea profetica è completa, portandoci fino al grande giorno [21] dell’ira di Dio, il giudizio dei morti e la ricompensa eterna di coloro che temono Dio e venerano il Suo nome. Nessuna linea profetica può andare oltre, e tutti gli eventi che si vedono nel periodo di prova di seguito citati, devono ovviamente appartenere ad una nuova serie. Iniziando dal capitolo 12, fino a che punto si estende questa linea di profezia? Il primo simbolo introdotto (il grande dragone rosso), può essere applicato ad un governo terreno. Il secondo simbolo è la bestia di Apocalisse 13 che, avendo il corpo di un leopardo, per brevità chiameremo: la bestia leopardo. Il dragone dà il suo trono, la sua potenza e grande autorità a questa bestia. Questa bestia, quindi, è collegata con il dragone e appartiene a questa linea profetica. Il terzo simbolo è la bestia con le due corna, di Apocalisse 13. Questa bestia esercita un certo potere in presenza della bestia leopardo e fa sì che la terra e quelli che la abitano adorino la prima bestia. Questa bestia, quindi, è collegata con la bestia leopardo, e quindi appartiene alla stessa linea profetica. Nel capitolo 13 non si raggiunge nessuna conclusione, quindi la profezia non è ancora completa. Proseguendo nel capitolo 14, ci viene mostrata una compagnia di persone salvate fra gli uomini (coloro i quali sono stati traslati tra i vivi, alla seconda venuta di Cristo) che cantano una canzone davanti al trono che nessuno, tranne loro, può imparare. Nel capitolo 15 ci viene mostrata una compagnia che ha ottenuto la vittoria [22] sulla bestia, sulla sua immagine, sul suo marchio e sul numero del suo nome: proprio le cose mostrate nella parte conclusiva di Apocalisse 13. Questa compagnia canta il “cantico di Mosè e dell’Agnello” stando in piedi sul mare di vetro (Apocalisse 15:2). In Apocalisse 4:6, capiamo che questo mare di vetro è “davanti al trono”. La conclusione che ne segue, dunque, è che coloro che cantano davanti al trono nel capitolo 14, sono gli stessi che cantano sul mare di vetro (davanti al trono) del capitolo 15, dato che loro sono in piedi nello stesso posto e cantano la stessa prima felice canzone della reale salvezza. Le dichiarazioni presenti nel capitolo 15, però, mostrano che la compagnia introdotta all’inizio del capitolo 14 ha avuto un conflitto diretto con i poteri mostrati negli ultimi versi del capitolo 13, e hanno ottenuto la vittoria su di essi. Essendo dunque connessi con quei poteri, loro formano una parte della stessa linea profetica che però termina perché si tratta della compagnia dei redenti, e nessuna linea profetica può andare oltre lo stato eterno. Dunque, la linea profetica in cui si trova la bestia con le due corna è definita molto chiaramente: inizia nel capitolo 12 e finisce col verso 5 del capitolo 14 di Apocalisse. Lo studente della profezia lo trova di grande importanza, mentre l’umile figlio di Dio di un interesse assoluto. Inizia con la chiesa, e finisce con la chiesa: [23] inizialmente umile, provata e sofferente ed infine vittoriosa, esaltata e gloriosa. Questo è l’unico oggetto che appare sempre in tutte le scene qui descritte e la cui storia è il tema portante della profezia, dall’inizio alla fine. Calpestati per lunghi secoli sotto i piedi dei tre grandi poteri persecutori qui mostrati, i seguaci di Cristo chinano il capo alla spietata tempesta di oppressione e persecuzione ma sono completamente ripagati perché, dopo le tempeste e tutti i loro conflitti, alla fine Giovanni li vede agitare i rami di palma della vittoria e suonando con le arpe d’oro una canzone di trionfo infinito nella terra celeste. Ci domandiamo: quale potere rappresenta il grande dragone rosso del capitolo 12? Il capitolo precedente parla di una donna vestita del sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. La donna è il simbolo della chiesa: da una parte c’è la donna dissoluta che rappresenta una chiesa corrotta o apostata che in Ezechiele 23:2-4 eccetera, si riferisce alla chiesa ebraica decaduta, e in Apocalisse 17:3-6, 15 e 18 si riferisce alla chiesa romana apostata; dall’altra parte abbiamo una donna virtuosa che rappresenta la vera chiesa, come nel verso in esame. In quale periodo della sua storia, la chiesa può essere adeguatamente descritta come in questo caso? Risposta: all’inizio della dispensazione del Vangelo e in nessun altro momento, perché la gloria di questa prima dispensazione [24] come la luce del sole, iniziava ad aumentare; la prima dispensazione che, come la luna che brilla di una luce riflessa, era appena passata e si pose sotto i suoi piedi; e dodici apostoli ispirati che, come una corona di dodici stelle, abbellivano la prima organizzazione della chiesa del Vangelo. Queste rappresentazioni possono essere applicate solo a questo periodo e a nessun altro. Il profeta precede un pò questo periodo, facendo riferimento al tempo in cui la chiesa, con ansiosa aspettativa, attendeva il ritorno del glorioso Redentore in questo mondo. Sulla scena appare un figlio maschio, qui rappresentato come la progenie di questa donna, che era destinato a governare tutte le nazioni con uno scettro di ferro, e che fu rapito presso Dio e il suo trono. (Apocalisse 12:5) Queste dichiarazioni si riferiscono al nostro Signore Gesù Cristo e a nessun altro. (Salmi 2:7-9; Efesini 1:20, 21; Ebrei 8:1; Apocalisse 3:21). Il momento in cui le scene qui descritte hanno avuto luogo è quello giusto. Citiamo questi fatti allo scopo di identificare il potere simboleggiato dal dragone perché si pose davanti alla donna per divorare il bambino appena fosse nato. Chi provò a distruggere il nostro Signore quando venne come un bambino a Betlemme? Erode. E chi era Erode? Un governatore romano. Roma, che in quei giorni governò su tutta la terra (Luca 2:1) fu il responsabile di questo gesto. Roma è l’unica forza che, in questi tempi, potrebbe essere simbolizzata nella profezia perché il suo dominio era universale. [25] I commentatori protestanti hanno buone ragioni per considerare la Roma pagana come la potenza indicata attraverso il grande dragone rosso. Un fatto che vale la pena di ricordare è che nel corso del secondo, terzo, quarto e quinto secolo dell’era cristiana, accanto al simbolo dell’aquila, quello del dragone era il simbolo principale delle legioni romane, ed inoltre, quel dragone era dipinto di rosso. Prima di passare al simbolo successivo c’è solo una obiezione a cui dobbiamo rispondere. Nel verso 9 di Apocalisse 12, il dragone di cui si parla è il diavolo e Satana! Come, dunque, può essere applicato alla Roma pagana? Non c’è alcun dubbio che, principalmente, il nome “dragone” viene applicato al diavolo, ma è giusto che si applichi anche ad alcuni dei suoi principali agenti. In questo momento, la Roma pagana è l’impero supremo del mondo e il più grande, se non l’unico, agente nelle mani del diavolo per raggiungere i suoi scopi. Ecco perché si applica questo termine alla potenza romana. Il prossimo simbolo col quale impegnare la nostra attenzione è la bestia leopardo del capitolo 13 a cui il dragone dà il suo trono, il suo potere e grande autorità. A questo punto, sarebbe sufficiente mostrare a quale potenza il dragone (la Roma pagana) trasferì il suo trono e il suo potere. Certamente, la sede di ogni governo è la sua capitale. La città di Roma fu il trono del dragone. Nel 330 d.C., però, [26] Costantino trasferì la sede dell’impero da Roma a Costantinopoli. Roma fu abbandonata al decadimento, alla desolazione e alla rovina? No. Divenne molto più celebre di quanto non fosse mai stata, non come sede degli imperatori pagani ma come la città dei successori di san Pietro. Divenne la sede di una gerarchia spirituale che non solo sarebbe diventata più potente di qualsiasi principe secolare ma che, attraverso la magia della sua stregoneria, avrebbe dominato su tutti i re della terra. Così, proprio come il profeta aveva previsto, Roma fu data al papato, e il decreto di Giustiniano (emanato nel 533 e portato in vigore nel 538) costituì il papa come capo di tutte le chiese ed il correttore degli eretici. È evidente, quindi, che la bestia leopardo sia un simbolo del papato, ma ci sono altre considerazioni che lo dimostrano: questa bestia ha il corpo di un leopardo, la bocca di un leone e i piedi di un orso, quindi, si dimostra essere un potere che viene dopo quelle tre bestie della profezia di Daniele, pur mantenendo alcune delle caratteristiche di tutte: questa è Roma. Questa, però, non è la prima forma pagana del governo romano rappresentata dal dragone; la forma successiva è quella papale. Quello che mostra più chiaramente che questa bestia leopardo rappresenta il papato, è la sua identità col piccolo [27] corno della quarta bestia di Daniele 7, in cui tutti i protestanti sono d’accordo nel riconoscere il potere papale perché:
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Questi punti danno prova di identicità. Questi due simboli devono rappresentare lo stesso unico potere perché rappresentano potenze che arrivano sulla scena allo stesso tempo, occupano lo stesso territorio, mantengono lo stesso carattere, fanno le stesse cose, durano lo stesso periodo di tempo e hanno lo stesso destino. In tutti questi particolari c’è, come abbiamo visto, la più esatta coincidenza tra il piccolo corno della quarta bestia di Daniele 7 e la bestia leopardo di Apocalisse 13. Tutto si adempie attraverso un potere: il papato. Il papato eredita la forma pagana dell’impero romano. Sin da quando è stato stabilito, il papato ha occupato la sede [trono] del dragone (la città di Roma) costruendosi un santuario come quello di San Pietro come il mondo non ha mai visto prima. Si tratta di un potere blasfemo che pronuncia le parole più presuntuose che labbra mortali abbiano mai pronunciato contro l’Altissimo, che inoltre vince i santi: l’enciclopedia religiosa stima che siano morti cinquanta milioni di cristiani a causa dei suoi spietati strumenti di tortura; ha continuato per “un tempo, dei tempi e la metà di un tempo” oppure “quarantadue mesi” oppure “milleduecentosessanta anni”. Partendo dal d.C. 538, quando attraverso la sconfitta degli Ostrogoti venne attuato il decreto di Giustiniano a favore della supremazia papale, [30] il papato conobbe un periodo di supremazia ininterrotta di appena milleduecentosessanta anni. Nel 1798, attraverso i francesi, il potere papale fu temporaneamente rovesciato e la sua influenza paralizzata permanentemente. Qualcuno può dubitare che il papato sia il potere in questione e che l’interpretazione di questo simbolo ci porta indietro di settantasei anni da oggi? [1874] Fino ad ora, l’esposizione della profezia è chiara oltre ogni possibilità di rifiuto. Se così fosse, il nostro futuro campo di indagine si troverebbe dentro un cerchio molto stretto, come vediamo oggi.
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Dopo la bestia leopardo, o la “bestia-papato” di Apocalisse 13, in ordine consecutivo, arriva la bestia con le due corna, il cui aspetto e le cui gesta sono descritti dal profeta in questo modo: Apocalisse 13:11 “Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, ed aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone. 12 Essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita. 13 E faceva grandi prodigi, facendo persino scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini, 14 e seduceva gli abitanti della terra per mezzo dei prodigi che le era dato di fare davanti alla bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un’immagine alla bestia, che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita. 15 E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero uccisi. 16 Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte, 17 e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome”.
Questi pochi versi si riferiscono allo stesso potere chiamato “falso profeta” in [32] Apocalisse 16:13 e 19:20 e forniscono tutte le testimonianze sulla bestia con le due corna, ma per quanto breve, abbiamo dati sufficienti per un’applicazione sicura del simbolo in questione. Come esempio dei tantissimi significati che la profezia può condensare in una sola parola, può essere illustrato il primo verso della citazione precedente. Qui si fanno sei grandi punti che sono sufficienti per determinare con precisione l’applicazione di questo simbolo: (1) Il profeta dice che si tratta di “un’altra bestia”; (2) che quando la guardava “saliva”; (3) che saliva “dalla terra”; (4) che aveva “due corna”; (5) che queste due corna erano come quelle di “un agnello”; (6) che parla, e questo rivela il suo vero carattere perché la voce è quella di “un dragone”. Quindi, la bestia con le due corna è “un’altra bestia”… una bestia in più, una bestia diversa dalla bestia papale [la bestia leopardo] che il profeta aveva appena esaminato; ovvero, simboleggia un potere separato e distinto da quello che indica la bestia precedente. Ciò che Giovanni chiama “un’altra bestia”, certamente non fa parte della bestia leopardo; anche il potere che simboleggia non fa parte di ciò che si intende con quella bestia. Questo annulla la pretesa di coloro che cercano di evitare l’applicazione di questo simbolo per gli Stati Uniti dicendo che [33] richiama alcune fasi del papato, infatti, in quel caso farebbero parte della bestia precedente, ovvero, la bestia leopardo. Per evitare questa difficoltà, si sostiene che la bestia con le due corna rappresenti il potere religioso (o ecclesiastico), mentre la bestia leopardo rappresenti il potere civile di Roma sotto il dominio pontificio. L’affermazione che questi simboli corrispondano alla bestia e la donna in Apocalisse 17 (dove l’uno rappresenta il potere civile e l’altro quello ecclesiastico) cade a terra non appena si dimostra che la bestia leopardo rappresenta sia il potere religioso che quello civile. Dimostrarlo è facilissimo: prendete il primo simbolo, il dragone, chi rappresenta? Roma. Ma questo non è sufficiente, perché Roma ebbe due grandi fasi, e il ricercatore vuole sapere chi si intende attraverso questo simbolo. La risposta è la Roma pagana; ma non appena aggiungiamo “pagana”, introduciamo un elemento religioso, dato che il paganesimo è uno dei sistemi più potenti della falsa religione mai messo a punto dal supremo nemico della verità. Quindi, è l’elemento religioso nell’impero che determina quale simbolo usare per rappresentarlo; il dragone rappresentava Roma quando era sotto il controllo di una particolare forma religiosa. Arriva però il momento in cui un altro simbolo è introdotto sulla scena: la bestia leopardo che sale dal mare. [34] Quale potere viene simboleggiato? La risposta è sempre: Roma. Dato che il dragone simboleggia Roma, perché non lasciare che il simbolo lo continui a rappresentare? Chiunque tenta di rispondere a questa domanda deve dire che è così perché avvenne un cambiamento nel potere. Quale cambiamento? Nella storia di Roma ci sono due tipi di cambiamenti evidenti: il cambiamento nella forma del governo e il cambiamento nella religione. Questo, però, non può indicare alcun cambiamento nella forma di governo, perché le sette diverse forme di governo assunte consecutivamente da Roma sono rappresentate sia dalle sette teste del dragone che dalle sette teste della bestia leopardo. Il paganesimo si fuse con la cristianità e questa miscela produsse il papato; soltanto questa nuova religione rese necessario un cambiamento nel simbolo. Chi è sincero deve essere d’accordo con questo; così si ammette l’assurdità di cercare di limitare questo simbolo al solo potere civile. Si deve la sua intera esistenza all’elemento ecclesiastico. Negli argomenti già presentati, si mostra come la bestia leopardo rappresenti sia il potere ecclesiastico che quello civile, per provare che questa bestia sia identica al piccolo corno della quarta bestia di Daniele 7 (che simboleggia il papato in tutte le sue componenti e attraverso tutta la sua storia). [35] Soltanto la bestia leopardo è uguale al piccolo corno, non la bestia leopardo assieme alla bestia con le due corna. Ancora, la Roma pagana diede la sua sede [trono] al papato come il dragone diede il suo trono alla bestia leopardo. Se, per costituire il papato, si fossero prese sia la bestia leopardo che la bestia con le due corna, il profeta avrebbe dovuto dire che il dragone diede il suo trono e il suo potere a queste due bestie combinate. Il fatto che la bestia leopardo fu la sola a ricevere la “sede” di Roma, prova positivamente che solo la bestia leopardo simboleggia il papato nella sua interezza. Quando, dunque, Giovanni chiama la bestia con le due corna “un’altra bestia” è sicuro che non intende nessun altra fase particolare, o nessuna parte, del potere papale. Alcuni sostengono che la bestia con le due corna rappresenti l’Inghilterra, altri dicono la Francia, alcuni la Russia, eccetera. Tra le molte altre obiezioni fatali a tutte queste applicazioni, la prima è che il territorio occupato da tutti questi poteri appartiene già ai simboli precedenti. Se la bestia con le due corna simboleggiasse uno di questi, sarebbe una parte delle altre bestie e non “un’altra bestia” separata e distinta da tutto il resto. Si tratta di una legge di simboli dove ciascuno occupa il proprio territorio; ovvero, il territorio costituito da questo “nuovo governo” non faceva parte dei territori occupati dai poteri precedenti. Così, la Medo-Persia sorse nel [36] territorio non occupato da Babilonia; e insieme, Medo-Persia e Babilonia copersero tutta quella parte dell’Asia conosciuta dalle civiltà antiche. Il regno Greco o Macedone sorse ad ovest di esse, occupando tutta l’Europa orientale nota agli antichi. Roma sorse ancora verso l’ovest (nel territorio libero dalla Grecia) e fu divisa in dieci regni ma, anche se Roma conquistò il mondo, noi stiamo cercando solo quel territorio che non fu mai incluso in altri regni. Non si guarda verso l’Europa orientale perché era già inclusa nel dominio della terza bestia; neppure all’Asia, perché costituiva gli imperi delle prime due bestie; si guarda all’Europa occidentale, il cui territorio era libero finché fu preso da Roma e dalle sue divisioni. I dieci regni che sorsero dal vecchio impero romano sono elencati come segue da Machiavelli, confermati dal vescovo Newton, Faber e il dottor Hales: 1. gli Unni. 2. gli Ostrogoti. 3. i Visigoti. 4. i Franchi. 5. i Vandali. 6. gli Svevi. 7. i Burgundi. 8. gli Eruli. 9. gli Anglosassoni e 10. i Longobardi. Scott dice che sin da allora questi regni erano conosciuti come i “dieci regni dell’Impero d’Occidente”, e oggi alcuni di loro si distinguono ancora con i loro nomi moderni, come l’Ungheria dagli Unni, la Lombardia dai Longobardi, la Francia dai Franchi, e [37] l’Inghilterra dagli Anglosassoni. Dato che questi dieci regni sono indicati attraverso le dieci corna della bestia leopardo, è evidente che tutto il territorio incluso in questi dieci regni appartiene a quella bestia. L’Inghilterra è uno di questi dieci regni; la Francia è un altro. Se dunque diciamo che uno di questi è rappresentato dalla bestia con le due corna, una delle dieci corna della bestia leopardo diventa parte della bestia con due corna. La profezia, però, lo vieta, infatti, mentre Giovanni vede la bestia leopardo completamente sviluppata con le sue corna tutte complete e distinte, lui osserva salire la bestia con le due corna e la chiama “un’altra bestia”. Per questo motivo, si deve cercare il governo che questa bestia simboleggia in altri paesi al di fuori dei territori occupati dalle quattro bestie e dalle dieci corna sopracitate, che, come abbiamo visto, coprono tutte le parti disponibili del continente orientale. Un’altra considerazione che indica la località di questo potere, la si ottiene dal fatto che Giovanni vide la bestia con le due corna salire dalla terra. Se il mare da cui sorse la bestia leopardo (Apocalisse 13:1) denota popoli, nazioni e moltitudini (Apocalisse 17:15) la terra suggerisce, per contrasto, un nuovo territorio precedentemente non occupato. Escludendo il continente orientale e considerando l’idea di guardare ai territori precedentemente non conosciuti dalla civiltà, ci rivolgiamo necessariamente all’emisfero occidentale. Questo è in piena sintonia con le idee già espresse, [38] e potendolo presentare meglio, il progresso dell’impero segue lo spostamento del sole: dall’est all’ovest. Iniziando in Asia, la culla dei popoli, si finirebbe il giro nel continente americano. Il vescovo Berkley, nel suo famoso poema sull’America, scritto più di cento anni fa [attorno il 1750], sottolinea le allora future posizioni dell’America e la sua connessione con gli imperi precedenti:
“Il corso dell’impero prende la sua strada verso ovest,
I primi quattro atti sono già passati,
Un quinto dovrà chiudere il dramma del giorno,
La discendenza più nobile è l’ultima.”
Con “i primi quattro atti sono già passati”, senza dubbio il vescovo si riferisce ai quattro regni universali della profezia di Daniele. Una quinta grande potenza (l’ultima e la più nobile), doveva, in base alla sua poesia, sorgere da questa parte dell’atlantico e qui chiudere il dramma del tempo, proprio come il giorno finisce il suo ciclo. Certamente, la nazione più potente e importante sono gli Stati Uniti d’America. [39] La questione della posizione geografica della bestia con le due corna ci porta direttamente a questa nazione. Alcuni possono rifiutare la visione in cui la bestia con le due corna esercita tutto il potere della prima bestia davanti a lei (dal greco n° 1799 “enopion”, letteralmente: “davanti ai suoi occhi”) e fa miracoli davanti a lei. Come possono gli Stati Uniti, che l’oceano separa dai regni europei, tenere un rapporto così intimo con loro? Rispondiamo che lo spazio e il tempo sono annientati dal telegrafo [immaginatevi con la tecnologia e le telecomunicazioni del 2017]. Attraverso il “cavo dell’atlantico” (un’impresa che, tra l’altro, è nata negli Stati Uniti), in Europa si pensa continuamente all’America. Dopo un’ora, qualsiasi evento significante verificatosi in America è descritto nelle riviste europee. Gli occhi di tutta l’Europa guardano i nostri movimenti. Il signor Townsend (New World and Old, pagina 583) dice: “Tutti i grandi popoli europei sono curiosamente interessati e stupiti nella crescita dell’America, e i loro capi attualmente fanno a gara per avere la nostra amicizia.” Molto tempo fa, il principe Talleyrand disse: “L’Europa deve guardare all’America stando attenta a non offrire alcuna scusa per recriminazioni o ritorsioni. l’America cresce ogni giorno e diventerà una potenza colossale. Con la semplificazione delle comunicazioni con l’Europa, verrà il tempo in cui [40] l’America vorrà dire una parola nei nostri affari, e metterci pure una mano.” Il tempo è arrivato e le scoperte a cui Talleyrand fa riferimento sono state fatte. Ora è quasi più facile comunicare con l’Europa che con la nostra città più vicina. Con queste cose, l’attenzione del mondo è portata ancora più fortemente verso di noi, e tutto quello che gli Stati Uniti fanno è visto da tutta l’Europa.
[41]
Essendo soddisfatti della posizione geografica in cui si trova il potere simboleggiato dalla bestia con le due corna di Apocalisse 13:11, ora indagheremo sul tempo che riguarda il suo sviluppo. Nella profezia, in quale periodo storico sale questo potere? Su questo punto, la base per le conclusioni a cui dobbiamo arrivare è presente nei fatti che si riferiscono alla bestia leopardo di Apocalisse 13:1. Giovanni vide la bestia con le due corna salire proprio nel momento in cui la bestia leopardo andò in cattività, ovvero, nel momento in cui fu uccisa (politicamente) con la spada (Apocalisse 13:10) oppure che aveva una delle sue teste ferita a morte (Apocalisse 13:3). Come abbiamo già dimostrato, la bestia leopardo indica il papato, e la sua cattività si adempie nel 1798 (la temporanea sconfitta del papato ad opera dei francesi), quindi, abbiamo un tempo preciso in cui cercare la salita di questo potere. L’espressione “saliva” significa che il potere a cui si applica è di recente organizzazione, e quindi, si tratta di un potere che aumenta di importanza e di influenza. La potenza rappresentata da questo simbolo [42] deve quindi trovarsi in questa posizione davanti al mondo nel 1798. Noi siamo sicuri che la bestia leopardo sia un simbolo del papato, ma qualcuno potrebbe volere più prove che la ferita di una delle sue teste (la sua cattività) significhi la sconfitta del papato nel 1798. Dimostrarlo è molto facile. Una bestia selvaggia rappresenta una nazione, e il governo che controlla quella nazione corrisponde alla testa della bestia, quindi, le sette teste di questa bestia indicano sette governi diversi. Tutte le sette teste appartengono ad una sola bestia, quindi, queste sette diverse forme di governo si riferiscono ad un impero. Dato che in una nazione può esistere una sola forma di governo alla volta, le sette teste indicano la comparsa di sette forme di governo, non contemporaneamente ma in successione. Queste teste appartengono sia al dragone di Apocalisse 12, che alla bestia leopardo di Apocalisse 13, quindi, possiamo trarre una sola conclusione: che Roma, durante tutta la sua storia che include sia la fase pagana che quella papale, avrebbe cambiato il suo governo sei volte, presentando complessivamente sette forme diverse al mondo. I documenti storici lo dimostrano. All’inizio, Roma fu governata da re. Secondo, da consoli. Terzo da decemviri. Quarto, da dittatori. [43] Quinto, da triumviri. Sesto, dagli imperatori. Settimo, dai papi. Giovanni vide una di queste teste ferite a morte. Quale testa? Possiamo dirlo? Innanzitutto si noti che viene ferita a morte una testa della bestia leopardo, non una testa del dragone. Quindi si tratta di una forma di governo esistente a Roma dopo il cambiamento di simboli dal dragone alla bestia leopardo. Poi ci chiediamo: quante delle diverse forme governative appartenevano o esistevano a Roma durante la forma del dragone o pagana? In Apocalisse 17:10, queste sette teste sono nuovamente presentate a Giovanni; l’angelo gli spiega che sono sette re o sette forme di governo e lo informa anche che cinque sono caduti ed uno è; ovvero, ai tempi di Giovanni, cinque di queste forme governative erano già passate, e lui viveva sotto la sesta forma. Sotto quale forma viveva Giovanni? Giovanni viveva sotto la forma imperiale. Fu il crudele decreto dell’imperatore Domiziano a mandarlo in esilio nell’isola di Patmos in cui ricevette questa visione. Ai tempi di Giovanni, i re, i consoli, i decemviri, i dittatori e i triumviri erano tutti al passato. Gli imperatori dominavano il mondo romano e l’impero era ancora pagano. Sei di queste teste (i re, i consoli, i decemviri, i dittatori, i triumviri e gli imperatori) appartenevano al dragone perché tutti esistevano mentre Roma era pagana, inoltre, nessuno di questi fu ferito a morte, [44] altrimenti Giovanni avrebbe detto di aver visto una delle teste del dragone ferita a morte. La ferita viene inflitta dopo che l’impero cambia la sua religione, e questo cambiamento è rappresentato dalla bestia leopardo. La bestia ha sette teste ma dato che sei di loro appartengono al dragone, ne resta solo una (dopo che questo cambiamento ha avuto luogo nell’Impero). Dopo gli imperatori (la sesta e ultima testa esistente in Roma nella sua forma di dragone), arrivò il papa, l’unica testa esistente dopo che l’impero diventò cristiano. L’esarcato di Ravenna durò per così “poco tempo” (Apocalisse 17:10) da non trovare posto nel generale conteggio delle teste di questo potere. Da queste considerazioni, è evidente che la testa che ricevette la ferita mortale sia quella papale. Questa conclusione è solida. Ora, dobbiamo solo indagare quando fu ferita mortalmente la “testa papale”, e certamente accade dopo il suo pieno sviluppo. La profezia segna un dominio ininterrotto di 1260 anni: dalla sua fondazione nel 538 d.C., fino alla rivoluzione del 1798 in cui il papato fu momentaneamente sconfitto. Nel gennaio del 1798, il generale Berthier ricevette l’ordine di muoversi contro i domini del papa. Il 10 febbraio fece il suo ingresso nella città eterna ed il 15 dello stesso mese, proclamò la costituzione della repubblica romana. [45] Dopo la privazione della sua autorità, il papa fu portato prigioniero in Francia e morì a Valenza il 29 agosto 1799. Se questa sconfitta fosse stata permanente, avrebbe significato la fine del pontificato. La ferita si sarebbe rivelata fatale se non fosse stata guarita. Ma anche se la ferita guarì, la cicatrice, per così dire, rimase. Nel 1800 fu eletto un nuovo papa, quindi, il papato fu ristabilito soltanto con un possesso parziale rispetto al passato. Ora state attenti, questo evento fornisce un completo adempimento della profezia, e in tutta la storia romana è l’unico evento degno di nota, infatti, anche se le prime sei teste furono sterminate (oppure cedettero il posto alla testa successiva), nessuna di esse ricevette mai una ferita mortale ed in seguito guarì. La sconfitta del papato da parte dei militari francesi è il ferimento della testa di Apocalisse 13:3, quindi il papato deve andare in cattività. L’uccisione con la spada, proprio l’evento che adempie la profezia citata in Apocalisse 13:10, accade al momento giusto, ovvero, alla fine del “tempo, dei tempi e la metà di un tempo” (quarantadue mesi o 1260 anni) e nessun altro evento soddisfa queste evidenze. Noi, quindi, non abbiamo nessuna libertà nell’applicazione di questa profezia, perché Dio, nella sua provvidenza, [46] ha segnato l’epoca del suo adempimento in un modo così chiaro che sembra averlo proclamato con una voce udibile: “Ecco qui la realizzazione della mia parola profetica!” Nella profezia è indicato chiaramente il momento esatto della salita della bestia con le due corna perché Giovanni, avendo osservato la cattività della prima bestia leopardo, disse: “Poi vidi un’altra bestia, che saliva”. (Apocalisse 13:11). La parola “saliva”, collega chiaramente questo punto di vista con il verso precedente, quindi si dimostra un evento contemporaneo con l’andata in cattività della bestia precedente. Se avesse detto: “Poi avevo visto un’altra bestia salire” avrebbe dimostrato che quando la vide, stava salendo, ma che il momento in cui osservava era indefinitamente nel passato. Se avesse detto: “Poi vidi un’altra bestia, che era salita” avrebbe dimostrato che, anche se lui gli rivolgeva la sua attenzione nel tempo in cui la prima bestia andò in cattività, la sua ascesa era ancora in un tempo indeterminato nel passato. Quando, però, dice: “Poi vidi un’altra bestia, che saliva” [concordanza dal greco n° 305 “anabainó”, ovvero “che sale”, “sorgere”, “germogliare”] dimostra che quando spostò il suo sguardo dalla prigionia della prima bestia leopardo, vide un altro potere che si sviluppava rapidamente tra le nazioni della terra. Così, verso l’anno 1798, il potere simboleggiato dalla bestia con le due corna deve essere visto salire al massimo della sua gloria. Alla luce di queste considerazioni, non ha senso dire che questa potenza sia sorta [47] nei secoli passati. Dire una cosa del genere significa mostrarsi del tutto incoscienti verso le dichiarazioni più chiare dell’ispirazione. In Apocalisse 13:12 vediamo che la bestia con le due corna fa in modo che “la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita”. La bestia leopardo poteva essere adorata solo dopo l’avvenuta guarigione. Questo porta inequivocabilmente l’adorazione all’interno del nostro secolo. Nel libro “Restitution” a pagina 131, l’anziano J. Litch disse: “La bestia con le due corna è rappresentata come un potere esistente che opera dopo la morte e la rinascita della prima bestia”. Il signor Wesley, nelle sue note su Apocalisse 14, dice della bestia con le due corna: “Essa non è ancora arrivata, ma non è lontana, perché apparirà alla fine dei quarantadue mesi della prima bestia”. In Apocalisse troviamo tre dichiarazioni aggiuntive che dimostrano, in senso generale, che la bestia con le due corna opera con quella generazione di uomini che vivrà durante il tempo finale della terra e la seconda venuta del nostro Signore Gesù Cristo. Ora abbiamo il messaggio del terzo angelo di Apocalisse 14:9. [48] In questo libro non esporremo i tre messaggi dei tre angeli di quel capitolo ma si richiamerà l’attenzione del lettore ad un solo fatto, che deve essere evidente a tutti, cioè che il terzo di questi messaggi è l’ultimo avvertimento di pericolo, l’ultima offerta di misericordia prima della chiusura del giudizio umano perché l’evento che segue immediatamente dopo è la comparsa di uno come il Figlio dell’uomo su una nuvola bianca che viene a mietere il raccolto della terra (Apocalisse 13:14), che rappresenta il secondo avvento del Signore Gesù Cristo dal cielo. Qualunque siano i punti di vista e il tempo in cui applichiamo il primo e il secondo messaggio, è sicuro che il terzo messaggio (l’ultimo)
copre i momenti finali del tempo e arriva fino al secondo ritorno di Cristo. Qual’è il peso di questo messaggio? È una denuncia della piena ira di Dio contro coloro che adorano la bestia e la sua immagine: proprio l’opera che la bestia con le due corna si sforza di imporre sul popolo, quindi, il terzo messaggio è un avvertimento contro l’opera della bestia con le due corna. Non ha senso pensare di dare questo avvertimento dopo che l’opera è completa. L’avvertimento potrebbe essere opportunamente dato solo quando la bestia con le due corna sta quasi per imporre l’adorazione, cercando di farla rispettare. Dato che il secondo ritorno di [49] Cristo avviene immediatamente dopo la proclamazione di questo terzo messaggio, si capisce che l’ultima prova data al mondo è (1) il dovere che il messaggio del terzo angelo comporta, e (2) i decreti imposti dalla bestia con le due corna. Quindi, la bestia con le due corna svolge la sua opera non nel passato ma tra l’ultima generazione dell’uomo. Il secondo passaggio che dimostra che l’opera della bestia con le due corna viene eseguita poco prima della fine del tempo si trova in Apocalisse 15:2 che, abbiamo dimostrato, si riferisce alla stessa compagnia di Apocalisse 14:1-5: qui abbiamo una compagnia che ha ottenuto la vittoria sulla bestia, la sua immagine, il suo marchio e il numero del suo nome, in altre parole, essi hanno avuto un conflitto diretto con la bestia con le due corna che si sforza di imporre l’adorazione della bestia leopardo e il ricevimento del suo marchio. Essi sono stati “riscattati fra gli uomini” (Apocalisse 14:4), ovvero, sono traslati tra coloro che in quel momento vivono durante il secondo ritorno di Cristo. (1Corinzi 15:51, 52; 1Tessalonicesi 4:16, 17). Ancora una volta, viene dimostrato in modo conclusivo che questa è l’ultima generazione che testimonia l’opera di questo potere. Il terzo passaggio è Apocalisse 19:20, che parla della bestia con le due corna sotto il titolo del “falso profeta”, e che cita un’informazione che in Apocalisse 13 non viene data, ovvero, la sua condanna. Nella battaglia del gran giorno, che si svolge in relazione alla seconda venuta di Cristo (Apocalisse 19:11-19), il falso profeta (la bestia con le due corna), viene gettato vivo nello stagno ardente di fuoco e zolfo; [50] e la parola “vivo” significa che in quel momento questo potere vivrà e opererà in tutta la sua forza e vigore. Questo potere non scomparirà dalla scena e non verrà sostituito ma sarà un potere dominante fino alla sua distruzione attraverso il Re dei re e il Signore dei signori, quando viene per frantumare le nazioni con una verga di ferro. Riassumendo questa cronologia, la bestia con le due corna non entra nel campo di questa visione prima del 1798; essa esegue la sua opera mentre l’ultima generazione di uomini vive sulla terra e arriva fino alla battaglia del gran giorno come un potere che vive nel pieno vigore della sua forza. Oltre ad occupare una parte precisa dell’atlantico [il territorio degli Stati Uniti], il potere della bestia con le due corna sorge in un momento particolare. Prendendo come riferimento l’anno 1798, il tempo indicato nella profezia, invitiamo il lettore a fare attenzione a questa domanda: a quel tempo, quale potere indipendente sia nel nord che nel sud America “saliva” in maniera da rispondere alle condizioni della profezia? Tutta quella parte del nord America (rispetto agli Stati Uniti) era sotto il dominio della Russia e della Gran Bretagna. Il Messico, a sud-ovest, era una colonia spagnola. [51] Passando al sud America, il Brasile apparteneva al Portogallo e la maggior parte degli altri stati dell’America del sud erano sotto il controllo spagnolo. In breve, a quei tempi, nel Nuovo Mondo non c’era un singolo governo civilizzato indipendente … tranne gli Stati Uniti. Nessun altra nazione, quindi, può essere quella rappresentata nella profezia. Solo gli Stati Uniti rispondono nella maniera più accurata perché ha sempre attratto tutti gli insediamenti europei in questo emisfero e “che sale” [concordanza dal greco n° 305 “anabainon”, ovvero “che sale”, “sorgere”, “germogliare”] al momento esatto indicato nella profezia. Ecco gli Stati Uniti in questo grande continente, unico e inspiegabile. La provvidenza di Dio che opera fra le nazioni per adempiere i suoi scopi è visibile nello sviluppo di questo paese. Questi due punti vitali della posizione geografica e della cronologia dimostrano che gli Stati Uniti sono rappresentati dal simbolo della bestia con le due corna.
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Il modo in cui la bestia con le due corna fu vista salire (la sua posizione geografica e la sua cronologia), dimostra di essere un simbolo degli Stati Uniti. Giovanni dice di aver visto la bestia salire “fuori dalla terra” e questa espressione deve essere stata usata volutamente per indicare il contrasto tra la salita di questa bestia e quella di altri simboli profetici nazionali. Le quattro bestie di Daniele 7 e la bestia leopardo di Apocalisse 13 sorsero tutte dal mare. Daniele dice: “Io guardavo nella mia visione, di notte, ed ecco, i quattro venti del cielo squassavano il Mar Grande, e quattro grandi bestie salivano dal mare”. (Daniele 7:2, 3) Il mare simboleggia “popoli, moltitudini, nazioni e lingue” (Apocalisse 17:15) e i venti simboleggiano conflitti politici e agitazione (Geremia 25:32, 33). Poi in questa scena ci fu la terribile agitazione degli elementi più potenti della natura: il vento di sopra, le acque di sotto, la furia del vento, il ruggito e l’impeto delle onde, il tumulto e la furia della tempesta. In mezzo a questa guerra di elementi, come se sorgesse dalle profondità del mare attraverso la paurosa agitazione, una dopo l’altra, apparvero queste bestie. In altre parole, i governi [53] (simbolizzati da queste bestie) formati dai popoli (rappresentati dal mare agitato dal vento impetuoso), sorsero attraverso gli sconvolgimenti della rivoluzione e della guerra, ma quanto è diversa la scena in cui il profeta vede sorgere la bestia con le due corna! Nessuna tempesta politica all’orizzonte, nessun esercito che si scontra come le onde del mare, le acque non sono agitate ma c’è una calma e immobile distesa di terra. Fuori da questa terra, come una pianta che cresce in un posto tranquillo e riparato, Giovanni vede questa bestia che sulla testa porta le corna di un agnello (simbolo di giovinezza ed innocenza) che ogni giorno cresce sempre di più e si rafforza. Alcuni possono indicare la guerra d’indipendenza americana [1775 – 1783] come un evento che distrugge la forza di questa applicazione ma non è vero perché: (1) la bestia con le due corna fu introdotta nel campo di questa visione quando quella guerra era terminata da almeno quindici anni; (2) questa non era una guerra di conquista, non intendeva rovesciare un altro regno e costruire questo governo sulle sue rovine ma intendeva difendere i giusti diritti del popolo americano. Un atto di resistenza contro i continui tentativi di ingiustizia e tirannia non può certamente essere messo allo [54] stesso livello delle guerre di aggressione e di conquista. Lo stesso vale per la guerra del 1812. Di conseguenza, escludiamo l’obbiezione riguardo a questi conflitti. La parola che Giovanni usa per descrivere il modo in cui questa bestia sale è molto espressivo: “anabainon”, [concordanza dal greco n° 305] di cui una delle più importanti definizioni è: “crescere o germogliare come una pianta”. È un fatto notevole che questa stessa figura sia stata scelta dagli scrittori politici come quella che meglio illustra l’ascesa del nostro governo. Nella sua opera intitolata The New World Compared with the Old, [Il nuovo mondo confrontato con il vecchio] a pagina 462, il signor G. A. Townsend dice: “Dal momento in cui l’America fu scoperta, fu l’oggetto del pensiero rivoluzionario in Europa. Il mistero della sua apparizione da un posto disabitato, la meraviglia della sua ricchezza di oro e argento, lo spettacolo dei suoi prigionieri condotti attraverso le capitali europee, riempì di agitazione l’immaginazione… e l’agitazione è la prima fase della rivoluzione.” A pagina 635, lui disse ancora: “In questa rete di isole, le indie occidentali, iniziò la vita di entrambe le Americhe (nord e sud). Lì Colombo vide la terra, e la Spagna iniziò il suo pericoloso e brillante Impero d’Occidente. Di là, Cortez partì per il Messico, De Soto per il Mississippi, Balboa per il Pacifico e Pizarro per il Perù. La storia degli Stati Uniti fu separata da una benefica provvidenza, lontano dalla storia selvaggia e crudele del resto del continente, e come un seme silenzioso, siamo cresciuti diventando un impero. Nel mentre la sua stessa storia dimostra che l’impero, iniziando nel sud, fu colpito [55] da un interminabile ciclone. La crescita dell’America inglese può essere paragonata ad una serie di testi cantati da singoli cantanti che, unendosi, fanno un coro vigoroso che attira molte persone da lontano e di conseguenza si espande e si prolunga fino ad ottenere la dignità e la grandezza di un canto epico.” Verso il 1850, nel quotidiano Dublin Nation, si parla degli Stati Uniti come di un meraviglioso impero che stava “emergendo” e “nel mezzo del silenzio della terra, ingrandisce quotidianamente il suo potere e il suo orgoglio.” Nel History of the Great Reformation volume 4 [La storia della grande riforma] pagina 238 di Martyn, c’è una dichiarazione di Edward Everett riguardo gli esuli inglesi che fondarono questo governo, in cui dice: “Essi hanno cercato un posto appartato (inoffensivo, sicuro e lontano dalla persecuzione dei despoti) in cui la piccola chiesa di Leyden avrebbe potuto godere della libertà di coscienza? Ecco le enormi regioni conquistate pacificamente in cui – Victoria sine clade – portarono le bandiere della croce.” Ora si chiede al lettore di osservare queste espressioni: “che saliva dalla terra”, “la sua apparizione da un posto disabitato”, “emergendo nel mezzo del silenzio della terra”, “come un seme silenzioso siamo cresciuti diventando un impero”, “enormi regioni” garantite da “una conquista pacifica.” La prima frase appartiene al profeta che dichiara come sarebbe stata la salita della bestia con le due corna, mentre le altre appartengono agli [56] scrittori politici che raccontano la storia degli Stati Uniti. C’è qualcuno che non vede che quattro dichiarazioni sono sinonimi esatti della prima e che documentano una completa realizzazione della previsione? Questa non è una cosa da poco perché chi ha documentato il compimento, senza alcun riferimento alla profezia, ha utilizzato proprio la stessa figura usata dal profeta. Dato che queste persone sono competenti (uomini le cui menti sono larghe e istruite con un potere di discernimento che tutti riconoscono essere sufficientemente chiaro) è sicuro che il modo particolare in cui gli Stati Uniti sono sorti risponde sorprendentemente allo sviluppo del simbolo in esame. Facciamo avanzare ulteriormente l’indagine: gli Stati Uniti “salgono” in modo da adempiere la profezia? Il suo progresso fu abbastanza grande e rapido per corrispondere a quella crescita visibile ed evidente che Giovanni vide nella bestia con le due corna? Chi legge molto ha un’idea di quello che oggi sono gli Stati Uniti e, allo stesso modo, ha un’idea di come fossero all’inizio della loro storia. Su questo punto verranno presentate statistiche e testimonianze con l’unico obbiettivo di mostrare che la rapida crescita degli Stati Uniti colpì l’umanità con la meraviglia di un miracolo. [57] Nel quotidiano La Liberté (1868) Émile de Girardin disse: “La popolazione americana, non essendo arrestata da alcuna leva obbligatoria, si moltiplica con rapidità prodigiosa e possiamo vedere il giorno in cui il loro numero sarà di sessanta o ottanta milioni di persone. Costoro conoscono la loro importanza e il loro destino. Li sentite esclamare con orgoglio: l’America per gli americani! Loro promettono un’alleanza con la Russia, e vediamo quel potere consapevole della sua forza afferrare la mano di questo gigante di ieri. Considerando il suo impareggiabile progresso e assortimento, quali sono i piccoli giocattoli con cui ci affliggiamo in Europa? Qual’è l’arma che siamo ansiosi di ottenere dalla Prussia con cui possiamo batterla il prossimo anno? Non è meglio prendere dall’America i principi di libertà che incarna e da cui proviene il loro orgoglio cittadino, la loro gigantesca industria e la loro formidabile lealtà per il destino della propria terra repubblicana?” Il già citato Dublin Nation (Irlanda) dice: “Ad est si sta sollevando un enorme centauro chiamato ‘Impero Russo’ con una guida civile che ha i muscoli di un grande corpo barbaro in cui un uomo muove 70.000.000 di persone e dove tutte le tradizioni del popolo consistono nell’aggredire e conquistare l’occidente. Ci sono solo due file distinguibili: i servi e i soldati. Li, la mappa del futuro include Costantinopoli e Vienna come avamposti di San Pietroburgo.” Nell’occidente emerge un opposto e ancora più meraviglioso impero americano. Noi isolani non abbiamo nessuna concezione degli eventi straordinari che, nel mezzo del silenzio della terra, si aggiungono quotidianamente alla potenza e all’orgoglio di questa gigantesca nazione. In tre anni, territori più ampi di questi tre regni [58] (Gran Bretagna, Irlanda e Scozia) con Francia e Italia messe insieme, sono state silenziosamente annesse all’unione. Entro settanta anni, diciassette nuove sovranità, la più piccola delle quali è più grande della Gran Bretagna, si sono pacificamente unite alla federazione. Non fu usato nessun esercito, non c’è stato nessun debito nazionale, nessun grande sforzo è stato fatto, ma eccoli: arrivano notizie di altri tre grandi stati che stanno per unirsi con i trenta: nel nord-ovest il Minnesota, nel sud-ovest il Deseret e sulle sponde del pacifico la California. Questi tre stati coprono una superficie pari a mezzo continente europeo.” Mitchel, nel suo School Geography [Geografia scolastica] (quarta revisione) pagina 101, parlando degli Stati Uniti, dice: “Quando si considera che cento anni fa, 1.000.000 di abitanti era l’esempio più eclatante di crescita nazionale che si trovava nella storia del genere umano.” Riduciamo queste generali affermazioni in una forma più tangibile di fatti e cifre. Ai tempi di Martin Lutero, poco prima della grande Riforma, neppure quattrocento anni fa, fu scoperto questo continente occidentale. La Riforma produsse
una vasta classe di persone determinate ad adorare Dio secondo i dettami della loro coscienza. Essendo incatenate e oppresse dall’intolleranza religiosa del Vecchio Mondo, esse cercarono la tanto desiderata libertà civile e religiosa nella selvaggia America. Un pó più di duecento [59] anni fa (il 22 dicembre 1620), dalla nave Mayflower sbarcarono un centinaio di questi esuli volontari sulla costa del New England. Qui Martyn disse: “nacque la Nuova Inghilterra” e questo fu “il suo primo vagito: una preghiera e un ringraziamento al Signore.” Nel 1607 fu fatto un altro insediamento inglese a Jamestown, Virginia. Col tempo ci furono altri insediamenti organizzati come colonie che, fino alla dichiarazione d’indipendenza del 4 luglio 1776, erano tutti soggetti al governo inglese. Secondo la rivista statunitense dell’agosto 1855, la popolazione di queste colonie era di 262.000 persone nel 1701, poi 1.046.000 nel 1749 e 2.803.000 nel 1775. Poi iniziò la lotta delle colonie americane contro l’oppressione della madre patria. Nel 1776 si dichiararono una nazione indipendente nella giustizia e nel diritto. Nel 1777 i delegati dei tredici stati originali (New Hampshire, Massachusetts, Rhode Island, Connecticut, New York, New Jersey, Pennsylvania, Delaware, Maryland, Virginia, Carolina del nord, Carolina del sud e Georgia), riuniti in congresso, adottarono gli articoli della confederazione. Nel 1783, la guerra della rivoluzione finì attraverso un trattato di pace con la Gran Bretagna, per cui fu riconosciuta l’indipendenza e furono ceduti 1.312.605 Km2 di territorio. Nel 1787, fu formulata e ratificata la Costituzione [60] dai suddetti tredici stati, e il primo marzo 1789, entrò in funzione lo stato americano con 1.151.670 Km2 di territorio e circa tre milioni di persone. Così arriviamo al tempo in cui, nell’interpretazione di Apocalisse 13:11, questo governo “che sale” [concordanza dal greco n° 305 “anabainon”, ovvero “che sale”, “che appare improvvisamente”] è introdotto nella profezia. Da allora, la nostra crescita territoriale è stata la seguente: la Louisiana fu acquisita dalla Francia nel 1803, comprendendo 1.498.183 Km2 di territorio; nel 1821 la Florida dalla Spagna con 95.382 Km2 ; nel 1845 il Texas aggiunse 382.225 Km2 ; l’Oregon, come stabilito dal trattato nel 1846, aggiunse 612.234 Km2 ; la California, conquistata dal Messico nel 1847, aggiunse 1.045.690 Km2 ; l’Arizona (New Mexico), acquisita dal Messico attraverso un trattato nel 1854, aggiunse 44.256 Km2 ; l’Alaska, acquisita tramite l’acquisto dalla Russia nel 1867, aggiunse 929.219 Km2. Questo dà un totale di cinque milioni settecento cinquantottomila ottocento sessantatré (5.758.859) Km2 di territorio, che sono circa i quattro noni di tutto il nord America, e più di un quindicesimo di tutta la superficie terrestre. E mentre questa espansione era rapida, cosa accadeva alle altre nazioni più importanti del globo? Macmillian & Co., gli editori londinesi, annunciando il loro Statesman’s Year Book [61] per il 1867, fanno una dichiarazione interessante sui cambiamenti avvenuti in Europa durante il mezzo secolo tra il 1817 e il 1867 dicendo: “In questo mezzo secolo sono scomparsi: tre regni, un granducato, otto ducati, quattro principati, un elettorato e quattro repubbliche. Sono sorti tre nuovi regni mentre un regno è stato trasformato in un impero. Ora ci sono quarantuno stati in Europa contro i cinquantanove che esistevano nel 1817. Non meno rilevante è l’estensione territoriale dei principali stati del mondo: la Russia ha annesso 913.083 Km2 ; gli Stati Uniti 3.167.203 Km2 ; la Francia 7.435 Km2 ; la Prussia 47.927 Km2 ; con la Sardegna, l’Italia è cresciuta di 133.641 Km2 ; l’impero indiano è aumentato di 694.618 Km2. I principali stati che hanno perso territorio sono la Turchia, il Messico, l’Austria, la Danimarca e i Paesi Bassi.” Chiediamo un’attenzione particolare del lettore verso questi dati. Durante l’ultimo mezzo secolo, sono scomparsi del tutto ventuno governi e ne sono sorti solo tre. Cinque hanno perso territorio invece di guadagnarne. A parte gli Stati Uniti, solo cinque nazioni hanno allargato i loro domini, e la nazione che ha fatto meglio… ha aggiunto poco più di 804.670 Km2, mentre gli Stati Uniti ne hanno aggiunte quasi 3.218.000. Così il governo degli Stati Uniti ha aggiunto più di 2.253.000 Km2 di territorio in più di ogni altra singola nazione… 1.287.475 Km2 in più di tutte le altre nazioni della [62] terra messe insieme! Alla luce di questi fatti, si può ancora dubitare quale governo sia “salito” in questo periodo? Per quanto riguarda la popolazione, in base al censimento dal 1798, l’aumento degli Stati Uniti è stato il seguente: nel 1800, il numero totale di abitanti negli Stati Uniti era di 5.305.925; nel 1810 di 7.239.814; nel 1820 di 9.638.191; nel 1830 di 12.866.020; nel 1840 di 17.069.453; nel 1850 di 23.191.876; nel 1860 di 31.445.089 e nel 1870 di 38.555.983. Queste cifre sono quasi troppo grandi per essere afferrate dalla mente. Forse si può formare una migliore idea del rapido aumento della popolazione, cercando in alcune città rappresentative. Nel 1792 Boston aveva 18.000 abitanti ed ora ne ha 250.000. Nel 1792 New York aveva 30.000 abitanti ed ora ne ha quasi 1.000.000. Circa una trentina di anni fa, Chicago era un piccolo centro di commercio con poche capanne, ma nell’ottobre 1871 c’erano quasi 350.000 persone. Venti anni fa, San Francisco era un posto arido che oggi contiene 170.000 abitanti. Anche la nostra crescita industriale è stata notevole. Nel 1792, gli Stati Uniti non avevano cotonifici, ma nel 1850 ce n’erano 1074 che davano lavoro a 100.000 persone. Solo 41 anni fa, la prima sezione della prima ferrovia di questo Paese (Baltimora e Ohio) fu aperta per una distanza di 37 Km; ora [1874] abbiamo 83.685 Km [63] funzionanti. Il telegrafo magnetico è stato inventato solo 34 anni fa. Ora la lunghezza stimata funzionante del filo del telegrafo è di oltre 160.934 Km. Nel 1833, fu costruita la prima mietitrice e tosaerba e, nel 1846, la prima macchina per cucire fu completata. Pensate alle centinaia di migliaia di queste macchine attualmente in uso. Ora ci sono più linee di telegrafo e linee ferroviarie in progettazione e in fase di costruzione, e maggiori strutture e grandi progetti per manifatture di ogni genere rispetto al passato. Nei prossimi dieci anni queste industrie dovrebbero aumentare e le cose di cui oggi parliamo verranno lette come documenti di un secolo fa. La natura stessa, dalle caratteristiche fisiche che ha impresso sul nostro paese, sembra aiutarci nel modo migliore per lo sviluppo nazionale. Qui abbiamo i laghi più grandi, i fiumi più lunghi, le cascate più potenti, le grotte più profonde, le più ampie e fertili praterie, le più ricche miniere d’oro, di ferro, di carbone e rame che si trovano nel mondo. “Quando fu scoperta l’America, in Europa c’erano solo sessanta milioni di dollari in oro. In venti anni la California e i territori circostanti produssero un miliardo di dollari in oro. Sessantuno milioni di dollari in oro fu il [64] più grande rendimento annuale mai realizzato in Australia. In un anno, la California produsse più volte novanta milioni di dollari in oro.” (Townsend, pagina 384.) “Escludendo gli Stati Uniti, la stima dell’area utile dei giacimenti di carbone mondiale è di 41.842 Km2. Quella degli Stati Uniti, escludendo l’Alaska, è stimata in oltre 321.800 Km2, oppure otto volte più larga dell’area di carbone a disposizione di tutto il resto del mondo!” (American Year Book for 1869, pagina 655) “La produzione e manifattura di acciaio degli Stati Uniti è aumentata enormemente negli ultimi anni, e i vasti giacimenti di ferro vicino al carbone nelle varie parti dell’unione, faranno dell’America la fonte principale di approvvigionamento per il mondo.” “Tre montagne di solido ferro (nel Missouri), conosciute come Iron Mountain, Pilot Knob e Shepherd’s Mountain sono tra le curiosità naturali più straordinarie del nostro continente.” (Ibid p. 654) La natura ha permesso alla gente di operare su larga scala. Escludendo soltanto il parlamento di Londra, l’edificio della nostra capitale nazionale di Washington è il più grande e imponente nel mondo. Chicago ottiene la sua acqua attraverso un impresa senza precedenti: una galleria sotterranea a 3 Km sotto il fondo del lago. L’opera di costruzione di un tunnel ferroviario che attraversa il fiume di Detroit è già iniziata e il viaggiatore presto passerà col treno sotto il letto di quel [65] fiume, mentre l’immenso commercio dei laghi galleggia sopra la sua testa. Chicago è il più ampio mercato di grano e legname di tutto il mondo mentre Philadelphia e New York contengono i più grandi e moderni stabilimenti di stampa oggi esistenti. Il cavo sottomarino che corre come un filo di luce attraverso le profondità del vasto Atlantico dagli Stati Uniti all’Inghilterra, una concezione del genio americano, ha avuto il più grande conseguimento nella linea telegrafica. La “Ferrovia del Pacifico”, l’autostrada di ferro dall’atlantico al pacifico, sta davanti a tutti i monumenti dell’abilità tecnica nei tempi moderni. Dopo il primo cavo nell’atlantico, ben presto ne arriverà un secondo, quasi come conseguenza. Seguendo la “ferrovia del pacifico centrale”, ora si costruisce rapidamente una linea del nord. Quali risultati si attendono da queste potenti aziende? Il 6 ottobre 1866, il Scientific American disse: “Esagerare l’importanza di questa strada transcontinentale è quasi impossibile. A un certo punto cambierà le posizioni di questo paese, dell’Europa e dell’Asia. … Con il completamento della ‘Ferrovia del pacifico’, invece di ricevere i nostri beni dall’India, Cina, Giappone e dalle ‘isole del mare’, da Londra e Liverpool, noi le porteremo direttamente attraverso le isole Sandwich e la ferrovia, diventando in larga misura i vettori per l’Europa. Questa, però, è soltanto
una parte del vantaggio. Le nostre montagne occidentali sono quasi letteralmente montagne d’oro e d’argento in cui si realizza la favola araba di Aladino. [66] Lasciate che la strada sia completata e, oltre la comodità, anche i beni forniti dall’Asia, dall’Europa e dagli stati potranno arrivare in treno quasi alla porta del minatore; e tramite la produzione e il possesso dei preziosi metalli (il sangue del commercio) noi saremo la nazione più ricca del mondo. La vera ricchezza creata dal miglioramento del suolo e dallo sviluppo delle risorse del paese è un elemento ancora più importante nel risultato di questa vasta opera.” Così, con l’idea di diventare i vettori del mondo, l’autostrada delle nazioni e la potenza più ricca del mondo, il cuore americano si gonfia d’orgoglio e si solleva con aspirazioni senza limiti. L’estensione a cui sono giunti gli Stati Uniti è mostrata dall’influenza che esercitano sulle altre nazioni. Parlando dell’America, il signor Townsend dice nel lavoro sopra citato, a pagina 462: “Grazie alla sua scoperta, crebbe la riforma religiosa europea; dalla nostra guerra rivoluzionaria crebbe il periodo rivoluzionario dell’Europa e dal nostro rapido sviluppo tra i grandi stati e i popoli felici arrivò un immigrazione più grande di quella che l’Europa ricevette dall’Asia negli ultimi secoli dell’Impero Romano. Quando alzammo la nostra bandiera sull’atlantico, l’Europa inviò i suoi contributi, apparve in tutto il pacifico e tutti gli orientali sentirono il segnale. Arrivano due flotte senza fine: dall’est e dall’ovest. Gli Stati Uniti hanno alleggerito l’Irlanda della metà del suo peso, e ogni giorno arriva dalla Germania [67] il tanto di gente pari ad un villaggio. L’Inghilterra stessa invia il meglio dei suoi lavoratori (1869). Quale sarà il limite di questa potente immigrazione?” Parlando della nostra influenza e stando nel Pacifico, lo stesso autore, a pagina 608, dice: “Nell’oceano pacifico, queste quattro potenze (Inghilterra, Francia, Olanda e Russia) sono colpite direttamente dagli Stati Uniti, che, senza volerlo, ha l’influenza suprema in Giappone, il favore della Cina, l’amicizia della Russia e buoni rapporti con tutte le grandi colonie inglesi che si trovano lì. Gli Stati Uniti sono l’unica potenza nel Pacifico senza la colpa degli intrighi, il doppio gioco, l’invidia e l’amarezza; prendendo il primo posto d’importanza senza risvegliare il disgusto di uno dei suoi concorrenti… escludendo gli inglesi che non sono mai generosi.” L’onorevole William H. Seward, tornando da un viaggio attorno al mondo, disse: “Ora gli americani sono la moda in tutto il mondo.” Chiudiamo la testimonianza con una dichiarazione del Newyorkese Independent del 7 luglio 1870, l’onorevole Schuyler Colfax, allora vice-presidente degli Stati Uniti, guardando brevemente alla storia di questo paese, disse: “Quella storia è stata meravigliosa. Germogliando da sotto il tallone della tirannia, il suo progresso è avanzato col passo deciso di un conquistatore. [68] Il progresso non si fermò lì. Da qua in poi si riversò la marea della civiltà e del progresso americano sulle vaste regioni della pianura occidentale. Dalle cime innevate della Sierra, si guarda in giù verso gli stati americani che fronteggiano il calmo Pacifico, un impero in risorse e ricchezza ma fedele, nei momenti difficili, alla nazione la cui autorità è riconosciuta e la cui gloria è condivisa con orgoglio.” Da un territorio di meno di 1.448.400 Km2, ci si è espansi a oltre 5.630.000 Km2 – quindici volte più grande della Gran Bretagna e della Francia messe insieme – con un litorale (tra cui l’Alaska), pari all’intera circonferenza della terra, e il cui dominio è di gran lunga più ampio dei romani nei loro giorni più gloriosi di conquista e acclamazione. Con fiumi, laghi e il commercio lungo la costa stimato in oltre due miliardi di dollari l’anno; con il traffico ferroviario dai quattro ai sei miliardi all’anno; con gli scambi nazionali annuali del paese che girano fino a quasi dieci miliardi all’anno; con oltre due miliardi di dollari investiti nel settore manifatturiero, meccanico e dell’industria mineraria; con oltre cinquecento milioni di acri di terra occupata e valutata con i loro accessori per oltre sette miliardi di dollari che producono annualmente coltivazioni per un valore di oltre tre miliardi di dollari; con un regno che, avendo la densità della popolazione belga, sarebbe abbastanza ampio da includere tutti gli attuali abitanti del mondo; con gli stessi diritti garantiti anche ai più poveri e umili delle nostre quaranta milioni di persone, possiamo, con un audace [69] orgoglio simile a quello che contraddistinse i giorni più prosperi di Roma, sostenere il titolo più nobile del mondo: io sono un cittadino americano!” Quanto tempo ci è voluto per questa meravigliosa trasformazione? Nel linguaggio di Edward Everett: “Tutti quelli che videro i primogeniti dei pellegrini ora sono tutti morti” e il signor Townsend (a pagina 21) disse: “Il ricordo di un uomo può oscillare dal tempo del governo primitivo a questo – quando trentotto milioni di persone, vivendo su due oceani e in due zone, sono rappresentati a Washington, ed i loro consoli e ambasciatori sono in ogni porto e metropoli del globo.” Questo è abbastanza? L’unica obiezione che possiamo anticipare è che questa nazione è progredita troppo velocemente ed è andata così lontano che il governo ha già superato il simbolo. Cosa dobbiamo pensare di coloro che negano che si abbia un posto nella profezia? No… questo prodigio ha il suo posto nella pagina profetica, ed il percorso che finora ci ha portato alla conclusione che la bestia con le due corna sia il simbolo profetico degli Stati Uniti è veramente solido. Fare qualsiasi altra applicazione è assolutamente impossibile. Il pensiero sarebbe una follia e il tentativo un aborto.
[70]
Dopo averci dato informazioni utili a determinare la posizione geografica, la cronologia e la rapida ascesa di questo potere, Giovanni procede nel descrivere l’aspetto della bestia con le due corna e parla delle sue azioni in modo da indicare chiaramente il suo carattere sia apparente che reale. Ogni descrizione finora esaminata ha confermato l’applicazione verso gli Stati Uniti. Scopriremo che anche questa è ugualmente forte. Questo simbolo ha “due corna simili a quelle di un agnello.” Coloro che hanno studiato le profezie di Daniele e di Giovanni, conoscono le caratteristiche delle corna sopra una bestia. Il montone (Daniele 8:3) aveva due corna. Il capro che venne contro il montone aveva in un primo momento un corno cospicuo fra i suoi occhi, poi questo si ruppe e al suo posto spuntarono quattro corna verso i quattro venti del cielo. Da una di queste uscì un piccolo corno che diventò molto grande. La quarta bestia di Daniele 7 aveva dieci corna, e in mezzo a queste sorse un piccolo corno con gli occhi e la bocca, lungimirante, furbo e bestemmiatore. Il dragone e la bestia leopardo di Apocalisse 12 e 13 sono uguali alla quarta bestia di Daniele 7 nelle sue due fasi, e hanno ciascuna lo stesso numero di corna, [71] stando a significare la stessa cosa. Il simbolo che consideriamo, ha due corna come di agnello, e possiamo comprendere la sua applicazione grazie alle corna sugli altri simboli. Nella Scrittura, il corno è usato come simbolo di forza e potenza (Deuteronomio 33:17), e di gloria e onore (Giobbe 16:15; concordanza dal greco n° 7161 “qeren” = “fronte”, “forza”, “raggio di luce”, “montagna”). Talvolta un corno è usato per indicare un’intera nazione, come le quattro corna del capro, il piccolo corno di Daniele 8 e le dieci corna della quarta bestia di Daniele 7. Talvolta, qualche caratteristica particolare del governo, come il primo corno del capro, non indica un’intera nazione ma il potere civile in mano al primo re: Alessandro Magno. Le corna non sempre indicano divisione (come nel caso delle quattro corna del capro eccetera) perché le due corna del montone indicano l’unione di Medo e di Persia in un governo. Il corno non è usato esclusivamente per rappresentare il potere civile perché il piccolo corno della quarta bestia di Daniele (lo stabilimento del papato nel 538 d.C.) era un corno che fece cadere altre tre corna. In seguito, però, fu esclusivamente un potere ecclesiastico, e da allora rimase così per duecentodiciassette anni. Nell’anno 755, Pipino concesse al pontefice romano alcune ricche province in Italia che inizialmente lo costituirono un monarca temporale. (Goodrich’s History of the Church, [72] pagina 98; Bower’s History of the Popes, Vol. 2, pagina 108.) Considerando questi fatti, siamo pronti ad esaminare il significato delle due corna di questa bestia. Come mai Giovanni dice che ha due corna simili a quelle di un agnello? Perché non semplicemente due corna? Magari perché queste corna possiedono caratteristiche che indicano il carattere della potenza a cui appartengono. Le corna di un agnello indicano la giovinezza, l’innocenza e la gentilezza. Riguardo all’età della bestia, essendo una potenza sorta recentemente, gli Stati Uniti rispondono eccellentemente al simbolo, mentre è già stato abbondantemente dimostrato che nessun altro potere era in grado di farlo. Considerandolo come indice di potenza e di carattere, si può decidere cosa rappresentano le due corna del governo se si chiarisce quale sia il segreto della sua forza e potenza, e cosa rivela il suo apparente carattere (se costituisce una superficiale apparenza). J. A. Bingham ci dà l’indizio di tutta la faccenda quando afferma che coloro che per primi arrivarono su queste sponde cercavano “quello che il mondo non vedeva da secoli, cioè una chiesa senza il papa e uno stato senza il re.” In altre parole, questo sarebbe un governo in cui la chiesa dovrebbe essere libera dal potere civile, dove regna la suprema libertà civile e religiosa. Cosa dichiara il governo degli Stati Uniti [73] su questi aspetti? Quel grande strumento che i nostri predecessori proclamano come la “carta dei diritti”, la Dichiarazione d’Indipendenza, contiene queste parole: “Riteniamo queste verità di per se evidenti, in cui tutti gli uomini sono creati uguali e il loro Creatore ha dato loro alcuni diritti inalienabili, tra questi vi sono: la vita, la libertà e la ricerca della felicità.” Nell’articolo IV, Sezione 4, della Costituzione degli Stati Uniti, troviamo queste parole: “Gli Stati Uniti dovranno garantire una forma repubblicana di governo ad ogni stato in questa unione.” Nella forma di governo repubblicana, il potere si poggia sul popolo e l’intera macchina del governo opera attraverso rappresentanti eletti da loro. Ancora una volta qui vediamo la robustezza tra il simbolo e il governo simbolizzato perché le corna della “bestia con le due corna simili ad agnello” sono senza corone, mentre le corna del dragone e della bestia leopardo le hanno. Questo mostra che il governo rappresentato dalla bestia con le due corna non è monarchico ma è un potere dato in mano al popolo. Questa è una garanzia sufficiente per la libertà civile, ma cosa dire sulla libertà religiosa? Nell’articolo VI della Costituzione, leggiamo: “Nessuna prova religiosa sarà mai chiesta come qualifica per un qualsiasi ufficio o amministrazione pubblica degli Stati Uniti.” Nel primo articolo degli emendamenti della Costituzione, [74] leggiamo: “Il congresso non potrà fare alcuna legge per il riconoscimento della religione oppure per proibirne il libero esercizio.” Rispondendo alle domande sulla progettazione della Costituzione da parte della “commissione della società battista” in Virginia, il 4 agosto 1789, George Washington scrisse: “Se avessi avuto la minima idea di ogni difficoltà derivante dalla Costituzione approvata dal convegno di cui ho avuto l’onore di essere presidente quando fu costituito, in modo da mettere in pericolo i diritti di qualsiasi confessione religiosa, in quel caso non avrei mai dovuto associarvi il mio nome. Se avessi avuto l’idea che il governo generale fosse amministrato in maniera tale da mettere in pericolo la libertà di coscienza, vi assicuro che nessuno più di me sarebbe disposto a rivedere e modificare quella parte, in modo da evitare tutte le persecuzioni religiose. Senza dubbio, voi potrete ricordare che ho spesso espresso la mia opinione, che ogni uomo che si comporta come un buon cittadino è responsabile solo verso Dio per la sua fede religiosa, e dovrebbe essere protetto nell’adorare Dio secondo i dettami della propria coscienza.” Nel 1830, alcune petizioni per proibire il trasporto delle lettere e l’apertura degli uffici postali nel giorno domenicale furono sottoposti al “comitato congressuale degli uffici postali e del trasporto postale”. Il comitato rifiutò la richiesta della petizione. La loro relazione fu adottata e stampata per ordine del senato degli Stati Uniti, e il comitato abbandonò il soggetto da ulteriori considerazioni. Essi dissero della Costituzione: [75] “Guardiamo invano a quello strumento autoritario che dica se il primo giorno, oppure il settimo giorno, oppure qualsiasi altro giorno sia stato santificato dall’Onnipotente.” – “La Costituzione considera la coscienza dell’ebreo sacra quanto quella del cristiano, e non dà alcuna autorità di adottare un provvedimento che influenza la coscienza di un solo individuo rispetto all’intera comunità. Quel rappresentante che dovesse violare questo principio, perderebbe il suo carattere di delegato, perdendo anche la fiducia dei suoi elettori. Se il congresso dovesse dichiarare santo il primo giorno della settimana, non convincerebbe né l’ebreo né il cristiano ma scontenterebbe entrambi e non convertirebbe nessuno…. Se un solenne atto legislativo dovesse definire la legge di Dio, oppure dovesse indicare al cittadino un dovere religioso, allo stesso modo potrebbe definire ogni parte della rivelazione anche riguardo le forme e le cerimonie di adorazione, le assegnazioni della chiesa e il sostegno del clero.” – “La struttura della Costituzione riconosce il principio eterno in cui il rapporto dell’uomo con il suo Dio sia al di sopra della legislazione umana, e il suo diritto di coscienza sia inalienabile. Siamo consapevoli che non sia necessario ragionare per stabilire questa verità. A prescindere dalle leggi umane, è la coscienza che ha sostenuto così tanti martiri nelle torture e nelle fiamme. Essi ritennero che il loro dovere verso Dio fosse superiore ai decreti umani, e che l’uomo non potesse esercitare alcuna autorità sulle loro coscienze. È un principio intrinseco che non può essere sradicato.” “È un fatto che anche le contro petizioni ugualmente rispettabili si oppongano alla possibilità che il congresso legiferi nei confronti della religione… un atto di per sé incostituzionale”. L’onorevole A. H. Cragin, del New Hamphshire, in un discorso alla camera dei rappresentanti, disse: [76] “Quando i nostri predecessori costruirono la magnifica struttura di una libera repubblica in questa terra occidentale, gettarono ampie e profonde fondamenta negli eterni principi della giustizia. I suoi materiali sono stati tutti estratti dalla montagna della verità, e come si innalzava maestosamente davanti ad un mondo sorpreso, rallegrò i cuori e le speranze del genere umano. Solo i tiranni maledissero gli operai e la loro opera. La sua architettura era nuova. Non si riferiva alla storia greca o romana. Sembrò un paragone sceso dal paradiso allo scopo di ispirare le speranze degli uomini e dimostrare il favore di Dio al popolo del Nuovo Mondo. I costruttori riconobbero i diritti della natura umana come universale. Libertà, il primo grande diritto dell’uomo, essi lo sostennero per ‘tutti gli uomini’ rivendicandolo da parte di ‘Dio stesso.’ Su questo fondamento eressero il tempio, dedicandolo alla libertà, all’umanità,
alla giustizia e all’uguaglianza. Washington fu incoronato il suo santo patrono. A quei tempi la ‘libertà’ era la dea nazionale, adorata da tutte le persone. Essi cantavano della libertà, discutevano per la libertà, pregavano per la libertà. A quei tempi la schiavitù era odiosa. Fu denunciata da tutti. Il re britannico fu condannato per le sue imposizioni verso le colonie e gli uomini del sud erano i primi a protestare contro di lui. A quei tempi, ovunque era considerato un male e un crimine contro l’umanità.” La Bibbia e solo la Bibbia è la regola protestante della fede. La libertà di adorare Dio secondo i dettami della propria coscienza è la regola della libertà religiosa in questa terra. Dalle citazioni qui presentate, è evidente che mentre il governo garantisce a tutti i suoi cittadini la libertà civile, si è anche deciso di non porre restrizioni religiose sul popolo, garantendo [77] a tutti la libertà di adorare Dio secondo il principio protestante. Qui, dunque, ci sono due grandi principi ben visibili davanti al popolo: il repubblicanesimo e il protestantesimo. Ora, cosa ci può essere di più giusto e innocente (simile all’agnello) di questi? Anche questo è il segreto della nostra forza e potenza. Se Caligola o Nerone avessero governato questa terra, noi non avremo trovato quello che vediamo oggi, l’immigrazione non sarebbe giunta alle nostre sponde e questo paese non avrebbe mai presentato al mondo un esempio di crescita nazionale senza precedenti. In Old World and New, a pagina 341, Townsend dice: “Cosa attirò queste persone verso di noi? Da una parte, senza dubbio, la nostra zona e le doti naturali di questa parte del mondo, mentre dall’altra, più recentemente, il nostro carattere nazionale e la sicurezza delle nostre istituzioni. L’America, però, attira perché siamo una repubblica. Un popolo repubblicano! I popoli europei, come i malati, desiderano una natura protetta, panorami aperti e il cielo blu, desiderano l’indipendenza senza le cerimonie, l’avventura per il proprio interesse: e qui lo trovano!” Una di queste corna può quindi rappresentare il potere civile repubblicano di questo governo, mentre l’altra quello ecclesiastico protestante. Questa applicazione è garantita dai fatti già esposti riguardo le corna delle altre potenze perché:
[78]
Sulla base di questi fatti, abbiamo gli elementi del repubblicanesimo e del protestantesimo uniti in un solo governo e rappresentati da due corna come le corna di un agnello. Queste caratteristiche non si trovano da nessun’altra parte e in nessun’altra nazione sulla faccia della terra, tranne gli Stati Uniti. Riguardo queste corna, non sono state trovate obiezioni. Esse sono come quelle di un agnello: il simbolo biblico di purezza e innocenza. I principi sono tutti giusti, l’aspetto esteriore è assolutamente buono ma, ahimè per il nostro paese, le sue gesta smentiranno quello che professa: prima si sviluppano le caratteristiche dell’agnello ma in seguito si sentirà la voce del dragone.
[79]
Dai fatti finora esposti, abbiamo visto che il governo simboleggiato dalla bestia con le due corna deve essere: 1. un governo diverso dalle potenze del Vecchio Mondo civile o ecclesiastico; 2. deve sollevarsi da questa parte dell’atlantico [occidentale]; 3. verso il 1798 deve diventare influente e conosciuto; 4. deve salire in modo pacifico; 5. il suo progresso deve essere così rapido da colpire lo spettatore con lo stesso stupore della crescita di un animale davanti ai suoi occhi; 6. deve essere una repubblica; 7. come un indice del suo carattere e le motivazioni con cui è governato, deve mostrare al mondo due grandi principi in sé perfettamente giusti e innocenti, simili all’agnello; 8. deve operare in questo secolo [il 1800]. Di queste otto caratteristiche, possiamo dire due cose: 1. che finora abbiamo visto queste otto caratteristiche adempiersi perfettamente nella storia degli Stati Uniti; 2. storicamente, nessun altro governo soddisfa queste caratteristiche. Di conseguenza, dietro queste otto linee di difesa, l’argomento è inespugnabile. [80] L’americano che ama il suo paese e che prende il giusto orgoglio nei gloriosi documenti e nei nobili traguardi ha bisogno di un argomento non meno solido, e anche di una serie di prove non meno chiare per consentirgli di accettare la dolorosa conclusione che il resto della profezia applica agli Stati Uniti (finora, il migliore che il mondo abbia mai visto). Il profeta si rivolge immediatamente ad una parte dell’immagine oscurata dall’ingiustizia e segnata dall’oppressione, dall’inganno, dall’intolleranza e dalla falsità. Dopo aver descritto l’aspetto simile ad agnello di questo simbolo, subito dopo Giovanni aggiunge: “ma parlava come un dragone.” Il dragone, il primo anello di questa catena profetica [Apo 12:3], era un accanito persecutore della chiesa di Dio. A seguire, anche la bestia leopardo [Apo 13:1] è stata un potere persecutore che per 1260 anni ha oppresso la vita di milioni di seguaci di Cristo. Il terzo attore nella scena, la bestia con le due corna [Apo 13:11], parla come la prima e così dimostra di avere il cuore del dragone “perché la bocca di uno parla dall’abbondanza del cuore” [Luca 6:45] e le azioni vengono eseguite. Questo, quindi, è un potere persecutore. La cura di Dio per la chiesa (il Suo piccolo gregge) è ciò che Lo ha portato a dare una rivelazione della Sua volontà, indicando i nemici contro i quali si sarebbero dovuti confrontare. Tutte le azioni documentate del dragone e della bestia leopardo riguardano la chiesa di Dio, [81] di conseguenza, concludiamo che la voce è quella del dragone. Il “parlare” di un qualsiasi governo si compie tramite l’annuncio pubblico della sua volontà riguardo il potere legislativo ed esecutivo. Gli Stati Uniti emaneranno decreti ingiusti ed oppressivi contro il popolo di Dio? I fuochi della persecuzione, che in altre epoche hanno portato devastazione, verranno accesi anche qui? Avremmo voluto credere il contrario ma, nonostante le pure intenzioni dei nobili fondatori di questo governo e le motivazioni e gli obbiettivi di migliaia di patriotici cristiani di oggi, dobbiamo prendere la profezia così come si legge ed aspettarci proprio quello che predice. Giovanni sentì questo potere parlare, e la voce era quella di un dragone. Il popolo degli Stati Uniti non è tutto santo. Nonostante tutta la luce e i principi del Vangelo, la massa è ancora in una posizione che permette a satana di infuocare improvvisamente i loro cuori con gli impulsi più vili. Questa nazione, come abbiamo visto, esisterà sino al ritorno di Cristo, e la Bibbia definisce molto chiaramente la condizione morale del popolo nei giorni che precedono quell’evento. L’iniquità abbonderà e l’amore di molti si raffredderà. Uomini malvagi e seduttori peggioreranno sempre di più. Sorgeranno gli schernitori [82] che diranno: “dov’è la promessa della sua venuta?” [2Pietro 3:4] Tutto il paese sarà pieno di violenza come ai giorni di Noè, e pieno di dissolutezza come la città di Sodoma ai tempi di Lot. Quando il Signore apparirà, la fede sarà rara sulla terra e soltanto un “piccolo gregge” sarà pronto per il Suo ritorno. Il popolo di Dio può aspettarsi di passare attraverso questo periodo senza soffrire la persecuzione? No. Questo sarebbe contrario alle lezioni avute dalle esperienze passate: proprio il contrario di ciò che dobbiamo attenderci dalla parola di Dio.
“Tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati.” [2Timoteo 3:12]
Se questo era vero nella storia della chiesa, allora possiamo attenderci che sarà così anche negli ultimi giorni, quando il mondo sarà più lontano da Dio e i malvagi raggiungeranno il punto più profondo dell’immoralità e del peccato. Lasciate che in questo paese si sollevi un generale spirito di persecuzione, e molto probabilmente la vedrete. Qui la volontà del popolo è legge. Lasciate che da parte della gente ci sia una generale volontà verso alcuni decreti oppressivi contro i credenti di dottrine impopolari, e questo desiderio si concretizzerà nella promulgazione di leggi oppressive. Avremmo, così, proprio quello che la profezia indica e quindi si sentirà la voce del dragone. [83] Ci sono già elementi che forniscono i presupposti per un futuro pieno di malvagità. Qualche anno fa, nel nostro paese, tre milioni e mezzo di esseri umani sono stati tenuti in schiavitù, privati di ogni traccia di libertà e di umanità. Si può chiedere: “perché riferirsi alla schiavitù, dal momento che è già diventato un ricordo del passato?” La schiavitù è stata abolita. Per il momento, i voti e le persone contrarie hanno prevalso. Questo, però, ha modificato la disposizione con cui è stata finora favorita? Ha convertito gli Stati Uniti del sud? La schiavitù è considerata una malvagità da abbandonare a causa del proprio sbaglio intrinseco? Vorremmo poter rispondere a queste domande in modo affermativo ma purtroppo accadono cose che dimostrano come il virus di questa grande infamia sia ancora presente nella politica. I popoli degli Stati Uniti del sud hanno abbandonato la schiavitù semplicemente per necessità, ma se avessero il potere la reintegrerebbero a costo di rovinare la repubblica. Anche centinaia di migliaia di simpatizzanti nel nord, unendosi nel movimento, li asseconderebbero. Anche se la malattia non si vede, non è guarita, quindi, in seguito potrà essere fonte di gravi problemi. [84] La corruzione politica prepara la via per il peccato più profondo. La si trova in tutti i partiti. Guardate ai mezzi disonesti per ottenere un ufficio, alla corruzione, agli inganni e agli imbrogli elettorali. Guardate alle stupefacenti rivelazioni sulla corruzione municipale appena resa nota nella città di New York: milioni e milioni di dollari [del 1800] rubati sfacciatamente dal tesoro della città dai suoi funzionari corrotti. Guardate al servizio civile di questo governo. Su questo punto, il quotidiano The Nation del 17 novembre 1870 ha dichiarato: “Generalmente, si crede che i quotidiani esagerino la maggior parte degli abusi che denunciano, ma diciamo chiaramente che nessuna denuncia del servizio civile degli Stati Uniti mai stampato prima, ha mostrato un quadro così egoista, avido, fraudolento, corrotto, bugiardo e crudele, attraverso i racconti di coloro che hanno visto il vero funzionamento della macchina.” Non è necessario fare un elenco. I fatti quotidiani mostrano come il principio morale (l’unica garanzia in un governo per la giustizia e l’onestà come gli Stati Uniti) sia purtroppo mancante. Strisciando dal buio del medio evo (i secoli bui), un orrendo mostro osserva attentamente gli Stati Uniti per strappargli via la libertà. Si spinge fino all’apice del diciannovesimo secolo, per sopprimere e oscurare la sua luce e la sua libertà. [85] Il nome di questo mostro è il papato che, fissando i suoi occhi rapaci e assetati di sangue su questa terra, è determinato a catturare la sua preda. Il papato stabilisce già le elezioni in alcune delle nostre più grandi città, controlla i ricavi degli stati più popolati nella unione, annualmente si appropria di centinaia di migliaia di dollari raccolti dalle tasse dei protestanti e li usa per sostenere le proprie organizzazioni ecclesiastiche e per promuovere i propri fini religiosi e politici. Il papato ha raggiunto una tale misura di influenza che viene contenuta soltanto grazie ad un enorme sforzo da parte dei patrioti protestanti (presi di mira dal papato). Politici corrotti e senza scrupoli sono pronti a cedere alle richieste del papato per garantirsi il suo sostegno al fine di far avanzare i propri ambiziosi obiettivi. Roma opera con le intenzioni più vili e basse, con una energia più vigile e instancabile. Roma è destinata a svolgere un ruolo importante nei nostri problemi futuri perché, attraverso la bestia con le due corna, essa è proprio la bestia che verrà adorata dalla terra e dai suoi abitanti, davanti ai quali farà i suoi grandi prodigi. Anche le nostre migliori chiese protestanti non sono da meno. Su questo punto può testimoniare uno dei loro ministri più conosciuti. [86] Un sermone di Charles Beecher contiene le seguenti dichiarazioni: “I nostri più umili e devoti servitori di Cristo stanno, nel loro mezzo, promuovendo quello che un giorno non molto lontano si mostrerà essere un uovo del dragone. Le denominazioni evangeliche protestanti si sono legate così tanto le une con le altre che non si diventa un predicatore completo se non si accetta qualche altro libro oltre la Bibbia… La chiesa protestante non è diventata apostata? Oh! ricordate, l’ultima forma di apostasia sorgerà non attraverso le croci, le processioni o gli ornamenti. L’apostasia non si vede esteriormente ma si sviluppa. Si tratta di un apostasia che germoglierà dentro di noi, un apostasia che ucciderà chi crede nella Bibbia. Sì, si può anche credere nella dottrina, ma si deve essere anche d’accordo con la ‘assemblea di Westminster’ che, proposta come prova di discepolato, diventa una imposizione illegittima. L’apostasia che dobbiamo temere non è forse già formata?… Si dirà che le nostre paure sono immaginarie? Immaginarie? Verso il 1825-6, il reverendo John M. Duncan che credeva sinceramente nella Bibbia e nella confessione di fede, fu processato, condannato e scomunicato per aver definito ‘imposizione illegittima’ la richiesta del ricevimento della dottrina dell’assemblea di Westminster come prova di qualificazione ministeriale. Non c’è nulla di immaginario nel fatto che il potere della dottrina, anche se in un modo più sottile, sta iniziando a vietare la Bibbia come fece Roma. [87] Oh! Giorno doloroso! Oh! infelice chiesa di Cristo che corre velocemente verso la fatale rovina!… Vediamo che quotidianamente le cose vanno male. Sospirando, ogni vero cuore confessa che c’è del marciume da qualche parte, ma… ah! non c’è speranza di riforma. Tutti ci passiamo. Le onde dell’imminente conflitto che sconvolgerà il centro della cristianità stanno iniziando a farsi sentire. ‘Tutti i vecchi segni cadono’; ‘Dio non risponde più attraverso l’urim e il thummim ma neppure attraverso il sogno e il profeta.’ I cuori degli uomini vengono meno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Si sentono tuoni in lontananza. I venti gemono attraverso il rigonfiamento delle profondità. Si arriverà alla tempesta finale di indignazione divina che spazzerà via l’inutile rifugio della menzogna.” In aggiunta a questo, abbiamo lo spiritismo, l’infedeltà, il socialismo, l’amore libero, i sindacati (ovvero il lavoro contro il capitale) e il comunismo. Tutti questi stanno diffondendo costantemente i loro principi tra le masse. Questi sono i principi che operarono tra la gente appena prima della terribile rivoluzione francese del 1789-1800. La natura umana è la stessa in tutte le età, e sicuramente le stesse cause produrranno lo stesso effetto. Ora [1874] queste cause sono inattive e nessuno sa in quanto tempo si arriverà ad uno stato di anarchia e ad un regno del terrore più esteso (quindi più spaventoso) della rivoluzione francese. Questi sono alcuni degli elementi già all’opera. [88] Gli eventi si muovono in questa direzione. Chi, seguendo la Bibbia e vivendo in maniera devota, svergognerà la teologia fatta dall’uomo assieme alle sue azioni malvagie, verrà perseguitato. Sembra incredibile? Basandosi sulla crescente virtù del popolo americano, qualcuno non crede che gli Stati Uniti possano mai perseguitare. Molto bene. Su questo argomento, non dobbiamo perdere tempo in nessuna controversia perché nessun ragionamento o argomento possono negare queste cose. Pensiamo di aver mostrato buoni argomenti per una forte probabilità in questa direzione, presenteremo evidenze ancora più forti e parleremo dei movimenti più significativi. Consideriamo l’interpretazione dell’inevitabile profezia, ma la decisione su questo argomento deve essere lasciata al tempo. Noi non possiamo né aiutare, né ostacolare questa opera che presto chiarirà tutti i dubbi e correggerà tutti gli errori.
[89]
Nel prevedere ulteriormente l’opera della bestia con le due corna, il profeta dice: “essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita.” [Apocalisse 13:12] Qualcuno dice che questo linguaggio dimostra che la bestia con le due corna deve essere un potere il cui governo è nello stesso territorio occupato dalla prima bestia, altrimenti come avrebbe potuto esercitare il suo potere? Se la parola “davanti” denota la precedenza nel tempo e la bestia leopardo svanisce dalla scena quando la bestia con le due corna arriva (come quando Babilonia cedette il posto alla Persia che, quindi, esercitò tutta la potenza posseduta precedentemente da Babilonia), allora la domanda sarebbe ragionevole. Però, la parola “davanti” è “enopion” [concordanza dal greco n° 1799] che significa letteralmente “nella presenza di”. Così, il linguaggio, diventa una prova positiva che queste bestie sono poteri distinti e contemporanei. La bestia leopardo esiste con tutta la sua vitalità simbolica e, proprio nello stesso momento, la bestia con le due corna esercita il potere in sua presenza. [90] Il dominio della bestia leopardo, quindi, non fu dato nelle mani della bestia con le due corna perché nella profezia una bestia cessa di esistere quando il suo dominio le è portato via. Cosa causò il cambiamento dei simboli dal leone che rappresenta Babilonia, all’orso che rappresenta la Persia? Semplicemente un trasferimento di dominio da Babilonia alla Persia. Così, la profezia spiega il passaggio successivo di queste bestie, quando dice che le loro vite furono prolungate, ma fu loro portato via il dominio; vale a dire che il territorio del regno non fu cancellato dalla mappa, né le vite delle persone furono distrutte, ma si trasferì il potere da una nazione all’altra. Quindi, il fatto che si parli ancora della bestia leopardo come di un potere esistente quando la bestia con le due corna opera in sua presenza, prova che in quel momento essa possiede tutto il dominio necessario per essere un simbolo nella profezia. Quale potere esercita la bestia con le due corna? Sicuramente non il potere che appartiene alla bestia leopardo, ma esercita (o dice di esercitare) in sua presenza lo stesso genere di potere e nella stessa misura. Il potere esercitato dalla bestia leopardo era un potere terribilmente oppressivo contro il popolo di Dio. Questo indica ulteriormente il carattere che la bestia con le due corna deve avere. L’ultima parte del verso dice: “e faceva sì [91] che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita.” [Apocalisse 13:12] Questo prova ulteriormente che la bestia con le due corna non è una fase, né una caratteristica del papato perché la prima bestia può certamente imporre la sua adorazione nel suo paese. La bestia con le due corna fa in modo che la terra intera (il territorio fuori da cui è sorta e su cui domina) e i suoi abitanti, adorino la bestia leopardo. Questo mostra che la bestia con le due corna occupa un territorio su cui la bestia leopardo non ha giurisdizione. “E faceva grandi prodigi, facendo persino scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini.” [Apocalisse 13:13] Oggi, nessuno può negare di vivere in un’epoca di meraviglie. Sino a venti anni fa, i successi e le realizzazioni di cui oggi sentiamo parlare quotidianamente, erano considerati la follia di una immaginazione malata. Ora, però, nulla è troppo meraviglioso per essere creduto, né troppo strano per accadere. Guardate il mondo di cinquant’anni fa [rispetto al 1874] riguardo alle cose che rendono comoda la vita domestica come l’illuminazione, la produzione e distribuzione del calore, la qualità delle varie operazioni domestiche, oppure i metodi di trasporto veloce da un luogo all’altro e la trasmissione di informazioni da un punto all’altro… era tutto come nei giorni dei patriarchi. [92] Improvvisamente, la vita che da tremila anni scorreva senza nessun importante cambiamento, venne agitata. Il mondo si svegliò dal sonno e dall’oscurità dei secoli. Il dito divino tolse il sigillo dal libro profetico, portando il periodo previsto in cui gli uomini sarebbero andati avanti e indietro e la conoscenza sarebbe aumentata. Nahum predisse che, ad un certo tempo, i carri avrebbero avuto l’aspetto di torce accese e avrebbero corso come i fulmini. [Nahum 2:4] Chi, nel buio della notte, può vedere l’impetuosa locomotiva sulla sua pista di ferro (il bagliore infuocato del suo grande occhio che illumina la strada e che butta fuori torrenti di fumo, scintille e fiamme) senza rendersi conto di avere il privilegio di guardare all’adempimento della profezia di Nahum? Il profeta disse che questo adempimento avrebbe riguardato il tempo della solenne opera di preparazione di Dio. “Sei tu forse che scagli i fulmini” disse Dio a Giobbe, “dove devono andare, dicendoti: »Eccoci«?” [Giobbe 38:35] Se Giobbe oggi fosse qui, avrebbe risposto: “Si”. Oggi si dice che Franklin domò il fulmine e il professor Morse gli insegnò la lingua inglese. [93] In ogni settore delle arti e delle scienze, il progresso fatto nel corso dell’ultimo mezzo secolo è senza precedenti nella storia del mondo. In tutto questo, gli Stati Uniti sono alla guida. Questi fatti non devono essere considerati come un adempimento della profezia, ma mostrano lo spirito del tempo in cui viviamo e indicano questo tempo come il periodo in cui possiamo guardare meraviglie di ogni genere. È evidente che i prodigi a cui la profezia si riferisce in Apocalisse 13:14, hanno lo scopo di ingannare la gente, perché il verso 14 dice: “e seduceva gli abitanti della terra per mezzo dei prodigi che le era dato di fare davanti alla bestia”. Questo identifica la bestia con le due corna con il falso profeta di Apocalisse 19:20, perché questo falso profeta è il potere che opera miracoli davanti alla bestia “con i quali” dice Giovanni, “aveva sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia e quelli che avevano adorato la sua immagine”, proprio la stessa identica opera della bestia con le due corna. Ora possiamo stabilire con quali mezzi saranno fatti i miracoli, perché Apocalisse 16:13 e 14, parla di spiriti demoniaci che operano miracoli, che vanno dai re della terra e di tutto il mondo, radunandoli per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente; questi spiriti che operano miracoli escono fuori dalla bocca di alcuni poteri, uno dei quali è proprio il falso profeta: la bestia con le due corna. [94] I miracoli sono di due tipi, vero e falso, proprio come abbiamo un vero Cristo e i falsi cristi, profeti veri e falsi, apostoli veri e falsi. Per “falso miracolo” non si intende un miracolo finto (che non è un miracolo), ma un vero e proprio miracolo, una prestazione soprannaturale eseguita per ingannare o per dimostrare una bugia. I miracoli di questo potere sono veri miracoli, ma sono eseguiti allo scopo di ingannare. La profezia non dice che il popolo viene ingannato tramite i miracoli che la bestia dichiara di poter fare o che pretende di fare, ma attraverso quello che ha il potere di fare. Quindi, questo annulla le supposizioni di chi afferma che “le grandi meraviglie compiute da questo potere” furono adempiute da Napoleone quando disse ai musulmani che poteva comandare al carro di fuoco di scendere dal cielo (ma non lo fece), o attraverso i falsi miracoli della chiesa cattolica romana (semplici trucchi fatti da malvagi preti verso i loro fedeli creduloni ignoranti e superstiziosi). I miracoli, o i segni, che devono essere eseguiti dalla bestia con le due corna (proprio quelli a cui si riferisce la profezia) sono citati da Paolo in 2Tessalonicesi 2:9, 10. Riferendosi al secondo ritorno di Cristo, dice: “La venuta di quell’empio avverrà (“kata” = “al tempo di”) per l’azione di Satana, accompagnata da ogni sorta di portenti, di segni e di prodigi bugiardi, [95] e da ogni inganno di malvagità per quelli che periscono, perché hanno rifiutato di amare la verità per essere salvati.” Queste non sono prestazioni da poco conto ma le opere di Satana che il mondo non ha mai visto prima. Operare con forza i segni e i prodigi bugiardi significa certamente fare un’opera davvero incredibile, progettata per dimostrare una menzogna. Il Salvatore predisse anche gli eventi che si sarebbero verificati poco prima del suo secondo ritorno, dicendo: “Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e miracoli tanto da sedurre, se fosse possibile anche gli eletti.” [Matteo 24:24] Qui, ancora una volta, sono predetti dei segni ingannatori così potenti che, se fosse possibile, ingannerebbero anche gli eletti. Così abbiamo una serie di profezie che, negli ultimi giorni, indicano lo sviluppo di un potere che opera prodigi e che si manifestano in modo sorprendente e senza precedenti nell’interesse della menzogna e dell’errore. Tutte si riferiscono al governo umano rappresentato dalla bestia con le due corna, il falso profeta. L’agenzia dietro alle manifestazioni esteriori deve essere satanica: gli spiriti demoniaci. In questo momento, la profezia parla di questa opera negli Stati Uniti. Lo stiamo osservando? Leggete la risposta nel [96] lamento del profeta Giovanni: “Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di aver poco tempo.” [Apocalisse 12:12] Stupisciti, o terra! Tremate o gente, ma non ingannatevi. Il profeta dichiara che ci sarà un confronto col grande potere del male. Satana è sciolto. Dalle profondità dell’abisso, miriadi di demoni sciamano sopra la terra. Il principe delle tenebre si manifesta come mai prima e, rubando una parola dal vocabolario del Cielo per definire la sua opera, lui la chiama “spiritismo”.
Primo: gli spiriti che comunicano, pretendono di appartenere ai nostri amici defunti quando la Bibbia ci assicura esplicitamente che i morti sono del tutto inattivi e inconsapevoli fino alla risurrezione; che i morti non sanno nulla (Ecclesiaste 9:5); che ogni operazione della mente ha terminato (Salmi 146:4); che ogni emozione del cuore è sospesa (Ecclesiaste 9:6); e nella tomba dove si trovano non c’è né lavoro, né conoscenza e neppure sapienza (Ecclesiaste 9:10). Quindi, tramite la parola di Dio, sappiamo essere falsa una qualunque intelligenza che dice di essere un nostro amico defunto. Dato che gli angeli di Dio non mentono, questi non sono gli angeli buoni. Gli spiriti demoniaci mentiranno: la loro opera è questa e [97] così continueranno a fare.
Secondo: le dottrine che insegnano provengono dalle più basse e ripugnanti profondità della fossa delle bugie. Essi negano Dio, negano Cristo, negano l’espiazione, negano la Bibbia, negano l’esistenza del peccato e negano ogni distinzione tra giusto e sbagliato, negano la sacralità del patto matrimoniale e, bestemmiando contro Dio, Suo Figlio e tutto ciò che è amabile, buono e puro, essi danno spazio ad ogni inclinazione al peccato e ad ogni desiderio carnale. Queste cose, insegnate apertamente sotto il manto religioso e sostenute da visioni e suoni soprannaturali, sono niente di meno che il capolavoro di Satana.
[101]
Gli imponenti miracoli operati davanti alla gente hanno avuto l’effetto di incatenarli ad un fatale inganno che farà loro credere di aver assistito alla grande potenza di Dio, mentre sono stati solo storditi da un’imponente spettacolo di prodigi satanici, essendo così schiavi della volontà del diavolo. Essi sono pronti a scommettere tutto sulla bestia con le due corna che deve fare una immagine alla bestia che aveva ricevuto la ferita della spada ma che rimase in vita. Ancora una volta ricordiamo al lettore la solidità dell’argomento già presentato nei capitoli precedenti, fissando l’applicazione di questo simbolo agli Stati Uniti. Questa è una proposta consolidata che non necessita di ulteriore sostegno. Esporremo il resto della profezia, tentando di determinare cosa deve compiere questo governo e, se presenti, ricercheremo le indicazioni per capire se stanno per realizzarsi. Se troveremo molte prove che questo governo si muove rapidamente proprio nella direzione tracciata dal profeta (anche se queste non devono necessariamente stabilire [102] l’applicazione del simbolo a questo governo), queste serviranno per soffocare l’ultima scusa di scetticismo, diventando per il credente una prova impressionante della nostra vicinanza alla fine. Dato che le azioni attribuite a questo simbolo sono poche, mentre ancora opera, la bestia con le due corna è inghiottita nel lago di fuoco dell’ultimo grande giorno. Esiste un’altra prova che dimostra come il governo simboleggiato dalla bestia con le due corna sia una repubblica: il linguaggio usato riguardo la formazione dell’immagine. Questo potere non esercita autorità imperiale o regale per fare un’immagine alla bestia, ma la fa fare a coloro che abitano la terra, le persone che occupano il territorio in cui sorge. Il fatto di rivolgersi alla gente mostra che il potere è nelle loro mani. Com’è sicuro che il governo simboleggiato sia una repubblica, è altrettanto sicuro che si parla degli Stati Uniti d’America. Abbiamo visto che le agenzie sataniche che operano prodigi dovranno fare i miracoli predetti e preparare le persone per il prossimo passo nella profezia, la formazione dell’immagine sta già avvenendo, e persino ora [1874] stanno ottenendo enormi risultati negli Stati Uniti; ora facciamo una domanda molto importante: cosa costituirà l’immagine? e quali misure sono necessarie per la sua formazione? [103] Le persone sono chiamate a fare un’immagine alla bestia leopardo che, senza dubbio, implica una qualche azione rispettosa (o qualche concessione) verso quel potere; l’immagine assomiglia o rappresenta la bestia leopardo. (Apocalisse 13:15) La bestia da cui è modellata l’immagine, è quella che fu ferita con la spada ma che rimase in vita: il papato. Da ora in avanti abbiamo un accordo segreto tra la bestia con le due corna e la bestia leopardo (la bestia papale). La bestia con le due corna fa grandi prodigi davanti alla bestia leopardo, porta gli uomini ad adorarla, a fare un’immagine a quella bestia e a ricevere un marchio: il marchio di quella bestia. Verso il 1842, le evidenze di questa cooperazione con il potere papale portarono l’anziano J. Litch a scrivere riguardo la bestia con le due corna: “Penso sia un potere che si deve ancora sviluppare o manifestare, come complice del papato, per sottomettere il mondo.” Per poter capire cosa sia un’immagine del papato, dobbiamo prima farci un idea precisa di ciò che costituisce il papato stesso. La supremazia papale risale al tempo in cui il decreto di Giustiniano, che costituiva il papa come capo della chiesa e il correttore degli eretici, fu attuato nel d.C. 538. Il papato, quindi, era una chiesa rivestita col potere civile, un corpo ecclesiastico avente l’autorità di punire con la confisca, l’imprigionamento, la tortura e la morte, chiunque non fosse d’accordo con lei. Cosa sarebbe [104] una immagine del papato? Un’altra istituzione ecclesiastica rivestita di una simile potenza. Come potrebbe formarsi questa immagine negli Stati Uniti? Lasciate che le chiese protestanti degli Stati Uniti abbiano il potere di definire e punire l’eresia, di imporre i loro dogmi sotto le pene e le sanzioni della legge civile, e riavremo una rappresentazione esatta del papato durante i giorni della sua supremazia. Si potrebbe contestare che, mentre la chiesa papale sia relativamente unita e opera armoniosamente per far rispettare i suoi dogmi, la chiesa protestante sia così divisa da non poter imporre le sue dottrine sulle persone. Le chiese protestanti, però, hanno alcuni punti in comune sufficienti a formare una base per la cooperazione. Prima fra tutte è la dottrina dello stato consapevole dei morti e dell’immortalità dell’anima (il fondamento e la sovrastruttura dello spiritismo), ma anche la dottrina del “sabato cristiano”, ovvero, il primo giorno della settimana, la domenica. Si potrebbe ancora contestare che la chiesa protestante sia una delle due corna in grado di formare l’immagine della bestia leopardo. Se il lettore suppone che la chiesa protestante sia un corno appartenente alla bestia con le due corna, rispondiamo che questa è una concezione errata. Qui non insegniamo questa idea. Parliamo di questa contestazione [105] solo perché si insiste nel considerarla una legittima conseguenza delle posizioni qui adottate. Ora ci chiediamo: se la chiesa protestante costituisce un corno, allora la chiesa cattolica romana costituisce l’altro? Né l’una né l’altra eseguono una tale cosa. Nel sesto capitolo di questo libro è stato mostrato che i due grandi principi del repubblicanesimo e del protestantesimo sono stati correttamente simboleggiati dalle due corna simili ad agnello. Vi è una distinzione chiarissima tra il protestantesimo (l’incarnazione del grande principio della libertà religiosa) e le diverse denominazioni religiose cresciute sotto la sua incoraggiante influenza, proprio come è altrettanto chiara la differenza tra il repubblicanesimo (la libertà civile) e gli individui che vivono nel godimento di tale libertà. Detto questo, l’ipotesi in cui la chiesa protestante partecipa alla formazione dell’immagine non viola l’armonia simbolica di questa profezia. Guardiamo un attimo al materiale che abbiamo. Non si ignora il nobile servizio che le chiese protestanti hanno reso al mondo, all’umanità e alla religione, introducendo e difendendo i grandi principi del Protestantesimo. Esse, però, hanno fatto un errore fatale: trasformando le loro dottrine in credenze, si sono lentamente riavvicinati [106] alla tirannia spirituale di Roma, rompendo così la loro buona promessa di una religione libera e una coscienza senza restrizioni. Infatti, se la chiesa protestante consente il diritto dell’opinione personale, allora perché condanna ed espelle chi cerca onestamente di obbedire alla parola di Dio anche quando non si conforma con la credenza della chiesa? Questo è l’inizio dell’apostasia. Nell’opera di Beecher The Bible a Sufficient Creed [La Bibbia sufficiente per la fede] lui chiede: “La chiesa protestante è apostata?” L’apostasia che abbiamo ragione di temere non è già formata? Il principio dell’apostasia porta sempre alla corruzione pratica. In 2Timoteo 3:1-5, Paolo stabilisce la condizione degli ultimi giorni di quella che si definisce la chiesa di Cristo: una crescita di peccati atroci, senza virtù redentrici, mostra che i frutti dello Spirito saranno soffocati e sradicati attraverso le opere della carne. Questa immagine di Paolo si adempie nella chiesa protestante perché mantiene una forma di pietà e la superficialità di una vera adorazione cristiana.” La chiesa dei nostri giorni [1874] inizia a manifestare in misura allarmante proprio le caratteristiche citate dall’apostolo? La domenica del 5 febbraio 1871, quindici pastori della città di Rochester, N. Y., distribuirono una circolare intitolata “A testimony” (Una testimonianza) a quindici congregazioni di [107] quella città. Il 7 febbraio, i democratici di Rochester si riferirono a questa circolare come segue: “La ‘testimonianza’ afferma che i pastori precedenti sono stati costretti a testimoniare ciò che pensavano fosse un fatto del nostro tempo, ovvero, che l’attuale livello di pietà tra chi si definisce popolo di Dio è pericolosamente basso, che sta entrando la mondanità, indicando il rapido avvicinamento di un’epoca predetta da Paolo nella sua seconda lettera a Timoteo, quando scrisse: ‘negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili.’ [2Timoteo 3:1] Siamo arrivati a queste conclusioni, non dal confronto con i tempi precedenti ma applicando le prove che si trovano nelle Scritture. Esse ne sono la prova ‘lo spirito di iniquità che prevale.’ Poi la circolare spiega come si mostra questa iniquità religiosa. Gli uomini hanno una forma religiosa, ma non obbediscono ai suoi ordini. Negli ambienti religiosi si pratica sempre più ciò che piace alle inclinazioni naturali, piuttosto che rispettare i doveri prescritti dalla parola di Dio. I cristiani che professano di adottare divertimenti mondani ne sono una ulteriore evidenza.” Questa testimonianza è molto diretta. Quando gli uomini “hanno una forma religiosa, ma non obbediscono ai suoi ordini” certamente loro hanno una forma di pietà, ma rinnegano la forza; e quando “negli ambienti religiosi si pratica sempre più ciò che piace alle inclinazioni naturali, piuttosto che rispettare i doveri prescritti dalla parola di Dio” possono essere definiti “amanti dei piaceri invece che amanti di Dio”. Rochester non fa eccezione in questo senso. È così in tutti gli Stati Uniti proprio come la candida è dappertutto… attraverso una triste serie di fatti, sono costretti ad ammetterlo. [108] È senza dubbio vero che la maggior parte dei cristiani degli Stati Uniti sono ancora connessi con queste chiese, ma si avvicina anche un cambiamento in questo senso perché Paolo esorta tutti i veri cristiani (nelle parole a Timoteo di qui sopra) ad allontanarsi da coloro che
hanno una forma di pietà ma che ne negano il potere; e coloro che desiderano vivere una vita pura e santa, che piangono sulle desolazioni di Sion e sospirano per le abominazioni commesse nel paese, presteranno certamente attenzione all’avvertimento dell’apostolo. C’è anche un’altra profezia che mostra che quando lo spirito della mondanità e dell’apostasia prende il controllo delle presunte chiese di Cristo, facendole uscire fuori dai binari della riforma, i veri figli di Dio sono chiamati ad uscirne per non essere partecipi dei loro peccati e per non ricevere le loro piaghe. (Apocalisse 18:4). Da quello che i membri della chiesa stanno ricercando è chiaro che le chiese protestanti sono alla deriva. Dalle dichiarazioni della parola di Dio è evidente che tutti coloro che sono toccati dalla grazia di Dio e che sono formati attraverso il suo amore, presto usciranno da un rapporto in cui si riceve solo del male per se stessi senza fare nulla di buono per gli altri. Ora chiediamo al lettore di prendere seriamente in considerazione per un attimo quello che sarà lo stato del mondo [109] religioso quando questo cambiamento avrà avuto luogo. Allora, avremo una serie di chiese orgogliose e popolari da cui i giusti si sono allontanati, da cui si è ritirato lo Spirito Santo, che si allontanano senza speranza da Dio. Dio non fa preferenze di persone e neanche di chiese. Se le chiese protestanti si allontanano da Lui, opereranno efficientemente nelle mani del nemico proprio come i pagani e i cattolici romani. Questi adotteranno qualsiasi disperata misura bigotta e oppressiva. Dopo che la chiesa ebraica respinse Cristo, presto si macchiò le mani nel sangue della Sua crocifissione. La storia testimonia che quando qualsiasi organizzazione religiosa popolare ed estesa perde lo Spirito e la potenza di Dio, inizia a reclamare il sostegno del braccio civile. Lasciate che una organizzazione religiosa si formi attraverso queste chiese; lasciate che il governo legalizzi queste organizzazioni e le dia il potere (un potere che non avrà finché il governo non glielo concede) per imporre sul popolo i dogmi che le diverse denominazioni possono adottare come base di unione… e che cosa si ottiene? Proprio quello che la profezia rappresenta: una immagine alla bestia papale [bestia leopardo di Apocalisse 13:1], che vive grazie alla bestia con le due corna, che parla e agisce con forza. [110] Ci sono indicazioni per un movimento del genere? La grande unione di tutte le chiese ormai agita profondamente il mondo religioso. Nel maggio 1869, S. M. Manning, in un sermone al Broadway Tabernacle, New York, parlò del recente sforzo per unire tutte le chiese del paese nella cooperazione sui punti comuni della loro fede come un “segno importante e degno di nota di questi tempi.” Il dottor Lyman Beecher disse: “Attraverso una estesa combinazione di istituzioni religiose, civili e letterarie si deve formare una condizione della società che non potrebbe esistere senza la collaborazione di un ministero ben preparato.” Il 22 febbraio 1846, il reverendo Charles Beecher, nel suo sermone per la dedicazione della chiesa presbiteriana di Fort Wayne, Indiana, disse: “Così sono i ministri delle denominazioni protestanti evangeliche che non solo incutevano una opprimente paura umana, ma vivevano, si muovevano e respiravano in mezzo alla corruzione, ricorrendo ad ogni vile elemento della loro natura per mettere a tacere la verità e inchinarsi al potere dell’apostasia. Non sono proprio le cose che fece la chiesa cattolica romana? Ci stiamo comportando come la chiesa cattolica romana? …E che cosa vediamo davanti a noi? Un altro concilio generale! Un raduno mondiale! Alleanza Evangelica e Credo Universale.” Il settimanale spiritista The Banner of Light, del 30 luglio 1864, scrisse: “prima o poi si manifesterà un sistema che [111] abbraccerà la chiesa e lo stato con lo scopo di unirli. Si avvicina rapidamente il tempo in cui il mondo sarà sorpreso da una voce che dirà ad ogni forma di oppressione e di errore: ‘tu arriverai fin qui, ma non oltre.’ [Giobbe 38:11] Le cose vecchie stanno rapidamente sparendo nella società, nella religione come anche nella politica. Ecco tutte le cose sono formate nuovamente.” Nel marzo del 1870 il quotidiano The Church Advocate, parlando della formazione di una “chiesa cattolica americana indipendente”, un movimento che si agitava negli Stati Uniti, disse: “Evidentemente sta operando qualche potere segreto che nel prossimo futuro potrebbe preparare il mondo per dei grandi eventi.” Il signor Havens, in un discorso tenuto a New York pochi anni fa, disse: “Per quanto mi riguarda, io aspetto di vedere il giorno in cui negli Stati Uniti sorgerà un Lutero che troverà una grande chiesa cattolica americana, invece della grande chiesa cattolica romana, e che insegnerà di poter essere buoni cattolici senza giurare fedeltà ad un pontefice dall’altra parte dell’atlantico.” Ci sono tutte le indicazioni che molto presto si vedrà una chiesa del genere, che non si solleva per mezzo di un Lutero, ma piuttosto attraverso lo stesso spirito che ispirò un Fernando Nunez o Torquemada.
[112]
La bestia con le due corna indurrà gli uomini ad adorare la bestia papale [bestia leopardo di Apocalisse 13:1], li porterà a fare un’immagine a quella bestia, e gli imporrà il marchio della bestia. Dopo essere stata creata e dotata di vita, l’immagine fa in modo di essere adorata. Per evitare di confonderci, dobbiamo distinguere queste tre parti: (1) La bestia papale [bestia leopardo]: questo potere è identificato come “la bestia” oppure “la prima bestia”, “la bestia che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita” [Apocalisse 13:14] e la “bestia la cui piaga mortale era stata guarita.” [Apocalisse 13:12] Queste espressioni si riferiscono tutte alla stessa potenza che, nella profezia, si riferisce esclusivamente al papato. (2) La bestia con le due corna: introdotta in Apocalisse 13:11. (3) L’immagine della bestia. [113] L’immagine parla e fa rispettare la sua adorazione sotto la pena di morte, . Questa è l’unica approvazione di legge citata dalla profezia che impone la pena di morte. Evidentemente verrà imposto alle persone di riconoscere l’autorità di quella immagine e di obbedire ai suoi ordini. Il marchio della bestia è imposto dalla bestia con le due corna sia direttamente che attraverso l’immagine. La pena per chi si rifiuta di ricevere questo marchio è una perdita di tutti i privilegi sociali e una privazione del diritto di comprare e di vendere. Il marchio appartiene alla bestia papale. Il messaggio del terzo angelo di Apocalisse 14:9-12 è l’avvertimento più solenne e forte contro l’adorazione della bestia, la sua immagine e il ricevimento del suo marchio. Questo è il problema che abbiamo di fronte. Organizzazioni umane, controllate e mosse dallo spirito del dragone, imporranno l’adorazione di un falso potere religioso e del suo marchio, pena la perdita di tutti i diritti di cittadinanza: chi non [114] adorerà l’immagine della bestia perderà la sua vita. D’altra parte, un messaggio misericordioso che Dio invia un pò prima che la spaventosa crisi sia su di noi, dice che chiunque farà una di queste cose “berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira.” [Apocalisse 14:10] Chi rifiuta di conformarsi alle pretese dei poteri terreni si espone alle sanzioni più severe che gli esseri umani possono infliggere, mentre, chi si conforma si espone alla minaccia più terribile della collera divina che si trova nella parola di Dio. Sotto la pressione più forte, le persone dovranno decidere se obbedire a Dio o all’uomo… una cosa mai accaduta prima. Che l’adorazione della bestia, della sua immagine e il ricevimento del suo marchio siano le più grandi offese contro Dio, lo si vede dall’ira contro di esse. Questa è un opera che (come mostrato nel capitolo 4 di questo libro) si svolge negli ultimi giorni. Nella Sua parola, Dio ci ha dato le prove più abbondanti che ci mostrano di vivere negli ultimi giorni, in modo che nessuno venga sorpreso come un ladro dal giorno del Signore. Inoltre, per poter evitare la spaventosa pena, Dio deve averci anche dato i mezzi con cui possiamo determinare cos’è questo grande peccato degli ultimi giorni che Lui condanna così fortemente. [115] Dio non scherza con la speranza e il destino dell’umanità: quando dichiara l’azione più terribile contro un certo peccato, ci fa sempre capire quale sia quel peccato, in modo da poterci salvare. Sia la rivelazione che la natura testimoniano in modo ampio e armonioso che viviamo negli ultimi giorni. Le prove presentate nei capitoli precedenti, in cui si mostra quello che ora sta facendo la bestia con le due corna, è di per sé la prova conclusiva, dal momento che il potere esiste e opera proprio nel periodo di chiusura della storia umana. Tutte queste cose ci dicono che è giunto il tempo di proclamare il terzo messaggio di Apocalisse 14, facendo capire al mondo il significato del suo avvertimento. Ora, quindi, facciamo la domanda più importante: cosa stabilisce il marchio della bestia? La figura del marchio è presa in prestito da una antica usanza. In Dissert on Prophecy vol. 3, a pagina 241, il vescovo Newton dice: “Tra gli antichi era consuetudine che i servi ricevessero il marchio del loro padrone, i soldati dal loro generale, e i devoti per la dedicazione ad una particolare divinità. Di solito, questi marchi venivano impressi sulla mano destra o sulla fronte ed erano simili a geroglifici, [116] a nomi composti da lettere oppure dal nome nascosto sotto la forma numerica, in base alla fantasia del padrone.” Prideaux dice che Tolomeo Filopatore ordinò a tutti gli ebrei che chiesero di diventare cittadini di Alessandria, di avere il simbolo del suo dio Bacco (la foglia dell’edera) marchiata nella pelle con un ferro caldo, pena la morte. (Connection 216 AC.) In Apocalisse 13, la parola usata per “marchio” è “charagma” [concordanza dal greco n° 5480] che significa “una incisione, scultura, un marchio inciso o stampato.” La si trova nove volte nel Nuovo Testamento e, con la sola eccezione di Atti 17:29, si riferisce ogni volta al marchio della bestia. Ovviamente, in questa profezia simbolica, il marchio non è impresso realmente nella pelle, ma si usa l’antico significato per illustrare alcune opere eseguite nell’adempimento di questa profezia. Il marchio impresso sulla pelle significava la servitù, il riconoscimento dell’autorità oppure la fedeltà verso la persona a cui il marchio apparteneva. Così il marchio della bestia (o del papato) deve essere un atto attraverso cui si riconosce l’autorità [117] di quel potere. Che cos’è? Sarebbe naturale cercare alcune delle speciali caratteristiche del potere papale. Daniele, descrivendo quel potere simboleggiato dal piccolo corno, dice che farà guerra contro Dio, perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge. [Daniele 7:25] Su questo punto, il profeta specifica: “e penserà di mutare i tempi e la legge.” Queste leggi devono essere certamente le leggi dell’Altissimo. Leggiamo il verso 25 di Daniele 7: “Egli proferirà parole contro l’Altissimo, perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge.” Pensare che Daniele 7:25 si riferisca a leggi umane significa torcere il linguaggio del profeta. Applicandolo invece alle leggi di Dio allora tutto è coerente e persuasivo. La Settanta scrive, “nomos” [concordanza dal greco n° 3551] al singolare, “la legge”, e questo suggerisce la legge di Dio. Per quanto riguarda le leggi umane, il papato è andato oltre il semplice “pensare” di cambiare i tempi e la legge: è stato in grado di modificarli a suo piacimento, ha annullato i decreti di re e imperatori, e ha perdonato coloro che davano fedeltà ai loro legittimi sovrani. [118] Il papato si è insinuato negli affari delle nazioni disonorando i sovrani che cadevano ai suoi piedi, ma il profeta vede atti di presunzione più grandi di questi. Daniele vede il papato mentre si sforza di fare quello che al momento non può (ma che ha intenzione di fare) e lo vede tentare di fare una cosa che nessuno (neanche una combinazione di uomini) avrebbe potuto fare: cambiare le leggi dell’Altissimo. Tenetelo presente, mentre guardiamo la testimonianza di un altro scrittore sacro proprio su questo punto. In 2Tessalonicesi 2, Paolo parla della stessa potenza, descrivendola nella persona del papa, e come l’uomo del peccato che siede come Dio nel tempio di Dio (cioè la chiesa), esaltandosi su tutto ciò che è chiamato Dio o che viene adorato. In base a questo, il papa si sostituisce a Dio perché si esalta come l’unico che ha l’autorità su tutta la chiesa. Ora chiediamo al lettore di riflettere con attenzione su come il papato possa esaltarsi al di sopra di Dio. Ricercate nell’intera storia umana tutto ciò che è stato fatto: attraverso quale piano, quale mossa o pretesa questo usurpatore può esaltarsi sopra Dio? Fin quando la gente si sentirà legata agli obblighi di Dio, il papato non potrà stare al di sopra di Lui neanche se istituisse qualsiasi numero di cerimonie, prescrivesse qualsiasi forma di adorazione e mostrasse un certo grado di potere. [119] Anche se, attraverso la legge, potesse insegnare alle persone che la legge di Dio è gravosa, il papato si farebbe solo uguale a Lui. Il papato, però, andrà oltre: egli tenterà di sollevarsi sopra Dio, quindi dovrà emanare una legge che vada in conflitto con la legge di Dio, esigendo obbedienza a lui anziché a Dio. Non c’è altro modo possibile con cui il papato possa mettersi nella posizione assegnatagli nella profezia. Il papato deve semplicemente cambiare la legge di Dio, e se la gente la rispetta al posto dell’originale, allora il papato (colui che cambia la legge) è al di sopra di Dio (Colui che fa la legge). Il profeta Daniele dice che questa è proprio l’opera che penserà di fare. Secondo la profezia, il papato deve compiere questa opera. La profezia non può fallire, e quando questo si compirà, i popoli di tutto il mondo avranno due leggi che esigono obbedienza: da una parte, la legge originale di Dio (la manifestazione della Sua volontà che rivendica l’adorazione delle Sue creature) e dall’altra, una edizione riveduta di quella legge (emanata dal papa di Roma, che esprime la sua volontà). Come si capisce il modo in cui la gente onora e adora una di queste due leggi? Se si segue la legge di Dio come c’è stata data, si adora e si obbedisce a Dio, [120] ma se si segue la legge modificata dal papato, si adorerà il potere del papato. Inoltre, la profezia non dice che il piccolo corno annulla la legge di Dio, dandone una completamente diversa. Il papato, quindi, deve solo modificarla, in modo che la legge proveniente da Dio e la legge proveniente dal papato siano molto simili, tranne le modifiche fatte dal papato. Queste due leggi hanno molti punti in comune, ma nessuna delle cose in comune può distinguere il fedele di Dio dal fedele del papato. Se la legge
di Dio dice “Non uccidere” e la legge del papato dice lo stesso, non si può capire chi obbedisce a Dio piuttosto che al papa o viceversa. Ma quando si confronta un comandamento modificato, allora, chi osserva il comandamento originariamente dato da Dio è un adoratore di Dio e si distingue da colui che segue il comandamento modificato dal papato. Non esiste nessun altro modo per distinguere le due classi di fedeli. Chi è sincero sarà sicuramente d’accordo con questa conclusione, ed ora, rispondiamo alla prossima domanda: “cosa stabilisce il marchio della bestia?”
[121]
IL MARCHIO DELLA BESTIA È IL CAMBIAMENTO NELLA LEGGE DI DIO AD OPERA DEL PAPATO.
Vediamo cosa significa questo cambiamento. Per “legge di Dio” si intende la legge morale, l’unica legge nell’universo il cui obbligo è immutabile e perenne e che il dizionario Webster definisce in questo modo: “la legge morale è contenuta nel decalogo, scritta dal dito di Dio su due tavole di pietra e consegnata a Mosè sul monte Sinai.” Se ora il lettore confronta i dieci comandamenti del catechismo della chiesa cattolica romana con i comandamenti che trova nella Bibbia, vedrà che (1) nel catechismo manca il secondo comandamento, (2) il decimo comandamento è diviso in due parti per prendere il posto del secondo e tenere il numero a dieci comandamenti, (3) il quarto comandamento, il terzo nella numerazione cattolica, serve per ordinare l’osservanza della domenica come il sabato e prescrivere di passare il giorno ascoltando la messa con devozione, frequentando i vespri e leggendo libri morali e devoti. Qui ci sono diverse variazioni rispetto al decalogo che si trova nella Bibbia. Quali variazioni costituiscono il cambiamento della legge di cui parla la profezia? Oppure, sono tutte incluse in quel cambiamento? Ricordate che, secondo la profezia, si [122] pensava di cambiare i tempi e la legge. Questo trasmette chiaramente l’intenzione e la premeditazione, rendendo queste qualità essenziali per la modifica in questione. Riguardo l’esclusione del secondo comandamento, i cattolici si discolpano dicendo che è incluso nel primo, perciò, non dovrebbe essere numerato come un comandamento distinto. Sul decimo, essi sostengono che la distinzione di idee era così chiara da richiedere due comandamenti: così il desiderio della moglie di un vicino di casa diventa il nono comandamento, mente il desiderio dei suoi beni è il decimo. In tutto questo, i cattolici sostengono di dare i comandamenti esattamente come Dio voleva farceli capire. Possiamo anche considerare questi loro “errori interpretativi” verso i comandamenti come “modifiche non intenzionali”, ma con il quarto comandamento non è così. Sul quarto comandamento, però, i cattolici sostengono di avere una versione diversa da quella data da Dio: loro rivendicano il cambiamento dicendo che è stato fatto dalla chiesa. Alcune citazioni prese da normali opere cattoliche chiariranno il discorso. In un opera intitolata, Treatise of Thirty Controversies [Trattato di trenta controversie], si dice: “La parola di Dio comanda che il settimo giorno sia il giorno di riposo del nostro Signore, e che deve essere santificato. Voi (protestanti), l’avete sostituito col primo giorno della settimana usando solo le nostre tradizioni, senza alcuna prova scritturale. Alcuni puritani inglesi si opposero dicendo [123] che l’osservanza del primo giorno si dimostra biblicamente, dove si dice ‘il primo giorno della settimana.’ (Atti 20:7; 1Corinzi 16:2; Apocalisse 1:10) Ma dove sta scritto che questi incontri si tenevano nel giorno di riposo domenicale? O dov’è l’ordine di rispettarli sempre? Oppure, dov’è il comando in cui Dio abolisce la santificazione del settimo giorno in favore dell’osservanza perpetua del primo giorno? Nella Bibbia non esiste nessuna dichiarazione in favore della domenica.” Nel Catholic Catechism of Christian Religion [catechismo cattolico della religione cristiana] riguardo al terzo (in realtà il quarto) comandamento, troviamo queste domande e risposte:
“D: cosa ordina Dio con questo comandamento?
R: Egli ordina che noi santifichiamo, in modo speciale, il giorno in cui si riposò dall’opera della creazione.
D: qual’è questo giorno di riposo?
R: il settimo giorno della settimana, il sabato, perché sei giorni sono per la creazione, e il settimo si riposò (Genesi 2:2; Ebrei 4:1, ecc.)
D: quindi, per rispettare l’ordine di Dio dovremmo santificare il sabato?
A: durante la vecchia legge, il sabato fu il giorno santificato, ma la chiesa, istruita da Gesù Cristo e diretta dallo Spirito di Dio, sostituì il sabato con la domenica, così ora noi santifichiamo il primo giorno, non il settimo. Ora la domenica è il giorno del Signore.”
[124]
In Abridgment of Christian Doctrine [Un riassunto della dottrina cristiana], troviamo questa testimonianza: “D: come si dimostra che la chiesa ha il potere di imporre le feste e i giorni festivi?
R: attraverso il solo fatto di aver cambiato il sabato con la domenica; i protestanti lo approvano e di conseguenza si contraddicono quando seguono rigorosamente il riposo domenicale ma non la maggior parte delle altre feste comandate dalla stessa chiesa.
D: come dimostrarlo?
R: perché, chi riposa la domenica, riconosce il potere della chiesa [cattolica] di imporre le feste, pena il peccato”
Nel libro Catholic Christian Instructed [cristiani cattolici istruiti] leggiamo: “D: quale garanzia avete sul riposo domenicale, rispetto all’antico riposo del sabato?
R: noi abbiamo l’autorità della chiesa cattolica e la tradizione apostolica.
D: da qualche parte, la Scrittura ordina la sostituzione del giorno di riposo del sabato con quella domenicale?
R: la Scrittura ci comanda di ascoltare la chiesa (Matteo18:17; Luca 10:16), e di mantenere salda la tradizione degli apostoli. (2Tessalonicesi 2:15) Ma le Scritture non parlano di questo particolare cambiamento del sabato.”
Nel Doctrinal Catechism [Dottrina del catechismo] troviamo un ulteriore testimonianza sullo stesso punto:
“D: potete provare in qualche altro modo che la chiesa ha il potere di istituire le feste e i comandamenti?
R: se non avesse avuto un tale potere, la chiesa non avrebbe potuto farlo (tutti i religiosi moderni sono d’accordo) [125] e non avrebbe potuto sostituire l’osservanza domenicale (il primo giorno della settimana), con l’osservanza del sabato (il settimo giorno), un cambiamento per il quale non vi è alcuna autorità biblica.”
Infine, W. Lockhart, B. A. di Oxford, nel Toronto (Catholic) Mirror, lanciò una sfida a tutti i protestanti irlandesi: “Io, quindi, sfido solennemente i protestanti irlandesi a provare mediante i chiari testi della Scrittura, le questioni che riguardano l’obbligo del sabato cristiano: (1) che i cristiani possono lavorare durante il sabato, il vecchio settimo giorno. (2) che i cristiani devono seguire rigorosamente il riposo nel primo giorno, ovvero, la domenica. (3) che i cristiani non sono legati all’osservanza del riposo del settimo giorno, il sabato.” Questa è la pretesa sostenuta dal potere papale riguardo il quarto comandamento. I cattolici riconoscono chiaramente che non esiste nessuna autorità scritturale del cambiamento che hanno fatto perché tutto poggia sull’autorità della chiesa [cattolica] e affermano che sia un segno o un marchio dell’autorità di quella chiesa; proprio l’atto di sostituire il sabato con la domenica è la prova della sua potenza. Per ulteriori testimonianze su questo punto, si rimanda il lettore ad un’opera pubblicata dalla Review Office, Battle Creek, Michigan, intitolata Who Changed the Sabbath? [Chi ha cambiato il sabato?] dove si citano anche scrittori cattolici, si rifiutano gli argomenti normalmente utilizzati [126] in favore del riposo domenicale e si mostra che la sua unica autorità sia la chiesa cattolica. A molti è stato insegnato che Cristo abbia cambiato il sabato. Dobbiamo ricordare a queste persone che, secondo la profezia, il piccolo corno di Daniele 7 (l’uomo del peccato di 2Tessalonicesi 2) sarebbe stato l’unico a cambiare la legge di Dio; e l’unico cambiamento riguarda il riposo del sabato. Ora, se è Cristo a fare questo cambiamento, significa che Lui è il potere bestemmiatore di cui parlano Daniele e Paolo… una conclusione sufficientemente orribile. Dimostrare che Cristo abbia cambiato il riposo del sabato è un compito davvero ingrato perché deruba il papa della sua autorità e del potere che lo distingue; neppure un protestante illuminato lo ringrazierà, perché mostrerebbe che il papato non ha fatto l’opera prevista, la profezia ha fallito, quindi le [127] Scritture sono inaffidabili. Quando una persona che ha un’accusa, confessa di aver fatto quella cosa, di solito, questo fatto è considerato sufficiente per risolvere la questione. Così, quando la profezia afferma che un certo potere dovrà cambiare la legge di Dio, sorgerà al tempo previsto, farà le cose predette e rivendicherà apertamente che sia stato lui ad averle fatte… che bisogno abbiamo di ulteriori prove? Il mondo deve ricordarsi che la grande apostasia predetta da Paolo è accaduta davvero; che l’uomo del peccato tenne per lunghi secoli quasi il monopolio mondiale della dottrina cristiana; che il mistero dell’iniquità ha gettato l’oscurità della sua ombra e gli errori delle sue dottrine su quasi tutta la cristianità; e dopo questa epoca di errori, oscurità e corruzione è arrivata la teologia dei nostri giorni. Non c’è niente di strano, quindi, se prima di completare la riforma ci fossero ancora delle reliquie del papato da scartare. Il libro Baptism [Battesimo] di A. Campbell, parlando delle varie denominazioni protestanti, dice a pagina 15: “Tutte mantengono vari cimeli del papato al loro interno, nelle loro organizzazioni ecclesiastiche, nei loro culti, dottrine e osservanze. Nella migliore delle ipotesi sono una riforma del papato, una riforma parziale. Le loro dottrine e tradizioni umane mettono ancora in pericolo il potere e il progresso del Vangelo.” [128] La natura del cambiamento che il piccolo corno ha tentato di fare nella legge di Dio è degno di nota. Con vero istinto satanico, egli si impegna a cambiare il comandamento che più di tutti è il fondamento della legge, quello che rende noto chi è il Legislatore, e che contiene la Sua firma regale. Solo il quarto comandamento fa questo. Il quarto comandamento indica l’autore del decalogo: le rivendicazioni di qualsiasi falso dio sono annullate perché il Dio che richiede la nostra adorazione non è un qualsiasi essere creato ma Colui che li ha creati tutti. Il creatore della terra, del mare, del sole, della luna e di tutto l’esercito stellato, il sostenitore e governatore dell’universo è Colui che dichiara e, dalla Sua posizione, che ha il diritto di rivendicare la nostra adorazione rispetto ad ogni altra cosa. Se ne deduce, dunque, che per poter esaltare se stesso al di sopra di Dio, quel potere debba cercare di cambiare il quarto comandamento. Dio diede il sabato come Suo ricordo, un promemoria settimanale che ricorda ai figli degli uomini la Sua opera nella creazione dei cieli [129] e della terra: una grande barriera contro l’ateismo e l’idolatria, la firma e il sigillo della legge. L’autorità del papato ha sostituito il quarto comandamento con un altro progettato per raggiungere un altro scopo. Il cambiamento del quarto comandamento deve essere quello indicato dalla profezia, quindi, l’osservanza del riposo domenicale deve essere il marchio della bestia! Forse, chi per tanto tempo ha rispettato profondamente la chiesa cattolica, ora proverà un sentimento di orrore riguardo questa conclusione. Questo libro, però, non è il posto adatto per esporre in dettaglio il giorno di riposo del sabato e neppure l’origine e la natura dell’osservanza del primo giorno della settimana, la domenica. Vi proponiamo un suggerimento: se il settimo giorno è ancora il sabato del quarto comandamento; se l’osservanza del primo giorno della settimana non ha alcun fondamento biblico; se, attraverso il potere che simboleggia la bestia, l’osservanza della domenica ha sostituito il sabato del decalogo come prova del potere della chiesa… non è il marchio della bestia? La risposta è affermativa, e tutte queste ipotesi possono essere facilmente dimostrate. Per ulteriori informazioni, leggete History of the Sabbath [La storia del sabato] e altre opere su [130] questo soggetto pubblicate dalla Review Office. Ora, qualcuno potrebbe pensare che, a prescindere, il riposo domenicale faccia ricevere il marchio della bestia e, di conseguenza, tutte le brave persone che in passato si riposarono la domenica ricevettero il marchio della bestia: Lutero, Whitefield, Wesley e tutti coloro che hanno fatto una buona e nobile opera di riforma hanno ricevuto il marchio della bestia, quindi, tutte le benedizioni sono state riversate sulle chiese riformate i cui membri avevano il marchio della bestia. Rispondiamo di NO! E ci dispiace dire che ci sono alcuni insegnanti religiosi (spesso corretti su altre questioni) che si sbagliano quando rappresentano falsamente i Cristiani Avventisti del Settimo Giorno su questo punto. Noi non pensiamo una cosa del genere e non l’abbiamo mai insegnata. Fate attenzione: il marchio e l’adorazione della bestia sono imposti dalla bestia con le due corna. Il ricevimento del marchio della bestia è un atto specifico causato dalla bestia con le due corna. Il terzo messaggio di Apocalisse 14 è un misericordioso avvertimento dato in anticipo per preparare le persone a questo pericolo imminente. La profezia dice che, fino a quando la bestia con le due corna non lo impone, non può esserci l’adorazione della bestia e neppure il ricevimento del suo marchio. Abbiamo visto che il marchio del potere del papato richiede necessariamente l’intenzione del cambiamento della legge di Dio, [131] e chiunque sia d’accordo ne riceverà il marchio. In altre parole, si deve accettare il cambiamento sapendo che l’opera è della bestia e si deve ricevere l’autorità di quel potere che si oppone ai comandi di Dio. Cosa succede alle persone che in passato si sono riposate nel giorno domenicale e alla maggior parte di coloro che lo stanno facendo oggi? Essi seguono gli ordini del papato? No. Essi hanno deciso tra la domenica e il sabato del Signore dopo averli compresi entrambi? No. In quale contesto lo hanno fatto e continuano a farlo? Loro pensano di mantenere un comandamento di Dio. Loro hanno il marchio della bestia? Assolutamente no. Il loro sbaglio è involontario e proviene dalla chiesa di Roma, quindi manca una scelta consapevole di questa adorazione. Ma come può essere? La chiesa che deve essere pronta per il secondo ritorno di Cristo, deve essere completamente libera dagli errori e dalle corruzioni papali, e quindi, deve essere riformata riguardo al riposo del sabato. Il terzo angelo di Apocalisse 14, proclama i comandamenti di Dio e guida gli uomini verso la verità. Il dragone è agitato e fa in modo che i governi malvagi della terra impongano tutta l’autorità per far rispettare le richieste dell’uomo del peccato [il papato]. Solo dopo questo la gente potrà prendere una decisione: da una parte, sono tenuti a seguire il vero riposo del sabato, e dall’altra, una contraffazione. Chi rifiuta [132] il riposo del sabato riceverà tutta l’ira di Dio, mentre chi rifiuta il riposo domenicale verrà minacciano dai governi terreni con la persecuzione e con la morte. Chi segue l’ordine umano afferma di conoscere i comandi di Dio ma non li vuole seguire: vi è la consapevolezza che il potere da adorare è anticristiano ma, per salvarsi la vita, si cede e ci si inchina all’usurpatore. In questo caso, la bestia è ormai l’oggetto dell’adorazione: da quel momento in poi ci si schiera sotto la sua bandiera, dandole la più completa obbedienza. Questo è lo spirito che hanno gli adoratori della bestia: uno spirito che insulta il Dio dell’universo e che, se ne avesse il potere, sconfiggerebbe il Suo governo e annienterebbe il Suo trono. Per questo motivo, non c’è da meravigliarsi se nelle parole di Geova troviamo le più terribili minacce.
[133]
In base alla profezia, abbiamo scoperto quali saranno le conseguenze dell’immagine formata dalla bestia con le due corna ed il marchio che tenterà di imporre. Il movimento che deve adempiere questa parte della profezia è da ricercarsi nelle popolari chiese degli Stati Uniti. In primo luogo, queste chiese protestanti si devono unire, ma devono farlo anche col potere della bestia leopardo [di Apocalisse 13:1], il cattolicesimo romano; in secondo luogo, devono essere prese misure per legiferare a favore del riposo domenicale. La profezia lo richiede e non potrà essere evitato. Quando, più di venti anni fa, è stata fatta la prima applicazione di Apocalisse 13:11-17 per gli Stati Uniti, si assistette all’unione delle chiese e ad un grande movimento a favore del riposo domenicale, ma a quel tempo non vi era alcun segno all’interno degli Stati Uniti e neppure all’estero: non si vide nessun segno e non esisteva nessuna indicazione che [134] ci sarebbe stato questo problema. La profezia, però, doveva adempiersi. Il governo degli Stati Uniti ha dato abbondanti prove di essere il potere simboleggiato dalla bestia con le due corna a causa della sua posizione geografica, del tempo della sua ascesa, del modo in cui è sorto e del suo apparente carattere. Senza ombra di dubbio, era proprio la nazione voluta dal quel simbolo, quindi, le cose dovevano seguire il loro corso. Le previsioni, però, dovevano adempiersi attraverso il movimento a favore dell’unione della chiesa con lo stato e l’imposizione del riposo domenicale come il marchio della bestia. A quei tempi, dire che il governo degli Stati Uniti avrebbe cercato una tale politica e compiuto una tale opera, senza nessuna apparente probabilità a suo favore, era un grande atto di fede. D’altro canto, negarlo o ignorarlo pur ammettendo l’applicazione del simbolo a questo governo, non sarebbe stato d’accordo con la Scrittura e nemmeno con la logica. Gli umili studenti che confidano nella profezia devono accettare la luce come viene data e credere alla profezia in tutte le sue parti. In questo modo, una posizione fu coraggiosamente presa e, da quel giorno in poi, fu proclamato apertamente che questa opera sarebbe accaduta negli Stati Uniti. Analizzando l’argomento, si scoprirono nuove caratteristiche che ne rafforzavano l’applicazione; e in mezzo ad una tempesta [135] di incredulità, abbiamo visto gli eventi progredire e abbiamo atteso l’ora del suo compimento. Nel frattempo, il terribile progresso dello spiritismo ha stupito il mondo, dimostrandosi essere quell’opera meravigliosa che doveva unirsi a questo potere. Ed ora, nel giro di pochi anni, che cosa abbiamo visto? Proprio la nascita di quel movimento connesso con la formazione dell’immagine e la promulgazione delle leggi domenicali che sono state profetizzate. Nel nono capitolo di questo libro, si è discusso del movimento attualmente esistente che vuole unire tutte le chiese; questa unione non vuole eliminare l’errore e adottare gli armoniosi principi della verità, ma è semplicemente una combinazione di denominazioni che conservano ciascuna la propria credenza, alleandosi con lo scopo di realizzare in maniera più ampia quello di cui parla la profezia. Dato che questo movimento è favorito in tutte le chiese, è molto difficile far rinunciare chi ne è coinvolto. Improvvisamente, è sorta una classe di persone interessate alla riforma del riposo domenicale, che hanno dedicato ogni [136] energia per l’avanzamento di questo movimento. Il New York Sabbath Committee [Comitato per il riposo domenicale di New York] ha lavorato con zelo attraverso libri, scritti, discorsi e sermoni, per creare un forte sentimento pubblico a favore del riposo domenicale. A causa del lento progresso della persuasione morale, essi cercano una scorciatoia per la realizzazione dei loro scopi attraverso il potere politico. E perché no? Il cristianesimo è diventato popolare e i suoi seguaci sono numerosi, quindi, si usa il potere del voto per raggiungere il proprio obiettivo. In un sermone chiamato Political Duties of Christian Men and Ministers [Doveri politici di uomini e ministri cristiani] il reverendo J. S. Smart (Metodista), esprime il sentimento prevalente in questo discorso: “Ho affermato che, come tutte le altre persone, abbiamo e dobbiamo avere la stessa preoccupazione nel governo degli Stati Uniti… Noi siamo la popolazione. Negli Stati Uniti, la virtù è praticata da tantissima gente e, se restiamo uniti, questa causa sarà invincibile. Non lasciate che la politica ci divida.” Da un pò di anni, esiste una “associazione nazionale” il cui obbiettivo è l’approvazione di questi emendamenti nella Costituzione Nazionale che, esprimendo le opinioni religiose della maggioranza della popolazione, permetterebbero di imporre il riposo domenicale come riposo cristiano. Questa associazione comprende [137] una lunga serie di nomi illustri ed onorevoli: governatori dei nostri stati, presidenti dei nostri collegi, vescovi, teologi, dottori della legge e persone che occupano alte posizioni in tutti i ceti sociali. Questa associazione dice: “Gli uomini di alta posizione, di ogni ceto sociale, di ogni preferenza politica, credo religioso e da ogni parte degli Stati Uniti sono d’accordo.” Nel loro appello, chiedono a chi ama gli Stati Uniti di unirsi per formare associazioni ausiliarie, far circolare documenti, partecipare a convegni, firmare il memoriale al congresso eccetera. Nella loro richiesta di modifica della Costituzione, essi chiedono alle persone di considerare che Dio non è citato neppure una volta nella nostra Costituzione Nazionale. Non c’è niente in esso che richieda un ‘giuramento di Dio’ secondo il modello della Bibbia (che dopo tutto, è il grande legame di fedeltà col cittadino e il magistrato); non c’è nulla che richieda l’osservanza del giorno di riposo e l’adorazione domenicale o che ne faccia rispettare la sua santità. Se non abbiamo le lettere portate negli uffici postali aperti la domenica, è perché abbiamo un ministro delle poste che rispetta quella giornata. Se le nostre corti supreme non lavorano e se il congresso non si siede in quel giorno, è l’usanza… non la legge. Nella Costituzione, niente tutela il riposo domenicale per la famiglia, il cantiere della marina, la caserma o un qualsiasi dipartimento governativo. [138] Considerate che essi esprimono giustamente l’idea del popolo americano. Questo è un popolo cristiano. Queste modifiche concordano con la fede, i sentimenti e le forme di ogni chiesa o denominazione cristiana. I cattolici e i protestanti, gli unitari e i trinitari, credono e approvano tutto ciò che viene qui proposto. Perché i loro desideri non dovrebbero diventare legge? Perché la Costituzione non può soddisfare e rappresentare la maggioranza dell’elettorato? … “Questa grande maggioranza sta diventando sempre più consapevole non solo dei suoi diritti, ma anche del suo potere. Il loro numero cresce e diventa sempre più solido. Hanno tranquillamente e fermamente opposto l’infedeltà fino a quando è diventata politicamente impopolare. Dopo aver regolato i diritti dell’uomo e del governo, ora gli Stati Uniti devono regolamentare la religione. Ora che la fine della guerra ci dà occasione di modificare la Costituzione degli Stati Uniti per rappresentare chiaramente e pienamente l’idea del popolo su questi punti, si deve fare la modifica per poter riconoscere i diritti di Dio nell’uomo e nel governo. Non è grazie alla loro lunga pazienza che si è permesso di parlare dei grandi fatti e dei principi che danno al governo la sua dignità, stabilità e beneficenza?” Così, per diversi anni, ha operato un movimento, che ogni giorno cresce di estensione, importanza e potenza, per adempiere quella parte della profezia di Apocalisse 13:11-17 che richiede il dissenso dell’opponente e che appare come l’avvenimento più improbabile: l’erezione dell’immagine e l’imposizione del marchio. Al di là di questo, rimane solo il forte conflitto del [139] popolo di Dio con questo potere terreno e l’eterno trionfo del vincitore. Una associazione di importanza nazionale che si sforza di raggiungere i propri obbiettivi attraverso l’autorità più alta degli Stati Uniti, la Costituzione Nazionale, sta già lavorando su questa materia. Nell’interesse di questo movimento, ogni 15 giorni, si pubblica in Philadelphia un giornale chiamato Christian Statesman [Uomo di stato cristiano] pieno di ragionamenti e appelli di alcune tra le persone più abili negli Stati Uniti a favore di questa modifica costituzionale. Questi sono proprio i metodi con il quale, in un paese come il nostro, avvengono le grandi rivoluzioni. Non è mai accaduto prima che un movimento apparso così improvvisamente potesse raggiungere un così alto grado di stima pubblica da parte di certe classi sociali, conquistandone i cuori. Il signor G. A. Townsend, nel suo libro New World and Old [Il nuovo mondo e il vecchio] a pagina 212 dice: “La chiesa e lo stato si sono più volte insinuate nella politica americana, riguardo le contese sulla Bibbia nelle scuole pubbliche, il partito anti-cattolico del 1844, eccetera. Finora il nostro popolo è stato abbastanza saggio da rispettare il clero in tutte le questioni religiose, contrastandoli però quando si occupavano di politica. L’ultimo movimento politico-teologico (il corsivo è nostro) vuole inserire il nome del nostro Dio nella Costituzione.” Gli attuali movimenti di questa associazione nazionale [140] e i progressi che hanno fatto, in qualche modo si possono raccogliere con la relazione del convegno tenutosi il 31 gennaio 1872 a Cincinnati. Dal Rapporto del comitato esecutivo è emerso che: sono state distribuite gratuitamente diecimila copie della relazione del convegno di Philadelphia; che un segretario generale (il reverendo D. McAllister) è stato nominato con uno stipendio di 2.500 dollari [1 dollaro del 1800 valeva circa 25 volte di più rispetto al 2017]; che
presto sarà pubblicato un documento lungo ed elaborato del Professor Taylor Lewis del Union College, in difesa delle idee e degli obiettivi dell’associazione; che il numero del comitato esecutivo è aumentato a venticinque, includendo anche tutti i presidenti delle associazioni ausiliarie; che lo scorso anno l’associazione ha raccolto 2177 dollari e che nel tesoro rimangono oltre 90 dollari. In questo convegno sono stati raccolti quasi 1800 dollari. Il comitato degli affari, ha raccomandato che i delegati di questo convegno organizzino riunioni nelle loro rispettive località per ratificare le risoluzioni adottate a Cincinnati; che ventimila copie del procedimento del presente convegno siano pubblicate e che gli amici dell’associazione siano spinti a formare associazioni ausiliarie. Tutte queste raccomandazioni sono state adottate. Le deliberazioni accettate erano le seguenti: [141] “Si è deciso che: lo stato come potere che rivendica ed esercita la giurisdizione suprema su milioni di esseri umani (essendo il solenne arbitro della vita e della morte ed essendo anche un potere educatore) ha necessariamente un proprio carattere morale e una propria responsabilità. Si è deciso che: è un diritto ed un dovere degli Stati Uniti, come nazione stabilita dai cristiani, avere leggi e usanze cristiane, avere il cristianesimo come la più grande forza sociale che, nella sua Costituzione, si riconosce essere una nazione cristiana. Si è deciso che: dato che il disprezzo della sana teoria porta sempre a risultati nocivi, il fallito riconoscimento di Dio e delle Sue leggi morali da parte della legislazione degli Stati Uniti, ha favorito l’idea che il governo non debba immischiarsi con la religione, e di conseguenza, le leggi statali a favore del riposo domenicale, il matrimonio cristiano e l’uso della Bibbia nelle scuole siano incostituzionali. Si è deciso che: riconosciamo la necessità della completa armonia tra la costituzione degli Stati Uniti e i fatti della nostra vita nazionale; siamo sicuri che per avere questa armonia non si debba espellere la Bibbia e ogni idea di Dio e della religione dalle nostre scuole, cancellare le leggi morali cristiane e abolire tutte le devote osservanze connesse col governo, ma si deve inserire un riconoscimento esplicito di Dio e della Bibbia nella nostra costituzione. Si è deciso che: la modifica religiosa proposta (che fino ad ora tende ad una unione della chiesa con lo stato), è direttamente opposta a questa unione nella misura in cui si riconosce la relazione degli Stati Uniti verso Dio, ed insiste sul fatto che debba essere proprio la nazione stesa a riconoscere queste relazioni senza passare attraverso una qualsiasi istituzione della chiesa.” Il signor F. E. Abbott, direttore dell’Index, Toledo, Ohio, presente al precedente convegno, [142] in cui presentò una protesta contro questi obbiettivi e sforzi, dice alle guide del movimento: “In quello che fanno, loro sono così sinceri e seri da non temere l’effetto di una protesta decisa ma moderata. Sono davvero uomini decisi e convinti. Qui non abbiamo riscontrato quella falsificazione che caratterizza la maggior parte dei convegni. Le guide (reverendo D. McAllister, reverendo A.M. Milligan, professor Sloane, professor Stoddard, professor Wright, reverendo T.P. Stephenson) – ci hanno colpito per la loro capacità, lucidità e onestà; e rispettiamo le loro motivazioni e le loro intenzioni. La qualità di queste guide conferisce al movimento un carattere formidabile. Le loro idee precise e coerenti vengono difese in un modo molto convincente e potente, e si propongono di spingerle con determinazione e zelo. Riconoscete le loro premesse e non potrete negare le loro conclusioni; e dato che queste premesse sono verità evidenti per la maggioranza dei cristiani protestanti, l’effetto della vigorosa campagna che stanno promuovendo non può essere insignificante. È proprio il rispetto con cui li consideriamo che ci fa capire sempre più quanto male si annida nelle loro dottrine; siamo convinti che, da adesso in poi, se in America le libertà religiose vogliono esistere ancora, devono combattere. Questo movimento è troppo forte per essere disprezzato da qualsiasi liberale lungimirante. La cecità o la lentezza di oggi, significa la schiavitù di domani. Ora il radicalismo deve passare dal pensiero all’azione, o verrà travolto dall’oppressione.” [143] Per quanto riguarda la probabilità di successo di questo movimento, attualmente vi è una certa differenza di opinione. Mentre alcuni lo vedono come un temporaneo movimento di scarsa o nessuna importanza, è generalmente considerato come un’opera che aumenta di forza e di importanza sia grazie ai suoi sostenitori che agli oppositori. Petizioni e rimostranze circolano freneticamente, e gli osservatori avveduti, che hanno guardato il movimento con attenzione, sperando che sparisse, ora confessano che “sta funzionando.” Nessun movimento con gli stessi grandi obbiettivi si è mai rafforzato e assicurato rapidamente un simile favore. In effetti, negli Stati Uniti non si è mai visto un movimento come questo, che mira a rimodellare l’intero sistema del nostro governo, dandogli una forte impronta religiosa – cosa che i padri della nostra Costituzione hanno attentamente evitato. Essi non chiedono soltanto che la Bibbia, Dio e Cristo siano riconosciuti nella Costituzione, ma chiedono anche che questo debba indicare “una nazione cristiana avente solo leggi, istituzioni e consuetudini cristiane nel governo americano, con l’innegabile sostegno giuridico nelle leggi fondamentali della nazione”. Naturalmente, per far valere tali modifiche c’è bisogno di una legislazione adeguata, e qualcuno dovrà decidere quali sono “le leggi e le istituzioni cristiane.” Considerando [144] i movimenti simili, sorti in passato in altri paesi, considerando il carattere delle chiese e la natura umana quando improvvisamente riceve il potere, non vediamo nulla di buono da questo movimento. Da un lungo articolo del Lansing State Republican riguardo al convegno di Cincinnati, prendiamo la seguente citazione: “Oggi, in questa nazione ci sono migliaia di persone morali che si dichiarano cristiane, che non riconoscono la dottrina della trinità e non riconoscono Gesù Cristo come Dio. Ci sono anche migliaia di persone che non riconoscono la Bibbia come la rivelazione di Dio. Il tentativo di modifica della Costituzione verrebbe considerato da una larga minoranza, probabilmente da una maggioranza, degli Stati Uniti come una reale violazione della libertà di coscienza. Migliaia di persone, se dovessero votare su questa modifica, esiterebbero a votare contro Dio pur non credendo che l’emendamento sia necessario oppure giusto; queste persone voterebbero a favore oppure si asterrebbero. In ogni caso, anche se una tale modifica dovesse probabilmente ricevere un voto favorevole, non sarebbe il vero sentimento della gente. La stessa regola vale anche per l’adozione di tale modifica da parte del congresso o dagli organi legislativi dei tre quarti degli stati. Gli uomini che vivono della politica non contrasteranno la proposta di modifica costituzionale difesa dalle guide delle grandi confessioni religiose degli Stati Uniti e approvata da uomini come il vescovo Simpson, il vescovo McIlvaine, il vescovo Eastburn, il presidente Finney, il professor Lewis, il professor Seelye, il vescovo Huntington, il vescovo Kerfoot, il dottor Patterson, il dottor Cuyler e molti altri teologi che rappresentano le loro rispettive denominazioni.” [145] In questo movimento, non si dedicano solo i rappresentanti delle chiese ma anche i governatori, i giudici e molti degli uomini più importanti degli Stati Uniti. Chi dubita la potenza dei “rappresentanti delle denominazioni” che riuniscono la loro forza per sostenere i loro interessi? Noi non pronunciamo nessuna profezia futura perché non è necessaria. In questi giorni, gli avvenimenti accadono così rapidamente che non riusciamo ad afferrarli. Proviamo a seguire il consiglio di “guardare!” e, avendo fiducia in Dio, ci prepariamo per “le cose che si abbatteranno sul mondo” [Luca 21:26] Un obbiettivo di questo emendamento è di stabilire il riposo domenicale su una base giuridica, imponendo la sua osservanza attraverso il braccio della legge. Al convegno nazionale tenutosi in Philadelphia, il 18 e 19 gennaio del 1871, la seguente risoluzione era tra le prime proposte dal comitato degli affari: “Si è deciso che: considerato il potere di controllo della Costituzione nel modellare lo stato e la politica nazionale, essendo importante che la morale pubblica e l’ordine sociale accettino questa modifica con il quale si indica che gli Stati Uniti siano una nazione cristiana, e pone tutte le leggi cristiane, le istituzioni e gli usi nel nostro governo su una base giuridica innegabile nella costituzione della nazione, specialmente quelle che stabiliscono un adeguato giuramento, e [146] che proteggono la società contro la bestemmia, contro chi lavora la domenica e contro la poligamia.” Lavorare la domenica significa non riconoscere il riposo domenicale. In un convegno degli “amici della domenica” riunitosi il 29 novembre 1870 nel New Concord, Ohio, il reverendo James White disse: “La domanda (sull’osservanza domenicale) è strettamente legata col ‘movimento nazionale di riforma’; perché, fino a quando il governo non conosce Dio e onora la Sua legge, noi non ci aspettiamo di reprimere le aziende che non si riposano la domenica.” Anche qui abbiamo l’idea di imposizione giuridica dell’osservanza della domenica. Il quotidiano The Philadelphia Press del 5 dicembre 1870, dichiarò che alcuni membri del congresso, tra cui il vice-presidente Colfax che arrivò a Washington viaggiando di domenica in treno, (il 4 dicembre), ricevette il commento di un uomo di stato cristiano: “1. A nessuna persona che viola il riposo domenicale deve essere data una qualsiasi posizione ufficiale
in una nazione cristiana. Chi viola il riposo domenicale può anche non rubare, perché il giudizio della società condanna fortemente il furto, oppure può credere che l’onestà sia la miglior regola, ma tentatelo di nascosto o dategli una prospettiva vantaggiosa, e colui che deruba Dio deruberà anche il suo prossimo. Per questo motivo, la legge del riposo domenicale è la base della moralità. La sua osservanza è un riconoscimento dei sovrani diritti di Dio verso di noi. 2. Il peccato di questi membri del congresso è un peccato nazionale, ma dato che la nazione non ha detto loro nella Costituzione [147] (la regola suprema per i nostri dipendenti pubblici) ‘Ti ordiniamo di servirci in conformità con la più alta legge di Dio’ questi comportamenti contro il riposo domenicale sono creati dallo stato, quindi, sono soggetti ad esso. Lo stato è responsabile verso Dio per il loro comportamento, quindi, come per gli altri crimini, si deve impedire anche questo, e ogni violazione del riposo domenicale da parte di qualsiasi azienda dovrebbe far decadere immediatamente la sua autorità. La Costituzione degli Stati Uniti, con il quale si deve armonizzare tutta la legislazione dello stato, dovrebbe essere fatta in modo da impedire che qualsiasi stato tolleri queste infrazioni del diritto morale fondamentale. 3. Con il semplice riconoscimento nella Costituzione Nazionale della legge di Dio, come legge suprema delle nazioni, tutti i risultati riportati in questa nota, alla fine, saranno garantiti. Non si dica che il movimento non contempli obbiettivi sufficientemente pratici.” Da tutto questo, vediamo quanto sia importante il riposo domenicale per questo movimento. Lasciate che questo emendamento sia concesso e “tutti i risultati riportati in questa nota alla fine saranno garantiti” vale a dire che gli individui e le aziende saranno trattenuti dal violare l’osservanza del riposo domenicale. Il riconoscimento di Dio nella Costituzione può essere una cosa positiva; ma il movimento è focalizzato sull’osservanza obbligatoria del primo giorno della settimana. Anche ora ci si chiede perché agli ebrei dovrebbe essere consentito di lavorare [148] il primo giorno [la domenica], dopo aver osservato il settimo [il sabato]. La stessa domanda vale per tutti coloro che si riposano il settimo giorno. Uno scrittore che si firma “americano”, nel Boston Herald del 14 dicembre 1871, disse: “Il presidente, nel suo ultimo messaggio in cui parlava della questione dei mormoni, dice: ‘Non sono autorizzati a infrangere la legge sotto il manto della religione.’ Questo, senza dubbio, incontra l’approvazione di ogni cittadino americano e, citando un caso parallelo, vi chiedo: perché agli ebrei di questo paese è consentito lavorare il settimo giorno perché protetti dalla loro religione, mentre io, o un qualsiasi altro vero americano, dobbiamo essere arrestati e puniti se facciamo la stessa cosa? Se, durante la domenica, si permette di lavorare a poche persone, quale giustizia e uguaglianza può esserci in questa disposizione? Perché non ci si dovrebbe fermare tutti?” Noi sappiamo che, una volta che l’emendamento costituzionale sarà stato approvato, questa domanda troverà una risposta. Nella “associazione ministeriale” della chiesa metodista episcopale tenutasi in Healdsburg, California, dal 26 al 28 aprile 1870, il reverendo Trefren, di Napa, parlando dei ministri avventisti del settimo giorno, disse: “Prevedo per loro una breve corsa. Quello che noi vogliamo è la legge pratica.” Poi, riferendosi all’attuale movimento per la legge domenicale, aggiunse: “Noi la avremo. E quando avremo il potere nelle nostre mani, mostreremo a queste persone quale sarà la loro fine”. In un’opera pubblicata recentemente dal “consiglio di pubblicazione presbiteriano”, intitolata The Sabbath [149] di Charles Elliot, professore di letteratura biblica ed esegesi nel seminario teologico presbiteriano del nord ovest, Chicago, Illinois, leggiamo: “Si può chiedere: la legge che protegge il riposo domenicale e ignora gli ebrei non sta negando l’uguaglianza dei diritti agli ebrei? La risposta è: noi non siamo ebrei ma siamo una nazione cristiana, pertanto, la nostra legislazione si deve conformare alle istituzioni e allo spirito del cristianesimo. Questo è assolutamente necessario.” Non ci sono dubbi su questo linguaggio: non importa se agli ebrei non viene garantita la parità di diritti. Noi non siamo una nazione ebraica, ma una cristiana, quindi, tutti devono conformarsi a quello che la maggioranza decide siano “istituzioni cristiane”. Questo riguarda tutti coloro che osservano il settimo giorno [il sabato] tanto quanto gli ebrei. Si capisce che non sarà difficile guidare le masse, dato che hanno gli stessi pregiudizi, facendogli credere che sia “assolutamente necessario” che la legislazione debba prendere questa direzione, e facendoli agire di conseguenza. Diversi anni dopo, il dottor Durbin del Christian Advocate and Journal diede le sue opinioni su questo argomento: “Ne deduco, quindi, che il magistrato civile non possa essere chiamato a far rispettare l’osservanza del riposo domenicale come richiesto nel regno spirituale di Cristo, ma, quando il cristianesimo diventa la parte morale e spirituale dello stato, questo dipende dai suoi magistrati [150] che, come misura di auto-conservazione, possono prevenire la pubblica violazione del santo riposo domenicale. Non si può essere sleali verso questo dovere senza ferire la propria vitalità e incorrendo nella disapprovazione divina.” In una riunione tenutasi a Saratoga Springs, il 12 agosto 1860, l’ex presidente Fillmore disse che: “Mentre si ritiene necessario legiferare con cautela in tutte le questioni connesse con la morale pubblica, evitando misure impositive che riguardano la religione, non può mettere in discussione il diritto di ogni cittadino al giorno di riposo e di culto, quindi, dovrebbero essere imposte delle leggi che assicurano questo diritto.” Il Christian Statesman del 15 dicembre 1871, parlando del generale disinteresse sul riposo domenicale negli accordi per accogliere il granduca russo Aleksej Aleksandrovic Romanov, dice: “Quanto tempo ci vorrà prima che le masse cristiane di questo paese possano risvegliarsi per emanare una legge che costringa i loro funzionari a rispettare il riposo domenicale?” Nell’opinione pubblica sta avvenendo un cambiamento molto marcato e rapido per quanto riguarda la modifica religiosa della Costituzione. Persone che inizialmente erano apertamente ostili al movimento, ora contribuiscono al suo avanzamento, chiedendo a gran voce una legge domenicale. Altri che in un primo momento non si interessavano, ora sono i maggiori difensori. Come esempio di questo cambiamento di sentimento, può essere presentato il seguente paragrafo del Christian Press del gennaio 1872. Il Christian Press [151] fa parte del Western Book and Tract Society, Cincinnati, Ohio, e il suo editore, parlando dell’associazione nazionale di cui sopra, dice: “Quando è stata costituita questa associazione non sentivamo nessuna urgenza; mentre la nostra missione era indirizzata nella cristianizzazione, illuminazione ed elevazione delle masse, ne abbiamo parlato poco tramite il giornale, state pur certi che tramite il popolo è facile influenzare il governo. Tuttavia, i recenti sforzi combinati di varie classi di cittadini per escludere la Bibbia dalle nostre scuole, abrogare le nostre leggi sul riposo domenicale e separare interamente il governo dalla religione, rendendolo un governo ateo (ogni governo deve essere a favore o contro Dio, e deve essere amministrato negli interessi della religione e dei buoni costumi o nell’interesse della irreligiosità e dell’immoralità) ci hanno fatto cambiare, ed ora siamo pronti a sollecitare il bisogno di un riconoscimento esplicito dell’autorità di Dio e la supremazia della Sua legge nella Costituzione Nazionale, come rivelato nelle Scritture del Vecchio e del Nuovo Testamento.” La chiesa cristiana avventista del settimo giorno non prova alcuna simpatia verso il supporto, le modalità e gli obbiettivi dei movimenti contro il riposo domenicale di oggi [1874]. Essi tendono al male attraverso una intemperanza senza freni e senza leggi morali … cosa che noi detestiamo con tutta la forza di una natura morale stimolata dalle più intense convinzioni religiose. [152] La parte migliore della comunità che si solleva a favore dei principi religiosi e combatte i movimenti contro il riposo domenicale, mancando di discriminazione, associa erratamente la chiesa cristiana avventista del settimo giorno (che si oppone al riposo domenicale con argomenti completamente diversi) con gli immorali, riversandoci lo stesso odio. Nel mentre, alcuni vedono i mali nel movimento a favore del riposo domenicale e suonano l’allarme. Nel gennaio 1871, il Christian Union disse: “I favorevoli alla modifica costituzionale non si mettono mai d’accordo tra di loro. Il convegno riunitosi a Philadelphia per considerare questo argomento, rifiuta di accettare una fraseologia che riconosce semplicemente la divinità, e insiste nel voler includere anche il nome di Gesù Cristo. I prossimi saranno quelli a favore dello Spirito Santo, che sono chiaramente offesi; poi sarà il turno di una proposta per riconoscere il ‘vicario di Cristo sulla terra’ come la vera fonte del potere tra le nazioni! Se la proposta di modifica va oltre il sentimentalismo ipocrita, avrà conseguenze giuridiche. Deve essere alterato lo stato sociale del cittadino di fronte alla legge. Si devono influenzare i giuramenti e gli strumenti della legge, i contratti matrimoniali, la regolamentazione degli acquisti, eccetera, del paese. Questo sarebbe un oltraggio al diritto naturale.” Il quotidiano Janesville Gazette (Wisconsin) , alla fine di un articolo sulla proposta di modifica, parla dell’effetto del movimento a favore del riposo domenicale se dovesse avere successo: [153] “Indipendentemente
dal chiederci fino a che punto siamo una nazione cristiana, si può essere certi che, se le persone di questo movimento domenicale dovessero avere successo, danneggerebbero molto la società. Tali misure non sono altro che i primi passi che alla fine restringeranno la libertà religiosa, impegnando il governo con misure estranee ai suoi poteri e alle sue finalità se dovesse risolvere una questione teologica controversa.” Il 12 Marzo 1870, il settimanale Alta Californian di San Francisco disse: “I convegni tenutisi recentemente per questa storiella che vuole modificare la Costituzione degli Stati Uniti riconoscendo la divinità, non specificano abbastanza l’argomento quando affermano che un popolo cristiano ha il diritto di governarsi in maniera cristiana. Se non ci stiamo governando in modo cristiano, come deve essere stabilito il comportamento del nostro governo? Il fatto è che il movimento vuole portare l’unione tra la chiesa e lo stato negli Stati Uniti, cosa che tutte le altre nazioni stanno cercando di eliminare.” Il febbraio 1870, il settimanale The Independent, New York, dice che il movimento avrebbe le stesse possibilità di successo che ha l’unione tra la chiesa e lo stato. Il settimanale Champlain Journal, parlando dell’effetto sugli ebrei con l’incorporamento del principio religioso nella Costituzione, disse: “Nonostante la distanza tra la chiesa e lo stato, se, a causa della differenza del credo religioso, eliminiamo anche poche persone dal diritto di cittadinanza, allo stesso modo [154] una maggioranza potrà dettare l’adozione di ulteriori articoli di fede in qualsiasi momento, facendo diventare la nostra costituzione il libro di testo di una denominazione religiosa, sotto il cui dominio tirannico verrà schiacciata ogni libertà di opinione religiosa.” Si capisce che “l’immagine”, una creazione strana quanto unica, entra in scena – non uno stato controllato dalla chiesa o viceversa ma una istituzione ecclesiastica col potere di far rispettare i propri decreti attraverso le sanzioni civili. L’obiettivo del movimento è senza dubbio una unione tra la chiesa e lo stato; un risultato che, attraverso il compromesso, potrà realizzare e garantire la costruzione dell’immagine. Ora qualcuno potrà dire che a causa di questo movimento ci si deve attendere un periodo di persecuzione religiosa negli Stati Uniti; anzi, di più… che tutti i santi di Dio saranno messi a morte perché l’immagine farà in modo di uccidere tutti coloro che non la adorano. Ci sono ragioni per credere che si arriverà ad una tale conclusione, ma sappiamo anche che, in questo terribile conflitto, Dio non abbandona il Suo popolo alla sconfitta ma concede loro una completa vittoria sulla bestia, la sua immagine, il suo marchio e il numero del suo nome. (Apocalisse 15:2). Sappiamo anche [155] che questo potere terreno farà in modo che tutti ricevano un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte, ma in Apocalisse 20:4 si parla del popolo di Dio che non ha ricevuto il marchio o non ha adorato la sua immagine. Come può essere? Risposta: si tratta evidentemente della regola interpretativa secondo cui i verbi d’azione a volte significano solo la volontà e il tentativo di fare una certa azione, non la sua esecuzione. George Bush, professore di lingua ebraica e letteratura orientale della New York City University, chiarisce il discorso. Nelle sue note su Esodo 7:11, dice: “Si tratta di una regola interpretativa usata frequentemente nell’esposizione degli scritti sacri in cui i verbi d’azione a volte significano solo la volontà e lo sforzo di compiere una azione. Così in Ezechiele 24:13 ‘Io infatti ho cercato di purificarti, ma tu non sei pura’ vale a dire: mi sono sforzato, ho fatto del mio meglio, per purificarti. Giovanni 5:44 ‘Come potete voi credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri’ vale a dire: sforzatevi di riceverlo. Romani 2:4 ‘La bontà di Dio ti spinge al ravvedimento’ vale a dire: fa sforzare, fa tendere, ti conduce. Amos 9:3: ‘anche se si celassero al mio sguardo in fondo al mare’ vale a dire: anche se il loro obiettivo è di nascondersi. 1Corinzi 10:33 ‘io stesso mi sforzo di essere gradito’ vale a dire: faccio il possibile per piacere. Galati 5:4 ‘Voi, che cercate di essere giustificati mediante la legge’ vale a dire: cercare e sforzarsi [156] di essere giustificati. Salmi 69:4 ‘sono potenti quelli che vorrebbero distruggermi’ vale a dire: che si sforzano di distruggermi, che vorrebbero distruggermi. Atti 7:26 ‘e li esortò alla pace’ vale a dire: ha desiderato, ha cercato, avrebbe voluto esortarli alla pace.” Così, nel passaggio di Apocalisse 13, essa fa in modo che tutti ricevano un marchio e uccide tutti coloro che non adorano l’immagine; vale a dire, che vuole, che ha l’intenzione, si sforza di fare questo; essa emana una tale legge, la fa passare ma non è in grado di eseguirla perché Dio si interpone in favore del Suo popolo; e poi quelli che hanno mantenuto la pazienza della parola di Cristo sono custoditi nell’ora della tentazione (Apocalisse 3:10); quindi coloro che si sono rifugiati in Dio sono conservati da ogni male e nessuna piaga si accosterà (Salmi 91:9,10); quindi tutti coloro che sono trovati scritti nel libro vengono salvati (Daniele 12:1); ed essendo vincitori sulla bestia e la sua immagine sono i riscattati tra gli uomini e sollevano un canto di trionfo davanti al trono di Dio (Apocalisse 14:4 ; 15:2). Chi non è d’accordo potrebbe dire: “Tu sei un credulone se pensi che tutti gli scettici degli Stati Uniti, gli spiritisti, i tedeschi infedeli e la massa irreligiosa possano essere portati a favorire l’osservanza religiosa del giorno di riposo domenicale… che una tale legge possa essere promulgata.” Rispondiamo: La profezia si deve adempiere; e se la profezia richiede questa rivoluzione, [157] allora si compirà. Permettetemi di suggerire un’idea, che, anche se è solo un ipotesi, può mostrare a cosa si possa arrivare per adempiere la profezia senza coinvolgere le classi sociali citate. Questo movimento a favore della domenica deve nascere e progredire nelle chiese degli Stati Uniti. Esse vogliono imporre alcune pratiche alla gente; e volendo influenzare le masse al di fuori della chiesa, si dovrebbe necessariamente ricercare una conformità assoluta tra tutte le denominazioni evangeliche. Esse non si aspettano di influenzare i non-religiosi su questioni che dividono loro stesse. Lasciamo che avvenga una unione su quelle dottrine e pratiche che la maggioranza sta già adottando. A tal fine, si può tentare la persuasione, ma qui c’è qualcuno che non si può assolutamente unire con chi osserva il riposo domenicale, cosa che la maggioranza vuole garantire, quindi, non sarebbe strano sentir dire: “Lasciate che questi pochi separatisti si conformino con la persuasione, possibilmente, oppure con la forza, se necessario.”
Così, prima che il problema tocchi le masse, potrebbe riguardare chi segue i comandamenti. Se gli eventi dovessero prendere questa improbabile direzione, [158] questo sarebbe sufficiente per soddisfare la profezia, e non lasciare posto all’obiezione. Ricevere il marchio della bestia sulla fronte significa acconsentire e accettare l’autorità dell’istituzione che costituisce il marchio. Riceverlo nella mano significa la fedeltà attraverso l’azione. Il numero su cui i santi devono ottenere la vittoria è il numero della bestia papale, chiamato anche il numero del suo nome e il numero di un uomo; questo numero è seicentosessantasei [666]. Sulla sua corona pontificia, il papa porta delle lettere fatte con i gioielli: Vicarius Filii Dei (vice reggente del Figlio di Dio); sostituendo le lettere con il corrispettivo valore della numerazione romana, si ottiene 666. Seicentosessantasei è il numero della bestia [leopardo di Apocalisse 13:1], il papato, è il numero del suo nome, è il suo titolo distintivo, è il numero di un uomo; colui che lo porta è “l’uomo del peccato.” Noi vinceremo, se rifiutiamo quelle istituzioni e quelle pratiche che evidenziano quel potere con cui siede nel tempio di Dio, pensando di avere il diritto di agire per la chiesa in favore del Figlio di Dio.
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Ora, caro lettore, lasciamo a te la decisione. Siamo sicuri che questo argomento sia invulnerabile sotto tutti gli aspetti e ti chiediamo di riesaminarlo attentamente. Si pensi al meraviglioso fenomeno degli Stati Uniti: la posizione geografica, il tempo e il modo della sua ascesa, il suo carattere, il capolavoro delle meravigliose bugie di satana che sono germogliate nel mondo e gli elementi che operano dappertutto per adempiere con precisione ogni altro dettaglio della profezia. Non sappiamo come si possano avere dubbi. Poi, nella storia di questo mondo, appariranno gli ultimi attori che faranno le loro mosse, la fine è vicina e il Signore viene presto per giudicare il mondo. Ci troviamo davanti ad una questione di grandezza spaventosa: cedere alle leggi umane e ingiuste che presto saranno promulgate, e quindi esporci alla furente ira di un Creatore insultato; oppure rimanere fedeli al nostro Dio e affrontare la grande ira del dragone e della sua moltitudine infuriata. L’obiettivo più solenne e urgente dell’avvertimento pronunciato dal terzo angelo è di aiutare a suonare l’allarme sulla terra, di convincere la gente sull’importanza di avere una giusta posizione che garantisce il favore di Dio nel tempo più atroce della terra, [160] condividendo, in fine, la Sua gloriosa salvezza. Se qualcuno venisse toccato da questo messaggio, la preghiera dello scrittore non sarà del tutto inascoltata, né il suo lavoro interamente perduto.
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