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Progresso di Lettura:
STUDI BIBLICI
PER IL CERCHIO FAMIGLIARE
Review & Herald Publishing Association Washington DC
“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” {Salmo 119: 105}.
La Bibbia contiene in sé la prova della sua origine divina. Nessun altro libro può rispondere alle domande della mente o soddisfare i desideri del cuore come fa la Bibbia. È adatta ad ogni età e condizione di vita, ed è piena di quella conoscenza che illumina la mente e santifica l’anima.
Nella Bibbia abbiamo una rivelazione del Dio vivente. Ricevuta per fede, ha il potere di trasformare la vita. Durante tutta la sua storia una cura divina l’ha custodita e l’ha preservata per il mondo. [002]
Come, quando e perché fu scritta
Dopo il diluvio, mentre gli uomini diventavano numerosi e le tenebre calavano di nuovo sul mondo, uomini santi scrissero perché mossi dallo Spirito di Dio. Così Dio parlò al Suo popolo, e per mezzo di essa al mondo, affinché la conoscenza di Dio e della Sua volontà non scomparisse dalla terra.
Per secoli quest’opera è andata avanti, fino alla venuta di Cristo, il Seme promesso. Con Lui, e con il benedetto messaggio di luce e salvezza proclamato da Lui e dai Suoi apostoli, il racconto delle Scritture si chiuse e la Parola di Dio fu completa.
Scritti originali e traduzioni
Le Scritture dell’Antico Testamento furono scritte per la prima volta in ebraico, su rotoli di carta o rotoli di pergamena, lino o papiro. Questi furono successivamente tradotti in greco, la traduzione più antica, conosciuta come Settanta, o “Versione dei Settanta”, fu fatta ad Alessandria, per la Biblioteca Alessandrina, da una compagnia di settanta dotti ebrei, sotto il patrocinio di Tolomeo Filadelfo, circa 285 a.C. Sembra che l’ordine originale per questa traduzione sia stato dato da Alessandro Magno, che in precedenza, visitando Gerusalemme nel 332 a.C., aveva appreso dalla profezia di Daniele che la Grecia avrebbe rovesciato il Regno Persiano. Questa era la versione in uso comune al tempo di Cristo.
Il Nuovo Testamento era tutto originariamente scritto in greco, tranne Matteo, che fu scritto prima in ebraico e poi tradotto in greco. In un primo tempo, le traduzioni latine, sia della Septuaginta che del Nuovo Testamento greco, furono fatte da diversi individui, e la Vulgata latina di Girolamo preparata con più cura, la Bibbia completa, fu realizzata tra il 383 e il 405 d.C. [003]
La stampa e la Bibbia
Tuttavia, essendo la stampa ancora sconosciuta, le copie della Bibbia potevano essere prodotte solo con il lento, laborioso e costoso processo di scrittura a mano. Ciò ha necessariamente limitato notevolmente la sua circolazione. Peggio ancora, le sue verità illuminanti e salvifiche sono state in gran parte nascoste per secoli dagli errori, dalle superstizioni e dall’apostasia dei secoli bui. Durante questo periodo la gente comune sapeva poco del suo contenuto.
Ma con l’invenzione dell’arte della stampa verso la metà del XV secolo, e con l’alba della grande Riforma nel secolo successivo, la Bibbia entrò in una nuova era, propedeutica all’annuncio definitivo del Vangelo in tutto il mondo. [004]
Non poco significativo è il fatto che il primo libro stampato a caratteri mobili fu la Bibbia in latino, che uscì dal torchio di John Gutenberg, a Mentz, in Germania, nel 1456, una copia della quale, nel 1911, fu venduta a Nuova York City per cinquantamila dollari, il prezzo più alto mai pagato per un solo libro.
La Bibbia in lingue native
Finora, però, la Bibbia era stata pubblicata solo in lingue antiche, allora poco comprese dalla gente comune. Senza la Parola di Dio nelle loro mani, il buon seme seminato tra loro fu facilmente distrutto. “Oh”, dissero i sostenitori dei suoi puri insegnamenti, “se le persone avessero solo la Parola di Dio nella loro lingua, questo non accadrebbe! Senza questo sarà impossibile stabilire i laici nella verità”.
E perché non dovrebbero averla nella loro lingua? Hanno ragionato. Mosè scrisse nella lingua della gente del suo tempo; i profeti parlavano nella lingua familiare agli uomini a cui era indirizzata; e il Nuovo Testamento era stato scritto nella lingua allora corrente in tutto il mondo romano. [005]
La traduzione della Bibbia in inglese da parte di John Wyclif, nel 1380, fu l’evento principale all’inizio della Riforma. Ha anche preparato la strada per la rinascita del Cristianesimo in Inghilterra, e la moltiplicazione della Parola per milioni di persone, per tutto il mondo, che è seguita.
Per fare una tale traduzione in quel momento, dice Neander, “era richiesto uno spirito audace che nessun pericolo potesse spaventare”. Per averlo fatto Wyclif fu attaccato da più parti, perché, si sosteneva, “stava introducendo tra la moltitudine un libro riservato esclusivamente all’uso dei sacerdoti”. Nella denuncia generale si affermava che “così il vangelo per mezzo di lui era più aperto ai laici e alle donne che sapevano leggere, di quanto non fosse stato prima per i più dotti del clero; e in questo modo la perla del Vangelo viene gettata all’estero e calpestata dai porci”. Nella prefazione alla sua traduzione, Wyclif ha esortato tutto il popolo a leggere le Scritture.
Un senso di stupore e un brivido di gioia riempirono il cuore del grande riformatore tedesco, quando, all’età di vent’anni, mentre esaminava i volumi della biblioteca dell’università di Erfurt, tenne tra le mani, per la prima volta in vita sua, una copia completa della Bibbia. “O Dio”, mormorò, “se potessi avere uno di questi libri, non chiederei altro tesoro”. Poco dopo trovò in un convento una Bibbia incatenata. A questa ricorreva costantemente.
Ma tutte quelle Bibbie, lì come altrove, tranne che in Inghilterra, erano in una lingua antica e potevano essere lette solo da persone istruite. Perché, pensava Lutero, la Parola vivente dovrebbe essere confinata in lingue morte? [006]
Come Wyclif, quindi, decise di dare ai suoi compatrioti la Bibbia nella loro lingua. Egli fece questo: il Nuovo Testamento nel 1522 e poi la Bibbia completa, il coronamento dell’opera della sua vita, nel 1534.
Convinto dell’idea che le persone dovrebbero leggere le Scritture nella loro lingua madre, William Tyndale, allo stesso modo, nel 1525, diede agli inglesi la sua traduzione del Nuovo Testamento e, successivamente, di parti delle Scritture dell’Antico Testamento. Il suo ardente desiderio che essi conoscessero la Bibbia era ben espresso nell’affermazione che se Dio gli avesse risparmiato la vita avrebbe fatto sì che il ragazzo che guida l’aratro conoscesse delle Scritture più di quanto fosse comunemente conosciuto dai teologi del suo tempo.
La prima Bibbia inglese stampata completa fu quella di Miles Coverdale, stampata a Zurigo, in Svizzera, nel 1535. La Bibbia di Matteo, la Bibbia di Taverner e la Grande Bibbia preparate su suggerimento di Thomas Cromwell, conte di Essex, apparvero subito dopo. Così la luce della verità ricominciò a risplendere; ma non senza opposizione.
Rogo delle Bibbie
Come Jehoiakim, re di Giuda, e i principi sotto il re Sedekia mostrarono il loro disprezzo per Dio bruciando gli scritti di Geremia e rinchiudendo il profeta in una prigione (Geremia 36:20-23; Geremia 38:1-6), così ora gli uomini cercarono di arginare la crescente ondata di riforme bruciando la Bibbia e i suoi traduttori. [007]
Il rogo della Bibbia fu inaugurato in Inghilterra dalla distruzione di copie dell’edizione di Anversa del Nuovo Testamento di Tyndale, a St. Paul’s Cross, Londra, nel 1527, seguita dal rogo di una seconda edizione nel 1530. Poco dopo ci furono roghi in massa degli scritti e delle traduzioni di Wyclif, Tyndale, Basil, Barnes, Coverdale e altri.
Quarantatré anni dopo la morte di Wyclif, o nell’anno 1428 d.C., per ordine del Concilio di Costanza le sue ossa furono dissotterrate e bruciate. Il 6 ottobre 1536, per ordine di Carlo V di Germania, Tyndale fu strangolato e bruciato sul rogo a Vilvorde, vicino a Bruxelles. “Se Lutero non si ritratterà”, scrisse Enrico VIII d’Inghilterra, “lascia che lui stesso e i suoi scritti siano dati alle fiamme”. Sotto la tirannia spirituale che regnava in quei tempi, tale era il destino di molti che rappresentavano Dio e la Sua Parola. [009]
La parola non confinata
Ma la Parola di Dio non poteva essere confinata per sempre. Nel tentativo di impedirne la diffusione, gli uomini scoprirono presto che stavano intraprendendo un’opera al di là delle loro forze.
La Bibbia aveva messo radici profonde nel cuore della gente. Ciò che re e prelati avevano cercato di sopprimere e distruggere, ora re e prelati cominciarono a favorirla e a renderla disponibile. [008]
Nelle sue “Stories From English History”, pagine 196, 197, Henry P. Warren dice: “Henry, su consiglio di Cromwell, ordinò che fosse fatta una traduzione della Bibbia in inglese e che una copia fosse collocata in ogni chiesa. C’erano state traduzioni in inglese prima, ma non erano state nelle mani della gente in generale, ed erano state lette solo segretamente e con paura… Cromwell, quindi, incaricò Cranmer e i vescovi di rivedere la Bibbia e pubblicarla senza note o commenti; e nell’anno 1539 una copia della Bibbia inglese fu incatenata al leggio di ogni chiesa parrocchiale. Da quel momento la Bibbia non ha mai smesso di essere stampata e venduta liberamente”.
“La gente ascolta la lettura con meraviglia e gioia. Cominciano a pensare; e quando gli uomini cominciano a pensare, fanno un passo verso la libertà. Vedono che la Bibbia dà loro diritti che finora gli sono stati negati: il diritto di leggere, di acquisire conoscenza. Le scuole sono avviate. Uomini e donne che ad allora non avevano conosciuto neanche una lettera dell’alfabeto, imparano a leggere; i bambini insegnano ai loro genitori. È l’inizio di una nuova vita, un nuovo ordine di cose nella comunità, l’inizio della libertà”. [010]
La Bibbia in tutto il mondo
Finalmente grandi società bibliche furono organizzate in Inghilterra, America, e molti dei paesi d’Europa, allo scopo di dare la Bibbia al mondo, ad ogni nazione, stirpe, lingua e popolo nella propria lingua. Dalla sua organizzazione nel 1804, la British and Foreign Bible Society, fino al 1912, aveva pubblicato le Scritture, o parti di esse, in 440 lingue e dialetti, per un totale di 53.274.516 Bibbie intere, 84.059.610 Nuovi Testamenti e 89.816.644 parti della Bibbia, per un totale complessivo di 227.150.770 copie. [011]
Il numero totale dell’American Bible Society nei primi novantasei anni successivi alla sua organizzazione, ovvero dal 1816 al 1912, ammonta a 96.219.105 copie. Ora pubblica la Bibbia in oltre cento lingue.
Queste, pur essendo le più grandi nel loro genere, sono solo due delle ventisette società bibliche che ora diffondono le Scritture.
In tal modo il mondo viene fornito della Parola di Dio, preparatoria per la consegna del messaggio evangelico conclusivo a tutta l’umanità, la fine del regno del peccato e l’avvento del Signore nella gloria. “E questo evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, in testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine” {Matteo 24: 14}. [012]
Il valore dello studio della Bibbia
“La Sacra Parola di Dio era apprezzata quando non era sicuro leggerla”.
La Bibbia è il grande libro di testo di Dio per l’uomo. È la Sua lampada per i nostri piedi e luce per il nostro cammino in questo mondo di peccato. Il valore dello studio biblico non può quindi essere sopravvalutato.
Considerata solo da un punto di vista letterario, la Bibbia è preminente. Il suo stile conciso e casto; le sue immagini belle e impressionanti; le sue storie interessanti e le narrazioni ben raccontate; la sua profonda saggezza e la sua solida logica; il suo linguaggio dignitoso e i suoi temi elevati, tutto la rende degna di lettura universale e attento studio.
Come forza educativa, la Bibbia non ha eguali. Niente allarga la visione, rafforza la mente, eleva i pensieri e nobilita gli affetti quanto lo studio delle sublimi e stupende verità della rivelazione. La conoscenza dei suoi principi è una preparazione essenziale ad ogni chiamata. Nella misura in cui si studia e si ricevono i suoi insegnamenti, dà forza di carattere, nobile ambizione, acutezza di percezione e buon giudizio. Di tutti i libri mai scritti, nessuno contiene lezioni così istruttive, precetti così puri o promesse così grandi come la Bibbia. [013]
Non c’è niente che convinca così la mente dell’ispirazione della Bibbia quanto la lettura della Bibbia stessa, e specialmente quelle parti conosciute come le profezie. Dopo la risurrezione di Cristo, quando tutto il resto sembrava non essere riuscito a convincere i discepoli che era risorto dai morti, Egli fece appello alla Parola ispirata e “spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano” {Luca 24:25-27}, e credettero. In un’altra occasione disse: “«se non ascoltano Mosè e i profeti, non crederanno neppure se uno risuscitasse dai morti»” {Luca 16:31}.
Come guida, la Bibbia non ha rivali. Dona una serena pace nel credere e una ferma speranza nel futuro. Risolve il grande problema della vita e del destino e ispira a una vita di purezza, pazienza e bontà. Riempie il cuore dell’amore per Dio e del desiderio di fare del bene agli altri, e quindi prepara per essere utili qui e per una casa in Paradiso. Insegna il valore dell’anima, rivelando il prezzo che è stato pagato per riscattarla. Rende noto l’unico antidoto per il peccato e presenta l’unico codice morale perfetto mai dato. Racconta il futuro e la preparazione necessaria per affrontarlo. Ci rende audaci per il giusto e sostiene l’anima nell’avversità e nell’afflizione. Illumina l’oscura valle della morte e indica una vita senza fine. Conduce a Dio e a Cristo, la cui conoscenza significa la vita eterna. In breve, è l’unico libro per cui vivere e morire.
Poiché al re d’Israele fu ordinato di scrivergli una copia della legge e di leggerla “tutti i giorni della sua vita”, affinché potesse “temere l’Eterno”, osservare la Sua parola e prolungare così i suoi giorni e i giorni dei suoi figli (Deuteronomio 17:18-20), così gli uomini dovrebbero ora studiare la Bibbia, e da essa imparare quel timore che è l’inizio della sapienza, e quella conoscenza che è per la salvezza. Come aiuto e incentivo per questo, è stato preparato e pubblicato: “Letture bibliche per il cerchio familiare”. [014]
Letture bibliche; Il loro valore e uso
Detto in breve, una lettura biblica consiste in domande poste su un argomento e risposte tratte dalla Bibbia. In altre parole, le letture bibliche significano uno studio topico della Bibbia per mezzo di domande e risposte.
Sia nel ricevere che nell’impartire la conoscenza, non c’è niente come il proposito della domanda. Niente stimola così prontamente il pensiero o risveglia l’interesse come una domanda. I bambini imparerebbero poco se non facessero domande, e lui, o lei, sarebbe davvero un pessimo insegnante se non chiedesse e non rispondesse a nessuna.
Conoscendo il valore di questo mezzo per risvegliare il pensiero, suscitare l’interesse e impartire le informazioni, Dio, nella Sua saggezza, ha ispirato coloro che hanno scritto la Bibbia a porre molte domande, affinché Egli potesse farci pensare e studiare sui grandi temi con cui essa ha a che fare (Vedi Giobbe 38:4, 7; Giobbe 14:14; Salmi 8:4; Malachia 3:1-2, 8; Esodo 32:26; 1 Cronache 29:5).
Ma Dio non solo pone domande; Lui anche risponde ad esse. Quelle che seguono possono essere citate come alcune brevi letture bibliche, prese, sia domande che risposte, direttamente dalla Bibbia stessa:
“Qual’è l’uomo che desidera la vita, e che ama lunghi giorni per vedere il bene?
Trattieni la tua lingua dal male e le tue labbra dal dire menzogne. Allontanati dal male e fa’ il bene, cerca la pace e procacciala” {Salmi 34: 12-14}.
“Per chi sono gli «ahi», per chi gli «ahimé»? Per chi le liti, per chi i lamenti? Per chi le ferite senza ragione? Per chi gli occhi rossi? Per quelli che si soffermano a lungo presso il vino, per quelli che vanno in cerca di vino drogato” {Proverbi 23: 29-30}.
“Chi salirà al monte dell’Eterno? Chi starà nel suo santo luogo? L’uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l’animo a vanità e non giura con frode. Egli riceverà benedizioni dall’Eterno e giustizia dal Dio della sua salvezza” {Salmi 24: 3-5} (Vedi Salmo 15 e Isaia 33:14-17). [015]
La Bibbia stessa, quindi, dà l’esempio di dare istruzioni e di impartire informazioni preziosissime facendo domande e rispondendo.
Le letture di questo libro, così come originariamente preparate, sono state fornite da un gran numero di operatori biblici, la cui esperienza nel dare letture bibliche aveva insegnato loro i metodi più efficaci per presentare i diversi argomenti trattati. Sono state vendute oltre un milione e duecentocinquantamila copie del libro così preparato.
L’opera è stata recentemente ampiamente rivista e riscritta, molto ampliata, interamente ri-illustrata, con le letture classificate e accuratamente disposte per argomenti, da un nutrito comitato di abili critici e studiosi della Bibbia. Così ampia è stata la revisione, e così tanto e prezioso il nuovo materiale aggiunto, che il presente lavoro è praticamente un nuovo libro, pur conservando lo stesso nome e lo stesso piano generale dell’opera precedente. Così preparato, viene nuovamente inviato nella sua missione di luce e di benedizione.
Per aiutare il lettore a scoprire rapidamente le parole che rispondono più direttamente alla domanda posta, sono generalmente stampate in corsivo, a meno che l’intera scrittura citata non sia richiesta allo scopo.
Le “Letture bibliche” saranno un eccellente aiuto per lo studio privato, familiare e pubblico della Parola di Dio. [016]
“Allora egli, aperta la bocca, li ammaestrava, dicendo: Beati” {Matteo 5:2-3}.
“Tutta la scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia” {2 Timoteo 3:16}. [017]
Le Scritture
“Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: «La pietra che gli edificatori hanno rigettata è divenuta la testata d’angolo?»” {Matteo 21:42}.
“Ma egli, rispondendo, disse loro: «Mia madre e i miei fratelli sono quelli che odono la parola di Dio e la mettono in pratica»” {Luca 8:21}.
“Tutte la Scrittura è divinamente ispirata” {2 Timoteo 3:16}.
“Nessuna profezia, infatti, è mai proceduta da volontà d’uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo” {2 Pietro 1:21}.
“«Fratelli, era necessario che si adempisse questa Scrittura, che lo Spirito Santo predisse per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fu la guida di coloro che arrestarono Gesù»” {Atti 1:16}.
“Lo Spirito dell’Eterno ha parlato per mezzo mio, e la sua parola è stata sulle mie labbra” {2 Samuele 23:2}.
“Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi ai padri per mezzo dei profeti” {Ebrei 1:1}.
“Infatti tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza” {Romani 15:4}.
“Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia” {2 Timoteo 3:16}.
“Affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera” {2 Timoteo 3:17}.
“Non mi sono allontanato dai comandamenti delle sue labbra, ho fatto tesoro delle parole della sua bocca più della mia porzione di cibo” {Giobbe 23:12}.
“E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavanov {Luca 24:27}.
“Poi disse loro: «Queste sono le parole che vi dicevo quand’ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosè, nei profeti e nei salmi»” {Luca 24:44}. [019]
“Nella speranza della vita eterna, promessa prima di tutte le età da Dio, che non può mentire” {Tito 1:2}.
“Egli è la Roccia, l’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. È un Dio di fedeltà e senza ingiustizia; egli è giusto e retto” {Deuteronomio 32:4}.
“Santificali nella tua verità, la tua parola è verità” {Giovanni 17:17}.
“Attenetevi alla legge e alla testimonianza! Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c’è luce” {Isaia 8:20}.
“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” {Salmi 119:105}.
“Hai esaltato la tua parola e il tuo nome al di sopra di ogni altra cosa” {Salmi 138:2}.
NOTA – Dio fece questo sostenendo le Sue promesse con un giuramento basato su Sé stesso (Ebrei 6: 13-14). Con ciò Egli promise e mise in gioco il Suo nome, o carattere, per l’adempimento della Sua parola.
“I tuoi statuti sono stati i miei cantici nella casa del mio pellegrinaggio” {Salmi 119:54}.
“L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio rimane in eterno” {Isaia 40:8}.
“Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” {Matteo 24:35}.
Lo studio delle Scritture
“Studiati di presentare te stesso approvato davanti a Dio” {2 Timoteo 2:15}.
“Voi investigate le Scritture, perché pensate di avere per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me” {Giovanni 5:39}.
“Or costoro erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica e ricevettero la parola con tutta prontezza, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano così” {Atti 17:11}.
NOTA – “Se la Parola di Dio fosse studiata come dovrebbe essere”, dice un moderno studente biblico, “gli uomini avrebbero un’ampiezza di mente, una nobiltà di carattere e una stabilità di intenti che raramente si vedono in questi tempi. Ma c’è poco beneficio derivato da una lettura frettolosa delle Scritture. Si può leggere l’intera Bibbia e tuttavia non riuscire a vederne la bellezza o a comprenderne il significato profondo e nascosto. Un passaggio studiato fino a quando il suo significato è chiaro alla mente e la sua relazione con il piano di salvezza è evidente, ha più valore della lettura di molti capitoli senza uno scopo definito in vista e nessuna istruzione positiva acquisita”. [022]
“Infatti, mentre a quest’ora dovreste essere maestri, avete di nuovo bisogno che vi s’insegnino i primi elementi degli oracoli di Dio; e siete giunti al punto di aver bisogno di latte e non di cibo solido” {Ebrei 5:12}.
“Chiunque, infatti, usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è ancora un bambino. Il cibo solido invece è per gli adulti, che per l’esperienza hanno le facoltà esercitate a discernere il bene dal male” {Ebrei 5:13-14}.
“E ricordate che la pazienza del nostro Signore è in funzione della salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; e questo egli fa in tutte le sue epistole, in cui parla di queste cose. In esse vi sono alcune cose difficili da comprendere, che gli uomini ignoranti ed instabili torcono, come fanno con le altre scritture, a loro propria perdizione” {2 Pietro 3:15-16}.
NOTA – Alcune scritture sono troppo chiare per essere fraintese, mentre il significato di altre non può essere compreso così facilmente. Per ottenere una conoscenza completa di qualsiasi verità biblica, le Scritture devono essere confrontate con le Scritture e ci dovrebbero essere “un’attenta ricerca e una devota riflessione”. Ma tutto questo studio sarà ampiamente ricompensato. [023]
“Chi tra gli uomini, infatti conosce le cose dell’uomo, se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così pure nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio” {1 Corinzi 2:11}.
“Dio però le ha rivelate a noi per mezzo del suo Spirito, perché lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio” {1 Corinzi 2:10}.
“Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto” {Giovanni 14:26}.
“Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente” {1 Corinzi 2:14}.
“Apri i miei occhi, e contemplerò le meraviglie della tua legge” {Salmi 119:18}.
“Affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui” {Efesini 1:17}.
“Sì se chiedi con forza il discernimento e alzi la tua voce per ottenere intendimento, se lo cerchi come l’argento e ti dai a scavarlo come un tesoro nascosto, allora intenderai il timore dell’Eterno e troverai la conoscenza di Dio” {Proverbi 2:3-5}.
“Allora aprì loro la mente, perché comprendessero le Scritture” {Luca 24: 45}.
“Cose nelle quali gli angeli desiderano riguardare addentro” {1 Pietro 1: 12}.
“Se qualcuno vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, oppure se io parlo da me stesso” {Giovanni 7: 17}.
“Ma Gesù, rispondendo, disse loro: «Voi sbagliate, non comprendendo né le Scritture né la potenza di Dio»” {Matteo 22: 29}.
“E che sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesù” {2 Timoteo 3: 15}.
“Ed egli disse: «Che cosa sta scritto nella legge? Come leggi?»” {Luca 10: 26}.
“Ma Egli disse: «Beati piuttosto coloro che odono la parola di Dio e l’osservano»” {Luca 11: 28}.
“Quando dunque avrete visto l’abominazione della desolazione predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo (chi legge intenda)” {Matteo 24: 15}.
“Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia [il libro dell’Apocalisse] e serbano le cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino” {Apocalisse 1: 3}. [026][027]
Potenza nella Parola
“Poiché egli parlò e la cosa fu” {Salmi 33:9}.
“I cieli furono fatti per mezzo della parola dell’Eterno, e tutto il loro esercito mediante il soffio della sua bocca” {Salmi 33:6}.
“Poiché egli parlò e la cosa fu; egli comandò e la cosa sorse” {Salmi 33:9}.
“Sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza” {Ebrei 1:3}.
“Ma essi dimenticano volontariamente che per mezzo della parola di Dio i cieli vennero all’esistenza molto tempo fa, e che la terra fu tratta dall’acqua e fu formata mediante dell’acqua, a motivo di cui il mondo di allora, sommerso dall’acqua, perì” {2 Pietro 3:5-6}.
“Mentre i cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi” {2 Pietro 3:7}.
“Tutte queste cose lodino il nome dell’Eterno, perché egli comandò, ed esse furono create” {Salmi 148:5}.
“Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura [è una nuova creazione, R.V.]: le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove” {2 Corinzi 5:17}.
“Gesù gli rispose e disse: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio»” {Giovanni 3:3}.
“Perché siete stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio vivente e che dura in eterno” {1 Pietro 1:23}.
“Poi Dio disse: «Sia la luce!» E la luce fu” {Genesi 1:3}.
“Perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è lo stesso che ha fatto brillare il suo splendore nei nostri cuori per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che rifulge sul volto di Gesù Cristo” {2 Corinzi 4:6}.
“Ed essi stupivano del suo insegnamento, perché la sua parola era con autorità” {Luca 4:32}.
“Allora tutti furono presi da stupore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa? Egli comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi, e questi escono»” {Luca 4:36}.
“La semente è la parola di Dio” {Luca 8:11}.
“La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza” {Colossesi 3:16}.
“E non avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete in colui che egli ha mandato” {Giovanni 5:38}.
“Anche per questo non cessiamo di render grazie a Dio perché, avendo ricevuto da noi la parola di Dio, l’avete accolta non come parola di uomini, ma come è veramente, quale parola di Dio, che opera efficacemente in voi che credete” {1 Tessalonicesi 2:13}.
“Attraverso le quali ci sono donate le preziose e grandissime promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza” {2 Pietro 1:4}.
“Voi siete già mondi a motivo della parola che vi ho annunziata” {Giovanni 15:3}.
“Come può un giovane rendere la sua via pura? Custodendola con la tua parola” {Salmi 119:9}.
“Egli mandò la sua parola e li guarì e li scampò dalla fossa” {Salmi 107:20}.
“Il centurione, rispondendo, disse: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; ma di’ soltanto una parola, e il mio servo sarà guarito»” {Matteo 8:8}.
“Ho conservato la tua parola nel mio cuore, per non peccare contro di te” {Salmi 119:11} (Vedi Salmi 17:4).
“Così egli ti ha umiliato, ti ha fatto provar la fame, poi ti ha nutrito di manna… per farti comprendere che l’uomo non vive soltanto di pane, ma vive di ogni parola che procede dalla bocca dell’Eterno” {Deuteronomio 8:3}.
“E siate facitori della parola e non uditori soltanto, ingannando voi stessi” {Giacomo 1:22}.
“E il mondo passa con la sua concupiscenza, ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno” {1 Giovanni 2:17}.
La Parola che dona la Vita
“Ed io so che il Suo comandamento è la vita eterna” {Giovanni 12:50}.
“La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore” {Ebrei 4:12}.
“Questi è colui che nell’assemblea nel deserto fu con l’Angelo che gli parlava sul monte Sinai e con i nostri padri; e ricevette le parole viventi per trasmetterle a noi” {Atti 7:38}.
“È lo Spirito che vivifica, la carne non giova a nulla; le parole che vi dico sono spirito e vita” {Giovanni 6:63}.
“E Simon Pietro gli rispose: «Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna»” {Giovanni 6:68}.
“E io so che il suo comandamento è la vita eterna” {Giovanni 12:50}.
“Così egli ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna che tu non conoscevi e che neppure i tuoi padri avevano mai conosciuto, per farti comprendere che l’uomo non vive soltanto di pane, ma vive di ogni parola che procede dalla bocca dell’Eterno” {Deuteronomio 8:3}.
“Allora Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico, che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. Perché il pane di Dio è quello che discende dal cielo e dà vita al mondo»” {Giovanni 6:32-33}.
“E Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita chi viene a me non avrà mai più fame; e chi crede in me non avrà mai più sete” {Giovanni 6:35}.
“«Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi si ciba di me vivrà anch’egli a motivo di me. Questo è il pane che è disceso dal cielo; non è come la manna che mangiarono i vostri padri e morirono; chi si ciba di questo pane vivrà in eterno»” {Giovanni 6:57-58}.
“Appena ho trovato le tue parole, le ho divorate, la tua parola è stata per me la gioia e l’allegrezza del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su di me, o Eterno, Dio degli eserciti” {Geremia 15:16}.
“Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio” {Giovanni 1:1}.
“Era vestito di una veste intrisa nel sangue, e il suo nome si chiama: «La Parola di Dio»” {Apocalisse 19:13}.
“In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini” {Giovanni 1:4}.
“Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato, della Parola della vita” {1 Giovanni 1: 1}.
“Voi investigate le Scritture, perché pensate di avere per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me. Ma voi non volete venire a me per avere la vita” {Giovanni 5:39-40}.
“E hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire” {Ebrei 6:5}
“Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore»” {Giovanni 21:17}.
“Ti scongiuro dunque davanti a Dio e al Signore Gesù Cristo, che ha da giudicare i vivi e i morti, nella sua apparizione e nel suo regno: predica la parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, rimprovera, esorta con ogni pazienza e dottrina” {2 Timoteo 4:1-2}.
“Dacci oggi il nostro pane necessario” {Matteo 6:11}.
NOTA – Quando “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, il pensiero di Dio si rivelò nella carne umana. Quando i santi uomini di Dio “parlavano mossi dallo Spirito Santo”, il pensiero di Dio veniva rivelato in linguaggio umano. L’unione del divino e dell’umano nella manifestazione del pensiero di Dio nella carne è dichiarata essere “il mistero della divinità”; e c’è lo stesso mistero nell’unione del pensiero divino e del linguaggio umano.
Le due rivelazioni di Dio, nella carne umana e nella parola umana, sono entrambe chiamate Parola di Dio, ed entrambe sono Parola di vita. Chi non trova Cristo così nelle Scritture non potrà nutrirsi della Parola come Parola vivificante. [035] [036]
Cristo in tutta la Bibbia
“E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano” {Luca 24:27}.
“Voi investigate le Scritture, perché pensate di aver per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me” {Giovanni 5:39}.
NOTA – “Investiga le Scritture dell’Antico Testamento: perché sono quelle che testimoniano di Cristo. Trovarlo in esse è il vero e legittimo fine del loro studio. Essere in grado di interpretarle come Lui le ha interpretate è il miglior risultato di tutto l’apprendimento biblico” {Dean Alford}.
“Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui, del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti, Gesù di Nazareth, figlio di Giuseppe»” {Giovanni 1:45}.
NOTA – Nella sua traduzione delle Scritture dell’Antico Testamento, Helen Spurrell espresse il seguente augurio per tutti coloro che leggessero la sua traduzione: “Possano moltissimi esclamare, come spesso ha fatto la traduttrice studiando numerosi passaggi dell’originale, ho trovato il Messia!”. [037]
“«O insensati e tardi di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno detto! Non doveva il Cristo soffrire tali cose, e così entrare nella sua gloria?» ” {Luca 24:25-26}.
“E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano” {Luca 24:27}.
“«Queste sono le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosè, nei profeti e nei salmi” {Luca 24:44}.
“Allora l’Eterno Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le fiere dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno»” {Genesi 3:14-15}.
“E tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce” {Genesi 22:18} (Vedi Genesi 26:4; Genesi 28:14).
“Ora le promesse furono fatte ad Abrahamo e alla sua discendenza. La Scrittura non dice: «E alle discendenze» come se si trattasse di molte, ma come di una sola: «E alla tua discendenza», cioè Cristo” {Galati 3:16}.
“Ecco, io mando un Angelo davanti a te per vegliare su di te lungo la via, e per farti entrare nel luogo che ho preparato” {Esodo 23:20}.
“E tutti bevvero la medesima bevanda spirituale, perché bevevano dalla roccia spirituale che li seguiva; ora quella roccia era Cristo” {1 Corinzi 10:4}.
{Isaia 53}.
“Così essi pesarono il mio salario: trenta sicli d’argento” {Zaccaria 11:12} (Vedi Matteo 26:15).
“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? ” {Salmi 22:1} (Vedi Matteo 27:46).
“Nelle tue mani io rimetto il mio spirito” {Salmi 31: 5} (Vedi Luca 23:46).
“Dichiarerò il decreto dell’Eterno. Egli mi ha detto: «Tu sei il mio figlio oggi io ti ho generato»” {Salmi 2:7} (Vedi Atti 13:33).
“Perché tu non lascerai l’anima mia nello Sceol e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione” {Salmi 16:10} (Vedi Atti 2:25-31).
“Io guardavo nelle visioni notturne ed ecco sulle nubi del cielo venire uno simile al Figlio dell’uomo; egli giunse fino all’Antico di giorni e fu fatto avvicinare a lui. A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà mai distrutto” {Daniele 7:13-14} (Vedi Luca 1: 32-33; Luca 19:11-12; Apocalisse 11:15).
“I fiumi battano le mani e i monti esultino insieme di gioia davanti all’Eterno, poiché egli viene a giudicare la terra; egli giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con equità” {Salmi 98:8-9}.
“Il nostro Dio verrà e non se ne starà in silenzio; lo precederà un fuoco divorante, e intorno a lui ci sarà una grande tempesta. Egli convocherà i cieli di sopra e la terra, per giudicare il suo popolo, e dirà: «Radunatemi i miei santi che hanno fatto con me un patto mediante il sacrificio»” {Salmi 50:3-5}.
“Cristo è tutto e in tutti” {Colossesi 3:11}. [040] [041]
Titoli di Cristo
Nel Vecchio Testamento
“Seme di lei” {Genesi 3:15}.
“Il mio angelo” {Esodo 23:23}.
“Una stella da Giacobbe” {Numeri 24:17}.
“Un profeta” {Deuteronomio 18:15, 18}.
“Capo dell’esercito dell’Eterno” {Giosuè 5:14}.
“Un amico che sta più attaccato di un fratello” {Proverbi 18: 24}.
“Il mio diletto… si distingue fra diecimila” {Cantico dei Cantici 5:10}.
“egli è attraente in tutto. Questo è il mio diletto, questo è il mio amico” {Cantico dei Cantici 5:16}.
“Il Dio potente” {Isaia 9:6}.
“Il Padre Eterno” {Isaia 9:6}.
“Il Principe della Pace” {Isaia 9:6}.
“L’Eterno nostra giustizia” {Geremia 23: 5-6}.
“Figlio di Dio” {Daniele 3:25}.
“Figlio dell’uomo” {Daniele 7:13}.
“Mikael, il gran principe” {Daniele 12:1}.
“Il Germoglio” {Zaccaria 6:12}.
“Il Messaggero… l’angelo del patto” {Malachia 3:1}.
“Il sole della giustizia” {Malachia 4:2}. [042]
Nel Nuovo Testamento
“La Parola” {Giovanni 1:1}.
“L’Agnello di Dio” {Giovanni 1:29}.
“Il pane della vita” {Giovanni 6:35}.
“La luce del mondo” {Giovanni 8:12}.
“La porta delle pecore” {Giovanni 10:7}.
“Il buon pastore” {Giovanni 10:11}.
“La risurrezione e la vita” {Giovanni 11:25}.
“La via, la verità e la vita” {Giovanni 14:6}.
“La vera vite” {Giovanni 15:1}.
“Quella roccia” {1 Corinzi 10:4}.
“L’ultimo Adamo” {1 Corinzi 15:45}.
“La pietra angolare” {Efesini 2:20}.
“Cristo Gesù uomo” {1 Timoteo 2:5}.
“Un gran sommo sacerdote” {Ebrei 4:14}.
“Autore e il Compitore della nostra fede” {Ebrei 12:2}.
“Il sommo pastore” {1 Pietro 5:4}.
“Un avvocato” {1 Giovanni 2:1}.
“L’arcangelo Michele” {Giuda 1:9}.
“Il Leone della tribù di Giuda” {Apocalisse 5:5}.
“La lucente stella del mattino” {Apocalisse 22:16}.
“IL RE DEI RE e IL SIGNORE DEI SIGNORI” {Apocalisse 19:16}.
NOTA – Cristo è menzionato nella Bibbia con trecento diversi titoli e simboli, di cui i precedenti sono solo alcuni esempi. Gesù è tutto ciò che questi nomi e simboli rappresentano. [043]
“Perciò l’Eterno Dio mandò via l’uomo dal giardino di Eden perché lavorasse la terra da cui era stato tratto” {Genesi 3:23}.
La creazione e il Creatore
“… ecco, era molto buono” {Genesi 1:31}.
“Nel principio Dio creò i cieli e la terra” {Genesi 1:1}.
“… poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui” {Colossesi 1:16}.
“Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta” {Giovanni 1:3} (Vedi Ebrei 1:1-2).
“I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l’opera delle sue mani” {Salmi 19:1}.
“Poiché così dice l’Eterno che ha creato i cieli, egli, il DIO che ha formato la terra e l’ha fatta; egli l’ha stabilita, non l’ha creata informe ma l’ha formataperché fosse abitata…” {Isaia 45:18}.
“Così Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di DIO; li creò maschio e femmina” {Genesi 1:27}.
“Poi l’Eterno DIO piantò un giardino in Eden, ad oriente, e vi pose l’uomo che aveva formato. E l’Eterno DIO fece spuntare dal suolo ogni sorta di alberi piacevoli a vedersi e i cui frutti erano buoni da mangiare… L’ Eterno DIO prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino dell’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse” {Genesi 2:8-9, 15}.
“Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili” {Romani 1:20}.
“Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo” {Efesini 2:10}.
“Non lo sai forse, non l’hai udito? Il DIO di eternità, l’Eterno, il creatore dei confini della terra, non si affatica e non si stanca, la sua intelligenza è imperscrutabile” {Isaia 40:28}.
“Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore allo spossato” {Isaia 40:29}.
“Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio, raccomandino a lui le proprie anime, come al fedele Creatore, facendo il bene” {1 Pietro 4:19}.
“Allora l’angelo che avevo visto stare in piedi sul mare e sulla terra alzò la mano destra verso il cielo, e giurò per colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il cielo e le cose che sono in esso, la terra e le cose che sono in essa, il mare e le cose che sono in esso, che non vi sarebbe piú alcun ritardo” {Apocalisse 10:5-6}.
“Così direte loro: «Gli dèi che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e di sotto il cielo»… La porzione di Giacobbe non è come loro, perché Egli ha formato tutte le cose, e Israele, è la tribù della sua eredità. Il suo nome è l’Eterno degli eserciti” {Geremia 10:11, 16}.
“Venite, adoriamo e inchiniamoci; inginocchiamoci davanti all’Eterno che ci ha fatti” {Salmi 95:6}.
“Poiché ecco, iocreo nuovi cieli e nuova terra, e le cose di prima non si ricorderanno più e non verranno più in mente” {Isaia 65:17} (Vedi Apocalisse 21:1).
“Non abbiamo tutti uno stesso Padre? Non ci ha creati uno stesso Dio? Perché dunque agiamo con perfidia l’uno verso l’altro, profanando il patto dei nostri padri?” {Malachia 2:10}.
L’origine del male
“Io vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore” {Luca 10:18}.
“Chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo peccadal principio…” {1 Giovanni 3:8}.
NOTA – Senza la Bibbia, la domanda sull’origine del peccato sarebbe rimasta inspiegata.
“Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c’è verità…” {Giovanni 8:44}.
“… Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre dellamenzogna” {Giovanni 8:44}.
“Tu eri perfetto nelle tue vie dal giorno in cui fosti creato, finché non si trovò in te la perversità” {Ezechiele 28:15}.
NOTA – Così, anche l’affermazione in Giovanni 8:44, che egli “non è rimasto fermo nella verità”, mostra che Satana un tempo era perfetto, e nellaverità. Pietro parla di “angeli chepeccarono” (2 Pietro 2:4), e Giuda si riferisce agli “angeli che non mantennero il loro primo stato” (Giuda 1:6). Entrambi i passi mostrano che questi angeli un tempo si trovavano in uno stato di innocenza e assenza di peccato.
“Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: “Andate via da me maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e peri suoi angeli” {Matteo 25:41}.
“Il tuo cuore si era innalzato per la tua bellezza; hai corrotto la tua sapienza a motivo del tuo splendore…” {Ezechiele 28:17}.
“Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del nord… sarò simile all’Altissimo” {Isaia 14:13-14}.
NOTA – In poche parole, l’orgoglio e l’autoesaltazione portarono alla caduta di Satana, e per queste cose non c’è alcuna scusa o giustificazione adeguata. “Prima della rovina viene l’orgoglio, e prima della caduta lo spirito altero” {Proverbi 16:18}. Quindi, mentre possiamo conoscere l’origine, la causa, il carattere e i risultati del male, non si possono fornire sufficienti ragioni per questo. Scusare il peccato significa giustificarlo, e nel momento in cui è giustificato, questo cessa di essere peccato. Ogni peccato è una manifestazione di egoismo sotto qualche forma e i suoi risultati sono l’opposto di quelli ispirati dall’amore. L’esperimento del peccato avrà alla fine come risultato il suo totale abbandono e bando per sempre, da parte di tutte le creature intelligenti, nell’intero universo di Dio. Soltanto quelli che stoltamente e persistentemente si aggrappano al peccato saranno distrutti con esso. I malvagi allora “saranno come se fossero mai stati” {Abdia 1:16}, e i giusti “risplenderanno come lo splendore del firmamento” e “come le stelle per sempre” {Daniele 12:3}. “L’avversità non avverrà due volte” {Nahum 1:9}.
“… il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l’essere uguale a Dio, ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini; e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce” {Filippesi 2:6-8}.
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” {Giovanni 3:16}.
NOTA – Poiché Dio, che è amore, si compiace nella misericordia e non cambia, offrì il perdono e concedette un periodo di prova all’uomo quando peccò, è ragionevole concludere che, anche per le intelligenze celesti, che per prime peccarono, venne previsto un percorso simile. Tuttavia, solo quelle che persistettero nel peccato e presero posizione in aperta rivolta e ribellione contro Dio e il governo celeste, alla fine vennero scacciate dal cielo (Apocalisse 12:7-9).
La caduta e la redenzione dell’uomo
“Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” {Romani 6:23}.
“Chiunque commette il peccato, commette pure una violazione della legge; e il peccato è violazione della legge” {1 Giovanni 3:4}.
“Poi quando la concupiscenza ha concepito, partorisce il peccato…” {Giacomo 1:15}.
“… e il peccato, quando è consumato, genera la morte” {Giacomo 1:15}.
“Infatti il salario del peccato è la morte…” {Romani 6:23}.
“Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato” {Romani 5:12}.
“…tutti muoiono in Adamo…” {1 Corinzi 15:22}.
“… il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con fatica tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e triboli” {Genesi 3:17-18}.
“Allora l’Eterno disse a Caino… E ora tusei più maledetto dellaterra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti” {Genesi 4:9-12}.
“Così l’Eterno disse: «lo sterminerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato…DIO disse a Noè: «Ho deciso di porre fine ad ogni carne, perché la terra a motivo degli uomini è piena di violenza…” {Genesi 6:7, 13}.
“Noè aveva seicento anni quando venne sulla terra il diluvio delleacque…in quel giorno, tutte le Fonti del grande abissoscoppiarono e le cateratte del cielo si aprirono” {Genesi 7:6, 11}.
“Ma l’Eterno discese per vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo.E l’Eterno disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti la medesima lingua; e questo è quanto essi hanno cominciato a fare; ora nulla impedirà loro di condurre a termine ciò che intendono fare. Orsù, scendiamo laggiù e confondiamo la loro lingua, affinché l’uno non comprenda più il parlare dell’altro». Così l’Eterno li disperse di là sulla faccia di tutta la terra, ed essi cessarono di costruire la città” {Genesi 11:5-8}.
“Infatti noi sappiamo che fino ad ora tutto il mondo creato gemeinsieme ed è in travaglio” {Romani 8:22}.
“Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni credono che egli faccia, ma è paziente verso di noi non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento” {2 Pietro 3:9}.
“Io infatti non provo alcun piacere nella morte di chi muore, dice il Signore, l’Eterno. «Convertitevi dunque e vivrete»” {Ezechiele 18:32}.
“Può un Etiope cambiare la sua pelle o una tigre le sue striature? Allo stesso modo potreste voi abituati a fare il male, fare il bene?” {Geremia 13:23}.
“E lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ode dica: «Vieni». E chi ha sete, venga; e chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita” {Apocalisse 22:17}.
“Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigoper cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti” {Isaia 53:5}.
“E voi sapete che egli è stato manifestato per togliere via i nostri peccati; e in lui non vi è peccato… Chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio; per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo” {1 Giovanni 3:5, 8}.
“Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch’egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte, colui che ha l’impero dellamorte, cioè il diavolo” {Ebrei 2:14}.
“Udii ancora ogni creatura che è nel cielo, sulla terra, sotto la terra e quelle che sono nel mare e tutte le cose contenute in essi, che diceva: «A colui che siede sul trono e all’Agnello sianola benedizione, l’onore, la gloria e la forza nei secoli dei secoli»” {Apocalisse 5:13}.
“Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse” {2 Pietro 3:10}.
“Poiché allora darò ai popoli un linguaggio puro, affinché tutti invochino il nome dell’Eterno, per servirlo di comune accordo” {Sofonia 3:9}.
“E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più lamorte né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di primasonpassate” {Apocalisse 21:4}.
“E qui non ci sarà alcuna maledizione; in essa sarà il trono di Dio e dell’Agnello e i suoi servi lo serviranno” {Apocalisse 22:3}.
“Che cosa progettate contro l’Eterno? Egli compirà una totale distruzione; l’avversità non avverrà due volte” {Naum 1:9}.
“… non ci sarà più la morte…” {Apocalisse 21:4}.
“E qui non ci sarà alcuna maledizione…” {Apocalisse 22:3}.
NOTA – Nessuno può negare che il peccato esista. Il perché questo sia stato permesso ha lasciato perplesse molte menti. Ma Colui che può far splendere la luce tra le tenebre (2 Corinzi 4:6), fa ritornare l’ira dell’uomo a Sua lode (Salmi 76:10), e trasforma una maledizione in una benedizione (Deuteronomio 23:5), può trarre il bene dal male e trasformare errori e cadute in trampolini di lancio verso un terreno più elevato. Il paradiso sarà più felice grazie ai dolori della terra. “I dolori ricordati addolciscono la presente gioia”, dice Robert Pollock, in “Il corso del tempo”, pag. 29. Nel risultato finale si vedrà che tutte le cose avranno cooperato al bene di coloro che amano Dio (Romani 8:28).
Cowper, scoraggiato e sul punto di annegarsi, fu portato nella direzione sbagliata dal suo autista, e andò a casa a scrivere il sottostante inno ispiratore.
Creazione e redenzione
“Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere…” {Efesini 2:10}.
“Nel principio DIO creò i cieli e la terra” {Genesi 1:1}.
“Così direte loro: «Gli dèi che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e di sotto il cielo». Egli ha fatto la terra con la sua potenza, ha stabilito il mondo con la sua sapienza e con la sua intelligenza ha disteso i cieli… La porzione di Giacobbe non è come loro, perché Egli ha formato tutte le cose, e Israele, è la tribù della sua eredità. Il suo nome è l’Eterno degli eserciti»” {Geremia 10:11-12, 16} (Vedi Geremia 14:22; Atti 17:22-29; Apocalisse 14:6-10).
“Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio. Egli (la Parola) era nel principio con Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzodi lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta” {Giovanni 1:1-3}.
“Ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Molto più dunque, essendo ora giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui” {Romani 5:8-9}.
“… poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui, Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. Egli stesso è il capo delcorpo, cioè della chiesa; egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché abbia il primato in ogni cosa” {Colossesi 1:16-18}.
“Ma ora così dice l’Eterno, che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha formato, o Israele: «Non temere, perché io ti ho redento, ti ho chiamato per nome; tu mi appartieni” Isaia 43:1.
“Non lo sai forse, non l’hai udito? Il DIO di eternità, l’Eterno, il creatore dei confini della terra, non si affatica e non si stanca, la sua intelligenza è imperscrutabile. Egli dà forza allo stancoe accresce il vigore allo spossato” {Isaia 40:28-29}.
“O Dio crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito saldo” {Salmi 51:10}.
“«A chi dunque mi vorreste assomigliare, perché gli sia pari?», dice il Santo. Levate in alto i vostri occhi e guardate: Chi ha creato queste cose? Colui chefa uscire il loro esercito in numero e le chiama tutte per nome; per la grandezza del suo vigore e la potenza della sua forza, nessuna manca” {Isaia 40:25-26}.
“Or a colui che può salvaguardarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili e con grande gioia, all’unico Dio sapiente, il nostro Salvatore, sia gloria, grandezza dominio e potestà, da ora e per tutte le età. Amen” {Giuda 1:24-25}.
“Affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui, e illumini gli occhi della vostra mente, affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l’efficacia della forza della sua potenza, che egli ha messo in atto in Cristo risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti” {Efesini 1:17-20}.
“Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te, dal giorno in cui Diocreò l’uomo sulla terra, e chiedi da un’estremità dei cieli all’altra se vi fu mai una cosa grande come questa o si è mai udita una cosa simile a questa… O vi fu mai alcun Dio che abbia provato ad andare a prendere per sé una nazione di mezzo a un’altra nazione mediante prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e con braccio steso e con grandi terrori, come fece per voi l’Eterno, il vostro DIO, in Egitto sotto i vostri occhi?” {Deuteronomio 4:32,34}.
NOTA – La grandiosa liberazione di Israele dalla schiavitù e oppressione in Egitto, non è che un tipo della potenza di Dio manifestata nella liberazione dell’uomo dall’oppressione e dalla schiavitù del peccato. In entrambi si vede una manifestazione del potere creativo.
“Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo” {Efesini 2:10}.
“Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che é dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato” {Esodo 20:8-11}.
“Esso è un segno perpetuo fra me e i figli d’Israele, poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, e il settimo giorno si riposò e fu ristorato” {Esodo 31:17}.
“Inoltre diedi loro i miei sabati, affinché fossero un segno fra me e loro, perché conoscessero che io, sono l’Eterno che li santifico” {Ezechiele 20:12*.
“Egli (Cristo) è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui” Colossesi 1:17.
“… per noi c’è un solo… Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale sono tutte lecose, e noi esistiamo per mezzo di lui” {1 Corinzi 8:6}.
“Degno sei, o Signore, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà esistono e sono state create” {Apocalisse 4:11}.
NOTA – Quella visione relativamente moderna della creazione, conosciuta come evoluzione, che si basa sulla ricerca umana piuttosto che sulla rivelazione divina, e che sostituisce una forza impersonale ad un Creatore personale NON MI E’ CHIARA QUESTA FRASE, rovescia le fondamenta stesse del Vangelo. La redenzione è semplicemente la nuova creazione, e il Creatore è il Redentore. Il Capo della creazione originale è il Capo della nuova creazione. La creazione originale è avvenuta attraverso Cristo mediante la potenza della parola; la nuova creazione, o redenzione, avviene esattamente nello stesso modo. La teoria evoluzionistica della creazione implica inevitabilmente una teoria evoluzionistica del vangelo, e mette da parte la verità concernente il peccato, il sacrificio espiatorio di Cristo e la necessità di diventare nuove creature mediante la fede nel potere salvifico di Cristo.
Il carattere e gli attributi di Dio
“… Questo è il segno del patto…” {Genesi 9:17}.
“Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” {1 Giovanni 4:8}.
“L’Eterno è giusto in tutte le sue vie e benigno in tutte le sue opere” {Salmi 145:17}.
“… per la sua conoscenza, il giusto, il mio servo (Cristo) renderà giusti molti…” {Isaia 53:11}.
“… e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione” {Atti 2:27}.
“Allora l’Eterno discese nella nuvola e si fermò là vicino a lui, e proclamò il nome dell’Eterno. E l’Eterno passò davanti a lui e gridò: «L’Eterno, l’Eterno Dio, misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in benignità e fedeltà, che usa misericordia a migliaia, che perdona l’iniquità, la trasgressione e il peccato ma non lascia il colpevole impunito…” {Esodo 34:5-7}.
“Ma tu, o Signore, sei un DIO misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco in benignità e verità” {Salmi 86:15}.
“Riconosci dunque che l’Eterno, il tuo DIO, DIO, il Dio fedele, che mantiene il suo patto e la sua benignità fino alla millesima generazione verso quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti” {Deuteronomio 7:9}.
“Ecco, Dio è potente, ma non disprezza alcuno; è potente nella forza della suaSapienza” {Giobbe 36:5}.
“In cui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza” {Colossesi 2:3}.
“Egli è la Roccia, l’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. È un Dio di fedeltà e senza ingiustizia; egli è giusto e retto” {Deuteronomio 32:4}.
“… poiché l’Eterno, il vostro DIO è il DIO degli dèi, il Signor dei signori, il Dio grande, forte e tremendo, che non usa alcuna parzialità e non accetta regali” {Deuteronomio 10:17}.
“Allora Pietro, aperta la bocca disse: «In verità io comprendo che Dio non usa alcuna parzialità; ma in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente, gli è gradito” {Atti 10:34-35}.
“L’Eterno è buono verso tutti e pieno di compassione per tutte le sue opere” {Salmi 145:9}.
“Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro, che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” {Matteo 5:44-45}.
“Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli” {Matteo 5:48}.
L’amore di Dio
“… Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio…” {Giovanni 3:16}.
“… Dio è amore…” {1 Giovanni 4:16}.
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” {Giovanni 3:16}.
“In questo si è manifestato l’amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché noi vivessimo permezzo di lui” {1 Giovanni 4:9}.
“Qual Dio è come te, che perdona l’iniquità e passa sopra la trasgressione del residuo della sua eredità? Egli non conserva per sempre la sua ira, perché prende piacere nell’usare misericordia” {Michea 7:18}.
“E’ una grazia dell’Eterno che non siamo stati interamente distrutti, perché le sue compassioni non sono esaurite. Si rinnovano ogni mattina; grande è la tua fedeltà” {Lamentazioni 3:22-23}.
“… Egli fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” {Matteo 5:45}.
“… chi mi ama sarà amato dal Padre mio; e io lo amerò e mi manifesterò a lui” {Giovanni 14:21}.
“Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio…” {1 Giovanni 3:1}.
“Poiché tutti quelli che sono condotti dallo Spirito di Dio sono figli di Dio… Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio” {Romani 8:14, 16}.
“Or la speranza non confonde, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” {Romani 5:5}.
“Carissimi, se Dio ci ha amato in questo modo, anche noi ci dobbiamoamare gli uni gli altri” {1 Giovanni 4:11}.
“Da questo abbiamo conosciuto l’amore: egli ha dato la sua vita per noi anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli” {1 Giovanni 3:16}.
“…e camminate nell’Amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato sé stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave” {Efesini 5:2}.
“Ma Dio, che è ricco in misericordia per il suo grande amore con il qualeci ha amati, anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù” {Efesini 2:4-6} (Vedi Tito 3:5-6).
“Perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce” {Ebrei 12:6}.
“Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui?” {Romani 8:32}.
“Ciò nonostante l’Eterno, il tuo DIO, non volle ascoltare Balaam; ma l’Eterno, il tuo DIO, mutò per te la maledizione in benedizione, perché l’Eterno, il tuo DIO, ti ama” {Deuteronomio 23:5}.
“O Dio, quanto è preziosa la tua benignità! Perciò i figli degli uomini si rifugiano sotto l’ombra delle tue ali” {Salmi 36:7}.
“Molto tempo fa l’Eterno mi è apparso, dicendo: «Sì, ti ho amata di un amore eterno; per questo ti ho attirata con benevolenza” {Geremia 31:3}.
“Infatti io sono persuaso che né morte né vita né angeli né principati né potenze né cose presenti né cose future, né altezze né profondità, né alcun’altra creatura potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore” {Romani 8:38-39}.
“… A lui, che ci ha amati, ci ha lavati dai nostri peccati nel suo sangue… a lui sia la gloria e il dominio nei secoli dei secoli” {Apocalisse 1:5-6}.
La divinità di Cristo
“… poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità” {Colossesi 2:9}.
“… del Figlio invece dice:«O Dio, il tuo trono è per i secoli dei secoli, lo scettro del tuo regno è scettro di giustizia” {Ebrei 1:8}.
“Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio” {Giovanni 1:1}.
“Ora dunque, o Padre, glorificami presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse” {Giovanni 17:5}.
“Ma tu, o Betlemme Efratah, anche se sei piccola fra le migliaia di Giuda, da te uscirà per me colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini sono dai tempi antichi, dai giorni eterni” {Michea 5:2} (Vedi Matteo 2:6; Giovanni 8:58; Esodo 3:13-14).
“E l’angelo, rispondendo, le disse: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimoti adombrerà, pertanto il santo che nascerà da te sarà chiamato figlio di Dio” {Luca 1:35}.
“Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio” {Giovanni 1:1}.
“E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità” {Giovanni 1:14}.
“Io e il Padre siamo uno” {Giovanni 10:30}.
“… poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore” {Luca 2:11}.
“Egli doveva perciò essere in ogni cosa reso simile ai fratelli, perché potesseessere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per fare l’espiazione dei peccati del popolo” {Ebrei 2:17}.
“Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»” {Matteo 3:17}.
“Perché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi angeli; e allora egli renderà a ciascuno secondo il suo operato” {Matteo 16:27} (Vedi Matteo 24:31).
“Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori d’iniquità” {Matteo 13:41}.
“Non vendicherà Dio i suoi eletti che gridano a lui giorno e notte. Tarderà egli forse a intervenire a loro favore?” {Luca 18:7}.
“Ed egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba, ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità dei cieli all’altra” {Matteo 24:31}.
“Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano” {Ebrei 11:6}.
“Perché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi angeli; e allora egli renderà a ciascuno secondo il suo operato” {Matteo 16:27}.
NOTA – Nei testi (Matteo 16:27; 13:41; 24:31) nei quali Cristo si riferisce agli angeli come “Suoi angeli” e al regno come “Suo regno” e agli eletti come “Suoi eletti”, Egli si riferisce a Se stesso come “il Figlio dell’uomo”. Sembra quindi che, mentre Egli era sulla terra come uomo, riconobbe la Sua essenza divina e la Sua eguaglianza con il Padre celeste.
“… poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità” {Colossesi 2:9}.
“Così dice l’Eterno, il re d’Israele e suo Redentore, l’Eterno degli eserciti: «Io sono il primo e sono l’ultimo, e all’infuori di me non c’è Dio” {Isaia 44:6}.
“Ecco, io vengo presto e il mio premio è con me, per rendere ad ognuno secondo le opere che egli ha fatto. Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine, il primo e l’ultimo” {Apocalisse 22:12-13}.
“Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede. Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato” {Ebrei 4:14-15}.
Profezie riguardanti Cristo
“… una stella sorgerà da Giacobbe…” {Numeri 24:17}.
“L’Eterno, il tuo DIO, susciterà per te un profeta come me, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli; a lui darete ascolto” {Deuteronomio 18:15} (Vedi Deuteronomio 18:18}.
“Mosè stesso infatti disse ai padri: “Il Signore Dio vostro susciterà per voi un profeta come me in mezzo ai vostri fratelli… E parimenti tutti i profeti, tutti quelli che hanno parlato da Samuele in poi; hanno in realtà annunziato questigiorni” {Atti 3:22, 24}.
“… Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele” {Isaia 7:14}.
“Or tutto ciò avvenne affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore, per mezzo del profeta che dice: «Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà un figlio, il quale sarà chiamato Emmanuele che, interpretato, vuol dire: Dio con noi” {Matteo 1:22-23}.
“Ma tu, o Betlemme Efratah, anche se sei piccola fra le migliaia di Giuda, da te uscirà per me colui che sarà dominatore in Israele…” {Michea 5:2}.
“… Gesù era nato in Betlemme di Giudea al tempo del re Erode…” {Matteo 2:1}.
“… una stella sorgerà da Giacobbe e uno scettro si alzerà da Israele…” {Numeri 24:17}.
“… Io sono la Radice e la progenie di Davide, la lucente stella del mattino” {Apocalisse 22:16} (Vedi 2 Pietro 1:19; Apocalisse 2:28).
“Allora Erode, vedendosi beffato dai magi, si adirò grandemente e mandò a faruccidere tutti i bambini che erano in Betlemme e in tutti i suoi dintorni, dall’età di due anni in giù, secondo il tempo del quale si era diligentemente informato dai magi. Allora si adempì quello che fu detto dal profeta Geremia che dice: «Un grido è stato udito in Rama, un lamento, un pianto e un grande cordoglio; Rachele piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata, perché non sono più»” {Matteo 2:16-18}.
“La voce di uno che grida nel deserto: «Preparate la via dell’Eterno, raddrizzate nel deserto una strada per il nostro DIO” {Isaia 40:3}.
“E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme dei sacerdoti e dei leviti per domandargli: «Chi sei tu?» … Egli rispose: «Io sono la voce di colui che grida nel deserto: Raddrizzate la via del Signore, come disse il profeta Isaia»” {Giovanni 1:19, 23}.
“Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a Uno davanti al quale ci si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna” {Isaia 53:3}.
“Egli (la Parola) era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non lo ha conosciuto. Egli è venuto in casa sua, e i suoi non lo hannoricevuto” {Giovanni 1:10-11}.
“Lo Spirito del Signore, l’Eterno, è su di me, perché l’Eterno mi ha unto perrecare una buona novella agli umili; mi ha inviato a fasciare quelli dal cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli in cattività, l’apertura del carcere ai prigionieri” {Isaia 61:1}.
“Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com’era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere. E gli fu dato in mano il libro del profeta Isaia; lo aprì e trovò quel passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi… Allora cominciò a dir loro: «Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi»” {Luca 4:16-18, 21} (Vedi Luca 7:19-22}.
“Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aperse bocca” {Isaia 53:7}.
“Allora Pilato gli disse: «Non odi quante cose testimoniano contro di te?». Ma egli non gli rispose neppure una parola, tanto che il governatore ne fu grandemente meravigliato” {Matteo 27:13-14}.
“Spartiscono fra loro le mie vesti e tirano a sorte la mia tunica” {Salmi 22:18}.
“Dopo averlo crocifisso, si spartirono le sue vesti tirando a sorte, affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta: «Hanno diviso tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno tirato a sorte»” {Matteo 27:35}.
“Mi hanno invece dato fiele per cibo, e per dissetarmi mi hanno dato da bere dell’aceto” {Salmi 69:21}.
“… gli diedero da bere dell’aceto mescolato con fiele; ma egli, avendolo assaggiato non volle berne” {Matteo 27:34} (Vedi Giovanni 19:28-30).
“Gli avevano assegnato la sepoltura con gli empi, ma alla sua morte fu posto col ricco…” {Isaia 53:9}.
“Allora furono crocifissi con lui due ladroni: uno a destra e l’altro a sinistra” {Matteo 27:38}.
“… un uomo ricco di Arimatea, di nome Giuseppe… Costui si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù… Lo avvolse in un lenzuolo pulito; e lo mise nel suo sepolcro nuovo, che egli si era fatto scavare nella roccia…” {Matteo 27:57-60}.
“Ma egli, rispondendo, disse loro: «Questa malvagia e adultera generazione chiede un segno, ma nessun segno le sarà dato, se non il segno del profeta Giona. Infatti, come Giona fu tre giorni e tre notti nel ventre del grosso pesce, così starà il Figlio dell’uomo tre giorni e tre notti nel cuore della terra” {Matteo 12:39-40}.
“… perché tu non lascerai l’anima mia nello Sceol e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione” {Salmi 16:10} (Vedi Atti 2:24-27).
Cristo la via della vita
“… ma chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più sete in eterno…” {Giovanni 4:14}.
“Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” {Giovanni 14:6}.
“Ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato…” {Galati 3:22}.
“… poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” {Romani 3:23}.
“Infatti il salario del peccato è la morte…” {Romani 6:23}.
“Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini…” {Romani 5:12}.
“…il dono di Dio è la vita eterna…” {Romani 6:23}.
“E lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ode dica: «Vieni». E chi ha sete, venga; e chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita” {Apocalisse 22:17}.
“E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nelsuo Figlio” {1 Giovanni 5:11}.
“Chi ha il Figlio, ha la vita…” {1 Giovanni 5:12}.
“… chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita” {1 Giovanni 5:12}.
“Chi crede nel Figlio ha vita eterna ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio dimora su di lui” {Giovanni 3:36}.
“Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo chevive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato sé stesso per me” {Galati 2:20}.
“Ma Dio, che è ricco in misericordia per il suo grande amore con il quale ci ha amati, anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia)” {Efesini 2:4-5}.
“… siete stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio vivente e che dura in eterno” {1 Pietro 1:23}.
“… Ed ora non bisogna permettergli di stendere la sua mano per prendere anche dell’albero della vita perché mangiandone, viva per sempre… Così egli scacciò l’uomo; e pose ad est del giardino di Eden i cherubini, che roteavano da tutt’intorno una spada fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita” {Genesi 3:22, 24}.
“Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch’egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte colui che ha l’impero della morte, cioè il diavolo” {Ebrei 2:14}.
“Allora l’Eterno apparve ad Abramo e disse: «Io darò questo paese alla tuadiscendenza»” Genesi 12:7.
“… E nella tua progenie tutte le nazioni della terra saranno benedette” {Atti 3:25}.
“Ora le promesse furono fatte ad Abrahamo e alla sua discendenza. La Scrittura non dice: «E alle discendenze» come se si trattasse di molte, ma come di una sola: «E alla tua discendenza», cioè Cristo” {Galati 3:16}.
“… se la giustizia si ha per mezzo della legge, allora Cristo è morto invano” {Galati 2:21}.
“Ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, affinché fosse data ai credenti la promessa mediante la fede di Gesù Cristo” {Galati 3:22}.
“… perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù” {Galati 3:26}.
“E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo…” {Romani 8:17}.
Salvezza unicamente attraverso Cristo
“Egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo suo si accostano a Dio” {Ebrei 7:25}.
“Questa parola è sicura e degna di essere pienamente accettata, che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori…” {1 Timoteo 1:15}.
“… tu gli porrai nome Gesú, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati” {Matteo 1:21}.
“E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” {Atti 4:12}.
“Ora tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati a sé per mezzo di Gesù Cristo e ha dato a noi il ministero della riconciliazione, poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli…” {2 Corinzi 5:18-19}.
“Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui” {2 Corinzi 5:21}.
“Io sono la vite, voi siete i tralci… senza di me non potete far nulla” {Giovanni 15:5}.
Divinità: “Del Figlio invece dice: «O Dio, il tuo trono è per i secoli dei secoli…” {Ebrei 1:8}.
Umanità: “… ma, quando è venuto il compimento del tempo, Dio ha mandato suo Figlio, nato da donna, sottoposto alla legge” {Galati 4:4}.
Assenza del peccato: “Egli non commise alcun peccato e non fu trovato alcun inganno nella sua bocca” {1 Pietro 2:22}.
“Ora, essendo i farisei riuniti, Gesù chiese loro: «Che ve ne pare del Cristo? Di chi è figlio?». Essi gli dissero: «Di Davide». Egli disse loro: «Come mai dunqueDavide, per lo Spirito, lo chiama Signore, dicendo: Il Signore ha detto al mio Signore: “Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi”? Se dunque Davide lo chiama Signore, come può esseresuo figlio?»” {Matteo 22:41-45}.
NOTA – Qualcun altro ha esposto in modo appropriato questa importante verità concernente l’unione dell’umano e del divino in Cristo, nel modo seguente: “La Divinità aveva bisogno dell’umanità affinché l’umanità potesse permettersi un canale di comunicazione tra Dio e l’uomo. L’uomo ha bisogno di un potere fuori e al di sopra di sé per riportarsi alla somiglianza di Dio. Ci deve essere un potere che opera da dentro, una nuova vita dall’alto, prima che gli uomini possano essere trasformati dal peccato alla santità. Questo potere è Cristo”.
“… riguardo a suo Figlio, nato dal seme di Davide secondo la carne, dichiarato Figlio di Dio in potenza, secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti…” Romani 1:3-4.
“… Io sono il primo e l’ultimo, e il vivente; io fui morto, ma ecco sono vivente per isecoli dei secoli amen; e ho le chiavi della morte e dell’Ades” {Apocalisse 1:17- 18} (Vedi Atti 2:24).
“… per cui egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo suo si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro” {Ebrei 7:25}.
“Or sia ringraziato Dio per il suo dono ineffabile” {2 Corinzi 9:15}.
“Allora, rientrato in sé, disse… Mi leverò e andrò da mio padre” {Luca 15:17-18}
La fede
“… ogni cosa è possibile a chi crede” {Marco 9:23}.
“Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono”{Ebrei 11:1}.
“Ora senza fede è impossibile piacergli” {Ebrei 11:6}.
“Tu credi che c’è un solo Dio. Fai bene; anche i demoni credono e tremano” {Giacomo 2:19}.
“… perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano” {Ebrei 11:6}.
“Voi, infatti, siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio” {Efesini 2:8}.
“… che per mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato
gloria, affinché la vostra fede e speranza fossero in Dio” {1 Pietro 1:21}.
“Tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede…” {Ebrei 12:2}.
“La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio” {Romani 10:17}.
“Per fede intendiamo che l’universo è stato formato per mezzo della parola di Dio” {Ebrei 11:3}.
“… poiché in Cristo Gesù né la circoncisione, né l’incirconcisione hanno alcun valore, ma la fede che opera mediante l’amore” {Galati 5:6}.
“Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo” {Galati 5:22}.
“… ricordando continuamente la vostra opera di fede, la fatica del vostro amore…” {1 Tessalonicesi 1:3}.
“Infatti a noi come pure a loro è stata annunziata la buona novella, ma la parola della predicazione non giovò loro nulla, non essendo stata congiunta alla fede in coloro che l’avevano udita” {Ebrei 4:2}.
“… or tutto ciò che non viene da fede è peccato” {Romani 14:23}.
“Per fede Abrahamo, quando fu chiamato, ubbidì per andarsene verso il luogo che doveva ricevere in eredità, e partì non sapendo dove andava” {Ebrei 11:8}.
“Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” {Apocalisse 14:12}.
“Ma vuoi renderti conto, o insensato, che la fede senza le opere è morta?” {Giacomo 2:20}.
“Tu vedi che la fede operava insieme alle opere di lui, e che per mezzo delle opere la fede fu resa perfetta” {Giacomo 2:22}.
“… sapendo che la prova della vostra fede produce costanza” {Giacomo 1:3}.
“… perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù” {Galati 3:26}.
“Camminiamo infatti per fede, e non per visione” {2 Corinzi 5:7}.
“Ma la chieda con fede senza dubitare, perché chi dubita è simile all’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là” {Giacomo 1:6}.
“…soprattutto prendendo lo scudo della fede, con il quale potete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno” {Efesini 6:16}.
“Avendo rivestito la corazza della fede e dell’amore” {1 Tessalonicesi 5:8}.
In {Ebrei 11:33-38}, sono riassunte le vittorie degli eroi della fede.
“… e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” {1 Giovanni 5:4}.
“… ottenendo il compimento della vostra fede, la salvezza delle anime” {1 Pietro 1:9}.
La speranza
“Benedetto sia il Dio… il quale… ci ha rigenerati, a una viva speranza” {1 Pietro 1:3}.
“Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono” {Ebrei 11:1}.
“Infatti tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza” {Romani 15:4}.
“… non lo nasconderemo ai loro figli, ma racconteremo alla generazione futura le lodi dell’Eterno, la sua potenza e le meraviglie che egli ha fatto… Affinché ponessero in DIO la loro fiducia e non dimenticassero le opere di DIO, ma osservassero i suoi comandamenti”{Salmi 78:4-7}.
“Perciò ricordatevi che un tempo voi gentili di nascita… eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d’Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo” {Efesini 2:11-12}.
“Questa speranza che noi abbiamo è come un’ancora sicura e ferma della nostra vita, e che penetra fin nell’interno del velo” {Ebrei 6:19}.
“L’empio è travolto dalla sua stessa malvagità, ma il giusto ha speranza nella sua stessa morte” {Proverbi 14:32}.
“Ora, fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza” {1 Tessalonicesi 4:13}.
“Benedetto sia il Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il quale nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, a una viva speranza per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo dai morti” {1 Pietro 1:3}.
“… aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo” {Tito 2:13}.
“Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione” {2 Timoteo 4:8}.
“E chiunque ha questa speranza in lui, purifichi sé stesso, come egli è puro” {1 Giovanni 3:3}.
“Buona cosa è aspettare in silenzio la salvezza dell’Eterno” {Lamentazioni 3:26}.
“Tali sono le vie di tutti quelli che dimenticano Dio; così la speranza dell’empio perirà.La sua fiducia sarà troncata e la sua sicurezza è come una tela di ragno” {Giobbe 8:13-14}.
“Beato colui che ha il DIO di Giacobbe per suo aiuto, la cui speranza è nell’Eterno, il suo DIO” {Salmi 146:5}.
“Benedetto l’uomo che confida nell’Eterno e la cui fiducia è l’Eterno! ” {Geremia 17:7}.
“Ora il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nel credere, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo” {Romani 15:13}.
“… per mezzo del quale abbiamo anche avuto, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio” {Romani 5:2}.
“Or la speranza non confonde, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” {Romani 5:5}.
“L’Eterno ruggirà da Sion e farà sentire la sua voce da Gerusalemme, tanto che i cieli e la terra tremeranno. Ma l’Eterno sarà un rifugio per il suo popolo e una fortezza per i figli d’Israele” {Gioele 3:16}.
“Siate forti, o voi tutti che sperate nell’Eterno ed egli renderà saldo il vostro cuore” {Salmi 31:24}.
“E desideriamo che ciascuno di voi mostri fino alla fine il medesimo zelo per giungere alla piena certezza della speranza” {Ebrei 6:11}.
Il pentimento
“La bontà di Dio ti spinge al ravvedimento” {Romani 2:4}.
“Io non sono venuto a chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori” {Luca 5:32}.
“… e che nel suo nome si predicasse il ravvedimento e il perdono dei peccati a tutte le genti”{Luca 24:47}.
“…mediante la legge, infatti, vi è la conoscenza del peccato” {Romani 3:20}.
“Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che tanto Giudei che Greci sono tutti sotto peccato” {Romani 3:9}.
“Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, perché per queste cose viene l’ira di Dio sui figli della disubbidienza” {Efesini 5:6}.
“E quando sarà venuto [il Consolatore], egli convincerà il mondo di peccato” {Giovanni 16:8}.
“Fratelli, che dobbiamo fare?” {Atti 2:37}.
“Signori, cosa devo fare per essere salvato?” {Atti 16:30}.
“Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati” {Atti 2:38}.
“Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua” {Atti 16:31}.
“… mentre confesso il mio peccato e sono angosciato per la mia colpa” {Salmi 38:18}.
“La tristezza secondo Dio, infatti, produce ravvedimento a salvezza…” {2 Corinzi 7:10}.
“… ma la tristezza del mondo produce la morte” {2 Corinzi 7:10}.
“Infatti, ecco quanta premura ha prodotto in voi l’essere stati rattristati secondo Dio, anzi quali scuse, quale sdegno, quale timore, quale grande affezione, quale zelo, quale soddisfazione! In ogni maniera voi avete dimostrato che siete puri in quest’affare” {2 Corinzi 7:11}.
“… Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall’ira a venire?” {Matteo 3:7}.
“Fate dunque frutti degni di ravvedimento!” {Matteo 3:8}.
NOTA – “Non può esserci ravvedimento senza riforma. Il ravvedimento è un cambiamento di mentalità; la riforma è un corrispondente cambiamento di vita” (Dr. Raleigh).
“Quando DIO vide ciò che facevano e cioè che si convertivano dalla loro via malvagia, DIO si pentì del male che aveva detto di far loro e non lo fece” {Giona 3:10}.
“Ovvero disprezzi le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e longanimità, non conoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?” {Romani 2:4}.
“Fate dunque frutti degni di ravvedimento!” {Matteo 3:8}.
Confessione e Perdono
“Per la tua grande compassione cancella i miei misfatti” {Salmi 51:1}.
“Di’ ai figli d’Israele: Quando un uomo o una donna commette qualsiasi offesa contro qualcuno, così facendo, commette un peccato contro l’Eterno, e questa persona si rende colpevole; essa confesserà l’offesa commessa…” {Numeri 5:6-7}.
“Ma se non fate così, allora peccherete contro l’Eterno; e state pur certi che il vostro peccato vi ritroverà” {Numeri 32:23}.
“Tu metti le nostre colpe davanti a te, i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto” {Salmi 90:8}.
“… ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto” {Ebrei 4:13}.
“Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” {1 Giovanni 1:9}.
“Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia” {Proverbi 28:13}.
“Se dunque uno si è reso colpevole in una di queste cose, confesserà il peccato che ha commesso” {Levitico 5:5}.
NOTA – “La vera confessione non è mai generica, essa riconosce peccati talmente precisi che in certi casi possono essere presentati solo a Dio. Quegli errori che invece sono stati commessi nei confronti di altri devono essere confessati a coloro che ne hanno subito il danno; quelli che sono stati commessi verso un gruppo di persone saranno presentati pubblicamente. In ogni caso, la confessione deve essere un preciso riconoscimento dei peccati di cui ci si è resi colpevoli” (“La via migliore”, pag. 43).
“Tutto il popolo, quindi, disse a Samuele: «Prega l’Eterno, il tuo Dio per i tuoi servi, affinché non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri peccati il male di chiedere per noi un re»” {1 Samuele 12:19}.
“Davanti a te ho riconosciuto il mio peccato, non ho coperto la mia iniquità. Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni all’Eterno», e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato” {Salmi 32:5}.
“Abbi pietà di me, o Dio, secondo la tua benignità; per la tua grande compassione cancella i miei misfatti” {Salmi 51:1}.
“Poiché tu, o Signore, sei buono e pronto a perdonare, e usi grande benignità verso tutti quelli che t’invocano” {Salmi 86:5}.
“Poiché, quanto sono alti i cieli al di sopra della terra, tanto è grande la sua benignità verso quelli che lo temono” {Salmi 103:11}.
“Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro Dio che perdona largamente” {Isaia 55:7}.
“Qual Dio è come te, che perdona l’iniquità e passa sopra la trasgressione del residuo della sua eredità? Egli non conserva per sempre la sua ira, perché prende piacere nell’usare misericordia” {Michea 7:18} (Vedi Salmi 78:38).
“Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni credono che egli faccia, ma è paziente verso di noi non volendo che alcuno perisca, ma che tutti vengano a ravvedimento” {2 Pietro 3:9}.
“Deh, perdona l’iniquità di questo popolo, secondo la grandezza della tua misericordia, come hai perdonato a questo popolo dall’Egitto fin qui” {Numeri 14:19}.
“Allora l’Eterno disse: «Io perdono, come tu hai chiesto” {Numeri 14:20}.
“Egli, dunque, si levò e andò da suo padre. Ma mentre era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò” {Luca 15:20}.
“Ma il padre disse ai suoi servi: «Portate qui la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei sandali ai piedi. Portate fuori il vitello ingrassato e ammazzatelo; mangiamo e rallegriamoci, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». E si misero a fare grande festa” {Luca 15:22-24}.
“Allo stesso modo vi dico, vi sarà gioia presso gli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede” {Luca 15:10}.
“Ecco, è per la mia pace che ho provato grande amarezza, ma nel tuo amore hai liberato la mia anima dalla fossa della corruzione, perché hai gettato dietro le tue spalle tutti i miei peccati” {Isaia 38:17}.
“Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati” {Michea 7:19}.
“Quanto è lontano il levante dal ponente, tanto ha egli allontanato da noi le nostre colpe” {Salmi 103:12}.
“Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la regione adiacente il Giordano accorrevano a lui, ed erano battezzati da lui nel Giordano, confessando i loro peccati” {Matteo 3: 5-6}.
“E molti di coloro che avevano creduto venivano a confessare, e a dichiarare le cose che avevano fatto. Molti di coloro che avevano esercitato le arti occulte radunarono assieme i libri e li arsero in presenza di tutti, e, calcolatone il prezzo, si trovò che ammontava a cinquantamila pezzi d’argento” {Atti 19:18-19}.
“Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi uccideste, appendendolo al legno.Dio lo ha esaltato con la sua destra e lo ha fatto principe e salvatore per dare ad Israele ravvedimento e perdono dei peccati” {Atti 5:30-31}.
“Perciò io vi dico: Ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà loro perdonata. E chiunque parla contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato, ma chi parla contro lo Spirito Santo, non gli sarà perdonato, né in questa età né in quella futura»” {Matteo 12:31-32}.
NOTA – Poiché lo Spirito Santo è l’agente che convince di peccato e porta l’offerta di perdono mediante la Parola, il rifiuto del lavoro dello Spirito è il rifiuto del perdono. In altre parole, l’unico peccato imperdonabile è il peccato che rifiuta di essere perdonato.
“E perdonaci i nostri debiti, come anche noi perdoniamo ai nostri debitori” {Matteo 6:12}.
“Perché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre” {Matteo 6:14-15}.
“Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo” {Efesini 4:32}.
“Beato colui la cui trasgressione è perdonata, il cui peccato è coperto! Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità, e nel cui spirito non c’è inganno” {Salmi 32:1-2}.
Conversione, ovvero la nuova nascita
“… dovete nascere di nuovo” {Giovanni 3:7}.
“… e disse: «In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli” {Matteo 18:3}.
“Gesù gli rispose e disse: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio»” {Giovanni 3:3}.
“Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio” {Giovanni 3:5}.
“Il vento soffia dove vuole e tu ne odi il suono, ma non sai da dove viene né dove va, così è per chiunque è nato dallo Spirito»” {Giovanni 3:8}.
“…anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per grazia)” {Efesini 2:5}.
“Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli; chi non ama il proprio fratello rimane nella morte” {1 Giovanni 3:14}.
“… sappia costui che chi allontana un peccatore dall’errore della sua via, salverà un’anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati” {Giacomo 5:20} (Vedi Atti 26:14-18).
“Oh DIO crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito saldo. Non rigettarmi dalla tua presenza e non togliermi il tuo santo Spirito… Allora insegnerò le tue vie ai trasgressori, e i peccatori si convertiranno a te” {Salmi 51:10-13}.
“Il Signore disse ancora: «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano. Ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai ritornato, conferma i tuoi fratelli»” {Luca 22:31-32}.
“Perché il cuore di questo popolo è divenuto insensibile, essi sono diventati duri d’orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi, e non intendano col cuore e non si convertano, e io li guarisca” {Matteo 13:15}.
“Io guarirò il loro traviamento, li amerò grandemente, perché la mia ira si è ritirata da loro” {Osea 14:4}.
“Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti” {Isaia 53:5}.
“Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove” {2 Corinzi 5:17} (Vedi Atti 9:1-22; Atti 22:1-21; Atti 26:1-23).
“In Cristo Gesù, infatti, né la circoncisione, né l’incirconcisione hanno alcun valore, ma l’essere una nuova creatura” {Galati 6:15}.
“I cieli furono fatti per mezzo della parola dell’Eterno, e tutto il loro esercito mediante il soffio della sua bocca” {Salmi 33:6}.
“… perché siete stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio vivente e che dura in eterno” {1 Pietro 1:23}.
“E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore” {2 Corinzi 3:18}.
NOTA – Una volta una bellissima statua si ergeva nella piazza del mercato di una città italiana. Era la statua di una schiava greca. Essa rappresentava la schiava ordinata e ben vestita. Una piccola bambina di strada, vestita di stracci e spettinata, avvicinandosi un giorno alla statua mentre giocava, si fermò e la guardò con ammirazione: ne era affascinata. La guardò a lungo e amorevolmente. Mossa da un improvviso impulso, andò a casa, si lavò il viso e si pettinò i capelli. Un secondo giorno si fermò di nuovo davanti alla statua, l’ammirò ed ebbe una nuova idea. Il giorno seguente i suoi vestiti stracciati erano stati lavati e rammendati. Ogni volta che guardava la statua, trovava nella sua bellezza qualcosa da ammirare e copiare, finché non fu una bambina trasformata. Contemplando siamo cambiati.
“Se voi sapete che egli è giusto, sappiate che chiunque pratica la giustizia, è nato da lui” {1 Giovanni 2:29}.
“Carissimi, amiamoci gli uni gli altri poiché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio” {1 Giovanni 4:7}.
“Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chiunque ama colui che lo ha generato, ama anche chi è stato generato da lui” {1 Giovanni 5:1}.
“Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca; chi è nato da Dio preserva sé stesso, e il maligno non lo tocca” {1 Giovanni 5:18}.
“Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme di Dio dimora in lui e non può peccare perché è nato da Dio” {1 Giovanni 3:9} (Vedi 1 Giovanni 5:4; Genesi 39:9).
“Ora, dunque, non vi è alcuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù, i quali non camminano secondo la carne ma secondo lo Spirito” {Romani 8:1}.
Battesimo
“… perché così ci conviene adempiere ogni giustizia” {Matteo 3:15}.
“Poi disse loro: «Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura; chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato” {Marco 16:15-16}.
“Allora Pietro disse loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati” {Atti 2:38}.
“Ed essi dissero: «Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua»” {Atti 16:31}.
“Ed egli li prese in quella stessa ora della notte e lavò loro le piaghe. E lui e tutti i suoi furono subito battezzati” {Atti 16:33}.
“Ed ora che aspetti? Alzati e sii battezzato e lavato dai tuoi peccati, invocando il nome del Signore” {Atti 22:16} (Vedi Tito 3:5; 1 Pietro 3:21).
“… a lui, che ci ha amati, ci ha lavati dai nostri peccati nel suo sangue” {Apocalisse 1:5}.
“Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” {Matteo 28:19}
“Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” {Galati 3:27}.
“Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte?” {Romani 6:3}.
NOTA – Il battesimo è un rito evangelico che commemora la morte, la sepoltura e la resurrezione di Cristo. Nel battesimo è data pubblica testimonianza del fatto che il battezzato è stato crocifisso con Cristo, è stato sepolto con Lui ed è risorto con Lui, per camminare in novità di vita. Un’unica modalità di battesimo può rappresentare correttamente l’esperienza di questi fatti, ed è l’immersione; l’unica modalità seguita da Cristo e dalla chiesa primitiva.
“Noi, dunque, siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita” {Romani 6:4}.
“Poiché, se siamo stati uniti a Cristo per una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione” {Romani 6:5}.
“Ora se siamo morti con Cristo, noi crediamo pure che vivremo con lui” {Romani 6:8}.
“… essendo stati sepolti con lui nel battesimo, in lui siete anche stati insieme risuscitati, mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti” {Colossesi 2:12}.
“Allora Gesù venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato” {Matteo 3:13}.
“E Gesù, appena fu battezzato uscì fuori dall’acqua; ed ecco i cieli gli si aprirono, ed egli vide lo Spirito di DIO scendere come una colomba e venire su di lui; ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto»” {Matteo 3:16-17}.
“Allora Pietro disse loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo” {Atti 2:38}.
“E, mentre proseguivano il loro cammino, giunsero ad un luogo con dell’acqua. E l’eunuco disse: «Ecco dell’acqua, cosa mi impedisce di essere battezzato?»” {Atti 8:36}.
“Allora comandò al carro di fermarsi; ed ambedue, Filippo e l’eunuco, discesero nell’acqua, ed egli lo battezzò” {Atti 8:38}.
“Quando però credettero a Filippo, che annunziava la buona novella delle cose concernenti il regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, uomini e donne si fecero battezzare” {Atti 8:12}.
“Può alcuno vietare l’acqua, perché siano battezzati costoro che hanno ricevuto lo Spirito Santo proprio come noi? Così egli comandò che fossero battezzati nel nome del Signore Gesù” {Atti 10:47-48}.
“Come infatti il corpo è uno, ma ha molte membra, e tutte le membra di quell’unico corpo, pur essendo molte, formano un solo corpo, così è anche Cristo. Ora noi tutti siamo stati battezzati in uno Spirito nel medesimo corpo, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi, e siamo stati tutti abbeverati in un medesimo Spirito” {1 Corinzi 12:12-13}.
“Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio” {Colossesi 3:1}.
Riconciliati con Dio
“… siate riconciliati con Dio” {2 Corinzi 5:20}
“Noi, dunque, facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro, e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio” {2 Corinzi 5:20}.
“Ora tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati a sé per mezzo di Gesù Cristo e ha dato a noi il ministero della riconciliazione” {2 Corinzi 5:18}.
“Infatti, se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del suo Figlio, molto più ora, che siamo stati riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita” {Romani 5:10}.
“… e, avendo fatta la pace per mezzo del sangue della sua croce, di riconciliare a sé, per mezzo di lui, tutte le cose” {Colossesi 1:20}.
“E non solo, ma anche ci vantiamo in Dio per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo, tramite il quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione” {Romani 5:11}.
“… e per riconciliare a ambedue con Dio in un sol corpo per mezzo della croce, avendo ucciso l’inimicizia in sé stesso” {Efesini 2:16}.
“Settanta settimane sono stabilite per il tuo popolo e per la tua santa città, per far cessare la trasgressione, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità…” {Daniele 9:24}.
“… poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli” {2 Corinzi 5:19}.
“Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti” {Isaia 53:6}.
“Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui” {2 Corinzi 5:21}.
“Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti” {Isaia 53:5}.
“Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” {Giovanni 1:29}.
“Egli stesso portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, affinché noi, morti al peccato, viviamo per la giustizia; e per le sue lividure siete stati guariti” {1 Pietro 2:24}.
“E voi stessi, che un tempo eravate estranei e nemici nella mente con le vostre opere malvagie, ora vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, mediante la morte, per farvi comparire davanti a sé santi, irreprensibili e senza colpa” {Colossesi 1:21-22}.
Accettazione presso Dio
“… Egli ci ha grandemente favoriti nell’amato suo Figlio” {Efesini 1:6}.
“Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale… in Cristo, allorché in lui ci ha eletti… a lode della gloria della sua grazia mediante la quale egli ci ha grandemente favoriti nell’amato suo Figlio” {Efesini 1:3-6}.
“Questa, infatti, è la volontà di colui che mi ha mandato: che chiunque viene alla conoscenza del Figlio e crede in lui, abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” {Giovanni 6:40} (Vedi Giovanni 17:2).
“Se noi accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è ancora più grande, poiché questa è la testimonianza di Dio che egli ha dato circa il suo Figlio… E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel suo Figlio” {1 Giovanni 5:9-11}.
NOTA – La base fondamentale di tutta la fede e l’accettazione presso Dio è accettare la Parola di Dio, ovvero ciò che Dio Stesso ha detto. L’accettare e il credere, costituisce il primo elemento essenziale verso la salvezza, la prima prova dell’accettazione da parte di Dio.
“Ho scritto queste cose a voi che credete nel nome del Figlio di Dio, affinché sappiate che avete la vita eterna e affinché continuiate a credere nel nome del Figlio di Dio” {1 Giovanni 5:13}.
“Ma queste cose sono state scritte affinché voi crediate che Gesù è il Cristo il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome” {Giovanni 20:31}.
“Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo ha fatto bugiardo, perché non ha creduto alla testimonianza che Dio ha reso circa suo Figlio” {1 Giovanni 5:10}.
NOTA – Fede e sentimento non dovrebbero essere confusi. Noi dobbiamo esercitare la fede nella Parola di Dio, indipendentemente dai nostri sentimenti, e spesso anche in opposizione ai nostri sentimenti. Molti non riescono ad accettare il perdono e la certezza dell’accettazione presso il Cielo, perché essi non prendono Dio in parola, ma rivolgono la loro attenzione ai loro mutevoli umori e sentimenti. La fede sempre precede i sentimenti gioiosi che in modo naturale derivano dalla certezza di perdono e accettazione. Questo ordine non è mai invertito.
“…perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù” {Galati 3:26}.
“La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio” {Romani 10:17}.
“Da questo conosciamo che dimoriamo in Lui ed Egli in noi, perché Egli ci ha dato del Suo Spirito” {1 Giovanni 4:13}.
“Tre ancora sono quelli che rendono testimonianza sulla terra: lo Spirito, l’acqua e il sangue; e questi tre sono d’accordo come uno” {1 Giovanni 5:8}.
“Ora perché voi siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei vostri cuori che grida: «Abba, Padre»” {Galati 4:6}.
“Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio” {Romani 8:16}.
“Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” {Galati 3:27}.
NOTA – Nel battesimo, sia l’acqua che lo Spirito rendono testimonianza dell’accettazione di Dio. Lo stesso Spirito che, al battesimo di Cristo, disse: “Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto”, testimonia l’accoglienza di ogni sincero credente al suo battesimo.
“E vi scriviamo queste cose affinché la vostra gioia sia completa… ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” {1 Giovanni 1:4-7}.
“… in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati” {Efesini 1:7} (Vedi Apocalisse 1:5-6).
“… perché egli dice: «Io ti ho esaudito nel tempo accettevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza». Ecco ora il tempo accettevole, ecco ora il giorno della salvezza” {2 Corinzi 6:2}.
“A lui, che ci ha amati, ci ha lavati dai nostri peccati nel suo sangue,e ci ha fatti re e sacerdoti per Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e il dominio nei secoli dei secoli. Amen” {Apocalisse 1:5-6}.
“Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli; chi non ama il proprio fratello rimane nella morte” {1 Giovanni 3:14}.
“E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù” {Filippesi 4:7}.
Giustificazione per fede
“Oggi tu sarai con me in paradiso” {Luca 23:43}.
“…affinché, giustificati per la sua grazia, fossimo fatti eredi della vita eterna, secondo la speranza che abbiamo” {Tito 3:7}.
“Molto più, dunque, essendo ora giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui” {Romani 5:9}.
“Noi, dunque, riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede senza le opere della legge” {Romani 3:28}.
“… sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della legge, ma per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù, affinché fossimo giustificati mediante la fede di Cristo e non mediante le opere della legge, poiché nessuna carne sarà giustificata per mezzo della legge” {Galati 2:16}.
“Poi lo condusse fuori e gli disse: «Mira il cielo e conta le stelle, se le puoi contare», quindi aggiunse: «Così sarà la tua discendenza». Ed egli credette all’Eterno, che glielo mise in conto di giustizia” {Genesi 15:5-6}.
“…e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede” {Filippesi 3:9}.
“Riguardo al dono, non è avvenuto come per quell’uno che ha peccato, perché il giudizio produsse la condanna da una sola trasgressione, ma la grazia produsse la giustificazione da molte trasgressioni” {Romani 5:16}.
“Ora a colui che opera, la ricompensa non è considerata come grazia, ma come debito” {Romani 4:4}.
“Invece colui che non opera, ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede gli è imputata come giustizia” {Romani 4:5}.
“E se è per grazia, non è più per opere, altrimenti la grazia non sarebbe più grazia; ma se è per opere, non è più grazia, altrimenti l’opera non sarebbe più opera” {Romani 11:6}.
“Dio è forse soltanto il Dio dei Giudei? Non lo è anche dei gentili? Certo, è anche il Dio dei gentili. Poiché vi è un solo Dio, che giustificherà il circonciso per fede e anche l’incirconciso mediante la fede” {Romani 3:29-30}.
“Neppure dubitò per incredulità riguardo alla promessa di Dio, ma fu fortificato nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che ciò che egli aveva promesso era anche potente da farlo” {Romani 4:20-21}.
“Perciò anche questo gli fu imputato a giustizia” {Romani 4:22}.
“Ora non per lui solo è scritto che questo gli fu imputato,ma anche per noi ai quali sarà imputato, a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore” {Romani 4:23-24}.
“… il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione” {Romani 4:25} (Vedi 1 Corinzi 15:17).
NOTA – La risurrezione di Cristo, la Discendenza promessa (Galati 3:16), era necessaria per adempiere in favore di Abramo la promessa di un’innumerevole discendenza. E quindi la fede di Abramo nella promessa di Dio, che includeva la risurrezione, gli fu messa in conto di giustizia. La sua fede si aggrappava a ciò che rendeva possibile la giustizia imputata (Vedi Ebrei 11:17-19).
“Vi sia dunque noto, fratelli, che per mezzo di lui vi è annunziato il perdono dei peccati, e che, mediante lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, di cui non avete potuto essere giustificati mediante la legge di Mosè” {Atti 13:38-39}.
“Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori, così ancora per l’ubbidienza di uno solo i molti saranno costituiti giusti” {Romani 5:19}.
“Nell’Eterno sarà giustificata e si glorierà tutta la progenie d’Israele” {Isaia 45:25}.
“… per la sua conoscenza, il giusto, il mio servo renderà giusti molti, perché si caricherà delle loro iniquità” {Isaia 53:11}.
“… per manifestare la sua giustizia nel tempo presente, affinché egli sia giusto e giustificatore di colui che ha la fede di Gesù” {Romani 3:26}.
“Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da re, prospererà, ed eserciterà il giudizio e la giustizia nel paese. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele dimorerà al sicuro. Questo sarà il nome con cui sarà chiamato: “L’ETERNO NOSTRA GIUSTIZIA” {Geremia 23:5-6}.
“Giustificati dunque per fede abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore” {Romani 5:1}.
“Egli, infatti, è la nostra pace, colui che ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione” {Efesini 2:14}.
“… perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge, infatti, vi è la conoscenza del peccato” {Romani 3:20}.
“Io non annullo la grazia di Dio perché, se la giustizia si ha per mezzo della legge, allora Cristo è morto invano” {Galati 2:21}.
“Voi, che cercate di essere giustificati mediante la legge, vi siete separati da Cristo; siete scaduti dalla grazia” {Galati 5:4}.
“… mentre Israele, che cercava la legge della giustizia, non è arrivato alla legge della giustizia. Perché? Perché la cercava non mediante la fede ma mediante le opere della legge; essi, infatti, hanno urtato nella pietra d’inciampo” {Romani 9:31-32}.
“… mediante la legge, infatti, vi è la conoscenza del peccato” {Romani 3:20}.
“Ma ora, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, alla quale rendono testimonianza la legge e i profeti” {Romani 3:21}.
“Annulliamo noi, dunque, la legge mediante la fede? Così non sia, anzi stabiliamo la legge” {Romani 3:31}.
“Che diremo dunque? Rimarremo nel peccato, affinché abbondi la grazia? Niente affatto! Noi che siamo morti al peccato, come vivremo ancora in esso?”
{Romani 6:1-2}.
“Ma vuoi renderti conto, o insensato, che la fede senza le opere è morta?”
{Giacomo 2:20}.
“… mostrami la tua fede senza le tue opere e io ti mostrerò la mia fede con le mie opere” {Giacomo 2:18}.
“Perciò vedete che l’uomo è giustificato per le opere e non per fede soltanto” {Giacomo 2:24} (Vedi Giacomo2:22).
“Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui” {2 Corinzi 5:21}.
NOTA – Lutero disse: “Impara a conoscere Cristo e Lui crocifisso. Impara a cantare un nuovo canto, a disperarti delle tue proprie opere e a gridare a Lui: Signore Gesù, tu sei la mia giustizia e io sono il tuo peccato. Hai preso su di te ciò che era mio e mi hai dato ciò che era tuo; ciò che non eri sei diventato, affinché io potessi diventare ciò che non ero” (D’Aubigné “Storia della Riforma”, libro 2, capitolo 8).
Giustizia e vita
“Chi ha il Figlio, ha la vita…” {1 Giovanni 5:12}.
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” {Giovanni 3:16}.
“Perché la giustizia di Dio è rivelata in esso di fede in fede, come sta scritto: «Il giusto vivrà per fede»” {Romani 1:17}.
“… che ha distrutto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’immortalità per mezzo dell’evangelo” {2 Timoteo 1:10}.
“Sul sentiero della giustizia vi è vita, e su quel sentiero non vi è morte” {Proverbi 12:28}.
“Chi persegue giustizia e misericordia troverà vita, giustizia e gloria” {Proverbi 21:21}.
“… affinché come il peccato ha regnato nella morte, così anche la grazia regni per la giustizia a vita eterna per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore” {Romani 5:21}.
“Se Cristo è in voi, certo il corpo è morto a causa del peccato, ma lo Spirito è vita a causa della giustizia” {Romani 8:10}.
“Perché tutti i tuoi comandamenti sono giusti” {Salmi 119:172}.
“Ed io so che il suo comandamento è vita eterna…” {Giovanni 12:50}.
NOTA – Si dimostra così che vita e giustizia sono inseparabili.
“Questo sarà il nome con cui sarà chiamato: “L’ETERNO NOSTRA GIUSTIZIA” {Geremia 23:6}.
“Io sono la via, la verità e la vita…” {Giovanni 14:6}.
“Infatti, se per la trasgressione di quell’uno solo la morte ha regnato a causa di quell’uno, molto di più coloro che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo di quell’uno, che è Gesù Cristo” {Romani 5:17}.
“Infatti, il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” {Romani 6:23}.
“E questa sarà la nostra giustizia, se abbiamo cura di mettere in pratica tutti questi comandamenti davanti all’Eterno, il nostro DIO, come egli ci ha ordinato” {Deuteronomio 6:25}.
“Ed egli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non uno solo, cioè: Dio. Ora, se tu vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti»” {Matteo 19:17}.
NOTA – La giustizia di Dio, che si ottiene mediante la fede in Cristo, porta con sé la vita di Dio che è inseparabilmente connessa alla giustizia; e la vita di Dio, che è concessa all’uomo come un dono attraverso la sua fede in Cristo, è una vita di giustizia, la giustizia (ovvero “la rettitudine”) di Cristo.
Consacrazione
“Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesù” {Filippesi 2:5}.
“Allora Ezechia ordinò di offrire l’olocausto sull’altare; e nel momento in cui iniziò l’olocausto, ebbe pure inizio il canto dell’Eterno assieme alle trombe e l’accompagnamento degli strumenti di Davide, re d’Israele” {2 Cronache 29:27}.
“Allora Ezechia prese la parola e disse: «Ora che vi siete consacrati all’Eterno, avvicinatevi e portate sacrifici e offerte di ringraziamento nella casa dell’Eterno». Così l’assemblea portò sacrifici e offerte di ringraziamento; e tutti quelli di cuore volenteroso portarono olocausti” {2 Cronache 29:31}.
NOTA – L’olocausto del mattino e della sera, ovvero il sacrificio perpetuo (Esodo 29:42), simboleggiavano la quotidiana consacrazione del popolo al Signore.
“Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio” {Romani 12:1}.
“Per mezzo di lui, dunque, offriamo del continuo a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome” {Ebrei 13:15}
“… anche voi, come pietre viventi, siete edificati per essere una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo” {1 Pietro 2:5}.
“… e chiunque tra di voi vorrà essere primo sia vostro schiavo. Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti” {Matteo 20:27-28}.
“Chi è infatti più grande chi siede a tavola, o colui che serve? Non è forse colui che siede a tavola? Eppure, io sono in mezzo a voi come colui che serve” {Luca 22:27}.
“Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesù” {Filippesi 2:5}.
“… ma svuotò sé stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini” {Filippesi 2:7}.
“… e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò sé stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce” {Filippesi2:8}.
“Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime” {Matteo 11:29}.
“Così, dunque, ognuno di voi che non rinunzia a tutto ciò che ha, non può essere mio discepolo” {Luca 14:33}.
“… ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a lui” {Romani 8:9}.
“Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui” {1 Giovanni 2:6}.
“Non sapete che… voi non appartenete a voi stessi?Infatti, siete stati comprati a caro prezzo…” {1 Corinzi 6:19-20}.
“Glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio” {1 Corinzi 6:20}.
NOTA – Il nostro tempo, la nostra forza e i nostri mezzi appartengono a Dio, e dovrebbero essere donati al Suo servizio.
“Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio?” {1 Corinzi 6:19}.
“Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò e chi andrà per noi?». Io risposi: «Eccomi, manda me!» {Isaia 6:8}.
“Ecco, come gli occhi dei servi sono rivolti alla mano dei loro padroni e gli occhi della serva alla mano della sua padrona, così i nostri occhi, sono rivolti all’eterno, DIO nostro” {Salmi 123:2}.
Elezione biblica
“Le vergini che erano pronte entrarono con lui per le nozze” {Matteo 25:10}.
“Perciò, fratelli, sforzatevi sempre maggiormente di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione…” {2 Pietro 1:10}.
NOTA – Questo testo rivela immediatamente il fatto che la nostra salvezza, per quanto riguarda i nostri casi individuali, dipende dalla nostra azione. Noi siamo eletti per essere salvati, ma dobbiamo essere diligenti per rendere questa elezione sicura. Se non lo facciamo, questa elezione non sarà utile allo lo scopo per cui è stata data, e saremo perduti.
“Ecco, io vengo presto; tieni fermamente ciò che hai, affinché nessuno ti tolga la tua corona” {Apocalisse 3:11}.
NOTA – Sono state preparate delle corone per ciascuno di coloro che alla fine saranno redenti. Tutte le anime sono delle candidate nella corsa per la vita eterna, e quindi per una corona. Fede in Gesù e perseveranza fino alla fine, le manterranno salde.
“Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita” {Apocalisse 2:10}.
“Allorché in Lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo…” {Efesini 1:4}.
“… affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore” {Efesini 1:4}
“…avendoci predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesù Cristo secondo il beneplacito della sua volontà” {Efesini 1:5}
“Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento” Romani 8:28.
“… essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà” {Efesini 1:11}.
“… il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità” {1 Timoteo 2:4}.
“Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato” {Atti 16:31}.
“… ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” {Matteo 24:13; vedi Giacomo 1:12; Apocalisse 2:10}.
“Così egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole” {Romani 9:18}.
“Tu ti mostri pietoso verso l’uomo pio e retto verso l’uomo retto. Tu ti mostri puro con il puro e ti mostri astuto col perverso” {Salmi 18:25-26} (Vedi Isaia 55:7).
NOTA – Dio desidera che gli uomini siano salvati. Egli ha preordinato i caratteri che daranno agli uomini diritto alla salvezza, ma Egli non obbligherà nessuno a ricevere Cristo, a possedere questo carattere e ad essere salvato. Questa è una questione di scelta individuale. Con le sue potenti azioni e giudizi in Egitto, Dio “indurì il cuore del Faraone” {Esodo 7:3, 13, 22}. Ma le stesse manifestazioni avrebbero ammorbidito il cuore di altri. La differenza stava nei cuori, e nel modo in cui il messaggio e le azioni di Dio venivano accolti, non in Dio. Lo stesso sole che scioglie la cera indurisce l’argilla. Esodo 8:32 dice che il Faraone indurì il suo proprio cuore.
“Scegliete oggi chi volete servire” {Giosuè 24:15}.
“Se qualcuno vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio” {Giovanni 7:17}
“Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua” {Atti 16:31}.
“… e chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita” {Apocalisse 22:17}.
NOTA – Un uomo una volta desiderava unirsi ad una certa chiesa, ma disse di non poterlo fare a causa delle opinioni che questa chiesa si teneva strette sul tema “dell’elezione”. Poiché il ministro di culto, al quale l’uomo venne inviato per un aiuto, non riusciva a rendere chiara la questione, un vecchio di colore, un laico, venne in soccorso e disse: “Fratello, questa è la cosa più semplice da comprendere nella chiesa. Vedi, è così: la votazione procede per tutto il tempo; Dio sta votando per te e il diavolo sta votando contro di te. In qualunque modo tu voti, questo è il modo in cui va l’elezione.” Commentando questo episodio, il Reverendo Wilbur Chapman, il noto evangelista, dice: “Ho studiato teologia un po’ da solo e mi sono laureato al seminario teologico, ma non ho mai avuto niente di così soddisfacente come questa risposta”.
“Ma rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli…” {Luca 10:20}
“Chi vince… io non cancellerò il suo nome dal libro della vita” {Apocalisse 3:5}.
Santificazione biblica
“… il luogo sul quale stai è suolo santo” {Esodo 3:5}.
“Ora il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l’intero vostro spirito, anima e corpo siano conservati irreprensibili per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo” {1 Tessalonicesi 5:23}.
“Procacciate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore” {Ebrei 12:14}
“Poiché questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione” {1 Tessalonicesi 4:3}.
NOTA – Qualunque sia la volontà di Dio per noi, essa può essere realizzata nella nostra esperienza se i nostri desideri sono in armonia con la Sua volontà. È quindi un fatto di grande incoraggiamento sapere che la nostra santificazione è inclusa nella volontà di Dio.
“Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato sé stesso per lei, per santificarla, avendola purificata col lavacro dell’acqua per mezzo della parola” {Efesini 5:25-26}.
“… per far comparire la chiesa davanti a sé gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile” {Efesini 5:27}.
“… perché Dio vi ha eletti fin dal principio per salvarvi, mediante la santificazione dello Spirito e la fede nella verità” {2 Tessalonicesi 2:13}.
“Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo” {2 Pietro 3:18; 1:5-7}.
“Fratelli, non ritengo di avere già ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, proseguo il corso verso la méta verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù” {Filippesi 3:13-14}.
“Infatti, se il sangue dei tori e dei capri e la cenere di una giovenca aspersi sopra i contaminati li santifica, purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offerse sé stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!” {Ebrei 9:13-14; Ebrei 10:29}.
“E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio” {Romani 12:2}.
“Se diciamo di essere senza peccato inganniamo noi stessi e la verità non è in noi” {1 Giovanni 1:8}.
“Cercate l’Eterno voi tutti, umili della terra che praticate la sua legge. Cercate la giustizia, cercate l’umiltà. Forse sarete nascosti nel giorno dell’ira dell’Eterno” {Sofonia 2:3}.
“E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù…” {Colossesi 3:17}.
“Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio” {1 Corinzi 10:31}.
“Sappiate infatti questo: nessun fornicatore o immondo o avaro, il quale è un idolatra, ha alcuna eredità nel regno di Cristo e di Dio” {Efesini 5:5}.
“Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio” {1 Corinzi 6:9-10}.
“Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria; per queste cose l’ira di Dio viene sui figli della disubbidienza” {Colossesi 3:5-6}.
“Se dunque uno si purifica da queste cose, sarà un vaso ad onore, santificato e utile al servizio del padrone, preparato per ogni buona opera” {2 Timoteo 2:21}.
NOTA – “Santificazione è il termine usato per descrivere l’opera di Dio Spirito Santo sul carattere di quelli che sono giustificati. Noi siamo giustificati affinché possiamo essere santificati, e siamo santificati affinché possiamo essere glorificati. “Quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati” {Romani 8:30}.
La grazia di Dio è data per renderci santi, e per renderci così adatti alla presenza di Dio nell’eternità, perché “senza la santificazione nessuno vedrà il Signore” {Ebrei 12:14}” (“La religione cattolica” {Episcopale}, tratto dalla Rivista Vernon Staley, pag. 327).
L’importanza della sana dottrina
“Provate ogni cosa, ritenete il bene” {1 Tessalonicesi 5:21}.
“Perché Dio vi ha eletti fin dal principio per salvarvi, mediante la santificazione dello Spirito e la fede nella verità” {2 Tessalonicesi 2:13}.
NOTA – La dottrina influenza l’esistenza. La verità conduce alla vita e a Dio, l’errore alla morte e alla distruzione. Nessuno penserebbe di dire che non importa quale dio si adora, purché si sia sinceri, non più di quanto penserebbe di dire che non importa cosa si mangia o si beve, purché si apprezzi ciò che si mette a tavola, o quale strada si percorre purché si creda di essere su quella giusta. La sincerità è una virtù, ma non è la prova di una sana dottrina. Dio vuole che conosciamo la verità, e ha provveduto il mezzo attraverso il quale potessimo conoscerla.
“Perciò ora temete l’Eterno e servitelo con integrità e fedeltà; e togliete via gli dèi che i vostri padri servirono di là dal fiume e in Egitto, e servite l’Eterno. E se vi pare cattiva cosa servire l’Eterno, scegliete oggi chi volete servire, o gli dèi che servirono i vostri padri di là dal fiume, o gli dèi degli Amorei, nel cui paese voi abitate; quanto a me e alla mia casa, serviremo l’Eterno” {Giosuè 24:14-15}.
NOTA – L’influenza di ogni culto idolatra è degradante. Vedi Romani 1:21-32; Numeri 15; 1 Corinzi 10:20; 1 Giovanni 5:21.
“Provate ogni cosa, ritenete il bene” {1 Tessalonicesi 5:21}.
“Attenetevi alla legge e alla testimonianza! Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c’è luce” {Isaia 8:20}.
NOTA – La Bibbia è la pietra di paragone di tutta la dottrina. Qualunque cosa, che non si armonizza e non è in accordo con questa, non deve essere ricevuta. “C’è solo un parametro dell’eternamente giusto e dell’eternamente sbagliato, e questo è la Bibbia” (T. DE WITT TALMAGE).
“… affinché non siamo più bambini sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina” {Efesini 4:14} (Vedi Ebrei 13:9).
“I profeti non sono che vento, e in loro non c’è la parola di Dio” {Geremia 5:13}.
NOTA – Chiamare una dottrina un vento di dottrina non la rende tale. Poiché è un vento di dottrina ciò che non è confermato dalla Parola di Dio.
“Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare…” {2 Timoteo 3:16}.
“Applicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento, finché io venga… Abbi cura di te stesso e dell’insegnamento” {1 Timoteo 4:13-16}.
“Ti scongiuro dunque davanti a Dio e al Signore Gesù Cristo, che ha da giudicare i vivi e i morti, nella sua apparizione e nel suo regno: predica la parola… riprendi, rimprovera, esorta con ogni pazienza e dottrina” {2 Timoteo 4:1-2}.
“Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole” {2 Timoteo 4:3-4}.
Ma tu parla di cose che siano conformi alla sana dottrina… presentando in ogni cosa te stesso come esempio di buone opere, mostrando nell’insegnamento integrità, dignità, incorruttibilità” {Tito 2:1-7}.
“… che ritenga fermamente l’insegnamento secondo la fedele parola, per essere in grado di esortare nella sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono” {Tito 1:9}.
“… i quali si sono sviati dalla verità, dicendo che la risurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni” {2 Timoteo 2:18}.
“Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” {Giovanni 8:31-32}.
“Santificali nella tua verità, la tua parola è verità” {Giovanni 17:17}.
“E invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini” {Matteo 15:9}.
“Se uno volge altrove l’orecchio per non ascoltare la legge, la sua stessa preghiera sarà un abominio” {Proverbi 28:9}.
“Se qualcuno vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, oppure se io parlo da me stesso” {Giovanni 7:17} (Vedi Salmi 25:9; Giovanni 8:12).
“… perché hanno rifiutato di amare la verità per essere salvati. E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna, affinché siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nella malvagità!” {2 Tessalonicesi 2:10-12}.
“Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni” {1 Timoteo 4:1} (Vedi 2 Pietro 2:1).
“Lasciateli, sono cieche guide di ciechi; e se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa” {Matteo 15:14}.
“Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che mantiene la fedeltà” {Isaia 26:2; vedi anche Apocalisse 22:14}.
Verità presente
“Essi allora dissero: «Leviamoci e mettiamoci a costruire!»” {Neemia 2:18}.
“Santificali nella tua verità, la tua parola è verità” {Giovanni 17:17}.
“… il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità” {1 Timoteo 2:4}.
“… perché Dio vi ha eletti fin dal principio per salvarvi, mediante la santificazione dello Spirito e la fede nella verità” {2 Tessalonicesi 2:13}.
“… eletti secondo la preordinazione di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per ubbidire” {1 Pietro 1:2}.
“Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla verità mediante lo Spirito…” {1 Pietro 1:22}.
“Acquista verità e non venderla…” {Proverbi 23:23}.
NOTA – Ossia, comprare la verità a qualunque sacrificio o costo, e venderla senza alcun corrispettivo.
“Perciò non tralascerò di ricordarvi del continuo queste cose, benché le conosciate già e siate saldi nella verità che ora avete” {2 Pietro 1:12}.
NOTA – Alcune verità sono applicabili in tutte le età, e sono dunque verità presente per ogni generazione; altre sono di una speciale natura, e sono applicabili soltanto ad una generazione. Esse non sono, tuttavia, le meno importanti a causa di questo, poiché dalla loro accettazione o rifiuto dipende la salvezza o la perdizione delle persone di quella generazione. Di questo tipo era il messaggio di Noè di un’alluvione in arrivo. Per la generazione a cui fu predicato, quel messaggio era una verità presente; per le generazioni posteriori esso è diventato una verità passata, e non una presente, un duro messaggio. Similmente, se il messaggio di Giovanni il Battista, del primo vicino avvento del Messia, fosse stato proclamato nella generazione precedente o successiva al tempo di Giovanni, non sarebbe stato applicabile – non sarebbe stato verità presente. Le persone della generazione prima non sarebbero vissute per vederlo realizzato, e per quelle vissute dopo, sarebbe stato interpretato erroneamente. Non è così con le verità universali come l’amore, la fede, la speranza, il pentimento, l’obbedienza, la giustizia e la misericordia. Queste sono sempre “di stagione”, e di una natura salvifica in ogni tempo. Le verità presenti, comunque, includono sempre tutte queste cose, e quindi sono salvifiche nel carattere, e sono di vitale importanza.
“DIO disse a Noè, Ho deciso di por fine ad ogni carne; perché la terra a motivo degli uomini è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme alla terra. Fatti un’arca di legno di gofer…” {Genesi 6:13-14}.
“Per fede Noè, avvertito divinamente di cose che ancora non si vedevano e mosso da santo timore, preparò per la salvezza della sua famiglia l’arca, mediante la quale condannò il mondo e divenne erede della giustizia che si ottiene mediante la fede” {Ebrei 11:7}.
“… quando la pazienza di Dio aspettava ai giorni di Noè mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate attraverso l’acqua” {1 Pietro 3:20}.
NOTA – Senza dubbio molti di coloro che si persero nel diluvio credevano in Dio, in modo nominale, ma la prova della genuinità di ciò arrivò con lo speciale messaggio di Noè. La differenza tra la loro fede e la sua divenne evidente quando essi rigettarono la verità salvifica per quel tempo – il messaggio di avvertimento riguardante il diluvio in arrivo.
“Così Giona si levò e andò a Ninive, secondo la parola dell’Eterno…Giona cominciò a inoltrarsi nella città per il cammino di una giornata e predicando diceva: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta»” {Giona 3:3-4}.
“Allora i Niniviti a credettero a DIO, proclamarono un digiuno e si vestirono di sacco, dal più grande al più piccolo di loro… Quando DIO vide ciò che facevano e cioè che si convertivano dalla loro via malvagia, DIO si pentì del male che aveva detto di far loro e non lo fece” {Giona 3:5-10} (Vedi Geremia 18:7-10).
NOTA – Così, allo stesso modo, Dio avrebbe risparmiato il mondo antidiluviano se essi avessero ricevuto il messaggio di Noè e avessero abbandonato le loro vie malvagie.
“Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Questi venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui” {Giovanni 1:6-7}.
“Egli rispose, Io sono la voce di colui che grida nel deserto: Raddrizzate la via del Signore, come disse il profeta Isaia” {Giovanni 1:23}.
“Ma i farisei e i dottori della legge respinsero il disegno di Dio per loro e non si fecero battezzare” {Luca 7:30}.
“E tutto il popolo che lo aveva udito, e i pubblicani riconobbero la giustizia di Dio, e si fecero battezzare del battesimo di Giovanni” {Luca 7:29}.
NOTA – Ossia, essi onorarono Dio con questo atto, che mostrava la loro fede nella Sua verità, per quel tempo.
“Egli è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto” {Giovanni 1:11}.
“Noi sappiamo che Dio ha parlato a Mosè, ma quanto a costui non sappiamo da dove venga” {Giovanni 9:29}.
NOTA – Questo era il problema. Essi non avevano fede in nulla di nuovo. Sapevano che Dio aveva parlato per mezzo di Mosè: era necessaria poca fede per credere ciò. Si sentivano perfettamente sicuri nell’accettarlo, perché tutto aveva dimostrato che era stato inviato da Dio. Tutti potevano vederlo. Ma ecco, c’era Qualcuno che, sebbene fosse venuto in adempimento delle profezie di Mosè e dei profeti come il loro a lungo atteso Messia, essi non volevano rischiare, perché non avevano compreso le profezie che Lo riguardavano, inoltre il tempo non aveva dimostrato, con loro soddisfazione, la veridicità delle Sue affermazioni. Era necessaria troppa fede, in contrasto con il loro desiderio di camminare secondo visione, per accettare Cristo. Erano anche stati chiamati ad un cambiamento di vedute in qualcosa, e ad una riforma nella vita. Così Lo rifiutarono. Essi credevano nel diluvio, professavano la propria fede in chi aveva salvato Noè, credevano anche in Elia, e professavano la loro fede in tutti i profeti, ma quando si arrivò a questa speciale verità per i loro tempi, essi rifiutarono di accettarla. Così è stato in tutte le età. Possiamo quindi aspettarci che continuerà ad essere così fino alla fine.
“… perché edificate i sepolcri dei profeti e ornate i monumenti dei giusti e dite: se noi fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro nell’uccisione dei profeti” {Matteo 23:29-30}.
NOTA – Mentre condannavano il gesto dei loro padri che avevano ucciso i profeti inviati da Dio con messaggi di rimprovero e avvertimento per quei tempi, essi presto colmarono la misura dell’iniquità dei loro padri mettendo a morte il Figlio di Dio. Questo dimostrava che avrebbero fatto come i loro padri, se fossero vissuti nei loro giorni. Così vediamo che le verità presenti sono delle verità che mettono alla prova.
“E come egli si avvicinava, vide la città e pianse su di essa, dicendo, Oh, se tu, proprio tu, avessi riconosciuto almeno in questo tuo giorno le cose necessarie alla tua pace! Ma ora esse sono nascoste agli occhi tuoi” {Luca 19:41-42}.
“Ecco, la vostra casa vi è lasciata deserta” {Matteo 23:38}.
“Perciò anche voi siate pronti, perché nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà. Qual è dunque quel servo fedele e avveduto, che il suo padrone ha preposto ai suoi domestici, per dar loro il cibo a suo tempo?” {Matteo 24: 44-45}.
NOTA – Negli ultimi giorni avanzerà un messaggio che sarà “cibo a suo tempo” per il popolo. Questo deve essere l’avvertimento riguardante l’imminente venuta del Signore, e la preparazione necessaria per incontrarlo. Il fatto che, un tale messaggio non sia sempre stato predicato, non costituisce prova del fatto che non debba essere proclamato ora. Nel suo discorso di addio ai Padri Pellegrini al momento della loro partenza dall’Olanda verso l’America, John Robinson disse: “Solo il Signore sa se vedrò ancora i vostri volti, ma, quand’anche il Signore lo abbia stabilito o meno, io vi ordino davanti a Dio e ai Suoi beati angeli di seguirmi non più lontano di quanto io abbia seguito Cristo. Se Dio dovesse rivelarvi qualcosa attraverso ogni altro Suo strumento, siate pronti a riceverlo come lo siete sempre stati a ricevere ogni verità attraverso il mio ministero, poiché sono molto fiducioso che il Signore ha ancora più verità e luce da far sgorgare dalla Sua Santa Parola.
Da parte mia, non posso lamentarmi a sufficienza della condizione delle chiese riformate, che sono giunte ad un punto in cui non riescono ad andare oltre gli strumenti della loro riforma. I Luterani non possono essere trascinati ad andare un po’ più in là di ciò che comprese Lutero. Anche i Calvinisti, vedete, restano bloccati dove furono lasciati da quel grande uomo di Dio, che tuttavia non comprese tutte le cose. Sebbene essi fossero luci ardenti e splendenti nei loro tempi, tuttavia non compresero l’intero consiglio di Dio, ma se vivessero ora, sarebbero disposti ad accettare nuova luce come quella che ricevettero inizialmente.”
“Beato quel servo che il suo padrone, quando egli tornerà, troverà facendo così” {Matteo 24:46}.
NOTA – La venuta di Cristo in gloria è stata la speranza del fedele in tutte le età. Lutero dichiarò: “Io sono veramente convinto che non mancheranno trecento anni completi al giorno del giudizio. Dio non sopporterà molto a lungo, non può, questo mondo malvagio. Si sta avvicinando il grande giorno nel quale il regno delle abominazioni sarà sconfitto”.
Melantone disse: “Questo vecchio mondo non è lontano dalla sua fine”.
Calvino ordinò ai Cristiani: “Non esitate, desiderando ardentemente il giorno della venuta di Cristo come il più propizio di tutti gli eventi”, e dichiarò che “l’intera famiglia umana dei fedeli terrà in considerazione quel giorno”.
“Dobbiamo bramare Cristo, dobbiamo cercarlo, contemplarlo”, aggiunge,
“fino all’alba di quel grande giorno, quando il nostro Signore manifesterà appieno la gloria del Suo regno”.
Knox, il Riformatore Scozzese, disse: “Il nostro Signore Gesù non ha trasportato la nostra carne in cielo? E non ritornerà? Sappiamo che ritornerà, e che lo farà con rapidità”.
Ridley e Latimer, che diedero le loro vite per la verità, aspettarono nella fede la venuta del Signore. Ridley scrisse: “Il mondo senza dubbio – questo io credo, e pertanto dico – si avvicina alla fine”.
Baxter disse: “I pensieri della venuta del Signore sono molto dolci e gioiosi per me. L’opera della fede e il carattere dei Suoi santi è amare la Sua apparizione e attendere questa beata speranza”.
“Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è venuta; adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque… È caduta, è caduta Babilonia… Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio” {Apocalisse 14:7-10}.
“Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” {Apocalisse 14:12}.
“Allora il signore disse al servo: “Va’ fuori per le vie e lungo le siepi e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena” {Luca 14:23}.
NOTA – Quest’opera sta avendo luogo ora. In ogni parte del mondo si sta sentendo il suono di questo messaggio evangelico finale; si stanno esortando le persone ad accettarlo e a prepararsi per la venuta e il regno di Cristo. Vedi letture a pag. 251-263.
L’obbedienza della fede
“Per fede Abrahamo, quando fu chiamato, ubbidì…” {Ebrei 11:8}.
“Or l’Eterno disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò” {Genesi 12:1}.
“Allora Abramo partì come l’Eterno gli aveva detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Haran” {Genesi 12:4}.
“Per fede Abrahamo, quando fu chiamato, ubbidì per andarsene verso il luogo che doveva ricevere in eredità; e partì non sapendo dove andava” {Ebrei 11:8}
“E DIO disse: «Prendi ora tuo figlio, il tuo unico figlio, colui che tu ami, Isacco, va’ nel paese di Moriah e là offrilo in olocausto sopra uno dei monti che io ti dirò»” {Genesi 22:2}.
“Io giuro per me stesso, dice l’Eterno, poiché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, l’unico tuo figlio, io certo ti benedirò grandemente e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza possederà la porta dei suoi nemici. E tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce” {Genesi 22:16-18}.
“Per fede Abrahamo, messo alla prova, offrì Isacco e colui che aveva ricevuto le promesse offrì il suo unigenito” {Ebrei 11:17}.
“Abrahamo, nostro padre, non fu forse giustificato per mezzo delle opere quando offrì il proprio figlio Isacco sull’altare?” {Giacomo 2:21}.
“Tu vedi che la fede operava insieme alle opere di lui, e che per mezzo delle opere la fede fu resa perfetta” {Giacomo 2:22}.
“Così si adempì la Scrittura, che dice, Or Abrahamo credette a Dio, e ciò gli fu imputato a giustizia»; e fu chiamato amico di Dio” {Giacomo 2:23}.
“… poiché in Cristo Gesù né la circoncisione, né l’incirconcisione hanno alcun valore, ma la fede che opera mediante l’amore” {Galati 5:6}.
NOTA – La fede che giustifica è la fede che opera. Quelli che dicono, e non fanno, non sono uomini di fede. L’obbedienza che è gradita a Dio è il frutto di quella fede che prende Dio in parola, e si rimette all’opera della Sua potenza, essendo completamente convinta che ciò che Egli ha promesso è anche potente da farlo. Questa è la fede che è imputata a giustizia (Vedi Romani 4:21-22).
“… e ora manifestato e rivelato fra tutte le genti mediante le Scritture profetiche, secondo il comandamento dell’eterno Dio, per indurli all’ubbidienza della fede” {Romani 16:26}.
“… per mezzo del quale noi abbiamo ricevuto grazia e apostolato, per l’ubbidienza di fede fra tutte le genti per amore del suo nome” {Romani 1:5}
“… e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò sé stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce” {Filippesi 2:8}.
“Benché fosse Figlio, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì” {Ebrei 5:8}.
“E, reso perfetto, divenne autore di salvezza eterna per tutti coloro che gli ubbidiscono” {Ebrei 5:9}.
“… affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all’ubbidienza di Cristo” {2 Corinzi 10:5}.
“Intanto la parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede” {Atti 6:7}.
“Infatti non ardirei dir cosa che Cristo non abbia operata per mezzo mio, per condurre all’ubbidienza i gentili con la parola e con l’opera” {Romani 15:18}.
“Samuele disse: «Gradisce forse l’Eterno gli olocausti e i sacrifici come l’ubbidire alla voce dell’Eterno? Ecco, l’ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni” {1 Samuele 15:22}.
“Poiché la ribellione è come il peccato di divinazione, e l’ostinatezza è come il culto agli idoli e agli dèi domestici. Poiché hai rigettato la parola dell’Eterno anch’egli ti ha rigettato come re” {1 Samuele 15:23}.
“Allora Saul disse a Samuele: «Ho peccato per aver trasgredito il comando dell’Eterno e le tue parole, perché ho avuto paura del popolo e ho dato ascolto alla sua voce” {1 Samuele 15:24}.
“Disse loro ancora: «Voi siete abili nell’annullare il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione” {Marco 7:9}.
NOTA – La tradizione umana è semplicemente la voce dell’uomo conservata nella chiesa. Seguire le tradizioni di uomini, invece di obbedire ai comandamenti di Dio, significa ripetere il peccato di Saul.
“… e a voi, che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù Cristo apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono all’evangelo del Signor nostro Gesù Cristo” {2 Tessalonicesi 1:7-8}.
“Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla verità mediante lo Spirito, per avere un amore fraterno senza alcuna simulazione, amatevi intensamente gli uni gli altri di puro cuore” {1 Pietro 1:22}.
“Se siete disposti a ubbidire, mangerete le cose migliori del paese” {Isaia 1:19}.
“… affinché non diventiate pigri, ma siate imitatori di coloro che mediante fede e pazienza ereditano le promesse” {Ebrei 6:12}.
“Nel principio era la Parola… E la Parola si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” {Giovanni 1:1-14}.
“Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità: il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti” {Isaia 53:5}. [143]
Nascita, infanzia e primi anni di vita di Cristo
“Alzati… e fuggi in Egitto…” {Matteo 2:13}.
“Allora l’Eterno DIO disse al serpente… io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno” {Genesi 3:14-15}.
“… io lo darò a te e alla tua discendenza, per sempre” {Genesi 13:15}.
“E, radunati tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi, del popolo, s’informò da loro dove doveva nascere il Cristo. Ed essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea, perché cosí è scritto per mezzo del profeta” {Matteo 2:4-5} (Vedi Michea 5:2).
“… Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele” {Isaia 7:14}.
NOTA – Emmanuele significa “Dio con noi” {Matteo 1:23}. [144]
“Ed ella partorirà un figlio e tu gli porrai nome Gesú, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati” {Matteo 1:21}.
“Ma l’angelo disse loro: «Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà; poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore” {Luca 2:10-11}.
“E ad un tratto si uní all’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio, dicendo:«Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini…” {Luca 2:13-14}.
“Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato. Sulle sue spalle riposerà l’impero…” {Isaia 9:5}.
“… e sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno. Principe della pace.Non ci sarà fine all’incremento del suo impero e pace sul trono di Davide e sul suo regno, per stabilirlo fermamente e rafforzarlo mediante il giudizio e la giustizia, ora e sempre” {Isaia 9:5-6}.
“Egli dunque, mosso dallo Spirito, venne nel tempio, e, come i genitori vi portavano il bambino Gesú, per fare a suo riguardo quanto prescriveva la legge, egli lo prese tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora, Signore, lascia che il tuo servo muoia in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che tu hai preparato davanti a tutti i popoli; luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele” {Luca 2:27-32}.
“Sopraggiunta ella pure in quel momento, lodava il Signore e parlava di quel bambino a tutti coloro che aspettavano la redenzione in Gerusalemme” {Luca 2:38}.
“E, entrati nella casa, trovarono il bambino con Maria sua madre e, prostratisi, lo adorarono. Poi aperti i loro tesori, gli offrirono doni: oro, incenso e mirra” {Matteo 2:11}.
“Andarono quindi in fretta e trovarono… il bambino, che giaceva in una mangiatoia” {Luca 2:16}.
“Ora, dopo che furono partiti, ecco un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e rimani là finché io non ti avvertirò, perché Erode cercherà il bambino per farlo morire” {Matteo 2:13}.
“… poi il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, per divorare suo figlio quando lo avesse partorito” {Apocalisse 12:4}.
“Allora Erode, vedendosi beffato dai magi, si adirò grandemente e mandò a far uccidere tutti i bambini che erano in Betlemme e in tutti i suoi dintorni, dall’età di due anni in giú, secondo il tempo del quale si era diligentemente informato dai magi” {Matteo 2:16}.
“e, giunto là, abitò in una città detta Nazaret, affinché si adempisse quello che era stato detto dai profeti: «Egli sarà chiamato Nazareno»” {Matteo 2:23}.
“Intanto il bambino cresceva e si fortificava nello spirito, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era su di lui… Ed egli scese con loro, tornò a Nazaret e stava loro sottomesso” {Luca 2:40, 51}.
“Supponendo che egli fosse nella comitiva, essi fecero una giornata di cammino, poi si misero a cercarlo fra i parenti e i conoscenti; e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme in cerca di lui” {Luca 2:44-45}.
NOTA – Ecco quanti perdono Gesù oggi. Suppongono che sia in loro compagnia, ma non si assicurano che vi sia personalmente. Per disattenzione, basta un giorno per perderlo; ma, una volta perduto, a volte ci vogliono giorni di dolorosa ricerca per ritrovarlo, come fecero Giuseppe e Maria.
“E avvenne che, tre giorni dopo, lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, intento ad ascoltarli e a far loro domande” {Luca 2:46}.
“E tutti quelli che l’udivano, stupivano della sua intelligenza e delle sue risposte” {Luca 2:47}.
22.Con quali parole le Scritture concludono il racconto dei primi anni di vita di Cristo?
“E Gesú cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini” {Luca 2:52}.
NOTA – I primi anni di vita di Cristo sono un modello per tutti i bambini e i giovani. Erano segnati dal rispetto e dall’amore per sua madre. Gesù era obbediente ai suoi genitori e gentile con tutti. Odiava il peccato ed era sordo ad ogni tentazione. Cercò di comprendere la ragione delle cose, e così accrebbe in conoscenza e saggezza. Era comprensivo e di buon cuore, sempre pronto ad alleviare gli oppressi, gli afflitti e i sofferenti. Se amiamo Cristo, ameremo parlare di Lui; i nostri pensieri più dolci saranno per Lui, e contemplandolo saremo trasformati nella stessa immagine (Vedi nota su pagina 98). [147] [148]
Ministero di Cristo
“… il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui” {Atti 10:38}.
“Io vi battezzo in acqua, per il ravvedimento; ma colui che viene dopo di me è piú forte di me e io non sono degno neanche di portare i suoi sandali, egli vi battezzerà con lo Spirito Santo, e col fuoco” {Matteo 3:11}.
“E Gesú aveva circa trent’anni…” {Luca 3:23}.
“E avvenne in quei giorni, che Gesú venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. E subito, come usciva dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba. E venne dal cielo una voce: «Tu sei il mio amato Figlio nel quale mi sono compiaciuto»” {Marco 1:9-11}.
“Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto e rimase nel deserto quaranta giorni, tentato da Satana. Era con le fiere e gli angeli lo servivano” {Marco 1:12,13}; (vedi anche Matteo 4:1-11 e Luca 4:1-13).
“… come Dio abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesú di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui” {Atti 10:38}.
“E Gesù, nella potenza dello Spirito se ne ritornò in Galilea e la sua fama si sparse per tutta la regione all’intorno. Ed egli insegnava nelle loro sinagoghe, essendo onorato da tutti” {Luca 4:14-15}.
“Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com’era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere. E gli fu dato in mano il libro del profeta Isaia; lo aprì e trovò quel passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, e per predicare l’anno accettevole del Signore». Poi, chiuso il libro e resolo all’inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui.Allora cominciò a dir loro: «Oggi questa Scrittura si è adempiuta nei vostri orecchi»” {Luca 4:16-21}.
“E tutti gli rendevano testimonianza e si meravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?»” {Luca 4:22}.
“Poi discese a Capernaum, città della Galilea, e nei giorni di sabato insegnava alla gente. Ed essi stupivano del suo insegnamento, perché la sua parola era con autorità” {Luca 4:31-32}.
“Ora, quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle stupivano della sua dottrina, perché egli le ammaestrava, come, uno che ha autorità e non come gli scribi” {Matteo 7:28-29}.
NOTA – Nel Suo ministero, Cristo combinò un insegnamento semplice e pratico con un’opera di soccorso pratica e utile.
“E la sua fama si sparse per tutta la Siria; e gli presentarono tutti i malati, colpiti da varie infermità e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. E grandi folle lo seguivano dalla Galilea, dalla Decapoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano” {Matteo 4:24-25}.
“Vedendo le folle, ne ebbe compassione perché erano stanche e disperse, come pecore senza pastore” {Matteo 9:36}
“E Gesù, smontato dalla barca, vide una grande folla e ne ebbe compassione, e ne guarì gli infermi” {Matteo 14:14}.
“Perché il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” {Luca 19:10}.
“E come egli si avvicinava, vide la città e pianse a su di essa” {Luca 19:41}.
NOTA – In nessun altro luogo Cristo apparve così tanto riformatore come a Gerusalemme, sede della religione ebraica, la quale, pur essendo venuta da Cristo stesso, era degenerata in mero formalismo e in un ciclo di cerimonie. Qui, sia l’inizio che la fine del Suo ministero furono segnati dalla purificazione del tempio. (Vedi Giovanni 2:13-18 e Matteo 21:12-16). [150] [151]
Cristo, il più grande insegnante
“… Nessun uomo ha mai parlato come costui” {Giovanni 7:46}.
“… Nessun uomo ha mai parlato come costui” {Giovanni 7:46.}
NOTA – “L’insegnamento degli scribi e degli anziani era freddo e formale, come una lezione imparata a memoria. Per loro la Parola di Dio non possedeva alcun potere vitale. Le loro idee e tradizioni furono sostituite al Suo insegnamento. Nel consueto ciclo di servizio, pretendevano di spiegare la legge, ma nessuna ispirazione da parte di Dio commuoveva i loro cuori o quello dei loro ascoltatori”.
“Infatti colui che Dio ha mandato, proferisce le parole di Dio, perché Dio non gli dà lo Spirito con misura” {Giovanni 3:34}.
“Aprirò la mia bocca per proferire parabole, ed esporrò i misteri dei tempi antichi” {Salmi 78:2}.
“… e parlava loro solo in parabole” {Matteo 13:34}.
“E, venuto nella sua patria, li ammaestrava nella loro sinagoga, sicché essi stupivano e dicevano: «Da dove ha ricevuto costui questa sapienza e queste potenti operazioni?” {Matteo 13:54}.
“Questi venne a Gesù di notte e gli disse: «Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio, perché nessuno può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui»” {Giovanni 3:2}.
“La donna allora, lasciato il suo secchio, se ne andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che io ho fatto; non sarà forse lui il Cristo?” {Giovanni 4:28-29}.
“Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ardeva il nostro cuore dentro di noi, mentre egli ci parlava per la via e ci apriva le Scritture?»” {Luca 24:32}.
“E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano… Poi disse loro: «Queste sono le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosè, nei profeti e nei salmi». Allora aprì loro la mente, perché comprendessero le Scritture” {Luca 24:27, 44-45}.
“«Quando dunque avrete visto l’abominazione della desolazione predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo (chi legge intenda), allora coloro che sono nella Giudea fuggano ai monti” {Matteo 24:15-16}.
NOTA – Cristo fu uno studioso fedele, un fruitore coerente e un perfetto interprete delle Scritture. Affrontò la tentazione con le Scritture; dimostrò la Sua Messianicità mediante le Scritture; insegnava dalle Scritture, e disse ai Suoi discepoli di guardare ad Esse come loro consigliere e guida per il futuro. [153] [154]
Parabole di Cristo
“… Considerate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano” {Matteo 6:28}.
“Aprirò la mia bocca per proferire parabole, ed esporrò i misteri dei tempi antichi” {Salmi 78:2}.
NOTA – Parabola significa principalmente confronto o similitudine; nello specifico è una storia, o un racconto, tratta dalla vita o dalla natura, attraverso la quale viene impartita una lezione importante o un concetto morale.
Dalla natura e dalle esperienze quotidiane.
“Chi ha orecchi da udire, oda!»” {Matteo 13:9}.
“Allora i discepoli, accostatisi, gli dissero: «Perché parli loro in parabole?»” {Matteo 13:10}.
“Ed egli, rispondendo, disse loro: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell’abbondanza, ma a chiunque non ha, gli sarà tolto anche quello che ha. Perciò io parlo loro in parabole, perché vedendo non vedano, e udendo non odano né comprendano” {Matteo 13: 11-13}.
NOTA – L’obiettivo di Cristo, quindi, nell’usare le parabole era quello di insegnare i misteri, o le verità, del Regno dei Cieli. Tali verità non erano necessariamente difficili da capire, ma erano state a lungo nascoste o oscurate dal peccato, dall’apostasia e dalla tradizione, in modo tale che coloro che hanno una mentalità spirituale e desiderano imparare la verità, possano comprenderle, mentre coloro che hanno una mentalità mondana e i riluttanti non lo avrebbero fatto. Quando Gli veniva chiesto il significato di una parabola, Cristo lo spiegava prontamente ai suoi discepoli. (Vedi Luca 8:9-15; Matteo 13:36-43 e Marco 4:33-34).
“Gesù disse loro: «Avete capito tutte queste cose?». Essi gli dissero: «Sì Signore»” {Matteo 13:51}.
“Gesù disse alle folle tutte queste cose in parabole, e parlava loro solo in parabole” {Matteo 13:34}.
NOTA – Le parabole sono semplicemente storie. Tutti, grandi e piccini, amano ascoltare una storia. La narrazione di storie è uno dei mezzi più efficaci per risvegliare l’interesse, ottenere l’attenzione e insegnare, illustrare e rafforzare verità importanti. Cristo, il più grande di tutti gli insegnanti, lo riconobbe e fece quindi un uso costante di questo metodo di istruzione. Vedi lettura su “Predicare il Vangelo” pagina 631.
“Ed egli disse loro: «Perciò ogni scriba, ammaestrato per il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che trae fuori dal suo tesoro cose nuove e vecchie»” {Matteo. 13:52}.
La parabola della pecora smarrita e quella del figliol prodigo {Luca 15:3-7, 11-32}.
NOTA – Ogni parabola è progettata per insegnare a qualcuno una verità grande e importante. Le prime dodici, nell’elenco a seguire, hanno lo scopo di insegnare rispettivamente le seguenti lezioni: (1) Bene e male nella vita e nel giudizio; (2) valore del Vangelo; (3) cercare la salvezza; (4) la chiesa visibile di Cristo; (5) verità vecchie e nuove; (6) dovere di perdonare gli altri; (7) chiamate in epoche diverse; (8) insincerità e pentimento; (9) bisogno di giustizia; (10) professione vigile e attenta; (11) uso delle abilità; (12) separazione finale del bene e del male. [156]
Parabole di Cristo
Parabola della zizzania {Matteo 13: 24-30}
Parabola del tesoro nascosto {Matteo 13: 44}
Parabola della perla preziosa {Matteo 13: 45-46}
Parabola della rete {Matteo 13: 47-50}
Parabola del padrone di casa e il suo tesoro {Matteo 13: 52}
Parabola del creditore spietato {Matteo 18: 23-35}
Parabola degli operai delle diverse ore {Matteo 20: 1-16}
Parabola dei due figli {Matteo 21:28-32}
Parabola delle nozze {Matteo 22: 1-14}
Parabola delle dieci vergini {Matteo 25: 1-13}
Parabola dei dieci talenti {Matteo 25: 14-30}
Parabola delle pecore e i capri {Matteo 25: 31-46}
Parabola del seme {Marco 4: 26-29}
Parabola della vigilanza {Marco 13: 34-37}
Parabola dei due debitori {Luca 7: 40-47}
Parabola del buon Samaritano {Luca 10: 25-37}
Parabola dell’amico importuno {Luca 11: 5-13}
Parabola del ricco stolto {Luca 12: 16-21}
Parabola dei servi vigilanti {Luca 12:35-40}
Parabola dell’amministratore fedele e saggio {Luca 12: 42-48}
Parabole del fico sterile {Luca 13: 6-9}
Parabola dei primi posti e degli invitati {Luca 14: 7-11}
Parabola del gran convitto {Luca 14: 15-24}
Parabola della previdenza {Luca 14: 28-33}
Parabola della dramma smarrita {Luca 15: 8-10}
Parabola del figlio prodigo {Luca 15: 11-32}
Parabola del fattore infedele {Luca 16: 1-12}
Parabola del ricco e il mendicante Lazzaro {Luca 16: 19-31}
Parabola dei servi inutili {Luca 17: 7-10}
Parabola del giudice iniquo {Luca 18: 1-8}
Parabola del fariseo e del pubblicano {Luca 18: 9-14}
Parabola delle dieci mine {Luca 19: 11-27}
Parabola della casa sulla roccia e la casa sulla sabbia {Matteo 7: 24-27; Marco 6: 47-49}
Parabola del lievito {Matteo 13: 33; Marco 13: 20-21}
Parabola della pecora smarrita {Matteo 18: 12-14; Marco 15: 3-7}
III. Riportate in tre Vangeli
Parabola del pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio {Matteo 9: 16; Marco 2: 21; Luca 5: 36}
Parabola del vino nuovo in otri vecchi {Matteo 9: 17; Marco 2: 22; Luca 5: 37}
Parabola del seminatore {Matteo 13: 3-9; Marco 4: 3-9; Luca 8: 4-15}
Parabola del granello di senape {Matteo 13: 31-32; Marco 4: 30-32; Luca 13: 18-19}
Parabola dei malvagi vignaioli {Matteo 21: 33-43; Marco 12: 1-9; Luca 20: 9-16}
Parabola del fico (la vigilanza) {Matteo 24: 32-33; Marco 13: 28-29; Luca 21: 29-31}
[157]
Miracoli di Cristo
“… uomo accreditato da Dio… per mezzo di potenti… prodigi e segni…” {Atti 2:22}.
“Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest’uomo fa molti segni” [Giovanni 11:47}.
“Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù il Nazareno, uomo accreditato da Dio tra di voi per mezzo di potenti operazioni, prodigi e segni che Dio fece tra di voi per mezzo di lui, come anche voi sapete” {Atti 2:22}.
“Ma se io scaccio i demoni col dito di Dio, il regno di Dio è dunque giunto fino a voi” {Luca 11:20}; {Matteo 12:28} dice “io scaccio i demoni per mezzo dello Spirito di Dio”
NOTA – Sotto, la terza piaga d’Egitto, quella di trasformare la polvere in zanzare. I maghi, non riuscendo a duplicarla, dissero al faraone: “Questo è il dito di Dio” {Esodo 8:18-19}.
“… «Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio, perché nessuno può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui»” {Giovanni 3:2}.
“Allora alcuni farisei dicevano: «Quest’uomo non è da Dio, perché non osserva il sabato»…” {Giovanni 9:16}.
NOTA – Questa era una falsa accusa. Cristo osservò il sabato, ma non secondo l’idea che i farisei avevano sull’osservanza del giorno di riposo. Vedere più avanti “Cristo e il Sabato”, pagina 430.
“… Altri dicevano: «Come può un uomo peccatore compiere tali segni?». E c’era divisione tra di loro” {Giovanni 9:16}.
“Ora, mentre egli si trovava in Gerusalemme alla festa della Pasqua, molti credettero nel suo nome vedendo i segni che faceva” {Giovanni 2:23}.
“Ma molti della folla credettero in lui e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, farà più segni di quanti ne abbia fatti costui?” {Giovanni 7:31}.
“E una grande folla lo seguiva, perché vedevano i segni che egli faceva sugli infermi” {Giovanni 6:2}.
NOTA – Un miracolo è la manifestazione del potere divino, o sovrumano, in qualche modo insolito e straordinario; da qui la sua natura di attirare l’attenzione. Cristo alimentò i cinquemila con i pani e i pesci moltiplicati, e tutti gli uomini si meravigliarono. Ogni giorno Dio nutre milioni di persone con i frutti della terra, e nessuno si meraviglia. Cristo cambiò repentinamente l’acqua in vino, e tutti rimasero stupiti, ma Dio lo fa ogni anno, attraverso la vite, in quantità quasi illimitata, e nessuno se ne stupisce. Un miracolo divino, quindi, ogni volta che viene compiuto, è per la guarigione, la salvezza e per richiamare l’attenzione sulla fonte del potere divino.
“E, pieni di stupore, dicevano: «Egli ha fatto bene ogni cosa: egli fa udire i sordi e parlare i muti!»” {Marco 7:37}.
“E Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l’evangelo del regno, e sanando ogni malattia e ogni infermità fra il popolo” {Matteo 4:23}.
“… grandi folle lo seguirono, ed egli li guarì tutti” {Matteo12:15}.
“E la sua fama si sparse per tutta la Siria; e gli presentarono tutti i malati, colpiti da varie infermità e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì” {Matteo 4:24}.
“… la tua fede ti ha guarita…” {Matteo 9:22}.
“Allora egli toccò loro gli occhi dicendo: «Vi sia fatto secondo la vostra fede»” {Matteo 9:29}.
“Ed egli non fece lì molte opere potenti a causa della loro incredulità” {Matteo 13:58}.
“Ora, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha autorità sulla terra di perdonare i peccati, io ti dico, (disse al paralitico), alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua” {Luca 5:24}.
NOTA – Quindi, attraverso i suoi miracoli, Cristo intendeva insegnare la fede nel potere di Dio non solo di risanare il corpo, ma di guarire l’anima.
“All’istante egli recuperò la vista e lo seguiva glorificando Dio; e tutto il popolo, vedendo questo, diede lode a Dio” {Luca 18:43}.
“… tutta la folla invece si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute” {Luca13:17}.
“E Gesù, rispondendo, disse loro: «Andate e riferite a Giovanni le cose che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista e gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati e i sordi odono; i morti risuscitano e l’evangelo è annunziato ai poveri. Beato è colui che non si sarà scandalizzato di me!»” {Matteo 11:4-6}.
“E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Allora il morto uscì, con le mani e i piedi legati con fasce e con la faccia avvolta in un asciugatoio. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare»” {Giovanni 11:43-44}.
“Allora molti dei Giudei, che erano venuti da Maria e avevano visto tutto quello che Gesù aveva fatto, credettero in lui” {Giovanni 11:45}.
“… ecco, il mondo gli va dietro»” {Giovanni 12:19}.
“Se non faccio le opere del Padre mio, non credetemi, ma se le faccio, anche se non credete a me, credete almeno alle opere, affinché conosciate e crediate che il Padre è in me e io in lui»” {Giovanni 10:37-38}.
“Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me, se no, credetemi a motivo delle opere stesse” {Giovanni 14:11}.
“Dopo aver detto queste cose, sputò in terra, con la saliva fece del fango e ne impiastrò gli occhi del cieco. Poi gli disse: «Va’, lavati nella piscina di Siloe (che significa: Mandato)… Ed io vi sono andato, mi sono lavato e ho recuperato la vista»” {Giovanni 9:6-7,11}; (vedi anche Marco 7:33-35; Marco 8:23-25; 2 Re 5:1-14).
“Or Gesù fece ancora molti altri segni In presenza dei suoi discepoli, che non sono scritti in questo libro ma queste cose sono state scritte affinché voi crediate che Gesù è il Cristo il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome” {Giovanni 20:30-31}.
Miracoli di Cristo
Guarigione dei due ciechi {Matteo 9: 27-31}
Guarigione di un indemoniato muto {Matteo 9: 32-33}
Il pezzo di denaro nella bocca del pesce (Gesù paga il tributo) {Matteo 17: 24-27}
Guarigione del sordomuto della Decapoli {Marco 7: 31-37}
Guarigione del cieco di Betsaida {Marco 8: 22-26}
Gesù passa in mezzo alla folla inferocita {Luca 4: 28-31}
La pesca miracolosa {Luca 5: 1-11}
La risurrezione del figlio della vedova di Nain {Luca 7: 11-17}
Guarigione di una donna con uno spirito di infermità {Luca 13: 11-17}
Guarigione di un uomo idropico {Luca 14: 1-6}
Guarigione di dieci lebbrosi {Luca 17: 11-19}
Guarigione dell’orecchio del servo del Sommo Sacerdote {Luca 22: 50-51}
L’acqua mutata in vino {Giovanni 2: 1-11}
Guarigione del figlio del funzionario regio {Giovanni 4: 46-54}
Guarigione del paralitico di Betsaida {Giovanni 5: 1-16}
Guarigione del cieco nato {Giovanni 9}
La risurrezione di Lazzaro {Giovanni 11: 1-46}
La pesca miracolosa (Apparizione di Gesù presso il mare di Tiberiade dopo la Sua risurrezione) {Giovanni 21: 1-11}
Guarigione del servo del centurione di Capernaum {Matteo 8: 5-13; Luca 7: 1-10}
Guarigione dell’indemoniato cieco e muto {Matteo 12: 22-30; Luca 11: 14-26}
Guarigione della figlia della donna sirofenicia {Matteo 15: 21-28; Marco 7: 24-30}
Seconda moltiplicazione dei pani e dei pesci (per i quattromila) {Matteo 15: 32-39; Marco 8: 1-9}
Il fico seccato {Matteo 21: 17-22; Marco 11: 12-14}
Guarigione dell’indemoniato di Capernaum {Marco 1: 23-28; Luca 4: 33-37}
III. Riportati in tre Vangeli
Guarigione di un lebbroso {Matteo 8: 2-3; Marco 1: 40-42; Luca 5: 12-13}
Guarigione della suocera di Pietro {Matteo 8: 14-15; Marco 1: 30-31; Luca 4: 38-39}
Gesù acqueta la tempesta {Matteo 8: 23-27; Marco 4: 35-41; Luca 8: 22-25}
Gli indemoniati Ghergheseni {Matteo 8: 28-34; Marco 5: 1-20; Luca 8: 26-37}
Guarigione del paralitico di Capernaum {Matteo 9: 1-8; Marco 2: 3-12; Luca 5: 18-26}
Guarigione della donna con il flusso di sangue {Matteo 9: 20-22; Marco 5: 25-34; Luca 8: 43-48}
La risurrezione della figlia di Iairo {Matteo 9: 18-26; Marco 5: 22-43; Luca 8: 41-56}
Guarigione dell’uomo dalla mano secca {Matteo 12: 10-13; Marco 3: 1-5; Luca 6: 6-10}
Gesù cammina sul mare {Matteo 14: 22-33; Marco 6: 48; Giovanni 6: 16-21}
Guarigione di un fanciullo epilettico (indemoniato) {Matteo 17: 14-21; Marco 9: 14-29; Luca 9: 38-42}
Guarigione del cieco (Bartimeo) di Gerico {Matteo 20: 30-34; Marco 10: 46-52; Luca 18: 35-43}
Prima moltiplicazione dei pani (per i cinquemila) {Matteo 14: 15-21; Marco 6: 35-44; Luca 9: 12-17; Giovanni 6: 5-14}
Sofferenze Di Cristo
“Allora gli apparve un angelo dal cielo per dargli forza” {Luca 22:43}.
“Questa parola è sicura e degna di essere pienamente accettata, che Cristo Gesú è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo” {1 Timoteo 1:15}.
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” {Giovanni 3:16}; (vedi 1 Giovanni 4:9-10 e Romani 5:8).
“Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aperse bocca. Fu portato via dall’oppressione e dal giudizio; e della sua generazione chi riflettè che era strappato dalla terra dei viventi e colpito per le trasgressioni del mio popolo?” {Isaia 53:7-8}.
“Poi prese con sé i dodici e disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e tutte le cose scritte dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo si compiranno. Egli infatti sarà consegnato in mano dei gentili, sarà schernito e oltraggiato e gli sarà sputato addosso. E, dopo averlo flagellato, lo uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà»” {Luca 18:31-33}.
“E andato un poco in avanti, si gettò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice; tuttavia, non come io voglio, ma come vuoi tu»” {Matteo 26:39}.
“Ed egli, essendo in agonia, pregava ancor più intensamente, e il suo sudore divenne simile a grumi di sangue che cadevano a terra” {Luca 22:44}.
“Mentre egli parlava ancora, ecco una turba; or colui che si chiamava Giuda uno dei dodici, li precedeva e si accostò a Gesù per baciarlo. E Gesù gli disse: «Giuda, tradisci il Figlio dell’uomo con un bacio?»” {Luca 22:47-48}.
“Dopo averlo catturato, lo portarono via e lo condussero nella casa del sommo sacerdote. E Pietro seguiva da lontano” {Luca 22:54}.
“Passata circa un’ora, un altro affermava con insistenza, dicendo: «In verità anche costui era con lui, perché è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E subito, mentre ancora parlava, il gallo cantò. E il Signore, voltatosi, guardò Pietro. E Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte»” {Luca 22:59-61}. [164] [165]
“Intanto gli uomini che tenevano Gesù lo schernivano, percuotendolo. E, dopo averlo bendato, lo percuotevano in faccia e gli domandavano, dicendo: «Indovina, chi è colui che ti ha percosso?»” {Luca 22:63-64}.
“Appena fu giorno si riunirono gli anziani del popolo, i capi dei sacerdoti e gli scribi e lo condussero nel loro sinedrio…” {Luca 22:66}.
“Allora tutti dissero: «Sei tu dunque il Figlio di Dio?». Ed egli disse loro: «Voi dite giustamente, perché io lo sono». Essi allora dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? Dal momento che noi stessi l’abbiamo udito dalla sua propria bocca»” {Luca 22:70-71}.
“Allora tutta l’assemblea si alzò e lo condusse da Pilato” {Luca 23:1}.
“Ma quelli insistevano, dicendo: «Egli solleva il popolo insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fin qua»” {Luca 23:5}.
NOTA – Questa è sempre stata l’accusa preferita dai nemici della verità, contro l’opera dei veri riformatori. I Romani, proprio in questo periodo, avevano una legge che proibiva l’insegnamento di qualsiasi nuova religione, “che potesse turbare le menti degli uomini”.
16.Quando Pilato sentì che Cristo veniva dalla Galilea, cosa fece?
“E, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme” {Luca 23:7}.
“Intanto i capi dei sacerdoti e gli scribi stavano là accusandolo con veemenza” {Luca 23:10}.
“Allora Erode, con i suoi soldati, dopo averlo oltraggiato e schernito, lo rivestí di una veste splendida e lo rimandò da Pilato” {Luca 23:11}.
“… «Ma che male ha fatto costui? Io non ho trovato in lui alcuna colpa che meriti la morte. Perciò, dopo averlo fatto flagellare, lo rilascerò»” {Luca 23:22}.
“Ma quelli insistevano con grandi grida, chiedendo che fosse crocifisso, e le loro grida e quelle dei capi dei sacerdoti finirono per prevalere” {Luca 23:23}.
“Allora Pilato prese Gesú e lo fece flagellare” {Giovanni 19:1}.
“E, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra; e, inginocchiandosi davanti a lui, lo schernivano dicendo: «Salve, o re dei Giudei!».Poi, sputandogli a addosso, presero la canna e con quella lo percotevano sul capo” {Matteo 27:29-30}.
“… gli diedero da bere dell’aceto mescolato con fiele; ma egli, avendolo assaggiato non volle berne” {Matteo 27:34}.
“E Gesù diceva: «Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno»…” {Luca 23:34}.
“Similmente, anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani facendosi beffe, dicevano:«Egli ha salvato gli altri e non può salvare se stesso, se è il re d’Israele, scenda ora giú dalla croce e noi crederemo in lui” {Matteo 27:41-42}.
NOTA – Nella loro cecità, non riuscivano a vedere che Cristo non poteva salvare gli altri e se stesso, allo stesso tempo.
“E in quell’istante uno di loro corse, prese una spugna, l’inzuppò d’aceto e, infilatala in cima ad una canna, gli diede da bere” {Matteo 27:48}; (vedi anche Giovanni 19:28-29).
“Quando Gesù ebbe preso l’aceto disse: «È compiuto». E, chinato il capo, rese lo spirito” {Giovanni 19:30}.
“Era circa l’ora sesta, e si fece buio su tutto il paese fino all’ora nona. Il sole si oscurò e la cortina del tempio si squarciò in mezzo” {Luca 23:44-45}.
“Conveniva infatti a colui, per il quale e per mezzo del quale sono tutte le cose, nel portare molti figli alla gloria, di rendere perfetto per mezzo di sofferenze l’autore della salvezza” {Ebrei 2:10}.
“Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti” {Isaia 53:5}.
“Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui?” {Romani 8:32}. [169]
La Risurrezione Di Cristo
“Egli non è qui, perché è risorto, come aveva detto; venite, vedete il luogo dove giaceva il Signore” {Matteo 28:6}.
“… perché tu non lascerai l’anima mia nello Sceol e non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione” {Salmi 16:10}.
“Infatti, come Giona fu tre giorni e tre notti nel ventre del grosso pesce, cosí starà il Figlio dell’uomo tre giorni e tre notti nel cuore della terra” {Matteo 12:40}.
“Da quel momento Gesù cominciò a dichiarare ai suoi discepoli che era necessario per lui andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, essere ucciso e risuscitare il terzo giorno” {Matteo 16:21}.
“Ora, mentre essi s’intrattenevano nella Galilea, Gesú disse loro: «Il Figlio dell’uomo sta per essere dato nelle mani degli uomini, ed essi l’uccideranno; ma il terzo giorno egli risusciterà». Ed essi ne furono grandemente contristati” {Matteo 17: 22-23}.
“… «È necessario che il Figlio dell’uomo soffra molte cose, sia rigettato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, sia ucciso e risusciti il terzo giorno»” {Luca 9:22}; vedi anche {Matteo 20:17-19}; {Marco 8:31; 9:31, 32; 10:32-34} e {Luca 18:31-34}.
“Gesú rispose e disse loro: «Distruggete questo tempio e in tre giorni io lo ricostruirò»” {Giovanni 2:19}.
“Allora i Giudei dissero: «Ci son voluti quarantasei anni per edificare questo tempio, e tu lo ricostruiresti in tre giorni?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo” {Giovanni 2:20-21}.
“Quando poi egli fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che egli aveva loro detto questo e credettero alla Scrittura e alle parole che Gesú aveva detto” {Giovanni 2:22}.
“E il giorno seguente, che era quello successivo alla Preparazione, i capi dei sacerdoti e i farisei si riunirono presso Pilato, dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quel seduttore, quando era ancora in vita, disse: “Dopo tre giorni io risusciterò”. Ordina dunque che il sepolcro sia ben custodito fino al terzo giorno, che talora non vengano i suoi discepoli di notte a rubare il corpo e poi dicano al popolo: “egli è risuscitato dai morti” cosí l’ultimo inganno sarebbe peggiore del primo»” {Matteo 27:62-64}.
“Ma Pilato disse loro: «Voi avete un corpo di guardia; andate, e assicurate il sepolcro, come vi sembra meglio». Essi dunque andarono e assicurarono il sepolcro e, oltre a mettere la guardia, sigillarono la pietra” {Matteo 27:65-66}.
“Ora, alla fine del sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l’altra Maria andarono a vedere il sepolcro. Ed ecco si fece un gran terremoto, perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, venne e rotolò la pietra dall’apertura del sepolcro e si pose a sedere su di essa. E il suo aspetto era come di folgore e il suo vestito bianco come la neve.E, per lo spavento che ebbero di lui, le guardie tremarono e rimasero come morte; ma l’angelo, rivolgendosi alle donne, disse loro: «Non temete, perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Egli non è qui, perché è risorto, come aveva detto; venite, vedete il luogo dove giaceva il Signore. Presto, andate a dire ai suoi discepoli che egli è risorto dai morti; ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete; ecco, io ve l’ho detto»” {Matteo 28:1-7}; (vedi anche Marco 16:1-16; Luca 24:1-8, 44-46 e Giovanni 20:1-9).
“… egli, dico, secondo il determinato consiglio e prescienza di Dio, vi fu dato nelle mani e voi lo prendeste, e per mani di iniqui lo inchiodaste alla croce e lo uccideste, Ma Dio lo ha risuscitato, avendolo sciolto dalle angosce della morte, poiché non era possibile che fosse da essa trattenuto” {Atti 2:23-24}.
“Infatti vi ho prima di tutto trasmesso ciò che ho anch’io ricevuto, e cioè che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu sepolto e risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture” {1 Corinzi 15:3-4}.
“… e che apparve a Cefa e poi ai dodici. In seguito apparve in una sola volta a più di cinquecento fratelli… Successivamente apparve a Giacomo e poi a tutti gli apostoli insieme.Infine, ultimo di tutti, apparve anche a me come all’aborto” {1 Corinzi 15:5-8}.
“Ma se Cristo non è risuscitato, è dunque vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede… voi siete ancora nei vostri peccati, e anche quelli che dormono in Cristo sono perduti” {1 Corinzi 15:14-18}.
“Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, ed è la primizia di coloro che dormono” {1 Corinzi 15:20}.
“Perché, come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo” {1 Corinzi 15:22}.
“… io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli amen; e ho le chiavi della morte e dell’Ades” {Apocalisse 1:18}.
“… affinché sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua eredità tra i santi, e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi che crediamo secondo l’efficacia della forza della sua potenza, che egli ha messo in atto in Cristo risuscitandolo dai morti…” {Efesini 1:18-20}.
Battesimo, simbolo della nuova nascita {Romani 6:3-5}.
Una vita senza peccato
“… ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato” {Ebrei 4:15}.
“Egli non commise alcun peccato e non fu trovato alcun inganno nella sua bocca” {1 Pietro 2:22}.
“… poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” {Romani 3:23}.
“Chi di voi mi convince di peccato?” {Giovanni 8:46}.
“Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch’egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte colui che ha l’impero della morte, cioè il diavolo” {Ebrei 2:14}.
“Egli doveva perciò essere in ogni cosa reso simile ai fratelli, perché potesse essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per fare l’espiazione dei peccati del popolo” {Ebrei 2:17}.
NOTA – Nella sua umanità, Cristo ha preso parte alla nostra natura peccaminosa e decaduta. Se non fosse così, allora non sarebbe stato “fatto simile ai suoi fratelli” e “tentato in ogni punto come noi”; non avrebbe vinto nello stesso modo in cui anche noi dobbiamo vincere e, quindi, non sarebbe il Salvatore completo e perfetto di cui l’uomo ha bisogno per essere salvato. L’idea che Cristo sia nato da una madre immacolata e senza peccato, che non abbia ereditato alcuna tendenza al peccato e che per questo motivo non abbia peccato, lo allontana da un mondo decaduto e dal luogo stesso in cui è necessario il Suo aiuto. Dal lato umano, Cristo ha ereditato proprio ciò che ogni figlio di Adamo eredita: la natura peccaminosa. Dal lato divino, fin dal suo concepimento, è stato generato e nato dallo Spirito. E tutto questo è stato fatto per porre l’umanità su un terreno di vantaggio e per dimostrare che, allo stesso modo, chiunque sia “nato dallo Spirito” può ottenere le stesse vittorie sul peccato nella propria carne traviata. Così ognuno deve vincere come Cristo ha vinto {Apocalisse 3:21}. Senza questa nascita non ci può essere vittoria sulla tentazione, né salvezza dal peccato {Giovanni 3:3-7}.
“Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne” {Romani 8:3}.
NOTA – Dio, in Cristo, ha condannato il peccato, non pronunciandosi contro di esso semplicemente come giudice seduto sul seggio del giudizio, ma venendo e vivendo nella carne, e nella carne peccaminosa, senza tuttavia peccare. In Cristo ha dimostrato che è possibile, con la Sua grazia e il Suo potere, resistere alla tentazione, vincere il male e vivere una vita senza peccato nella carne. [174]
“Io non posso far nulla da me stesso…” {Giovanni 5:30}.
“Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso. Il Padre che dimora in me è colui che fa le opere” {Giovanni 14:10}.
NOTA – Nella Sua umanità, Cristo dipendeva dal potere divino per compiere le opere di Dio, come qualsiasi altro uomo per fare la stessa cosa. Non ha impiegato mezzi per vivere una vita santa, che non fossero disponibili per ogni essere umano. Per mezzo di Lui, ognuno può avere Dio che dimora in lui e opera in lui, “per volere e fare secondo il suo beneplacito” {1 Giovanni 4:15} e {Filippesi 2:13}.
“… perché io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato” {Giovanni 6:38}.
Il nostro modello
“… lasciandoci un esempio, affinché seguitate le sue orme” {1 Pietro 2:21}.
“A questo infatti siete stati chiamati, perché Cristo ha sofferto per noi, lasciandoci un esempio, affinché seguiate le sue orme” {1 Pietro 2:21}.
“Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui” {1 Giovanni 2:6}; (vedi anche Colossesi 2:6).
“Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesù” {Filippesi 2:5}.
NOTA – La mente di Cristo era caratterizzata dall’umiltà {Filippesi 2:6-8}; dalla dipendenza da Dio {Giovanni 5:19-30}; la determinazione a fare solo la volontà del Padre {Giovanni 5:30; 6:38}; dalla premurosità verso gli altri {Atti 10:38} e la disponibilità a sacrificarsi, soffrire e persino a morire, per il bene degli altri. (Vedi 2 Corinzi 8:9; Romani 5:6-8; 1 Pietro 2:24).
“Ed egli scese con loro, tornò a Nazaret e stava loro sottomesso…” {Luca 2:51}.
“E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini” {Luca 2:52}.
“Allora Gesù venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato. Ma Giovanni gli si opponeva fortemente dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». E Gesù, rispondendo, gli disse: «Lascia fare per ora, perché così ci conviene adempiere ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare” {Matteo 3:13-15}.
“Or avvenne che circa otto giorni dopo questi discorsi, egli prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte per pregare” {Luca 9:28}.
“Voi conoscete infatti la grazia del Signor nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” {2 Corinzi 8:9}.
“Oltraggiato, non rispondeva con oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di colui che giudica giustamente” {1 Pietro 2:23}.
“E Gesù diceva: «Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno» …” {Luca 23:34}; (vedi anche Atti 3:17).
“Hai amato la giustizia e odiato l’iniquità; perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio di letizia al di sopra dei tuoi compagni” {Ebrei 1:9}. [176] [177]
Il nostro aiutante e amico
“… E, alzatosi, sgridò i venti e il mare… e si fece gran bonaccia” {Matteo 8:26}.
“In quel giorno sarà aperta una fonte per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme, per il peccato e per l’impurità” {Zaccaria 13:1}.
“… «Sono io che parlo con giustizia e sono potente nel salvare»” {Isaia 63: 1}.
“Perché il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” {Luca 19:10}.
“Conveniva infatti a colui, per il quale e per mezzo del quale sono tutte le cose, nel portare molti figli alla gloria, di rendere perfetto per mezzo di sofferenze l’autore della salvezza” {Ebrei 2:10}.
“Infatti, poiché egli stesso ha sofferto quando è stato tentato, può venire in aiuto di coloro che sono tentati” {Ebrei 2:18}.
“… per cui egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo suo si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro” {Ebrei 7:25}.
“Or a colui che può salvaguardarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili e con grande gioia, all’unico Dio sapiente, il nostro Salvatore, sia gloria, grandezza dominio e potestà, da ora e per tutte le età. Amen” {Giuda 24-25}.
“Io non vi chiamo più servi… ma vi ho chiamati amici…” {Giovanni 15:15}.
“… ma c’è un amico che sta più attaccato di un fratello” {Proverbi 18:24}.
“L’amico ama in ogni tempo, ma un fratello è nato per l’avversità” {Proverbi 17:17}.
“Avverrà negli ultimi giorni… che io spanderò il mio Spirito sopra ogni carne…” {Atti 2:17}.
Lo Spirito Santo e la Sua opera
“Ed io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore…” {Giovanni 14:16}.
“Ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre” {Giovanni 14:16}.
“… ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto” {Giovanni 14:26}.
“… lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce…” {Giovanni 14:17}.
“… ma voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi” {Giovanni 14:17}.
Di Gesù.
“Non vi lascerò orfani; tornerò a voi” {Giovanni 14:18}.
“Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente” {Matteo 28:20} (Vedi Giovanni 14:21-23).
“In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e che voi siete in me e io in voi” {Giovanni 14:20}.
NOTA – {Romani 8:9} mostra che, lo Spirito di ognuna delle tre persone della Divinità, sono un solo e medesimo Spirito.
“Ecco, io sto alla porta e busso, se qualcuno ode la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui, e cenerò con lui ed egli con me” {Apocalisse 3:20}.
“Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò” {Giovanni 16:7}.
“E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio” {Giovanni 16:8}.
“Ma quando verrà il Consolatore, che vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre mio, egli testimonierà di me” {Giovanni 15:26}.
“Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da sé stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire” {Giovanni 16:13}.
NOTA – Lo Spirito parla (1 Timoteo 4:1), insegna (Giovanni 14:26), testimonia (Romani 8:16), intercede (Romani 8:26), distribuisce i doni (1 Corinzi 12:11) e invita il peccatore (Apocalisse 22:17).
“Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà” {Giovanni 16:14}.
NOTA – Dalle scritture si evince chiaramente che lo Spirito Santo è il rappresentante personale di Cristo sulla terra, che abita nella chiesa dimorando nel cuore dei credenti. Ne consegue che ogni tentativo di fare di un uomo il vicegerente di Cristo, al posto della terza persona della Divinità, è un tentativo per mettere l’uomo al posto di Dio. È così che il principio fondamentale del Papato mette da parte la persona e l’opera dello Spirito Santo.
“Dio però le ha rivelate a noi per mezzo del suo Spirito, perché lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio” {1 Corinzi 2:10}.
“Nessuna profezia infatti è mai proceduta da volontà d’uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo” {2 Pietro 1:21}.
“… mediante lo Spirito Santo mandato dal cielo…” {1 Pietro 1:12}.
“In lui anche voi, dopo aver udita la parola della verità, l’evangelo della vostra salvezza, e aver creduto, siete stati sigillati con lo Spirito Santo della promessa” {Efesini 1:13}.
“E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione” {Efesini 4:30}.
“E l’Eterno disse: «Lo Spirito mio non contenderà per sempre con l’uomo…” {Genesi 6:3}.
NOTA – Il limite è determinato dalla creatura piuttosto che dal Creatore. Avviene quando si verifica un completo abbandono al male, e ulteriori appelli sarebbero inutili. Dio, preconoscendo ogni cosa, può designare un periodo definito “di prova” per l’uomo, come nel caso dei centoventi anni prima del diluvio (Genesi 6:3), ma il Suo Spirito non cessa mai di sforzarsi verso l’uomo finché c’è speranza per la sua salvezza.
“Non rigettarmi dalla tua presenza e non togliermi il tuo santo Spirito” {Salmi 51:11}.
“Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono” {Luca 11:13}.
Il frutto dello Spirito
“Il frutto dello Spirito è amore…” {Galati 5:22}
“Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo” {Galati 5:22}.
“Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, invidie, omicidi, ubriachezze, ghiottonerie e cose simili a queste…” {Galati 5:19-21}.
NOTA – I mali qui menzionati sono uno stretto parallelo con gli elenchi che si trovano in {Matteo 15:18; Marco 7:20-23; Romani 1:29-31 e 2 Timoteo 3:1-5}.
“Or io dico: Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne…” {Galati 5:16}.
“… l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato…” {Romani 5:5}.
“E sopra tutte queste cose, rivestitevi dell’amore, che è il vincolo della perfezione” {Colossesi 3:14}.
“… poiché in Cristo Gesù né la circoncisione, né l’incirconcisione hanno alcun valore, ma la fede che opera mediante l’amore” {Galati 5:6}.
“L’odio provoca liti, ma l’amore copre tutte le colpe” {Proverbi 10:12}.
“… avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché «l’amore coprirà una moltitudine di peccati»” {1 Pietro 4:8}.
“… poiché il regno di Dio non è mangiare e bere, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo” {Romani 14:17}.
NOTA – È il privilegio dei Cristiani quello di avere giustizia, pace e gioia: una giustizia che viene da Dio per fede (Romani 3:21-22); una pace che supera ogni intelligenza (Filippesi 4:7), che il mondo non può dare né togliere; una gioia che rallegra sempre (1 Tessalonicesi 5:16; Filippesi 4:4).
“L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male” {1 Corinzi 13:4-5}.
“… la tua benignità mi ha reso grande” {Salmi 18:35}.
“Ora un servo del Signore non deve contendere, ma deve essere mite verso tutti…” {2 Timoteo 2:24}.
“Ovvero disprezzi le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e longanimità, non conoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?” {Romani 2:4}.
“Non fate le vostre vendette, cari miei, ma lasciate posto all’ira di Dio, perché sta scritto: «A me la vendetta, io renderò la retribuzione, dice il Signore». «Se dunque il tuo nemico ha fame dagli da mangiare, se ha sete dagli da bere; perché, facendo questo, radunerai dei carboni accesi sul suo capo»” {Romani 12:19-20}.
“Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano” {Ebrei 11:6}.
“Il vostro ornamento [sia]… l’essere nascosto nel cuore con un’incorrotta purezza di uno spirito dolce e pacifico, che è di grande valore davanti a Dio” {1 Pietro 3:3-4}.
“… aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza l’auto-controllo…” {2 Pietro 1:5-6}.
NOTA – Una delle più brevi e migliori definizioni di temperanza è auto-controllo. Questa parola nel testo indica molto più che una semplice astinenza da bevande inebrianti, senso limitato che gli viene spesso attribuito. Significa controllo, forza, potere o astinenza da passioni eccitanti e malvagie di ogni tipo. Denota l’autogoverno che l’uomo vincitore o convertito ha sulle cattive propensioni della sua natura. Commentando questo passaggio, il dottor Albert Barnes dice: “Le influenze dello Spirito Santo sul cuore rendono un uomo moderato in tutte le indulgenze (in tutto e per tutto); gli insegnano a frenare le sue passioni e a governare sé stesso.”
“Chi è lento all’ira val più di un forte guerriero, e chi domina il suo spirito val più di chi espugna una città” {Proverbi 16:32}.
“… contro tali cose non vi è legge” {Galati 5:23}.
NOTA – La legge condanna il peccato, ma tutte queste cose, essendo virtù, sono in armonia con la legge perché prodotte dallo Spirito; e la legge, che è spirituale, non può quindi condannarle.
“Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge” {Galati 5:18}.
“… studiandovi di conservare l’unità dello Spirito nel vincolo della pace” {Efesini 4:3}.
I doni dello Spirito
“… egli ha condotto prigioniera la prigionia e ha dato dei doni agli uomini” {Efesini 4:8}.
“Ora, fratelli, non voglio che siate nell’ignoranza riguardo ai doni spirituali” {1 Corinzi 12:1}.
“Per la qual cosa la Scrittura dice: «Essendo salito in alto, egli ha condotto prigioniera la prigionia e ha dato dei doni agli uomini” {Efesini 4:8}.
“Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori” {Efesini 4:11}.
“E Dio ne ha costituiti alcuni nella chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come dottori; poi ha ordinato le potenti operazioni; quindi i doni di guarigione, i doni di assistenza e di governo e la diversità di lingue” {1 Corinzi 12:28}.
“… per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo…affinché non siamo più bambini, sballottati e trasportati da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per la loro astuzia, mediante gli inganni dell’errore, ma dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo” {Efesini 4:12-15}.
“… finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo…” {Efesini 4:13}.
“Or vi sono diversità di doni, ma non vi è che un medesimo Spirito” {1 Corinzi 12:4}.
“Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utilità comune. A uno infatti è data, per mezzo dello Spirito, parola di sapienza; a un altro, secondo il medesimo Spirito, parola di conoscenza; a un altro fede, dal medesimo Spirito; a un altro doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro potere di compiere potenti operazioni; a un altro profezia; a un altro discernimento degli spiriti; a un altro diversità di lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue” {1 Corinzi 12:7-10}.
“Or tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, che distribuisce i suoi doni a ciascuno in particolare come vuole” {1 Corinzi 12:11}.
“Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti dottori? 30 Hanno tutti il dono di potenti operazioni? Hanno tutti i doni di guarigioni? Parlano tutti diverse lingue? Interpretano tutti?” {1 Corinzi 12:29-30}.
“… ma le profezie saranno abolite, le lingue cesseranno e la conoscenza sarà abolita” {1 Corinzi 13:8}.
“Ma quando sarà venuta la perfezione, allora quello che è solo parziale sarà abolito” {1 Corinzi 13:10}.
Il dono di profezia
“… mandandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni” {Apocalisse 1:1}.
“Allora l’Eterno DIO chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?»” {Genesi 3:9}.
“Ho parlato ai profeti, ho moltiplicato le visioni e per mezzo dei profeti ho usato similitudini»” {Osea 12:11}.
“Le cose occulte appartengono all’Eterno, il nostro DIO, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre” {Deuteronomio 29:29}.
“Poiché il Signore, l’Eterno, non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti” {Amos 3:7}.
“Daniele rispose in presenza del re e disse: «Il segreto di cui il re ha chiesto l’interpretazione, non può essere spiegato al re né da saggi, né da astrologi, né da maghi, né da indovini” {Daniele 2:27}.
“Ma c’è un Dio nel cielo che rivela i segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nebukadnetsar ciò che avverrà negli ultimi giorni…” {Daniele 2:28}.
“Ma quanto a me, questo segreto mi è stato rivelato non perché io abbia maggiore sapienza di tutti gli altri viventi, ma perché l’interpretazione sia fatta conoscere al re, e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore” {Daniele 2:30}.
“Il grande Dio ha fatto conoscere al re ciò che deve avvenire d’ora in poi…” {Daniele 2:45}.
“Ecco, le cose di prima sono avvenute, e ora vi annuncio cose nuove; io ve le faccio conoscere prima che germoglino” {Isaia 42:9}.
“Se vi è tra di voi un profeta, io, l’Eterno, mi faccio conoscere a lui in visione, parlo con lui in sogno” {Numeri 12:6}.
“Nessuna profezia infatti è mai proceduta da volontà d’uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo” {2 Pietro 1:21} (Vedi 2 Samuele 23:2}.
“Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere rapidamente e che egli fece conoscere, mandandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni” {Apocalisse 1:1}.
“… sì, mentre stavo ancora parlando in preghiera, quell’uomo Gabriele, che avevo visto in visione all’inizio, mandato con rapido volo, mi raggiunse verso l’ora dell’oblazione della sera. Egli mi ammaestrò, mi parlò e disse: «Daniele, io sono venuto ora per metterti in grado di intendere” {Daniele 9:21-22} (Vedi Daniele 10; Apocalisse 22:9-10).
“Intorno a questa salvezza ricercarono e investigarono i profeti che profetizzarono della grazia destinata a voi, cercando di conoscere il tempo e le circostanze che erano indicate dallo Spirito di Cristo che era in loro, e che attestava anticipatamente delle sofferenze che sarebbero toccate a Cristo e delle glorie che le avrebbero seguite” {1 Pietro 1:10-11}.
“Nel primo anno di Belshatsar, re di Babilonia, Daniele, mentre era a letto, fece un sogno ed ebbe visioni nella sua mente. Poi scrisse il sogno e narrò la sostanza delle cose” {Daniele 7:1} (Vedi Geremia 51:60; Apocalisse 1:10-11).
“Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio…” {Ebrei 1:1-2}.
“L’Eterno, il tuo DIO, susciterà per te un profeta come me, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli; a lui darete ascolto” {Deuteronomio 18:15}.
“Dopo questo avverrà che io spanderò il mio Spirito sopra ogni carne; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni” {Gioele 2:28}.
“Ma questo è ciò che fu detto dal profeta Gioele: “E avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni e i vostri vecchi sogneranno dei sogni” {Atti 2:16-17}.
“«Essendo salito in alto, egli ha condotto prigioniera la prigionia e ha dato dei doni agli uomini»… Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori” {Efesini 4:8-11}.
“Per mezzo di un profeta l’Eterno fece uscire Israele dall’Egitto, e Israele fu custodito da un profeta” {Osea 12:14}.
“Egli sarà il tuo portavoce al popolo; così egli sarà per te la bocca e tu sarai per lui come Dio” {Esodo 4:16}.
“L’Eterno disse a Mosè: «Vedi, io ti faccio come dio per il Faraone, e tuo fratello Aaronne sarà il tuo profeta” {Esodo 7:1}.
“Quando il profeta parla in nome dell’Eterno e la cosa non succede e non si avvera, quella è una cosa che l’Eterno non ha proferito; l’ha detta il profeta per presunzione; non aver paura di lui” {Deuteronomio 18:22}.
“Se sorge in mezzo a te un profeta o un sognatore di sogni che ti proponga un segno o un prodigio, e il segno o il prodigio di cui ti ha parlato si avvera e dice: “Seguiamo altri dèi che tu non hai mai conosciuto e serviamoli“, tu non darai ascolto alle parole di quel profeta o di quel sognatore di sogni, perché l’Eterno, il vostro DIO, vi mette alla prova per sapere se amate l’Eterno, il vostro DIO, con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima. Seguirete l’Eterno, il vostro DIO, lui temerete, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, lo servirete e rimarrete stretti a lui” {Deuteronomio 13:1-4}.
NOTA – Da queste scritture si può vedere che, in primo luogo, se le parole del profeta non danno prova di essere vere, questo prova che Dio non ha mandato quel profeta. D’altra parte, anche se la cosa predetta si avvera, se il presunto profeta cerca di condurre gli altri ad infrangere i comandamenti di Dio, questo, a prescindere da tutti i segni, dovrebbe essere una chiara evidenza che non è un vero profeta.
“Voi dunque li riconoscerete dai loro frutti” {Matteo 7:20}.
“Attenetevi alla legge e alla testimonianza! Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c’è luce” {Isaia 8:20}.
“Non sono queste le parole che l’Eterno degli eserciti ha proclamato per mezzo dei profeti del passato, quando Gerusalemme era abitata e tranquilla assieme alle sue città vicine ed erano pure abitati il Neghev e la pianura?” {Zaccaria 7:7}.
“Credete nell’Eterno, il vostro DIO e sarete saldi; credete nei suoi profeti e prospererete” {2 Cronache 20:20}.
“Non disprezzate le profezie. Provate ogni cosa, ritenete il bene” {1 Tessalonicesi 5:20-21}.
“Il dragone allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei, che custodisce i comandamenti di Dio ed ha la testimonianza di Gesù Cristo” {Apocalisse 12:17}.
“… perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia” {Apocalisse 19:10} (Vedi Apocalisse 1:9).
“Quando non c’è visione profetica il popolo diventa sfrenato, ma beato chi osserva la legge” {Proverbi 29:18} (Vedi Salmi 74:9).
L’effusione dello Spirito
“Ma questo è ciò che fu detto dal profeta Gioele” {Atti 2:16}.
“Ed ecco, io mando su di voi la promessa del Padre mio; ma voi rimanete nella città di Gerusalemme, finché siate rivestiti di potenza dall’alto” {Luca 24:49}.
“Perché Giovanni battezzò con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo, fra non molti giorni” {Atti 1:5}.
NOTA – Giovanni Battista aveva predetto questo battesimo. Egli disse: “Io vi battezzo in acqua, per il ravvedimento; ma colui che viene dopo di me è più forte di me, e io non sono degno neanche di portare i suoi sandali; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco” {Matteo 3:11}.
“Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all’estremità della terra” {Atti 1:8}.
“Or essi, udite queste cose, furono compunti nel cuore e chiesero a Pietro e agli apostoli: «Fratelli, che dobbiamo fare?». Allora Pietro disse loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo»… Quelli dunque che ricevettero la sua parola lietamente furono battezzati; in quel giorno furono aggiunte circa tremila persone” {Atti 2:37-41}.
“Or molti segni e prodigi erano fatti fra il popolo per le mani degli apostoli…Così si aggiungeva al Signore un numero sempre maggiore di credenti, moltitudini di uomini e donne…” {Atti 5:12-14}.
“Intanto la parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede” {Atti 6:7}.
“In quel tempo ci fu grande persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme; e furono tutti dispersi per le contrade della Giudea e della Samaria, ad eccezione degli apostoli… Coloro dunque che furono dispersi andavano attorno, annunziando la parola” {Atti 8:1, 4}.
NOTA – “La persecuzione ha avuto solo la tendenza ad estendere e consolidare la fede che era designata a distruggere…Non c’è lezione che gli uomini abbiano imparato con tanta lentezza quanto il fatto che opporsi e perseguitare gli uomini è il modo migliore di confermarli nelle loro opinioni, e di diffondere le loro dottrine” (Dottor Albert Barnes, su Atti 4:4).
“Ravvedetevi dunque e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati, e perché vengano dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore” {Atti 3:19}.
“… ed egli mandi Gesù Cristo che è stato predicato prima a voi, che il cielo deve ritenere fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, dei quali Dio ha parlato per bocca di tutti i suoi santi profeti fin dal principio del mondo” {Atti 3:20-21}.
NOTA – Da questo sembra evidente che potremmo cercare un’altra effusione dello Spirito per una proclamazione finale del vangelo a tutto il mondo, subito prima del secondo avvento di Cristo e la restituzione di tutte le cose.
“Ma Pietro si alzò in piedi con gli undici e ad alta voce parlò loro: «…Costoro non sono ubriachi, come voi ritenete…Ma questo è ciò che fu detto dal profeta Gioele: “E avverrà negli ultimi giorni, dice Dio, che spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri giovani avranno delle visioni e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. In quei giorni spanderò del mio Spirito sopra i miei servi e sopra le mie serve, e profetizzeranno” {Atti 2:14-18} (Vedi Gioele 2:28-29).
“Gioite quindi, o figli di Sion, e rallegratevi nell’Eterno, il vostro DIO, perché vi ha dato la prima pioggia secondo giustizia e farà cadere per voi la pioggia, la prima pioggia e l’ultima pioggia nel primo mese” {Gioele 2:23} (Vedi Osea 6:3).
NOTA – In Palestina, le prime piogge preparano il terreno per la semina e le ultime piogge fanno maturare il grano per la raccolta. Così la prima effusione dello Spirito ha preparato il mondo per la semina estensiva del seme del vangelo, e l’effusione finale verrà per maturare il grano dorato per il raccolto del mondo, che Cristo chiama “la fine del mondo” (Matteo 13:37-39; Apocalisse 14:14-15).
“Chiedete all’Eterno la pioggia nel tempo dell’ultima pioggia! L’Eterno produrrà lampi seguiti da tuoni e pioggia, darà loro piogge abbondanti, ad ognuno erba nel proprio campo” {Zaccaria 10:1}.
NOTA – Prima che gli apostoli ricevessero il battesimo dello Spirito nella prima pioggia del giorno della Pentecoste, essi “perseveravano con una sola mente nella preghiera e supplica” {Atti 1:14}. In quei momenti essi confessarono le proprie colpe, misero da parte le loro differenze, cessarono le proprie ambizioni egoistiche e le contese di posizione e di potere, così che, quando giunse il tempo dell’effusione, “erano tutti di un solo accordo in un solo luogo”, pronti per riceverla. Per essere preparati all’ultima effusione dello Spirito, è necessario eliminare tutti i peccati e le ambizioni egoistiche, e una simile opera di grazia deve avvenire nei cuori del popolo di Dio.
“Dopo queste cose, vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria” {Apocalisse 18:1}.
“Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: «È caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole” {Apocalisse 18:2}.
NOTA – Il mondo religioso si troverà allora in condizioni simili a quelle in cui si trovava la nazione ebraica, dopo aver rifiutato Cristo al Suo primo avvento (2 Timoteo 3:1-5).
“E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione»” {Atti 2:40}.
“Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe, perché i suoi peccati si sono accumulati e sono giunti fino al cielo, e Dio si è ricordato delle sue iniquità” {Apocalisse 18:4-5}.
NOTA – Una grande opera verrà compiuta in breve tempo sotto l’effusione finale dello Spirito. Molte voci in tutta la terra alzeranno il grido di avvertimento. Segni e prodigi saranno compiuti dai credenti e, come alla Pentecoste, migliaia saranno convertiti in un giorno.
Quelli che non accetteranno questa chiamata finale del vangelo, come gli ebrei increduli, saranno condannati alla distruzione. Le ultime sette piaghe li colpiranno, come guerra, fame, morte e distruzione colpirono gli ebrei che, non credendo in Cristo, non ascoltarono il suo invito a fuggire, e si chiusero in Gerusalemme per la loro perdizione. Coloro che accettano la chiamata e si separano dal peccato e dai peccatori, saranno salvati.
La profezia: perché è stata data?
“Poiché il Signore, l’Eterno, non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti” {Amos 3: 7}. [200-201]
“Infatti tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza” {Romani 15: 4}.
“Tutta la Scrittura è divinamente ispirata…” {2 Timoteo 3: 16}.
“… e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia” {2 Timoteo 3: 16}.
“Nessuna profezia infatti è mai proceduta da volontà d’uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo” {2 Pietro 1: 21}.
“Ecco, le cose di prima sono avvenute e ora vi annuncio cose nuove; io ve le faccio conoscere prima che germoglino” {Isaia 42: 9}.
“Ricordate le cose passate di molto tempo fa, perché io sono Dio e non c’è alcun’ altro; sono DIO e nessuno è simile a me, che annuncio la fine fin dal principio, e molto tempo prima le cose non ancora avvenute” {Isaia 46: 9-10}.
NOTE – In contrasto con ciò, si noti la seguente affermazione di un noto storico moderno circa l’incapacità dell’uomo di rivelare il futuro:
“La storia ha fatto ancora così pochi progressi verso la base scientifica che non è in grado di predire nulla di ciò che avverrà in seguito. Per quanto riguarda il futuro, è cieca come una pietra. Non esiste un filosofo al mondo che possa prevedere l’evoluzione storica nella misura di un solo giorno. […] Il figlio più saggio del mattino non può né predire né prevedere la natura di ciò che avverrà nell’anno che bussa alla porta” (John Clark Ridpath, in Christian at Work, 27 dicembre 1894).
Ma il futuro è chiaro per Dio, perché Egli conosce ogni cosa. Più di ogni altra, forse, le profezie della Bibbia e il loro adempimento testimoniano l’ispirazione divina delle Scritture. [202]
“Poiché il Signore, l’Eterno, non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti” {Amos 3: 7}.
“Le cose occulte appartengono all’Eterno, il nostro DIO, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre” {Deuteronomio 29: 29}.
“Infatti non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signor nostro Gesù Cristo, andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà” {2 Pietro 1: 16}.
“E noi udimmo questa voce recata dal cielo, quando eravamo con lui sul monte santo” {2 Pietro 1: 18}.
“Noi abbiamo anche la parola profetica più certa…” {2 Pietro 1: 19}.
NOTA – Ogni adempimento della profezia è una certezza della veridicità e dell’affidabilità della profezia.
“… a cui fate bene a porgere attenzione, come a una lampada che splende in un luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori” {2 Pietro 1: 19}.
“ottenendo il compimento della vostra fede, la salvezza delle anime. Intorno a questa salvezza ricercarono e investigarono i profeti che profetizzarono della grazia destinata a voi” {1 Pietro 1: 9-10}.
“cercando di conoscere il tempo e le circostanze che erano indicate dallo Spirito di Cristo che era in loro, e che attestava anticipatamente delle sofferenze che sarebbero toccate a Cristo e delle glorie che le avrebbero seguite” {1 Pietro 1: 11}.
“Quando dunque avrete visto l’abominazione della desolazione predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo (chi legge intenda)” {Matteo 24: 15}.
“Ma tu, Daniele, tieni nascoste queste parole e sigilla il libro fino al tempo della fine, molti andranno avanti e indietro e la conoscenza aumenterà” {Daniele 12: 4}.
“Egli rispose: «Va Daniele, perché queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. Molti saranno purificati, imbiancati e affinati; ma gli empi agiranno empiamente e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi” {Daniele 12: 9-10}.
“Rivelazione di Gesù Cristo” {Apocalisse 1: 1}, [“Apocalisse” o “Rivelazione”].
“Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e serbano le cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino” {Apocalisse 1: 3}. [204]
Il sogno di Nabucodonosor
“Ma c’è un Dio nel cielo che rivela i segreti” {Daniele 2: 28}.
“Il re disse loro: «Ho fatto un sogno e il mio spirito è turbato, finché riuscirò a conoscere il sogno»” {Daniele 2: 3}.
“I Caldei risposero davanti al re e dissero: «Non c’è alcun uomo sulla terra che possa far sapere ciò che il re domanda. Infatti nessun re, signore o sovrano ha mai chiesto una cosa simile ad alcun mago, astrologo o Caldeo. La cosa che il re domanda è troppo difficile e non c’è nessuno che la possa far sapere al re, se non gli déi, la cui dimora non è fra i mortali»” {Daniele 2: 10-11}.
“Così Daniele entrò dal re e gli chiese di dargli tempo, perché potesse far conoscere al re l’interpretazione del sogno” {Daniele 2: 16}.
“Allora il segreto fu rivelato a Daniele in una visione notturna. Così Daniele benedisse il Dio del cielo” {Daniele 2: 19}.
“Daniele rispose in presenza del re e disse: «Il segreto di cui il re ha chiesto l’interpretazione, non può essere spiegato al re né da saggi, né da astrologi, né da maghi né da indovini. Ma c’è un Dio nel cielo che rivela i segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nebukadnetsar ciò che avverrà negli ultimi giorni…” {Daniele 2: 27-28}.
“… Questo è stato il tuo sogno e le visioni della tua mente sul tuo letto… Tu stavi guardando, o re, ed ecco una grande immagine; questa enorme immagine, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con un aspetto terribile” {Daniele 2: 28, 31}.
“La testa di questa immagine era d’oro fino, il suo petto e le sue braccia erano d’argento, il suo ventre e le sue cosce di bronzo, le sue gambe di ferro, i suoi piedi in parte di ferro e in parte d’argilla” {Daniele 2: 32-33}.
“Mentre stavi guardando, una pietra si staccò, ma non per mano d’uomo, e colpì l’immagine sui suoi piedi di ferro e d’argilla e li frantumò” {Daniele 2: 34}.
“Allora il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro furono frantumati insieme e diventarono come la pula sulle aie d’estate; il vento li portò via e di essi non si trovò più alcuna traccia. Ma la pietra che aveva colpito l’immagine diventò un grande monte, che riempì tutta la terra” {Daniele 2: 35}.
“Questo è il sogno; ora ne daremo l’interpretazione davanti al re. Tu, o re, sei il re dei re, perché il Dio del cielo ti ha dato il regno, la potenza, la forza e la gloria. Dovunque dimorano i figli degli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo, egli li ha dati nelle tue mani e ti ha fatto dominare sopra tutti loro. Tu sei quella testa d’oro” {Daniele 2: 36-38}. [206]
NOTA – Il carattere dell’impero babilonese è opportunamente indicato dalla natura del materiale che componeva la parte dell’immagine con cui era simboleggiato: la testa d’oro. Era “il regno d’oro di un’età d’oro”. La città di Babilonia, la sua metropoli, secondo la storia torreggiava a un’altezza mai eguagliata da nessuna delle sue rivali successive. “Situata nel giardino d’Oriente; disposta in un quadrato perfetto di sessanta miglia di circonferenza, quindici miglia per lato, circondata da un muro alto trecentocinquanta piedi e spesso ottantasette piedi, con un fossato, o fosso, intorno a questo, di uguale capacità cubica del muro stesso; divisa in seicentosettantasei piazze, disposte in rigogliosi campi e giardini, intervallati da magnifiche abitazioni, questa città, che conteneva al suo interno molte tra le meraviglie del mondo, era essa stessa la più grande meraviglia… Tale era Babilonia, con Nabucodonosor, giovane, audace e vigoroso re, seduto sul suo trono”.
“Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo…” {Daniele 2: 39}.
“In quella stessa notte Belshatsar re dei Caldei, fu ucciso; e Dario, il Medo, ricevette il regno all’età di sessantadue anni” {Daniele 5: 30-31}.
“… il tuo regno è stato diviso ed è stato dato ai Medi e ai Persiani” {Daniele 5: 28}.
“… il suo petto e le sue braccia erano d’argento…” {Daniele 2: 32}.
“… il suo ventre e le sue cosce di bronzo” {Daniele 2: 32}.
“… poi un terzo regno di bronzo, che dominerà su tutta la terra” {Daniele 2: 39}.
“Il quarto regno sarà forte come il ferro, perché il ferro fa a pezzi e stritola ogni cosa; come il ferro che frantuma, quel regno farà a pezzi e frantumerà tutti questi regni” {Daniele 2: 40}.
“Ora, in quei giorni fu emanato un decreto da parte di Cesare Augusto che si compisse il censimento di tutto l’impero [o “mondo”, KJV]” {Luca 2: 1}.
NOTA – Descrivendo le conquiste romane, Gibbon utilizza la stessa immagine impiegata nella visione di {Daniele 2}. Dice: “Le armate della repubblica, talvolta vinte in battaglia, ma sempre vittoriose in guerra, avanzavano a passi rapidi verso l’Eufrate, il Danubio, il Reno e l’oceano; e le immagini d’oro, d’argento o d’ottone, che potevano servire a rappresentare le nazioni e i loro re, vennero successivamente spezzate dalla ferrea monarchia di Roma” (p. 38, par. I, sotto “Osservazioni generali”, alla fine del capitolo).
“Come tu hai visto che i piedi e le dita erano in parte d’argilla di vasaio e in parte di ferro, così quel regno sarà diviso” {Daniele 2: 41}. [207]
“E come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile” {Daniele 2: 42}.
“Come hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, essi si mescoleranno per seme umano, ma non si uniranno l’uno all’altro, esattamente come il ferro non si amalgama con l’argilla” {Daniele 2: 43}.
NOTE – Carlo Magno, Carlo V, Luigi XIV e Napoleone hanno tutti cercato di riunire i frammenti dell’Impero Romano, ma hanno fallito. Sono stati creati legami matrimoniali e interconiugali per rafforzare e cementare il regno in frantumi, ma nessuno ci è riuscito. L’elemento di disunione rimane. Dalla caduta dell’Impero Romano, nel 476 d.C., in Europa si sono verificate molte rivoluzioni politiche e cambiamenti territoriali, ma il suo stato di divisione permane. Questo sogno straordinario, come interpretato da Daniele, presenta in forma brevissima, eppure con chiarezza inequivocabile, il corso degli imperi mondiali dal tempo di Nabucodonosor fino alla chiusura della storia terrena e all’instaurazione del regno eterno di Dio. La storia conferma la profezia. Babilonia ebbe la sovranità del mondo dal tempo di questo sogno, 603 a.C., fino al 538 a.C., quando passò ai Medi e ai Persiani. La vittoria delle forze greche nella battaglia di Arbela, nel 331 a.C., segnò la caduta dell’Impero Medo-Persiano e i Greci divennero i dominatori incontrastati del mondo. La battaglia di Pydna, in Macedonia, nel 168 a.C., fu l’ultimo sforzo organizzato per resistere alla conquista del mondo da parte dei Romani; in quel momento, quindi, la sovranità passò dai Greci ai Romani e il quarto regno fu pienamente stabilito. La divisione di Roma in dieci regni è definitivamente preannunciata nella visione riportata nel settimo capitolo di Daniele, avvenuta tra il 351 d.C. e il 476 d.C.
“Al tempo di questi re il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto; questo regno non sarà lasciato a un altro popolo, ma frantumerà e annienterà tutti quei regni, e sussisterà in eterno” {Daniele 2: 44}.
NOTA – Questo versetto preannuncia l’instaurazione di un altro regno universale, il regno di Dio. Questo regno deve rovesciare e soppiantare tutti i regni terreni esistenti e deve durare per sempre. Il tempo dell’instaurazione di questo regno doveva essere “al tempo di questi re”. Questo non può riferirsi ai quattro imperi o regni precedenti, perché non erano contemporanei, ma successivi; né può riferirsi a un’instaurazione del regno al primo avvento di Cristo, perché i dieci regni sorti dalle rovine dell’Impero Romano non esistevano ancora. Deve quindi essere riferito a qualcosa di futuro.
“Poi il settimo angelo suonò la tromba e si fecero grandi voci nel cielo che dicevano: «I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli»” {Apocalisse 11: 15}.
“Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo” {Matteo 6: 10}.
“Ti scongiuro dunque davanti a Dio e al Signore Gesù Cristo, che ha da giudicare i vivi e i morti, nella sua apparizione e nel suo regno” {2 Timoteo 4: 1}.
“Colui che testimonia queste cose, dice: «Sì, vengo presto. Amen». Sì, vieni, Signore Gesù” {Apocalisse 22: 20}.
Il Vangelo del Regno
“Al tempo di questi re il Dio del cielo farà sorgere un regno” {Daniele 2: 44}.
“E Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l’evangelo del regno, e sanando ogni malattia e ogni infermità fra il popolo” {Matteo 4: 23}.
“E questo evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine” {Matteo 24: 14}.
“Ora l’Eterno disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò. Io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai una benedizione. E benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà; e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra” {Genesi 12: 1-3}.
“E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato le nazioni mediante la fede, diede prima ad Abrahamo una buona notizia: «Tutte le nazioni saranno benedette in te»” {Galati 3: 8}.
“Perciò il Signore dice: «Poiché questo popolo Si avvicina a me solo con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me, e il loro timore di me è solo un comandamento insegnato da uomini, perciò, ecco, io continuerò a fare meraviglie in mezzo a questo popolo, sì, meraviglie e prodigi; la sapienza dei suoi savi perirà e l’intelligenza dei suoi intelligenti scomparirà»” {Isaia 29: 13-14}.
“Così dice l’Eterno degli eserciti, il Dio d’Israele: «Emendate le vostre vie e le vostre opere, e io vi farò abitare in questo luogo. Non ponete la vostra fiducia in parole ingannatrici, dicendo: «Questo è il tempio dell’Eterno, il tempio dell’Eterno, il tempio dell’Eterno!»” {Geremia 7: 3-4}.
“Così tutti gli Israeliti furono registrati secondo le genealogie e furono iscritti nel libro dei re d’Israele. Ma Giuda fu deportato a Babilonia, a motivo delle sue infedeltà” {1 Cronache 9: 1}.
NOTA – Fin dai tempi più remoti è sempre stato il proposito di Dio che coloro che ricevevano il Vangelo lo facessero conoscere anche ad altri. Per questo scopo scelse un popolo speciale e lo stabilì in Palestina, sulla via delle nazioni; ma essi chiusero per sé stessi la rivelazione della verità e la persero. Alcuni, come Daniele e i suoi compagni, mantennero un legame personale con Dio, anche se circondati dalla decadenza spirituale e dall’arido formalismo, e così furono scelti da Dio per portare avanti il Suo piano di predicazione del Vangelo nel regno di Babilonia. Furono messi alla prova e addestrati in Babilonia, come mostra il primo capitolo di Daniele, e poi, essendo pronti a far conoscere il Vangelo, la strada si aprì provvidenzialmente attraverso il sogno di Nabucodonosor.
“Al tempo di questi re il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto…” {Daniele 2: 44}.
“… questo regno non sarà lasciato a un altro popolo, ma frantumerà e annienterà tutti quei regni…” {Daniele 2: 44}.
“… e sussisterà in eterno” {Daniele 2: 44}.
“Ed io altresì ti dico, che tu sei Pietro, e sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte dell’inferno non la potranno vincere” {Matteo 16: 18}.
NOTA – Anticamente le porte delle città erano luoghi in cui si tenevano i giudizi dei tribunali, si trattavano affari e si deliberava su questioni pubbliche. La parola porte, quindi, è usata per indicare i consigli, i disegni, le macchinazioni e i propositi malvagi. Le porte dell’inferno significano le trame, gli stratagemmi e i progetti di Satana per rovesciare la Chiesa. Ma nessuno di questi prevarrà.
“La tua casa e il tuo regno saranno resi saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre” {2 Samuele 7: 16}.
NOTA – Unendo la Sua divinità con l’umanità, nel diventare il Figlio di Davide, Cristo ha posto il fondamento su cui ha costruito la Sua chiesa, stabilendo così la casa di Davide per sempre. Il regno di Dio, la casa di Davide e la chiesa di Cristo sono così inseparabilmente connessi in questa profezia che l’instaurazione di uno dei due comporta [automaticamente] l’instaurazione degli altri due.
“Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine” {Luca 1: 32-33}.
“Il figlio di Davide” {Matteo 22: 42}.
“E, senza alcun dubbio, grande è il mistero della pietà: Dio è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato tra i gentili, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria” {1 Timoteo 3: 16}.
“Ed egli disse loro: «A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a coloro che sono di fuori tutte queste cose si propongono in parabole” {Marco 4: 11}.
“La cosa che il re domanda è troppo difficile e non c’è nessuno che la possa far sapere al re, se non gli déi, la cui dimora non è fra i mortali [o “non è nella carne” KJV]” {Daniele 2: 11}.
NOTA – L’unione del divino e dell’umano nella persona di Cristo è “il mistero della pietà” o “il mistero del regno di Dio”. Nel caso del seme che viene seminato nel campo, questo stesso principio è illustrato dall’unione della potenza riproduttiva con la forma materiale. Come il seme è in grado di moltiplicarsi, così Cristo riproduce il Proprio carattere nei credenti, rendendoli partecipi della natura divina. Alla Sua venuta, Egli conferisce ai sudditi del regno il dono dell’immortalità (1 Corinzi 15:51-53), è così che il regno resterà in eterno. È molto probabile che i saggi di Babilonia non comprendessero l’incarnazione di Dio nella carne, nel Messia a venire, ma nella loro affermazione che la dimora degli déi non era nella carne annunciavano l’errore fondamentale di Babilonia, sia antica che moderna, e negavano realmente il principio vitale del cristianesimo. Questo era il segreto più importante, o il mistero del regno di Dio, che doveva essere conosciuto a Babilonia e che deve essere ancora proclamato in tutto il mondo. [212]
“Allora Daniele andò a casa sua e fece sapere la cosa ai suoi compagni Hananiah, Mishael e Azaria perché implorassero misericordia dal Dio del cielo riguardo a questo segreto…” {Daniele 2: 17-18}.
“… perché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte col resto dei savi di Babilonia” {Daniele 2: 18}.
“Allora il segreto fu rivelato a Daniele in una visione notturna. Così Daniele benedisse il Dio del cielo” {Daniele 2: 19}.
NOTA – La verità più vitale del Vangelo del Regno di Dio era negata nella religione di Babilonia. Ciò rendeva necessario che proprio questa verità fosse predicata a Babilonia. Questo mistero del regno di Dio era il reale ed essenziale segreto che i saggi di Babilonia non potevano far conoscere al re e che poteva essere appreso solo per rivelazione. Questo è il “mistero che dalle più antiche età è stato nascosto in Dio” {Efesini 3: 9}; e “le ricchezze della gloria di questo mistero” è “Cristo in voi, speranza di gloria” {Colossesi 1: 27}, o “il mistero del Vangelo” {Efesini 6: 19}.
“Il re parlò a Daniele e disse: «In verità il vostro Dio è il Dio degli déi, il Signore dei re e il rivelatore dei segreti, poiché tu hai potuto rivelare questo segreto»” {Daniele 2: 47}.
“Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. E tutte le genti saranno radunate davanti a lui… Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo” {Matteo 25: 31-34}. [213]
Quattro grandi monarchie
“Il sogno è veritiero e la sua interpretazione è sicura” {Daniele 2: 45}.
“Nel primo anno di Belshatsar, re di Babilonia, Daniele, mentre era a letto, fece un sogno ed ebbe visioni nella sua mente. Poi scrisse il sogno e narrò la sostanza delle cose” {Daniele 7: 1}.
NOTA – Cioè nel primo anno di Belshazzar come re associato al padre Nabonide, ovvero nel 540 a.C.
“Quanto a me, Daniele, il mio spirito rimase addolorato nell’involucro del corpo e le visioni della mia mente mi turbarono” {Daniele 7: 15}.
NOTA – L’effetto del sogno di Daniele su di lui, si noterà, fu simile a quello dei sogni di Nabucodonosor; lo turbò (Si veda Daniele 2: 1).
“Mi avvicinai a uno di quelli che stavano lì vicino e gli domandai la verità di tutto questo; ed egli mi parlò e mi fece conoscere l’interpretazione di quelle cose” {Daniele 7: 16}.
“Daniele dunque prese a dire: «Io guardavo nella mia visione, di notte, ed ecco, i quattro venti del cielo squassavano il Mar Grande” {Daniele 7: 2}.
“e quattro grandi bestie salivano dal mare, una diversa dall’altra” {Daniele 7: 3}.
“Queste grandi bestie, che sono quattro, rappresentano quattro re che sorgeranno dalla terra” {Daniele 7: 17}.
NOTA – La parola “re” qui, come in (Daniele 2:44), indica i “regni”, come spiegato in (Daniele 7:23-24); i due termini sono usati in modo intercambiabile in questa profezia.
Liti, guerre, tumulti (Geremia 25: 31-33; Geremia 49: 36-37).
NOTA – Che i venti denotino lotte e guerre è evidente dalla visione stessa. Come risultato dello sconquassarsi dei venti, i regni sorgono e cadono.
“Poi mi disse: «Le acque che hai visto, dove siede la meretrice, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue” {Apocalisse 17: 15}.
NOTA – Nel secondo capitolo di Daniele, sotto la figura di un uomo, viene mostrato lo schema politico dell’ascesa e della caduta dei regni terreni, che precede l’instaurazione del Regno Eterno di Dio. Nel settimo capitolo, i governi terreni sono rappresentati sotto il simbolo di bestie feroci e selvagge, l’ultima in modo particolare, che opprime e perseguita i santi dell’Altissimo.
“La prima era simile a un leone ed aveva ali di aquila. Io guardavo, finché le furono strappate le ali; poi fu sollevata da terra, fu fatta stare ritta sui due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d’uomo” {Daniele 7: 4}.
NOTA – Il leone, la prima di queste quattro grandi bestie, come la testa d’oro del sogno di Nabucodonosor, rappresenta la monarchia babilonese; il leone, il re delle bestie, sta alla testa della sua specie, come l’oro sta alla testa dei metalli. Le ali dell’aquila indicano senza dubbio la rapidità con cui Babilonia estese le sue conquiste sotto Nabucodonosor, che regnò dal 604 a.C. al 561 a.C. Questo regno fu abbattuto dai Medi e dai Persiani nel 538 a.C.
“Ed ecco un’altra bestia, la seconda, simile ad un orso; si alzava su di un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: «Levati, mangia molta carne»” {Daniele 7: 5}. [216]
NOTA – “Questo era l’Impero Medo-Persiano, qui rappresentato sotto il simbolo di un orso… I Medi e i Persiani sono paragonati a un orso per la loro crudeltà e la loro sete di sangue, essendo l’orso un animale molto vorace e crudele” (Daniele 7: 5).
“Dopo questo, io guardavo, ed eccone un’altra simile a un leopardo, che aveva quattro ali di uccello sul suo dorso; la bestia aveva quattro teste e le fu dato il dominio” {Daniele 7: 6}.
NOTE – Se le ali di un’aquila sul dorso di un leone denotavano rapidità di movimento nell’Impero Babilonese o Assiro (Abacuc 1: 6-8), quattro ali sul leopardo devono indicare una rapidità di movimento senza pari nell’Impero Greco. Questo è storicamente vero.
“La rapidità delle conquiste di Alessandro in Asia fu meravigliosa: irruppe come un torrente sull’Impero Persiano in via di estinzione e ogni opposizione fu inutile. I giganteschi eserciti raccolti per contrastarlo si sciolsero come neve al sole. Le battaglie di Granico, nel 334 a.C., di Issus, l’anno successivo, e di Arbela, nel 331 a.C., decisero il destino dell’Impero Persiano e stabilirono l’ampio dominio dei Greci” (“Il programma divino della storia del mondo”, di H. Grattan Guinness, pagina 308).
“La bestia aveva anche quattro teste”. L’impero greco mantenne la sua unità solo per poco tempo dopo la morte di Alessandro, avvenuta nel 323 a.C. Entro ventidue anni dalla fine della sua brillante carriera, ovvero entro il 301 a.C., l’impero fu diviso tra i suoi quattro principali generali. Cassandro prese la Macedonia e la Grecia a ovest; Lisimaco ebbe la Tracia e le parti dell’Asia sull’Ellesponto e sul Bosforo a nord; Tolomeo ricevette l’Egitto, la Lidia, l’Arabia, la Palestina e la Cœle-Siria a sud; Seleuco ebbe tutto il resto dei domini di Alessandro a est.
“Dopo questo, io guardavo nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte, essa aveva grandi denti di ferro; divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi, era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna” {Daniele 7: 7}.
“Ed egli mi parlò così: «La quarta bestia sarà un quarto regno sulla terra che sarà diverso da tutti gli altri regni e divorerà tutta la terra, la calpesterà e la stritolerà” {Daniele 7: 23}.
NOTE – “Questo è riconosciuto da tutti come l’Impero Romano. Era spaventoso, terribile ed estremamente forte… e divenne, in effetti, come gli scrittori romani si dilettano a chiamarlo, l’impero di tutto il mondo” {Daniele 7: 7}.
La sconfitta definitiva dei Greci da parte dei Romani avvenne nella battaglia di Pydna, nel 168 a.C.
“Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno…” {Daniele 7: 24}.
NOTE – L’Impero romano fu suddiviso in dieci regni tra il 351 d.C. e il 476 d.C. “Lo storico Machiavelli, senza il minimo riferimento a questa profezia, riporta il seguente elenco delle nazioni che occupavano il territorio dell’Impero d’Occidente al momento della caduta di Romolo Augustolo (476 d.C.), ultimo imperatore di Roma: Longobardi, Franchi, Burgundi, Ostrogoti, Visigoti, Vandali, Eruli, Svevi, Unni e Sassoni: dieci in tutto.
“Tra incessanti e quasi innumerevoli fluttuazioni, i regni dell’Europa moderna, dalla loro nascita a oggi, sono stati in media dieci. Dalla disgregazione dell’antica Roma non sono mai stati uniti in un’unica. Non hanno mai formato un insieme come gli Stati Uniti. Nessun progetto di orgogliosa ambizione volto a riunire i frammenti rotti ha mai avuto successo; quando sono sorti, sono stati invariabilmente mandati in frantumi. “E la divisione è evidente ora come non mai. Oggi è chiaramente e palesemente iscritta sulla carta geografica dell’Europa e pone lo scettico di fronte alla testimonianza silenziosa ma conclusiva dell’adempimento di questa grande profezia. Chi può modificare o aggiungere a questo decuplo elenco di regni che ora occupano la sfera dell’antica Roma? Italia, Austria, Svizzera, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Belgio, Spagna e Portogallo – dieci, e non di più; dieci, e non di meno” (“Il programma divino della storia del mondo”, di H. Grattan Guinness, pagine 318-321). [217]
“Stavo osservando le corna, quand’ecco in mezzo ad esse spuntò un altro piccolo corno, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte; ed ecco in quel corno c’erano degli occhi simili a occhi di uomo e una bocca che proferiva grandi cose” {Daniele 7: 8}.
“Allora desiderai sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre e straordinariamente terribile, con denti di ferro e artigli di bronzo, che divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi, e intorno alle dieci corna che aveva sulla testa, e intorno all’altro corno che spuntava e davanti al quale erano cadute tre corna, cioè quel corno che aveva occhi e una bocca che proferiva grandi cose e che appariva maggiore delle altre corna” {Daniele 7: 19-20}.
“… dopo di loro ne sorgerà un altro…” {Daniele 7: 24}.
NOTA – Le dieci corna, come già mostrato, sorsero quando Roma, il quarto regno, fu diviso in dieci regni. La divisione fu completata nel 476 d.C. Dopo di loro sarebbe sorta la potenza del “piccolo corno”.
“… che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re” {Daniele 7: 24}.
NOTE – Quel potere che sorse nell’Impero Romano dopo la caduta di Roma nel 476 d.C., che era completamente diverso da tutti i dieci regni in cui Roma era divisa (perché pretendeva ed esercitava un potere spirituale sugli altri regni), e davanti al quale tre degli altri re – gli Eruli, i Vandali e gli Ostrogoti – caddero, fu il Papato.
Avendo individuato il luogo e il tempo del regno del piccolo corno, lo studio del suo carattere e della sua opera sarà considerato nelle letture che seguono. [218]
Il regno e l’opera dell’Anticristo
“Egli proferirà parole contro l’Altissimo…” {Daniele 7: 25}.
“Egli sarà diverso dal primo e sottometterà tre re” {Daniele 7: 24}.
NOTA – Il Papato, sorto sulle rovine dell’Impero Romano, si differenziava da tutte le precedenti forme di potere romano, in quanto era un dispotismo ecclesiastico che rivendicava il dominio universale sugli affari spirituali e temporali, soprattutto sui primi. Era un’unione di Chiesa e Stato, con la Chiesa dominante.
“Egli proferirà parole contro l’Altissimo…” {Daniele 7: 25}.
“l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra sé stesso e proclamando di essere Dio” {2 Tessalonicesi 2: 4}.
NOTE – I seguenti estratti, da opere autorevoli, la maggior parte delle quali di scrittori cattolici romani, indicheranno fino a che punto il Papato ha fatto proprio questo:
“Tutti i nomi che nella Scrittura sono attribuiti a Cristo e che implicano la Sua supremazia sulla Chiesa, sono attribuiti anche al Papa… Perché tu sei il pastore, tu sei il medico, tu sei il direttore, tu sei il coltivatore; infine tu sei un altro Dio sulla terra” (Dall’orazione di Cristoforo Marcello nella quarta sessione del V Concilio Lateranense, Labbe and Cossart’s “History of the Councils”, pubblicata nel 1672, Vol. XIV, col. 109).
“Infatti, non l’uomo, ma Dio, non per autorità umana, ma piuttosto per autorità divina, libera coloro che, per necessità delle chiese o per ciò che è considerato un beneficio, il romano pontefice (che è vicegerente in terra, non del semplice uomo, ma del vero Dio) li separa [dalle loro chiese]… Il Papa è il giudice supremo della legge sulla terra. È il vicegerente di Cristo, che non solo è sacerdote per sempre, ma anche Re dei re e Signore dei signori” (Dalla Civiltà Cattolica, 18 marzo 1871, citata in “Vatican Council”, di Leonard Woolsey Bacon, edizione American Tract Society, pagina 220).
“Cristo ha affidato il suo ufficio al sommo pontefice… ma tutto il potere in cielo e in terra è stato dato a Cristo… quindi il sommo pontefice, che è il suo vicario, avrà questo potere” (Vol. 1, sulle parole Porro Subesse Romano Pontiff. Diritto canonico, pubblicato nel 1556, Vol. III, “Extravagantes Communes”, col. 29). [219]
“Perciò il Papa è incoronato con una triplice corona, come re del cielo, della terra e del purgatorio (Infernorum)” (“Prompta Bibliotheca”, Ferraris, Vol. VI, pagina 26, articolo “Papa”).
“La decisione del Papa e la decisione di Dio costituiscono una sola decisione, così come l’opinione del Papa e quella del suo discepolo sono la stessa. Poiché, dunque, si fa sempre appello da un giudice inferiore a uno superiore, in quanto nessuno è più grande di sé, non si può fare appello dal Papa a Dio, perché c’è un unico concistoro del Papa stesso e di Dio stesso, di cui il Papa stesso è il portachiavi e il portiere. Perciò nessuno può appellarsi dal Papa a Dio, come nessuno può entrare nel concistoro di Dio senza la mediazione del Papa, che è il portatore della chiave e il portiere del concistoro della vita eterna; e come nessuno può appellarsi a sé stesso, così nessuno può appellarsi dal Papa a Dio, perché c’è una sola decisione e una sola curia di Dio e del Papa” (Scritti di Agostino di Ancona, stampati senza frontespizio né paginazione, Ques. VI, “Sull’appello alla decisione del Papa”).
“Tutti i fedeli di Cristo devono credere che la Santa Sede Apostolica e il Romano Pontefice possiedono il primato su tutto il mondo, e che il Romano Pontefice è il successore del beato Pietro, principe degli apostoli, ed è il vero vicario di Cristo, e il capo di tutta la chiesa, e padre e maestro di tutti i cristiani, e che il pieno potere gli è stato dato nel beato Pietro per governare, nutrire e governare la chiesa universale da Gesù Cristo nostro Signore” (“Petri Privilegium”, nella sezione “Il Concilio Vaticano e le sue definizioni”, di Henry Edward Manning, arcivescovo di Westminster (cattolico romano), Londra, Longmans, Green & Co, 1871, pagina 214).
“Insegniamo e definiamo che è un dogma divinamente rivelato; che il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando nell’esercizio dell’ufficio di Pastore e Dottore di tutti i cristiani, in virtù della sua suprema autorità apostolica definisce una dottrina sulla fede o sui costumi che deve essere tenuta dalla Chiesa universale, con l’assistenza divina promessa a lui nel beato Pietro, è in possesso di quell’infallibilità con cui il Redentore divino ha voluto che la Sua Chiesa fosse dotata per definire la dottrina sulla fede o sui costumi; e che quindi tali definizioni del Romano Pontefice sono irreformabili di per sé, e non dal consenso della Chiesa… Se Gesù Cristo venisse in persona dal cielo in una chiesa per amministrare il sacramento della riconciliazione e dicesse a un penitente: “Ti assolvo”, e se un sacerdote seduto al suo fianco nel tribunale della penitenza pronunciasse su un penitente le stesse parole: “Ti assolvo”, non c’è dubbio che nel secondo caso, come nel primo, il penitente sarebbe ugualmente sciolto dal suo peccato” (“Gesù vivo nel sacerdote”, del Rev. P. Millet, S. J., Traduzione inglese del Rev. Thomas Sebastian Byrne, D. D., vescovo di Nashville; New York, Benziger Brothers, stampatori della Santa Sede Apostolica, 1901, pagine 23, 24. Imprimatur, Michael Augustine, arcivescovo di New York).
Tra le ventisette proposizioni conosciute come i “Dettati di Hildebrand”, che, con il nome di Gregorio VII, fu Papa dal 1073 al 1987, si trovano le seguenti affermazioni:
“2. Che solo il pontefice romano è universalmente giusto.
“Hanno assunto l’infallibilità, che appartiene solo a Dio. Professano di perdonare i peccati, cosa che appartiene solo a Dio. Professano di aprire e chiudere il cielo, cosa che appartiene solo a Dio. Si professano più alti di tutti i re della terra, cosa che appartiene solo a Dio. E vanno oltre Dio pretendendo di sciogliere intere nazioni dal giuramento di fedeltà ai loro re, quando questi non sono di loro gradimento. E vanno contro Dio quando concedono indulgenze per il peccato. Questa è la peggiore di tutte le bestemmie” (Adam Clarke, su Daniele 7: 25).
“… perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli…” {Daniele 7: 25}.
NOTE – “Sotto queste sanguinose massime [già citate], dall’XI e XII secolo furono portate avanti quelle persecuzioni che sono rimaste impresse nella pagina della storia. Dopo il martirio di Orléans, seguirono l’estirpazione degli Albigesi sotto forma di crociata, l’istituzione dell’Inquisizione, i crudeli tentativi di estinguere i Valdesi, i martiri dei Lollardi, le crudeli guerre per sterminare i Boemi, il rogo di Huss e Girolamo e di moltissimi altri confessori, prima della Riforma; e dopo, le feroci crudeltà praticate nei Paesi Bassi, i martiri del regno della regina Maria, l’estinzione con il fuoco e la spada della Riforma in Spagna e in Italia, con la frode e la persecuzione in Polonia, il massacro di Bartolomeo, la persecuzione degli ugonotti da parte della Lega, l’estirpazione dei valdesi e tutte le crudeltà e i pregiudizi connessi con la revoca dell’Editto di Nantes. Questi sono i fatti più evidenti che spiegano la profezia, oltre ai lenti e segreti omicidi del santo tribunale dell’Inquisizione” (“Le prime due visioni di Daniele”, Rev. T. R. Birks, M. A., Londra, 1845, pagine 248, 249).
Un riassunto dettagliato del numero di vittime dell’Inquisizione in Spagna è riportato in (“Storia dell’Inquisizione in Spagna”, di Llorente, segretario dell’Inquisizione, pagine 206-208). Secondo questa autorità, il numero dei condannati e dei morti tra le fiamme è di 31.912 persone.
“La Chiesa ha perseguitato. Solo un principiante di storia della Chiesa può negarlo… Centocinquant’anni dopo Costantino i donatisti furono perseguitati e talvolta messi a morte… I protestanti sono stati perseguitati in Francia e in Spagna con la piena approvazione delle autorità ecclesiastiche. Abbiamo sempre difeso la persecuzione degli Ugonotti e l’Inquisizione Spagnola. Ovunque e in qualsiasi momento ci sia una cattolicità onesta, sarà tracciata una chiara distinzione tra la verità e l’errore, tra la cattolicità e tutte le forme di errore. Quando riterrà opportuno usare la forza fisica, la userà” (“The Western Watchman Roman Catholic”, di St. Louis, 24 dicembre 1908).
“… e penserà di mutare i tempi e la legge…” {Daniele 7: 25}.
NOTE – “Il piccolo corno, inoltre, penserà di cambiare i tempi”. La descrizione si applica, in tutta la sua forza, alla sistematica perversione delle parole di Dio dalla Chiesa di Roma. Il portavoce del Papa, ad esempio, nel Concilio Lateranense, dichiara che nella sottomissione di tutte le nazioni a Lione si è adempiuta la profezia: “Tutti i re cadranno e lo adoreranno; tutte le nazioni lo serviranno e gli obbediranno”. Il carattere stesso dell’anticristo appare in quei sostenitori del Papato che vorrebbero scagionarlo dalla colpa dell’idolatria vera e propria, perché “fa parte di quella Chiesa dalla quale gli idoli sono stati completamente aboliti” (“Le prime due visioni di Daniele”, Rev. T. R. Birks, M. A., Londra, 1845, pag. 257-258).
Sebbene i dieci comandamenti della legge di Dio, si trovino nelle versioni cattoliche delle Scritture, così come sono state date in origine, tuttavia i fedeli vengono istruiti dal catechismo della chiesa, e non direttamente dalla Bibbia. Come appare in questi, la legge di Dio è stata cambiata e virtualmente rimessa in vigore dal Papato. [222]
Il secondo comandamento, che proibisce di fare immagini e inchinarsi davanti ad esse, è omesso nei catechismi cattolici, e il decimo, che proibisce di desiderare, è diviso in due.
Come prova del cambiamento che è stato apportato alla legge di Dio dal potere papale, e che esso riconosce il cambiamento e rivendica l’autorità di apportarlo, si noti quanto segue dalle pubblicazioni cattoliche romane:
“Ogni cristiano non è forse obbligato a santificare la domenica, ad astenersi in quel giorno da lavori inutili? L’osservanza di questa legge non è forse uno dei nostri doveri più importanti? Ma potete leggere la Bibbia dalla Genesi all’Apocalisse e non troverete una sola riga che autorizzi la santificazione della domenica. Le Scritture impongono l’osservanza religiosa del sabato, un giorno che noi non santifichiamo mai” (“The Faith of Our Fathers”, di James Cardinal Gibbons, Baltimora, John Murphy & Co, 1893, pagina 111).
Tutti gli scrittori cattolici concordano su questo insegnamento.
“… i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo” {Daniele 7: 25}.
“Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto nel suo luogo, dove essa è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontano dalla presenza del serpente” {Apocalisse 12: 14}.
“E le fu data una bocca che proferiva cose grandi e bestemmie; e le fu data potestà di operare [fare guerra] per quarantadue mesi” {Apocalisse 13: 5}, (Si veda anche Apocalisse 11: 2).
“E la donna fuggí nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, perché vi sia nutrita durante milleduecentosessanta giorni” {Apocalisse 12: 6}. [223]
“In base al numero dei giorni che avete impiegato ad esplorare il paese, cioè quaranta giorni, per ogni giorno porterete la vostra colpa un anno, per un totale di quarant’anni” {Numeri 14: 34}, (Vedere anche Ezechiele 4: 6).
NOTE – Poiché nella profezia “un giorno” rappresenta un tempo che corrisponde a “un anno” (cfr. Dan. 11: 13), tre tempi e mezzo, che corrispondono quindi a tre anni e mezzo, o quarantadue mesi, o milleduecentosessanta giorni, visto che l’anno solare di 360 giorni, o dodici mesi di trenta giorni ciascuno, è quello usato nella cronologia profetica, e poiché ogni giorno rappresenta un anno, il periodo, la cui fine doveva segnare il limite del tempo della supremazia del piccolo corno, il Papato, sui santi, sui tempi e sulla legge, sarebbe quindi di milleduecentosessanta anni.
Il decreto dell’imperatore Giustiniano, emanato nel 533 d.C., riconosceva il Papa come “capo di tutte le sante chiese” (Codice di Giustiniano, libro 1, titolo 1. Annali di Baronio, 533 d.C.). La schiacciante sconfitta degli Ostrogoti nell’assedio di Roma, cinque anni dopo (538 d.C.), fu un colpo mortale all’indipendenza della potenza ariana che allora dominava l’Italia, e fu quindi una data notevole nello sviluppo della supremazia papale. Con il periodo 533-538, dunque, iniziano i milleduecentosessant’anni di questa profezia, che si estendono fino al periodo 1793-1798.
Il 1793 fu l’anno del Regno del Terrore nella Rivoluzione francese e l’anno in cui la religione cattolica romana fu messa da parte in Francia e al suo posto fu istituito il culto della ragione. Come conseguenza diretta della rivolta contro l’autorità papale nella Rivoluzione Francese, l’esercito francese, sotto Berthier, entrò a Roma e il Papa fu fatto prigioniero il 10 febbraio 1798, morendo in esilio a Valence, in Francia, l’anno successivo. Questo periodo, 1793-1798, durante il quale fu inflitto al Papato questo colpo mortale, segna in modo appropriato e chiaro la fine del lungo periodo profetico menzionato in questa profezia. A conferma dei fatti qui riportati, si può consultare una qualsiasi storia dell’epoca.
“Si terrà quindi il giudizio e gli sarà tolto il dominio, che verrà annientato e distrutto per sempre” {Daniele 7: 26}.
“Poi il regno, il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutti i domini lo serviranno e gli ubbidiranno” {Daniele 7: 27}.
NOTA – Qui, come nel secondo capitolo di Daniele, l’annuncio dell’instaurazione del regno eterno di Dio sulla terra include una breve descrizione della storia di questo mondo; e le profezie di Daniele riguardanti le potenze che si sarebbero opposte al proposito di Dio, forniscono ulteriori elementi di questa descrizione. L’esatto adempimento di questo schema nella storia del mondo dal tempo di Nabucodonosor costituisce una testimonianza ineccepibile dell’ispirazione di queste profezie e fornisce un motivo di fiducia sul fatto che la parte non realizzata delle profezie si realizzerà in futuro con assoluta certezza e in ogni dettaglio. [224]
Il vicario di Cristo
“… tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra sé stesso e proclamando di essere Dio” {2 Tessalonicesi 2: 4}.
“Nel terzo anno di regno del re Belshatsar, io, Daniele, ebbi una visione, dopo quella avuta all’inizio del regno” {Daniele 8: 1}.
“Or vidi in visione e, mentre guardavo, mi avvenne di trovarmi nella cittadella di Susa, che è nella provincia di Elam, nella visione mi resi conto di essere presso il fiume Ulai” {Daniele 8: 2}.
“Alzai gli occhi e guardai, ed ecco, in piedi davanti al fiume un montone che aveva due corna; le due corna erano alte ma un corno era più alto dell’altro, anche se il più alto era spuntato per ultimo” {Daniele 8: 3}.
“Il montone con due corna, che tu hai visto, rappresenta i re di Media e di Persia” {Daniele 8: 20}.
“Vidi il montone che cozzava a ovest a nord e a sud; nessuna bestia gli poteva resistere, né alcuno poteva liberare dal suo potere; così fece quel che volle e diventò grande” {Daniele 8: 4}.
“Mentre consideravo questo ecco venire dall’ovest un capro, che percorreva tutta la superficie della terra senza toccare il suolo, il capro aveva un corno cospicuo fra i suoi occhi” {Daniele 8: 5}.
“Il capro peloso è il re di Javan [Grecia]; e il gran corno che era in mezzo ai suoi occhi è il primo re” {Daniele 8: 21}.
“Lo vidi avvicinarsi e montare in collera contro di lui, cozzò quindi contro il montone e frantumò le sue due corna, senza che il montone avesse forza per resistergli; così lo gettò a terra e lo calpestò, e nessuno potè liberare il montone dal suo potere” {Daniele 8: 7}.
“Il capro diventò molto grande; ma, quando fu potente, il suo gran corno si spezzò, al suo posto spuntarono quattro corna cospicue, verso i quattro venti del cielo” {Daniele 8: 8}.
“Il capro peloso è il re di Javan [Grecia]; e il gran corno che era in mezzo ai suoi occhi è il primo re. Il corno spezzato e le quattro corna che sono sorte al suo posto sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza” {Daniele 8: 21-22}.
NOTE – Dall’interpretazione data, è chiaro che il grande “corno” sul capro rappresentava Alessandro Magno, che guidò le forze greche nella conquista della Medo-Persia. Alla morte di Alessandro a Babilonia, nel 323 a.C., seguì un breve periodo di confusione nella lotta per il regno, ma la successione fu definitivamente determinata dalla battaglia di Ipsus, nel 301 a.C. I quattro principali generali di Alessandro – Cassandro, Lisimaco, Tolomeo e Seleuco – divennero i suoi successori. [225-226]
“Il vasto impero creato dalle incomparabili conquiste di Alessandro fu distrutto dalle dispute e dalle guerre dei suoi successori e, prima della fine del quarto secolo prima di Cristo, si era frammentato in molti pezzi. Oltre a Stati minori, dalle rovine sorsero quattro monarchie ben definite e importanti… I loro governanti erano Lisimaco, Cassandro, Seleuco e Tolomeo, che avevano assunto ciascuno il titolo di re. Il grande corno fu spezzato e al suo posto ne spuntarono quattro notevoli verso i quattro venti del cielo” (“Storia della Grecia” di Myers, pagina 457, edizione 1902).
“Da uno di questi [quattro venti] uscì un piccolo corno, che diventò molto grande verso sud, verso est e verso il paese glorioso” {Daniele 8: 9}.
“Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura, sorgerà un re dall’aspetto feroce ed esperto in stratagemmi” {Daniele 8: 23}.
“Si ingrandì fino a giungere all’esercito del cielo, fece cadere in terra parte dell’esercito e delle stelle e le calpestò” {Daniele 8: 10}.
“La sua potenza crescerà, ma non per sua propria forza; compirà sorprendenti rovine, prospererà nelle sue imprese e distruggerà i potenti e il popolo dei santi” {Daniele 8: 24}.
“Si innalzò addirittura fino al capo dell’esercito, gli tolse il sacrificio continuo e il luogo del suo santuario fu abbattuto” {Daniele 8: 11}.
“Per la sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani; si innalzerà nel suo cuore e distruggerà molti che stanno al sicuro; insorgerà contro il principe dei principi, ma sarà infranto senza mano d’uomo” {Daniele 8: 25}.
“Nessuno v’inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio” {2 Tessalonicesi 2: 3-4}.
NOTA – Le ultime due Scritture descrivono evidentemente una stessa potenza, una potenza che, pur essendo religiosa e di professione cristiana, è anticristiana nello spirito ed è proprio “l’uomo del peccato”. Posseduto dall’ambizione egoistica di Lucifero (Isaia 14: 12-14; Ezechiele 28: 17), presume di occupare il trono e il posto della divinità nel tempio di Dio. Pretendendo di essere il vicario di Cristo, o il suo rappresentante personale sulla terra, egli si innalza contro Cristo e “si erge”, o regna, al posto e “contro” il Principe dei principi.
“L’esercito gli fu dato in mano assieme al sacrificio continuo, a motivo della trasgressione…” {Daniele 8: 12}.
“… egli gettò a terra la verità; fece tutto questo e prosperò” {Daniele 8: 12}.
NOTE – L’interpretazione già data a questa visione mostra chiaramente che la potenza rappresentata dal piccolo corno è il successore della Medo-Persia e della Grecia. Nella visione del settimo capitolo di Daniele, che è strettamente correlata a questa visione, la quarta bestia rappresentava il quarto regno, o Roma, nella sua interezza, con particolare attenzione, però, alla fase del “piccolo corno” e della sua storia. Come si evince dall’opera ad esso attribuita, questo piccolo corno, sorto tra i dieci regni in cui era divisa Roma, doveva essere una potenza politico-religiosa, che avrebbe cambiato i tempi e la legge di Dio e perseguitato il popolo di Dio. Nella visione dell’ottavo capitolo, le caratteristiche ecclesiastiche di questa quarta potenza mondiale sono particolarmente notate ed enfatizzate, per cui l’unico simbolo usato per rappresentarla è il “piccolo corno” che divenne “oltremodo grande”. [227]
La religione di tutte e quattro le grandi monarchie menzionate in queste profezie era il paganesimo; ma il paganesimo dell’antica Babilonia fu riprodotto nella Roma pagana, e poi adattato e adottato dalla Roma papale. Il piccolo corno dell’ottavo capitolo rappresenta Roma, sia pagana che papale, nel suo aspetto ecclesiastico, con la sua unione del paganesimo, e più tardi del cristianesimo apostata, con il potere secolare; con le sue persecuzioni anticristiane dei santi di Dio, con la sua perversione del sacerdozio di Cristo e con la sua affermazione del potere temporale e spirituale su tutto il mondo. È evidente che la Roma pagana è introdotta in questa profezia principalmente come mezzo per localizzare il luogo e l’opera della Roma papale, e che le caratteristiche ecclesiastiche della Roma pagana sono tipiche delle stesse caratteristiche accentuate nella Roma papale, e che l’enfasi deve essere posta sull’adempimento della profezia nell’opera della Roma papale. Un attento confronto tra (Daniele 7: 21-25, con (Daniele 8: 10-12 e 2 Tessalonicesi 2: 3-4), giustificherà ampiamente questa conclusione.
I Romani non potevano dimenticare – non dimenticarono mai – che un tempo erano stati padroni e dominatori del mondo. Anche dopo essere diventati del tutto inadatti a governare sé stessi, per non parlare di governare gli altri, conservavano ancora il carattere e usavano il linguaggio dei padroni… In assenza di un imperatore in Occidente, i papi guadagnarono rapidamente influenza e potere, e presto costruirono un impero ecclesiastico che per certi versi prese il posto del vecchio impero e ne portò avanti la civilizzazione” (Roma; la sua ascesa e la sua caduta”, Boston, 1900, pagine 398, 399, 442, 443).
L’esercito e le stelle di (Daniele 8: 10) sono gli stessi dei santi dell’Altissimo di (Daniele 7: 25); e il Principe dell’esercito di (Daniele 8: 11) è il Principe dei principi, o Gesù Cristo. Quando lo stesso essere apparve a Giosuè (Giosuè 5: 13-15), applicò la stessa espressione a Sé stesso.
In (Daniele 8: 11-13), nella versione riveduta, i traduttori hanno aggiunto le parole “sacrificio” prima della parola “continuo”, ma questa traduzione sembra dare un significato troppo ristretto alla parola “continuo”. Il fatto che nessuna parola sia connessa con la parola “continuo” nel testo originale, sebbene nel servizio tipico del santuario sia usata con “l’olocausto” {Esodo 29: 42}, con “l’incenso perpetuo” {Esodo 30: 8} e con “il pane della presentazione” {Numeri 4: 7}, indica che ciò che è continuo rappresenta il servizio continuo o la mediazione di Cristo nel Santuario Celeste, nel quale tutto ciò che era continuo nel servizio tipico ha trovato il suo antitipo e il suo compimento (Ebrei 6: 19-20; Ebrei 7: 1-3, 14-16, 23-25). L’azione che ha fatto del Papa il vicario di Dio e il sommo sacerdote dell’apostasia, ha realmente tolto a Gesù Cristo, per quanto riguarda l’intento e il potere umano, il Suo posto e la Sua opera come Unico Mediatore tra Dio e gli uomini (1 Timoteo 2: 5), e questo Gli ha tolto, per quanto l’uomo potesse toglierla, la mediazione continua, secondo la predizione di questa profezia.
Le profezie di Daniele sono cumulative e ampliano la loro visione, ciascuna portando le cose più lontano della precedente e facendo emergere in modo più esplicito e dettagliato caratteristiche importanti lungo il corso del tempo. In (Daniele 2), sotto il quarto regno universale, il Papato non è rappresentato sotto alcun simbolo o figura diretta, semplicemente Roma nel suo stato unito e diviso; in (Daniele 7), Roma è simboleggiata dal “piccolo corno” che spunta tra le dieci corna che rappresentano lo stato diviso di Roma; mentre in (Daniele 8), l’unica figura usata per rappresentare la quarta potenza mondiale è il “piccolo corno” che divenne “grandissimo”. [228]
In ognuno di questi due ultimi capitoli il piccolo corno è introdotto per raccontare soprattutto l’operato della stessa terribile potenza, la Roma papale. Entrambi i capitoli trattano della stessa grande apostasia. Nel settimo capitolo, il piccolo corno toglie la legge di Dio. Nell’ottavo capitolo, toglie il Vangelo. Se avesse tolto solo la legge, questo avrebbe pervertito il Vangelo; infatti, senza la legge di Dio, anche il vero Vangelo non può salvare, perché la legge è necessaria per condannare e far conoscere il peccato. E se il Papato avesse tolto solo il Vangelo, lasciando la legge, la salvezza attraverso tale sistema sarebbe stata comunque impossibile, perché non c’è salvezza per i peccatori nemmeno attraverso la legge di Dio stessa, a parte Cristo e il Vangelo. Ma per rendere l’apostasia doppiamente sicura, questo potere cambia, perverte e toglie sia la legge che il Vangelo. Cambiando il Sabato, il Papato ha colpito direttamente il cuore e il sigillo della legge di Dio, così come sostituendo il proprio sistema mediatoriale a quello di Cristo ha colpito direttamente il Santuario Celeste e il Suo servizio che, nell’epistola agli Ebrei, Paolo mostra essere il cuore e l’essenza stessa del Vangelo.
“Poi udii un santo che parlava, e un altro santo disse a quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio continuo e la trasgressione della desolazione, che abbandona il luogo santo e l’esercito ad essere calpestati?»” {Daniele 8: 13}.
“Egli mi disse: «Fino a duemilatrecento giorni; poi il santuario sarà purificato».
NOTA – Nel versetto 13 la visione è chiaramente definita. È la visione riguardante il sacrificio continuo [o la mediazione continua] e la trasgressione che rende desolato, con il risultato che il santuario e il popolo di Dio saranno calpestati. Il tempo in cui la visione avrebbe avuto la sua applicazione speciale è indicato nel versetto 17 come “al tempo della fine”, o negli ultimi giorni. Questa è un’ulteriore prova del fatto che questa profezia avrebbe trovato il suo completo adempimento solo nella Roma papale, dato che la Roma pagana è passata molti secoli prima. Il santuario e il periodo di “duemilatrecento giorni” a cui si fa riferimento saranno considerati a lungo nelle letture successive. [229]
“Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrifico continuo e sarà eretta l’abominazione che causa la desolazione, vi saranno milleduecentonovanta giorni” {Daniele 12:11}.
NOTE – Poiché l’eliminazione della mediazione continua di Cristo trova il suo inizio in un periodo profetico, ci deve essere un atto definito in un tempo definito che, nella forma e nell’intento, toglie a Cristo la Sua opera sacerdotale nel Santuario Celeste. Questo atto fu il decreto ufficiale di un concilio ecclesiastico tenutosi a Roma nel 503 d.C., con il quale fu dichiarato “che il Papa era giudice in quanto vicario di Dio e non poteva essere giudicato da nessuno” (Vedi Hardouin’s “Councils”, Vol. II, pag. 983; Labbe and Cossart’s “Councils”, Vol. IV, col. 1364; e la “Storia dei Papi” di Bower, Vol. I, pagg. 304, 305).
L’opera di Clodoveo, re dei Franchi, che si guadagnò il titolo di “figlio maggiore della Chiesa” con le sue campagne per sottomettere i regni ostili al Papato, contribuì molto a mettere in pratica questa pretesa del Papato, che alla fine portò a stabilire il Papa come capo del sacerdozio romano che ha usurpato l’opera sacerdotale di Cristo e ha stabilito un altro sistema di mediazione al Suo posto… questo periodo diventa quindi quello naturale da cui far risalire i 1290 anni di (Daniele 12: 11), che terminerebbero quindi nel periodo 1793-98, contemporaneamente ai 1260 anni di (Daniele 7: 25). Si vedano le note a pagina 223. [230]
“Con Roma sarebbe caduto il suo vescovo, se egli non avesse riservato fino a quest’ora, come anticipando la crisi, il colpo di grazia della sua politica. Ora egli si appoggiava audacemente a un elemento di forza molto maggiore di quello di cui lo avevano privato le convulsioni politiche del tempo, ossia che il vescovo di Roma è il successore di Pietro, il principe degli apostoli, e, in virtù di ciò, è il vicario di Cristo sulla terra. Facendo questa affermazione, i pontefici romani hanno scavalcato il trono dei re per diventare il seggio degli dei: Roma divenne ancora una volta la padrona del mondo e i suoi papi i governanti della terra” (“Il papato” di J. A. Wylie, pagina 34).
“La visione delle sere e delle mattine di cui è stato parlato, è vera. Tu tieni segreta la visione, perché riguarda cose che avverranno fra molto tempo»” {Daniele 8: 26}.
NOTE – Con l’espressione “la visione della sera e del mattino” si fa riferimento alla visione relativa ai duemilatrecento giorni, come si può vedere facendo riferimento alle letture marginali di (Daniele 8: 14).
L’interpretazione della visione del capitolo 8 si chiude senza dare alcuna spiegazione del lungo periodo di tempo che è stato menzionato a Daniele nella risposta alla domanda: “Fino a quando durerà la visione?”. Questo importante punto è stato lasciato alla prossima spiegazione.
Un grande periodo profetico
(I 2300 giorni di Daniele 8: il tempo della Restaurazione e del Giudizio)
“«Fino a duemilatrecento giorni; poi il santuario sarà purificato»” {Daniele 8: 14}.
“Nell’anno primo di Dario… io, Daniele, compresi dai libri il numero degli anni in cui, secondo la parola dell’Eterno indirizzata al profeta Geremia, dovevano essere portate a compimento le desolazioni di Gerusalemme, è cioè settant’anni” {Daniele 9: 1-2}.
NOTA – La prima deportazione a Babilonia, quando Daniele e i suoi compagni furono portati in cattività, avvenne nel 606 a.C.; i settant’anni della profezia di Geremia scadrebbero quindi nel 536 a.C. Il primo anno di Dario fu il 538 a.C. e il periodo della restaurazione era quindi distante solo due anni da quel momento. [231]
“Volsi quindi la mia faccia verso il Signore DIO, per cercarlo con preghiera e suppliche, col digiuno, col sacco e con la cenere” {Daniele 9: 3}.
“Perciò ora ascolta, o DIO nostro, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche e fa’ risplendere, per amore del Signore, il tuo volto sul tuo santuario che è desolato” {Daniele 9: 17}.
“Egli mi ammaestrò, mi parlò e disse: «Daniele, io sono venuto ora per metterti in grado di intendere…»” {Daniele 9: 22}.
“Udii quindi in mezzo al fiume Ulai la voce di un uomo, che gridava e diceva: «Gabriele, spiega a costui la visione»” {Daniele 8: 16}.
“E io, Daniele, mi sentii sfinito e fui malato per vari giorni, poi mi alzai e sbrigai gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne avvide [“ma non la compresi”, KJV]” {Daniele 8: 27}.
“All’inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per fartela conoscere, perché tu sei grandemente amato. Fa’ dunque attenzione alla parola e intendi la visione” {Daniele 9: 23}. [232]
NOTE – Ci sono numerose prove che l’istruzione del nono capitolo di Daniele integri e interpreti la visione dell’ottavo capitolo. Si notino i seguenti fatti:
(1) Daniele non comprese la visione relativa al calpestamento del suo popolo e del santuario, e perciò investigò nuovamente le profezie relative al periodo della cattività.
(2) Evidentemente fece un collegamento tra il periodo dei settant’anni menzionato da Geremia e i duemilatrecento giorni della visione, perciò iniziò subito a pregare con ardore per la restaurazione della città e del santuario.
(3) L’angelo Gabriele, che gli era apparso all’inizio e che aveva interpretato tutta la visione ad eccezione dei duemilatrecento giorni, appare ora e gli rivolge nuovamente l’attenzione sulla visione.
(4) Gli eventi della visione iniziano con il regno dei Medi e dei Persiani, l’epoca della restaurazione degli Ebrei nella loro terra. In assenza di indicazioni contrarie, questo sarebbe il momento naturale in cui collocare l’inizio del periodo dei duemilatrecento giorni; proprio questo fu il tempo indicato per l’inizio delle settanta settimane, che sono chiaramente una parte dei duemilatrecento giorni, e quindi determinano il momento del loro inizio.
(5) Le settanta settimane, o quattrocentonovanta anni, si estendono dalla restaurazione della Gerusalemme e del tempio letterale fino alla predicazione del Vangelo a tutto il mondo (Vedi Atti 15: 14-17). Questa speciale predicazione del Vangelo fu completata in una sola generazione e fu seguita dalla distruzione di Gerusalemme.
(6) I duemilatrecento giorni profetici, o duemilatrecento anni letterali, iniziano contemporaneamente ai quattrocentonovanta anni, o alle settanta settimane, nel 457 a.C., quando partì il decreto per restaurare e costruire Gerusalemme; e si estendono dalla restaurazione della Gerusalemme letterale e del servizio tipico del tempio dopo la cattività nell’antica Babilonia, al tempo dei Medi e dei Persiani, fino al 1844 d.C., il tempo della restaurazione della Gerusalemme spirituale e della conoscenza della mediazione di Cristo nel Santuario Celeste, portato via dal piccolo corno, dopo la fine della guerra che portò nella cattività della moderna Babilonia. Quest’opera di restaurazione sarà compiuta in una sola generazione [quella finale] attraverso la predicazione del Vangelo a tutto il mondo (Apocalisse 14: 6-12), e sarà seguita dalla distruzione del mondo, o caduta di tutte le nazioni, di cui la distruzione di Gerusalemme era un tipo. [233]
I 2300 giorni
Il periodo di 2300 anni è il più lungo periodo profetico della Bibbia. A partire dal 457 a.C., quando fu dato il decreto di restaurare e costruire Gerusalemme (Esdra 7: 11-26; Daniele 9: 25), sette settimane (49 anni) sono misurate per indicare il tempo necessario per quest’opera di restaurazione. Queste, tuttavia, sono una parte delle sessantanove settimane (483 anni) che dovevano portare all’arrivo del Messia, l’Unto. Cristo fu unto nel 27 d.C., al Suo battesimo (Matteo 3: 13-17; Atti 10: 38). Nel mezzo della settantesima settimana (31 d.C.), Cristo fu crocifisso, o “tolto via”, il che segnò il momento in cui i sacrifici e le oblazioni del santuario terreno dovevano cessare (Daniele 9: 26-27). I restanti tre anni e mezzo di questa settimana arrivano al 34 d.C., ovvero alla lapidazione di Stefano e alla grande persecuzione della Chiesa di Gerusalemme che ne seguì (Atti 7: 59; Atti 8: 1). Questo segna la fine delle settanta settimane, o 490 anni, assegnate al popolo ebraico.
Ma le settanta settimane sono una parte dei 2300 giorni; e poiché esse (le settanta settimane) arrivano al 34 d.C., i restanti 1810 anni del periodo di 2300 giorni devono arrivare al 1844, quando doveva iniziare l’ora del giudizio, o della purificazione del Santuario Celeste (Apocalisse 14: 6-7). Allora una luce speciale cominciò a risplendere su tutto il tema del santuario e sull’opera mediatrice e sacerdotale di Gesù Cristo in esso.
Quattro grandi eventi, quindi, sono localizzati da questo grande periodo profetico, il primo avvento, la crocifissione, la morte di Cristo, il rifiuto del popolo ebraico come nazione e l’inizio dell’opera del giudizio finale.
“Settanta settimane sono stabilite per il tuo popolo e per la tua santa città…” {Daniele 9: 24}.
NOTE – “Poiché sia i 2300 anni del capitolo 8 che le ‘settanta settimane’ del capitolo 9 iniziano dal periodo persiano della storia ebraica, in altre parole, poiché entrambi risalgono all’era della restaurazione che seguì la cattività babilonese, i loro punti di partenza devono essere identici o strettamente correlati dal punto di vista cronologico” (“Luce per gli ultimi giorni” di H. Grattan Guinness, Londra, Hodder and Stoughton, 1893, pagina 183).
“È evidente la stretta corrispondenza tra le due visioni di (Daniele 8 e Daniele 9)… Ora, la data precedente (i 2300 giorni) comprende due eventi: la restaurazione del ‘continuo’ e la desolazione. Il primo di questi eventi è identico alle settanta settimane, che indicano il periodo della restaurazione di Gerusalemme; e quindi l’interpretazione più naturale è quella che lo inquadra all’interno della precedente visione” (“First Elements of Sacred Prophecy” di T. R. Birks, Londra, 1843, pagine 359, 360). [234]
“… per far cessare la trasgressione, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità, per far venire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo” {Daniele 9: 24}.
NOTA – Oppure “il Santissimo”, la versione Douay dice “il Santo dei santi”.
“Sappi perciò e intendi che da quando è uscito l’ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme, fino al Messia, il principe, vi saranno sette settimane e altre sessantadue settimane; essa sarà nuovamente ricostruita con piazza e fossato, ma in tempi angosciosi” {Daniele 9: 25}.
“Essi terminarono la costruzione secondo il comando del Dio d’Israele e secondo l’ordine di Ciro, di Dario e di Artaserse, re di Persia” {Esdra 6:14}.
NOTA – La parola “Messia” significa “unto”, e Gesù è stato unto con lo Spirito Santo (Atti 10: 38) al momento del Suo battesimo nel 27 d.C. (Vedi Matteo 3:16). [235]
“Dopo le sessantadue settimane il Messia sarà messo a morte e nessuno sarà per lui…” {Daniele 9:26}.
“… E il popolo di un capo che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà con un’inondazione, e fino al termine della guerra sono decretate devastazioni” {Daniele 9:26}.
“Egli stipulerà pure un patto con molti per una settimana…” {Daniele 9:27} – (Vedi Matteo 26:26-28).
“… ma nel mezzo della settimana farà cessare sacrificio e oblazione” {Daniele 9: 27}.
NOTA – L’antica Babilonia portò via il servizio tipico con la distruzione del tempio alla presa di Gerusalemme. Questo servizio fu restaurato alla ricostruzione di Gerusalemme, ma fu pervertito in mero formalismo dai Giudei e fu tolto da Cristo al primo avvento, quando annientò “il documento fatto di ordinamenti… e l’ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce ” {Colossesi 2: 14}. Egli divenne allora “ministro del santuario e del vero tabernacolo, che ha eretto il Signore e non un uomo” {Ebrei 8: 2}. Così ha istituito il servizio nel Santuario Celeste. Il piccolo corno, il Papato, per quanto era in suo potere, ha tolto al popolo la mediazione di Cristo nel Santuario Celeste, sostituendola con il sacerdozio romano, con il Papa come Pontifex Maximus, o sommo sacerdote. Il potere di calpestare questa verità del Vangelo e sul popolo di Dio fu concesso al Papato a causa della trasgressione (Daniele 8: 12), così come il popolo di Gerusalemme fu dato in mano al re dell’antica Babilonia per lo stesso motivo (1 Cronache 9: 1). Fu così che il Papato ha “gettato a terra la verità” e ha calpestato il santuario e il popolo di Dio.
“… e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore, finché la totale distruzione, che è decretata, sarà riversata sul devastatore” {Daniele 9: 27}.
NOTA – Settanta settimane corrispondono a quattrocentonovanta giorni; e poiché nella profezia un giorno rappresenta un anno (Numeri 14: 34; Ezechiele 4: 6), questo periodo sarebbe di quattrocentonovanta anni (490). Il comandamento di restaurare e ricostruire Gerusalemme fu portato a compimento da Artaserse Longimano nel settimo anno del suo regno (Esdra 6: 14; Esdra 7: 7-8), nel 457 a.C. Da questa data le sessantanove settimane, o i quattrocentottantatre anni (483), si estenderebbero fino al battesimo di Cristo nel 27 d.C., e l’intero periodo fino al 34 d.C., quando avvenne il martirio di Stefano e il Vangelo iniziò a essere predicato ai gentili. Prima della fine di quella generazione Gerusalemme fu distrutta dai romani, nel 70 d.C. I duemilatrecento anni si estendono dal 457 a.C. al 1844 d.C., quando ebbe inizio il grande movimento del secondo avvento, che invita tutti a uscire dalla moderna Babilonia e a prepararsi per il prossimo grande evento, la venuta di Cristo e la distruzione del mondo con il fuoco.
“Poi udii un santo che parlava, e un altro santo disse a quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio continuo e la trasgressione della desolazione, che abbandona il luogo santo e l’esercito ad essere calpestati?»” {Daniele 8: 13}.
NOTE – La Gerusalemme letterale fu consegnata nelle mani dell’antica Babilonia, e il servizio tipico del santuario terreno fu così portato via (Daniele 1: 1-2). Questa era anche una profezia dell’esperienza della Gerusalemme spirituale nella moderna Babilonia, preannunciata nelle profezie di Daniele e Giovanni, che vedeva sottratta la mediazione di Cristo dal Santuario Celeste (Daniele 7: 25; Daniele 8: 13). Queste due visioni mettono a nudo l’opera della moderna Babilonia, il Papato, e determinano il limite del suo potere consentito sul popolo di Dio e della sua perversione del Vangelo di Cristo nel sostituire un altro sistema mediatoriale all’opera di Cristo nel Suo Santuario Celeste. [236]
Il tema generale su cui verte il libro di Daniele è Babilonia, sia antica che moderna. I capitoli da 1 a 6, compresi, presentano alcuni fatti storici che portano alla caduta dell’antica Babilonia e al tentativo di distruggere la città, che è di per sé una profezia della Babilonia moderna. I capitoli da 7 a 12, compresi, contengono profezie relative soprattutto alla Babilonia moderna, che integrano la profezia storica dei capitoli precedenti e che ci permettono di tracciare un parallelo molto preciso e sorprendente tra la Babilonia antica e quella moderna. Un breve schema di questo parallelo può essere enunciato come segue:
(1) Nella religione dell’antica Babilonia il culto delle immagini occupava un posto di rilievo. Lo stesso vale per la Babilonia moderna.
(2) L’antica Babilonia affermava che gli dei (o Dio) non abitavano nella carne. Con il dogma dell’immacolata concezione della Vergine Maria (cioè che lei stessa è nata senza la macchia del peccato originale), la Babilonia moderna insegna che Dio, nella persona di Suo Figlio, non ha preso la nostra stessa carne, cioè la carne peccaminosa.
(3) L’antica Babilonia perseguitava coloro che si rifiutavano di accettare i suoi dogmi e di adorare secondo le sue leggi. La Babilonia moderna ha fatto lo stesso.
(4) Il re dell’antica Babilonia si è posto al di sopra di Dio e ha cercato di fare del suo regno un regno eterno. Lo stesso fa la Babilonia moderna.
(5) L’antica Babilonia rifiutò il vero Vangelo insegnato a Nabucodonosor e la caduta di Babilonia avvenne come conseguenza. La Babilonia moderna ha fatto lo stesso, rifiutando il vero Vangelo portato dalla Riforma, e la sua caduta è inevitabile e imminente.
(6) La caduta dell’antica Babilonia avvenne proprio nel momento in cui essa stava esprimendo il suo disprezzo per tutti i nemici e la sua fiducia nella propria permanenza. Questa esperienza si ripeterà nella storia della Babilonia moderna.
“Egli mi disse: «Fino a duemilatrecento giorni; poi il santuario sarà purificato»” {Daniele 8: 14}.
NOTA – Il santuario terreno era un tipo del Santuario Celeste (Ebrei 9: 23-24; Levitico 16: 29-30, 33); la purificazione del santuario terreno era una rappresentazione della purificazione nel Santuario Celeste; e questa purificazione del santuario, compiuta nel grande giorno dell’espiazione, è l’opera conclusiva di Cristo nella Sua mediazione per risolvere il problema del peccato. L’inizio della purificazione del Santuario Celeste segna l’inizio di una nuova era nell’esperienza del popolo di Dio sulla terra: la liberazione dal potere della moderna Babilonia, la restituzione della conoscenza della mediazione di Cristo nel Santuario Celeste e la purificazione dal peccato in preparazione del secondo avvento di Cristo. La purificazione del Santuario Celeste comporta il giudizio investigativo, che sarà seguito dalle piaghe e dalla venuta di Cristo. Questo periodo, quindi, determina il tempo della restaurazione e del giudizio.
“Beato chi aspetta e giunge a milletrecentotrentacinque giorni” {Daniele 12: 12}.
NOTA – I 1335 giorni (anni) di (Daniele 12: 12) sono evidentemente una continuazione dei 1290 giorni (anni) del versetto precedente, che iniziano con la falsa sostituzione della mediazione di Cristo, nel periodo 503-508 d.C. I 1335 giorni, o anni, si estenderebbero quindi al periodo 1838-43, il tempo della predicazione dell’ora del giudizio, in preparazione della purificazione del santuario e dell’opera che porta alla fine dei 2300 giorni, o anni, di (Daniele 8: 14). In quel periodo dovevano giungere benedizioni speciali su coloro che erano stati liberati dagli errori e dalla schiavitù di Roma e che avevano avuto le loro menti rivolte nuovamente alla mediazione di Cristo come grande Sommo Sacerdote nel Santuario Celeste. [237]
NOTA GENERALE SULLE PROFEZIE DI DANIELE: – Il secondo capitolo di Daniele presenta in breve il piano divino della storia che porta all’instaurazione del Regno Eterno di Dio. Il settimo capitolo di Daniele presenta un po’ più dettagliatamente la storia di quei regni terreni che avrebbero preceduto l’instaurazione del Regno di Dio; il punto culmine della profezia è il piccolo corno e il suo sforzo di cambiare le leggi di Dio e distruggere i sudditi del regno celeste. Viene anche indicato il periodo assegnato alla supremazia di questa potenza, il Papato, ovvero per tre tempi e mezzo (1260 anni). La profezia dell’ottavo capitolo di Daniele copre il periodo che va dall’epoca della restaurazione, durante il tempo dei re persiani e dell’insediamento del popolo di Dio nella sua terra, fino all’epoca della restaurazione che precede il secondo avvento di Cristo e l’instaurazione del Suo Regno Eterno. In questo capitolo il tema principale è lo sforzo del Papato di sostituire il proprio sistema mediatore all’opera mediatrice di Cristo e l’annuncio di un periodo profetico (i 2300 anni), al termine del quale il sistema contraffatto introdotto dal Papato sarebbe stato pienamente smascherato. I restanti capitoli di Daniele integrano le profezie del secondo, del settimo e dell’ottavo capitolo e mostrano che alla fine della prima parte del periodo dei 2300 anni (le 70 settimane, o 490 anni) il Messia sarebbe apparso e sarebbe stato messo a morte, dopo di che sarebbe arrivata la distruzione di Gerusalemme. Nel capitolo conclusivo vengono introdotti due nuovi periodi (i 1290 anni e i 1335 anni), alla fine dei quali, come per i 2300 anni, doveva manifestarsi il movimento preparatorio all’instaurazione del Regno Eterno di Dio sulla terra, in armonia con le profezie del secondo e del settimo capitolo. [238]
L’espiazione nel tipo e nell’anti-tipo
“Il quale è una figura per il tempo presente…” {Ebrei 9: 9}.
“Mi facciano un santuario, perché io abiti in mezzo a loro” {Esodo 25:8}.
“… il velo servirà per voi da separazione fra il luogo santo e il luogo santissimo…” {Esodo 26:33}.
“Poi mise l’altare d’oro nella tenda di convegno, davanti al velo” {Esodo 40: 26}, (Vedi anche Esodo 30: 1-6}.
“Dietro il secondo velo c’era il tabernacolo, detto: «Il luogo santissimo», che conteneva un turibolo d’oro e l’arca del patto tutta ricoperta d’oro, nella quale si trovava un vaso d’oro contenente la manna, la verga di Aaronne che era germogliata e le tavole del patto” {Ebrei 9: 3-4}, (Vedi anche Esodo 40: 20-21).
“Metterai quindi il propiziatorio in alto, sopra l’arca; e nell’arca metterai la Testimonianza che ti darò” {Esodo 25: 21}.
“Là io ti incontrerò, e da sopra il propiziatorio, fra i due cherubini che sono sull’arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i Figli d’Israele” {Esodo 25: 22}.
“E l’Eterno scrisse sulle tavole ciò che aveva scritto la prima volta, cioè i dieci comandamenti che l’Eterno aveva proclamato per voi sul monte, di mezzo al fuoco, il giorno dell’assemblea. Quindi l’Eterno me le consegnò. Allora mi voltai e discesi dal monte; misi le tavole nell’arca che avevo fatto” {Deuteronomio 10: 4-5}.
“Or essendo queste cose disposte così, i sacerdoti entravano continuamente nel primo tabernacolo, per compiere il servizio divino” {Ebrei 9: 6}.
“ma nel secondo entrava soltanto il sommo sacerdote una volta all’anno, non senza sangue, che egli offriva per sé stesso, e per i peccati d’ignoranza del popolo” {Ebrei 9: 7}.
“Se uno del popolo commette peccato per ignoranza contro qualsiasi comandamento dell’Eterno, facendo qualcosa che non dovrebbe fare, e si rende così colpevole, quando egli diviene consapevole del peccato che ha commesso, porterà come sua offerta una capra, femmina, senza difetto, per il peccato che ha commesso. Poserà la mano sulla testa del sacrificio per il peccato e sgozzerà il sacrificio per il peccato nel luogo dell’olocausto” {Levitico 4: 27-29}.
NOTA – Secondo questo, se un uomo peccava in Israele, violava uno dei dieci comandamenti che si trovavano nell’arca sotto il seggio della misericordia. Questi comandamenti sono il fondamento del governo di Dio. Violarli significa commettere peccato e quindi diventare soggetti alla morte (1 Giovanni 3: 4; Romani 6: 23). Ma al di sopra di questi comandamenti santi e giusti c’era un seggio di misericordia. Nella dispensazione della Sua misericordia, Dio concede al peccatore il privilegio di confessare i suoi peccati e di portare un sostituto che soddisfi le richieste della legge, ottenendo così la misericordia. [240]
“Poi il sacerdote prenderà col suo dito un po’ del suo sangue e lo metterà sui corni dell’altare dell’olocausto, e verserà il resto del suo sangue alla base dell’altare” {Levitico 4:30}.
NOTA – Dopo aver scoperto il suo peccato in base alla legge che richiedeva la morte del trasgressore, una persona portava prima la sua offerta, poi confessava il suo peccato imponendo le mani sul capo della vittima, trasferendo così, in modo simbolico, il suo peccato alla vittima; la vittima veniva poi uccisa nel cortile, la parte esterna del tabernacolo, e il suo sangue veniva messo sulle corna dell’altare e versato ai piedi dell’altare. In questo modo i peccati venivano perdonati e, nel servizio tipico, trasferiti al santuario.
“Questa sarà per voi una legge perpetua: nel settimo mese, il decimo giorno del mese, umilierete le anime vostre e non farete alcun lavoro, né il nativo del paese, né il forestiero che risiede fra voi. Poiché in quel giorno il sacerdote farà l’espiazione per voi, per purificarvi, affinché siate purificati da tutti i vostri peccati davanti all’Eterno” {Levitico 16: 29-30}.
“Dall’assemblea dei figli d’Israele [il sommo sacerdote] prenderà due capri per il sacrificio per il peccato e un montone per l’olocausto. Aaronne offrirà il torello del sacrificio per il peccato, che è per se, e farà l’espiazione per se e per la propria casa. Poi prenderà i due capri e li presenterà davanti all’Eterno all’ingresso della tenda di convegno. Aaronne tirerà quindi a sorte i due capri: uno sarà destinato all’Eterno e l’altro per capro espiatorio” {Levitico 16: 5-8}.
NOTA – La parola ebraica per capro espiatorio è Azazel. È usato come nome proprio e, secondo l’opinione degli ebrei e dei cristiani più antichi, si riferisce a Satana, o all’angelo che si ribellò e persistette nella ribellione e nel peccato. [241]
“Poi scannerà il capro del sacrificio per il peccato, che è per il popolo, e ne porterà il sangue di là dal velo; e farà con questo sangue ciò che ha fatto col sangue del torello; lo spruzzerà sul propiziatorio e davanti al propiziatorio” {Levitico 16: 15}.
“Così farà l’espiazione per il santuario, a motivo delle impurità dei figli d’Israele, delle loro trasgressioni e di tutti i loro peccati. Lo stesso farà per la tenda di convegno che rimane fra loro, in mezzo alle loro impurità” {Levitico 16: 16}.
NOTA – I peccati venivano portati nel santuario durante l’anno attraverso il sangue delle offerte personali per il peccato che venivano fatte ogni giorno alla porta del tabernacolo. Qui rimanevano fino al giorno dell’espiazione, quando il sommo sacerdote entrava nel luogo santissimo con il sangue del capro su cui era caduta la sorte per il Signore e, portando i peccati accumulati durante l’anno davanti al trono della misericordia, li espiava; in questo modo purificava simbolicamente il santuario terreno.
“Quando avrà finito di fare l’espiazione per il santuario, per la tenda di convegno e per l’altare, farà avvicinare il capro vivo. Aaronne poserà entrambe le sue mani sulla testa del capro vivo e confesserà su di esso tutte le iniquità dei figli d’Israele tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati, e li metterà sulla testa del capro; lo manderà poi nel deserto per mezzo di un uomo appositamente scelto” {Levitico 16: 20-21}.
NOTA – L’offerta del capro per il Signore purificava il santuario. Con questa offerta i peccati del popolo, trasferiti lì durante l’anno, venivano simbolicamente espiati; ma con questa offerta non venivano definitivamente eliminati o cancellati. Il capro espiatorio, che simboleggiava Satana, il grande tentatore e l’artefice del peccato, doveva essere portato nel santuario e sulla sua testa venivano posti tutti i peccati che Satana aveva fatto commettere al popolo di Dio tentandoli.
“Il capro porterà su di sé tutte le loro iniquità in terra solitaria; e quell’uomo lo lascerà andare nel deserto” {Levitico 16: 22}.
“Aaronne poserà entrambe le sue mani sulla testa del capro vivo e confesserà su di esso tutte le iniquità dei figli d’Israele tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati, e li metterà sulla testa del capro” {Levitico 16: 21}.
“Il quale è una figura per il tempo presente…” {Ebrei 9: 9}.
“ministro del santuario e del vero tabernacolo, che ha eretto il Signore e non un uomo” {Ebrei 8: 2}.
NOTA – Attraverso i sacrifici e le offerte portati sull’altare del santuario terreno, il credente pentito doveva entrare in possesso dei meriti di Cristo, il Salvatore a venire. In questo modo, e solo in questo modo, c’era una virtù collegata ad essi. [243]
“E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo; la terra tremò e le rocce si spaccarono” {Matteo 27: 50-51}.
NOTE – Il tipo ha incontrato l’antitipo; l’ombra ha raggiunto la sua sostanza. Cristo, il grande sacrificio, era stato ucciso e stava per entrare nella Sua opera finale come nostro grande Sommo Sacerdote nel santuario del cielo. L’opera sacerdotale nel santuario terreno era un simbolo dell’opera di Cristo nel Santuario Celeste. Nel santuario terreno, l’espiazione veniva eseguita l’ultimo giorno dell’anno cerimoniale. Tutti coloro che non espiavano i loro peccati venivano “tagliati fuori” o “eliminati” e l’accampamento veniva purificato dal peccato. Il giorno dell’espiazione era virtualmente un giorno di giudizio per Israele, e il popolo, i cui peccati erano stati espiati, era ora libero dal peccato e poteva accedere ai servizi del nuovo anno puro agli occhi di Dio. Quest’opera veniva portata avanti anno dopo anno. Nel Santuario Celeste, il sacrificio è stato offerto una sola volta; e si può fare una sola espiazione, o purificazione del Santuario Celeste, che deve avvenire nel momento stabilito da Dio. E quando la grande espiazione, o purificazione, del Santuario Celeste sarà avvenuta, il popolo di Dio sarà per sempre libero dal peccato e il destino di tutti sarà per sempre segnato (Vedi Apocalisse 22: 11). Questo tempo, come nel tipo, sarà un giorno di giudizio.
Il servizio nel santuario terreno aveva a che fare con i peccati del popolo; non che il sangue dei sacrifici offerti, potesse di per sé togliergli i peccati, perché è espressamente detto che non poteva (Ebrei 10: 4). Poteva però mostrare la fede necessaria nel sangue di Cristo che doveva ancora essere versato e al quale l’opera del santuario doveva costantemente indirizzare la loro mente. L’opera era un tipo, o un’ombra, dell’opera espiatoria di Cristo e, come tale, porta con sé un significato che non può essere sopravvalutato. Da una corretta comprensione del tipo dipende una corretta comprensione dell’antitipo. L’intero servizio del santuario era una lezione sulla più importante e vitale verità del Vangelo, quella della salvezza dell’uomo e dell’espiazione del peccato. [244]
“I quali servono di esempio ed ombra delle cose celesti, come fu detto da Dio a Mosè, quando stava per costruire il tabernacolo: «Guarda», egli disse, «di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte»” {Ebrei 8: 5}.
“Era dunque necessario che i modelli delle cose celesti fossero purificati con queste cose; ma le cose celesti stesse lo dovevano essere con sacrifici più eccellenti di questi” {Ebrei 9: 23}.
“Chi è ingiusto continui ad essere ingiusto, chi è immondo continui ad essere immondo, chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo continui a santificarsi” {Apocalisse 22: 11}.
“Ravvedetevi dunque e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati, e perché vengano dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore, ed egli mandi Gesù Cristo che è stato predicato prima a voi, che il cielo deve ritenere fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, dei quali Dio ha parlato per bocca di tutti i suoi santi profeti fin dal principio del mondo” {Atti 3: 19-21}.
“Io guardavo nelle visioni notturne ed ecco sulle nubi del cielo venire uno simile a un Figlio dell’uomo; egli giunse fino all’Antico di giorni e fu fatto avvicinare a lui. A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero…” {Daniele 7: 13-14}.
“perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; poi noi viventi, che saremo rimasti saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; così saremo sempre col Signore” {1 Tessalonicesi 4: 16-17}.
“Ecco, io vengo presto e il mio premio è con me, per rendere ad ognuno secondo le opere, che egli ha fatto” {Apocalisse 22: 12}.
NOTA – Il servizio tipico del santuario è pienamente adempiuto dall’opera di Cristo. Come il giorno dell’espiazione della precedente dispensazione era in realtà un giorno di giudizio, così l’opera di espiazione di Cristo comprenderà l’esame dei casi del Suo popolo prima della Sua seconda venuta per riceverli a Sé.
“Egli mi disse: «Fino a duemilatrecento giorni; poi il santuario sarà purificato»” {Daniele 8: 14}.
“egli mi disse: «Intendi bene, o figlio d’uomo, perché questa visione riguarda il tempo della fine»” {Daniele 8: 17}.
NOTA – Il periodo profetico dei 2300 giorni (anni) si estende fino al 1844 d.C., mentre i servizi divinamente designati del santuario terreno cessarono alla croce (Daniele 9: 27; Matteo 27: 50-51), e il santuario stesso fu distrutto nel 70 d.C., quando Tito conquistò Gerusalemme. Per la spiegazione del periodo qui menzionato, si veda la lettura precedente. [245]
Il giudizio [investigativo]
“I libri furono aperti… e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri secondo le loro opere” {Apocalisse 20: 12}.
“Egli [Dio] ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo” {Atti 17: 31}.
“E siccome Paolo parlava di giustizia, di autocontrollo e del giudizio futuro, Felice, tutto spaventato, rispose: «Per il momento va’ quando avrò opportunità, ti manderò a chiamare»” {Atti 24: 25}.
“Così ho detto in cuor mio: «DIO giudicherà il giusto e l’empio…” {Ecclesiaste 3: 17}.
“Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male” {2 Corinzi 5: 10}.
“Poiché DIO farà venire in giudizio ogni opera, anche tutto ciò che è nascosto, sia bene o male” {Ecclesiaste 12: 14}.
“Io continuai a guardare finché furono collocati troni e l’Antico di giorni si assise. La sua veste era bianca come la neve e i capelli del suo capo erano come lana pura; il suo trono era come fiamme di fuoco e le sue ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva, uscendo dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano e miriadi di miriadi stavano davanti a lui. Il giudizio si tenne e i libri furono aperti” {Daniele 7: 9-10}.
“E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri secondo le loro opere” {Apocalisse 20: 12}.
“Allora quelli che temevano l’Eterno si sono parlati l’uno all’altro. L’Eterno è stato attento ed ha ascoltato e un libro di ricordo è stato scritto davanti a lui per quelli che temono l’Eterno e onorano il suo nome” {Malachia 3: 16}, (Vedi Apocalisse 20: 12).
“Io continuai a guardare finché furono collocati troni e l’Antico di giorni si assise” {Daniele 7: 9}.
“mille migliaia lo servivano e miriadi di miriadi stavano davanti a lui. Il giudizio si tenne e i libri furono aperti” {Daniele 7: 10}, (Vedi Apocalisse 5: 11).
“Io guardavo nelle visioni notturne ed ecco sulle nubi del cielo venire uno simile a un Figlio dell’uomo; egli giunse fino all’Antico di giorni e fu fatto avvicinare a lui” {Daniele 7: 13}.
“Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita” {Apocalisse 3: 5}, (Vedi Matteo 10: 32-33; Marco 8: 38).
NOTA – Durante questa scena del giudizio, sia i giusti che i malvagi morti sono ancora nelle loro tombe. Il resoconto della vita di ciascuno di loro, tuttavia, è nei libri del cielo, e da quel resoconto i loro caratteri e le loro azioni sono ben noti. Cristo è lì per apparire in favore di coloro che Lo hanno scelto come Avvocato (1 Giovanni 2: 1). Presenta il Suo sangue e chiede che i loro peccati siano cancellati dal libro dei peccati. Poiché il luogo del giudizio è in cielo, dove si trova il trono di Dio, e poiché Cristo è presente in persona, ne consegue che anche l’opera del giudizio si svolge in cielo. Tutti sono giudicati in base al resoconto della loro vita e rispondono così delle azioni compiute nel corpo. Quest’opera non solo deciderà per sempre i casi dei morti, ma porterà alla fine del tempo di grazia per tutti i viventi, dopo di che Cristo verrà a prendere a Sé coloro che Gli sono stati fedeli.
“A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero” {Daniele 7: 14}.
“E sulla sua veste e sulla coscia portava scritto un nome: IL RE DEI RE e IL SIGNORE DEI SIGNORI” {Apocalisse 19: 16}.
“Perché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi angeli; e allora egli renderà a ciascuno secondo il suo operato” {Matteo 16: 27}, (Vedi Apocalisse 22: 12).
“Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” {Giovanni 14: 2-3}.
“Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno, quelli che hanno fatto il bene in risurrezione di vita, e quelli che hanno fatto il male in risurrezione di condanna” {Giovanni 5: 28-29}, (Vedi Atti 24: 15).
“Poi vidi dei troni, e a quelli che vi sedettero fu dato la potestà di giudicare, e vidi le anime di coloro che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Costoro tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni. Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille anni. Questa è la prima risurrezione” {Apocalisse 20: 4-5}.
“Io guardavo e quello stesso corno faceva guerra ai santi e li vinceva finché giunse l’Antico di giorni e fu resa giustizia ai santi dell’Altissimo, e venne il tempo in cui i santi possedettero il regno” {Daniele 7: 21-22}.
“Poi vidi dei troni, e a quelli che vi sedettero fu dato la potestà di giudicare… Costoro tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni” {Apocalisse 20: 4}. [249]
“Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicare dei piccoli problemi? Non sapete voi che noi giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare le cose di questa vita!” {1 Corinzi 6: 2-3}.
“Dalla sua bocca usciva una spada acuta per colpire con essa le nazioni; egli governerà con uno scettro di ferro ed egli stesso pigerà il tino del vino della furente ira di Dio onnipotente” {Apocalisse 19: 15}.
“Poiché, come il Padre ha vita in sé stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in sé stesso; e gli ha anche dato l’autorità di giudicare, perché è il Figlio dell’uomo” {Giovanni 5: 26-27}.
“Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo e che aveva l’evangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni, nazione tribù, lingua e popolo, e diceva a gran voce: «Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è venuta…»” {Apocalisse 14: 6-7}. [250]
NOTA – Ci sono tre fasi del giudizio menzionate nelle Scritture: il giudizio investigativo, che precede il secondo avvento; il giudizio del mondo perduto e degli angeli malvagi da parte di Cristo e dei santi durante i mille anni che seguono il secondo avvento; e il giudizio esecutivo, o punizione dei malvagi alla fine di questo periodo. Il giudizio investigativo si svolge in cielo prima della venuta di Cristo, per accertare chi è degno di essere risuscitato nella prima risurrezione, alla Sua venuta, e chi tra i viventi sarà cambiato in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. È necessario che ciò avvenga prima del secondo avvento, poiché non ci sarà tempo per un’opera del genere tra la venuta di Cristo e il risveglio dei morti giusti. Il giudizio esecutivo sui malvagi avviene dopo che i loro casi sono stati esaminati dai santi durante i mille anni (Apocalisse 20: 4-5; 1 Corinzi 6: 1-3). Il giudizio investigativo è quello che viene annunciato al mondo con il messaggio dell’angelo di (Apocalisse 14: 6-7). [251]
L’ora del giudizio
“Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l’ora del suo giudizio” {Apocalisse 14: 7}.
“Io continuai a guardare finché furono collocati troni e l’Antico di giorni si assise… mille migliaia lo servivano e miriadi di miriadi stavano davanti a lui. Il giudizio si tenne e i libri furono aperti” {Daniele 7: 9-10}.
“Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell’uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti” {Atti 17: 31}.
” Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo e che aveva l’evangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni, nazione tribù, lingua e popolo, e diceva a gran voce: «Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è venuta; adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque»” {Apocalisse 14: 6-7}.
“… l’evangelo eterno…” {Apocalisse 14: 6}.
NOTA – C’è un solo Vangelo (Romani 1: 16-17; Galati 1: 8), annunciato per la prima volta nell’Eden (Genesi 3: 15), predicato ad Abramo (Galati 3: 8) e ai figli di Israele (Ebrei 4: 1-2), e proclamato nuovamente ad ogni generazione futura. Nel suo sviluppo, il Vangelo risponde alle esigenze di ogni crisi della storia del mondo. Giovanni Battista, nella sua predicazione, annunciò che il regno dei cieli era vicino (Matteo 3: 1-2) e preparò la strada al primo avvento (Giovanni 1: 22-23). Cristo stesso, nella Sua predicazione del Vangelo, annunciò l’adempimento di una profezia a tempo definito (le sessantanove settimane, o 483 anni, di Daniele 9: 25) e chiamò il popolo al pentimento, in vista della venuta del Messia predetto (Marco 1: 14-15). Così, quando verrà il tempo del giudizio e il secondo avvento di Cristo sarà vicino, un annuncio mondiale di questi eventi dovrà essere fatto con la predicazione del Vangelo Eterno, adatto a soddisfare le esigenze del momento che sarà. [253]
“Egli mi disse: «Fino a duemilatrecento giorni; poi il santuario sarà purificato»” {Daniele 8: 14}.
NOTA – Il nostro Signore ha basato la Sua predicazione del Vangelo sull’adempimento della prima parte dei 2300 giorni/anni (Marco 1: 14-15), una profezia che determinava il tempo del primo avvento. L’intero periodo si estende fino all’ora del giudizio, che precede di poco il secondo avvento, e alla sua scadenza uno speciale messaggio riguardante l’evangelo viene dato a tutto il mondo, proclamando l’ora del giudizio e invitando tutti ad adorare il Creatore. I fatti della storia rispondono a questa interpretazione della profezia: proprio in questo periodo (1844) un simile messaggio veniva proclamato in varie parti del mondo. Questo fu l’inizio del grande messaggio del secondo avvento che ora viene proclamato in tutto il mondo.
“Così direte loro: «Gli dèi che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e di sotto il cielo». Egli ha fatto la terra con la sua potenza, ha stabilito il mondo con la sua sapienza e con la sua intelligenza ha disteso i cieli” {Geremia 10: 11-12}.
“Poiché l’Eterno è un DIO grande e un gran Re su tutti gli dèi. Nelle sue mani sono le profondità della terra, e sue sono le alte vette dei monti. Suo è il mare, perché egli l’ha fatto, e la terra asciutta che le sue mani hanno plasmato. Venite, adoriamo e inchiniamoci; inginocchiamoci davanti all’Eterno che ci ha fatti” {Salmo 95: 3-6}.
“i ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli, e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: «Degno sei, o Signore, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà esistono e sono state create»” {Apocalisse 4: 10-11}.
“Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che é dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato” {Esodo 20: 8-11}. [254]
“Inoltre diedi loro i miei sabati, affinché fossero un segno fra me e loro, perché conoscessero che io, sono l’Eterno che li santifico” {Ezechiele 20: 12}.
“Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male” {2 Corinzi 5: 10}.
“Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti. Difatti, colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha anche detto: «Non uccidere». Per cui se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge. Parlate quindi e agite come se doveste essere giudicati dalla legge della libertà” {Giacomo 2: 10-12}.
“Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: «Temi DIO e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell’uomo». Poiché DIO farà venire in giudizio ogni opera, anche tutto ciò che è nascosto, sia bene o male” {Ecclesiaste 12: 13-14}.
NOTA – Un confronto tra (Apocalisse 14: 7) ed (Ecclesiaste 12: 13-14) suggerisce che il modo per dare gloria a Dio è quello di osservare i Suoi comandamenti e che nel dare il messaggio dell’ora del giudizio, il dovere di osservare i comandamenti sarebbe stato enfatizzato ancora di più. Ciò è chiaramente dimostrato dalla descrizione del popolo che viene radunato da ogni nazione, tribù, lingua e popolo come risultato della predicazione di questo messaggio, in connessione con gli altri messaggi che immediatamente lo seguono e lo accompagnano. Di questo popolo si dice: “Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” {Apocalisse 14: 12}.
La caduta della Babilonia moderna
“Poi seguì un altro angelo, dicendo: «E’ caduta, è caduta Babilonia, la grande città che ha dato da bere a tutte le nazioni il vino dell’ira della sua fornicazione»” {Apocalisse 14: 8}.
“Poi seguì un altro angelo, dicendo: «E’ caduta, è caduta Babilonia, la grande città…»” {Apocalisse 14: 8}.
“… ha dato da bere a tutte le nazioni il vino dell’ira della sua fornicazione” {Apocalisse 14: 8}.
“Così Babilonia, lo splendore dei regni, la gloria dell’orgoglio dei Caldei, sarà come Sodoma e Gomorra quando Dio le sovvertì” {Isaia 13: 19}.
“Fuggite di mezzo a Babilonia e salvi ognuno la propria vita, guardate di non essere distrutti nella sua iniquità. Poiché questo è il tempo di vendetta dell’Eterno; egli le darà la giusta ricompensa” {Geremia 51: 6}.
“Babilonia era nelle mani dell’Eterno una coppa d’oro che inebriava tutta la terra; le nazioni hanno bevuto del suo vino, perciò le nazioni sono divenute deliranti” {Geremia 51: 7}.
“Improvvisamente Babilonia è caduta è stata distrutta. Innalzate lamenti su di essa, prendete del balsamo per il suo dolore; forse può essere guarita” {Geremia 51: 8}.
“Il re Belshatsar fece un gran banchetto a mille dei suoi grandi e in presenza dei mille bevve vino” {Daniele 5: 1}.
“Mentre degustava il vino, Belshatsar ordinò di far portare i vasi d’oro e d’argento che suo padre Nebukadnetsar aveva portato via dal tempio, che era in Gerusalemme, perché in essi bevessero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine” {Daniele 5: 2}.
“Così si portarono i vasi d’oro che erano stati portati via dal santuario del tempio di Dio, che era in Gerusalemme, e in essi bevvero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine” {Daniele 5: 3}.
“Bevvero vino e lodarono gli dèi d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra” {Daniele 5: 4}.
“In quella stessa notte Belshatsar re dei Caldei, fu ucciso; e Dario, il Medo, ricevette il regno all’età di sessantadue anni” {Daniele 5: 30-31}.
NOTA – Il Vangelo del Regno fu predicato a Babilonia e Nabucodonosor fu portato a riconoscere e ad adorare il vero Dio. Ma dopo la morte di Nabucodonosor, Babilonia ricadde di nuovo nell’idolatria, e questa apostasia fu resa definitiva quando Belshazzar usò i vasi sacri della casa di Dio, dedicati al culto di Dio, per bere il vino di Babilonia mentre si offriva il culto a falsi dei. Poi apparve la scritta sul muro e la caduta dell’antica Babilonia fu definitiva. [256]
“E la donna che hai visto è la grande città che regna sui re della terra” {Apocalisse 17: 18}.
NOTA – La grande città che regnava sui re della terra al tempo di Giovanni era Roma, e questa città ha dato il suo nome alla chiesa che è rappresentata dalla donna, la Chiesa di Roma, o il Papato.
“Sulla sua fronte era scritto un nome: «Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra»” {Apocalisse 17: 5}.
“con la quale hanno fornicato i re della terra, e gli abitanti della terra sono stati inebriati col vino della sua fornicazione” {Apocalisse 17: 2}, (Vedi anche versetto 4).
NOTE – La Chiesa di Roma è chiamata Babilonia e la sua religione riprende la religione dell’antica Babilonia. Essa rivendica un sacerdozio con poteri e privilegi eccezionali, proprio come la Babilonia storica. Attraverso il dogma dell’immacolata concezione della Vergine Maria, nega che Dio in Cristo abbia abitato nella stessa carne dell’uomo decaduto, proprio come faceva l’antica Babilonia (Vedi Daniele 2: 11). Rivendica la sua giurisdizione spirituale universale ed esige la sottomissione con pene e sanzioni, proprio come faceva l’antica Babilonia (Vedi Daniele 3). Ripudia la fondamentale verità evangelica della giustificazione per fede e si vanta delle opere, proprio come faceva l’antica Babilonia (Vedi Daniele 4: 30). Un attento confronto del rituale dell’antica e della moderna Babilonia mostra che quest’ultima copia la prima; ed è facile rintracciare il collegamento storico attraverso il paganesimo della Roma politica.
Alla caduta di Babilonia per mezzo dei Persiani, che nutrivano un odio tradizionale per la sua idolatria, il sacerdozio caldeo si rifugiò a Pergamo, in Asia Minore, e ne fece la sede della propria religione… L’ultimo pontefice re di Pergamo fu Attalo III, che alla sua morte lasciò in eredità i suoi domini e la sua autorità al popolo romano, nel 133 a.C., e da quel momento le due linee di Pontifex Maximus si fusero in quella romana. Così la religione dell’antica Babilonia divenne la religione della Babilonia moderna. [257]
“Così pure, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è sparso per voi” {Luca 22: 20}.
“Questo dunque sarà il patto che farò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore, io porrò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo” {Ebrei 8: 10}.
“perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito” {Romani 8: 2-4}.
“E lo Spirito che vivifica, la carne non giova a nulla; le parole che vi dico sono spirito e vita” {Giovanni 6: 63}.
“Ma invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini… Disse loro ancora: «Voi siete abili nell’annullare il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione” {Marco 7: 7-9}.
NOTE – Ci sono due coppe, la coppa del Signore e la coppa di Babilonia. Il vino nella coppa del Signore rappresenta la verità vivente, così come la si trova in Gesù; il vino nella coppa di Babilonia rappresenta le sue false dottrine, la sua sostituzione della tradizione umana alla parola vivente e alla legge di Dio, e il legame illecito che ha stabilito tra la chiesa e il potere secolare, dipendendo dal potere politico per imporre i suoi insegnamenti, piuttosto che dal potere di Dio. Proprio per questo, pur mantenendo una forma di pietà, ne nega la potenza {2 Timoteo 3: 1-5}.
La seguente citazione riporta la posizione di quella chiesa nei confronti della tradizione: “Sebbene queste due correnti divine [la Bibbia e la tradizione] siano di per sé, a causa della loro origine divina, di uguale sacralità, e siano entrambe piene di verità rivelate, tuttavia, delle due, la tradizione è per noi più chiara e sicura”.
La sostituzione della legge della chiesa alla legge di Dio, in adempimento della profezia in (Daniele 7: 25), testimonia la completa subordinazione della Parola di Dio all’autorità della chiesa. L’insegnamento mondiale di queste dottrine al posto del puro Vangelo ha sviato il mondo e ha fatto bere a tutte le nazioni il vino della sua fornicazione. La Riforma del XVI secolo fu uno sforzo per tornare alle pure verità della Parola di Dio. In questo modo i Riformatori negarono la supremazia della tradizione sulla Bibbia. [258]
“Sulla sua fronte era scritto un nome: «Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra»” {Apocalisse 17: 5}.
NOTE – Nel Credo di Papa Pio IV, una dichiarazione autorevole del credo cattolico romano, si trova questa affermazione: “Riconosco la Santa Chiesa cattolica apostolica come madre e padrona di tutte le chiese”. Poiché le chiese protestanti professate hanno ripudiato il principio fondamentale del protestantesimo, mettendo da parte l’autorità della Parola di Dio e accettando al suo posto la tradizione e la speculazione umana, adottano il principio fondamentale della moderna Babilonia, possono essere giustamente considerate figlie di Babilonia. La loro caduta è quindi inclusa nella caduta di Babilonia.
Molti rappresentanti del protestantesimo moderno hanno rifiutato, in un modo o nell’altro, molte dottrine fondamentali della Bibbia, come ad esempio:
La caduta dell’uomo.
La dottrina biblica del peccato.
L’infallibilità delle Scritture.
La sufficienza delle Scritture come regola di fede e di pratica.
La divinità di Cristo, e la Sua conseguente autorità sulla chiesa.
La concezione miracolosa e la nascita verginale di nostro Signore.
La risurrezione di Cristo dalla tomba.
L’espiazione vicaria, espiatoria e propiziatoria di Cristo.
Salvezza per grazia mediante la fede nel Signore Gesù Cristo.
La rigenerazione per opera dello Spirito Santo.
L’efficacia del nome onnipotente di Cristo nella preghiera.
Il ministero e la tutela dei santi angeli.
I miracoli come manifestazione e interposizione diretta del potere di Dio.
Anche se molti leader del protestantesimo moderno, noti come critici superiori, non hanno adottato formalmente il credo della Chiesa di Roma e non sono diventati parte organica di quel corpo, tuttavia appartengono alla stessa classe nel rifiutare l’autorità della Parola di Dio e nell’accettare al suo posto il prodotto dei propri ragionamenti. L’apostasia è presente sia nell’uno che nell’altro caso, e quindi entrambi devono essere inclusi in Babilonia, ed entrambi saranno distrutti a causa della caduta di Babilonia. Il messaggio di avvertimento si applica con la stessa forza a entrambe le classi.
“Dopo queste cose, vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria. Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: «E’ caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino dell’ardore della sua fornicazione, i re della terra hanno fornicato con lei e i mercanti della terra si sono arricchiti a motivo del suo sfrenato lusso»” {Apocalisse 18: 1-3}.
NOTA – Nel suo senso più ampio, Babilonia comprende tutte le false religioni, tutta l’apostasia. Il messaggio del Vangelo che annuncia la sua caduta finale dovrebbe essere motivo di gioia per ogni amante della verità e della rettitudine. [259]
“Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe, perché i suoi peccati si sono accumulati e sono giunti fino al cielo, e Dio si è ricordato delle sue iniquità” {Apocalisse 18: 4-5}.
“Poi un angelo potente sollevò una pietra dalle dimensioni di una grossa macina e la gettò nel mare, dicendo: «Con lo stesso impeto sarà scagliata Babilonia la grande città, e non sarà più ritrovata… E in essa è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti coloro che sono stati uccisi sulla terra»” {Apocalisse 18: 21-24}.
“«Alleluia, perché il Signore nostro Dio, l’Onnipotente, ha iniziato a regnare. Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata” {Apocalisse 19: 6-7}.
L’ultimo messaggio: Un avvertimento contro la falsa adorazione.
“Se uno adora la bestia e la sua immagine… berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio” {Apocalisse 14: 9-10}.
“Un terzo angelo li seguì dicendo a gran voce…” {Apocalisse 14: 9}.
“… Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano” {Apocalisse 14: 9}.
“berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello. E il fumo del loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome” {Apocalisse 14: 10-11}, (Vedi Isaia 33: 13-17; Isaia 34: 1-10; 1 Corinzi 3: 13; Ebrei 12: 29).
“Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” {Apocalisse 14: 12}.
“E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi di bestemmia. E la bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la sua bocca come quella del leone; e il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e grande autorità” {Apocalisse 13: 1-2}.
NOTA – In questa bestia che sale dal mare sono riuniti i simboli descritti nel settimo capitolo di Daniele, che rappresentano la Grecia, Medo-Persia e Babilonia. Le parole blasfeme da essa pronunciate, la sua persecuzione dei santi e il tempo ad essa assegnato (Apocalisse 13: 5-7) mostrano che questa bestia, sotto una delle sue manifestazioni a sette teste, è identica al piccolo corno della visione del settimo capitolo di Daniele, la moderna Babilonia, il Papato. Il falso culto di cui si parla, l’adorazione della bestia, è il rendere al Papato quell’omaggio che è dovuto solo a Dio. Il sistema religioso messo in atto dal Papato è il paganesimo di Babilonia, Medo-Persia, Grecia e Roma, integrato nel corpo della bestia (Apocalisse 13: 2), mascherato sotto una falsa forma di cristianesimo. Il ruolo di Pontifex Maximus delle antiche religioni pagane è stato continuato dal Papa, che è il capo del sacerdozio romano e che, nell’esercizio delle sue funzioni sacerdotali, ha tolto la mediazione di Cristo, sostituendola con un sistema di mediazione umana, si è così adempiuta la profezia riportata nell’ottavo capitolo di Daniele. [261]
“E adorarono il dragone che aveva dato l’autorità alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia, e chi può combattere con lei?»” {Apocalisse 13: 4}.
“Nessuno è simile a te, o Eterno, tu sei grande e il tuo nome è grande in potenza” {Geremia 10: 6} (Vedi Salmi 71: 19; Salmi 86: 8; Salmi 89: 6-8).
“Nessuno v’inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra sé stesso e proclamando di essere Dio” {2 Tessalonicesi 2: 3-4}.
“… ha dato da bere a tutte le nazioni il vino dell’ira della sua fornicazione” {Apocalisse 14: 8}.
“berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello” {Apocalisse 14: 10}.
NOTA – La coppa del Signore, che contiene la nuova alleanza nel sangue di Cristo, e la coppa del vino dell’ira di Babilonia sono entrambe offerte al mondo. Bere dalla prima coppa, cioè accettare l’insegnamento del vero Vangelo, significa ricevere la vita eterna; ma bere il vino di Babilonia, cioè accettare il falso Vangelo insegnato dal Papato, significa bere il vino dell’ira di Dio dalla coppa della Sua indignazione. Il vero Vangelo significa vita eterna; il falso Vangelo significa morte eterna.
“E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero uccisi” {Apocalisse 13: 15}.
“Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte, e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome” {Apocalisse 13: 16-17}.
“… il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e grande autorità” {Apocalisse 13: 2}.
“Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli” {Apocalisse 12: 9}.
“Poi il diavolo lo condusse su di un alto monte e gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo. E il diavolo gli disse: «Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è stata data nelle mani e io la do a chi voglio. Se dunque tu prostrandoti mi adori, sarà tutta tua»” {Luca 4: 5-7}.
“Ma Gesù, rispondendo, gli disse: «Vattene via da me, Satana. Sta scritto: «Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo»»” {Luca 4: 8}.
NOTA – Il triplice messaggio di (Apocalisse 14: 6-12) è proclamato in relazione alle scene conclusive della grande controversia tra Cristo e Satana. Lucifero ha cercato di mettersi al posto di Dio (Isaia 14: 12-14) e di assicurarsi il culto che spetta solo a Dio. La prova finale si svolgerà sui Comandamenti di Dio. Coloro che riconoscono la supremazia della bestia cedendo all’obbedienza della legge di Dio che è stata modificata ed applicata dal Papato, quando la questione reale sarà chiaramente definita, adoreranno la bestia e la sua immagine e riceveranno il suo marchio e si schiereranno dalla parte di Satana nella sua ribellione contro l’autorità di Dio. [263]
“E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita dell’Agnello, che è stato ucciso fin dalla fondazione del mondo” {Apocalisse 13: 8}.
“Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo e che aveva l’evangelo eterno da annunziare agli abitanti della terra e ad ogni, nazione tribù, lingua e popolo, e diceva a gran voce: «Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è venuta; adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque»” {Apocalisse 14: 6-7}.
“E vidi come un mare di vetro, misto a fuoco e, in piedi sul mare di vetro, quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia, sulla sua immagine, sul suo marchio e sul numero del suo nome. Essi avevano le cetre di Dio, e cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell’Agnello, dicendo: «Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore, Dio onnipotente; giuste e veraci sono le tue vie, o Re delle nazioni. Chi non ti temerà, o Signore e non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei Santo; certo tutte le nazioni verranno e adoreranno davanti a te, perché tuoi giudizi sono stati manifestati»” {Apocalisse 15: 2-4}. [264]
La guerra di Satana contro la Chiesa
“Egli [Satana] perseguitò la donna [la chiesa] che aveva partorito il figlio maschio” {Apocalisse 12: 13}.
“Poi apparve nel cielo un gran segno: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle” {Apocalisse 12: 1}.
NOTE – Nelle Scritture si usa spesso una donna per rappresentare la Chiesa (Vedi Geremia 6: 2; 2 Corinzi 11: 2). Il sole rappresenta la luce del Vangelo di cui la Chiesa fu rivestita al primo avvento (1 Giovanni 2: 8); la luna sotto i suoi piedi, la luce calante della precedente dispensazione; e le dodici stelle, i dodici apostoli.
“La donna, nella sua innocenza, fu attaccata da quel vecchio serpente, chiamato Diavolo e Satana… Alla fine di quel primo astuto assalto… il seme della donna gli avrebbe schiacciato il capo ed egli gli avrebbe ferito il calcagno (Genesi 3: 15). Nella Rivelazione cambia la scena dall’Eden al cielo, e si trovano di nuovo la donna e il serpente, nella stessa posizione di antagonismo di prima, con il serpente ancora come assalitore, solo che questa volta più apertamente… La donna non è più un personaggio semplice e infantile, ma una meraviglia; non cammina tra gli alberi e i fiori, ma tra gli occhi del cielo. È vestita di sole, la luna è sotto i suoi piedi e sul suo capo c’è una coroncina di dodici stelle. In lei vedete incarnata la grande causa della verità e della rettitudine: è infatti la Chiesa di Dio in tutti i tempi, la donna il cui seme benedice tutte le nazioni della terra” (H. Spurgeon, in The Tabernacle Pulpit, 15 marzo 1896). [265]
“Era incinta e gridava per le doglie e i dolori del parto” {Apocalisse 12: 2}.
NOTA – La Chiesa è in travaglio e nel dolore mentre partorisce Cristo e i Suoi figli, in mezzo ad afflizioni e persecuzioni (Vedi Romani 8: 19-22; 1 Giovanni 3: 1-2; 2 Timoteo 3: 12).
“Ed ella partorì un figlio maschio, che deve governare tutte le nazioni con uno scettro di ferro e il figlio di lei fu rapito presso Dio e il suo trono” {Apocalisse 12: 5}.
NOTA – In particolare questo deve riferirsi a Cristo (Salmi 2: 7-9); ma attraverso di Lui è prefigurata anche l’esperienza del popolo di Dio, che alla fine del giudizio parteciperà con Cristo nel governare le nazioni con una verga di ferro (Apocalisse 2: 26-27) e, come Lui, quando l’opera del popolo sarà compiuta sulla terra, sarà “rapito”, nel momento della Sua apparizione, a Dio e al Suo trono (1 Tessalonicesi 4: 15-17).
“Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue teste vi erano sette diademi. La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra; poi il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, per divorare suo figlio quando lo avesse partorito” {Apocalisse 12: 3-4}.
“Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo…” {Apocalisse 12: 9}.
NOTA – Primariamente il drago rappresenta Satana, il grande nemico e persecutore della Chiesa in tutte le epoche. Ma Satana opera anche attraverso i principati e le potenze nel suo tentativo di distruggere il popolo di Dio. Fu attraverso un re romano, il re Erode, che cercò di uccidere Cristo appena nato (Matteo 2: 16). Roma deve quindi essere simboleggiata dal dragone. Le sette teste del drago sono interpretate da alcuni come i “sette colli” su cui è costruita la città di Roma; da altri come le sette forme di governo attraverso le quali Roma è passata; da altri ancora, e in modo più ampio, come le sette grandi monarchie che hanno oppresso il popolo di Dio: Egitto, Assiria, Caldea, Persia, Grecia, Roma pagana e Roma papale, nelle quali Roma è rappresentata e inclusa. Le dieci corna, come nella quarta bestia di (Daniele 7), si riferiscono evidentemente ai dieci regni in cui Roma fu infine divisa, identificando così nuovamente il drago con la potenza romana.
“E vi fu guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero e per loro non fu più trovato posto nel cielo. Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli” {Apocalisse 12: 7-9}.
NOTA – Questo conflitto, iniziato in cielo, continua sulla terra. Verso la fine del ministero di Cristo, egli disse: “Io vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore” {Luca 10: 18}. “Ora è il giudizio di questo mondo ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo” {Giovanni 12: 31}. Satana, dopo la caduta di Adamo nel peccato, divenne il rappresentante della terra. Egli comparve al consiglio tra i rappresentanti dei vari mondi al tempo di Giobbe (Giobbe 1: 6-7; Giobbe 2: 1-2), ma fu cacciato quando crocifisse Cristo, il Figlio di Dio.
“Allora udii una grande voce nel cielo che diceva: «Ora è giunta la salvezza, la potenza e il regno del nostro Dio e la potestà del suo Cristo, poiché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte… Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi…»” {Apocalisse 12: 10-12}.
“… Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di aver poco tempo” {Apocalisse 12: 12}.
NOTA – Questo non solo dimostra che, dalla crocifissione di Cristo, Satana sa che il suo destino è segnato e che ha un tempo limitato per operare, ma che i suoi sforzi sono in gran parte, se non del tutto, confinati a questo mondo e concentrati sui suoi abitanti. Meglio di molti cristiani, Satana sa che il tempo è molto breve.
“E quando il dragone si vide gettato sulla terra, perseguitò la donna che aveva partorito il figlio maschio” {Apocalisse 12: 13}.
NOTA – La persecuzione dei cristiani iniziò sotto la Roma pagana, ma fu portata avanti in modo molto più esteso sotto la Roma papale (Matteo 24: 21-22}. [267]
“Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto nel suo luogo, dove essa è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontano dalla presenza del serpente” {Apocalisse 12: 14}.
NOTA – Questo è lo stesso periodo di cui si parla in (Daniele 7: 25) e, come le dieci corna, identifica il dragone con la quarta bestia di (Daniele 7) e la sua opera successiva con quella del piccolo corno di quella stessa bestia. In (Apocalisse 13: 5) questo periodo è indicato come “quarantadue mesi” e in (Apocalisse 12: 6) come 1260 giorni, ognuno dei quali rappresentano 1260 anni letterali; questo è il periodo che venne assegnato alla supremazia della Roma papale. Iniziato nel 538 d.C., si è concluso nel 1798, quando il Papa è stato fatto prigioniero dai francesi. La donna che fugge nel deserto descrive in modo appropriato la condizione della Chiesa in quei tempi di aspra persecuzione.
“Allora il serpente gettò dalla sua bocca, dietro alla donna, dell’acqua come un fiume, per farla portare via dal fiume” {Apocalisse 12: 15}.
“ma la terra soccorse la donna, e la terra aprì la sua bocca ed inghiottì il fiume che il dragone aveva riversato dalla sua bocca” {Apocalisse 12: 16}.
NOTA – I rifugi montani, i ritiri tranquilli e le valli appartate dell’Europa sud-occidentale hanno protetto per secoli molti di coloro che rifiutavano la fedeltà al Papato. Anche qui si possono vedere i risultati dell’opera della Riforma del XVI secolo quando molti governi europei vennero in aiuto della causa della riforma, fermando la mano della persecuzione e proteggendo le vite di coloro che osavano schierarsi a favore del diritto. Anche la scoperta dell’America e l’inaugurazione di questo Paese come asilo per gli oppressi d’Europa in quel periodo possono essere inclusi in quella ‘terra che soccorse la donna’ di cui si parla.
“E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati” {Matteo 24: 22}.
“Il dragone allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei, che custodisce i comandamenti di Dio ed ha la testimonianza di Gesù Cristo” {Apocalisse 12: 17}.
NOTA – “Fino alla fine, Satana perseguiterà e cercherà di distruggere il popolo di Dio. Contro il rimanente, o l’ultima fase della chiesa, egli farà guerra in modo particolare. La loro obbedienza ai Comandamenti di Dio e la testimonianza di Gesù, o Spirito di Profezia (Apocalisse 19: 10), che possiedono sono particolarmente irritanti per lui e suscitano la sua intensa ira. Soldati di Cristo, alzatevi e indossate la vostra armatura! Combattete, perché la battaglia sarà nostra; combattiamo per vincere una corona. Non combattiamo contro la carne, non lottiamo contro il sangue; ma contro i principati e le potenze, e per la verità di Dio” (CHARLES WESLEY). [268]
Una grande potenza persecutrice (la Bestia a dieci corna di Apocalisse 13)
“… perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli…” {Daniele 7: 25}.
“E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi di bestemmia” {Apocalisse 13: 1}.
NOTE – Come già appreso dallo studio del libro di Daniele, la bestia in profezia rappresenta un grande potere o regno terreno (Daniele 7: 23); la testa, un potere di governo; le corna, un certo numero di regni; le corna coronate il dominio politico; le acque, “popoli, moltitudini, nazioni e lingue” {Apocalisse 17: 15}.
“Le bestie di Daniele e Giovanni sono imperi. La bestia con dieci corna è il potere romano… La testa è il potere di governo del corpo. Le teste di questa bestia rappresentano i governi che si sono succeduti” (“Il romanesimo e la Riforma”, di H. Grattan Guinness, pagine 144-145). [269]
“E la bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la sua bocca come quella del leone…” {Apocalisse 13: 2}.
NOTE – “Queste sono le caratteristiche dei primi tre simboli di (Daniele 7), il leone, l’orso e il leopardo, che rappresentano i regni di Babilonia, Medo-Persia e Grecia, e suggeriscono che questa bestia rappresenti o appartenga al regno simboleggiato dalla quarta bestia di (Daniele 7), ovvero Roma. Entrambe hanno dieci corna. Come il dragone di (Apocalisse 12), anch’essa ha sette teste; ma come il dragone simboleggiava Roma nella sua interezza, in particolare nella sua fase pagana, questa, come il “piccolo corno” che spunta tra le dieci corna della quarta bestia di (Daniele 7), rappresenta Roma nella sua forma successiva o papale. Sia questa bestia che il piccolo corno hanno “una bocca” che dice cose abominevoli e arroganti; entrambe fanno guerra ai santi; a entrambi gli è stato concesso lo stesso tempo per operare.
Lasciando un significato molto ampio al simbolo, la Bibbia Douay o Cattolica, in una nota su (Apocalisse 13: 1), spiega le sette teste di questa bestia come segue: “Le sette teste sono sette re, cioè sette regni o imperi principali, che hanno esercitato o eserciteranno un potere tirannico sul popolo di Dio: di questi, cinque erano allora caduti, cioè le monarchie egiziana, assira, caldea, persiana e greca; uno era presente, cioè l’impero di Roma; e il settimo e principale doveva venire, cioè il grande Anticristo e il suo impero”. Sul fatto che la settima testa rappresenti l’Anticristo ci sono pochi dubbi (“Il romanismo e la Riforma”, di H. Grattan Guinness, pagina 265). [270]
“… e il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e grande autorità” {Apocalisse 13: 2}.
NOTA – È un fatto storico indiscusso che sotto i successivi imperatori romani, a partire da Costantino, la religione del governo romano fu cambiata da pagana a papale; che quando Costantino spostò la sede del suo impero da Roma a Costantinopoli nel 330 d.C., la città di Roma fu affidata al vescovo di Roma, il quale, da Costantino e dagli imperatori successivi, ricevette ricchi doni e grande autorità; che dopo la caduta di Roma, nel 476 d.C, il vescovo di Roma divenne il potere dominante nella Roma occidentale e, con il decreto di Giustiniano del 15 marzo 533, fu dichiarato “capo di tutte le sante chiese” e in una lettera dello stesso anno fu designato come “correttore degli eretici”. Così Roma pagana divenne Roma papale, la sede di Roma pagana divenne la sede di Roma papale; la Chiesa e lo Stato furono uniti e il potere persecutore del dragone fu conferito al presunto capo della Chiesa di Cristo, ovvero Roma papale. Come dice il dottor H. Grattan Guinness, nel suo “Romanesimo e Riforma”, a pagina 152, “il potere dei Cesari riviveva nel dominio universale dei papi”.
“E le fu data una bocca che proferiva cose grandi e bestemmie; e le fu data potestà di operare per quarantadue mesi. Essa aperse la sua bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome, il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo. E le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli; e le fu dato autorità sopra ogni tribù, lingua e nazione” {Apocalisse 13: 5-7}.
NOTA – Tutte queste caratteristiche sono state pienamente e accuratamente soddisfatte nel Papato e identificano questa bestia come rappresentante dello stesso potere rappresentato dalla fase del piccolo corno della quarta bestia di (Daniele 7) e dal piccolo corno di (Daniele 8), nelle sue caratteristiche principali ed essenziali (Vedi Daniele 7: 25; Daniele 8: 11-24, 25).
“E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia” {Apocalisse 13: 3}.
NOTA – Questa ferita fu inferta alla testa papale di questa bestia quando i francesi, nel 1798, entrarono a Roma, fecero prigioniero il Papa e per un certo periodo sembrò che avessero abolito il Papato. Ma nel 1800 un altro Papa fu posto sul trono pontificio e la ferita mortale cominciò a guarire. Il dominio temporale fu tolto al Papato nel 1870, ma da allora il suo potere e la sua influenza tra le nazioni sono aumentati. “In quell’anno”, dice il signor Guinness nella sua opera “Romanesimo e Riforma”, a pagina 156, “il Papato assunse la più alta esaltazione a cui poteva aspirare, quella dell’infallibilità”. Il Papato raggiungerà infine una tale posizione di influenza sulle nazioni che, poco prima del suo completo abbattimento e distruzione, dirà: “«Io seggo come regina, non sono vedova e non vedrò mai cordoglio»” {Apocalisse 18: 7}, (Vedi Isaia 47: 7-15; Apocalisse 17: 18).
“Se uno conduce in cattività, andrà in cattività; se uno uccide con la spada, deve essere ucciso con la spada” {Apocalisse 13: 10}, (Vedi Salmi 18: 25-26; Salmi 109: 17; Geremia 50: 29; Apocalisse 16: 4-6).
“E adorarono il dragone che aveva dato l’autorità alla bestia e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia, e chi può combattere con lei?»” {Apocalisse 13: 4}.
“… e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia” {Apocalisse 13: 3}.
“E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita dell’Agnello, che è stato ucciso fin dalla fondazione del mondo” {Apocalisse 13: 8}.
“Ma la bestia fu presa e con lei il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti ad essa, con i quali aveva sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia e quelli che avevano adorato la sua immagine, questi due furono gettati vivi nello stagno di fuoco che arde con zolfo” {Apocalisse 19: 20}, (Vedi Isaia 47: 7-15; 2 Tessalonicesi 2: 3-8; Apocalisse 17: 16-17; Apocalisse 18: 4-8).
“Allora io guardai a motivo delle grandi parole che il corno proferiva guardai finché la bestia fu uccisa, e il suo corpo distrutto e gettato nel fuoco per essere arso” {Daniele 7: 11}.
L’immagine della Bestia (La profezia di Apocalisse 13)
Nel 1793-98, con la Rivoluzione francese e il temporaneo rovesciamento del Papato in quest’ultimo anno.
“Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, ed aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone” {Apocalisse 13: 11}.
NOTE – Il signor Wesley, nelle sue note su (Apocalisse 13), scritte nel 1754, disse della bestia a due corna: “Non è ancora arrivata, anche se non può essere lontana; perché deve apparire alla fine dei quarantadue mesi della prima bestia”.
La bestia precedente è uscita dal “mare”, il che indica il suo sorgere tra i popoli e le nazioni del mondo allora esistente (Apocalisse 17: 15); mentre questa esce dalla “terra”. Ciò indicherebbe che quest’ultima bestia sarebbe sorta dove prima non c’erano “popoli, moltitudini, nazioni e lingue”. Nel 1798, quando il potere papale ricevette la sua ferita mortale, il governo degli Stati Uniti, situato nel continente occidentale, era l’unica grande nazione indipendente che si stava affermando in un territorio non occupato in precedenza da popoli, moltitudini e nazioni. Solo nove anni prima (1789), gli Stati Uniti avevano adottato la loro Costituzione nazionale.
È nel territorio degli Stati Uniti, quindi, che possiamo aspettarci, secondo la profezia, che sorga un movimento ecclesiastico che eserciti un controllo dominante non solo sul governo civile di questo Paese, ma anche sulle altre nazioni del mondo intero.
“… proclamerete la libertà nel paese per tutti i suoi abitanti” {Levitico 25: 10} sta alla base dei principi nella Dichiarazione d’indipendenza Americana. [272]
“… aveva due corna simili a quelle di un agnello…” {Apocalisse 13: 11}.
NOTA – I Padri Pellegrini furono l’avanguardia di una grande moltitudine di protestanti che, perseguitati e messi fuori legge nelle terre in cui erano nati, si rifugiarono nel Nuovo Mondo, dove si svilupparono rapidamente sotto la protezione di un governo fondato sui grandi principi cristiani di civiltà: giustizia e libertà religiosa. Le due corna possono simboleggiare questi due principi fondamentali. [273]
“… ma parlava come un dragone” {Apocalisse 13: 11}.
NOTA – La voce del dragone è la voce dell’intolleranza e della persecuzione. Ciò indica che lo sviluppo ecclesiastico di cui si parla in questa profezia, ottenendo un punto d’appoggio per il suo potere e la sua influenza iniziali nel governo degli Stati Uniti, rinnegherà i principi miti e simili a quelli dell’agnello della libertà civile e religiosa e diventerà, come la bestia che l’ha preceduta, una potenza persecutrice a livello mondiale. Per questo motivo, in (Apocalisse 19: 20) è chiamata “il falso profeta”. Nonostante sia nata dalla Riforma, ripudierà i principi stessi della Riforma.
“Essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita” {Apocalisse 13: 12}.
NOTA – La ” bestia prima di lui” (Roma papale) esercitava il potere di perseguitare e mettere a morte tutti coloro che differivano da essa in materia religiosa. L’unico modo in cui la terra può essere costretta ad adorare falsamente è quello di far cessare di lavorare le persone attraverso l’osservanza volontaria o forzata di un [falso] sabato. “… finché il paese avesse osservato i suoi sabati, Infatti esso osservò il sabato per tutto il tempo della sua desolazione…” {2 Cronache 36: 21}. [Nel tempo della crisi finale] l’osservanza forzata della domenica sarà evidentemente implicita.
“e seduceva gli abitanti della terra per mezzo dei prodigi che le era dato di fare davanti alla bestia…” {Apocalisse 13: 14}.
“… dicendo agli abitanti della terra di fare un’immagine alla bestia, che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita” {Apocalisse 13: 14}.
NOTA – La bestia che fu “ferita della spada ed era tornata in vita” è il Papato. Si trattava di una chiesa che dominava il potere civile. In altre parole, era un’unione di Chiesa e Stato e faceva rispettare i suoi dogmi religiosi dal potere civile, pena la confisca dei beni, la prigione e la morte. L’immagine di questa bestia rappresenta un’altra organizzazione ecclesiastica rivestita di potere civile – un’altra unione di Chiesa e Stato – per imporre i dogmi religiosi attraverso la legge. [274]
Grandi e influenti organizzazioni, come la National Reform Association, l’International Reform Bureau, la Lord’s Day Alliance of the United States e il Federal Council of the Churches of Christ in America, sono state formate da professi protestanti e da anni lavorano costantemente a questo scopo. Molte società cattoliche di recente formazione negli Stati Uniti, come i Cavalieri di Colombo e la Federazione americana delle società cattoliche, mirano a un fine analogo: rendere l’America cattolica.
[Vedi anche le ulteriori e attuali associazioni religiose/governative che si impegnano per la realizzazione di questo obbiettivi ai tempi d’oggi come L’Agenda 2025 e simili].
“Per ottenere un emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti che… indichi che questa è una nazione cristiana e ponga tutte le leggi, le istituzioni e gli usi cristiani del governo su una base giuridica innegabile nella legge fondamentale del paese” (Articolo II della Costituzione).
NOTE – In merito alla questione di rendere L’America una “nazione cristiana”, il vescovo Earl Cranston, D. D., della Chiesa Episcopale Metodista, in un discorso pronunciato nella Chiesa Episcopale Metodista Foundry, Washington, D. C., il 13 marzo 1910, ha fatto la seguente osservazione:
“Supponiamo che l’America venga dichiarata una nazione cristiana attraverso un’interpretazione costituzionale in tal senso. Che cosa significherebbe? Quale delle due definizioni di cristianesimo in conflitto indicherebbe la parola cristiano? L’idea protestante, naturalmente, perché nel nostro sistema le maggioranze governano, e la maggioranza degli americani sono protestanti. Molto bene. Ma supponiamo che, con l’aggiunta di un territorio contiguo con dodici o più milioni di romano cattolici, l’annessione di qualche altra isola con un numero dimezzato, e lo stesso tasso di immigrazione di adesso, la maggioranza di qui a qualche anno sia costituita da romano cattolici, chi dubita per un momento che il Papa regnante assumerebbe il controllo della legislazione e del governo? Direbbe, con tutta sicurezza e coerenza: “Questa è una nazione cristiana. Così è stato affermato fin dall’inizio e così è stato dichiarato anni fa. Una maggioranza definì allora cosa fosse il cristianesimo, la maggioranza definirà ora ciò che il cristianesimo è e deve essere”. Questa ‘maggioranza’ sarebbe il Papa” (“La Chiesa e il governo”, pag. 7).
I Riformatori Nazionali, nel loro tentativo di giustificare l’istituzione legale del cristianesimo come religione nazionale, hanno erroneamente dichiarato che l’affermazione del giudice Brewer della Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1892, che disse: “Questa è una nazione cristiana”, fosse una decisione della corte, mentre era solo un’affermazione nell’argomentazione che ha portato davanti alla corte.
In un sermone, in occasione del centenario dell’istituzione della gerarchia cattolica romana negli Stati Uniti nel 1889, l’arcivescovo disse: “La nostra opera è quella di rendere l’America cattolica… Il nostro grido sarà: Dio lo vuole, e i nostri cuori esulteranno con entusiasmo come crociati”.
La teoria dei Riformatori nazionali è stata espressa in questo modo: “Ogni governo con leggi eque è un governo di Dio; una repubblica così governata viene da Lui, ed è veramente e realmente una teocrazia come il Commonwealth di Israele”. [275]
“Riconosciamo cordialmente e volentieri il fatto che nelle repubbliche sudamericane, in Francia e in altri paesi europei i romano cattolici sono i sostenitori riconosciuti del cristianesimo nazionale e si oppongono a tutte le proposte del secolarismo… Quando saranno disposti a collaborare per resistere al progresso dell’ateismo politico, saremo lieti di unirci a loro in una conferenza mondiale per la promozione del cristianesimo nazionale, che speriamo possa accadere in un giorno non lontano. Molti Paesi potrebbero essere rappresentati solo da romano cattolici” (Christian Statesman, 11 dicembre 1884, organo ufficiale della National Reform Association).
“In primo luogo è dovere di tutti i cattolici degni di questo nome e desiderosi di essere conosciuti come i più amorevoli figli della Chiesa… sforzarsi di riportare tutta la società civile al modello e alla forma di cristianesimo che abbiamo descritto” (Enciclica di Papa Leone XIII, “Immortale Dei” 1 novembre 1885, “Le grandi lettere encicliche di Leone XIII”, pagina 132).
NOTA – La profezia dice che questo potere [protestantesimo americano] formerà un’immagine del Papato. Ai tempi di Costantino e dei suoi successori, la Chiesa si servì del potere civile per realizzare i suoi scopi: attraverso questo mezzo si sviluppò il Papato. Ai nostri giorni viene sostenuta la stessa teoria e uomini di spicco della nazione, sia nella Chiesa che nello Stato, stanno facendo tutto il possibile per ottenere lo stesso risultato che, quando la loro opera sarà completata, non potrà che soddisfare le specifiche della profezia. Il culmine sarà un’immagine del Papato. [276]
“L’Ufficio per la Riforma è la prima ‘lobby cristiana’ istituita nella nostra capitale nazionale per parlare al governo a nome di tutti i cristiani (“Storia dell’Ufficio Internazionale della Riforma”, del suo fondatore e sovrintendente, il reverendo W.F. Crafts, pagina 2).
NOTA – La garanzia di una legislazione domenicale obbligatoria è uno degli obiettivi principali di questa e di altre organizzazioni simili.
“(1) preservare il giorno del Signore [la domenica] per l’America; (2) assicurare un’Alleanza attiva in ogni Stato non ancora organizzato; (3) indurre il governo generale, per quanto possibile, a dare l’esempio dell’osservanza del sabato; (4) insistere sulla caratteristica del giorno di riposo del quarto comandamento [il sabato inteso come domenica], fino a quando ogni lavoratore della terra non avrà garantito a sé cinquantadue giorni di completo riposo all’anno”.
NOTA – Con tutto ciò si intende la garanzia, per quanto possibile, di una legislazione domenicale obbligatoria a livello statale e nazionale, nello stesso modo in cui la Chiesa ha ottenuto il controllo dello Stato e con cui Chiesa e Stato sono stati uniti nel quarto e quinto secolo dell’era cristiana.
“Che i grandi organismi cristiani del nostro Paese siano uniti nell’affrontare questioni come quelle del matrimonio e del divorzio, della profanazione del sabato [domenicale], dei mali sociali”, ecc.
“Tutti gli attacchi alle rivendicazioni e alla sacralità del giorno del Signore devono essere contrastati con forza attraverso la stampa, le associazioni e le alleanze del giorno del Signore, e con la legislazione che può essere assicurata per proteggere e preservare questo baluardo della nostra cristianità americana”.
NOTA – Si vedrà quindi che l’ottenimento di leggi per l’applicazione dell’osservanza della domenica è un elemento di spicco in tutte queste organizzazioni nei loro sforzi di “cristianizzare” la nazione. In questo modo, molti non si rendono conto che stanno rinnegando i principi del cristianesimo, del protestantesimo e del governo degli Stati Uniti, e fanno direttamente il gioco di quella potenza che ha dato origine al sabato domenicale e ha ottenuto il controllo del potere civile attraverso la legislazione domenicale: il Papato. [277]
“Le nostre società nelle varie parti degli Stati Uniti hanno sollecitato l’abolizione del lavoro domenicale e hanno appoggiato e assistito il movimento per la chiusura degli uffici postali la domenica” (Decimo Convegno annuale della Federazione americana delle società cattoliche, Columbus, Ohio, 20-24 agosto 1911).
NOTE – Con la collaborazione attiva della Lord’s Day Alliance of the United States, un’organizzazione protestante, è stata allegata una clausola al disegno di legge sugli stanziamenti per gli uffici postali del 1912, che richiede che “d’ora in poi gli uffici postali di prima e seconda classe non saranno aperti di domenica per consegnare la posta al pubblico”.
La seguente risoluzione è stata adottata dalla Federazione delle Società Cattoliche dell’Arcidiocesi di Boston.
“Siamo assolutamente contrari a qualsiasi allentamento delle leggi sulla domenica. La domenica è un giorno di riposo da dedicare alla lode e al servizio di Dio. Riteniamo che la politica pubblica più sicura al momento sia quella di attenersi alla rigida osservanza delle leggi che ora salvaguardano la santità del giorno del Signore” (Boston Pilot, organo ufficiale del cardinale O’Connell, 16 marzo 1912).
“Fanno molti passeggeri e quindi spezzano molte congregazioni”. “Le classi lavoratrici sono inclini ad alzarsi tardi la domenica mattina, a leggere i giornali domenicali e a lasciare che l’ora del culto passi inosservata” (Convenzione domenicale di Elgin Ill, novembre 1887).
NOTE – Nel IV secolo si lamentava che i giochi e i teatri domenicali “ostacolavano” la “devozione” dei “fedeli”, perché molti membri li frequentavano al posto delle funzioni religiose. La Chiesa, quindi, chiedeva che lo Stato intervenisse e imponesse per legge l’osservanza della domenica. “In questo modo”, dice Neander, “la Chiesa ricevette aiuto dallo Stato per il perseguimento dei suoi scopi”. In questo modo Chiesa e Stato furono uniti e il Papato fu messo al potere. La stessa strada perseguita ora produrrà gli stessi risultati.
È giusto e corretto che la Chiesa insegni l’osservanza del sabato e che ne denunci la profanazione, ma non deve cercare di imporre l’osservanza del sabato attraverso una legislazione obbligatoria; né deve cercare di imporre al popolo, con qualsiasi mezzo, l’osservanza di un giorno che Dio non ha mai imposto [la domenica] e per il quale, come è ammesso da tutti, non esiste alcun comando scritturale.
“Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte” {Apocalisse 13: 16}.
NOTE – Questo marchio è il marchio della bestia, o il falso sabato [la domenica] (Vedi Apocalisse 14: 9-10). Il sigillo di Dio è posto sulla fronte (Apocalisse 7: 3; Apocalisse 14: 1), la sede della mente, poiché il Signore accetta solo il culto della convinzione e della coscienza. Del marchio della bestia, invece, si dice che sarà ricevuto o sulla mano o sulla fronte. Alcuni sono ingannati e accettano il falso insegnamento con la mente, ricevendo il marchio sulla fronte; altri, costretti [con la forza] o indifferenti, danno un consenso formale ed esteriore, ricevendo così il marchio sulla mano.
Il lettore noti questo duplice aspetto del sabato domenicale, espresso da uno dei più ardenti e attivi sostenitori della legge domenicale negli Stati Uniti: “Noi, l’Unione del Sabato, la W.C.T.U., tutte le chiese e la Y.M.C.A., stiamo lavorando con tutte le nostre forze per imporre il sabato religioso con il braccio destro e il sabato civile con il sinistro. Centinaia di migliaia di persone lo riceveranno come istituzione religiosa, e tutti gli altri lo riceveranno come istituzione civile, e in questo modo conquisteremo l’intera nazione” (Rev. W. F. Crafts, alla Sunday Union Convention, Wichita, Kans, 20 settembre 1889). [278]
“e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome” {Apocalisse 13: 17}.
NOTE – Cioè, tutti coloro che si rifiutano di ricevere questo marchio saranno boicottati, gli verranno negati i diritti e i privilegi degli affari e del commercio, o i mezzi ordinari per guadagnarsi da vivere. Questo spirito ha già iniziato a manifestarsi nel movimento per imporre l’osservanza della domenica. In un sermone predicato a Burlington, nel Kansas, domenica 31 gennaio 1904, il reverendo Bascom Robins ha detto: “Il popolo è un uomo che ha bisogno di essere protetto. Nel decalogo cristiano il primo giorno [la domenica] è stato reso sabato per nomina divina. Ma c’è una classe di persone che non rispetta il sabato cristiano se non è costretta a farlo. Ma questo può essere fatto facilmente. In questo Paese ci sono venti milioni di uomini, oltre a donne e bambini, che vogliono che il Paese osservi il sabato cristiano. Se dicessimo che non venderemo nulla a loro, che non compreremo nulla da loro, che non lavoreremo per loro o che non li assumeremo, negandogli, quindi, di lavorare per noi, tutto il mondo rispetterebbe il sabato cristiano”.
Dall’autorità della Chiesa cattolica.
NOTA – In breve, si trattava di assicurare l’osservanza forzata del giorno, e attraverso questo mezzo la frequentazione della chiesa e il controllo del popolo nelle cose religiose.
“Dateci delle buone leggi sulla domenica, ben applicate dagli uomini delle autorità locali, e le nostre chiese saranno piene di fedeli e i nostri giovani saranno attratti dal servizio divino. Una potente combinazione delle chiese degli Stati Uniti potrebbe ottenere dal Congresso, dalle legislature statali e dai consigli comunali tutta la legislazione essenziale per questo splendido traguardo” (Rev. S. V. Leech, D. D., in Homiletic Review, novembre 1892).
“Durante quasi tutta la nostra storia americana le chiese hanno influenzato gli Stati a fare e migliorare le leggi sul sabato” (Rev. W. F. Crafts, in Christian Statesman, 3 luglio 1890).
NOTE – “Queste leggi sulla domenica sono una sopravvivenza della completa unione tra Chiesa e Stato che esisteva alla fondazione della colonia americana” (Boston Post, 14 aprile 1907).
“Tali leggi [come la legge domenicale del Maryland del 1723] erano il risultato del sistema di intolleranza religiosa che prevaleva in molte colonie” (Decisione della Corte d’Appello del Distretto di Columbia, 21 gennaio 1908).
La prima legge domenicale in America, quella della Virginia del 1610, imponeva la presenza in Chiesa e prevedeva la pena di morte per la terza infrazione (Vedi “American State Papers”, edizione 1911, pagina 33). [279]
“La legge nazionale è necessaria per rendere le leggi statali complete ed efficaci” (Christian Statesman, 11 aprile 1889).
“Non sapete voi che a chiunque vi offrite come servi per ubbidirgli, siete servi di colui al quale ubbidite…?” {Romani 6: 16}.
NOTE – “L’osservanza della domenica da parte dei protestanti è un omaggio che essi rendono, loro malgrado, all’autorità della Chiesa [cattolica]”.
L’osservanza coscienziosa della domenica come [se fosse il vero] sabato da parte di coloro che finora l’hanno considerata come tale, è stata senza dubbio accettata da Dio come osservanza del sabato. Ma è solo quando arriva la luce che il peccato viene imputato (Giovanni 9: 41; Giovanni 15: 22; Atti 17: 30).
“Essi gli dissero: «Di Cesare». Allora egli disse loro: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio»” {Matteo 22: 21}.
NOTA – Il sabato appartiene a Dio. La sua osservanza, quindi, deve essere resa solo a Lui [e non alle leggi dello Stato].
“E faceva grandi prodigi, facendo persino scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini” {Apocalisse 13: 13}.
NOTA – Al tempo di Elia, nella controversia sul culto di Baal, questo era il test per stabilire chi fosse il vero Dio, ovvero Colui che avrebbe fatto scendere fuoco dal cielo (1 Re 18: 24). Ora, come contraffazione, il fuoco verrà fatto [simbolicamente] scendere dal cielo per ingannare gli uomini riguardo a un culto idolatrico e falso.
“E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero uccisi” {Apocalisse 13: 15}.
“E vidi come un mare di vetro, misto a fuoco e, in piedi sul mare di vetro, quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia, sulla sua immagine, sul suo marchio e sul numero del suo nome. Essi avevano le cetre di Dio” {Apocalisse 15: 2}.
“e cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell’Agnello” {Apocalisse 15: 3}.
Le sette chiese
“… ciò che tu vedi scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese…” {Apocalisse 1: 11}.
“Le cose occulte appartengono all’Eterno, il nostro DIO, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli per sempre…” {Deuteronomio 29: 29}.
“Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere rapidamente” {Apocalisse 1: 1}.
“Ecco egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo hanno trafitto; e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui. Sí, amen” {Apocalisse 1: 7}.
NOTA – Questo libro non solo si apre e si chiude con il tema della seconda venuta di Cristo, ma tutte le sue profezia indicano questo come il grande evento culminante per la Chiesa e per il mondo. [281]
“Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e serbano le cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino” {Apocalisse 1: 3}.
NOTA – Queste sette chiese, e i messaggi ad esse indirizzati, si riferiscono a sette periodi o stati della Chiesa che vanno dal primo al secondo avvento di Cristo. “Sotto questa rappresentazione emblematica delle sette chiese d’Asia”, dice Vitringa, nel “Comprehensive Commentary”, “lo Spirito Santo ha delineato sette diversi stati della Chiesa cristiana, che sarebbero apparsi in successione, estendendosi fino alla venuta di nostro Signore e all’adempimento di tutte le cose”. Vengono evidenziati i loro pregi e i loro difetti, con ammonizioni, esortazioni e avvertimenti adatti a ciascuno, tutti applicabili anche all’esperienza cristiana individuale.
“All’angelo della chiesa in Efeso scrivi” {Apocalisse 2: 1}.
NOTA – Il significato di Efeso significa “auspicabile” e descrive in modo appropriato il carattere e la condizione della Chiesa nel suo primo stato, quando i suoi membri ricevevano la dottrina di Cristo nella Sua purezza e godevano dei benefici e delle benedizioni dei doni dello Spirito Santo. Questo vale per il primo secolo, o durante la vita degli apostoli. [282]
“io ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore. Ricordati dunque da dove sei caduto, ravvediti e fa’ le opere di prima; se no verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi” {Apocalisse 2: 4-5}.
NOTA – Il “primo amore” è l’amore per la verità e il desiderio di farla conoscere agli altri. Le “prime opere” sono il frutto di questo amore.
“E all’angelo della chiesa in Smirne scrivi” {Apocalisse 2: 8}.
NOTA – Il significato di Smirne è “mirra”, o “sapore profumato”, e si applica al periodo di tempo in cui molti santi di Dio subirono il martirio sotto la Roma pagana.
“Non temere ciò che dovrai soffrire ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in prigione per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita” {Apocalisse 2: 10}.
NOTA – La più grave di quelle che sono comunemente note come “le dieci persecuzioni” sotto la Roma pagana, iniziò sotto l’imperatore Diocleziano e continuò dal 303 d.C. al 313 d.C., un periodo di dieci giorni profetici.
“E all’angelo della chiesa in Pergamo scrivi” {Apocalisse 2: 12}.
NOTA – Il significato di Pergamo è “altezza”, o “elevazione”, e rappresenta in modo appropriato quel periodo della Chiesa cristiana, a partire dal regno dell’Imperatore Costantino nel 313 d.C., quando il potere che aveva messo a morte i cristiani sposò la causa della Chiesa, e con ricompense, editti e promesse di promozioni a cariche nel Governo, cercò di indurre il popolo a diventare cristiano, portando così un’inondazione di mondanità e corruzione nella Chiesa. Molti dei riti e delle cerimonie pagane introdotte in precedenza nella religione cristiana, tra cui la festa pagana della domenica (giorno del sole), vennero poi stabiliti per legge, facendo sì che il primo giorno della settimana prendesse il posto del vero Sabato della Bibbia.
“Io conosco le tue opere e dove tu abiti, là dove Satana ha il suo trono; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me neppure nei giorni in cui il mio fedele testimone Antipa fu ucciso tra di voi, là dove abita Satana” {Apocalisse 2: 13}.
NOTA – Antipas deriva da due parole latine, “anti”, opposto a, e “papas”, padre, o papa, e indica una classe di persone che si opponevano al governo papale.
“E all’angelo della chiesa in Tiatira scrivi” {Apocalisse 2: 18}.
NOTA – Thyatira significa “canto di sacrificio” e indica la condizione del popolo di Dio durante il lungo e oscuro periodo di 1260 anni, iniziato con l’instaurazione della supremazia papale nel 538 d.C. e conclusosi con la caduta di quel potere nel 1798. Durante questo periodo, milioni di santi di Dio sono stati messi a morte nel modo più crudele che uomini malvagi e demoni potessero inventare. Cristo si è riferito a questo tempo nella sua meravigliosa profezia riportata in {Matteo 24: 21-22}, con queste parole: “perché allora vi sarà una tribolazione così grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati”. La tribolazione dei 1260 anni fu abbreviata grazie all’influenza della Riforma. [283]
“ma tenete fermamente a ciò che avete finché io venga. A chi vince e ritiene fino alla fine le opere mie, darò potestà sulle nazioni; ed egli le governerà con uno scettro di ferro ed esse saranno frantumate come vasi d’argilla, come anch’io ho ricevuto autorità dal Padre mio” {Apocalisse 2: 25-27}.
“E all’angelo, della chiesa in Sardi scrivi” {Apocalisse 3: 1}.
NOTA – Sardeis significa “canto di gioia”, o “ciò che rimane”. Un motivo di gioia a quel tempo era il fatto che la grande tribolazione del popolo di Dio era terminata. Solo a seguito della Riforma era rimasta una parte del popolo di Dio. La chiesa di Sardi continuò dalla fine del potere papale, nel 1798 d.C., fino all’inizio del grande movimento d’avvento nel 1833, che fu segnato dalla caduta delle stelle il 13 novembre di quell’anno, come preannunciato da Cristo in (Matteo 24: 29).
NOTA – Filadelfia significa “amore fraterno” e si applica alla chiesa che si trova nell’ora del giudizio.
“Ecco, io vengo presto; tieni fermamente ciò che hai, affinché nessuno ti tolga la tua corona” {Apocalisse 3: 11}.
“E all’angelo della chiesa in Laodicea scrivi: queste cose dice l’Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio. Io conosco le tue opere, che tu non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo o caldo! Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né caldo, io sto per vomitarti dalla mia bocca. Poiché tu dici: «Io sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla» e non sai invece di essere disgraziato, miserabile, povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me dell’oro affinato col fuoco per arricchirti, e delle vesti bianche per coprirti e non far apparire così la vergogna della tua nudità, e di ungerti gli occhi con del collirio, affinché tu veda. Io riprendo e castigo tutti quelli che amo; abbi dunque zelo e ravvediti” {Apocalisse 3: 14-19}.
NOTA – Laodicea significa “il giudizio del popolo” o, secondo Cruden, “un popolo giusto”. Questa Chiesa esiste nel tempo del giudizio e della proclamazione degli ultimi avvertimenti che precedono la seconda venuta di Cristo (Vedi Apocalisse 14: 6-16). Questo è un tempo in cui molti professano la fede, ma con poca pietà reale e vitale.
“Ecco, io sto alla porta e busso, se qualcuno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui, e cenerò con lui ed egli con me” {Apocalisse 3: 20}.
NOTA – Gli accurati messaggi dati alle sette chiese contengono lezioni importantissime di ammonimento, incoraggiamento e avvertimento per tutti i cristiani in tutte le epoche. Le sette promesse al vincitore che si trovano in questa catena profetica (Apocalisse 2: 7, 11, 17, 26-28; Apocalisse 3: 5, 12, 21), con l’ottava promessa universale registrata in (Apocalisse 21: 7), formano una galassia di preziose promesse, confortanti e ispiratrici come nessun’altra mai registrata nelle Scritture. [284]
I sette sigilli
“Poi vidi quando egli aperse il sesto sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto…” {Apocalisse 6: 12}.
“Poi vidi nella mano destra di colui che sedeva sul trono un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette sigilli” {Apocalisse 5: 1}.
“Egli venne e prese il libro dalla mano destra di colui che sedeva sul trono” {Apocalisse 5: 7}.
“Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato ucciso, e col tuo sangue ci hai comprati a Dio da ogni tribù, lingua, popolo e nazione” {Apocalisse 5: 9}.
“Poi vidi quando l’Agnello aperse il primo dei sette sigilli… io vidi, ed ecco un cavallo bianco. E colui che lo cavalcava aveva un arco e gli fu data una corona, ed egli uscì fuori come vincitore e per vincere” {Apocalisse 6: 1-2}.
NOTA – Il numero sette nelle Scritture indica il completamento o la perfezione. I sette sigilli abbracciano l’intera classe di eventi in cui è narrata la storia della Chiesa dall’inizio dell’era cristiana alla seconda venuta di Cristo. Il cavallo bianco, con il suo cavaliere che va alla conquista, rappresenta bene la Chiesa cristiana primitiva nella sua purezza, che va in tutto il mondo con il messaggio di salvezza del Vangelo. [285]
“Quando egli aperse il secondo sigillo… uscì fuori un altro cavallo rosso, e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra, affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada” {Apocalisse 6: 3-4}.
NOTA – Come il candore del primo cavallo denotava la purezza del Vangelo che il suo cavaliere propagava, così il colore del secondo cavallo mostrerebbe che la corruzione aveva cominciato a insinuarsi… Parlando del secondo secolo, Wharey, nella sua “Storia della Chiesa”, a pagina 39, dice: “Il cristianesimo cominciò già a indossare l’abito del paganesimo. I semi della maggior parte di quegli errori, che in seguito hanno invaso così completamente la Chiesa, che guastarono la sua bellezza e offuscarono la sua gloria, stavano già cominciando a mettere radici”. La mondanità fece il suo ingresso. La Chiesa cercò di allearsi con il potere secolare, e ne risultarono problemi e tumulti. Questo simbolo si estende dalla fine del primo secolo all’epoca di Costantino, quando fu realizzata la completa unione tra Chiesa e Stato.
“Quando egli aperse il terzo sigillo udii il terzo essere vivente che diceva: «Vieni e vedi». E io vidi, ed ecco un cavallo nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano” {Apocalisse 6: 5}.
NOTA – Il cavallo “nero” rappresenta in modo appropriato l’oscurità spirituale che caratterizzò la Chiesa dal tempo di Costantino fino all’instaurazione della supremazia papale, nel 538 d.C. Sulla condizione delle cose nel IV secolo, Wharey (pagina 54) dice: “Il cristianesimo era ormai diventato popolare, e una gran parte, forse una grande maggioranza, di coloro che lo abbracciavano, ne assumevano solo il nome, ricevevano il rito del battesimo e si conformavano ad alcune delle cerimonie esterne della Chiesa, mentre nel cuore e nel carattere morale erano pagani come lo erano prima. L’errore e la corruzione si abbatterono ora sulla Chiesa come un’inondazione”. [286]
“Quando egli aperse il quarto sigillo… ed ecco un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava aveva nome la Morte, e dietro ad essa veniva l’Ades. E fu loro data potestà sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la morte e mediante le fiere della terra” {Apocalisse 6: 7-8}.
NOTA – Questo è un colore innaturale per un cavallo. L’originale indica il colore “pallido” o “giallastro” delle piante malate. Il simbolo si riferisce evidentemente all’opera di persecuzione e di morte portata avanti dalla Chiesa romana contro il popolo di Dio dal momento dell’inizio della supremazia papale nel 538 d.C. fino al momento in cui i Riformatori iniziarono la loro opera di smascheramento del vero carattere del Papato e fu posto un freno a questa opera di morte.
“Quando egli aperse il quinto sigillo, io vidi sotto l’altare le anime di coloro che erano stati uccisi a motivo della parola di Dio e a motivo della testimonianza che avevano resa” {Apocalisse 6: 9}.
NOTA – Quando i Riformatori hanno smascherato l’opera del Papato, venne ricordato quanti martiri erano già stati uccisi per la loro fede.
“e gridarono a gran voce dicendo: «Fino a quando aspetti, o Signore, che sei il Santo e il Verace, a fare giustizia del nostro sangue sopra coloro che abitano sulla terra?»” {Apocalisse 6: 10}.
NOTA – Il trattamento crudele che avevano ricevuto gridava vendetta, proprio come il sangue di Abele gridava a Dio dalla terra (Genesi 4: 10). Non erano in cielo, ma sotto l’altare su cui erano stati uccisi. Su questo punto il dottor Adam Clarke dice: “L’altare è sulla terra, non in cielo” (Vedi nota alla domanda successiva).
“E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo, finché fosse completato il numero dei loro conservi e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro” {Apocalisse 6: 11}.
NOTA – Questi sono stati uccisi durante le centinaia di anni coperti dal sigillo precedente. I loro persecutori, almeno la maggior parte di loro, erano morti. E se alla morte fossero passati al loro castigo, come alcuni suppongono, perché i martiri dovrebbero ancora implorare il loro castigo (Apocalisse 6: 10)? In questa, come in altre parti della Bibbia, si usa la figura della personificazione, in cui gli oggetti inanimati sono rappresentati come vivi e parlanti, e le cose che non lo sono come se lo fossero (Vedi Giudici 9: 8-15; Ebrei 2: 11; Romani 4: 17). Questi martiri erano stati uccisi perché ritenuti eretici sotto le tenebre e le superstizioni del sigillo precedente, coperti di ignominia e vergogna. Ora, alla luce della Riforma, appare il loro vero carattere, si vede che sono stati giusti e per questo ricevono “vesti bianche”. “Il lino finissimo [delle vesti bianche] sono le opere giuste dei santi” {Apocalisse 19: 8}. La giustizia viene loro attribuita; e quando si saranno riposati un po’ più a lungo dove si trovano, sotto l’altare, fino a quando tutti gli altri che devono essere uccisi per la loro fede, li seguiranno, allora insieme saranno elevati alla vita e all’immortalità. [287]
“Poi vidi quando egli aperse il sesto sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto…” {Apocalisse 6: 12}.
NOTA – Questo si riferisce senza dubbio al grande terremoto del 1° novembre 1755, comunemente noto come terremoto di Lisbona, i cui effetti furono avvertiti su un’area di 4.000.000 di chilometri quadrati. Lisbona, in Portogallo, una città di 150.000 abitanti, fu quasi interamente distrutta. La scossa del terremoto, dice il signor Sears nel suo “Meraviglie del mondo”, a pagina 200, “fu immediatamente seguita dalla caduta di ogni Chiesa e convento, di quasi tutti i grandi edifici pubblici e di un quarto delle case. Circa due ore dopo, gli incendi scoppiarono in diversi quartieri e infuriarono con tale violenza per quasi tre giorni che la città fu completamente desolata”. Il terremoto avvenne in un giorno sacro, quando le chiese e i conventi erano pieni di gente… Il terrore della gente era indescrivibile. Nessuno piangeva: era al di là delle lacrime. Correvano di qua e di là, delirando per l’orrore e lo stupore, battendosi il viso e il petto, gridando: “Misericordia! Il mondo è alla fine!”. Le madri dimenticavano i loro figli e correvano cariche di immagini sacre e croci. Purtroppo, molti corsero alle chiese per proteggersi; ma a nulla servì il sacramento; invano le povere creature abbracciarono gli altari; immagini, sacerdoti e persone furono sepolte in un’unica rovina…. Si suppone che novantamila persone siano morte in quel giorno fatale”.
“… e il sole divenne nero come un sacco di crine, e la luna divenne come sangue” {Apocalisse 6: 12}.
NOTA – Questo si riferisce al giorno e alla notte bui del 19 maggio 1780, quando l’oscurità e la penombra erano tali da far pensare alla gente che il giorno del giudizio fosse iniziato.
“e le stelle del cielo caddero sulla terra, come quando il fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi acerbi” {Apocalisse 6: 13}.
NOTE – Ciò si è avverato nella meravigliosa pioggia meteorica del 13 novembre 1833. Descrivendo la scena nei pressi delle cascate del Niagara, uno scrittore dice: “Nessuno spettacolo così terribilmente grandioso e sublime è mai stato visto prima dall’uomo come quello del firmamento che scendeva in torrenti infuocati sulla scura e ruggente cataratta” (“Il nostro primo secolo”, pagina 330; anche The American Cyclopedia, edizione 1881, articolo “Meteor”).
Un collaboratore, scrivendo per il Journal of Commerce del 14 novembre 1833, a proposito delle stelle cadenti del 13 novembre 1833, ha detto: “Se dovessi andare a caccia di una similitudine nella natura, non potrei trovarne una così adatta a illustrare l’aspetto dei cieli come quella usata da San Giovanni nella profezia. Le stelle che cadevano non venivano come da diversi alberi scossi, ma come da uno solo; quelle che apparivano a est, cadevano verso est; quelle che apparivano a ovest, cadevano verso ovest; e quelle che apparivano a sud, cadevano verso sud. E non caddero come cade il frutto maturo, tutt’altro, ma volavano, come se fossero lanciati, come il frutto acerbo che all’inizio si rifiuta di lasciare il ramo; e quando, sotto una violenta pressione, rompe la presa e vola via rapidamente; e nella moltitudine che cade, alcuni attraversano la scia tracciata da altri, mentre sono scagliati con più o meno forza; ma ognuno cade dalla propria parte dell’albero”. [288]
“Quindi il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola, ed ogni montagna ed isola fu smossa dal suo luogo” {Apocalisse 6: 14}.
NOTA – Questo evento è futuro e avrà luogo in connessione con la seconda venuta di Cristo. Ci troviamo ora tra i due eventi, l’ultimo dei segni nei cieli prima della separazione dei cieli e la rimozione delle cose terrene dal loro posto. I grandi segni qui menzionati, che segnano l’avvicinarsi della seconda venuta di Cristo e la dissoluzione di tutte le cose terrene, sono tutti nel passato e il mondo attende il suono dell’ultima tromba come scena conclusiva del dramma terrestre.
“E i re della terra, i grandi, i ricchi, i capitani, i potenti, ogni schiavo ed ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e fra le rocce dei monti, e dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché è venuto il gran giorno della sua ira; e chi può resistere?»” {Apocalisse 6: 15-17}.
“E quando egli aperse il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo per circa mezz’ora” {Apocalisse 8: 1}.
NOTA – Il sesto sigillo ha introdotto gli eventi legati alla seconda venuta di Cristo. Il settimo sigillo, quindi, si riferirebbe naturalmente a quell’evento o a qualche risultato che lo accompagna. Quando Cristo verrà, tutti gli angeli santi Lo accompagneranno (Matteo 25: 31); ne consegue che il silenzio regnerà necessariamente in cielo durante la loro assenza. Una mezz’ora di tempo profetico equivale a circa sette giorni. I sette sigilli, quindi, ci portano alla seconda venuta di Cristo. [289]
Le sette trombe
“Le nazioni si erano adirate, ma è giunta la tua ira ed è arrivato il tempo di giudicare…” {Apocalisse 11: 18}.
“E vidi i sette angeli che stavano davanti a Dio; e a loro furono date sette trombe” {Apocalisse 8: 2}.
Con le guerre, i tumulti e gli sconvolgimenti politici che portarono alla disgregazione e alla caduta dell’Impero romano, i primi quattro con la caduta di Roma occidentale, il quinto e il sesto con la caduta di Roma orientale e il settimo con la caduta finale di Roma spirituale, nel suo senso più ampio, o di tutti i regni del mondo (Vedi Apocalisse 8; 9; 11: 14-19). La tromba è un simbolo di guerra (Vedi Geremia 4: 19-20; Gioele 2: 1-11).
“Il primo angelo suonò la tromba, e si fecero grandine e fuoco, mescolati con sangue e furono gettati sulla terra; e la terza parte degli alberi fu interamente bruciata, ed ogni erba verde fu interamente bruciata” {Apocalisse 8: 7}.
NOTE – “Almeno due volte, prima che l’Impero Romano si dividesse definitivamente nelle due parti, quella orientale e quella occidentale, ci fu una divisione tripartita dell’Impero. La prima avvenne nel 311 d.C., quando fu diviso tra Costantino, Licinio e Massimino; l’altra, nel 337 d.C., alla morte di Costantino, quando fu diviso tra i suoi tre figli, Costantino, Costante e Costanzo”. A Costanzo fu data Costantinopoli e l’Oriente; a Costante l’Italia, l’Illirico e l’Africa settentrionale; a Costantino II la Britannia, la Gallia e la Spagna.
Questa tromba descrive la prima grande invasione dell’Occidente o dell’antica Roma da parte dei Goti, sotto Alarico, dal 395 d.C. al 410 d.C. Nel 408 scese in Italia, la “terza parte” centrale, saccheggiando e bruciando le città e massacrando i loro abitanti. Dice Gibbon, nel suo “Declino e caduta dell’Impero romano”, capitolo 33, frase conclusiva: “L’unione dell’Impero romano era dissolta; il suo genio era umiliato nella polvere; ed eserciti di barbari sconosciuti, provenienti dalle gelide regioni del Nord, avevano stabilito il loro regno vittorioso sulle province più belle dell’Europa e dell’Africa”.
“Poi suonò la tromba il secondo angelo, e qualcosa simile a una grande montagna di fuoco ardente fu gettata nel mare, e la terza parte del mare divenne sangue; e la terza parte delle creature che vivono nel mare morì, e la terza parte delle navi andò distrutta” {Apocalisse 8: 8-9}.
NOTA – Questo testo descrive le invasioni e le conquiste dei Vandali sotto il terribile Genserico – prima dell’Africa e poi dell’Italia – dal 428 al 476 d.C. Le sue conquiste avvennero in gran parte per mare. In una sola notte, nei pressi di Cartagine, distrusse, con il fuoco e la spada, più della metà della flotta romana, composta da 1.113 navi e oltre 100.000 uomini (Si veda “Declino e caduta dell’Impero romano” di Gibbon, capitolo 36). [291]
“Poi suonò la tromba il terzo angelo, e cadde dal cielo una grande stella che bruciava come una fiaccola, e cadde sulla terza parte dei fiumi e sulle sorgenti delle acque. Il nome della stella è Assenzio e la terza parte delle acque divenne assenzio; e molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare” {Apocalisse 8: 10-11}.
NOTE – Le invasioni e le conquiste di Attila, l’Unno, sono qui predette. Le sue conquiste furono caratterizzate da fuoco, spada e saccheggio lungo il Reno, in Gallia e nell’Italia settentrionale. Rivendicava la discendenza da Nimrod, si definiva il “Flagello di Dio” e il “Terrore del Mondo” e si vantava che l’erba non sarebbe mai più cresciuta dove aveva calpestato il suo cavallo. La sua più grande battaglia fu quella di Chalons, in Gallia, nel 451 d.C., dove si dice che dei suoi 700.000 uomini, da 100.000 a 300.000 siano rimasti morti sul campo (Si veda Gibbon’s Rome, capitolo 35, e “Fifteen Decisive Battles of the World”, di Sir Edward Creasy, capitolo 6).
Gibbon dice (capitolo 34): “Sotto il regno di Attila, gli Unni divennero di nuovo il terrore del mondo”; e procede a descrivere “il carattere e le azioni di quel formidabile barbaro, che”, dice, “alternativamente insultò e invase l’Oriente e l’Occidente, sollecitò la rapida caduta dell’Impero romano”.
“Poi suonò la tromba il quarto angelo, e fu colpita la terza parte del sole, la terza parte della luna e la terza parte delle stelle, sicché la terza parte di essi si oscurò; e la terza parte del giorno perse il suo splendore come pure la notte.” {Apocalisse 8: 12}.
NOTA – Questa tromba ci porta alla caduta di Roma occidentale, nel 476 d.C., quando i barbari Eruli, sotto la guida di Odoacre, si impadronirono della città e dello scettro di Roma; e il grande impero, che fino ad allora era stato dell’imperatore, fu distrutto. I suoi luminari, o governanti civili, furono colpiti e cessarono di brillare. “L’Italia divenne in effetti una provincia dell’Impero d’Oriente. L’Impero romano d’Occidente era giunto alla fine, dopo un’esistenza di 1.229 anni dalla fondazione di Roma”.
“Poi vidi e udii un angelo che volava in mezzo al cielo e diceva a gran voce: «Guai, guai, guai a coloro che abitano sulla terra, a causa degli altri suoni di tromba che i tre angeli stanno per suonare»” {Apocalisse 8: 13}.
Il maomettanesimo, comunemente noto come potere turco o ottomano, è sorto in Arabia, con Maometto, nel 622 d.C.
“Poi suonò la tromba il quinto angelo, ed io vidi una stella caduta dal cielo sulla terra; e a lui fu data la chiave del pozzo dell’abisso. Ed egli aprì il pozzo dell’abisso e dal pozzo salì un fumo, simile al fumo di una grande fornace; e il sole e l’aria si oscurarono per il fumo del pozzo. E da quel fumo uscirono sulla terra delle locuste, a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra” {Apocalisse 9: 1-3}.
NOTE – Attila è simboleggiato dalla stella della terza tromba (Apocalisse 8: 10-11); Maometto, dalla stella di questa tromba. Il pozzo dell’abisso si riferisce senza dubbio alle distese del deserto arabo, da cui uscirono i maomettani, o saraceni d’Arabia, come sciami di locuste. L’oscuramento causato dal fumo di questo pozzo rappresenta bene la diffusione del maomettanesimo e delle sue dottrine in Asia, Africa e in parte dell’Europa. Il loro potere, come scorpioni, si manifesta in modo impressionante nei loro attacchi vigorosi e rapidi ai loro nemici e nel loro abbattimento.
“Su gran parte della Spagna, sull’Africa settentrionale, sull’Egitto, sulla Siria, su Babilonia, sulla Persia, sull’India settentrionale e su porzioni dell’Asia centrale si diffusero – escludendo più o meno perfettamente i costumi, la parlata e il culto autoctoni – i modi, la lingua e la religione dei conquistatori arabi”. [292]
“E fu detto loro di non danneggiare l’erba della terra né verdura alcuna né albero alcuno, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte” {Apocalisse 9: 4}.
NOTE – Quando le tribù arabe furono riunite per la conquista della Siria, nel 633 d.C., il califfo Abu-Bekr, successore di Maometto, istruì i capi del suo esercito a non permettere che la loro vittoria fosse “macchiata dal sangue di donne e bambini”; a “non distruggere palme, né bruciare campi di grano”; a “non abbattere alberi da frutto, né fare alcun male al bestiame”; “e di risparmiare quelle persone religiose “che vivono ritirate nei monasteri e si propongono di servire Dio in quel modo”; ma, disse, “troverete un’altra specie di persone che appartengono alla sinagoga di Satana, che hanno corone rasate: assicuratevi di spaccare loro il cranio e di non dar loro tregua finché non si convertiranno al maomettanesimo o non pagheranno il tributo”. In questo modo, il maomettanesimo, di per sé una falsa religione, si rivela come un flagello per il cristianesimo [cattolico] apostata.
“In breve tempo essi [i Saraceni maomettani] avevano sottratto agli Ariani tutte le principali antiche terre semitiche: Palestina, Siria, Mesopotamia, Assiria e Babilonia. A queste si aggiunse presto l’Egitto” (Enciclopedia Britannica, articolo “Maomettanesimo”).
“E avevano per re sopra di loro l’angelo dell’abisso, il cui nome in ebraico è Abaddon e in greco Apollion [margine, un distruttore]” {Apocalisse 9: 11}.
NOTE – Per centinaia di anni i Maomettani, come le locuste (Proverbi 30: 27), non avevano un governo generale o un re su di loro, ma erano divisi in bande, o fazioni, sotto capi separati. Ma nel XII secolo Temuljin, re dei Mongoli o Moghul, descritto come “il più terribile flagello che abbia mai afflitto la razza umana”, costruì un impero “al costo”, secondo le stime di Myers nella sua “Storia generale”, a pagina 461, di “cinquantamila città e paesi e cinque milioni di vite”. A questo seguì il più duraturo Impero Tartaro fondato da Othman un secolo dopo, comunemente noto come Impero Ottomano e governato dal sultano.
Fin dall’inizio, la grande caratteristica del Governo turco è stata quella di essere un “distruttore”. Parlando di una guerra dei Turchi contro l’Impero Bizantino nel 1050, Gibbon (capitolo 57) dice: “Le miriadi di cavalli turchi coprirono una frontiera di seicento miglia da Tauris a Erzeroum, e il sangue di centotrentamila cristiani fu un sacrificio grato al profeta arabo”.
Nel 1058 i Turchi strapparono la Terra Santa ai Saraceni, profanarono i luoghi santi e trattarono con crudeltà i pellegrini a Gerusalemme. Questo portò alle nove crociate senza successo dei due secoli successivi per il recupero della Terra Santa. [293]
“Avevano delle code simili a quelle degli scorpioni, e nelle loro code avevano dei pungiglioni nei quali risiedeva il potere di danneggiare gli uomini per cinque mesi” {Apocalisse 9: 10}, (Vedi anche il versetto 5).
NOTE – “Fu il 27 luglio dell’anno 1299”, dice Gibbon, “che Othman invase per la prima volta il territorio di Nicomedia”, in Asia Minore, “e la singolare precisione della data”, aggiunge, “sembra rivelare una certa previsione della rapida e distruttiva crescita del mostro”. Questo, dunque, riteniamo sia l’inizio del periodo a cui si fa riferimento.
Un mese biblico è composto da trenta giorni; cinque mesi sarebbero 150 giorni. Considerando un giorno per un anno, 150 anni dal 27 luglio 1299 arriverebbero al 27 luglio 1449. Durante questo periodo i Turchi furono impegnati in una guerra quasi costante con l’Impero Greco, senza tuttavia conquistarlo.
“Il primo guaio è passato; ecco, vengono ancora due guai dopo queste cose” {Apocalisse 9: 12}.
“Poi il sesto angelo suonò la tromba, e io udii una voce dai quattro corni dell’altare d’oro che è davanti a Dio, che diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli che sono legati sul grande fiume Eufrate»” {Apocalisse 9: 13-14}.
NOTE – Con questi quattro angeli si intendono i quattro principali sultani turchi: Aleppo, Iconio, Damasco e Bagdad – di cui era composto l’Impero Ottomano, situato nel paese bagnato dal fiume Eufrate.
“E il numero delle truppe di cavalleria era di duecento milioni…le teste dei cavalli erano come teste di leoni e dalle loro bocche usciva fuoco, fumo e zolfo” {Apocalisse 9: 16-17}.
NOTE – “Nell’anno 1453, Maometto II il Grande, sultano degli Ottomani, pose l’assedio alla capitale [Costantinopoli], con un esercito di oltre 200.000 uomini. Dopo un breve investimento, la città fu presa d’assalto. La croce, che fin dai tempi di Costantino il Grande sormontava la cupola di Santa Sofia, fu sostituita dalla mezzaluna, che è rimasta fino ad oggi” (Myers’s “General History”, edizione 1902, pagine 462-463).
Così Costantinopoli, sede orientale dell’Impero Romano dai tempi di Costantino, fu conquistata dai turchi.
Sembra che qui si faccia riferimento anche all’uso delle armi da fuoco, che cominciarono ad essere impiegate dai turchi verso la fine del XIII secolo e che, usate da cavallo, davano l’impressione di fuoco e fumo che uscivano dalla bocca dei cavalli. Nella battaglia di Armageddon, a cui si può fare allusione, sarà senza dubbio riunito un esercito di “due volte diecimila per diecimila” (KJV), ossia duecento milioni. [294]
“Da queste tre piaghe…fu uccisa la terza parte degli uomini” {Apocalisse 9: 18}.
NOTA – Questo mostra l’effetto letale di questo nuovo mezzo di guerra. “Costantinopoli fu soggiogata, il suo impero fu sottomesso e la sua religione fu calpestata dai conquistatori musulmani” (“Horæ Apocalypticæ”, Vol. I, pag. 484).
“Allora i quattro angeli, che erano stati preparati per quell’ora, giorno, mese e anno, furono sciolti per uccidere la terza parte degli uomini” {Apocalisse 9: 15}.
NOTA – Un’ora nel tempo profetico equivale a quindici giorni; un giorno corrisponde a un anno, un mese a trent’anni, un anno a 360 anni. Sommati, ammontano a 391 anni e quindici giorni, il tempo assegnato alla supremazia ottomana. A partire dal 27 luglio 1449, data della chiusura della quinta tromba, questo periodo terminerebbe l’11 agosto 1840. In esatto adempimento delle parole dell’ispirazione, questa data segna la caduta dell’Impero Ottomano come potenza indipendente. Il sultano di Turchia si sottomise ai dettami delle quattro grandi potenze europee e il suo ministro, Rifat Bey, proprio quel giorno, l’11 agosto 1840, raggiunse Alessandria, portando non l’ultimatum del sultano, ma quello delle potenze, da consegnare nelle mani del pascià ribelle. Da allora la Turchia esiste solo grazie all’aiuto o alla sofferenza delle grandi potenze europee ed è comunemente chiamata “il malato d’Oriente”. [295]
“Il secondo guaio è passato, ma ecco, presto viene il terzo guaio” {Apocalisse 11: 14}.
NOTA – Il periodo definito sotto la sesta tromba ci porta al 1840, quando la Turchia perse la sua indipendenza. La sua caduta definitiva, a quanto ci risulta, avverrà all’apertura della settima tromba.
“Ma nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce, quando egli suonerà la tromba, si compirà il mistero di Dio, secondo quanto egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti” {Apocalisse 10: 7}.
NOTA – Il mistero di Dio è il Vangelo (Efesini 3: 3-6; Galati 1: 11-12). Quando questa tromba sta per suonare, quindi, il Vangelo si chiuderà e verrà la fine. Il “tempo dei guai” o di “tribolazione” di (Daniele 12: 1), le sette ultime piaghe e la battaglia di Armageddon, di cui si parla in (Apocalisse 16), avranno luogo quando questa tromba inizierà a suonare.
“Poi il settimo angelo suonò la tromba e si fecero grandi voci nel cielo che dicevano: «I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli». Allora i ventiquattro anziani, che sedevano davanti a Dio sui loro troni, si prostrarono sulle loro facce e adorarono Dio, dicendo: «Noi ti ringraziamo, o Signore, Dio onnipotente, che sei, che eri e che hai da venire, perché hai preso in mano il tuo grande potere e ti sei messo a regnare»” {Apocalisse 11: 15-17}.
NOTA – La settima tromba, quindi, ci porta all’instaurazione del regno eterno di Dio.
“«Le nazioni si erano adirate, ma è giunta la tua ira ed è arrivato il tempo di giudicare i morti e di dare il premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi e a coloro che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra»” {Apocalisse 11: 18}.
NOTE – Le scene conclusive della storia di questo mondo e del giudizio sono qui chiaramente visibili. Dalla perdita dell’indipendenza da parte dell’Impero Ottomano nel 1840, le nazioni si sono preparate alla guerra come mai prima d’ora, in vista delle complicazioni internazionali e di una guerra mondiale che tutti temono sia inevitabile con la dissoluzione della Turchia e la disposizione finale del suo territorio. La questione orientale, che sovrasta tutte le altre, è stata la più importante per loro.
Il giudizio investigativo è iniziato in cielo nel 1844, alla fine del periodo profetico di 2300 giorni. Quando sarà terminato, il tempo della ricompensa sarà arrivato, la fine sarà giunta e i santi siederanno essi stessi per giudicare (Vedi Apocalisse 20: 4; 1 Corinzi 6: 1-3). [296]
“Allora si aperse nel cielo il tempio di Dio e in esso apparve l’arca del suo patto, e ci furono lampi, voci, tuoni, un terremoto e una forte tempesta di grandine” {Apocalisse 11: 19}.
NOTE – Questo richiama con forza l’attenzione sull’opera conclusiva di Cristo nel secondo appartamento, o Luogo Santissimo, del Santuario in cielo, iniziata nel 1844. Il riferimento all’Arca della Testimonianza di Dio è un forte richiamo anche a quella che sarà la norma nel giudizio, la Legge di Dio o i Dieci Comandamenti (Vedi Ecclesiaste 12: 13-14; Romani 2: 12-13; Giacomo 2: 8-12).
Dalle sue parole conclusive – il riferimento alla “grande grandine” – la settima tromba abbraccia evidentemente le sette ultime piaghe (Vedi Apocalisse 16: 17-18); e dalle sue parole iniziali – “i regni di questo mondo sono diventati i regni del nostro Signore” – essa segna l’instaurazione del Regno Eterno di Dio. […]
Le sette ultime piaghe
“E li radunarono in un luogo in ebraico detto: «Armagheddon»” {Apocalisse 16: 16}.
“«Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello»” {Apocalisse 14: 9-10}.
NOTA – Durante il tempo di grazia, l’ira di Dio è sempre temperata, o mescolata, con la misericordia. Così il profeta Abacuc prega: “«Nell’ira ricordati della compassione»” {Abacuc 3: 2}. L’ira di Dio non mescolata con la misericordia viene visitata solo quando la misericordia ha compiuto la sua opera finale e il male è arrivato al limite, così che non c’è “alcun rimedio” (Vedi Genesi 6: 3; Genesi 15: 16; Genesi 19: 12-13; 2 Cronache 36: 16; Matteo 23: 37-38; Luca 19: 42-44; 2 Pietro 2: 6; Giuda 7).
“Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che avevano le ultime sette piaghe, perché con esse si compie l’ira di Dio” {Apocalisse 15: 1}.
“Ahimè, per quel giorno! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino; sì, verrà come una devastazione dall’Onnipotente” {Gioele 1: 15}.
“Sí, il giorno dell’Eterno è grande e assai terribile; chi potrà sostenerlo?” {Gioele 2: 11}.
“In quel tempo sorgerà Mikael, il gran principe, il difensore dei figli del tuo popolo; e ci sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato da quando esistono le nazioni fino a quel tempo. In quel tempo il tuo popolo sarà salvato, tutti quelli che saranno trovati scritti nel libro” {Daniele 12: 1}, (Vedi Ezechiele 7: 15-19).
NOTA – Le sette ultime piaghe saranno i flagelli più terribili che siano mai stati inflitti all’uomo. Come Acab accusò Elia di essere la causa delle calamità di Israele (Rif. 1 Re 18: 17-18), così, nel tempo delle piaghe, i malvagi e coloro che si sono allontanati da Dio si infurieranno contro i giusti, li accuseranno di essere la causa di tali piaghe e cercheranno di distruggerli come cercò di fare Haman con il giudeo, Mardocheo (Vedi Ester 3: 8-14). Ma Dio libererà miracolosamente il Suo popolo, esattamente come fece allora.
“Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra, e un’ulcera maligna e dolorosa colpí gli uomini che avevano il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine” {Apocalisse 16: 2}.
“Poi il secondo angelo versò la sua coppa sul mare, ed esso divenne sangue simile a quello di un morto e ogni essere vivente nel mare morí” {Apocalisse 16: 3}.
“Poi il terzo angelo versò la sua coppa sui fiumi e sulle sorgenti delle acque, ed esse diventarono sangue” {Apocalisse 16: 4}.
NOTA – La seconda piaga colpisce il mare. La terza piaga si avvicina alle abitazioni degli uomini e colpisce la terra. Le riserve d’acqua saranno contaminate. [302]
“Essi hanno sparso il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro da bere del sangue, perché è la ricompensa che essi meritano” {Apocalisse 16: 6}.
NOTA – In questo si mostra l’avversione di Dio per l’oppressione e la persecuzione. Le piaghe sono i rimproveri di Dio contro le terribili forme di peccato manifestate dagli uomini.
“Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole; e gli fu dato di bruciare gli uomini col fuoco” {Apocalisse 16: 8}, (Vedi Gioele 1: 16-20).
NOTA – Il culto del sole è la più antica e diffusa di tutte le forme di idolatria. In questa piaga Dio manifesta il Suo dispiacere per questa forma di idolatria. Ciò che gli uomini hanno adorato come un dio, diventa una piaga e un tormentatore. Così fu anche per le piaghe d’Egitto. Quelle cose che gli Egiziani avevano adorato divennero per loro dei flagelli invece di benefattori e benedizioni. [303]
“E gli uomini furono bruciati dal grande calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha potestà su queste piaghe, e non si ravvidero per dargli gloria” {Apocalisse 16: 9}.
“Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu coperto di tenebre, e gli uomini si mordevano la lingua per il dolore” {Apocalisse 16: 10}.
NOTA – Questa piaga colpisce la sede stessa della grande apostasia degli ultimi giorni, il Papato. Senza dubbio avrà un effetto simile a quello della piaga in Egitto, che era un’oscurità che si poteva “sentire” (Esodo 10: 21-23). Con questa piaga il dispotismo spirituale iniquo, altezzoso e apostata, che si è eretto a detentore di tutta la verità e a luce del mondo, viene avvolto dalle tenebre di mezzanotte.
“Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul grande fiume Eufrate e la sua acqua si prosciugò per preparare la via dei re che vengono dal sol levante” {Apocalisse 16: 12}. […]
“E vidi uscire dalla bocca del dragone dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi e vanno dai re della terra e del mondo intero, per radunarli per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente… E li radunarono in un luogo in ebraico detto: «Armagheddon»” {Apocalisse 16: 13-16}.
NOTA – Questa Scrittura mostra che è lo spirito di Satana che incita gli uomini alla guerra e spiega perché le grandi nazioni del mondo si stanno preparando alla guerra. Il dragone rappresenta il paganesimo, la bestia il papato e il falso profeta il protestantesimo apostata, le tre grandi apostasie religiose dopo il diluvio. [304]
“«Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti per non andare nudo e non lasciar così vedere la sua vergogna»” {Apocalisse 16: 15}.
“Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria, e dal tempio del cielo, dal trono, uscì una voce che diceva: «E’ fatto» Allora ci furono voci, tuoni e lampi, e ci fu un gran terremoto di tale forza ed estensione, di cui non ci fu mai l’eguale da quando gli uomini vivono sulla terra. La grande città fu divisa in tre parti e le città delle nazioni caddero, e Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle il calice del vino della sua furente ira. E ogni isola fuggì e i monti non furono più trovati” {Apocalisse 16: 17-20}.
“E cadde dal cielo sugli uomini una grossa grandine dal peso di un talento, e gli uomini bestemmiarono Dio per la piaga della grandine, perché era una piaga veramente grande” {Apocalisse 16: 21}, (Vedi Giobbe 38: 22-23; Salmi 7: 11-13).
“L’Eterno ruggirà da Sion e farà sentire la sua voce da Gerusalemme, tanto che i cieli e la terra tremeranno. Ma l’Eterno sarà un rifugio per il suo popolo e una fortezza per i figli d’Israele” {Gioele 3: 16}, (Vedi Geremia 25: 30-31; Aggeo 2: 21; Ebrei 12: 26; Salmi 91: 5-10).
NOTA – Per preparare il Suo popolo e il mondo a questi terribili giudizi, il Signore, come ai tempi di Noè, invia un messaggio di avvertimento a ogni nazione, tribù, lingua e popolo (Vedi Apocalisse 14: 6-10).
“Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe, perché i suoi peccati si sono accumulati e sono giunti fino al cielo, e Dio si è ricordato delle sue iniquità” {Apocalisse 18: 4-5}, (Vedi Genesi 19: 12-17; Geremia 51: 6).
NOTA – Come prima del diluvio, molti che fanno parte del popolo di Dio saranno senza dubbio messi a riposare poco prima del tempo di tribolazione (Vedi Isaia 57: 1; Apocalisse 14: 13). Riferendosi al tempo prima del diluvio, un libro antico dice: “E tutti gli uomini che camminavano nelle vie del Signore morirono in quei giorni, prima che il Signore portasse sull’uomo il male che aveva dichiarato, perché questo era da parte del Signore, affinché non vedessero il male di cui il Signore parlava riguardo ai figli degli uomini”.
“Per questo, in uno stesso giorno, verranno le sue piaghe: morte, cordoglio e fame, e sarà interamente consumata col fuoco, poiché potente è il Signore Dio che la giudicherà… perché il tuo giudizio è venuto in un momento!” {Apocalisse 18: 8-10}.
“Ecco, verranno i giorni», dice il Signore, l’Eterno, «in cui manderò la fame nel paese, non fame di pane né sete di acqua, ma piuttosto di udire le parole dell’Eterno. Essi andranno errando da un mare all’altro, da nord a est, correranno qua e là in cerca della parola dell’Eterno, ma non la troveranno” {Amos 8: 11-12}, (Vedi Luca 13: 25; Proverbi 1: 24-26; Ebrei 12: 15-17}.
“Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria, e dal tempio del cielo, dal trono, uscì una voce che diceva: «E’ fatto»” {Apocalisse 16: 17}.
NOTA – Dio ha creato l’uomo per benedirlo (Genesi 1: 28). Quando le Sue benedizioni vengono abusate, esse vengo ritenute per insegnare agli uomini da dove esse provengono [da Dio] e il loro uso corretto (Aggeo 1: 7-11). I giudizi sono mandati affinché gli uomini “imparino la giustizia” (Isaia 25: 9; 1 Re 17: 1). Il fatto che gli uomini non si pentano sotto le piaghe non è una prova che Dio abbia smesso di essere misericordioso e di perdonare. Esse dimostrano semplicemente che tutti hanno determinato il loro destino e che anche i giudizi più severi di Dio non muoveranno gli empi e gli impenitenti al pentimento. [305]
“Chi è ingiusto continui ad essere ingiusto, chi è immondo continui ad essere immondo, chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo continui a santificarsi. Ecco, io vengo presto e il mio premio è con me, per rendere ad ognuno secondo le opere, che egli ha fatto” {Apocalisse 22: 11-12}.
Il mistero di Dio finito
“«I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli»” {Apocalisse 11: 15}.
“Poi vidi un altro angelo possente che scendeva dal cielo, avvolto in una nuvola e con l’arcobaleno sul capo; il suo volto era come il sole e i suoi piedi come colonne di fuoco” {Apocalisse 10: 1}.
NOTA – Senza dubbio si sta facendo riferimento al libro di Daniele, che doveva essere “sigillato” o chiuso fino al tempo della fine (Daniele 12: 4, 9).
“Allora l’angelo che avevo visto stare in piedi sul mare e sulla terra alzò la mano destra verso il cielo, e giurò per colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il cielo e le cose che sono in esso, la terra e le cose che sono in essa, il mare e le cose che sono in esso, che non vi sarebbe più alcun ritardo [non ci sarà più tempo, KJV]” {Apocalisse 10: 5-6}.
NOTA – Non si riferisce a un “tempo” letterale o di grazia, ma un tempo profetico. Questo “tempo” allude al periodo di 2300 giorni, che si è concluso nel 1844. Nessun altro periodo profetico nella Bibbia va oltre questo.
“Ma nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce, quando egli suonerà la tromba, si compirà il mistero di Dio, secondo quanto egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti” {Apocalisse 10: 7}.
NOTA – Il mistero di Dio è il Vangelo (Efesini 3: 1-6; Galalati 1: 11-12). Il Vangelo, dunque, deve terminare quando la settima tromba finisce di suonare. [307]
“Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo e disse: «Va prendi il libretto aperto, che si trova nella mano dell’angelo che sta sul mare e sulla terra». Io allora andai dall’angelo, dicendogli: «Dammi il libretto»” {Apocalisse 10: 8-9}.
“Ed egli mi disse: «Prendi e divoralo ed esso renderà amare le tue viscere, ma nella tua bocca sarà dolce come miele»” {Apocalisse 10: 9}.
“Così presi il libretto dalla mano dell’angelo e lo divorai, e mi fu dolce in bocca come miele; ma dopo che l’ebbi divorato, le mie viscere divennero amare” {Apocalisse 10: 10}.
NOTA – In questo passaggio è preannunciata nel modo più eclatante l’esperienza di coloro che annunciarono il messaggio dell’avvento e dell’ora del giudizio nel 1843-44. Gioiosi nella speranza che Cristo sarebbe venuto allora, come i primi discepoli riguardo al Suo primo avvento (Luca 24: 21; Atti 1: 6-7), essi furono amaramente delusi e scoprirono che c’era ancora un’opera sulla terra da compiere, come lo furono anche i primi discepoli dopo la crocifissione, la risurrezione e l’ascensione di Cristo.
“Quindi egli mi disse: «Tu devi profetizzare ancora intorno a molti popoli, nazioni, lingue e re»” {Apocalisse 10: 11}.
NOTA – Il messaggio di (Apocalisse 10) è lo stesso di (Apocalisse 14: 6-7); e i messaggi successivi di (Apocalisse 14: 8-12) rispondono all’istruzione “Tu devi profetizzare ancora” di {Apocalisse 10: 11}. Questi sono tutti messaggi che indicano che la fine di tutte le cose è vicina. [308]
“Ora, quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate che allora la sua desolazione è vicina” {Luca 21: 20}. [311]
La grande profezia presentata dal Nostro Signore
“«Dicci, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?»” {Matteo 24: 3}.
“E come egli si avvicinava, vide la città e pianse a su di essa, dicendo: «Oh, se tu, proprio tu, avessi riconosciuto almeno in questo tuo giorno le cose necessarie alla tua pace! Ma ora esse sono nascoste agli occhi tuoi” {Luca 19: 41-42}.
“Poiché verranno sopra di te dei giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti accerchieranno e ti assedieranno da ogni parte. E abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te; e non lasceranno in te pietra su pietra perché tu non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata»” {Luca 19: 43-44}.
“Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!” {Matteo 23: 37}.
“Ecco, la vostra casa vi è lasciata deserta” {Matteo 23: 38}.
NOTA – Ciò che avrebbe riempito il loro calice di iniquità sarebbe stato il rifiuto finale e la crocifissione di Cristo, insieme alla condanna e persecuzione dei Suoi apostoli e del Suo popolo dopo essere risorto (Vedi Matteo 23: 29-35; Giovanni 19: 15; Atti 4: 8-10).
“«Dicci, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?»” {Matteo 24: 3}.
NOTA – Le risposte di Cristo a queste domande sono degne dello studio più attento. La distruzione di Gerusalemme e il rovesciamento della nazione ebraica erano un tipo della distruzione finale di tutte le città del mondo e del rovesciamento di tutte le nazioni. In qualche misura, quindi, le descrizioni dei due grandi eventi sembrano fondersi. Quando Cristo si riferiva alla distruzione di Gerusalemme, le Sue parole profetiche andavano oltre quell’evento, fino alla conflagrazione finale, quando il Signore si alzerà dal Suo luogo “per punire l’iniquità degli abitanti della terra” e quando la terra “metterà allo scoperto il suo sangue versato e non nasconderà più i suoi uccisi” {Isaia 26: 21}. L’intero discorso, quindi, non fu tenuto solo per i primi discepoli, ma per coloro che sarebbero vissuti durante le scene finali della storia del mondo. Durante il discorso, tuttavia, Cristo diede segni precisi, sia della distruzione di Gerusalemme che della Sua seconda venuta.
“E Gesù, rispondendo, disse loro: «Guardate che nessuno vi seduca! Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: «io sono il Cristo» e ne sedurranno molti. Allora sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che tutte queste cose avvengano ma non sarà ancora la fine. Infatti si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi” {Matteo 24: 4-7}.
“Ma tutte queste cose saranno soltanto l’inizio delle doglie di parto” {Matteo 24: 8}.
NOTA – Questi eventi dovevano precedere e culminare nella grande calamità e rovina, prima di Gerusalemme e poi del mondo intero; infatti, come già notato, la profezia ha una duplice applicazione, in primo luogo si riferisce a Gerusalemme e alla nazione ebraica, e in secondo luogo al mondo intero; la distruzione di Gerusalemme per il suo rifiuto di Cristo al Suo primo avvento è un tipo della distruzione del mondo alla fine per il suo rifiuto di Cristo nell’ascoltare il messaggio di avvertimento finale inviato da Dio per preparare il mondo al secondo avvento di Cristo.
“Allora vi sottoporranno a supplizi e vi uccideranno; e sarete odiati da tutte le genti a causa del mio nome. Allora molti si scandalizzeranno, si tradiranno e si odieranno l’un l’altro. E sorgeranno molti falsi profeti, e ne sedurranno molti. E perché l’iniquità sarà moltiplicata, l’amore di molti si raffredderà” {Matteo 24: 9-12}.
“ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” {Matteo 24: 13}.
“E questo evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine” {Matteo 24: 14}.
NOTE – Nel 60 d.C. Paolo portò il Vangelo a Roma, che allora era la capitale del mondo. Nel 64 d.C. scrisse ai santi della “casa di Cesare” {Filippesi 4: 22}; e lo stesso anno disse che il Vangelo è stato “predicato a tutte le creature che sono sotto il cielo” {Colossesi 1: 23}. Poco dopo (ottobre 66 d.C.) i Romani iniziarono i loro attacchi contro Gerusalemme; e tre anni e mezzo dopo la distruzione della città e della nazione ebraica seguì il notevole assedio di cinque mesi sotto Tito, nella primavera e nell’estate del 70 d.C.
Così è stato per la fine della nazione ebraica; e così sarà per la fine del mondo intero. Quando il Vangelo, o la buona novella, dell’avvento del Regno di Cristo sarà predicata in tutto il mondo per testimoniare a tutte le nazioni, allora verrà la fine del mondo per tutte le nazioni. Come la fine della nazione ebraica è avvenuta con una distruzione schiacciante, così sarà per il resto del mondo. Si combatterà l’Armageddon, la battaglia delle nazioni, e il mondo sarà spazzato via dalle sette ultime piaghe. [313]
“Ora, quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate che allora la sua desolazione è vicina” {Luca 21: 20}.
“Quando dunque avrete visto l’abominazione della desolazione predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo (chi legge intenda), allora coloro che sono nella Giudea fuggano ai monti” {Matteo 24: 15-16}.
NOTA – Nell’ottobre del 66 d.C., quando Cestio arrivò contro la città, ma per qualche ragione inspiegabile ritirò improvvisamente il suo esercito da essa, i cristiani scorsero in questo il segno predetto da Cristo e fuggirono. Dopo la partenza di Cestio, Giuseppe, nelle sue “Guerre dei Giudei”, capitolo 20, dice che “molti dei Giudei più eminenti si allontanarono a nuoto dalla città, come da una nave quando sta per affondare”. Si tratta di un notevole fatto che nel terribile assedio, verificatosi sotto Tito, tre anni e mezzo dopo, non un solo cristiano ha perso la vita, mentre si dice che 1.100.000 giudei siano periti in tale assedio. Questa è una lezione molto evidente sul valore e sull’importanza di studiare e credere alle profezie e di prestare attenzione ai segni dei tempi. Coloro che credettero a ciò che Cristo aveva detto e si misero alla ricerca del segno che aveva predetto, si salvarono, mentre gli increduli perirono. Così sarà alla fine del mondo. I vigili e i credenti saranno liberati, mentre i negligenti e gli increduli saranno catturati e presi (Vedi Matteo 24: 36-44; Luca 21: 34-36; 1 Tessalonicesi 5: 1-6).
“Chi si trova sulla terrazza della casa, non scenda a prendere qualcosa di casa sua; e chi è nei campi, non torni indietro a prendere il suo mantello” {Matteo 24: 17-18}.
“E pregate che la vostra fuga non accada d’inverno, né di sabato” {Matteo 24: 20}.
NOTE – L’inverno sarebbe stato un periodo sfavorevole per la fuga, che avrebbe comportato disagi e difficoltà; e un tentativo di fuga nel giorno di Sabato sarebbe stato senza dubbio difficile, tanto erano false e farisaiche le nozioni dei Giudei riguardo al vero carattere e all’obbiettivo del Sabato (Vedi Matteo 12: 1-14; Luca 13: 14-17; Marco 1: 32; 2: 23-28; Giovanni 5: 10-18).
Le preghiere dei seguaci di Cristo furono ascoltate. Gli avvenimenti furono così sovrastati che né i giudei né i romani ostacolarono la fuga dei cristiani. Al momento della ritirata di Cestio, i giudei inseguirono il suo esercito e i cristiani ebbero così l’opportunità di lasciare la città. Anche il paese era stato liberato dai nemici che avrebbero potuto tentare di intercettarli. Al momento di questo assedio, i giudei erano riuniti a Gerusalemme per la festa dei Tabernacoli, e così i cristiani di Giudea poterono fuggire indisturbati e in autunno, un periodo molto favorevole per la fuga. [314]
“perché allora vi sarà una tribolazione così grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora né mai più vi sarà” {Matteo 24: 21}.
NOTE – Nel paragrafo 4 della prefazione al libro “La guerra giudaica” di Giuseppe Flavio, riferendosi alla distruzione di Gerusalemme, dice: “Le disgrazie di tutti gli uomini, dall’inizio del mondo, se vengono paragonate a quelle dei giudei, non sono così considerevoli”. In questa terribile calamità, la profezia di Mosè riportata in (Deuteronomio 28: 47-53), si è letteralmente adempiuta. Egli disse: “mangerai il frutto del tuo grembo, la carne dei tuoi figli e delle tue figlie, che l’Eterno, il tuo DIO, ti ha dato”. Per un resoconto dell’adempimento di questo, si veda (“La guerra giudaica” di Giuseppe Flavio, libro 6, cap. 3, par. 3, par. 4).
Alla distruzione di Gerusalemme seguì la persecuzione dei primi cristiani sotto gli imperatori pagani durante i primi tre secoli dell’era cristiana, quella iniziata sotto Diocleziano nel 303 d.C. e proseguita per dieci anni (Apocalisse 2: 10), che fu la più aspra ed estesa persecuzione del popolo di Dio a cui il mondo avesse mai assistito. A questa seguì la persecuzione ancora più grande e terribile dei santi durante i lunghi secoli della supremazia papale, preannunciata in (Daniele 7: 25 e Apocalisse 12: 6, 12). Tutte queste tribolazioni si verificarono sotto la Roma pagana e papale.
“E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati” {Matteo 24: 22}.
NOTA – Grazie all’influenza della Riforma del XVI secolo e dei movimenti che ne sono scaturiti, il potere del Papato di imporre i suoi decreti contro coloro che considerava eretici è stato gradualmente ridotto, fino a quando la persecuzione è cessata quasi del tutto verso la metà del XVIII secolo: l’inizio di un’epoca di libertà. [315]
“Allora se qualcuno vi dice: «Ecco, il Cristo è qui» oppure «è là» non gli credete. Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e miracoli tanto da sedurre, se fosse possibile anche gli eletti” {Matteo 24: 23-24}.
“E vi saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli, nello smarrimento al fragore del mare e dei flutti; gli uomini verranno meno dalla paura e dall’attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze dei cieli saranno scrollate” {Luca 21: 25-26}.
“Ora, subito dopo l’afflizione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate” {Matteo 24: 29}.
“Ma in quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo splendore; le stelle del cielo cadranno e le potenze che sono nei cieli saranno scrollate” {Marco 13: 24-25}.
NOTA – Come già notato, la persecuzione papale cessò quasi del tutto verso la metà del XVIII secolo. Allora, secondo le parole di Cristo, cominciarono subito ad apparire i segni della Sua venuta. [316]
Il 19 maggio 1780.
NOTA – Il 19 maggio 1780 è noto nella storia come “il giorno buio”. In questo giorno su un’ampia porzione del Nuovo Mondo [America], su cui in quel momento erano puntati gli occhi di tutto il mondo, si verificò, a mezzogiorno, una notevole oscurità. “In molte case furono accese delle candele. Gli uccelli tacquero e scomparvero. Le galline si ritirarono nel loro pollaio”. In armonia con l’impressione che Dio evidentemente intendeva suscitare con questo segno, molti pensarono che il giorno del giudizio fosse vicino.
La notte successiva all’oscuramento del sole, il 19 maggio 1780.
NOTA – Sebbene la luna fosse stata piena solo la sera prima, l’oscurità di questa notte fu così intensa che per un certo tempo non apparve alcun corpo luminoso in cielo, tanto che un foglio di carta bianca non poteva essere visto se tenuto a pochi centimetri dagli occhi.
” Ora, subito dopo l’afflizione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore; e le stelle cadranno dal cielo…” {Matteo 24: 29}.
Il 13 novembre 1833.
NOTA – La mattina del 13 novembre 1833 si verificò la più meravigliosa esibizione di stelle cadenti che il mondo abbia mai visto. Coloro che vi hanno assistito, dice il professor Olmsted, il celebre astronomo dello Yale College, “hanno probabilmente visto il più grande spettacolo di fuochi d’artificio celesti che si sia mai visto dalla creazione del mondo, o almeno negli annali coperti dalle pagine della storia”. L’estensione di questa pioggia, dice, “era tale da coprire una parte non trascurabile della superficie terrestre”. E, come l’oscuramento del sole e della luna, fu considerata da molti che la videro come “il presagio della venuta del Figlio dell’uomo”.
“E vi saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli, nello smarrimento al fragore del mare e dei flutti; gli uomini verranno meno dalla paura e dall’attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze dei cieli saranno scrollate” {Luca 21: 25-26}.
NOTA – Questa è un’immagine esatta della condizione delle cose nel mondo di oggi. A causa dell’avidità di guadagno, dell’illegalità, della licenziosità, della crescente violenza, dei problemi tra capitale e lavoro, delle complicazioni internazionali e dei preparativi per la guerra, le nazioni sono perplesse e i cuori degli uomini tremano di paura quando guardano al futuro. Anche gli elementi sono disturbati, come dimostrano i grandi terremoti e le tempeste sulla terra e sul mare. [318]
“Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nuvola con potenza e grande gloria” {Luca 21: 27}, (Vedi Matteo 24: 30).
“Ora, quando queste cose cominceranno ad accadere, guardate in alto e alzate le vostre teste, perché la vostra redenzione è vicina” {Luca 21: 28}.
“Ora imparate dal fico questa similitudine: quando ormai i suoi rami s’inteneriscono e le fronde germogliano, sapete che l’estate è vicina” {Matteo 24: 32}.
“Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, anzi alle porte” {Matteo 24: 33}.
“così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino” {Luca 21: 31}.
“In verità vi dico che questa generazione non passerà, finché tutte queste cose non siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” {Matteo 24: 34-35}.
NOTA – Chiunque conosca la storia sa che ciò che Cristo ha predetto riguardo alla distruzione di Gerusalemme si è avverato alla lettera. Allo stesso modo possiamo essere certi che ciò che Egli ha detto riguardo alla fine del mondo si realizzerà con la stessa certezza e letteralmente.
“Quanto poi a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il Padre mio” {Matteo 24: 36}.
“Ma come fu ai giorni di Noè, cosí sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio, le persone mangiavano, bevevano, si sposavano ed erano date in moglie, fino a quando Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di nulla, finché venne il diluvio e li portò via tutti; così sarà pure alla venuta del Figlio dell’uomo” {Matteo 24: 37-39}.
“Perciò anche voi siate pronti, perché nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà” {Matteo 24: 44}.
“Ma, se quel malvagio servo dice in cuor suo: «il mio padrone tarda a venire», e comincia a battere i suoi conservi, e a mangiare e a bere con gli ubriaconi; il padrone di quel servo verrà nel giorno in cui meno se l’aspetta e nell’ora che egli non sa; lo punirà duramente e gli riserverà la sorte degli ipocriti. Lí sarà il pianto e lo stridor di denti»” {Matteo 24: 48-51}. [319]
Segni dei tempi
“… le stelle cadranno dal cielo… ” {Matteo 24: 29}.
“… Ipocriti, ben sapete dunque distinguere l’aspetto del cielo, ma non riuscite a discernere i segni dei tempi?” {Matteo 16: 3}.
“Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio e gli porrà nome Emmanuele” {Isaia 7: 14}, (Vedi Matteo 1: 22-23).
“Ma tu, o Betlemme Efratah, anche se sei piccola fra le migliaia di Giuda, da te uscirà per me colui che sarà dominatore in Israele…” {Michea 5: 2}, (Vedi Matteo 2: 1).
“Esulta grandemente, o figlia di Sion, manda grida di gioia o figlia di Gerusalemme! Ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e porta salvezza, umile e montato sopra un asino, sopra un puledro d’asina” {Zaccaria 9: 9}, (Vedi Matteo 21: 4-5).
“Poi, mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si accostarono in disparte, dicendo: «Dicci, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?»” {Matteo 24: 3}.
“E vi saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli, nello smarrimento al fragore del mare e dei flutti; gli uomini verranno meno dalla paura e dall’attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze dei cieli saranno scrollate” {Luca 21: 25-26}.
“Ora, subito dopo l’afflizione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate” {Matteo 24: 29}.
“Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue fuoco e colonne di fumo. Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno dell’Eterno” {Gioele 2: 30-31}.
“Il sole e la luna si oscurano e le stelle ritirano il loro splendore” {Gioele 3: 15}.
“Poiché le stelle del cielo e le loro costellazioni non faranno più brillare la loro luce; il sole si oscurerà al suo sorgere e la luna non diffonderà più la sua luce” {Isaia 13: 10}.
“… farò tramontare il sole a mezzodì e oscurerò la terra in pieno giorno” {Amos 8: 9}.
NOTE – “Il 19 maggio 1780 fu un giorno straordinariamente buio. In molte case vennero accese delle candele. Gli uccelli scomparirono e ci fu silenzio assoluto. Le galline tornarono a dormire. L’opinione generale era che il giorno del giudizio fosse vicino. La legislatura del Connecticut si riunì ad Hartford, ma non potendo trattare gli affari, fu rimandata” (Presidente Dwight, in “Historical Collections”).
“Gli uccelli intonavano il loro canto serale, scomparivano e tacevano; le galline andavano ad appollaiarsi; il bestiame cercava la stalla e nelle case si accendevano le candele. L’oscuramento è iniziato verso le dieci del mattino ed è continuato fino alla metà della notte… Le vere cause di questo notevole fenomeno non sono note” (Webster’s Unabridged Dictionary, edizione 1883, pagina 1604, nell’articolo “The Dark Day”).
Herschel, il grande astronomo, disse: “Il giorno di buio nell’America settentrionale fu uno di quei meravigliosi fenomeni della natura che saranno sempre letti con interesse, ma che la filosofia non riuscirà mai a spiegare”. L’oscurità non è stata causata da un’eclissi di sole da parte della luna, poiché quest’ultima era sorta solo la notte precedente e di conseguenza si trovava sul lato opposto della terra rispetto al sole.
“L’oscurità della sera seguente era probabilmente la più profonda e densa mai osservata da quando l’Onnipotente ha dato vita alla luce; fu straordinaria quasi quanto quella che avvolse la terra d’Egitto ai tempi di Mosè. Se tutti i corpi luminosi dell’universo fossero stati avvolti da ombre impenetrabili o eliminati dall’esistenza, l’oscurità non sarebbe potuta essere più completa. Un foglio di carta bianca, tenuto a pochi centimetri dagli occhi, era ugualmente invisibile, come se fosse avvolto dal velluto più nero” (“Il nostro primo secolo”, di R. M. Devins, pagina 94).
L’oscurità della notte fu soprannaturale come quella del giorno precedente. [321]
NOTE – Il celebre astronomo e meteorologo, il professor Olmsted, dello Yale College, disse: “Coloro che sono stati così fortunati da assistere all’esibizione di stelle cadenti la mattina del 13 novembre 1833, hanno probabilmente assistito al più grande spettacolo di fuochi d’artificio celesti che ci sia mai stato dalla creazione del mondo, o almeno entro gli annali coperti dalle pagine della storia…. L’estensione dello sciame del 1833 fu tale da coprire una parte non trascurabile della superficie terrestre, dal centro dell’Atlantico a est fino al Pacifico a ovest; e dalla costa settentrionale dell’America del Sud fino a regioni indefinite tra i possedimenti britannici a nord; l’esibizione fu visibile, e ovunque presentò quasi lo stesso aspetto”.
“Al Niagara l’esibizione fu particolarmente brillante, e probabilmente nessuno spettacolo così terribilmente grandioso e sublime è mai stato visto prima dall’uomo come quello del firmamento che scende nei torrenti infuocati sulla scura cataratta del cielo” (The American Encyclopedia, edizione 1881, articolo “Meteor”).
Dopo aver letto un’affermazione secondo cui i fuochi d’artificio moderni superano questa più grande esibizione di stelle cadenti, il signor Clarkson, padre degli ex redattori del giornale da cui è tratta la seguente citazione e lui stesso redattore agricolo, ha detto: “L’autore di questa frase non ha assistito alla gloriosa pioggia meteorica del novembre 1833, quando lo spettacolo fu talmente superiore a qualsiasi esibizione artistica di fuochi d’artificio che né la lingua né alcun elemento in natura possano fornire paragoni… la terribile grandezza dello spettacolo della notte del 13 novembre 1833, che ha fatto rimanere a bocca aperta i cuori più robusti e ha fatto tremare di paura l’infedele più sfegatato, non può essere paragonata ai più brillanti fuochi d’artificio. Coloro che hanno assistito alla pioggia meteorica citata hanno visto il più grande spettacolo che l’uomo potrà mai vedere fino al giorno di cui parla Pietro, quando i cieli, essendo in fiamme, si dissolveranno insieme alla terra” (Iowa State Register, 12 luglio 1889). [322]
Frederick A. Douglas, nel suo libro “My Bondage and My Freedom” (La mia schiavitù e la mia libertà), a pagina 186, disse: “Ho assistito a questo splendido spettacolo e sono stato colpito dallo stupore. L’aria sembrava piena di messaggeri luminosi che scendevano dal cielo. Era circa l’alba quando vidi questa scena sublime. In quel momento non mancava la suggestione che potesse essere il presagio della venuta del Figlio dell’uomo; e nel mio stato d’animo ero pronto ad acclamarlo come amico e liberatore. Avevo letto che le stelle cadranno dal cielo, e stavano cadendo proprio ora”.
Una sola stella apparve ai magi e li indirizzò verso il Salvatore, al Suo primo avvento. Miriadi di stelle hanno annunciato la vicinanza del Suo secondo avvento. Questi segni hanno prodotto proprio quell’impressione che Dio intendeva evidentemente dare, ossia che il giorno del giudizio, la venuta di Cristo e la fine del mondo erano vicini.
Ogni persona intelligente sa che il mondo si trova attualmente in uno stato di agitazione e che gli uomini sono turbati e perplessi per la prospettiva delle condizioni attuali in tutto il mondo civilizzato.
NOTE – “Chi studia la carta geografica dell’Europa in questo momento, e la condizione delle cose in Europa, dovrebbe sentire che su di noi incombe una nube di guerra più grande di qualsiasi altra che ci sia mai stata in Europa prima d’ora. Significa che quando scoppierà, e scoppierà con la stessa certezza con cui il sole sorgerà domani… una guerra di estinzione, di devastazione, tra grandi nazioni le cui popolazioni sono armate e addestrate a combattere” (Lord Wolseley).
“È impossibile per chiunque contemplare gli attuali assetti navali e militari senza i più terribili presentimenti… In effetti, non abbiamo mai avuto una vera pace; viviamo praticamente in uno stato di guerra” (Sir John Lubbock).
“Non ci può essere una divisione di uno di questi Paesi [Turchia o Persia] senza che tutte le nazioni d’Europa si scannino l’una con l’altra” (Washington Post, 24 aprile 1909).
“Questa è la condizione più incerta del mondo dai tempi della crocifissione di Cristo. La stabilità del Governo non è più un dato di fatto. Il cambiamento è nell’atmosfera… Gli uomini di Stato sono allo stremo delle forze. I filosofi speculano invano” (Il defunto vescovo Newman).
Chiunque conosce le condizioni attuali del mondo sa che è così.
NOTE – “Stiamo marciando verso l’ignoto. Chi sa cosa ci riserverà il domani?” (Signor Crispi, ex primo ministro italiano).
“Per quanto riguarda il futuro, sono pieno di inquietudine quando penso a quanto sia facile alimentare queste gelosie internazionali, e a quanto sembri difficile placarle” (Lord Balfour, dell’Inghilterra).
“In questo nostro mondo sembriamo essere trascinati da una controversia commerciale e spirituale… Di giorno brancoliamo con timore e tremore per il futuro. Il povero uomo distratto è sballottato nella notte verso un domani ancora più sconvolto” (John Wanamaker, ex direttore generale delle poste degli Stati Uniti).
“I vincoli della società si allentano, i principi tradizionali perdono la loro sacralità e i pericoli, che fino ad ora sono sconosciuti, si fanno sentire minacciando la vita dell’organismo sociale” (Arcivescovo Ireland).
Questi, insieme ai presagi di siccità, carestie, incendi, tempeste, terremoti, maremoti e pestilenze, stanno riempiendo i cuori degli uomini di paura. [323]
Negli ultimi anni sono diventati paurosamente frequenti i grandi maremoti e le tempeste in mare, insieme ai cicloni e ai tornado sulla terraferma, e gli uomini temono che si verifichino calamità ancora più gravi.
“Ma tu, Daniele, tieni nascoste queste parole e sigilla il libro fino al tempo della fine, molti andranno avanti e indietro e la conoscenza aumenterà” {Daniele 12: 4}.
NOTE – Il tempo della fine è iniziato nel 1798 (Vedi Daniele 7: 25; Daniele 11: 35; Daniele 12: 4, 9). Dal 1798 c’è stato un meraviglioso aumento di ogni tipo di conoscenza, sia scientifica che religiosa. Gli uomini hanno “corso avanti e indietro” sia nel mondo che nella Parola di Dio. Le profezie di Daniele vengono ora comprese. Dal 1798 sono state organizzate cinque grandi società bibliche di divulgazione: la London Religious Tract Society, la British and Foreign Bible Society, l’American Bible Society, l’American Tract Society e l’International Tract Society, oltre a molte altre società minori dello stesso tipo. Da queste sono state diffuse nel mondo centinaia di milioni di copie della Bibbia e innumerevoli pagine di trattati e opuscoli, per diffondere la conoscenza delle verità di salvezza. Inoltre, milioni di copie di giornali religiosi vengono diffusi ogni anno nei vari Paesi del mondo. Sono state istituite missioni in tutte le parti del mondo. Tutto questo è stato realizzato dal 1798. Per quanto riguarda l’aumento della conoscenza nel mondo materiale, scientifico e intellettuale, si veda la lettura successiva. [325]
“Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di sé stessi, avidi di denaro, vanagloriosi superbi, bestemmiatori… amanti dei piaceri invece che amanti di Dio, aventi l’apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza” {2 Timoteo 3: 1-5}.
“Prima di tutto dovete sapere questo, che negli ultimi giorni verranno degli schernitori, che cammineranno secondo le loro proprie voglie e diranno: «Dov’è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione»” {2 Pietro 3: 3-4}.
“Qual è dunque quel servo fedele e avveduto, che il suo padrone ha preposto ai suoi domestici, per dar loro il cibo a suo tempo?” {Matteo 24: 45}.
NOTA – “Il cibo a suo tempo” di cui si parla qui si riferisce evidentemente alla proclamazione del messaggio basato sui segni che indicano l’avvicinarsi della venuta del Signore. La predicazione di questo messaggio è ciò che induce gli schernitori a chiedere beffardamente: “Dov’è la promessa della Sua venuta?”.
“Perciò anche voi siate pronti, perché nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà” {Matteo 24: 44}.
“il padrone di quel servo verrà nel giorno in cui meno se l’aspetta e nell’ora che egli non sa; lo punirà duramente e gli riserverà la sorte degli ipocriti. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti” {Matteo 24: 50-51}. [326]
Aumento della conoscenza
“… molti andranno avanti e indietro e la conoscenza aumenterà” {Daniele 12: 4}.
“Ma tu, Daniele, tieni nascoste queste parole e sigilla il libro fino al tempo della fine, molti andranno avanti e indietro e la conoscenza aumenterà” {Daniele 12: 4}.
NOTA – Le profezie di Daniele non dovevano rimanere sigillate fino alla fine, perché altrimenti non ci sarebbe più tempo né per sviluppare la conoscenza né per usare la conoscenza così acquisita, ma fino al “tempo della fine”, che si riferisce a un breve periodo appena precedente la fine. Durante questo periodo ci sarà un meraviglioso aumento della conoscenza. In questo periodo, in particolare, le profezie del libro di Daniele dovevano essere svelate, studiate e comprese.
“Alcuni di quelli che hanno sapienza cadranno, per essere affinati, purificati e imbiancati fino al tempo della fine, perché questo avverrà al tempo stabilito” {Daniele 11: 35}.
NOTA – Il tempo della fine, come dimostra questo testo, era già dai tempi di Daniele un tempo ben stabilito nella mente di Dio. Ciò non è una stranezza, infatti la Scritture definisce sia il giudizio che la fine stessa come “tempi stabiliti” (Atti 17: 31; Daniele 8: 19). La fine del periodo assegnato a questa persecuzione (1798) segnò l’inizio del “tempo della fine”.
“Egli proferirà parole contro l’Altissimo, perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo” {Daniele 7: 25}.
NOTE – Come mostrato nella lettura su “Il regno e l’opera dell’Anticristo”, questa espressione, “un tempo, dei tempi e la metà dei tempi”, rappresenta 1260 anni, che si estendono dal periodo 533-538 d.C., l’epoca del decreto dell’imperatore Giustiniano che riconosceva il Papa come capo di tutte le Chiese e della vittoriosa campagna contro l’arianesimo, al periodo 1793-98, quando, come risultato della Rivoluzione francese, il potere papale ricevette la sua ferita mortale e il Papa fu portato in cattività. In questo modo, dunque, si situa l’inizio del “tempo della fine” nel 1798. Fino a quel momento il libro di Daniele, nel suo insieme, doveva essere sigillato, cioè non compreso dal popolo. Ma quando il potere che aveva posto questo embargo sulla Parola di Dio e aveva cercato di tenerla lontana dal popolo fu spezzato, allora la luce di ogni tipo: biblica, scientifica, inventiva e industriale, cominciò a brillare e a penetrare in ogni direzione.
È un fatto singolare e sorprendente che, subito dopo il rovesciamento del potere papale nel 1798, siano sorte in gran numero società bibliche e società di diffusione della Bibbia. La London Religious Tract Society fu organizzata nel 1799, la British and Foreign Bible Society nel 1804, l’American Bible Society nel 1816 e l’American Tract Society nel 1825. Oggi la Bibbia è stata tradotta in circa quattrocentocinquanta lingue e dialetti vari, e inviata in ogni parte del mondo. Prima di allora l’accesso alla Bibbia era limitato a pochi. Ora la persona più umile può possederla ed è libera di leggerla e studiarla tanto quanto il più eccelso della terra […]. [327]
Sono state notevoli, fenomenali e senza paragoni nella storia del mondo. Le persone di un secolo e un quarto fà non sapevano nulla di piroscafi, ferrovie a vapore ed elettriche, telegrafi, telefoni, fotografie, fonografi, macchine da cucire, anestetici, tunnel sottomarini, monotipi, film, raggi X, aerei o telegrafia senza fili. Se venissero resuscitati, si stupirebbero di tutte queste cose tanto quanto le persone di quattromila anni fa.
NOTE – “In verità, questa è l’età dell’invenzione”.
“I grandi fatti del diciannovesimo secolo si stagliano così vistosamente al di sopra delle conquiste di tutti i secoli precedenti… La caratteristica più evidente dei nostri tempi è la rapidità con cui il mondo sta facendo passi avanti nella scienza, nell’intelligenza generale e nelle invenzioni” (Chicago Republican, 14 marzo 1872).
“Nella storia dell’umanità non c’è mai stata una tale attività d’invenzione come ai giorni nostri” (Giornale frenologico, aprile 1871).
“È stato fatto di più, sono state fatte scoperte più ricche e prolifiche, sono state realizzate conquiste più grandiose, nel corso dei cinquant’anni della nostra vita, che in tutta la vita precedente della razza umana” (London Spectator).
Alcune delle principali invenzioni e scoperte dell’epoca moderna sono le seguenti:
Pallone aerostatico nel 1798.
Gas per l’illuminazione nel 1798.
Aratro in ghisa nel 1800.
Penna d’acciaio nel 1803.
Battello a vapore nel 1807.
Macchina da stampa a vapore nel 1811.
Revolver nel 1818.
Carrozze ferroviarie nel 1825.
Mietitrice e falciatrice nel 1833.
Telegrafo elettrico nel 1837.
Elettrotipia nel 1837.
Fotografia nel 1839.
Macchina da cucire nel 1846.
Anestesia con etere nel 1846.
Anestesia con cloroformio nel 1847.
Tunnel sottomarino nel 1851.
Pistola Gatling nel 1861.
Nave da guerra Monitor nel 1862.
Macchina da scrivere nel 1868.
Freno ad aria automatico nel 1872.
Telefono nel 1876.
Fonografo nel 1877.
Ferrovia elettrica nel 1879.
Sismografo moderno nel 1880.
Turbina a vapore nel 1888.
Roentgen o raggi X nel 1895.
Telegrafia senza fili nel 1895.
Immagini in movimento nel 1895.
Monotipia nel 1896.
Radium nel 1902.
Aeroplano, primo volo riuscito, 17 dicembre 1903.
Si noterà che nessuna di queste invenzioni è anteriore al 1798. Se torniamo indietro di poco più di un secolo, troviamo il mondo più o meno com’era ai tempi dei patriarchi. Per migliaia di anni sembrava che non ci fosse quasi nessun progresso o miglioramento della conoscenza. Ma all’improvviso, con l’apertura del XIX secolo, il mondo si svegliò dal suo lungo sonno e si aprì una nuova era, il tempo della fine, quando la conoscenza sarebbe aumentata.
“E questo evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine” {Matteo 24: 14}.
NOTA – Lutero, i Wesley e altri non potevano, ai loro tempi, proclamare che la venuta del Signore era vicina, poiché i segni che annunciavano questo evento non si erano verificati. Ma ora, il sole e la luna si sono oscurati e le stelle sono cadute, come predetto dal Salvatore, la conoscenza è meravigliosamente aumentata, come affermato dall’angelo a Daniele, e il Vangelo si è diffuso in quasi ogni nazione, tribù, lingua e popolo del mondo. Perciò possiamo sapere con certezza che la fine è vicina. [329]
“Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, anzi alle porte” {Matteo 24: 33}.
Il conflitto tra capitale e lavoro
“Stolto, questa stessa notte l’anima tua ti sarà ridomandata” {Luca 12: 20}.
“Gli uomini saranno amanti di sé stessi, avidi di denaro…” {2 Timoteo 3: 2}.
“E ora a voi ricchi: piangete e urlate per le sciagure che stanno per cadervi addosso. Le vostre ricchezze sono marcite e i vostri vestiti sono rosi dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro ruggine sarà una testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco; avete accumulato tesori negli ultimi giorni” {Giacomo 5:1-3}.
NOTA – Abbiamo già raggiunto l’età dei grandi accumuli di ricchezza, in cui sembra esserci una corsa folle per fare soldi velocemente, e il milionario e il multimilionario sono molto in evidenza. Parlando di questo argomento, il reverendo H. W. Bowman, nella sua opera “Guerra tra capitale e lavoro”, afferma: “Non si è mai assistito a fortune così colossali, a un tale accumulo di tesori, a una tale combinazione di ricchezze, con un così rapido aumento della povertà. Solo la nostra epoca rientra nello schema profetico”. [330]
“Malvagio e indolente servo, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; tu avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, al mio ritorno, l’avrei riscosso con l’interesse” {Matteo 25: 26-27}.
NOTA – “Il servilismo verso la ricchezza”, dice J. S. Mill, “è una maledizione sociale”. Vespasiano ha detto la verità quando ha affermato: “Le ricchezze sono buone, se ottenute bene e spese bene”; e anche Peter Cooper ha detto una grande verità quando ha affermato: “Un uomo ricco non è che un amministratore per il bene dell’umanità”. James A. Patten, il milionario broker di grano di Chicago in pensione, annunciando l’intenzione di devolvere la sua fortuna in beneficenza, disse: “Credo che un uomo debba dare via una buona parte del suo patrimonio mentre è in vita. Non può portarsi via un dollaro dal mondo, anche se conosco alcuni uomini che sembrano credere di poterlo fare. Personalmente, intendo liberarmi della maggior parte della mia fortuna. Spero di aiutare molte istituzioni caritatevoli prima di morire. Dubito dell’opportunità di lasciare grandi somme di denaro ai propri figli. Molte vite sono state rovinate da grandi lasciti. La prole di un uomo ricco sta meglio se deve arrangiarsi da sola” (Washington Times, 5 novembre 1910). [331]
“Gesù gli disse: «Se vuoi essere perfetto, va vendi ciò che hai, dallo ai poveri e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi»” {Matteo 19: 21}.
“Ma Dio gli disse: «Stolto, questa stessa notte l’anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?»” {Luca 12: 20}.
“… avete pasciuto i vostri cuori come per il giorno della strage” {Giacomo 5: 5}.
NOTA – Questo indica che hanno vissuto nel lusso e nel piacere, incuranti dei bisogni dei poveri e del grande mondo che li circonda. Hanno vissuto semplicemente per divertirsi, senza pensare alla loro responsabilità nei confronti di Dio o del prossimo.
“Ma ricordati dell’Eterno, il tuo DIO, perché è lui che ti dà la forza per acquistare ricchezze” {Deuteronomio 8: 18}.
“Avete condannato e ucciso il giusto, che non vi oppone resistenza” {Giacomo 5: 6}.
NOTA – Non c’è nulla di più rapace e senza cuore dell’avidità, o della cupidigia. Per raggiungere i suoi scopi, essa non tiene conto dei diritti, del benessere e persino della vita di coloro che sono coinvolti nei suoi piani e intrighi spietati. I giusti, tuttavia, non oppongono resistenza a questo trattamento ingiusto.
“Ecco, il salario da voi defraudato agli operai che hanno mietuto i vostri campi grida, e le grida di coloro che hanno mietuto sono giunte agli orecchi del Signore degli eserciti” {Giacomo 5: 4}.
Formeranno unioni di lavoratori [sindacati], si impegneranno nel fare scioperi, boicottaggi, ecc.
NOTA – Sebbene questi mezzi possano tenere la situazione sotto controllo per un certo periodo e dare un sollievo temporaneo, non possono sradicare il male e portare a una soluzione definitiva. Il male è profondo, risiede nel cuore e niente, se non la conversione – un cambiamento del cuore e degli affetti – può sradicarlo. È il peccato dell’egoismo, o della cupidigia, l’incapacità di amare il prossimo come sé stessi. Il conflitto tra capitale e lavoro è un conflitto inevitabile e insopprimibile finché il peccato e l’egoismo saranno presenti nel mondo. E verso la fine diventerà il più acuto e intenso, perché allora il peccato si manifesterà in tutta la sua gravità.
“«Guai a chi accumula ciò che non è suo (ma fino a quando?) e a chi si carica di pegni!». Non si leveranno forse improvvisamente i tuoi creditori e non si desteranno i tuoi tormentatori? E tu diventerai loro preda” {Abacuc 2: 6-7}.
“Non chiamate congiura tutto ciò che questo popolo chiama congiura, non temete ciò che esso teme e non spaventatevi” {Isaia 8: 12}.
“L’Eterno degli eserciti, lui dovete santificare. Sia lui il vostro timore, sia lui il vostro spavento” {Isaia 8: 13}.
“Or dunque, fratelli, siate pazienti fino alla venuta del Signore; guardate come l’agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra con pazienza, finché abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione. Siate pazienti anche voi; rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina” {Giacomo 5: 7-8}.
“… ama il tuo prossimo come te stesso” {Matteo 22: 39}.
“Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri” {Filippesi 2: 4}.
“Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa è la legge ed i profeti” {Matteo 7: 12}. [332]
La seconda venuta di Cristo
“Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, anzi alle porte” {Matteo 24: 33}.
“Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e credete anche in me. Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” {Giovanni 14: 1-3}.
“Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nuvola con potenza e grande gloria” {Luca 21: 27}.
“E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria” {Matteo 24: 30}.
“Ecco egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo hanno trafitto; e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui. Sì, amen” {Apocalisse 1: 7}.
“Ma, se quel malvagio servo dice in cuor suo: «il mio padrone tarda a venire» e comincia a battere i suoi conservi, e a mangiare e a bere con gli ubriaconi; il padrone di quel servo verrà nel giorno in cui meno se l’aspetta e nell’ora che egli non sa; lo punirà duramente e gli riserverà la sorte degli ipocriti. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti»” {Matteo 24: 48-51}.
“Lo stesso avvenne anche ai giorni di Lot: la gente mangiava, beveva, comperava, vendeva, piantava ed edificava; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo e li fece perire tutti. Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà manifestato” {Luca 17: 28-30}.
NOTA – L’idea non è che sia sbagliato di per sé mangiare, bere, sposarsi, comprare, vendere, piantare o costruire, ma che la mente degli uomini sia così presa da queste cose da pensare poco o niente alla vita futura e non fare progetti o preparativi per incontrare Gesù quando verrà.
“il dio di questo secolo ha accecato le menti di quelli che non credono, affinché non risplenda loro la luce dell’evangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio” {2 Corinzi 4: 4}.
NOTE – “A mio avviso questa preziosa dottrina del ritorno del Signore su questa terra si trova nel Nuovo Testamento con la stessa chiarezza di qualsiasi altra dottrina; eppure sono andato in Chiesa per quindici o sedici anni senza mai sentire un sermone che ne parlasse… nelle epistole di Paolo, ad esempio, si parla del battesimo solo tredici volte, mentre del ritorno di nostro Signore si parla cinquanta volte; eppure la Chiesa ha avuto ben poco da dire a riguardo. Ora capisco il perchè. Il diavolo non vuole che vediamo questa verità, perché niente sveglierebbe così tanto la Chiesa. Nel momento in cui un uomo si impadronisce della verità secondo la quale Gesù Cristo sta tornando per accogliere a Sé i Suoi seguaci, questo mondo perde la sua presa su di esso. Le scorte di gas, le scorte d’acqua, le azioni delle banche e delle ferrovie sono molto meno importanti per esso. Il suo cuore è libero e attende l’apparizione benedetta del suo Signore che, alla Sua venuta, lo porterà nel Suo regno benedetto” (La seconda venuta di Cristo”, di D. L. Moody, pagine 6-7).
Questo stesso Gesù che è stato preso da voi in cielo, “verrà come l’avete visto andare in cielo”, questa è la promessa conclusiva di Gesù ai Suoi discepoli, comunicata attraverso i due angeli vestiti di bianco, mentre una nube Lo sottraeva alla loro vista. Quando, dopo più di cinquant’anni di gloria, Egli rompe il silenzio e parla di nuovo nell’Apocalisse (nella Rivelazione) che ha dato al Suo servo Giovanni, il Vangelo post-ascensionale che Gesù invia alla Chiesa, esso si apre con “Ecco, Egli viene sulle nubi” e si chiude con “Certo, io vengo presto”. Considerando la solenne enfasi posta su questa dottrina e considerando il grande rilievo che le è stato dato in tutto l’insegnamento di nostro Signore e dei Suoi apostoli, come mai per i primi cinque anni della mia vita pastorale questo tema non ha avuto alcun spazio nella mia predicazione? Senza dubbio, la ragione risiedeva nella mancanza di un’istruzione precoce. Di tutti i sermoni ascoltati dall’infanzia in poi, non ricordo di averne ascoltato uno su questo argomento” (Come Cristo è venuto nella Chiesa”, di A. J. Gordon, D. D., pagine 44-45).
“Ebbene, per loro profetizzò anche Enok, il settimo da Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi per far giudizio contro tutti e per convincere tutti gli empi di tutte le opere d’empietà che hanno commesso empiamente e di tutte le parole offensive che gli empi peccatori hanno proferito contro di lui»” {Giuda 1: 14-15}.
NOTA – Cercando di far riflettere i moderni credenti nella dottrina dell’Avvento, un uomo in Ungheria, non molto tempo fa, ha fatto notare a un colportore di questa fede, che aveva sentito dire che il primo predicatore Avventista è ancora vivo. “Sì”, ha risposto il colportore, “il primo predicatore Avventista è ancora in vita, eppure la fede Avventista è vecchia di migliaia di anni. La Bibbia dice che Enoc, il settimo da Adamo, predicò la venuta di Cristo in gloria e potenza, ed Enoc è ancora vivente. È stato traslato in cielo senza vedere la morte e non morirà mai”.
“Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si leverà sulla terra. Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, nella mia carne vedrò Dio. Lo vedrò io stesso; i miei occhi lo contempleranno, e non un altro” {Giobbe 19: 25-27}.
“Il nostro DIO verrà e non se ne starà in silenzio; lo precederà un fuoco divorante, e intorno a lui ci sarà una grande tempesta” {Salmi 50: 3}.
“perché egli viene, viene a giudicare la terra. Egli giudicherà il mondo con giustizia e i popoli nella sua fedeltà” {Salmi 96:13}.
“La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo” {Filippesi 3: 20}.
“aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo” {Tito 2: 13}.
“Infatti non vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signor nostro Gesù Cristo, andando dietro a favole abilmente escogitate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà” {2 Pietro 1: 16}.
“Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è” {1 Giovanni 3: 2}.
“Perché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi angeli; e allora egli renderà a ciascuno secondo il suo operato” {Matteo 16: 27}.
“Ecco, io vengo presto e il mio premio è con me, per rendere ad ognuno secondo le opere, che egli ha fatto” {Apocalisse 22: 12}.
“Così Cristo è stato offerto una volta per portare i peccati di molti; e a coloro che lo cercano apparirà la seconda volta senza peccato per la salvezza” {Ebrei 9: 28}.
“Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è. E chiunque ha questa speranza in lui, purifichi sé stesso, come egli è puro” {1 Giovanni 3: 2-3}.
“Quanto a me, sto per essere offerto in libagione, e il tempo della mia dipartita è vicino. Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede. Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione” {2 Timoteo 4: 6-8}.
“In quel giorno si dirà: «Ecco, questo è il nostro DIO: in lui abbiamo sperato ed egli ci salverà. Questo è l’Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo e rallegriamoci nella sua salvezza!»” {Isaia 25: 9}.
“Quanto poi a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il Padre mio” {Matteo 24: 36}.
“Vegliate dunque, perché non sapete a che ora il vostro Signore verrà” {Matteo 24: 42}.
NOTA – “Nelle Scritture, la nota costante, l’esortazione che ricorre continuamente, è quella di essere sempre preparati per la venuta del Signore” (Dean Alford).
“L’atteggiamento corretto di un cristiano è quello di essere sempre in attesa del ritorno del Signore” (L. Moody. Vedere “Come Cristo è venuto in Chiesa”, di A. J. Gordon, pagine 49-50).
“«Or fate attenzione che talora i vostri cuori non siano aggravati da gozzoviglie da ubriachezza e dalle preoccupazioni di questa vita, e che quel giorno vi piombi addosso all’improvviso. Perché verrà come un laccio su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate ritenuti degni di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo»” {Luca 21: 34-36}.
“Or dunque, fratelli, siate pazienti fino alla venuta del Signore; guardate come l’agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra con pazienza, finché abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione. Siate pazienti anche voi; rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina” {Giacomo 5: 7-8}. [337]
La venuta di Cristo
“Ecco egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà” {Apocalisse 1: 7}.
NOTE – Da questo si evince che i primi discepoli consideravano la morte e la venuta di Cristo come due eventi separati.
“Siate dunque pronti, perché in un’ora che non pensate il Figlio dell’uomo verrà”. Alcuni dicono che abbia a che fare con la morte; ma la Parola di Dio non dice affatto questo. La morte è il nostro nemico, ma il nostro Signore ha le chiavi della morte; ha sconfitto la morte, l’inferno e la tomba… Cristo è il Principe della Vita; non c’è morte dove Lui si trova; la morte fugge alla Sua venuta; i corpi morti ripresero vita quando furono da Lui toccati o Egli disse una parola su di loro. La Sua venuta non coincide con il momento della morte. Egli è la risurrezione e la vita. Quando instaurerà il Suo regno, non ci sarà più la morte, ma la vita in eterno” (La seconda venuta di Cristo”, di D. L. Moody, pagine 10-11). [339]
“Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu sollevato in alto; e una nuvola lo accolse e lo sottrasse dai loro occhi. Come essi avevano gli occhi fissi in cielo, mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono loro, e dissero: «Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che è stato portato in cielo di mezzo a voi, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo»” {Atti 1: 9-11}.
“Perché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi angeli…” {Matteo 16: 27}.
“E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria” {Matteo 24: 30}.
“Perché, se uno ha vergogna di me e delle mie parole, anche il Figlio dell’uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e dei santi angeli” {Luca 9: 26}.
“Ecco egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che lo hanno trafitto” {Apocalisse 1: 7}.
NOTA – La seconda venuta di Cristo sarà reale come la prima, visibile come l’ascensione, anzi molto più gloriosa. Spiritualizzare il ritorno di nostro Signore significa travisare l’ovvio significato della Sua promessa: “Verrò di nuovo”, e vanificare l’intero piano della redenzione; perché la ricompensa dei fedeli di tutti i tempi sarà data in questo evento più glorioso di tutti.
“il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi” {1 Tessalonicesi 4: 16}.
“Allora se qualcuno vi dice: «Ecco, il Cristo è qui» oppure «è là» non gli credete. Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e miracoli tanto da sedurre, se fosse possibile anche gli eletti. Ecco, io ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: «Ecco è nel deserto» non vi andate: «Ecco è nelle stanze segrete» non ci credete ” {Matteo 24: 23-26}.
“Infatti, come il lampo esce da levante e sfolgora fino a ponente così sarà la venuta del Figlio dell’uomo” {Matteo 24: 27}. [340]
L’obbiettivo della venuta di Cristo
“Ecco, io vengo presto e il mio premio è con me…” {Apocalisse 22: 12}.
“… io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” {Giovanni 14: 2-3}.
“Ed egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba, ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei cieli all’altra” {Matteo 24: 31}.
“perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi” {1 Tessalonicesi 4: 16}.
“poi noi viventi, che saremo rimasti saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; così saremo sempre col Signore” {1 Tessalonicesi 4: 17}.
“Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l’incorruttibilità e questo mortale rivesta l’immortalità” {1 Corinzi 15: 51-53}.
“… sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è” {1 Giovanni 3: 2}.
“Perché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi angeli; e allora egli renderà a ciascuno secondo il suo operato” {Matteo 16: 27}.
“Ecco, io vengo presto e il mio premio è con me, per rendere ad ognuno secondo le opere, che egli ha fatto” {Apocalisse 22: 12}.
“così anche Cristo, dopo essere stato offerto una sola volta per prendere su di sé i peccati di molti, apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo aspettano per la salvezza” {Ebrei 9: 28}.
“… il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti” {Luca 14: 14}.
“Eppure tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza mediante la fede, non ottennero la promessa, perché Dio aveva provveduto per noi qualcosa di meglio, affinché essi non giungessero alla perfezione senza di noi” {Ebrei 11: 39-40}.
“Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione” {2 Timoteo 4: 8}.
“Ebbene, per loro profetizzò anche Enok, il settimo da Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi, per far giudizio contro tutti…” {Giuda 1: 14-15}.
“perché egli viene, viene a giudicare la terra. Egli giudicherà il mondo con giustizia e i popoli nella sua fedeltà [“verità” KJV]” {Salmi 96: 13}.
“Ti scongiuro dunque davanti a Dio e al Signore Gesù Cristo, che ha da giudicare i vivi e i morti, nella sua apparizione e nel suo regno” {2 Timoteo 4: 1}.
“Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri” {Matteo 25: 31-32}.
“Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: «Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo” {Matteo 25: 34}.
“Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: «Andate via da me maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli” {Matteo 25: 41}. [343]
La resurrezione dei giusti
“… io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli amen; e ho le chiavi della morte e dell’Ades” {Apocalisse 1: 18}.
“Ora, fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza” {1 Tessalonicesi 4: 13}.
“Infatti, se crediamo che Gesù è morto ed è risuscitato, crediamo pure che Dio condurrà con lui, per mezzo di Gesù, quelli che si sono addormentati” {1 Tessalonicesi 4: 14}.
“Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati, perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi” {1 Tessalonicesi 4: 15-16}.
“poi noi viventi, che saremo rimasti saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; così saremo sempre col Signore” {1 Tessalonicesi 4: 17}.
“Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole” {1 Tessalonicesi 4: 18}.
“Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno, quelli che hanno fatto il bene in risurrezione di vita, e quelli che hanno fatto il male in risurrezione di condanna” {Giovanni 5: 28-29}.
“Beato e santo è colui che ha parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potestà la seconda morte, ma essi saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui mille anni” {Apocalisse 20: 6}.
“Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come mai alcuni di voi dicono che non c’è la risurrezione dei morti? Se dunque non c’è la risurrezione dei morti, neppure Cristo è risuscitato. Ma se Cristo non è risuscitato, è dunque vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Inoltre noi ci troveremo ad essere falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio, che egli ha risuscitato Cristo, mentre non l’avrebbe risuscitato, se veramente i morti non risuscitano. Se infatti i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato; ma se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede, voi siete ancora nei vostri peccati, e anche quelli che dormono in Cristo sono perduti. Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini” {1 Corinzi 15: 12-19}.
“Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, ed è la primizia di coloro che dormono. Infatti, siccome per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Perché, come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo” {1 Corinzi 15:20-22}.
NOTA – La risurrezione di Cristo è per molti aspetti il fatto più significativo della storia. È il grande e inespugnabile fondamento e speranza della Chiesa cristiana. Ogni verità fondamentale del cristianesimo è coinvolta nella risurrezione di Cristo. Se questa potesse essere abbattuta, ogni dottrina essenziale del cristianesimo sarebbe invalidata. La risurrezione di Cristo è la garanzia della nostra risurrezione e della nostra vita futura. [345]
“Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chiunque crede in me, anche se dovesse morire, vivrà. E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno. Credi tu questo?» ” {Giovanni 11: 25-26}.
“… io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli amen; e ho le chiavi della morte e dell’Ades ” {Apocalisse 1: 18}.
NOTA – Cristo ha mutato la morte in un sonno. La morte assoluta non conosce risveglio; ma attraverso Cristo tutti coloro che sono caduti sotto il potere della morte saranno risuscitati, alcuni per una vita senza fine, altri per una morte eterna.
“Se l’uomo muore, può ancora tornare in vita? Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio, finché giungesse l’ora del mio cambiamento. Mi chiameresti e io risponderei; tu avresti un grande desiderio per l’opera delle tue mani” {Giobbe 14: 14-15}.
“Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si leverà sulla terra. Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, nella mia carne vedrò Dio” {Giobbe 19: 25-26}.
“Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati” {1 Corinzi 15: 51-52}.
Quale grande cambiamento avverrà allora nei loro corpi?
“Così sarà pure la risurrezione dei morti; il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile. È seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita pieno di forza. È seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale. Vi è corpo naturale, e vi è corpo spirituale” {1 Corinzi 15:42-44}.
“O morte, dov’è il tuo dardo? O inferno, dov’è la tua vittoria?” {1 Corinzi 15: 55}.
“Io li riscatterò dal potere dello Sceol, li redimerò dalla morte. O morte, io sarò la tua peste. O Sceol, io sarò la tua distruzione…” {Osea 13: 14}.
“E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate” {Apocalisse 21: 4}. [347]
La conversione del mondo
“ma i malvagi e gli imbroglioni andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti” {2 Timoteo 3: 13}.
“E, come avvenne ai giorni di Noè, così avverrà anche nei giorni del Figlio dell’uomo” {Luca 17: 26}, (Vedi Luca 17: 27-30).
“Ora l’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo… Ora la terra era corrotta davanti a DIO e la terra era ripiena di violenza” {Genesi 6: 5, 11}.
NOTA – Il 2 dicembre 1912, il vescovo A. W. Wilson (metodista) disse: “La vecchia Roma, nei suoi giorni peggiori, mai permise un simile vizio come quello che troviamo nei nostri circoli sociali più elevati. Mai in nessun periodo della storia del mondo lo strato morale è stato così degradato o così basso”. [348]
“Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili” {2 Timoteo 3: 1}.
“perché gli uomini saranno amanti di sé stessi, avidi di denaro, vanagloriosi superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio, aventi l’apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati” {2 Timoteo 3: 2-5}.
“ma i malvagi e gli imbroglioni andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti” {2 Timoteo 3: 13}.
“Il campo è il mondo, il buon seme sono i figli del regno, e la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l’ha seminata è il diavolo…” {Matteo 13: 38-39}.
“Lasciate che crescano entrambi insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura io dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano, invece, riponetelo nel mio granaio” {Matteo 13: 30}.
NOTE – Così è chiaro che i malvagi (la zizzania) vivono con i giusti (il grano) fino alla fine del mondo. Dunque non esisterà, prima della venuta di Cristo, neanche un momento in cui tutti gli uomini si convertiranno e si rivolgeranno a Dio.
Il “Libro dei fatti” di Harper, edizione 1906, all’articolo “Religione”, classifica la popolazione del globo in base alla religione come segue:
Non cristiani:
Buddisti 400.000.000
Brahmani 250.000.000
Maomettani 180.000.000
Idolatri/pagani 150.000.000
Ebrei 8.000.000
Vari 62.000.000
Totale non cristiani: 1,050,000,000
Cristiani:
Cattolici romani 175,000,000
Protestanti 110,000,000
Chiesa greca 90,000,000
Vari 25,000,000
Totale cristiani: 400,000,000
Da ciò si evince che solo circa un quarto della popolazione mondiale è cristiana, anche solo nominalmente.
“E questo evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine” {Matteo 24: 14}.
NOTE – Non disse che tutti avrebbero ricevuto il Vangelo, ma che il Vangelo doveva essere predicato in tutto il mondo come testimonianza a tutte le nazioni, e che poi sarebbe arrivata la fine.
Commentando (Apocalisse 20: 2), il dottor Adam Clarke dice: “Probabilmente non apparirà mai un tempo simile, in cui il male sarà completamente bandito dalla terra, fino a dopo il giorno del giudizio, quando, essendo la terra bruciata, un nuovo cielo e una nuova terra saranno prodotti dalle rovine del vecchio, grazie alla potenza di Dio; solo la rettitudine abiterà in essi”. [349]
“Allora sarà manifestato quell’empio che il Signore distruggerà col soffio della sua bocca e annienterà all’apparire della sua venuta” {2 Tessalonicesi 2: 8}.
“Io guardavo e quello stesso corno faceva guerra ai santi e li vinceva finché giunse l’Antico di giorni e fu resa giustizia ai santi dell’Altissimo, e venne il tempo in cui i santi possedettero il regno” {Daniele 7: 21-22}.
“poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza», allora una subitanea rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non scamperanno affatto. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno vi sorprenda come un ladro” {1 Tessalonicesi 5: 2-4}.
NOTA – Ci saranno allora solo due classi nel mondo: quelli che sono nelle tenebre, che cercano un tempo di pace e sicurezza, e quelli che non sono nelle tenebre, che aspettano il giorno del Signore, un giorno di distruzione e di ira, la venuta di Cristo e la fine del mondo (Vedi Geremia 7: 1-19; Daniele 12: 1; Gioele 2: 1-11; Sofonia 1).
“Prima di tutto dovete sapere questo, che negli ultimi giorni verranno degli schernitori, che cammineranno secondo le loro proprie voglie e diranno: «Dov’è la promessa della sua venuta? Da quando infatti i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione»” {2 Pietro 3: 3-4}.
“Ma negli ultimi tempi… Verranno molte nazioni e diranno: «Venite, saliamo al monte dell’Eterno e alla casa del DIO di Giacobbe, egli ci insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola dell’Eterno. Egli sarà giudice fra molti popoli e farà da arbitro fra nazioni potenti e lontane. Con le loro spade forgeranno vomeri, e con le loro lance falci; una nazione non leverà più la spada contro l’altra e non saranno più addestrate per la guerra” {Michea 4: 1-3}, (Vedi Isaia 2: 2-5}.
NOTA – Questo non è ciò che dice il Signore, ma ciò che il Signore dice che molte nazioni diranno negli ultimi giorni. Ed è proprio questo il messaggio che si sente ora sulla terra, un grande movimento mondiale per la pace, un invito a tutte le nazioni a disarmarsi, a non fare più la guerra e a professare la religione.
“Proclamate questo fra le nazioni: «preparate la guerra, fate risvegliare gli uomini valorosi, si avvicinino, salgano tutti gli uomini di guerra! Forgiate spade con i vostri vomeri e lance con le vostre falci». Il debole dica: «Sono forte!»” {Gioele 3: 9-10}.
NOTA – Su questa situazione della preparazione alla guerra basta pensare a quanti milioni di dollari vengono spesi dalle nazioni di questo mondo nell’ambito militare e nell’armamento bellico. [350]
“Essi curano alla leggera la ferita del mio popolo, dicendo: «Pace, pace» quando non c’è pace” {Geremia 6: 14}.
NOTA – Chiunque conosca le condizioni attuali del mondo sa che questo è vero. Mentre viene proclamato il messaggio di pace, le nazioni si stanno armando come mai prima d’ora; le guerre sono in corso quasi continuamente; le complicazioni internazionali sorgono di continuo e si teme che una guerra mondiale sia imminente e costantemente in vista. Il mondo di oggi è un vasto campo armato.
“Chiedimi, e io ti darò le nazioni come tua eredità e le estremità della terra per tua possessione” {Salmi 2: 8}.
“Tu le spezzerai con una verga di ferro, le frantumerai come un vaso d’argilla” {Salmi 2: 9}.
“Dalla sua bocca usciva una spada acuta per colpire con essa le nazioni; egli governerà con uno scettro di ferro ed egli stesso pigerà il tino del vino della furente ira di Dio onnipotente” {Apocalisse 19: 15}.
NOTA – La sorpresa improvvisa di coloro che hanno predicato pace e sicurezza quando verrà la fine è indicata nel testo già citato: “poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza», allora una subitanea rovina cadrà loro addosso…” {1 Tessalonicesi 5: 2-3}. Come un ladro nella notte, che arriva con passo furtivo e silenzioso, questo giorno coglierà di sorpresa tutti coloro che non vegliano, che non osservano e che non aspettano il ritorno del loro Signore. Invece di cercare la conversione del mondo, dovremmo cercare la venuta di Cristo. [352]
Il raduno di Israele
“In quel giorno avverrà che il Signore stenderà la sua mano una seconda volta per riscattare il residuo del suo popolo superstite…” {Isaia 11: 11}.
“… vi abbandonerò ad essere maltrattati in tutti i regni della terra” {Geremia 34: 17}, (Vedi Geremia 25: 8-11).
“Poiché io conosco i pensieri che ho per voi», dice l’Eterno, «pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza. Mi invocherete e verrete a pregarmi, e io vi esaudirò. Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore. Io mi farò trovare da voi», dice l’Eterno, «e vi farò tornare dalla vostra cattività; vi raccoglierò da tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho dispersi», dice l’Eterno; «e vi ricondurrò nel luogo da cui vi ho fatto condurre in cattività” {Geremia 29: 11-14}, (Vedi Geremia 23: 3).
NOTA – La prima dispersione degli ebrei avvenne tra il 606 e il 588 a.C., sotto Nabucodonosor, re di Babilonia. Nel 457 a.C, sotto il re persiano Artaserse, un gran numero di ebrei tornò in Palestina, la loro terra d’origine. [353]
“L’Eterno farà venire contro di te da lontano, dalle estremità della terra…” {Deuteronomio 28: 49}; “E ti assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese le mura alte e fortificate, nelle quali riponevi la tua fiducia, cadranno…” {Deuteronomio 28: 52}; “L’Eterno ti disperderà fra tutti i popoli, da un’estremità all’atra della terra…” {Deuteronomio 28: 64}.
NOTA – Questa calamità e dispersione avvenne nel 70 d.C., sotto Tito, il Generale romano. L’Enciclopedia Biblica Popolare e Critica, Vol. II, articolo “Gerusalemme”, pagina 932, dice: “Gerusalemme sembra essere stata innalzata a questa grandezza come per aumentare la miseria del suo rovesciamento. Non appena i Giudei ebbero posto il sigillo al loro rifiuto formale di Cristo, mettendolo a morte e invocando la responsabilità del suo sangue sul capo di loro stessi e dei loro figli (Matteo 27: 25), la città fu condannata. Tito, un giovane, coraggioso e competente Generale romano, con un esercito di sessantamila guerrieri addestrati e vittoriosi, si presentò davanti alla città nell’aprile del 70 d.C. e iniziò l’assedio più disastroso di tutta la loro storia”.
“Così ha detto l’Eterno: «Va’ e compra una brocca di terracotta…»” {Geremia 19: 1}; “Poi tu spezzerai la brocca in presenza di quegli uomini che saranno venuti con te e dirai loro: Così dice l’Eterno degli eserciti: Così spezzerò questo popolo e questa città, come si spezza un vaso di terracotta, che non si può più riparare” {Geremia 19: 10-11}.
NOTA – “Nessuna città al mondo ha sofferto più di Gerusalemme a causa di guerre e assedi. Legioni d’assalto, arieti e catapulte l’hanno rasa al suolo più volte. Eppure, il profilo generale della città si è sempre conservato. Sion e il monte Moria rimangono in piena vista dal monte degli Olivi, proprio lì, su quelle colline che si estendono verso ovest, città dopo città sono venute e scomparse nel corso dei secoli”.
“Ed essi cadranno sotto il taglio della spada, e saranno condotti prigionieri fra tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calpestata dai gentili, finché i tempi dei gentili siano compiuti” {Luca 21: 24}.
NOTA – Gerusalemme rappresenta il popolo, la verità e il vero culto di Dio. È menzionata per la prima volta nella Bibbia con il nome di Salem (Genesi 14: 18); si parla figurativamente di una madre che partorisce i figli di Dio (Galati 4: 26-27); è un tipo della città santa, la Nuova Gerusalemme, che sarà la metropoli della nuova terra. In (Apocalisse 11: 2) è usata come tipo del popolo di Dio durante il lungo periodo di 1260 anni di persecuzione papale, che viene indicato come “la città santa”, che i gentili “calpestano per quarantadue mesi”.
“E questo evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine” {Matteo 24: 14}.
“Simone ha raccontato come per la prima volta Dio ha visitato i gentili per scegliersi da quelli un popolo per il suo nome” {Atti 15: 14}.
“Verranno molte nazioni e diranno: «Venite, saliamo al monte dell’Eterno e alla casa del DIO di Giacobbe, egli ci insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola dell’Eterno” {Michea 4: 2}.
“Si destino e salgano le nazioni [i pagani] alla valle di Giosafat…” {Gioele 3: 12}; “Moltitudini, moltitudini nella Valle della decisione. Poiché il giorno dell’Eterno è vicino, nella Valle della decisione” {Gioele 3: 14}.
“E vidi uscire dalla bocca del dragone dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi e vanno dai re della terra e del mondo intero, per radunarli per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente” {Apocalisse 16: 13-14}.
NOTA – Infatuate dalla dottrina della conversione del mondo e di un millennio temporale di pace, prosperità e buona volontà tra gli uomini, le nazioni ingannate mireranno a fare di Gerusalemme il centro di un regno glorioso, in cui senza dubbio si aspetteranno che Cristo verrà per prendere il Suo regno come loro Re. Questa era l’idea che più accarezzavano i crociati durante il medioevo dei secoli bui. Ma i crociati si sono sbagliati nella loro concezione e sono rimasti molto delusi. Anche i crociati moderni si stanno sbagliando e saranno delusi, perché uno degli obiettivi della seconda venuta di Cristo sarà proprio quello di “colpire le nazioni” e distruggere gli eserciti riuniti (Apocalisse 19: 15). [354]
“Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né il bastone del comando di fra i suoi piedi, finché venga Sciloh’; e a lui ubbidiranno i popoli” {Genesi 49: 10}.
“Io ho anche delle altre pecore che non sono di quest’ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge e un solo pastore” {Giovanni 10: 16}.
“In quel giorno avverrà che il Signore stenderà la sua mano una seconda volta per riscattare il residuo del suo popolo superstite… Egli alzerà il vessillo per le nazioni, raccoglierà gli espulsi d’Israele e radunerà i dispersi di Giuda dai quattro angoli della terra” {Isaia 11: 11-12}.
“Ed egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba, ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei cieli all’altra” {Matteo 24: 31}. [355]
Il Millennio
“Egli prese il dragone, il serpente antico, che è il diavolo e Satana, e lo legò per mille anni” {Apocalisse 20: 2}.
“Poi vidi dei troni, e a quelli che vi sedettero fu dato la potestà di giudicare… Costoro tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni” {Apocalisse 20: 4}.
“C’è qualcuno di voi che, quando ha una questione contro un altro, osa farlo giudicare dagli ingiusti invece che dai santi? Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicare dei piccoli problemi? Non sapete voi che noi giudicheremo gli angeli?” {1 Corinzi 6: 1-3}.
NOTA – Da queste Scritture risulta evidente che i santi di tutte le epoche saranno impegnati con Cristo in un’opera di “giudizio” durante il millennio, o i mille anni. [356]
“Io guardavo e quello stesso corno faceva guerra ai santi e li vinceva finché giunse l’Antico di giorni e fu resa giustizia ai santi dell’Altissimo, e venne il tempo in cui i santi possedettero il regno” {Daniele 7: 21-22}.
NOTE – Il millennio è il periodo conclusivo della grande settimana di Dio [7000 anni], un grande Sabato di riposo per la terra e per il popolo di Dio. Segue la fine dell’era evangelica e precede l’instaurazione del Regno Eterno di Dio sulla terra. Comprende ciò che nelle Scritture viene spesso definito “il giorno del Signore”. È delimitata a ciascuna delle sue estremità da una risurrezione. Il suo inizio è segnato dalle sette ultime piaghe, dalla seconda venuta di Cristo, dalla risurrezione dei morti giusti, dall’isolamento di Satana e dalla traslazione dei santi in cielo; e la sua chiusura, dalla discesa della Nuova Gerusalemme, con Cristo e i santi, dal cielo, dalla risurrezione dei morti malvagi, e dalla distruzione finale dei malvagi e di Satana.
Durante i mille anni la terra rimarrà desolata; Satana e i suoi angeli saranno qui confinati; i santi, con Cristo, presiederanno il giudizio dei malvagi, in preparazione alla loro punizione finale. I morti malvagi verranno allora risuscitati; Satana sarà sciolto per un po’ di tempo e lui e la schiera dei malvagi circonderanno l’accampamento dei santi e la città santa, quando il fuoco scenderà da Dio dal cielo e li divorerà. La terra sarà purificata dallo stesso fuoco che distrugge i malvagi e, rinnovata, diventerà la dimora eterna dei santi. La conclusione del millennio segnerà l’inizio del nuovo stato della terra. [357]
“Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno, quelli che hanno fatto il bene in risurrezione di vita, e quelli che hanno fatto il male in risurrezione di condanna” {Giovanni 5: 28-29}.
“Beato e santo è colui che ha parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potestà la seconda morte…” {Apocalisse 20: 6}.
“… ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” {Giovanni 14: 3}.
NOTA – In altre parole, Cristo li porterà in cielo, dove vivranno e regneranno con Lui durante i mille anni.
“Dopo queste cose vidi una grande folla che nessuno poteva contare, di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue; questi stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, coperti di vesti bianche e avevano delle palme nelle mani” {Apocalisse 7: 9}.
NOTA – Questa Scrittura mostra chiaramente che i giusti sono tutti portati in cielo subito dopo la prima risurrezione. Questo concorda con le parole di Cristo in {Giovanni 14: 2-3}, dove dice: “io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi”. Pietro desiderava accompagnare Cristo in quelle dimore; ma Gesù rispose: “Là dove io vado, tu non puoi seguirmi ora; ma mi seguirai più tardi” {Giovanni 13: 36}. Questo chiarisce che quando Cristo torna sulla terra per prendere il suo popolo, lo porterà nella casa del Padre in cielo.
“E, come avvenne ai giorni di Noè, così avverrà anche nei giorni del Figlio dell’uomo. Le persone mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e venne il diluvio e li fece perire tutti. Lo stesso avvenne anche ai giorni di Lot: la gente mangiava, beveva, comperava, vendeva, piantava ed edificava; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo e li fece perire tutti. Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà manifestato” {Luca 17: 26-30}.
“Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza», allora una subitanea rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non scamperanno affatto” {1 Tessalonicesi 5: 3}.
NOTA – Quando Cristo verrà, i giusti saranno liberati e portati in cielo, mentre tutti i malvagi viventi saranno improvvisamente distrutti, come al tempo del diluvio (Vedi 2 Tessalonicesi 1: 7-9; Apocalisse 6: 14-17; Apocalisse 19: 11-21; Geremia 25: 30-33). Non ci sarà una risurrezione generale degli empi fino alla fine dei mille anni. Questo lascerà la terra desolata e senza abitanti umani durante questo periodo. [358]
NOTA – Alla venuta di Cristo la terra sarà ridotta a uno stato caotico, a un ammasso di rovine. I cieli si ritirerà come una pergamena quando viene arrotolata; le montagne saranno spostate dal loro posto e la terra sarà lasciata come un’oscura, tetra e desolata discarica (Vedi Isaia 24: 1-3; Apocalisse 6: 14-17).
“In quel giorno avverrà che l’Eterno punirà in alto l’esercito di lassù e giù sulla terra i re della terra; saranno radunati insieme, come carcerati in una prigione sotterranea; saranno rinchiusi in un carcere e, dopo molti giorni, saranno puniti” {Isaia 24: 21-22}.
“Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e che aveva la chiave dell’Abisso e una gran catena in mano. Egli prese il dragone, il serpente antico, che è il diavolo e Satana, e lo legò per mille anni, poi lo gettò nell’abisso che chiuse e sigillò sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni finché fossero compiuti i mille anni…” {Apocalisse 20: 1-3}.
NOTA – La parola resa “pozzo senza fondo” in questo testo è “abusos”, il termine greco utilizzato dalla Septuaginta in (Genesi 1: 2), come equivalente della parola ebraica resa “deep” nelle versioni inglesi KJV. Una traduzione più letterale sarebbe “abisso”. È un termine applicato alla terra disabitata nella sua condizione di desolazione, caos e oscurità. Che rimarrà in questa condizione durante tutti i mille anni. Sarà la tetra prigione di Satana durante questo periodo. Qui, in mezzo alle ossa ammuffite dei morti malvagi, uccisi alla seconda venuta di Cristo, alle città distrutte, ai relitti e alle rovine di tutto il fasto e la potenza di questo mondo, Satana avrà modo di riflettere sui risultati della sua ribellione contro Dio.
“Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille anni…” {Apocalisse 20: 5}.
NOTE – Da ciò si evince che l’inizio e la fine del millennio, o i mille anni, sono segnati dalle due risurrezioni. La parola “millennio” deriva da due parole latine, mille, che significa mille, e annus, anno, quindi “mille anni”. Copre il tempo durante il quale Satana sarà legato e gli uomini e gli angeli malvagi saranno giudicati. Questo è delimitato da eventi distinti. Il suo inizio è segnato dalla chiusura della grazia, dal riversamento delle sette ultime piaghe, dalla seconda venuta di Cristo e dalla risurrezione dei giusti morti. Il millennio concluderà con la risurrezione dei malvagi e la loro distruzione finale nel lago di fuoco. [359]
“… dopo i quali dovrà essere sciolto per poco tempo” {Apocalisse 20: 3}.
NOTA – Alla fine dei mille anni, Cristo, accompagnato dai santi, tornerà di nuovo sulla terra per eseguire il giudizio sugli empi e per preparare la terra, con una ri-creazione, per la dimora eterna dei giusti. In questo momento, in risposta alla chiamata di Cristo, i malvagi morti di tutti i tempi si risveglieranno alla vita. Questa è la seconda risurrezione, la risurrezione di condanna. I malvagi usciranno con lo stesso spirito ribelle che li ha posseduti durante la loro vita. Allora Satana sarà sciolto dal suo lungo periodo di prigionia e di inattività. [360]
“E quando quei mille anni saranno compiuti, Satana sarà sciolto dalla sua prigione e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle per la guerra; il loro numero sarà come la sabbia del mare” {Apocalisse 20: 7-8}.
“Esse si muoveranno su tutta la superficie della terra e circonderanno il campo dei santi e la diletta città. Ma dal cielo scenderà fuoco, mandato da Dio, e le divorerà” {Apocalisse 20: 9}.
NOTE – Questo sarà l’ultimo atto della grande controversia tra Cristo e Satana. L’intero genere umano si riunirà qui per la prima e ultima volta. Qui avrà luogo la separazione eterna dei giusti dai malvagi. In questo momento il giudizio di Dio sarà eseguito sui malvagi nel lago di fuoco. Questa è la seconda morte. Questo porrà fine alla grande ribellione contro Dio e il Suo governo. Sarà allora che si udrà la voce di Dio che, seduto sul suo trono, parlerà ai santi e dirà: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”; e dalle rovine ardenti della vecchia terra spunterà, davanti allo sguardo ammirato dei milioni di redenti, “un nuovo cielo e una nuova terra”, in cui troveranno un’eredità e una dimora eterna.
Il millennio sarà un grande Sabato di riposo, sia per la terra che per il popolo di Dio. Da seimila anni la terra e i suoi abitanti gemono sotto la maledizione del peccato. Il millennio, il settimo millennio, sarà un Sabato di riposo e di liberazione; infatti, il profeta dice a proposito della terra: “… finché il paese avesse osservato i suoi sabati, Infatti esso osservò il sabato per tutto il tempo della sua desolazione…” {2 Cronache 36: 21}. “Resta dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio” {Ebrei 4: 9}. Questo è ciò che precederà il nuovo stato della terra.
Durata del giorno del Signore
“perché è venuto il gran giorno della sua ira…” {Apocalisse 6: 17}.
“Il giorno dell’Eterno è vicino, è vicino e giunge in gran fretta. Il suono del giorno dell’Eterno è amaro; allora l’uomo valoroso griderà forte. Quel giorno è un giorno di ira, un giorno di calamità e angoscia” {Sofonia 1: 14-15}.
“Poi vidi quando egli aperse il sesto sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto…” {Apocalisse 6: 12}; “perché è venuto il gran giorno della sua ira; e chi può resistere?” {Apocalisse 6: 17}.
“Poi vidi quando egli aperse il sesto sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto, e il sole divenne nero come un sacco di crine, e la luna divenne come sangue; e le stelle del cielo caddero sulla terra, come quando il fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi acerbi” {Apocalisse 6: 12-13}.
NOTA – Il terremoto di Lisbona nel 1755, Il sole nero e la luna rossa nel 1780 e la caduta di stelle del 1833. Che non devono essere confusi con i segni e il grande terremoto che avverrà sotto la settima piaga (Apocalisse 16: 18). [361]
“E quando egli aperse il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo per circa mezz’ora” {Apocalisse 8: 1}.
NOTA – Questo silenzio in cielo è il risultato del fatto che Cristo e gli angeli hanno lasciato il cielo per venire su questa terra.
“Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che avevano le ultime sette piaghe, perché con esse si compie l’ira di Dio” {Apocalisse 15: 1}.
NOTA – Queste piaghe precedono immediatamente la venuta di Cristo (Vedi Apocalisse 16: 12-15).
“perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi” {1 Tessalonicesi 4: 16}.
“Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille anni. Questa è la prima risurrezione” {Apocalisse 20: 5}.
“Ma dal cielo scenderà fuoco, mandato da Dio, e le divorerà” {Apocalisse 20: 9}.
“Ma per i codardi, gl’increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, i maghi, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo, che è la morte seconda” {Apocalisse 21: 8}.
“mentre i cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi” {2 Pietro 3: 7}.
NOTA – Quando il fuoco dal cielo distruggerà gli empi, anche la terra stessa sarà bruciata e purificata.
“Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse” {2 Pietro 3: 10}.
NOTA – Il giorno del Signore, quindi, inizia con le sette ultime piaghe, passa attraverso la venuta di Cristo, e continua per mille anni, o fino a quando i malvagi saranno distrutti e la terra sarà rinnovata e data ai santi. [362]
Il profeta Elia
“… Fino a quando tentennerete fra due opinioni?” {1 Re 18: 21}.
“Ecco, io vi manderò Elia, il profeta, prima che venga il giorno grande e spaventevole dell’Eterno” {Malachia 4: 5}.
“Egli farà ritornare il cuore dei padri ai figli e il cuore dei figli ai padri, affinché non venga a colpire il paese di completo sterminio” {Malachia 4: 6}.
“Allora i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Come mai dunque gli scribi, dicono che prima deve venire Elia?». E Gesù rispose loro, dicendo: «Elia veramente deve venire prima e ristabilire ogni cosa. Ma io vi dico che Elia è già venuto ed essi non l’hanno riconosciuto, anzi l’hanno trattato come hanno voluto; così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire da parte loro». Allora i discepoli compresero che aveva parlato loro di Giovanni Battista” {Matteo 17: 10-13}.
“Egli disse: «Non lo sono!»” {Giovanni 1: 21}.
“E convertirà molti dei figli d’Israele al Signore, loro Dio. Ed andrà davanti a lui nello spirito e potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto” {Luca 1: 16-17}.
NOTA – Giovanni uscì “nello spirito e nella potenza di Elia”, nel preparare un popolo al primo avvento di Cristo, compiendo un’opera simile a quella del profeta Elia in Israele secoli prima (1 Re 17-18). In questo senso, e solo in questo senso, egli fu l’Elia di {Malachia 4: 5}. [364]
“Non appena Achab vide Elia, gli disse: «Sei proprio tu che metti sossopra Israele?»” {1 Re 18: 17}.
“Elia rispose: «Non sono io che metto sossopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti dell’Eterno e tu sei andato dietro ai Baal” {1 Re 18: 18}.
NOTA – Israele si era allontanato da Dio, aveva abbandonato i Suoi Comandamenti e si era dato all’idolatria. Jezebel, moglie malvagia e idolatra di Achab che aveva sterminato i profeti del Signore (1 Re 18: 4), sosteneva centinaia di profeti di Baal e cercava Elia per ucciderlo. Elia invocò una carestia nel paese e disse ad Achab: “Com’è vero che vive l’Eterno, il Dio d’Israele, alla cui presenza io sto, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola” {1 Re 17: 1}. Il messaggio di Elia era un invito al pentimento e all’obbedienza ai Comandamenti di Dio.
“Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando tentennerete fra due opinioni? Se l’Eterno è DIO, seguitelo; ma se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non rispose parola” {1 Re 18: 21}.
NOTA – Il risultato dell’approvazione con il fuoco che seguì sul Monte Carmelo può essere letto nel resto di questo meraviglioso capitolo. Ci fu un grande ritorno a Dio, il popolo disse: “L’Eterno è Dio! L’Eterno è Dio!” {1 Re 18: 39}.
“«Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino»” {Matteo 3: 2};
“Fate dunque frutti degni di ravvedimento!” {Matteo 3: 8}.
“Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la regione adiacente il Giordano accorrevano a lui, ed erano battezzati da lui nel Giordano, confessando i loro peccati” {Matteo 3: 5-6}.
NOTA – Allora avvenne un’autentica opera di pentimento e di riforma. Giovanni non si accontentò di una semplice professione di religione. Disse ai farisei e ai sadducei che si presentavano al suo battesimo di “portare frutti degni di ravvedimento”. Voleva vedere la religione nella vita, nel cuore, nella famiglia. Fu in questo modo che preparò un popolo che fosse pronto al primo avvento di Cristo. [365]
“… prima che venga il giorno grande e spaventevole dell’Eterno” {Malachia 4: 5}.
“Poiché ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; e tutti quelli che operano empiamente saranno come stoppia; il giorno che viene li brucerà», dice l’Eterno degli eserciti, «in modo da non lasciar loro né radice né ramo” {Malachia 4: 1}.
NOTA – Questo giorno è ancora futuro. Quindi l’opera di Elia non può limitarsi solo all’opera svolta da Giovanni Battista al primo avvento di Cristo. Deve esserci un altro e più grande adempimento, che precederà il secondo avvento di Cristo e preparerà un popolo per quel grande evento. [366]
“Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è venuta; adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque… È caduta, è caduta Babilonia, la grande città che ha dato da bere a tutte le nazioni il vino dell’ira della sua fornicazione… Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello” {Apocalisse 14: 7-10}.
NOTA – Come i messaggi di Elia e di Giovanni, anche questo è un invito al pentimento e alla riforma, un invito ad abbandonare il falso culto idolatrico e a rivolgersi a Dio, adorando Lui e solo Lui. La prima parte di questo triplice messaggio indica il vero Dio, il Creatore, con un linguaggio molto simile a quello del Quarto Comandamento, il Sabato. Questo è il messaggio che il mondo deve ricevere e che ora viene proclamato al mondo. Coloro che annunciano questi messaggi costituiscono l’Elia di questo tempo, come Giovanni e i suoi collaboratori al tempo del primo avvento di Cristo.
“Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” {Apocalisse 14: 12}.
NOTA – Questi saranno coloro che saranno pronti ad incontrare Gesù quando verrà. Hanno ascoltato l’appello di Elia al pentimento e alla riforma. Si sono preoccupati non solo della loro salvezza individuale, ma anche di quella dei loro amici e parenti. Grazie a questo messaggio, i cuori dei padri si sono rivolti ai figli e i cuori dei figli ai loro padri. Ognuno si è preoccupato della conversione e della salvezza dell’altro. Non c’è molta religione nel cuore di chi non si preoccupa degli interessi eterni dei suoi cari. Quando questo messaggio avrà compiuto la sua opera, Dio colpirà la terra con una maledizione; le sette ultime piaghe cadranno e daranno inizio al grande giorno del Signore descritto nella lettura precedente.
[369]
I
Non avrai altri dei davanti a me.
II
Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l’Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
III
Non userai il nome dell’Eterno, il tuo DIO, invano, perché l’Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano.
IV
Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che é dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato.
V
Onorerai tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra che l’Eterno, il tuo DIO ti dà.
VI
Non ucciderai.
VII
Non commetterai adulterio
VIII
Non ruberai.
IX
Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
X
Non desidererai la casa del tuo prossimo; non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo.
La legge di Dio
“La legge del Signore è perfetta e converte l’anima” {Salmi 19: 7}.
“E l’Eterno vi parlò dal mezzo del fuoco; voi udiste il suono delle parole, ma non vedeste alcuna figura; udiste solo una voce. Così egli vi promulgò il suo patto, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti; e li scrisse su due tavole di pietra” {Deuteronomio 4: 12-13}, (Vedi Neemia 9: 13-14).
“Anche il tuo servo è da essi istruito vi è grande ricompensa ad osservarli” {Salmi 19: 11}.
“… Ora, se tu vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti” {Matteo 19: 17}.
“Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla” {Giovanni 15: 5}, (Vedi Romani 7: 14-19).
“Infatti ciò che era impossibile alla legge, in quanto era senza forza a motivo della carne, Dio, mandando il proprio Figlio in carne simile a quella del peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, affinché la giustizia della legge si adempia in noi che non camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito” {Romani 8: 3-4}.
“Infatti noi sappiamo che la legge è spirituale, ma io sono carnale, venduto come schiavo al peccato” {Romani 7: 14}.
NOTA – Riguardo al Sesto e al Settimo Comandamento della legge, riportati in (Matteo 5: 21-28), Cristo ha dimostrato la natura spirituale di tale legge, mostrando che non si riferisce solo alle azioni esteriori, ma che arriva fino ai pensieri e alle intenzioni del cuore (Vedi Ebrei 4: 12). Il Decimo Comandamento proibisce la lussuria, ovvero ogni desiderio illecito (Romani 7: 7). L’obbedienza a questa legge, quindi, non richiede solo un’osservanza esteriore, ma un vero e proprio servizio del cuore. Questo può essere reso solo da un’anima completamente rigenerata.
“Così, la legge è certamente santa, e il comandamento santo, giusto e buono” {Romani 7: 12}.
“conosci la sua volontà [di Dio] e distingui le cose importanti, essendo ammaestrato dalla legge” {Romani 2: 18}.
“Allora ho detto: «Ecco io vengo. Nel rotolo del libro sta scritto di me. Dio mio, io prendo piacere nel fare la tua volontà, e la tua legge è dentro il mio cuore»” {Salmi 40: 7-8}, (Vedi Ebrei 10: 5-7).
“Non chiunque mi dice: «Signore, Signore» entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” {Matteo 7: 21}.
“Chi dunque avrà trasgredito uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli…” {Matteo 5: 19}.
“… ma colui che li metterà in pratica e li insegnerà, sarà chiamato grande nel regno dei cieli” {Matteo 5: 19}.
“Perciò io vi dico: Se la vostra giustizia non supera quella degli scribi, e dei farisei, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli” {Matteo 5: 20}.
“Ma egli rispose e disse loro: «E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione?” {Matteo 15: 3}.
“Dio infatti ha comandato così: «Onora il padre e la madre»… Voi invece dite: «Chiunque dice al padre o alla madre: Tutto ciò con cui potrei sostenerti è un’offerta a Dio», egli non è più obbligato a onorare suo padre e sua madre. E così facendo, voi avete annullato il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione” {Matteo 15: 4-6}.
“E invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini” {Matteo 15: 9}.
“Chiunque commette il peccato, commette pure una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge” {1 Giovanni 3: 4}.
“… mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato” {Romani 3: 20}, (Vedi Romani 7: 7).
“Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti. Difatti, colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha anche detto: «Non uccidere». Per cui se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge” {Giacomo 2: 10-11}.
NOTA – Questo dimostra che i Dieci Comandamenti sono un tutt’uno e insieme costituiscono una sola legge. Come una catena di dieci anelli, sono tutti indissolubilmente collegati tra loro. Se un anello si rompe, la catena si spezza.
“Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto, da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” {1 Giovanni 1: 9}.
“Parlate quindi e agite come se doveste essere giudicati dalla legge della libertà” {Giacomo 2: 12}.
“Grande pace hanno quelli che amano la tua legge, e non c’è nulla che li possa far cadere” {Salmi 119: 165}.
“Oh, se tu avessi prestato attenzione ai miei comandamenti! La tua pace sarebbe come un fiume e la tua giustizia come le onde del mare” {Isaia 48: 18}.
“Il timore dell’Eterno è il principio della sapienza, hanno grande sapienza quelli che mettono in pratica i suoi comandamenti; la sua lode dura in eterno” {Salmi 111: 10}.
“Beato l’uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori, ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e sulla sua legge medita giorno e notte” {Salmi 1: 1-2}, (Vedi Romani 7: 22).
“Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo” {Romani 8: 7}.
“Questo infatti è l’amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi” {1 Giovanni 5: 3}.
“L’amore non fa alcun male al prossimo; l’adempimento dunque della legge è l’amore” {Romani 13: 10}.
“E Gesù gli disse: «‘ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua e con tutta la tua mente’. Questo è il primo e il gran comandamento. E il secondo, simile a questo, è: ‘ama il tuo prossimo come te stesso’. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti»” {Matteo 22: 37-40}.
NOTA – Qualcuno potrebbe dire: “Vedi, allora, invece dei Dieci Comandamenti, abbiamo ricevuto i Due Comandamenti, e questi sono molto più facili”. Noi rispondiamo dicendo che questa lettura della legge non è affatto più facile. Una simile affermazione implica una mancanza di riflessione e di esperienza. Questi due precetti comprendono i Dieci nella loro massima estensione e non possono essere considerati come la cancellazione di un singolo punto o di una piccola parte di essi. Tutte le difficoltà che circondano i comandi si trovano ugualmente in questi due, che sono la loro somma e la loro sostanza. Se ami Dio con tutto il cuore, devi osservare la prima tavola dei Comandamenti; e se ami il tuo prossimo come te stesso, devi osservare la seconda tavola. [374]
“Chi dice: «Io l’ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui” {1 Giovanni 2: 4}.
“Se siete disposti a ubbidire, mangerete le cose migliori del paese” {Isaia 1: 19}.
“Beati quelli la cui via è senza macchia e che camminano nella legge dell’Eterno” {Salmi 119: 1}.
La perpetuità della legge
“Non pensate che io sia venuto ad abrogare la legge o i profeti…” {Matteo 5: 17}.
“C’è un solo Legislatore, che può salvare e mandare in perdizione…” {Giacomo 4: 12}.
“Le opere delle sue mani sono verità e giustizia; tutti i suoi comandamenti sono fermi, stabili in eterno per sempre, fatti con verità e rettitudine” {Salmi 111: 7-8}.
“Non pensate che io sia venuto ad abrogare la legge o i profeti; io non sono venuto per abrogare, ma per portare a compimento” {Matteo 5: 17}.
NOTE – “La legge”: in generale, gli scritti di Mosè; in particolare, i Dieci Comandamenti, o legge morale, da cui tutti gli altri scritti di Mosè hanno preso principalmente il nome. “I profeti”: cioè gli scritti dei profeti. Nessuno di questi due Cristo è venuto a distruggere, ma piuttosto a realizzare, o a soddisfare, il loro disegno.
“Le leggi degli ebrei sono comunemente divise in morali, cerimoniali e giudiziarie. Le leggi morali sono quelle che derivano dalla natura delle cose e che, pertanto, non possono essere cambiate, come il dovere di amare Dio e le Sue creature. Esse non possono essere abolite, così come non è possibile rendere giusto odiare Dio o i nostri simili. I Dieci Comandamenti sono proprio di questo tipo, ed il Salvatore non è venuto né per abolirli né per sostituirli. Le leggi cerimoniali sono quelle stabilite per regolare i riti e le cerimonie religiose di un popolo. Queste possono essere cambiate quando le circostanze cambiano, ma la legge morale non può essere toccata” (Dr. Albert Barnes, su Matteo 5: 18).
“Gesù non è venuto a cambiare la legge, ma a spiegarla, e questo stesso fatto dimostra che essa rimane; infatti non c’è bisogno di spiegare ciò che è abrogato… Spiegando in questo modo la legge, l’ha confermata; non poteva avere l’intenzione di abolirla, altrimenti non avrebbe avuto bisogno di esporla… Che il Maestro non sia venuto a modificare la legge è chiaro, perché dopo averla incarnata nella Sua vita, si è consegnato volentieri a portarne la pena, pur non avendola mai infranta, portandola per noi, come è scritto: “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo diventato maledizione per noi”… poiché la legge chiedeva solo ciò che doveva chiedere, cioè una perfetta obbedienza, ed esigeva dal trasgressore solo ciò che doveva esigere, cioè la morte come pena per il peccato, la morte sotto l’ira divina, il Salvatore andò sul legno e lì portò i nostri peccati e li purificò una volta per tutte”.
“La legge morale, contenuta nei Dieci Comandamenti e fatta rispettare dai profeti, non è stata tolta. La venuta di Gesù non aveva l’intenzione di revocare alcuna parte di questa legge… Ogni parte di questa legge deve rimanere in vigore per tutti gli uomini e in tutte le epoche, in quanto non dipende né dal tempo né dal luogo, né da altre circostanze suscettibili di cambiamento, ma dalla natura di Dio e dalla natura dell’uomo, e dalla loro immutabile relazione reciproca”. [375]
“Completare”; “portare a compimento”; “realizzare”; come nel caso di: “affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia” {Matteo 4: 14}.
“Eseguire”, “rispettare” o “agire in conformità”; come nel caso di: “Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo” {Galati 6: 2}, (Vedi Matteo 3: 15; Giacomo 2: 8-9).
“Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore” {Giovanni 15: 10}.
“Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui” {1 Giovanni 2: 6}.
“Chiunque commette il peccato, commette pure una violazione della legge; e il peccato è violazione della legge” {1 Giovanni 3: 4}.
NOTA – Questo testo non dice che il peccato “era” la violazione della legge, ma che “è” la violazione della legge, dimostrando così che la legge è ancora in vigore nella dispensazione del Vangelo. Anche il “chiunque” mostra l’universalità delle sue richieste vincolanti. Chiunque di qualsiasi nazione, razza o popolo trasgredisce la legge, commette il peccato. [377]
“poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” {Romani 3: 23}.
“Che dunque? Abbiamo noi qualche superiorità? Niente affatto! Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che tanto Giudei che Greci sono tutti sotto peccato” {Romani 3: 9}.
“Or noi sappiamo che tutto quello che la legge dice, lo dice per coloro che sono sotto la legge, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio” {Romani 3: 19}.
NOTA – È in base a ciò che dice la legge che si dimostra la colpevolezza del peccatore. Dio tratta allo stesso modo il giudeo e il gentile. Misurato dalla legge, tutto il mondo è colpevole davanti a Dio.
“Annulliamo noi dunque la legge mediante la fede? Così non sia, anzi stabiliamo la legge” {Romani 3: 31}.
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” {Giovanni 3: 16}.
“… Cristo è morto per i nostri peccati…” {1 Corinzi 15: 3}.
NOTA – Se la legge fosse stata abolita e il peccato fosse stato eliminato in questo modo, non sarebbe stato necessario che Cristo venisse e morisse per i nostri peccati. Il dono di Cristo, quindi, più di ogni altra cosa, dimostra l’immutabilità della legge di Dio. Cristo doveva venire e morire, per soddisfare le richieste della legge, in caso contrario il mondo sarebbe perito. La legge non poteva essere annullata. Spurgeon, nel suo sermone su “La perpetuità della legge di Dio”, dice: “Nostro Signore Gesù Cristo morendo ha dato una maggiore rivendicazione della legge perché era stata infranta”. Il fatto che la legge sia lo standard nel giudizio è un’altra prova della sua natura perpetua (Vedi Ecclesiaste 12: 13-14; Giacomo 2: 8-12).
“perché non coloro che odono la legge sono giusti presso Dio, ma coloro che mettono in pratica la legge saranno giustificati” {Romani 2: 13}.
“Ma chi esamina attentamente la legge perfetta, che è la legge della libertà, e persevera in essa, non essendo un uditore dimentichevole ma un facitore dell’opera, costui sarà beato nel suo operare” {Giacomo 1: 25}.
“Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli” {1 Giovanni 3: 14}.
“Da questo sappiamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti” {1 Giovanni 5: 2}.
“Questo infatti è l’amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi” {1 Giovanni 5: 3}.
“Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” {Apocalisse 14: 12}. [379]
Perché la Legge fu data al Sinai?
“… mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato” {Romani 3: 20}.
“Sei pure disceso sul monte Sinai, hai parlato loro dal cielo e hai dato loro giusti decreti e leggi di verità, buoni statuti e comandamenti. Hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandamenti, statuti e una legge per mezzo di Mosè, tuo servo” {Neemia 9: 13-14}.
“Qual è dunque il vantaggio del Giudeo, o qual è l’utilità della circoncisione? Grande in ogni maniera; prima di tutto perché gli oracoli di Dio furono affidati a loro” {Romani 3: 1-2}.
NOTA – La legge non è stata pronunciata in questo momento esclusivamente a beneficio degli Ebrei. Dio li ha onorati rendendoli custodi della Sua legge, ma intendeva che essa fosse custodita da loro come un sacro affidamento per il mondo intero. I precetti del decalogo sono adattati a tutta l’umanità e sono stati dati per l’istruzione e il governo di tutti. “Dieci precetti, brevi, completi e autorevoli, coprono i doveri dell’uomo verso Dio e verso i suoi simili” e si basano tutti sul grande principio fondamentale dell’amore. “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il tuo prossimo come te stesso” {Luca 10: 27}. Nei Dieci Comandamenti questi principi sono messi in pratica in modo dettagliato e sono resi applicabili alle condizioni e alle circostanze dell’uomo. [380]
“Quando essi hanno un problema, vengono da me, e io giudico fra l’uno e l’altro e faccio loro conoscere gli statuti di Dio e le sue leggi” {Esodo 18: 16}.
“Egli allora disse loro: «Questo è ciò che l’Eterno ha detto: Domani è un giorno solenne di riposo, un sabato sacro all’Eterno… Raccoglietene durante sei giorni; ma nel settimo giorno, il sabato, non ve ne sarà»” {Esodo 16: 23, 26}.
“Allora l’Eterno disse a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei comandamenti e le mie leggi?” {Esodo 16: 28}.
NOTA – È evidente quindi che il Sabato e la legge di Dio esistevano prima che la legge fosse data al Sinai. [381]
“Perché dunque fu data la legge?…” {Galati 3: 19}.
NOTA – Ovvero, di quale utilità o servizio era la legge annunciata al Sinai? Quale scopo speciale aveva Dio nel darla allora?
“… Essa fu aggiunta a causa delle trasgressioni, finché fosse venuta la discendenza a cui era stata fatta la promessa; essa fu promulgata dagli angeli per mano di un mediatore” {Galati 3: 19}.
NOTE – La parola greca qui tradotta “aggiunta” è la stessa che viene tradotta “parlata” in {Ebrei 12: 19}.
“Il significato è che la legge fu data per mostrare la vera natura delle trasgressioni, o per mostrare cos’è il peccato. Non doveva rivelare una via di giustificazione, ma doveva rivelare la vera natura del peccato, dissuadere gli uomini dal commetterlo, dichiarare la sua pena, convincere gli uomini di questo, e quindi essere accessoria e preparatoria all’opera di redenzione attraverso il Redentore. Questo è il vero resoconto della legge di Dio come è stata data all’uomo apostata, e questo uso della legge esiste ancora” (Dott. Albert Barnes, su Galati 3: 19).
“Così, la legge è certamente santa, e il comandamento santo, giusto e buono. Ciò che è buono è dunque diventato morte per me? Così non sia; anzi il peccato mi è diventato morte, affinché appaia che il peccato produce in me la morte per mezzo di ciò che è buono, affinché il peccato divenisse estremamente peccaminoso per mezzo del comandamento” {Romani 7: 12-13}.
“Or la legge intervenne affinché la trasgressione abbondasse…” {Romani 5: 20}.
NOTA – Con l’emanazione della legge al Sinai, dunque, Dio ha inteso non aumentare o moltiplicare il peccato, ma far sì che gli uomini, attraverso una nuova rivelazione di Lui, del Suo carattere e della Sua volontà, espressa in una legge chiaramente parlata e chiaramente scritta, potessero meglio vedere l’orrenda peccaminosità del peccato, e quindi la loro totale impotenza e condizione di disfatta. In Egitto, circondato com’era dall’idolatria e dal peccato, e come risultato della lunga schiavitù e della dura servitù, anche Israele, il popolo speciale di Dio, aveva ampiamente dimenticato Dio e perso di vista le sue esigenze. Finché uno non si rende conto di essere un peccatore, non può vedere il suo bisogno di un Salvatore dal peccato. Da qui l’ingresso, o la ripubblicazione, della legge al mondo attraverso Israele al Sinai.
“… mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato” {Romani 3: 20}, (Vedi Romani 7: 7).
“Or noi sappiamo che la legge è buona, se uno la usa legittimamente” {1 Timoteo 1: 8}.
“sapendo questo, che la legge non è stata istituita per il giusto, ma per gli empi e i ribelli, per i malvagi e i peccatori, per gli scellerati e i profani, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per gli omosessuali per i rapitori, per i falsi, per gli spergiuri, e per qualsiasi altra cosa contraria alla sana dottrina” {1 Timoteo 1: 9-10}.
NOTA – In altre parole, l’uso legittimo della legge scritta è quello di mostrare che cos’è il peccato e di convincere i peccatori che sono peccatori e che hanno bisogno di un Salvatore. Il disegno di Dio, quindi, nel dare la legge al Sinai era quello di chiudere gli uomini sotto il peccato, e quindi condurli a Cristo.
“E Gesù, avendo sentito, disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati” {Matteo 9: 12}.
NOTA – Parlando di come comportarsi con coloro che “non sono colpiti dai loro peccati” e “non hanno una profonda convinzione di colpa”, si può affermare che la loro vita non è stata un’impresa.
“… Perché io non sono venuto per chiamare a ravvedimento i giusti, ma i peccatori»” {Matteo 9: 13}.
“Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge” {1 Corinzi 15: 56}.
“Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore” {Romani 6: 23}.
“La legge è dunque contraria alle promesse di Dio? Così non sia; perché se fosse stata data una legge capace di dare la vita, allora veramente la giustizia sarebbe venuta dalla legge” {Galati 3: 21}.
“Così la legge è stata nostro precettore per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per mezzo della fede” {Galati 3: 24}.
NOTE – “A che cosa serve la legge di Dio, che noi dobbiamo osservare per essere salvati da essa? È stata mandata per mostrarci che non possiamo essere salvati dalle opere e per chiuderci alla salvezza per grazia. Ma se si fa credere che la legge è stata modificata in modo che l’uomo possa osservarla, gli si lascia la sua vecchia speranza legale, ed è sicuro che si aggrapperà ad essa. Ci vuole una legge perfetta che chiuda l’uomo alla disperazione senza Gesù, lo metta in una gabbia di ferro, lo rinchiuda e non gli offra altra via di scampo se non la fede in Gesù; allora l’uomo comincia a gridare: «Signore, salvami per grazia, perché mi rendo conto che non posso essere salvato con le mie forze, “opere”». Ecco come Paolo lo descrive ai galati: “La Scrittura ha posto tutti sotto il peccato, affinché la promessa per fede di Gesù Cristo fosse data a coloro che credono. Ma prima che venisse la fede, noi eravamo tenuti sotto la legge, chiusi alla fede che doveva essere rivelata in seguito. Perciò la legge è stata il nostro maestro di scuola per condurci a Cristo, affinché fossimo giustificati per fede. Io dico che voi avete privato il Vangelo del suo più abile ausiliario quando avete messo da parte la legge. Gli avete tolto il maestro di scuola che deve portare gli uomini a Cristo. Gli uomini non accetteranno mai la grazia finché non tremeranno davanti a una legge giusta e santa. Perciò la legge serve a uno scopo estremamente necessario e benedetto e non deve essere rimossa dal suo posto” (“La perpetuità della legge di Dio”, di C. H. Spurgeon, pagine 10-11).
“E si noti che la legge non rispondeva a questo scopo solo tra i giudei, ai tempi degli apostoli: è altrettanto necessaria per i gentili, fino all’ora presente. Né troviamo che il vero pentimento abbia luogo laddove la legge morale non viene predicata e applicata. Coloro che predicano solo il Vangelo ai peccatori, nel migliore dei casi curano solo un po’ il male della figlia del Mio popolo” (Dr. Adam Clarke, su Romani 7: 13, edizione 1860).
Commentando (Galati 3: 23), il signor Spurgeon, nelle sue “Sermon Notes”, CCXII, dice: “Qui abbiamo un condensato della storia del mondo prima che il Vangelo fosse pienamente rivelato dalla venuta di nostro Signore Gesù…. La storia di ogni anima salvata è un’immagine in miniatura della storia dei secoli”. Cioè, nella sua esperienza, ogni individuo che viene salvato è prima nelle tenebre; poi arriva al Sinai e impara che è un peccatore; questo lo porta al Calvario per il perdono dei suoi peccati, e quindi alla piena e definitiva salvezza. [383]
Pena per la trasgressione
“Il salario del peccato è la morte…” {Romani 6: 23}.
“Ora l’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra… Così l’Eterno disse: «lo sterminerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato…” {Genesi 6: 5, 7}.
“L’Eterno è lento all’ira e grande in misericordia; egli perdona l’iniquità e il peccato, ma non lascia impunito il colpevole…” {Numeri 14: 18}, (Vedi Esoso 34: 5-7).
“Infatti, se noi pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, ma soltanto una spaventosa attesa di giudizio e un ardore di fuoco che divorerà gli avversari” {Ebrei 10: 26-27}.
“Chiunque trasgredisce la legge di Mosè muore senza misericordia sulla parola di due o tre testimoni” {Ebrei 10: 28}.
“Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro…” {2 Corinzi 5: 20}, (Vedi 2 Timoteo 2: 24-26}.
“Poiché, come il Padre ha vita in sé stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in sé stesso; e gli ha anche dato l’autorità di giudicare, perché è il Figlio dell’uomo” {Giovanni 5: 26-27}, (Vedi Giuda 1: 14-15}.
“Poiché la sentenza contro una cattiva azione non è prontamente eseguita, il cuore dei figli degli uomini è pieno di voglia di fare il male” {Ecclesiaste 8: 11}.
“Dite al giusto che avrà bene, perché mangerà il frutto delle sue opere. Guai all’empio! Gli verrà addosso la sventura, perché gli sarà reso quel che le sue mani hanno fatto” {Isaia 3: 10-11}.
La legge di Dio nell’età patriarcale
“Perché Abrahamo ubbidì alla mia voce e osservò… i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi” {Genesi 26: 5}.
“perché la legge produce ira; infatti dove non c’è legge, non vi è neppure trasgressione” {Romani 4: 15}.
“… il peccato non è imputato se non vi è legge” {Romani 5:13}.
“… mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato” {Romani 3: 20}
“… non avrei conosciuto il peccato, se non mediante la legge…” {Romani 7: 7}.
“perché, fino a che fu promulgata la legge, il peccato era nel mondo; ora il peccato non è imputato se non vi è legge” {Romani 5: 13}.
NOTA – Il fatto che il peccato sia stato imputato prima che la legge fosse data al Sinai è una prova conclusiva che la legge esisteva prima di quell’evento.
“Perciò, come per mezzo di un solo uomo [Adamo] il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato” {Romani 5: 12}.
“Se fai bene non sarai tu accettato? Ma se fai male, il peccato sta spiandoti alla porta e i suoi desideri sono volti a te; ma tu lo devi dominare” {Genesi 4: 7}.
“L’Eterno disse: «Che hai tu fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra. E ora tu sei più maledetto della terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano” {Genesi 4: 10-11}.
“non come Caino, che era dal maligno e uccise il proprio fratello. E per quale motivo lo uccise? Perché le sue opere erano malvagie e quelle di suo fratello giuste” {1 Giovanni 3: 12}.
NOTA – A quel tempo, quindi, doveva esistere uno standard in base al quale venivano valutati i caratteri degli uomini. Questo standard doveva definire la differenza tra giusto e malvagio e indicare il dovere dell’uomo. Questo, infatti, è proprio il compito della legge di Dio. Quindi la legge di Dio doveva già esistere a quel tempo.
“Ora la terra era corrotta davanti a Dio e la terra era ripiena di violenza” {Genesi 6: 11}.
“Dio disse a Noè: «Ho deciso di por fine ad ogni carne. perché la terra a motivo degli uomini è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme alla terra” {Genesi 6: 13}.
“e non risparmiò il mondo antico ma salvò con altre sette persone Noè, predicatore di giustizia…” {2 Pietro 2: 5}.
NOTA – Noè deve aver messo in guardia gli antidiluviani contro il peccato, predicando il pentimento e l’obbedienza della fede che porta a vivere la propria vita in armonia con la legge di Dio.
“Ora la gente di Sodoma era grandemente depravata e peccatrice contro l’Eterno” {Genesi 13: 13}.
“e scampò invece il giusto Lot, oppresso dalla condotta immorale [o “illecita” KJV] di quegli scellerati (quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, tormentava ogni giorno la sua anima giusta a motivo delle loro opere malvagie)” {2 Pietro 2: 7-8}.
NOTA – Le loro azioni non sarebbero state immorali [o “illecite” KJV] se non ci fosse stata una legge morale già allora. Illecito significa “contrario alla legge”.
“… Come dunque potrei io fare questo grande male e peccare contro Dio?” {Genesi 39: 9}.
“Ma alla quarta generazione essi [gli israeliti] torneranno qui, perché l’iniquità degli Amorei non è ancora giunta al colmo” {Genesi 15: 16}.
“[Achab] Commise molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il Signore aveva distrutto davanti ai figli d’Israele” {1 Re 21: 26}.
“Osserverete dunque tutti i miei statuti e tutti i miei decreti e li metterete in pratica, affinché il paese dove io vi conduco ad abitare non vi vomiti fuori, e non seguirete le usanze delle nazioni che io sto per scacciare davanti a voi; esse hanno fatto tutte queste cose, e perciò le ho in abominio” {Levitico 20: 22-23}.
NOTA – L’affermazione che “commisero tutte queste cose” si riferisce a ciò che era stato precedentemente proibito agli israeliti. Tra queste cose c’era il culto idolatrico (Levitico 20: 1-5), a dimostrazione del fatto che i gentili, così come gli ebrei, erano soggetti alla legge di Dio e Egli li aborriva per averla violata. [389]
“Perché Abrahamo ubbidì alla mia voce e osservò i miei ordini, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi” {Genesi 26: 5}.
NOTA – I Comandamenti e le leggi di Dio esistevano già al tempo di Abramo.
“Allora l’Eterno disse a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei comandamenti e le mie leggi?” {Esodo 16: 28}.
“Quando essi hanno un problema, vengono da me, e io giudico fra l’uno e l’altro e faccio loro conoscere gli statuti di Dio e le sue leggi” {Esodo 18: 16}.
NOTA – Tutto ciò dimostra che la legge di Dio esisteva fin dal principio ed era conosciuta e insegnata nel mondo prima che fosse proclamata sul Sinai.
La legge di Dio nel Nuovo Testamento
“Questo infatti è l’amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti…” {1 Giovanni 5: 3}.
“Ecco, tu ti chiami Giudeo, ti fondi sulla legge e ti glori in Dio, conosci la sua volontà e distingui le cose importanti, essendo ammaestrato dalla legge” {Romani 2: 17-18}.
“… avendo la forma della conoscenza e della verità nella legge” {Romani 2: 20}.
NOTA – La legge scritta presenta la forma della conoscenza e della verità. La grazia e la verità, o la grazia e la realtà, sono venute da Gesù Cristo. Ed Egli ha incorporato la legge nella Sua vita e nelle Sue azioni.
“Non pensate che io sia venuto ad abrogare la legge o i profeti; io non sono venuto per abrogare, ma per portare a compimento” {Matteo 5: 17}.
NOTA – Con l’espressione “la legge” si intendono qui i cinque libri di Mosè; e con “i profeti”, gli scritti dei profeti. Cristo non è venuto per mettere da parte o distruggere nessuno di questi, ma per adempierli entrambi. Il cerimoniale dei tipi e delle ombre contenuti nei libri scritti da Mosè si è compiuto incontrandoli come loro grande Antitipo. La legge morale, il grande tessuto di base di tutti gli scritti di Mosè, Cristo l’ha adempiuta con una vita di perfetta obbedienza a tutte le sue prescrizioni. I Profeti sono stati adempiuti nel Suo avvento come Messia, Profeta, Maestro e Salvatore da loro predetto. [390]
“Perché in verità vi dico: Finché il cielo e la terra non passeranno, neppure un iota, o un solo apice della legge passerà, prima che tutto sia adempiuto” {Matteo 5: 18}.
“Chi dunque avrà trasgredito uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma colui che li metterà in pratica e li insegnerà, sarà chiamato grande nel regno dei cieli” {Matteo 5: 19}.
“… Ora, se tu vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti” {Matteo 19: 17}.
“Egli gli disse: «Quali?». Gesù allora disse: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, onora tuo padre e tua madre e ama il tuo prossimo come te stesso»” {Matteo 19: 18-19}.
NOTA – Pur non citando tutti i Dieci Comandamenti, Gesù ne citò un numero sufficiente per dimostrare che si riferiva alla legge morale. Citando il Secondo Grande Comandamento, ha richiamato l’attenzione sul grande principio che sta alla base del Secondo. La tavola della legge che indica l’amore per il prossimo e che il giovane ricco, nella sua cupidigia, non osservava.
“Annulliamo noi dunque la legge mediante la fede? Così non sia, anzi stabiliamo la legge” {Romani 3: 31}.
“Non abbiate alcun debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri, perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. Infatti questi comandamenti: «Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non dir falsa testimonianza, non desiderare», e se vi è qualche altro comandamento, si riassumono tutti in questo: «Ama il tuo prossimo come te stesso». L’amore non fa alcun male al prossimo; l’adempimento dunque della legge è l’amore” {Romani 13: 8-10}.
“La circoncisione, è nulla e l’incirconcisione è nulla, ma quel che importa è l’osservanza dei comandamenti di Dio” {1 Corinzi 7: 19}.
“Per questo la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo” {Romani 8: 7}.
“Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma viene meno in un sol punto, è colpevole su tutti i punti. Difatti, colui che ha detto: «Non commettere adulterio», ha anche detto: «Non uccidere». Per cui se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge. Parlate quindi e agite come se doveste essere giudicati dalla legge della libertà” {Giacomo 2: 10-12}.
“Chiunque commette il peccato, commette pure una violazione della legge; e il peccato è violazione della legge” {1 Giovanni 3: 4}.
“Da questo sappiamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti” {1 Giovanni 5: 2}.
“Questo infatti è l’amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi” {1 Giovanni 5: 3}.
“Il dragone allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei, che custodisce i comandamenti di Dio ed ha la testimonianza di Gesù Cristo” {Apocalisse 12: 17}.
“Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” {Apocalisse 14: 12}. [392]
L’amore è l’adempimento della Legge
“Se l’amore di Dio si diffonde nel vostro cuore”, dice Moody, “sarete in grado di adempiere la legge”.
Paolo riduce i comandamenti a uno solo: “Amerai” e dice che “l’amore è l’adempimento della legge”.
Questa verità può essere propriamente dimostrata nel seguente modo:
I principi alla base dei Dieci Comandamenti sono:
Le leggi morali e cerimoniali
La legge scritta e incisa nelle tavole di pietra; la legge delle ordinanze.
“Se veramente adempite la legge regale secondo la Scrittura: «Ama il tuo prossimo come te stesso», fate bene; ma se usate favoritismi personali, commettete peccato e siete condannati dalla legge come trasgressori” {Giacomo 2: 8-9}.
“… non avrei conosciuto il peccato, se non mediante la legge; infatti io non avrei conosciuta la concupiscenza, se la legge non avesse detto: «Non concupire»” {Romani 7: 7}.
NOTA – La legge che dice: “Non desiderare” è quella dei Dieci Comandamenti. [394]
“Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: «Temi DIO e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto dell’uomo». Poiché DIO farà venire in giudizio ogni opera, anche tutto ciò che è nascosto, sia bene o male” {Ecclesiaste 12: 13-14}.
“Parlate quindi e agite come se doveste essere giudicati dalla legge della libertà” {Giacomo 2: 12}.
NOTA – La legge che qui viene chiamata “legge della libertà” è quella che dice: “Non commettere adulterio” e “Non uccidere”, perché questi Comandamenti sono stati appena citati nel versetto precedente (Giacomo 2: 11). Nel versetto 8, questa stessa legge è definita “la legge regale”, cioè la legge del re. Questa è la legge in base alla quale gli uomini saranno giudicati.
Il sistema sacrificale, con i suoi riti e cerimonie, che indicava il sacrificio di Gesù e il Suo piano di salvezza.
“I suoi figli solevano andare a banchettare in casa di ciascuno, nel suo giorno, e mandavano a chiamare le loro tre sorelle perché venissero a mangiare e a bere con loro. Quando la serie dei giorni di banchetto era terminata. Giobbe li andava a chiamare per purificarli, si alzava al mattino presto e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro, perché Giobbe pensava: «Può darsi che i miei figli abbiano peccato e abbiano bestemmiato DIO nel loro cuore». Così faceva Giobbe ogni volta” {Giobbe 1: 4-5}.
“Per fede Abele offrí a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per essa egli ricevette la testimonianza che era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte…” {Ebrei 11: 4}, (Vedi Genesi 4: 3-5; Genesi 8: 20).
“E l’Eterno vi parlò dal mezzo del fuoco; voi udiste il suono delle parole, ma non vedeste alcuna figura; udiste solo una voce. Così egli vi promulgò il suo patto, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti; e li scrisse su due tavole di pietra” {Deuteronomio 4: 12-13}.
“L’Eterno chiamò Mosè e gli parlò dalla tenda di convegno, dicendo: «Parla ai figli d’Israele e di’ loro: Quando uno di voi porta un’offerta all’Eterno, portate come vostra offerta un animale preso dalla mandria o dal gregge” {Levitico 1: 1-2}.
“Questa è la legge dell’olocausto, dell’oblazione di cibo, del sacrificio per il peccato, del sacrificio per la trasgressione, della consacrazione e del sacrificio di ringraziamento, legge che l’Eterno diede a Mosè sul monte Sinai, il giorno che ordinò ai figli d’Israele di presentare le loro offerte all’Eterno nel deserto di Sinai” {Levitico 7: 37-38}.
“Queste parole disse l’Eterno a tutta la vostra assemblea sul monte, di mezzo al fuoco, alla nuvola e a densa oscurità, con voce forte; e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra e le diede a me” {Deuteronomio 5: 22}.
“Poi l’Eterno disse a Mosè: «Sali da me sul monte e rimani là; e io ti darò delle tavole di pietra, la legge e i comandamenti che ho scritti, perché tu li insegni loro»” {Esodo 24: 12}.
“… la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni…” {Efesini 2: 15}.
“Così egli vi promulgò il suo patto, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti; e li scrisse su due tavole di pietra” {Deuteronomio 4: 13}.
“Così misero da parte gli olocausti per distribuirli ai figli del popolo, secondo le divisioni delle case paterne, perché li offrissero all’Eterno, come sta scritto nel libro di Mosè…” {2 Cronache 35: 12}.
“Poi prese la testimonianza e la pose dentro l’arca, mise le stanghe agli anelli dell’arca, e collocò il propiziatorio sull’arca” {Esodo 40: 20}.
“diede quest’ordine ai Leviti che portavano l’arca del patto dell’Eterno, dicendo: «Prendete questo libro della legge e mettetelo accanto all’arca del patto dell’Eterno, il vostro Dio…” {Deuteronomio 31: 25-26}.
“La legge dell’Eterno è perfetta, essa ristora l’anima…” {Salmi 19: 7}.
“Infatti noi sappiamo che la legge è spirituale…” {Romani 7: 14}.
“il quale è una figura per il tempo presente, e voleva indicare che i doni e i sacrifici offerti non potevano rendere perfetto nella coscienza colui che faceva il servizio divino” {Ebrei 9: 9}.
“trattandosi solo di cibi, di bevande, di varie abluzioni e di ordinamenti carnali, imposti fino al tempo del cambiamento” {Ebrei 9: 10}.
“Ma Cristo, essendo venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto non fatto da mano d’uomo, cioè non di questa creazione, entrò una volta per sempre nel santuario, non con sangue di capri e di vitelli, ma col proprio sangue, avendo acquistato una redenzione eterna” {Ebrei 9: 11-12}.
“Egli ha annientato il documento fatto di ordinamenti, che era contro di noi e che ci era nemico, e l’ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce” {Colossesi 2: 14}.
“avendo abolito nella sua carne l’inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni…” {Efesini 2: 15}.
“Si ha così l’annullamento del comandamento precedente, a motivo della sua debolezza e inutilità, la legge infatti non ha portato nulla a compimento, è l’introduzione di una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio” {Ebrei 7: 18-19}.
“E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo…” {Matteo 27: 50-51}.
“Egli stipulerà pure un patto con molti per una settimana, ma nel mezzo della settimana farà cessare sacrificio e oblazione” {Daniele 9: 27}.
“Da lungo tempo ho saputo dei tuoi precetti, che hai stabiliti in eterno” {Salmi 119: 152}.
Le due leggi a confronto
La legge morale:
È chiamata “legge regale” (Giacomo 2: 8).
È stata pronunciata da Dio (Deuteronomio 4: 12-13).
È stata scritta da Dio su tavole di pietra (Esodo 24: 12).
È stata scritta “con il dito di Dio” (Esodo 31: 18).
Fu posta dentro l’arca del patto (Esodo 40: 20; 1 Re 8: 9; Ebrei 9: 4).
È “perfetta” (Salmi 19: 7).
Dura “in eterno” (Salmi 111: 7-8).
Non è stata distrutta da Cristo (Matteo 5: 17).
La legge cerimoniale:
È chiamata “la legge… fatta di prescrizioni” (Efesini 2: 15).
Fu trasmessa a Mosè (Levitico 1: 1-3).
Fu scritto da Mosè in un libro (2 Cronache 35: 12).
Fu posta accanto l’arca [non dentro] (Deuteronomio 31: 24-26).
Fu inchiodata alla croce (Colossesi 2: 14).
È stata tolta di mezzo da Cristo (Colossesi 2: 14; Efesini 2: 15).
È stata istituita come conseguenza del peccato (Levitico 3-7). [397]
I due patti
“Caccia via la schiava e suo figlio…” {Galati 4: 30}.
“Dicendo «un nuovo patto» egli ha reso antico il primo, or quello che diventa antico ed invecchia, è vicino ad essere annullato” {Ebrei 8: 13}.
“perché, se quel primo patto fosse stato senza difetto, non sarebbe stato necessario stabilirne un altro” {Ebrei 8: 7}.
“non come il patto che feci con i loro padri, nel giorno che li presi per mano per condurli fuori dal paese di Egitto, perché essi non sono rimasti fedeli al mio patto, ed io li ho rigettati, dice il Signore” {Ebrei 8: 9}, (Vedi Esodo 19: 3-8).
“Poi Mosè salì verso DIO; e l’Eterno lo chiamò dal monte, dicendo: «Così dirai alla casa di Giacobbe e questo annuncerai ai figli d’Israele: “Voi avete visto ciò che ho fatto agli Egiziani, e come io vi ho portato sulle ali d’aquila e vi ho condotto da me” {Esodo 19: 3-4}.
“Or dunque, se darete attentamente ascolto alla mia voce e osserverete il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare, poiché tutta la terra è mia. E sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa” {Esodo 19: 5-6}.
“E tutto il popolo rispose insieme e disse: «Noi faremo tutto ciò che l’Eterno ha detto». Così Mosè riferì all’Eterno le parole del popolo” {Esodo 19: 8}.
“Or dunque, se darete attentamente ascolto alla mia voce e osserverete il mio patto…” {Esodo 19: 5}.
“Così egli vi promulgò il suo patto, che vi comandò di osservare, cioè i dieci comandamenti; e li scrisse su due tavole di pietra” {Deuteronomio 4: 13}.
NOTA – I Dieci Comandamenti erano il “patto” a cui si riferiva il Signore quando, proponendo di stringere un’alleanza con Israele, disse: “Se obbedirete alla mia voce e osserverete il mio patto” {Esodo 19: 5}. I Dieci Comandamenti sono stati definiti “il patto di Dio” prima che fosse stipulata l’alleanza con Israele: quindi non possono essere l’antica alleanza stessa. Non si trattava di un accordo stipulato, ma di qualcosa che Dio aveva comandato loro di eseguire, promettendo benedizioni a condizione che venissero rispettati. Così i Dieci Comandamenti – il patto di Dio [per gli uomini] – sono diventati la base dell’alleanza qui stipulata con Israele. L’antica alleanza era stata stipulata riguardo ai Dieci Comandamenti; o, come affermato in {Esodo 24: 8}, “riguardo a tutte queste parole”. Un patto significa un impegno o una promessa solenne basata su condizioni. [399]
“… E tutto il popolo rispose a una sola voce e disse: «Noi faremo tutte le cose che l’Eterno ha detto»” {Esodo 24: 3}.
“E Mosè scrisse tutte le parole dell’Eterno… poi prese il libro del patto e lo lesse al popolo” {Esodo 24: 4, 7}.
“il quale disse: «Noi faremo tutto ciò che l’Eterno ha detto, e ubbidiremo»” {Esodo 24: 7}.
“Mandò quindi dei giovani tra i figli d’Israele a offrire olocausti e a immolare torelli come sacrifici di ringraziamento all’Eterno. E Mosè prese la metà del sangue e lo mise in catini; e l’altra metà del sangue la sparse sull’altare. Poi prese il libro del patto e lo lesse al popolo il quale disse: «Noi faremo tutto ciò che l’Eterno ha detto, e ubbidiremo». Mosè prese quindi il sangue, ne asperse il popolo e disse: «Ecco il sangue del patto che l’Eterno ha fatto con voi secondo tutte queste parole»” {Esodo 24: 5-8}.
“Infatti, quando tutti i comandamenti secondo la legge furono proclamati da Mosè a tutto il popolo, egli, preso il sangue dei vitelli e dei capri, con acqua, lana scarlatta e issopo, asperse il libro stesso e tutto il popolo, dicendo «Questo è il sangue del patto che Dio ha ordinato per voi»” {Ebrei 9: 19-20}.
NOTA – Abbiamo qui il resoconto completo del momento in cui fu stipulata la prima o antica alleanza. Dio promise di farli diventare il Suo popolo particolare a condizione che osservasse i Suoi Comandamenti. Per tre volte essi promisero di obbedire. L’accordo fu poi ratificato, o sigillato, con il sangue.
“Or il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dal monte, si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: «Orsù, facci un dio che vada davanti a noi, perché quanto a Mosè, l’uomo che ci ha fatto uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo che cosa gli sia accaduto»” {Esodo 32: 1}.
“Come fu vicino all’accampamento, vide il vitello e le danze; allora l’ira di Mosè si accese ed egli gettò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi del monte” {Esodo 32: 19}.
NOTA – Il grande oggetto segreto dell’antica alleanza viene qui rivelato. Il popolo non si rendeva conto della debolezza e della peccaminosità del proprio cuore, né del bisogno della grazia e dell’aiuto divino per osservare la legge; così, nella loro ignoranza, si impegnavano prontamente ad obbedire ad essa. Ma quasi subito cominciarono a commettere idolatria e quindi a violare la legge di Dio, o le stesse condizioni stabilite come parte dell’alleanza. Di per sé le condizioni erano buone, ma il popolo, con le sue forze, non era in grado di soddisfarle. Il grande obiettivo dell’antica alleanza era quindi quello di insegnare al popolo la sua debolezza e la sua incapacità di osservare la legge senza l’aiuto di Dio. Come la legge stessa, questa alleanza aveva lo scopo di preparare il popolo per le disposizioni della nuova alleanza eterna e di condurlo a Cristo (Galati 3: 23-24). Questa è la lezione che Israele come nazione dovette imparare e che ogni individuo ora deve imparare per poter essere salvato. Non esiste salvezza per nessuno se si confida in sé stessi. Senza aiuto, nessuno può osservare la legge. Solo in Cristo c’è la remissione dei peccati o il potere di non peccare. Le tavole della legge spezzate indicavano che i termini dell’alleanza erano stati violati; mentre il rinnovo delle tavole (Esodo 34: 1, 28) indicano la pazienza e la longanimità di Dio con il Suo popolo. [400]
“Ma ora Cristo ha ottenuto un ministero tanto più eccellente in quanto egli è mediatore di un patto migliore, fondato su migliori promesse” {Ebrei 8: 6}.
“«Ma questo è il patto che stabilirò con la casa d’Israele dopo quei giorni» dice l’Eterno: «Metterò la mia legge nella loro mente e la scriverò sul loro cuore, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo… Poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato” {Geremia 31: 33-34}, (Vedi Ebrei 8: 8-12).
NOTA – Queste sono semplicemente le benedizioni del Vangelo attraverso Cristo. Le promesse vengono a condizione del pentimento, della confessione, della fede e dell’accettazione di Cristo, il Mediatore della nuova alleanza, che porta alla salvezza e all’obbedienza. Nell’antico patto non era previsto il perdono e la potenza di obbedire. È vero che vi era il perdono durante il periodo dell’antica alleanza, ma non in virtù di tale alleanza. Il perdono, allora come oggi, avveniva attraverso le disposizioni della nuova alleanza, i cui termini sono più antichi dell’antica alleanza stessa.
“Allora l’Eterno DIO disse al serpente: «… E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno»” {Genesi 3: 14-15}.
NOTA – Il patto della grazia, con le sue disposizioni di perdono e di pace, risale alla fondazione del mondo.
“Poi Dio disse ad Abrahamo: «… Sara tua moglie ti partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Isacco; e io stabilirò il mio patto con lui, come un patto eterno con la sua discendenza dopo di lui” {Genesi 17: 15, 19}.
“moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo; darò alla tua discendenza tutti questi paesi, e tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza” {Genesi 26:4}.
“Ora le promesse furono fatte ad Abrahamo e alla sua discendenza. La Scrittura non dice: «E alle discendenze» come se si trattasse di molte, ma come di una sola: «E alla tua discendenza», cioè Cristo” {Galati 3: 16}.
“Ora, se siete di Cristo, siete dunque progenie d’Abrahamo ed eredi secondo la promessa” {Galati 3: 29}.
NOTA – Nessuno deve lasciarsi confondere dai termini primo patto e secondo patto. Se il patto stipulato al Sinai è chiamato primo patto, non è affatto il primo patto che Dio abbia mai stipulato con l’uomo. Molto prima di essa ha stretto un’alleanza con Abramo; ha stretto un’alleanza anche con Noè e con Adamo. Né si deve pensare che il primo o vecchio patto sia esistito per un certo tempo come unica alleanza per l’umanità, e che questo patto dovesse servire al suo scopo e passare prima che qualcuno potesse partecipare alle benedizioni promesse dalla seconda o nuova alleanza. Se così fosse, allora durante quel periodo non ci sarebbe stato il perdono per nessuno. Quello che viene chiamato nuovo o secondo patto esisteva virtualmente prima dell’alleanza stipulata al Sinai; perché l’alleanza con Abramo è stata confermata in Cristo (Galati 3: 17), ed è solo attraverso Cristo che ha valore la nuova o seconda alleanza. Non c’è benedizione che si possa ottenere in virtù della nuova alleanza che non sia stata promessa ad Abramo. E noi, con i quali è stato stipulato il nuovo patto, possiamo condividere l’eredità che esso promette solo essendo figli di Abramo e partecipando alla sua benedizione (Galati 3: 7-9). E poiché nessuno può avere nulla se non in quanto figlio di Abramo, ne consegue che in quella che viene chiamata nuova o seconda alleanza non c’è nulla che non fosse presente nell’alleanza stipulata con Abramo. Il secondo patto quindi esisteva in ogni sua caratteristica essenziale, eccetto la sua ratifica, molto prima del primo, persino ai giorni di Adamo. È chiamata seconda perché la sua ratifica è avvenuta dopo l’alleanza stipulata e ratificata al Sinai. [402]
“Poiché dove c’è un testamento, ci deve essere necessariamente anche la morte del testatore. Il testamento infatti è valido solo dopo la morte di qualcuno, perché non ha alcuna forza mentre vive ancora il testatore” {Ebrei 9: 16-17}.
“Così pure, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è sparso per voi” {Luca 22: 20}.
“Ora il Dio della pace, che in virtù del sangue del patto eterno ha fatto risalire dai morti il Signor nostro Gesù Cristo, il grande Pastore delle pecore, vi perfezioni in ogni buona opera, per fare la sua volontà…” {Ebrei 13: 20-21}.
“quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offerse se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente! E perciò egli è il mediatore del nuovo patto affinché, essendo intervenuta la morte per il riscatto dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano la promessa dell’eterna eredità” {Ebrei 9: 14-15}.
NOTA – Il fatto che Cristo, come mediatore del secondo patto, sia morto per la remissione delle trasgressioni che erano sotto il primo patto, dimostra che non c’era alcun perdono in virtù della prima alleanza.
Di osservare la legge di Dio con le proprie forze.
NOTA – Con questo patto il popolo prometteva di osservare tutti i Comandamenti di Dio per essere il Suo popolo particolare, e questo senza l’aiuto di nessuno. Questa era praticamente la promessa di rendersi giusti da soli. Ma Cristo dice: “… senza di me non potete far nulla” {Giovanni 15: 5}. E il profeta Isaia dice: “… tutte le nostre opere di giustizia sono come un abito sporco” {Isaia 64: 6}. L’unica giustizia perfetta è quella di Dio, che si può ottenere solo attraverso la fede in Cristo (Romani 3: 20-26). L’unica giustizia che assicura un ingresso nel regno di Dio è “la giustizia che viene da Dio per mezzo della fede” {Filippesi 3: 9}. Di coloro che ereditano il regno di Dio, il Signore dice: “La loro giustizia viene da me” {Isaia 54: 17}; e il profeta Geremia dice di Cristo: “… Questo sarà il nome con cui sarà chiamato: «L’Eterno nostra giustizia»” {Geremia 23: 6}. [403]
“… Metterò la mia legge nella loro mente e la scriverò sul loro cuore, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo” {Geremia 31: 33}.
NOTA – Il nuovo patto è un accordo per riportare l’uomo in armonia con la volontà divina e per farlo diventare in grado di osservare la legge di Dio. Queste “migliori promesse” portano il perdono dei peccati, la grazia per rinnovare il cuore e il potere di obbedire alla legge di Dio. Lo scioglimento dell’antico patto e la creazione del nuovo patto non hanno in alcun modo abrogato la legge di Dio.
“Così feci un’arca di legno d’acacia e tagliai due tavole di pietra simili alle prime… E l’Eterno scrisse sulle tavole ciò che aveva scritto la prima volta, cioè i dieci comandamenti che l’Eterno aveva proclamato per voi sul monte, di mezzo al fuoco, il giorno dell’assemblea. Quindi l’Eterno me le consegnò” {Deuteronomio 10: 3-4}.
“«Ma questo è il patto che stabilirò con la casa d’Israele dopo quei giorni» dice l’Eterno: «Metterò la mia legge nella loro mente e la scriverò sul loro cuore, e io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo” {Geremia 31: 33}.
“perché, se quel primo patto fosse stato senza difetto, non sarebbe stato necessario stabilirne un altro. Dio infatti, rimproverandoli, dice: «Ecco, vengono i giorni che io concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto” {Ebrei 8: 7-8}.
NOTA – La colpa principale, nel vecchio patto, apparteneva al popolo. Non erano in grado, da soli, di adempiere alla loro parte, e non forniva loro alcun aiuto per farlo. Non c’era Cristo in essa. Era un’opera e non una grazia. Aveva valore solo come mezzo per renderli coscienti della loro peccaminosità e del loro bisogno dell’aiuto divino. [404]
“Perciò ricordatevi che un tempo voi gentili di nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi, perché tali sono stati fatti nella carne per mano d’uomo, eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d’Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo. Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo” {Efesini 2: 11-13}.
Somiglianze tra i due patti:
Differenze tra le due Alleanze:
Il vecchio patto
Condizioni: Obbedire e vivere; disobbedire e morire.
Dio dice: “Se farete tutto, allora sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”.
Il nuovo patto
Condizioni: pentirsi ed essere perdonati; credere ed essere salvati.
Dio dice: “Io farò tutto, sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo”. [405]
Cosa è stato abolito da Cristo?
“avendo abolito nella sua carne l’inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni” {Efesini 2: 15}.
“Dopo le sessantadue settimane il Messia sarà messo a morte… Egli stipulerà pure un patto con molti per una settimana, ma nel mezzo della settimana farà cessare sacrificio e oblazione” {Daniele 9: 26-27}.
“Egli ha annientato il documento fatto di ordinamenti, che era contro di noi e che ci era nemico, e l’ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce” {Colossesi 2: 14}.
“avendo abolito nella sua carne l’inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni, per creare in sé stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare a ambedue con Dio in un sol corpo per mezzo della croce, avendo ucciso l’inimicizia in sé stesso” {Efesini 2: 15-16}.
“Nessuno dunque vi giudichi per cibi o bevande, o rispetto a feste, a noviluni o ai sabati; queste cose sono ombra di quelle che devono venire; ma il corpo è di Cristo” {Colossesi 2: 16-17}.
“La legge infatti, avendo solo l’ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non può mai rendere perfetti quelli che si accostano a Dio con gli stessi sacrifici che vengono offerti continuamente, anno dopo anno” {Ebrei 10: 1}.
“Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo; la terra tremò e le rocce si spaccarono” {Matteo 27: 51}.
“egli aggiunge: «Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà». Egli toglie il primo, per stabilire il secondo” {Ebrei 10: 9}.
“Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrificio né offerta né olocausti né sacrifici per il peccato, che sono offerti secondo la legge»” {Ebrei 10: 8}.
NOTE – “Egli toglie il primo”. La connessione indica chiaramente che ciò che Cristo ha tolto è il cerimoniale espresso nel servizio tipico dei sacrifici e delle offerte, e che ciò che ha stabilito, dando Sé stesso per fare la volontà di Dio, è l’esperienza di fare la volontà di Dio da parte del credente… Invece di abolire la legge morale, Cristo ha fatto in modo che ogni credente in Lui possa diventare un esecutore di tale legge.
“La parola ‘primo’ si riferisce ai sacrifici e alle offerte. Li toglie, cioè mostra che essi non hanno alcun valore per eliminare il peccato. Egli afferma la loro inefficacia e dichiara il Suo proposito di abolirli. Per stabilire il ‘secondo’, cioè il compimento della volontà di Dio… Se fossero stati efficaci, non ci sarebbe stato bisogno della Sua venuta per fare l’espiazione” (Dott. Albert Barnes, su Ebrei 10: 9).
“Gesù le disse: «Donna, credimi: l’ora viene che né su questo monte, né a Gerusalemme adorerete il Padre” {Giovanni 4: 21}.
NOTA – Il culto degli ebrei era incentrato sul sistema tipico, o servizio rituale, del tempio, “a Gerusalemme”, mentre i samaritani avevano istituito un servizio rivale “su questo monte”, il monte Gerizim. Nella Sua dichiarazione alla donna di Samaria, Gesù indicava quindi che sarebbe giunto il momento in cui l’intero sistema tipico sarebbe stato eliminato.
“Or alcuni, discesi dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: «Se non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati»” {Atti 15: 1}.
“Siccome abbiamo inteso che alcuni provenienti da noi, ma ai quali non avevamo dato alcun mandato, vi hanno turbato con parole sconvolgendo le anime vostre, dicendo che bisogna che siate circoncisi e osserviate la legge” {Atti 15: 24}.
“Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi alcun altro peso all’infuori di queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dalle cose soffocate e dalla fornicazione, farete bene a guardarvi da queste cose. State bene»” {Atti 15: 28-29}.
“Poi presentarono dei falsi testimoni che dicevano: «Quest’uomo non cessa di proferire parole di bestemmia contro questo santo luogo e contro la legge. Lo abbiamo infatti sentito dire che questo Gesù, il Nazareno, distruggerà questo luogo e muterà i riti che Mosè ci ha dato»” {Atti 6: 13-14}.
“dicendo: «Costui persuade la gente a servire Dio, contrariamente a quanto la legge insegna»” {Atti 18: 13}.
“Ma questo ti confesso che, secondo la Via che essi chiamano setta io servo così il Dio dei padri, credendo a tutte le cose che sono scritte nella legge e nei profeti” {Atti 24: 14}.
NOTA – L’accusa contro Stefano e Paolo non si basava su una violazione della legge morale, ma sul loro insegnamento riguardo alla legge cerimoniale; e l’ammissione di Paolo di essere colpevole di ciò che essi chiamavano eresia significava semplicemente che egli differiva da loro riguardo all’obbligo di osservare ancora i precetti della legge che era stata imposta loro “fino al tempo della riforma”. Il semplice fatto che tali accuse fossero rivolte a questi abili esponenti e insegnanti del Vangelo dimostra che, secondo loro, la legge cerimoniale era stata abolita dalla morte di Cristo e che, come l’emanazione della legge morale al Sinai, essa aveva l’unico scopo di condurre gli uomini a Cristo. [408]
“Così la legge è stata nostro precettore per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per mezzo della fede” {Galati 3: 24}.
“perché il fine della legge è Cristo, per la giustificazione di ognuno che crede” {Romani 10:4}.
NOTA – La traduzione di Murdock del Nuovo Testamento siriaco rende questo passo: “Poiché il Messia è il fine [o ‘l’obbiettivo’] della legge, per la giustizia, per chiunque creda in Lui”.
“Ora il fine del comandamento è l’amore” {1 Timoteo 1: 5}.
“ottenendo il compimento [o ‘il fine’ KJV] della vostra fede, la salvezza delle anime” {1 Pietro 1: 9}.
“… avete udito parlare della pazienza di Giobbe, e avete visto la sorte finale [o ‘il fine’ KJV] che il Signore gli riserbò” {Giacomo 5: 11}.
NOTA – Nella legge cerimoniale c’era “un’ombra delle cose buone che verranno”, un tipo dell’opera mediatrice di Cristo, il nostro grande Sommo Sacerdote. La legge morale fa conoscere il peccato, pone il peccatore sotto la condanna e lo costringe a rivolgersi a Cristo per ottenere il perdono e la purificazione. La legge cerimoniale è stata abolita dall’opera di Cristo, ma la legge morale è stata stabilita dalla Sua vita e dalla Sua morte.
“Non pensate che io sia venuto ad abrogare la legge o i profeti; io non sono venuto per abrogare, ma per portare a compimento” {Matteo 5: 17}.
NOTA – Cristo ha osservato la legge. Se l’avesse infranta, sarebbe dovuto morire; ma poiché era un Agnello senza macchia né difetto, la Sua morte espiatoria è efficace per tutti noi. Non aveva alcun peccato da espiare e così Dio ha accettato il Suo sacrificio. Cristo è il fine [obbiettivo o scopo] della legge per la giustizia di chiunque creda. Siamo giusti agli occhi di Dio perché la giustizia di Dio, che si ottiene per fede in Gesù Cristo, è per tutti e su tutti quelli che credono. [409]
La legge e il Vangelo
“Così la legge è stata nostro precettore per portarci a Cristo…” {Galati 3: 24}.
“perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato” {Romani 3: 20}.
“Così la legge è stata nostro precettore per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per mezzo della fede” {Galati 3: 24}.
“Infatti io non mi vergogno dell’evangelo di Cristo, perché esso è la potenza di Dio per la salvezza, di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco” {Romani 1: 16}.
“Ed ella partorirà un figlio e tu gli porrai nome Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati” {Matteo 1: 21}.
“ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che è scandalo per i Giudei e follia per i Greci; ma a quelli che sono chiamati, sia Giudei che Greci, noi predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio” {1 Corinzi 1: 23-24}.
“Allora ho detto: «Ecco io vengo. Nel rotolo del libro sta scritto di me. Dio mio, io prendo piacere nel fare la tua volontà, e la tua legge è dentro il mio cuore»” {Salmi 40: 7-8}.
“Questo dunque sarà il patto che farò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore, io porrò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori…” {Ebrei 8: 10}.
“Ma ora Cristo ha ottenuto un ministero tanto più eccellente in quanto egli è mediatore di un patto migliore, fondato su migliori promesse” {Ebrei 8: 6}.
“Infatti ogni sommo sacerdote è costituito per offrire doni e sacrifici; per cui è necessario che anche costui abbia qualche cosa da offrire. Ora, se egli fosse sulla terra, non sarebbe neppure sacerdote, perché vi sono già i sacerdoti che offrono i doni secondo la legge” {Ebrei 8: 3-4}.
“Col cuore infatti si crede per ottenere giustizia e con la bocca si fa confessione, per ottenere salvezza” {Romani 10: 10}.
“Anzi, ritengo anche tutte queste cose essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta spazzatura per guadagnare Cristo, e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede” {Filippesi 3: 8-9}.
“Ma ora, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, alla quale rendono testimonianza la legge e i profeti” {Romani 3: 21}.
“Annulliamo noi dunque la legge mediante la fede? Così non sia, anzi stabiliamo la legge” {Romani 3: 31}.
NOTA – La legge rivela la perfezione del carattere richiesto da Dio, e quindi dà la conoscenza del peccato; ma non è in grado di conferire il carattere richiesto. Nel Vangelo, la legge, prima scritta nel cuore di Cristo, diventa “la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù” e viene così trasferita nel cuore del credente, nel cui cuore Cristo abita per fede. Si realizza così la promessa del Nuovo Patto che la legge sarà scritta nel cuore. Questa è la genuina esperienza della giustizia per fede, una giustizia testimoniata dalla legge e rivelata da una vita in armonia con la legge di Dio. Il Vangelo è quindi il mezzo attraverso cui Dio desidera riportare la legge al suo posto, nel cuore e nella vita di chi crede in Cristo e accetta la Sua opera mediatrice. Tale fede, invece di rendere nulla la legge, la stabilisce nel cuore del credente. Il Vangelo, quindi, non è contro la legge, ma la sostiene, la mantiene e la presenta a noi in Cristo.
“Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!” {Giovanni 1: 29}.
“ed ora è stata manifestata con l’apparizione del Salvator nostro Gesù Cristo, che ha distrutto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’immortalità per mezzo dell’evangelo” {2 Timoteo 1: 10}.
“E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore” {2 Corinzi 3: 18}.
NOTA – Talvolta si sostiene che Cristo abbia cambiato, abolito o tolto la legge e messo al suo posto il Vangelo; ma questo dimostra un’errata comprensione della vera opera di Cristo. Il singolo credente è trasformato vedendo la gloria rivelata nel Vangelo (2 Corinzi 4: 4; Giovanni 1: 14); la morte è stata abolita attraverso la morte di Cristo e il peccato è stato portato via dal grande Portatore di Peccati; ma la legge di Dio rimane immutata come fondamento stesso del Suo trono. [412]
“Voi avete udito che fu detto agli antichi: «Non uccidere» e: «Chiunque ucciderà, sarà sottoposto al giudizio»; ma io vi dico: Chiunque si adira contro suo fratello senza motivo, sarà sottoposto al giudizio; e chi avrà detto al proprio fratello: «Raca», sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: stolto sarà sottoposto al fuoco della Geenna” {Matteo 5: 21-22}.
“Voi avete udito che fu detto agli antichi: «Non commettere adulterio». Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” {Matteo 5: 27-28}.
“L’Eterno si è compiaciuto per amore della sua giustizia; renderà la sua legge grande e magnifica” {Isaia 42: 21}.
NOTA – Cristo non solo ha dato un’interpretazione spirituale alla legge, e l’ha osservata Lui stesso secondo tale interpretazione, ma ha mostrato la santità e la natura immutabile della legge morendo sulla croce per pagare la pena della sua trasgressione. In questo modo, soprattutto, ha magnificato la legge e ne ha mostrato la natura profonda, immutabile ed eterna.
“E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato le nazioni mediante la fede, diede prima ad Abrahamo una buona notizia: «Tutte le nazioni saranno benedette in te»” {Galati 3: 8}.
“Infatti, che dice la Scrittura? «Or Abrahamo credette a Dio e ciò gli fu imputato a giustizia»” {Romani 4: 3}.
“perché nessuna carne sarà giustificata davanti a lui per le opere della legge; mediante la legge infatti vi è la conoscenza del peccato” {Romani 3: 20}.
“ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù” {Romani 3: 24}.
“Che diremo dunque? Rimarremo nel peccato, affinché abbondi la grazia? Niente affatto! Noi che siamo morti al peccato, come vivremo ancora in esso?” {Romani 6: 1-2}.
NOTA – Anche ai tempi di Abramo veniva predicato lo stesso vangelo della giustizia per fede; la legge faceva conoscere il peccato e testimoniava la giustizia ottenuta per mezzo della fede, proprio come ha fatto dopo la croce. Da ciò risulta evidente che la relazione tra la legge e il Vangelo è sempre stata la stessa.
“Non pensate che io sia venuto ad abrogare la legge o i profeti; io non sono venuto per abrogare, ma per portare a compimento” {Matteo 5: 17}.
“Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore” {Giovanni 15: 10}.
“Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” {Apocalisse 14: 12}. [413]
[414-415]
L’istituzione del Sabato
“Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò” {Genesi 2: 3}.
“Così furono terminati i cieli e la terra e tutto il loro esercito. Pertanto il settimo giorno, Dio terminò l’opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l’opera che aveva fatto” {Genesi 2: 1-2}.
“E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso DIO si riposò da tutta l’opera che aveva creato e fatto” {Genesi 2: 3}.
Dio si è riposato in esso; lo ha benedetto; lo ha santificato.
Definzione “Santificare”: “Rendere sacro o santo; destinare a un uso sacro o religioso” (Webster).
“Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta” {Giovanni 1: 3}, (Vedi Efesini 3: 9; Colossesi 1: 16; Ebrei 1: 2).
NOTA – Cristo, essendo il principio attivo della creazione (Apocalisse 3: 14), deve essersi riposato il settimo giorno con il Padre. Il Sabato è quindi il Suo giorno di riposo e quello del Padre. [416]
“Poi disse loro: «Il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” {Marco 2: 27}.
NOTA – Il Sabato non è stato fatto solo per gli ebrei. Gli ebrei ereditano il loro nome da Giuda, uno dei dodici figli di Giacobbe, da cui discendono. Il Sabato è stato dato più di duemila anni prima che esistessero gli ebrei. Quando Paolo dice: “l’uomo non fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo” {1 Corinzi 11: 9}, intendiamo dire che il matrimonio è stato ordinato da Dio per tutti gli uomini. Lo stesso vale per il Sabato. È stato creato per la razza umana.
“Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che é dentro alle tue porte” {Esodo 20: 8-10}.
“poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato” {Esodo 20: 11}.
NOTA – Il Sabato è il memoriale della creazione e il segno della potenza creatrice di Dio. L’osservanza del Sabato è stato progettato affinché l’uomo si ricordi per sempre di Lui come il Dio vero e vivente, il Creatore di tutte le cose. [417]
“E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio si riposò da tutta l’opera che aveva creato e fatto” {Genesi 2: 3}.
NOTE – “Dio benedisse e santificò il settimo giorno dopo essersi riposato”. L’atto di benedire e santificare implica anche l’idea di un utilizzo futuro. Il tempo passato non può essere riusato. È finito per sempre. La benedizione e la santificazione del giorno, quindi, devono riferirsi al futuro, a tutti i futuri settimi giorni.
In {Gioele 1: 14} leggiamo: “Proclamate un digiuno, convocate una solenne assemblea. Radunate gli anziani e tutti gli abitanti del paese nella casa dell’Eterno, il vostro Dio e gridate all’Eterno”. Ovunque sia usata nella Bibbia, la parola santificare significa nominare, proclamare o mettere da parte, come a margine di (Giosuè 20: 7; 2 Re 10: 20-21; Sofonia 1: 7).
Se non avessimo altro passo che questo di (Genesi 2: 3), non ci sarebbe alcuna difficoltà a dedurne un precetto per l’osservanza universale del Sabato, o settimo giorno, da dedicare a Dio come tempo sacro, da parte di tutta la razza umana per la quale la terra e la sua natura erano state appositamente preparate. Anche i primi uomini dovevano comprenderlo. Le parole “lo santificò” non possono avere un significato diverso. Sarebbero inutili se non si riferissero a coloro che erano tenuti a santificarlo” (Commentario di Lange, Vol. I, pag. 197).
“L’Eterno disse a Mosè: «Ecco, io farò piovere per voi del pane dal cielo; e il popolo uscirà e raccoglierà ogni giorno la provvista del giorno, perché io lo voglio mettere alla prova per vedere se camminerà o no secondo la mia legge” {Esodo 16: 4}.
“Così il sesto giorno raccolsero una doppia porzione di pane, due omer per ciascuno. E tutti i capi dell’assemblea vennero a riferirlo a Mosè” {Esodo 16: 22}.
“Egli allora disse loro: «Questo è ciò che l’Eterno ha detto: Domani è un giorno solenne di riposo, un sabato sacro all’Eterno” {Esodo 16: 23}.
NOTA – Questo avvenne un mese intero e più prima che arrivassero al Sinai.
All’inizio, quando Dio ha santificato il Sabato (Genesi 2: 3).
NOTA – Nel deserto di Sin, prima che Israele arrivasse al Sinai, Mosè disse a Ietro, suo suocero: “faccio loro conoscere gli statuti di Dio e le sue leggi” {Esodo 18: 16}, il che dimostra che questi statuti e queste leggi esistevano prima di essere proclamati sul Sinai.
“Or nel settimo giorno avvenne che alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono” {Esodo 16: 27}.
“Allora l’Eterno disse a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei comandamenti e le mie leggi?” {Esodo 16: 28}.
“Ricordate che l’Eterno vi ha dato il sabato; per questo nel sesto giorno egli vi dà del pane per due giorni. Rimanga ognuno al suo posto; nessuno esca dalla sua tenda il settimo giorno»” {Esodo 16: 29}.
Sull’osservanza del Sabato.
NOTA – Vediamo così che il comandamento del Sabato faceva parte della legge di Dio prima che questa legge fosse pronunciata al Sinai; infatti, ciò avvenne nel deserto di Sin, prima che i figli di Israele arrivassero al Sinai, dove fu data la legge. Sia il Sabato che la legge esistevano fin dalla creazione. [418]
Il memoriale di Dio
“Egli fa sì che le sue meraviglie [“opere meravigliose”, KJV] siano ricordate” {Salmi 111: 4}.
“Signore, il tuo nome dura per sempre; la memoria di te [“il tuo memoriale”, KJV], o Signore, dura per ogni generazione” {Salmi 135: 13}.
Memoriale: “Qualsiasi cosa destinata a conservare la memoria di una persona o di un evento; qualcosa che serve a mantenere una persona o una cosa in memoria, come un monumento o una pratica”.
“… queste pietre dovranno essere un memoriale per gli Israeliti, per sempre” {Giosuè 4: 7}.
“Si rivolse poi agli Israeliti: «Quando domani i vostri figli interrogheranno i loro padri: Che cosa sono queste pietre? Farete sapere ai vostri figli: All’asciutto Israele ha attraversato questo Giordano»” {Giosuè 4: 21-22}.
NOTA – Queste pietre dovevano essere un memoriale permanente, o un ricordo, del passaggio di Israele a piedi asciutti attraverso il Giordano. [419]
“Quel giorno [la Pasqua] sarà per voi un giorno da ricordare e lo celebrerete come una festa all’Eterno; lo celebrerete d’età in età come una legge perpetua” {Esodo 12: 14}.
NOTA – La Pasqua era un ricordo periodico, da osservare il quattordicesimo giorno del primo mese di ogni anno, il giorno in cui gli Israeliti furono liberati dalla schiavitù egiziana, e la sua celebrazione doveva essere, con i sette giorni di festa del pane azzimo che la seguivano, una commemorazione di quell’evento (Vedi Esodo 13: 3-9).
“Grandi sono le opere dell’Eterno, ricercate da tutti quelli che si dilettano in esse. Le sue opere sono maestose e grandiose e la sua giustizia dura in eterno. Egli fa sì che le sue meraviglie siano ricordate” {Salmi 111: 2-4}.
“Ricordati del giorno di sabato per santificarlo… poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato” {Esodo 20: 8, 11}.
“santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, affinché conosciate che io sono l’Eterno il vostro Dio” {Ezechiele 20: 20}.
“Esso è un segno perpetuo fra me e i figli d’Israele, poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, e il settimo giorno si riposò e fu ristorato” {Esodo 31: 17}.
NOTA – È evidente che se lo scopo del Sabato fosse stato quello di tenere presente Dio come Creatore, e fosse stato osservato fedelmente fin dal primo momento, ora non ci sarebbe alcun pagano o un idolatra sulla faccia della terra.
“E ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che l’Eterno, il tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò l’Eterno, il tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno di Sabato” {Deuteronomio 5: 15}.
NOTA – C’è un significato profondo in questa Scrittura che non può essere colto da chi non conosce i fatti. In Egitto, a causa dell’oppressione e dell’ambiente idolatrico, l’osservanza del Sabato era diventata non solo quasi obsoleta, ma quasi impossibile. Si veda la lettura “Ragioni per l’osservanza del Sabato”. La loro liberazione dalla schiavitù è avvenuta affinché potessero osservare la legge di Dio (Salmi 105: 43-45) e in particolare il Sabato, il grande sigillo, segno e memoriale della legge. Il ricordo della loro condizione di schiavitù e di oppressione in Egitto doveva essere un ulteriore incentivo a osservare il Sabato nella terra della libertà. Il Sabato, quindi, oltre a essere un memoriale della creazione, doveva essere per loro un memoriale della loro liberazione dalla schiavitù e della grande potenza di Dio manifestata in quella liberazione. E come l’Egitto simboleggia la condizione di ogni persona nel mondo sotto la schiavitù del peccato, così il Sabato deve essere osservato da ogni anima salvata come memoriale della liberazione da questa schiavitù per mezzo della potenza di Dio attraverso Cristo. [420]
“Inoltre diedi loro i miei sabati, affinché fossero un segno fra me e loro, perché conoscessero che io, sono l’Eterno che li santifico” {Ezechiele 20: 12}.
NOTA – La santificazione è un’opera di redenzione, che rende santi gli esseri peccatori o empi. Come l’opera della creazione, anche questa opera di santificazione richiede un potere creativo (Vedi Salmi 51: 10; Giovanni 3: 3-6; Efesini 2: 10). E poiché il Sabato è il segno o il memoriale appropriato della potenza creatrice di Dio ovunque si manifesti, sia nella creazione, sia nella liberazione dalla schiavitù umana, sia nella liberazione dalla schiavitù del peccato, deve essere osservato come segno dell’opera di santificazione. Questo sarà il grande motivo per cui i santi lo osserveranno per tutta l’eternità. Il Sabato ricorderà loro non solo la propria creazione e la creazione dell’universo, ma anche la loro redenzione.
“Ora grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione” {1 Corinzi 1: 30}.
NOTA – Allora, poiché il Sabato è un segno o memoriale della santificazione, e poiché Cristo è Colui attraverso il quale si compie l’opera di santificazione, il Sabato è un segno o un memoriale di ciò che Cristo è per il credente. Attraverso il Sabato, dunque, Dio ha voluto che il credente e Cristo fossero strettamente legati.
“Degno sei, o Signore, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà esistono e sono state create” {Apocalisse 4: 11}.
“«Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra che io farò sussisteranno stabili davanti a me», dice l’Eterno, «così sussisteranno la vostra progenie e il vostro nome. E avverrà che di novilunio in novilunio e di sabato in sabato ogni carne verrà a prostrarsi davanti a me», dice l’Eterno” {Isaia 66: 22-23}.
NOTA – Il Sabato, che è il memoriale della potenza creatrice di Dio, non cesserà mai di esistere. Quando questo stato di cose peccaminoso lascerà il posto alla nuova terra senza peccato, il motivo su cui si basa l’istituzione del Sabato rimarrà ancora; e coloro che saranno autorizzati a vivere nella nuova terra ricorderanno ancora la potenza creatrice di Dio, cantando il cantico di Mosè e dell’Agnello (Vedi Apocalisse 15: 3, Apocalisse 22: 1-2). [421]
Motivi per osservare il Sabato
“… affinché conosciate che io sono l’Eterno il vostro Dio” {Ezechiele 20: 20}.
“Ma l’Eterno è il vero Dio egli è il Dio vivente e il re eterno. Davanti alla sua ira trema la terra e le nazioni non possono reggere davanti al suo sdegno. Così direte loro: «Gli dèi che non hanno fatto i cieli e la terra scompariranno dalla terra e di sotto il cielo». Egli ha fatto la terra con la sua potenza, ha stabilito il mondo con la sua sapienza e con la sua intelligenza ha disteso i cieli” {Geremia 10: 10-12}.
“… Quello dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso…” {Atti 17: 23-24}.
“… vi annunziamo la buona novella, affinché da queste cose vane vi convertiate al Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi” {Atti 14: 15}. (Vedi Apocalisse 10: 6; 1 Apocalisse 4: 6-7).
“… poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò…” {Esodo 20: 11}.
NOTE – Il Sabato è il grande memoriale della creazione e della potenza creatrice di Dio, un costante ricordo del Dio vero e vivente. Il disegno di Dio nel creare il Sabato e nel comandare che fosse mantenuto santo era che l’uomo non si dimenticasse mai di Lui, il Creatore di tutte le cose.
“Essendo il Sabato originale un memoriale perpetuo di Dio, il Creatore ha chiamato l’uomo a imitare Dio nell’osservanza dello stesso, l’uomo non poteva osservare il Sabato originale e dimenticarsi di Dio” (Prof. E. W. Thomas, M. A., in Herald of Gospel Liberty, 19 giugno 1890).
Se ricordiamo che oggi due terzi degli abitanti del mondo sono idolatri e che dalla caduta, l’idolatria, con la sua serie di mali associati e conseguenti, è sempre stata un peccato prevalente e poi pensiamo all’osservanza del Sabato, di come Dio l’ha ordinata e di come essa avrebbe impedito tutto questo. In questo modo possiamo apprezzare meglio il valore dell’istituzione del Sabato e l’importanza della sua osservanza. [422]
“… santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, affinché conosciate che io sono l’Eterno il vostro Dio” {Ezechiele 20: 20}.
“Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato” {Giovanni 17: 3}.
“Guardati bene dal dimenticare l’Eterno, il tuo Dio, giungendo a non osservare i suoi comandamenti, i suoi decreti e i suoi statuti che oggi ti do” {Deuteronomio 8: 11}.
“Badate bene di osservare i miei sabati, perché è un segno fra me e voi per tutte le vostre generazioni, affinché conosciate che io sono l’Eterno che vi santifica” {Esodo 31: 13}.
NOTA – Santificare significa rendere santo o destinare a un uso sacro. La santificazione, o il rendere santi, gli esseri peccatori può essere operata solo dalla potenza creatrice di Dio attraverso Cristo per mezzo dello Spirito Santo. In {1 Corinzi 1: 30} ci viene detto che Cristo è stato per noi “santificazione”; e in {Efesini 2: 10} si dice che “noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo”. Il Sabato, quindi, è un segno della santificazione, e quindi di ciò che Cristo è per il credente, perché ricorda la potenza creatrice di Dio manifestata nell’opera di rigenerazione. È il segno della potenza di Dio sia nella creazione che nella redenzione. Per il credente è la prova, o il segno, che conosce il vero Dio che, attraverso Cristo, ha creato tutte le cose e che, attraverso Cristo, redime il peccatore e lo rende integro. [423]
“E ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che l’Eterno, il tuo DIO, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò l’Eterno, il tuo DIO, ti ordina di osservare il giorno di Sabato” {Deuteronomio 5: 15}.
NOTA – Nella loro schiavitù gli israeliti avevano in qualche modo perso la conoscenza di Dio e si erano allontanati dai Suoi precetti. Il Sabato fu da loro molto trascurato e, a causa dell’oppressione dei Faraoni, in particolare del Faraone dell’esodo, come testimoniano le rigorose imposizioni fatte loro da quest’ultimo re attraverso i loro sorveglianti, la sua osservanza fu resa apparentemente impossibile (Esodo 5: 1-19). Il punto speciale che precedeva la liberazione dalla schiavitù era la questione dell’osservanza del Sabato. Mosè e Aronne avevano mostrato loro che l’obbedienza a Dio era la prima condizione per la liberazione. I loro sforzi per ripristinare l’osservanza del Sabato tra gli israeliti erano stati notati dal Faraone; da qui la sua accusa contro di loro: “«Perché mai Mosè e Aaronne, distogliete il popolo dal suo lavoro? Ritornate alle vostre fatiche!». Il Faraone disse nuovamente: «Ecco, il popolo del paese è ora numeroso, e voi vorreste fargli interrompere [ebraico, Shabbath] le sue fatiche»” {Esodo 5: 4-5}. La liberazione da questa oppressione era dunque un motivo supplementare e speciale per l’osservanza del Sabato. Ma l’Egitto e la schiavitù egiziana rappresentano semplicemente il peccato e la schiavitù del peccato (Vedi Apocalisse 11: 8; Osea 11: 1; Matteo 2: 15; Zaccaria 10: 10). Chiunque sia stato liberato dal peccato ha quindi lo stesso motivo per osservare il Sabato che avevano gli israeliti liberati dalla schiavitù egiziana.
“fece quindi uscire il suo popolo con letizia e i suoi eletti con grida di gioia e diede loro i paesi delle nazioni, ed essi ereditarono il frutto della fatica dei popoli, affinché osservassero i suoi statuti e ubbidissero alle sue leggi” {Salmi 105: 43-45}.
NOTA – La loro liberazione dalla schiavitù egiziana era un motivo per osservare non solo il Quarto Comandamento, ma ogni precetto della legge di Dio. Ciò è indicato dalla prefazione o preambolo della legge data sul Sinai: “Io sono l’Eterno, il tuo DIO,” che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avrai altri dei davanti a me” {Esodo 20: 2-3}, (Vedi Levitico 19: 35-37; Deuteronomio 10: 19; Deuteronomio 15: 12-15; Deuteronomio 24: 17-18). Allo stesso modo, tutti coloro che, per mezzo di Cristo, sono stati liberati dalla schiavitù del peccato, Dio li chiama all’obbedienza, non solo per quanto riguarda l’osservanza del Sabato, ma anche per ogni precetto della Sua santa legge. “Beato l’uomo che agisce così e il figlio dell’uomo che si attiene a questo, che osserva il sabato senza profanarlo e che trattiene la sua mano dal fare qualsiasi male” {Isaia 56: 2}. [424]
Riposo.
NOTA – Prima della caduta, Dio aveva progettato che il tempo dell’uomo fosse occupato da un lavoro piacevole, tonificante, ma non faticoso (Genesi 2: 15). Il lavoro faticoso e logorante è arrivato in seguito al peccato (Genesi 3: 17-19). Sebbene sotto la caduta il Sabato possa portare riposo fisico sia all’uomo che alle bestie da soma (Esodo 23: 12) in un modo non originariamente previsto, il riposo fisico non era il suo obbiettivo o scopo originario e primario. L’interruzione dei lavori e delle occupazioni ordinarie della settimana è stata ordinata non perché questi siano sbagliati o peccaminosi in sé, ma perché l’uomo possa avere un tempo stabilito e un periodo che ricorre frequentemente per la contemplazione del Creatore e delle Sue opere. Secondo il Vangelo, il Sabato è segno di riposo spirituale e di libertà dal peccato. Leggiamo infatti: “Chi infatti è entrato nel suo riposo, si è riposato anch’egli dalle proprie opere, come Dio dalle sue” {Ebrei 4: 10}.
“Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime” {Matteo 11: 28-29}.
NOTA – Il Sabato, dunque, è il segno del riposo dell’anima che Cristo dona alle persone stanche e cariche di peccato.
“Si lavorerà per sei giorni, ma il settimo giorno è un sabato di riposo e di santa convocazione” {Levitico 23: 3}.
NOTA – Una convocazione è un’assemblea di persone.
“E consideriamo gli uni gli altri, per incitarci ad amore e a buone opere, non abbandonando il radunarsi assieme di noi come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno” {Ebrei 10: 24-25}.
“Allora quelli che temevano l’Eterno si sono parlati l’uno all’altro. L’Eterno è stato attento ed ha ascoltato e un libro di ricordo è stato scritto davanti a lui per quelli che temono l’Eterno e onorano il suo nome. «Essi saranno miei», dice l’Eterno degli eserciti, «nel giorno in cui preparo il mio particolare tesoro, e li risparmierò, come un uomo risparmia il figlio che lo serve” {Malachia 3: 16-17}.
“«Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra che io farò sussisteranno stabili davanti a me», dice l’Eterno, «così sussisteranno la vostra progenie e il vostro nome. E avverrà che di novilunio in novilunio e di sabato in sabato ogni carne verrà a prostrarsi davanti a me», dice l’Eterno” {Isaia 66: 22-23}. [425]
Il modo di osservare il Sabato
“Ricordati del giorno di sabato per santificarlo” {Esodo 20: 8}.
” Ricordati del giorno di sabato…” {Esodo 20: 8}.
“Ricordati del giorno di sabato per santificarlo” {Esodo 20:8}.
NOTA – Per tutta la settimana si deve ricordare o tenere presente la santità del giorno di Sabato. Non si devono fare contratti o accordi commerciali, né indulgere a modi di vita che impediscano o interferiscano con la corretta e santa osservanza del giorno di Sabato. L’osservanza di questo comandamento, quindi, è nell’interesse e in vista di una vita santa in ogni momento. Il comandamento stesso impone un dovere e va osservato per tutta la settimana. Il comandamento del Sabato, quindi, come ogni altro precetto del decalogo, ma contrariamente alla concezione di molti, va osservato sempre, e non semplicemente un giorno della settimana. A questo proposito dobbiamo distinguere tra il Sabato e il comandamento del Sabato. [426]
“… perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato” {Esodo 20: 11}.
NOTA – Dio ha reso santo il giorno del Sabato; noi lo dobbiamo santificare.
La presenza di Dio in essa (Vedi Esodo 3: 5; Esodo 29: 43-46; Giosuè 5: 13-15).
La presenza di Dio nel giorno, la Sua benedizione e la Sua santificazione di esso.
“… Così fu sera. Poi fu mattina: il primo giorno… Così fu sera, poi fu mattina: il secondo giorno” {Genesi 1: 5, 8}. (Vedi Genesi 1: 13, 19, 23, 31).
NOTA – La sera inizia “al tramonto del sole” (Vedi Deuteronomio 16: 6; Marco 1: 32; Deuteronomio 23: 11; 1 Re 22: 35-36; 2 Cronache 18: 34).
“Da sera a sera celebrerete il vostro sabato” {Levitico 23: 32}.
NOTA – Un grande vantaggio di osservare il Sabato secondo il metodo biblico di contare il giorno, cioè dal tramonto al tramonto, rispetto a quello romano, cioè da mezzanotte a mezzanotte, è che con il primo si è svegli per accogliere e salutare il giorno quando arriva e quando se ne va via, mentre con il secondo si dorme quando il giorno inizia e quando esso finisce. Le vie di Dio sono sempre le migliori. Il tramonto del sole è un grande segno naturale per segnare la divisione del tempo in giorni. [427]
“Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro” {Esodo 20: 9}.
“ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo Dio; non farai in esso alcun lavoro” {Esodo 20: 10}.
NOTA – Se il Sabato deve essere mantenuto “santo”, il semplice riposo fisico un giorno su sette non può essere il grande obiettivo dell’istituzione del Sabato.
“Se tu trattieni il piede dal violare il sabato, dal fare i tuoi affari nel mio santo giorno, se chiami il sabato delizia, il giorno santo dell’Eterno, degno di onore, se lo onori astenendoti dai tuoi viaggi, dallo sbrigare i tuoi affari e dal parlare dei tuoi problemi, allora troverai il tuo diletto nell’Eterno, e io ti farò cavalcare sulle alture della terra e ti darò da mangiare l’eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca dell’Eterno ha parlato»” {Isaia 58: 13-14}.
NOTA – “Se il Sabato diventa un piacere o un peso dipende dallo spirito con cui un uomo lo affronta. Infatti, è lo spirito dell’uomo a determinare i benefici che possono derivare da qualsiasi dovere che egli compie. Un uomo non può capire perché il suo vicino preferisca il parco o il campo da calcio alla chiesa, semplicemente perché il suo spirito è diverso. Egli ha coltivato la natura superiore fino ad amare le cose spirituali sopra ogni altra cosa, e per lui il Sabato è davvero una delizia. Viene alla sua anima stanca come un richiamo di Dio e lo avvicina al cielo nel cuore e nella mente più di qualsiasi altro giorno”.
“Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità” {Giovanni 4: 24}.
NOTA – Questo è uno dei motivi per cui il tentativo di produrre l’osservanza del Sabato con leggi umane è del tutto fuori luogo. Tali leggi non potranno mai produrre la vera osservanza del Sabato, perché questa è spirituale, deve essere fatta con la mente e con il cuore, essa non deve essere un’osservanza meccanica o forzata.
Per ricordarsi che Dio santifica il Suo popolo e lo rende santo (Vedi Esodo 31: 13; Ezechiele 20: 12).
“È bello celebrare l’Eterno, e cantare le lodi al tuo nome, o Altissimo; proclamare al mattino la tua benignità e la tua fedeltà ogni notte, sull’arpa a dieci corde, sulla lira e con la melodia della cetra. Poiché tu mi hai rallegrato con ciò che hai fatto, io esulto per le opere delle tue mani. Quanto sono grandi le tue opere, O Eterno, come sono profondi i tuoi pensieri!” {Salmi 92: 1-5}.
“I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l’Opera delle sue mani. un giorno proferisce parole all’Altro, e una notte rivela conoscenza all’altra. Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode” {Salmi 19: 1-3}.
NOTA – Dio ha voluto che il Sabato indirizzasse la mente degli uomini verso le Sue opere create e, attraverso queste, verso di Lui, il Creatore. La natura stessa parla ai nostri sensi, dicendoci che c’è un Dio, Creatore e Supremo Governatore dell’universo. Il Sabato, indicando sempre Dio attraverso la natura, è stato concepito per tenere costantemente presente il Creatore. La sua corretta osservanza, quindi, deve naturalmente tendere a prevenire l’idolatria, l’ateismo, l’agnosticismo, l’infedeltà, l’irreligione, e l’irriverenza; ed essendo promotore della conoscenza e del timore di Dio, deve necessariamente essere un deterrente per il peccato. In questo si può vedere il suo valore e la sua importanza. [428]
“Si lavorerà per sei giorni, ma il settimo giorno è un sabato di riposo e di santa convocazione” {Levitico 23: 3}.
NOTA – La parola convocazione significa “chiamata a raccolta” ed è sempre usata nella Bibbia in riferimento a riunioni di carattere religioso.
“Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com’era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere” {Luca 4: 16}.
“Ora era sabato quando Gesù fece del fango e gli aperse gli occhi” {Giovanni 9: 14}.
NOTA – Gran parte del ministero di Cristo consisteva in miracoli e atti di misericordia compiuti per soccorrere l’umanità sofferente; e non pochi di questi furono compiuti di Sabato. In questo giorno, come in altri giorni, Egli “andava facendo del bene”. [429]
“… È dunque lecito fare del bene in giorno di sabato?” {Matteo 12: 12}.
NOTA – Non poco del ministero terreno di Cristo fu dedicato a elevare il Sabato e a mostrare il carattere benefico della sua istituzione. Non doveva essere un giorno di dolore, austerità o tristezza. Le opere disinteressate di amore e di misericordia verso l’uomo o l’animale sono sempre in atto durante il Sabato.
“Lecito” significa “secondo la legge”.
“Era il giorno della Preparazione [il sesto giorno, l’attuale venerdì], e il sabato stava per cominciare” {Luca 23: 54}, (Vedi Esodo 16: 22-23}.
NOTA – Per osservare il giorno del Sabato come santo, bisogna ricordarlo per tutta la settimana; e il sesto giorno, o il giorno immediatamente precedente il Sabato, bisogna fare una preparazione speciale per essere pronti ad accogliere e osservare il giorno quando arriva.
“Così il sesto giorno raccolsero una doppia porzione di pane, due omer per ciascuno” {Esodo 16: 22}.
NOTE – Il Sabato non dovrebbe essere un giorno di lavoro ordinario, di ozio o di divertimento, ma di riposo, di riflessione, di santa gioia, di adorazione e di disponibilità. Dovrebbe essere il più felice, il più luminoso e il migliore di tutta la settimana. Tale dovrebbe essere per i giovani e per gli anziani. Molto presto si possono insegnare ai bambini le storie della creazione e della redenzione, e si possono prendere in considerazione le esperienze della vita di tutti i giorni, specialmente in mezzo alle opere di Dio, insegnando a vederlo e a comunicare con Lui attraverso la natura.
La preparazione del Sabato [per quando riguarda l’aspetto spirituale e quello fisico come la preparazione del cibo, l’igiene, etc…] è quindi essenziale per la sua corretta osservanza. La benedizione di Dio è sui primi momenti del Sabato come sugli ultimi; e, per quanto possibile, tutto dovrebbe essere pronto affinché l’intera giornata possa essere dedicata a Dio e all’umanità nel modo indicato.
Creando il Sabato, Dio ha riposato, e ha benedetto e santificato il giorno (Esodo 20:11). Chiunque osservi correttamente il Sabato, quindi, può aspettarsi che nella sua vita vengano introdotti il riposo, la benedizione e la santificazione di Dio. [430]
Cristo e il Sabato
“… È dunque lecito fare del bene in giorno di sabato?” {Matteo 12: 12}.
“il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato” {Matteo 12: 8}, (Vedi Marco 2: 28}.
“Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola) [Cristo], e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta” {Giovanni 1: 3}.
“Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com’era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere” {Luca 4: 16}.
“E i farisei e gli scribi lo stavano osservando se lo avesse guarito di sabato per poi accusarlo” {Luca 6: 7}.
“Quindi Gesù disse loro: «Io vi domando: È lecito, nei giorni di sabato fare del bene o del male, salvare una persona o ucciderla?»” {Luca 6: 9}.
“Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra loro che cosa potessero fare a Gesù” {Luca 6: 11}.
“E i farisei, usciti, tennero subito consiglio con gli erodiani contro di lui come farlo morire” {Marco 3: 6}.
NOTA – Erano adirati perché, nonostante il fatto che con il miracolo compiuto Cristo avesse dato prova di essere da Dio, non aveva mostrato rispetto per le loro idee [o tradizioni umane] sull’osservanza del Sabato, ma, al contrario, in questo modo dimostrava che fossero sbagliate. L’orgoglio ferito, l’ostinazione e la malizia, quindi, si combinarono e li riempì di follia; uscirono immediatamente e tennero un consiglio con gli erodiani, i loro nemici politici con i quali non erano d’accordo sulla questione del pagamento del tributo a una potenza straniera, allo scopo di ottenere la morte Gesù.
“Per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo, perché faceva queste cose di sabato” {Giovanni 5: 16}.
NOTA – È un fatto degno di nota che per la questione della corretta osservanza del Sabato i giudei non solo perseguitarono Gesù, ma per prima cosa si misero d’accordo per ucciderlo. La terribile cattiveria che alla fine culminò nella Sua crocifissione, fu generata proprio da questa questione sull’osservanza del Sabato. Cristo non osservava il Sabato secondo la loro idea di osservanza del Sabato [tradizioni umane], e così cercarono di ucciderlo. Ed essi non sono gli unici. Molti oggi nutrono lo stesso spirito. Poiché alcuni non sono d’accordo con simili idee sul Sabato o sulla sua osservanza, cercano di perseguitarli e opprimerli, imponendo leggi e alleanze con i poteri politici per imporre il rispetto delle loro idee [questo avverrà con l’imposizione del marchio della bestia, l’osservanza del falso sabato domenicale].
“Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch’io opero»” {Giovanni 5: 17}.
NOTA – Le opere quotidiane della natura, come si manifestano nella potenza onnipotente, sostenitrice, benefica e risanatrice di Dio, si svolgono anche di Sabato come negli altri giorni; cooperare con Dio e con la natura nell’opera di guarigione, di sollievo e di restauro durante il Sabato non può quindi essere in contrasto con la volontà di Dio, né una violazione della legge di Dio sul Sabato.
“Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non solo violava il sabato, ma addirittura chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio” {Giovanni 5: 18}.
“E i farisei gli dissero: «Guarda, perché fanno ciò che non è lecito in giorno di sabato?»” {Marco 2: 24}.
“Ma egli disse loro: «Non avete mai letto ciò che fece Davide, quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e quelli con lui? Come egli entrò nella casa di Dio, al tempo del sommo sacerdote Abiatar, e mangiò i pani di presentazione che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche a quelli che erano con lui?». Poi disse loro: «Il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” {Marco 2: 25-27}.
“Ma il capo della sinagoga, indignato che Gesù avesse guarito in giorno di sabato, si rivolse alla folla e disse: «Vi sono sei giorni in cui si deve lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire e non in giorno di sabato»” {Luca 13: 14}.
“Allora il Signore gli rispose e disse: «Ipocriti! Ciascun di voi non slega forse di sabato dalla mangiatoia, il suo bue o il suo asino per condurlo a bere? Non doveva quindi essere sciolta da questo legame, in giorno di sabato, costei che è figlia di Abrahamo e che Satana aveva tenuta legata per ben diciotto anni?»” {Luca 13: 15-16}.
“E mentre egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari erano svergognati, tutta la folla invece si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute” {Luca 13: 17}.
“Poi, rispondendo loro disse: «Chi di voi se il suo asino o bue cade in un pozzo, non lo tira subito fuori in giorno di sabato?». Ma essi non gli potevano rispondere nulla in merito a queste cose” {Luca 14: 5-6}.
“Quale uomo ci sarà tra voi che abbia una pecora e, se questa cade in una fossa in giorno di sabato, non la afferri e la tiri fuori? Quanto dunque l’uomo è migliore della pecora? Perciò è lecito fare il bene in giorno di sabato” {Matteo 12: 11-12}.
NOTA – L’esecuzione di questi miracoli meravigliosi e benefici durante il Sabato era una prova che Gesù fosse da Dio e che le Sue idee sull’osservanza del Sabato fossero giuste. Con questi miracoli Dio poneva il sigillo della Sua approvazione alle opinioni e agli insegnamenti sul Sabato di Gesù, e riguardo al Suo modo di osservarlo, condannando così le vedute ristrette e false dei farisei. Ecco perché iniziò ad esserci divisione tra loro. [434]
“… renderà la sua legge grande e magnifica” {Isaia 42: 21}.
NOTE – Questo si è avverato in modo particolare per quanto riguarda la questione dell’osservanza del Sabato. Con le loro tradizioni, i numerosi regolamenti e le insensate restrizioni, i giudei avevano reso il Sabato un peso e tutt’altro che un piacere. Cristo ha eliminato tutto questo e, con la Sua vita e i Suoi insegnamenti, ha rimesso il Sabato al suo posto e alla sua giusta collocazione, come giorno di culto e di beneficenza, giorno in cui compiere atti di carità e di misericordia, oltre che impegnarsi nella contemplazione di Dio e in atti di devozione. Così lo ha magnificato e reso onorevole. Una delle caratteristiche più evidenti dell’intero ministero di Gesù fu questa grande opera di riforma del Sabato. Cristo non abolì il Sabato, né lo cambiò; ma lo salvò dalla spazzatura della tradizione, dalle false idee e dalle superstizioni con cui era stato sepolto e degradato rispetto alla benedizione che doveva essere per l’uomo quando fu progettato dal Creatore. I farisei avevano posto l’istituzione al di sopra dell’uomo e contro l’uomo. Cristo invertì l’ordine e disse: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” {Marco 2: 27}. Mostrò che doveva servire alla felicità, al benessere e al conforto dell’uomo e degli animali.
A causa delle false idee che i giudei avevano riguardo al Sabato e alla sua osservanza, e del conseguente conflitto che Cristo ebbe con loro, molti di coloro che professarono di essere seguaci di Cristo, un po’ più tardi, furono indotti nell’errore di rifiutare il Sabato stesso in quanto ebraico e, senza alcun comando divino o mandato scritturale, di sostituire un altro giorno al suo posto.
“E pregate che la vostra fuga non accada d’inverno, né di sabato” {Matteo 24: 20}.
NOTA – L’esperienza di Cristo con i giudei, il popolo professo ed eletto di Dio a quel tempo, riguardo al Sabato non è che un tipo di ciò che, secondo la profezia, avverrà negli ultimi giorni. Già ora si inizia a vedere il suo parallelo nel movimento per imporre l’osservanza della domenica attraverso la legge dello stato. [435]
Il Sabato nel Nuovo Testamento
“poi esse… durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento” {Luca 23: 56}.
“Ora, alla fine dei sabati, all’alba del primo giorno della settimana… ” {Matteo 28: 1}.
NOTA – Secondo il Nuovo Testamento, quindi, il Sabato era appena passato quando iniziò il primo giorno della settimana.
“poi esse tornarono a casa e prepararono gli aromi e gli unguenti, e durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento” {Luca 23: 56}.
” ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo Dio…” {Esodo 20: 10}.
“Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com’era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere” {Luca 4: 16}.
“E pregate che la vostra fuga non accada d’inverno, né di sabato” {Matteo 24: 20}.
NOTA – La distruzione di Gerusalemme sotto Tito avvenne nella primavera e nell’estate del 70 d.C. La fuga dei cristiani avvenne tre anni e mezzo prima, ovvero alla fine del mese di ottobre del 66 d.C., in seguito all’arrivo e all’improvviso ritiro di Cestio e del suo esercito.
“Poiché Mosè già dai tempi antichi ha delle persone che lo predicano per ogni città essendo letto ogni sabato nelle sinagoghe” {Atti 15: 21}.
“Or essi, proseguendo da Perge, giunsero ad Antiochia di Pisidia; e, entrati nella sinagoga in giorno di sabato, si sedettero” {Atti 13: 14}.
“Ora, quando i Giudei furono usciti dalla sinagoga, i gentili li pregarono che il sabato seguente fossero loro proposte le stesse cose” {Atti 13: 42}.
“Il giorno di sabato andammo fuori città lungo il fiume, dove era il luogo ordinario della preghiera; e, postici a sedere, parlavamo alle donne che erano là radunate” {Atti 16: 13}.
“Or dopo essere passati per Anfipoli e per Apollonia, giunsero a Tessalonica, dove c’era la sinagoga dei Giudei. E Paolo, secondo il suo solito, entrò da loro e per tre sabati presentò loro argomenti tratti dalle Scritture” {Atti 17: 1-2}.
NOTA – Era abitudine di Paolo, come di Cristo (Luca 4: 16), partecipare alle funzioni religiose durante il Sabato. [437]
“Dopo queste cose Paolo partì da Atene e venne a Corinto. E, trovato un certo Giudeo, di nome Aquila originario del Ponto, venuto di recente dall’Italia insieme a Priscilla, sua moglie (perché Claudio aveva ordinato che tutti i Giudei partissero da Roma) si recò da loro. Or siccome era dello stesso mestiere andò ad abitare con loro e lavorava; per professione infatti essi erano fabbricanti di tende” {Atti 18: 1-3}, (Vedi Ezechiele 46: 1).
“Ogni sabato insegnava nella sinagoga e riusciva a persuadere Giudei e Greci” {Atti 18: 4}.
“Così egli rimase là un anno e sei mesi, insegnando fra di loro la parola di Dio” {Atti 18: 11}.
NOTA – Ecco, dunque, settantotto (78) Sabati in cui Paolo predicò in una sola città. Il resoconto dice inoltre che lavorava nel suo mestiere, e possiamo giustamente dedurre che Paolo lavorasse alla costruzione di tende tante domeniche quanto i Sabati che predicava. Se a questi settantotto Sabati aggiungiamo i tre trascorsi a Tessalonica, quello a Filippi e i due ad Antiochia, abbiamo un resoconto di ottantaquattro (84) Sabati in cui l’apostolo tenne funzioni religiose, mentre, a quanto risulta, tenne solo una riunione il primo giorno della settimana, e una riunione notturna, subito dopo il Sabato (Atti 20). Evidentemente la domenica non era un nuovo sabato ai tempi di Paolo.
“poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato” {Esodo 20: 11}.
“Dio… in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, per mezzo del quale ha anche fatto l’universo [o “i mondi”, KJV]” {Ebrei 1: 1-2}.
NOTE – Dall’inizio alla fine, la Bibbia riconosce un solo Sabato settimanale, il giorno in cui Dio si riposò alla fine della creazione, che fu ricordato a Israele al Sinai (Neemia 9: 13-14), che fu osservato da Cristo e dai Suoi apostoli e che deve essere osservato dai redenti nel mondo a venire (Isaia 66: 22-23).
I termini “sabato”, “sabati” e “giorni di sabato” ricorrono sessanta volte nel Nuovo Testamento e in tutti i casi, tranne uno, si riferiscono al settimo giorno. In {Colossesi 2:16-17} si fa riferimento ai sabati cerimoniali connessi alle tre feste annuali osservate da Israele fino al tempo del primo avvento di Cristo.
Il primo giorno della settimana è menzionato solo otto volte nel Nuovo Testamento, sei delle quali si trovano nei quattro Vangeli e si riferiscono al giorno in cui Cristo è risorto dai morti (Vedi Matteo 28: 1; Marco 16: 2, 9; Luca 24: 1; Giovanni 20: 1, 19). Le altre due (Atti 20: 7; 1 Corinzi 16: 2) si riferiscono all’unica riunione religiosa tenutasi in una casa durante il primo giorno della settimana dopo l’ascensione riportata nel Nuovo Testamento, a seguito di un’offerta per i poveri santi della Giudea e di Gerusalemme.
È evidente, quindi, che il Sabato del Nuovo Testamento è lo stesso dell’Antico Testamento e che non c’è nulla nel Nuovo Testamento che metta da parte il Sabato del settimo giorno e lo sostituisca con il primo giorno della settimana. [438]
La legge di Dio
I
Non avrai altri dei davanti a me.
II
Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l’Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
III
Non userai il nome dell’Eterno, il tuo DIO, invano, perché l’Eterno non lascerà impunito chi usa il suo nome invano.
IV
Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che é dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato.
V
Onorerai tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra che l’Eterno, il tuo DIO ti dà.
VI
Non ucciderai.
VII
Non commetterai adulterio
VIII
Non ruberai.
IX
Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
X
Non desidererai la casa del tuo prossimo; non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo. [439]
Il cambiamento del Sabato
“… penserà di mutare i tempi e la legge…” {Daniele 7: 25}.
“L’Eterno si è compiaciuto per amore della sua giustizia; renderà la sua legge grande e magnifica” {Isaia 42: 21}.
“Chi dunque avrà trasgredito uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli…” {Matteo 5: 19}.
NOTA – Da ciò risulta evidente che l’intero codice dei Dieci Comandamenti è vincolante nella dispensazione cristiana e che Cristo non ha pensato di cambiarne nessuno. Uno di questi comanda l’osservanza del settimo giorno, il Sabato. Ma la pratica della maggior parte dei cristiani è diversa; essi osservano invece il primo giorno della settimana, molti dei quali credono che Cristo abbia cambiato al posto del Sabato. Ma, dalle Sue stesse parole, vediamo che non è venuto per questo scopo. La causa di tale cambiamento va quindi ricercata altrove. [440]
“Egli proferirà parole contro l’Altissimo, perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge…” {Daniele 7: 25}.
NOTA – Per una spiegazione completa di questo simbolo, si vedano le letture su “Il regno e l’opera dell’Anticristo” e “Il Vicario di Cristo”.
“Nessuno v’inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra sé stesso e proclamando di essere Dio” {2 Tessalonicesi 2: 3-4}.
NOTA – L’unico modo in cui un potere potrebbe esaltarsi al di sopra di Dio è quello di presumere di cambiare la legge di Dio e di richiedere l’obbedienza alla propria legge invece che a quella di Dio.
Il papato.
Il quarto comandamento del Sabato [oltre al secondo delle immagini e sculture].
NOTE – “Essi [i cattolici] sostengono che il Sabato è stato cambiato in domenica, il giorno del Signore, contrariamente al decalogo; ma non esiste alcun esempio [biblico] del cambiamento del giorno di Sabato. Grande, dicono, è il potere e l’autorità della Chiesa, dal momento che ha dispensato [l’osservanza di] uno dei Dieci Comandamenti” (Confessione di Augusta, art. XXVIII).
“Essa [la Chiesa cattolica romana] ha invertito il quarto comandamento, eliminando il Sabato della Parola di Dio e istituendo la domenica come giorno sacro” (Summerbell, in “Storia dei cristiani”, pagina 418).
“santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, affinché conosciate che io sono l’Eterno il vostro Dio” {Ezechiele 20: 20}.
NOTA – Poiché il Sabato è stato dato affinché l’uomo si ricordi di Dio come Creatore, perciò una potenza che cerca di esaltarsi al di sopra di Dio cercherebbe prima di tutto di coprire o eliminare ciò che richiama l’attenzione speciale dell’uomo sul suo Creatore. Questo non poteva essere fatto in nessun altro modo così efficacemente come mettendo da parte il memoriale di Dio, il Sabato del settimo giorno. È proprio a quest’opera del Papato che si riferiva Daniele quando disse: “Egli… penserà di mutare i tempi e la legge” (Daniele 7: 25). [441]
“Domanda: come dimostrate che la Chiesa ha il potere di comandare feste e giorni sacri?
Risposta: Con l’atto stesso di cambiare il Sabato in domenica, cosa che i protestanti permettono di fare; e perciò si contraddicono grandemente osservando rigorosamente la domenica e violando la maggior parte delle altre festività comandate dalla stessa Chiesa” (“Abridgment of Christian Doctrine”, del Rev. Henry Tuberville, D. D., del Collegio di Douay, Francia (1649), pagina 58).
“Domanda: Avete un altro modo per dimostrare che la Chiesa ha il potere di istituire le feste?
Risposta: Se non avesse avuto questo potere, non avrebbe potuto fare ciò in cui tutti i religiosi moderni sono d’accordo con lei: non avrebbe potuto sostituire l’osservanza della domenica, il primo giorno della settimana, al posto dell’osservanza del Sabato, il settimo giorno, un cambiamento per il quale non c’è alcuna autorità scritturale.
La Chiesa cattolica, con la sua autorità infallibile, ha creato la domenica come giorno sacro per sostituire il Sabato dell’antica legge.
La Chiesa cattolica… in virtù della sua missione divina, ha cambiato il giorno dal Sabato alla domenica” (Catholic Mirror, organo ufficiale del cardinale Gibbons, 23 settembre 1893).
“Domanda: Qual è il giorno di Sabato?
Risposta: Il Sabato è il giorno di riposo.
Domanda: Perché osserviamo la domenica invece del Sabato?
Risposta: Osserviamo la domenica invece del Sabato perché la Chiesa cattolica, nel Concilio di Laodicea (336 d.C.), trasferì la solennità dal Sabato alla domenica” (“The Convert’s Catechism of Catholic Doctrine”, del Rev. Peter Geiermann, C. SS. R., pagina 50, terza edizione, 1913, un’opera che ha ricevuto la “benedizione apostolica” di Papa Pio X, il 25 gennaio 1910).
Quello che fu fatto al Concilio di Laodicea non fu che uno dei passi attraverso i quali si realizzò il cambiamento del Sabato. La data solitamente indicata per questo concilio è il 364 d.C. [442]
Si, lo sanno.
NOTA – “Potete leggere la Bibbia dalla Genesi all’Apocalisse e non troverete una sola riga che autorizzi la santificazione della domenica. Le Scritture impongono l’osservanza religiosa del Sabato, giorno che noi non santifichiamo mai” (Cardinale Gibbons, in “La fede dei nostri padri”, edizione 1892, pagina 111).
“La domenica è un’istituzione cattolica e le sue pretese di osservanza possono essere difese solo sulla base dei principi cattolici… Dall’inizio alla fine delle Scritture non c’è un solo passaggio che giustifichi il trasferimento del culto pubblico settimanale dall’ultimo giorno della settimana al primo” (Catholic Press, Sydney, Australia, 25 agosto 1900).
Sì, anche loro.
NOTA – “Esiste almeno un comandamento esplicito per osservare il primo giorno della settimana al posto del settimo giorno? Né Cristo, né i Suoi apostoli, né i primi cristiani celebravano il primo giorno della settimana al posto del settimo come Sabato” (New York Weekly Tribune, 24 maggio 1900).
“Le Scritture non chiamano mai il primo giorno della settimana “Sabato”. Non c’è alcuna autorità scritturale che lo giustifichi, né ovviamente alcun obbligo scritturale” (The Watchman, Baptist).
“L’osservanza del primo giorno anziché del settimo poggia sulla testimonianza della Chiesa, e solo della Chiesa [Cattolica]” (Hobart Church News, Episcopalian, 2 luglio 1894).
Gradualmente.
NOTE – “La Chiesa cristiana non ha fatto un trasferimento formale, ma graduale e quasi inconsapevole, da un giorno all’altro” (“La voce dal Sinai”, dell’arcidiacono F. W. Farrar, pagina 167).
Questo fatto è di per sé una prova del fatto che non esiste alcun comando divino per il cambiamento del Sabato.
Per molti secoli. In realtà, la sua osservanza non è mai cessata del tutto nella Chiesa cristiana.
NOTE – Il signor Morer, un dotto ecclesiastico della Chiesa d’Inghilterra, dice: “I cristiani primitivi avevano una grande venerazione per il sabato, e trascorrevano il giorno in devozioni e sermoni. E non c’è da dubitare che abbiano derivato questa pratica dagli apostoli stessi” (“Dialoghi sul giorno del Signore”, pagina 189).
Il Prof. E. Brerwood, del Gresham College di Londra (episcopale), afferma: “Il Sabato è stato religiosamente osservato nella Chiesa orientale trecento e più anni dopo la passione del nostro Salvatore”.
Lyman Coleman, uno storico attento e sincero, dice: “Fino al V secolo l’osservanza del Sabato ebraico fu continuata nella Chiesa cristiana, ma con un rigore e una solennità che andarono via via diminuendo fino a essere del tutto interrotti”.
Lo storico Socrate, che scrisse verso la metà del V secolo, afferma: “Quasi tutte le chiese del mondo celebrano i sacri misteri il Sabato di ogni settimana, eppure i cristiani di Alessandria e di Roma, a causa di un’antica tradizione, si rifiutano di farlo” (“Storia ecclesiastica”, libro 5, cap. 22).
Sozomen, un altro storico dello stesso periodo, scrive: “Il popolo di Costantinopoli, e di molte altre città, si riunisce sia il Sabato che il giorno successivo; un’usanza che a Roma non viene mai osservata” (“Storia ecclesiastica”, libro 5, cap. 19).
Le ultime due citazioni dimostrano anche che è stata Roma a guidare l’apostasia e il cambiamento del Sabato. [443]
“L’opposizione al giudaismo ha introdotto molto presto la particolare festa della domenica al posto del Sabato… La festa della domenica, come tutte le altre feste, è sempre stata solo un’ordinanza umana, ed era ben lungi dalle intenzioni degli apostoli stabilire un comando divino a questo riguardo, ben lungi da loro, e dalla chiesa apostolica primitiva, trasferire la legge del Sabato alla domenica. Forse alla fine del secondo secolo si cominciò a fare una falsa applicazione di questo tipo, perché sembra che a quell’epoca gli uomini considerassero il lavoro domenicale come un peccato”.
NOTE – “Il primo riconoscimento dell’osservanza della domenica come dovere legale è stata una costituzione di Costantino nel 321 d.C., che stabilisce che tutti i tribunali di giustizia, gli abitanti delle città e le officine dovevano essere a riposo la domenica (venerabili die Solis), con un’eccezione a favore di coloro che erano impegnati nel lavoro agricolo” (Enciclopedia Britannica, nona edizione, articolo “Domenica”).
“Costantino il Grande fece una legge per tutto l’impero (321 d.C.) che prevedeva la domenica come giorno di riposo in tutte le città e i paesi; ma permise alla gente di campagna di eseguire il proprio lavoro” (Enciclopedia Americana, articolo “Sabbath”).
“Senza dubbio la prima legge, ecclesiastica o civile, con cui si sa che è stata ordinata l’osservanza sabbatica di quel giorno, è l’editto di Costantino, nel 321 d.C.” (Enciclopedia di Chambers, articolo “Sabbath”).
“Che tutti i giudici e gli abitanti delle città, e tutti gli altri mestieri riposino nel venerabile giorno del sole; ma che coloro che si trovano in campagna, in piena libertà, si dedichino all’agricoltura; perché spesso accade che nessun altro giorno sia così adatto per seminare il grano e piantare le viti; per evitare che il momento critico sfugga e che gli uomini perdano i beni concessi dal cielo” (3, tit. 12, 3).
NOTA – Questo editto, emanato da Costantino, sotto il quale si unirono per la prima volta la Chiesa cristiana e lo Stato romano, ha in un certo senso colmato la mancanza di un comando divino per l’osservanza della domenica e può essere considerato la legge domenicale originale e il modello a cui si sono ispirate tutte le leggi domenicali da allora [in poi]. È stato uno dei passaggi più importanti per la realizzazione e l’affermazione del cambiamento del Sabato. [444]
“Tutte le cose che era di dovere fare nel Sabato, le abbiamo trasferite al giorno del Signore” (“Commento ai Salmi”, Cox’s “Sabbath Literature” Vol. I, pag. 361).
NOTA – Il cambiamento del Sabato fu il risultato degli sforzi congiunti della Chiesa e dello Stato, e ci vollero secoli prima che fosse pienamente realizzato.
“Il sabato del settimo giorno fu… solennizzato da Cristo, dagli apostoli e dai cristiani primitivi, finché il Concilio di Laodicea non ne abolì del tutto l’osservanza… Il Concilio di Laodicea (364 d.C.)… stabilì per la prima volta l’osservanza del giorno del Signore” (“Dissertazione sul Sabato del Signore” di Prynne, pagina 163).
“I cristiani non devono giudaizzare il Sabato e stare in ozio in quel giorno, ma devono lavorare in quel giorno… Se, tuttavia, saranno trovati a giudaizzare [il Sabato], saranno esclusi da Cristo” (“Storia dei concili della Chiesa” di Hefele, Vol. II, pagina 316).
NOTE – Alcuni degli ulteriori passi compiuti dalle autorità ecclesiastiche e statali per realizzare questo cambiamento possono essere ricordati come segue:
“Nel 386, sotto Graziano, Valentiniano e Teodosio, fu decretato che tutte le controversie e gli affari dovevano cessare [la domenica]…
Tra le dottrine stabilite in una lettera di Papa Innocenzo I, scritta nell’ultimo anno del suo papato (416), c’è che il Sabato deve essere osservato come giorno di digiuno…
[in questo modo il Sabato sarebbe stato reso odioso rispetto alla domenica]
Nel 425, sotto Teodosio il Giovane, fu imposta l’astinenza dai teatri e dal circo [la domenica]…
Nel 538, in un concilio a Orléans… fu ordinato che tutto ciò che era permesso fare in precedenza durante la domenica fosse ancora lecito; ma che ci si astenesse dal lavorare all’aratro o nella vigna, il taglio, la mietitura, la trebbiatura, l’aratura e la siepe, per permettere alla gente di frequentare più comodamente la chiesa…
Verso il 590 papa Gregorio, in una lettera al popolo romano, denunciò come profeti dell’Anticristo quelli che sostenevano che il lavoro non deve essere fatto il settimo giorno” (“Legge della domenica” di James T. Ringgold, pagine 265-267).
L’ultimo paragrafo della citazione precedente indica che anche nel 590 d.C. c’erano persone nella Chiesa che osservavano e insegnavano l’osservanza del Sabato biblico, il settimo giorno.
“Non sapete voi che a chiunque vi offrite come servi per ubbidirgli, siete servi di colui al quale ubbidite…?” {Romani 6: 16}.
“Allora Gesù gli disse: «Vattene Satana, poiché sta scritto: «Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo»». Allora il diavolo lo lasciò…” {Matteo 4: 10-11}.
“È stata la Chiesa cattolica che, con l’autorità di Gesù Cristo, ha trasferito questo riposo alla domenica in ricordo della risurrezione di nostro Signore. Così l’osservanza della domenica da parte dei protestanti è un omaggio che essi rendono, loro malgrado, all’autorità della Chiesa [cattolica]” (“Plain Talk About the Protestantism of Today”, di Mons. Segur, pagina 213).
“E invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini” {Matteo 15: 9}.
“Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se il Signore è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui” {1 Re 18: 21}.
NOTA – In tempi di ignoranza è come che Dio chiude gli occhi a ciò che altrimenti sarebbe peccato; ma quando arriva la luce gli uomini sono chiamati a pentirsi (Atti 17: 30). Il periodo durante il quale i santi, i tempi e la legge di Dio dovevano essere nelle mani del Papato è ormai finito (Daniele 7: 25); la vera luce sulla questione del Sabato sta ora risplendendo e Dio sta inviando un messaggio al mondo, invitando gli uomini a temerLo e ad adorarLo e a tornare all’osservanza del Suo santo giorno di riposo, il Sabato del settimo giorno (Apocalisse 14: 6-12; Isaia 56: 1; Isaia 58: 1, 12-14. [445-446]
Il sigillo di Dio e il marchio dell’apostasia
“… sigilla questa legge fra i miei discepoli” {Isaia 8: 16}.
“Ora, o re, promulga il decreto e firma [o “sigilla”, KJV] il documento, in modo che non possa essere cambiato…” {Daniele 6: 8}.
NOTA – Grande autorità viene data a ciò che viene firmato, o sigillato, da un sovrano. Anticamente era consuetudine che i re usassero un anello, contenente il loro nome, le loro iniziali o il monogramma, a questo scopo. Izebel, moglie di Achab, “Scrisse delle lettere a nome di Acab, le sigillò con il sigillo di lui, e le mandò agli anziani e ai notabili che abitavano nella città di Nabot” {1 Re 21: 8}. Del decreto emanato sotto Assuero per l’uccisione di tutti gli ebrei in tutto l’Impero persiano, si dice che “il decreto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con il sigillo del re” {Ester 3: 12}.
Per essere completo, un sigillo ufficiale deve mostrare tre componenti:
(1) il nome del legislatore;
(2) la sua posizione ufficiale, il suo titolo o la sua autorità, e quindi il suo diritto di governare;
(3) il suo regno, o l’estensione del suo dominio e della sua giurisdizione.
Ad esempio: “Woodrow Wilson, presidente degli Stati Uniti”, “Giorgio IV, re di Gran Bretagna”, “Nicola II, zar di Russia”, etc… [447]
“Chiudi questa testimonianza, sigilla questa legge fra i miei discepoli” {Isaia 8: 16}.
“Non avrai altri dei davanti a me” {Esodo 20: 3}.
NOTA – Chi sia Colui di cui si parla qui, il comandamento stesso non lo dice. Una simile proibizione potrebbe provenire da qualsiasi entità. Qualsiasi pagano potrebbe rivendicarlo come un comando del suo dio e, per quanto riguarda il comandamento stesso, nessuno potrebbe confutare la sua affermazione.
No, nessuno di loro.
NOTA – Il secondo comandamento proibisce di fare e di inchinarsi davanti alle immagini, ma non rivela di per sé chi sia il vero Dio. Il terzo comandamento dice: “Non nominare il nome del Signore tuo Dio invano”, ma allo stesso modo non rivela il vero Dio e il datore della legge. Un adoratore del sole potrebbe dire di aver osservato questo comandamento per quanto riguarda il suo dio. Lo stesso vale per gli altri comandamenti a cui si fa riferimento. Negli ultimi cinque comandamenti il nome di Dio non viene nemmeno menzionato.
“Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato” {Esodo 20: 8-11}.
NOTA – Solo il quarto comandamento rivela il nome, l’autorità e il dominio dell’Autore di questa legge. In sei giorni (1) il Signore “Yhovah (yeh-ho-vaw)” (nome); (2) fece (ruolo, Creatore); (3) il cielo e la terra (dominio). Solo questo comandamento, quindi, contiene “il sigillo del Dio vivente”. Da ciò che viene rivelato in questo comandamento si evince a quale Dio ci si riferisce anche negli altri comandamenti. La grande verità rivelata qui dimostra che tutti gli altri dèi sono falsi dèi. Il comandamento del Sabato, quindi, contiene il sigillo di Dio; e il Sabato stesso, la cui osservanza è imposta dal comandamento, è indissolubilmente legato a questo sigillo; deve essere osservato in memoria del fatto che Dio è il Creatore di tutte le cose; ed è chiamato esso stesso “segno” o “sigillo” della conoscenza di questa grande verità (Esodo 31: 17; Ezechiele 20: 20).
“Esso è un segno perpetuo fra me e i figli d’Israele, poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, e il settimo giorno si riposò e fu ristorato” {Esodo 31: 17}.
NOTA – Il Sabato è il segno, o sigillo del vero Dio, il Creatore.
“E santificate i miei sabati; essi saranno un segno tra me e voi, affinché sappiate che io sono il Signore vostro Dio” {Ezechiele 20: 20}.
“… Badate bene di osservare i miei sabati, perché è un segno fra me e voi per tutte le vostre generazioni, affinché conosciate che io sono l’Eterno che vi santifica” {Esodo 31: 13}.
NOTA – Il Sabato è il grande segno della potenza creatrice di Dio ovunque e comunque si manifesti, sia nella creazione che nella redenzione; perché la redenzione è ri-creazione della creazione. Per redimere è necessaria la stessa potenza che per creare. “O Dio crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito saldo” {Salmi 51: 10}. “Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo” {Efesini 2: 10}. Ad ogni ricorrenza del Sabato, Dio intende richiamare alla mente Lui come Colui che ci ha creati e la cui grazia e potenza santificante operano in noi per renderci idonei al Suo regno eterno. [448]
“Dopo queste cose, vidi quattro angeli che stavano in piedi ai quattro angoli della terra e trattenevano i quattro venti della terra, perché non soffiasse vento sulla terra né sul mare né su alcun albero. Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente, e gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: «Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte i servi del nostro Dio». Quindi udii il numero di quelli che erano stati segnati: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d’Israele” {Apocalisse 7: 1-4}, (Vedi Ezechiele 9: 1-6).
“Poi vidi l’Agnello che stava in piedi sul monte di Sion, e con lui erano centoquarantaquattromila persone che avevano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulle loro fronti” {Apocalisse 14: 1}.
NOTA – Il sigillo di Dio e il nome del Padre devono riferirsi alla stessa cosa. Il sigillo è il segno o il timbro della perfezione, e il nome di Dio indica il Suo carattere, che è la perfezione. Perciò, il Sabato di Dio osservato in santità, così come Dio ha ordinato che fosse osservato, è un segno di ciò: la perfezione del carattere. Quando questo sigillo sarà finalmente posto sul popolo di Dio, sarà la prova che la Sua grazia e la Sua potenza santificante hanno fatto il loro lavoro e hanno preparato tale popolo per il cielo. Nel mondo a venire, tutti osserveranno il Sabato e avranno quindi questo sigillo o segno di santificazione, santità e perfezione del carattere (Isaia 66: 22-23). [449]
“Sulla loro bocca non è stata trovata menzogna, perché sono irreprensibili davanti al trono di Dio” {Apocalisse 14: 5}.
“Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” {Apocalisse 14: 12}.
“Un terzo angelo li seguì dicendo a gran voce: «Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio” {Apocalisse 14: 9-10}.
NOTA – La bestia rappresenta il Papato; l’immagine della bestia rappresenta un altro organo ecclesiastico che domina il potere civile [il protestantesimo apostata]. E come contraffazione del sigillo di Dio c’è il marchio della bestia, il marchio dell’apostasia. Contro questo falso e idolatrico culto e per salvaguardare gli uomini dal non ricevere questo marchio, Dio invia questo solenne avvertimento.
“Inoltre faceva sì [la bestia con due corna] che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte” {Apocalisse 13: 16}.
NOTA – La bestia a due corna rappresenta gli Stati Uniti d’America. Man mano che questa nazione rinnegherà i suoi principi di libertà civile e religiosa e diventerà una potenza persecutrice, altre nazioni seguiranno il suo esempio nell’opprimere coloro che rifiutano di rendere la loro fedeltà a Dio. [450]
“Domanda: Come dimostrate che la Chiesa ha il potere di comandare feste e giorni sacri?
Risposta: con l’atto stesso di cambiare il Sabato in domenica, cosa che i protestanti accettano” (“Abridgment of Christian Doctrine”, del Rev. Henry Tuberville, D.D., pagina 58).
NOTE – In una lettera scritta nel novembre 1895, il signor H. F. Thomas, cancelliere del cardinale Gibbons, rispondendo alla domanda se la Chiesa cattolica sostenesse di aver cambiato il Sabato, disse: “Certamente la Chiesa cattolica sostiene che il cambiamento è stato un suo atto… e tale atto è il segno della sua autorità ecclesiastica nelle questioni religiose”.
Essendo il vero Sabato il segno della fedeltà al vero Dio, è naturale che il falso sabato sia considerato un segno di fedeltà all’apostasia.
“L’osservanza della domenica da parte dei protestanti è un omaggio che essi rendono, loro malgrado, all’autorità della Chiesa cattolica” (“Plain Talk about the Protestantism of Today”, di Monsignor Segur, pagina 213).
NOTA – L’affermazione qui fatta è vera e la piena consapevolezza di tale fatto porterà coloro che onestamente, ma ignorantemente, hanno finora osservato la domenica come Sabato, a rifiutarsi di rendere omaggio all’apostasia e a ritornare all’osservanza di quello che è il segno della fedeltà al cielo, l’unico giorno di riposo settimanale che Dio, nella Sua Parola, ha comandato agli uomini di osservare come santo, il settimo giorno, il Sabato.
“Il dragone allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei, che custodisce i comandamenti di Dio ed ha la testimonianza di Gesù Cristo” {Apocalisse 12: 17}.
“E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero uccisi. Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte, e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome” {Apocalisse 13: 15-17}.
“E vidi come un mare di vetro, misto a fuoco e, in piedi sul mare di vetro, quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia, sulla sua immagine, sul suo marchio e sul numero del suo nome. Essi avevano le cetre di Dio” {Apocalisse 15: 2}. [451]
Il giorno del Signore
“Mi trovai nello Spirito nel giorno del Signore…” {Apocalisse 1: 10}.
“Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio. Egli (la Parola) era nel principio con Dio” {Giovanni 1: 1-2}.
“di manifestare a tutti la partecipazione del mistero che dalle più antiche età è stato nascosto in Dio, il quale ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo” {Efesini 3: 9}.
“Dio, dopo aver anticamente parlato molte volte e in svariati modi ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo di suo Figlio… per mezzo del quale ha anche fatto l’universo [o “i mondi”, KJV]” {Ebrei 1: 1-2}.
“poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili… tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui, Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui” {Colossesi 1: 16-17}.
“Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta” {Giovanni 1: 3}.
“Poi disse loro: «Il sabato è fatto…” {Marco 2: 27}.
Dal Cristo.
NOTA – Questa conclusione è inevitabile. Se tutte le cose sono state fatte da Cristo, e senza di Lui non è stato fatto nulla di ciò che è stato fatto, e il Sabato è una delle cose fatte, ne consegue che il Sabato deve essere stato fatto [o istituito] da Cristo. E se è così, il Sabato deve essere il giorno del Signore.
“Pertanto il settimo giorno, Dio terminò l’opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l’opera che aveva fatto” {Genesi 2: 2}.
NOTA – Se tutte le cose sono state fatte da Gesù Cristo, allora Egli, con il Padre, si è riposato il settimo settimo giorno da tutto il Suo lavoro nell’opera della creazione.
“E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio si riposò da tutta l’opera che aveva creato e fatto” {Genesi 2: 3}.
NOTA – E poiché questa benedizione e questa santificazione del giorno facevano parte della creazione del Sabato, così come il riposo stesso in tale giorno, anche queste cose devono essere state fatte da Cristo, perché il Sabato è stato fatto da Lui [Gesù si è sia riposato durante il primo settimo giorno dopo la creazione, e ha sia istituito il Sabato come giorno benedetto e santificato].
“affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre…” {Giovanni 5: 23}.
“Io e il Padre siamo uno” {Giovanni 10: 30}.
NOTA – Osservando il Sabato, quindi, onoriamo Cristo in egual misura con il Padre.
“Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com’era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere” {Luca 4: 16}.
“Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore” {Giovanni 15: 10}.
“poi esse tornarono a casa e prepararono gli aromi e gli unguenti, e durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento” {Luca 23: 56}.
“E Paolo, secondo il suo solito, entrò da loro e per tre sabati presentò loro argomenti tratti dalle Scritture” {Atti 17: 2}, (Vedi Atti 13: 14, 42, 44; Atti 16: 13; Atti 18: 1-4, 11).
“ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo Dio” {Esodo 20: 10}.
“… dallo Spirito di Cristo che era in loro…” {1 Pietro 1: 11}.
“Se tu trattieni il piede dal violare il sabato, dal fare i tuoi affari nel mio santo giorno, se chiami il sabato delizia, il giorno santo dell’Eterno, degno di onore…” {Isaia 58: 13}.
Non lo fa mai.
NOTA – Non abbiamo bisogno di fare congetture su quale sia il giorno del Signore, se prendiamo come guida la Parola di Dio. Quindi il giorno del Signore, in cui Giovanni fu rapito nello spirito sull’isola di Patmos, fu il Sabato. [454]
Il settimo giorno.
NOTA – Nessun altro giorno della settimana in tutta la Bibbia è rivendicato da Dio come Suo giorno [oltre al Sabato]. Durante il secondo, il terzo e il quarto secolo dell’era cristiana, quando l’apostasia arrivò come un fiume in piena, gli uomini, senza alcun mandato o comando della Scrittura, pensando di rendere onore a Cristo e di fare un dispetto ai Giudei che Lo avevano crocifisso, cominciarono a trascurare il Sabato del quarto comandamento e a onorare il giorno della settimana in cui Cristo risuscitò dai morti, il primo, come “giorno del Signore”, finché il Sabato fu quasi del tutto perso di vista e la domenica prese generalmente il suo posto. Ma questo cambiamento nell’immutabile legge divina non era giustificato più di quanto non lo fossero altri errori e cambiamenti che si insinuarono nella professata chiesa cristiana dello stesso periodo, come l’astensione dalle carni il venerdì in onore della crocifissione, il culto della Vergine Maria, la messa, il purgatorio, le indulgenze, le preghiere per i morti, il culto dei santi e il papa, come vicariato umano di Cristo. Non vi è alcuna autorità divina per l’uno che per gli altri. Sono tutti arrivati a causa dell’apostasia. La Bibbia conosce un solo Dio vero e vivente, un solo Legislatore, un solo Mediatore tra Dio e gli uomini, un solo Signore e Salvatore Gesù Cristo, un solo corpo, un solo Spirito, una sola speranza, una sola fede, un solo battesimo e un solo Sabato (Vedi Geremia 10: 10-12; Apocalisse 14: 6-7; 1 Timoteo 2: 5; Efesini 4: 4-6; Esodo 20: 8-11).
Camminare come Lui
“Cristo ha sofferto per noi, lasciandoci un esempio, affinché seguitate le sue orme” {1 Pietro 2: 21}.
“Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui” {1 Giovanni 2: 6}.
“Cristo ha sofferto per noi, lasciandoci un esempio, affinché seguitate le sue orme” {1 Pietro 2: 21}.
“Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore” {Giovanni 15: 10}.
“Questo infatti è l’amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi” {1 Giovanni 5: 3}.
“Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” {Ebrei 13: 8}.
La risposta è: lo sapevano e lo hanno anche dichiarato pubblicamente.
Scrittori della Chiesa d’Inghilterra:
Arcidiacono Farrar: “Il Sabato è il settimo giorno della settimana. La Chiesa cristiana non ha fatto un trasferimento formale, ma graduale e quasi inconsapevole, dall’uno all’altro giorno” (“La voce dal Sinai”, pag. 163-167).
Canonico Eyton (di Westminster): “Nel Nuovo Testamento non c’è nessuna parola, nessun accenno, all’astensione dal lavoro la domenica. L’osservanza del mercoledì delle ceneri o della Quaresima sta esattamente sullo stesso piano dell’osservanza della domenica. Il decreto di Costantino fu il primo passo pubblico per stabilire il primo giorno della settimana come giorno di riposo secolare e di culto religioso. Nel riposo della domenica non vi è alcuna legge divina” (“I dieci comandamenti”, Trubners & Co).
Il canonico Knox-Little, rispondendo a coloro che citano l’esempio di Cristo contro il ritualismo dell’Alta Chiesa, dice: “È certo che nostro Signore, quando era sulla terra, ha osservato il Sabato e non la domenica. Se sono coerenti, come ho detto, devono osservare il Sabato e non la domenica come giorno di riposo” (“Sacerdotalism”, Longman Company).
Sir William Domville: “Dall’era cristiana dovettero trascorrere secoli prima che la domenica fosse osservata dai cristiani come sabato” (8, pagina 291).
Scrittori di altre chiese:
Vescovo Grimelund, Norvegia (luterano): “I cristiani dell’antica Chiesa distinsero molto presto il primo giorno della settimana, la domenica, non come Sabato, ma come giorno di riunione della Chiesa, per studiare insieme la Parola di Dio”.
Dr. R. W. Dale (Congregazionalista britannico): “È abbastanza chiaro che, per quanto rigidamente o devotamente possiamo trascorrere la domenica, non stiamo osservando il Sabato… Il sabato è stato fondato su uno specifico comando divino. Non possiamo invocare un simile comando per l’osservanza della domenica…. Non c’è una sola riga nel Nuovo Testamento che suggerisca che incorriamo in una qualche sanzione violando la presunta santità della domenica” (“I dieci comandamenti”, Hodder and Stoughton, pagine 106-107).
Dr. Lyman Abbott (Congregazionalista americano): “L’idea corrente che Cristo e i Suoi apostoli abbiano autoritariamente sostituito il primo giorno al settimo è assolutamente priva di qualsiasi autorità nel Nuovo Testamento” (Unione Cristiana, 26 giugno 1890).
Dr. Edward T. Hiscock (battista): “C’era e c’è il comandamento di ‘santificare il Sabato’, ma quel Sabato non era la domenica. Tuttavia, si dirà facilmente, e con un certo trionfo, che il Sabato è stato trasferito dal settimo al primo giorno della settimana… Ma dove si può trovare la documentazione di una tale transazione? Non nel Nuovo Testamento, assolutamente no” (The New York Examiner, 16 novembre 1893).
Dr. D. H. Lucas (Discepolo): “Non c’è alcuna autorità scritturale diretta per designare il primo giorno come giorno del Signore” (Oracolo Cristiano, 23 gennaio 1890).
Cardinale Gibbons (cattolico): “Si può leggere la Bibbia dalla Genesi all’Apocalisse, e non si troverà una sola riga che autorizza la santificazione della domenica” (“La fede dei nostri padri”, edizione 1892, pagina 111).
Uno dei vincitori premiato dell’Unione americana delle scuole domenicali: “Fino al momento della morte di Cristo, non era stato fatto alcun cambiamento nel giorno… Per quanto risulta dalla documentazione, essi [gli apostoli] non diedero alcun comando esplicito che imponesse l’abbandono del sabato del settimo giorno per l’osservanza del primo giorno della settimana”.
Enciclopedie e manuali ecclesiastici:
Dizionario del cristianesimo antico: “La nozione di una sostituzione formale, da parte dell’autorità apostolica, dal Sabato ebraico al primo giorno del Signore [cioè la domenica]… non ha alcun fondamento, né nelle Sacre Scritture né nell’antichità cristiana” (Articolo “Sabbath”, Smith and Cheetham).
Enciclopedia di teologia biblica: “Bisogna confessare che nel Nuovo Testamento non c’è alcuna legge riguardante il primo giorno” (Articolo “Sabbath”, McClintock and Strong).
Compendio teologico metodista episcopale, di Amos Binney: “È vero, non c’è alcun comando positivo per il battesimo dei bambini… Né c’è alcun comando per santificare il primo giorno della settimana” (Pagine 180-181).
Manuale della dottrina cristiana: “C’è forse nel Nuovo Testamento un comando per cambiare il giorno del riposo settimanale dal Sabato?”.
Spiegazione del catechismo protestante episcopale: “Il giorno è stato cambiato dal settimo al primo giorno. Il giorno è ora cambiato dal settimo al primo giorno… ma poiché non incontriamo alcuna indicazione scritturale per il cambiamento, possiamo concludere che è stato fatto dall’autorità della chiesa”. [456]
“tra voi stessi sorgeranno degli uomini che proporranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli” {Atti 20: 30}.
NOTA – “Nell’intervallo tra i giorni degli apostoli e la conversione di Costantino, la comunità cristiana cambiò aspetto… Riti e cerimonie di cui né Paolo né Pietro hanno mai sentito parlare, si sono insinuati silenziosamente nella pratica, per poi essere rivendicate come istituzioni divine” (Prefazione di W. D. Killen, presbiteriano, “The Ancient Church”).
“E invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini” {Matteo 15: 9}.
“Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata sarà sradicata” {Matteo 15: 13}. [457]
Il Sabato nella storia
“affinché si adempisse la parola dell’Eterno… finché il paese avesse osservato i suoi sabati” {2 Cronache 36: 21}.
“Pertanto il settimo giorno, Dio terminò l’opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l’opera che aveva fatto. E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio si riposò da tutta l’opera che aveva creato e fatto” {Genesi 2: 2-3}.
La settimana.
NOTE – “Una delle più sorprendenti conferme della storia mosaica della creazione è l’adozione generale della divisione del tempo in settimane, che si estende dagli Stati cristiani d’Europa alle remote coste dell’Indostan (Isola dell’India), e che ha prevalso allo stesso modo tra gli Ebrei, gli Egiziani, i Cinesi, i Greci, i Romani e i barbari del nord, tutte nazioni che avevano pochissimi o quasi nessun rapporto le une con le altre, e non erano nemmeno conosciute per nome dagli Ebrei” (“Introduzione allo studio critico e alla conoscenza delle Sacre Scritture” Vol. I, pag. 69, edizione 1841).
“Sette è stato il numero antico e onorato tra le nazioni della terra. Fin dall’inizio hanno misurato il loro tempo con le settimane. L’origine di ciò era il Sabato di Dio, come Mosè ha spiegato nei suoi scritti” (“Breve dissertazione sui primi tre capitoli della Genesi”, del Dr. Lyman Coleman, pagina 26).
(Genesi 7: 4, 10 e Genesi 8: 10, 12) mostrano che la settimana era conosciuta già prima del diluvio. [458]
Si, è generalmente riconosciuto come tale.
NOTA – Alcuni anni fa il defunto dottor William Mead Jones, di Londra, ha pubblicato una “Carta della settimana”, che mostra lo stile del ciclo settimanale e le denominazioni dei diversi giorni della settimana in centosessanta lingue diverse. Questo grafico mostra in modo molto chiaro che il periodo di sette giorni, o settimana, era conosciuto fin dai tempi più antichi, e che in non meno di centootto di queste lingue il settimo giorno è designato come Sabato, o giorno santo. Da questa tabella si evince quanto segue:
Inglese: The Sabbath; The seventh day
Ebraico: Shabbath
Greco: Sabbaton
Latino: Sabbatum
Arabo: Assabt
Persiano: Shambin
Armeno: Shapat
Turco: Yomessabt
Abissino: Sanbat
Russo: Subbota
Polacco: Sobota
Hindustani: Shamba
Malese: Ari-Sabtu
Afgano: Shamba
Tedesco: Samstag
Prussiano: Sabatico
Francese: Samedi
Italiano: Sabato
Spagnolo: Sabado
Portoghese: Sabbado [459]
“Così avverrà che, se ascolterete attentamente», dice l’Eterno, «se non farete entrare alcun peso per le porte di questa città in giorno di sabato, ma santificherete il giorno di sabato e non farete in esso alcun lavoro, allora i re e i principi che siedono sul trono di Davide entreranno per le porte di questa città montati su carri e su cavalli, essi, i loro principi, gli uomini di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme; e questa città sarà abitata per sempre” {Geremia 17: 24-25}.
“Ma se non mi ascolterete, santificando il giorno di sabato: non portando pesi e non introducendoli per le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle sue porte; esso divorerà i palazzi di Gerusalemme e non si estinguerà” {Geremia 17: 27}.
“Nebukadnetsar portò a Babilonia tutti gli oggetti della casa di DIO, grandi e piccoli, i tesori della casa dell’Eterno e i tesori del re e dei suoi capi. Poi incendiarono la casa di DIO, demolirono le mura di Gerusalemme, diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e ne distrussero tutti gli oggetti di valore” {2 Cronache 36: 18-19}.
“affinché si adempisse la parola dell’Eterno pronunciata per bocca di Geremia, finché il paese avesse osservato i suoi sabati. Infatti esso osservò il sabato…” {2 Cronache 36: 21}.
NOTA – La cattività babilonese di Israele, sotto Nabucodonosor e i suoi figli, fu lunga settant’anni perché per 420 anni, o per sei volte settanta anni, dai giorni di Salomone fino al tempo di Nabucodonosor, essi avevano ampiamente dimenticato di osservare il Sabato (Vedi Ezechiele 22: 8, 26; Geremia 25: 8-11; Geremia 17: 24, 27; 2 Cronache 36: 15-21). I settant’anni di desolazione compensarono i 420 anni di profanazione del Sabato. Così durante il millennio, o i mille anni dopo il secondo avvento di Cristo, tutta la terra rimarrà desolata, la terra avrà il suo Sabato, per mille anni, perché per seimila anni gli abitanti del mondo hanno ignorato il Sabato. Questo periodo e questa condizione sono indicati in (Apococalisse 20: 1-4; Isaia 24: 1-6; Geremia 4: 23-27). I periodi di riposo e di desolazione della terra sono compensazioni sabbatiche divinamente stabilite per l’irreligiosità dell’uomo, che si manifesta nella profanazione del Sabato. Sono lezioni impressionanti sull’importanza di osservare il Sabato del settimo giorno e sui risultati dell’infrazione e della non osservanza di esso. [460]
“Allora rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: «Che cos’è questo male che fate profanando il giorno di sabato? Non fecero i nostri padri la stessa cosa? E non fece il nostro Dio cadere su di noi e su questa città tutta questa calamità? Ma voi fate venire maggior ira su Israele, profanando il sabato!»” {Neemia 13: 17-18}.
“Sei pure disceso sul monte Sinai, hai parlato loro dal cielo e hai dato loro giusti decreti e leggi di verità, buoni statuti e comandamenti. Hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato…” {Neemia 9: 13-14}.
NOTA – Si noti che questo testo non dice che Dio fece il Sabato in quel momento, ma semplicemente che lo fece conoscere a Israele allora. Essi lo avevano in gran parte dimenticato durante la permanenza in Egitto.
“Poi venne a Nazaret, dove era cresciuto e, com’era solito fare in giorno di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò per leggere” {Luca 4: 16}.
“È dunque lecito fare del bene in giorno di sabato ” {Matteo 12: 12}.
NOTE – William Prynne dice: “È certo che Cristo stesso, i Suoi apostoli e i cristiani primitivi, per un buon periodo di tempo, hanno osservato costantemente il Sabato del settimo giorno”. [461]
Morer, un dotto ecclesiastico della Chiesa d’Inghilterra, afferma: “I cristiani primitivi avevano una grande venerazione per il Sabato e trascorrevano il giorno in devozione e sermoni. E non c’è da dubitare che abbiano derivato questa pratica dagli stessi apostoli, come dimostrano diverse Scritture a questo scopo” (“Dialoghi sul Giorno del Signore”, pagina 189).
Lo storico Neander dice: “L’opposizione al giudaismo introdusse molto presto la festa particolare della domenica al posto del Sabato… La festa della domenica, come tutte le altre feste, è sempre stata solo un’ordinanza umana, ed era ben lungi dalle intenzioni degli apostoli stabilire un comando divino a questo riguardo, lungi da loro, e dalla Chiesa apostolica iniziale, di trasferire la legge del Sabato alla domenica. Forse alla fine del secondo secolo si cominciò a fare una falsa applicazione di questo tipo, perché sembra che a quell’epoca gli uomini considerassero il lavoro domenicale come un peccato”.
Il dottor Lyman Abbott dice: “L’idea corrente che Cristo e i Suoi apostoli abbiano sostituito autoritariamente il primo giorno della settimana con il settimo è assolutamente priva di qualsiasi autorità nel Nuovo Testamento”.
L’arcidiacono Farrar dice: “La Chiesa cristiana non ha fatto un trasferimento formale, ma graduale e quasi inconsapevole, da un giorno all’altro”.
Nel 196 d.C., Vittore, vescovo di Roma, tentò di imporre a tutte le Chiese l’usanza romana di far celebrare la Pasqua, come viene comunemente chiamata, ogni anno di domenica (Vedi “Storia dei Papi” di Bower, Vol. I, pagg. 18-19).
NOTA – Il dottor Bower, nella sua “Storia dei Papi”, Vol. I, pagina 18, definisce questo “il primo saggio di usurpazione papale”.
“La questione relativa all’osservanza della Pasqua, suscitata al tempo di Aniceto e Policarpo, e successivamente in quello di Vittore, era ancora indecisa. Fu uno dei motivi principali per cui fu convocato il Concilio di Nizza, essendo l’argomento più importante da considerare dopo la controversia ariana” (“Historical View of the Council of Nice” di Boyle, pagina 23, edizione 1836). [462]
“Il giorno di Pasqua fu fissato alla domenica immediatamente successiva al plenilunio più vicino all’equinozio di primavera”.
“Non abbiamo nulla in comune con la marmaglia ostile degli ebrei”.
Emanò un editto che imponeva “ai giudici, agli abitanti della città e agli addetti a tutti i mestieri” di riposare nel “venerabile giorno del sole” (Cfr. Enciclopedia Britannica, articolo “Domenica”, pagina 443).
“Tutte le cose che era doveroso fare di Sabato, le abbiamo trasferite al giorno del Signore” (“Commento ai Salmi” di Eusebio, citato in “Sabbath Literature” di Cox, Vol. I, pag. 361).
Egli cambiò ufficialmente il titolo del primo giorno, chiamandolo “GIORNO DEL SIGNORE” (Vedi “Historia Ecclesiastica”, di M. Ludovicum Lucium, cent. 4, cap. 10, pagine 739, 740, edizione Basilea, 1624).
Canone 29. “I cristiani non devono essere oziosi giudaizzando il Sabato, ma devono lavorare in quel giorno; tuttavia devono onorare il giorno del Signore in modo particolare” (“Storia dei concili della Chiesa”, Charles Joseph Hefele, Vol. II, pag. 316).
“Fino al V secolo, l’osservanza del Sabato ebraico fu continuata nella Chiesa cristiana” (“Ancient Christianity Exemplified” di Lyman Coleman, cap. 26, sec. 2).
“Sebbene quasi tutte le chiese del mondo celebrino i sacri misteri il Sabato di ogni settimana, i cristiani di Alessandria e di Roma, a causa di un’antica tradizione, si rifiutano di farlo” (Storia ecclesiastica di Socrate, libro 5, cap. 22).
“Osservavano il giorno di Sabato, osservavano l’ordinanza del battesimo secondo la Chiesa primitiva, istruivano i loro figli negli articoli della fede cristiana e nei comandamenti di Dio” (5, sec. 4).
“Carlstadt sosteneva l’autorità divina del Sabato dall’Antico Testamento” (“Vita di Lutero”, del dottor Barnes Sears, pagina 402).
“In effetti, se Carlstadt scrivesse ancora sul Sabato, la domenica dovrebbe cedere il posto, e il Sabato deve essere osservato come santo”.
“Domanda: Avete un altro modo per dimostrare che la Chiesa ha il potere di istituire le feste?
Risposta: Se non avesse avuto questo potere, non avrebbe potuto fare ciò in cui tutti i religiosi moderni sono d’accordo con lei, cioè non avrebbe potuto sostituire l’osservanza del Sabato il settimo giorno, con l’osservanza della domenica, primo giorno della settimana. Cambiamento per il quale non esiste alcuna autorità scritturale” (Catechismo di Stephen Keenan, pagina 174).
NOTA – Per mancanza di luce e di indagini sufficienti, e a causa degli sforzi di alcuni che si sono opposti al Sabato durante la Riforma, la domenica è stata portata dal cattolicesimo nella chiesa protestante, ed è ora custodita come un’istituzione del Signore. È chiaro, tuttavia, che non si tratta di una sua creazione, ma piuttosto dell’opera e del risultato dell’apostasia. Ma un messaggio si sta ora diffondendo per risvegliare la verità su questo punto e per chiedere una vera e propria riforma sulla questione del Sabato. [463]
La riforma del Sabato
“Se tu trattieni il piede dal violare il sabato, dal fare i tuoi affari nel mio santo giorno” {Isaia 58: 13}.
“E invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini” {Matteo 15: 9}.
“Dio infatti ha comandato così: «Onora il padre e la madre»… Voi invece dite: «Chiunque dice al padre o alla madre: Tutto ciò con cui potrei sostenerti è stato offerto a Dio», egli non è più obbligato a onorare suo padre e sua madre…” {Matteo 15: 4-6}.
“Così facendo, voi avete annullato il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione” {Matteo 15: 6}.
NOTA – Con un’offerta o una donazione delle loro proprietà al servizio del tempio [dopo la loro morte], i farisei insegnavano che un uomo poteva essere liberato dai doveri imposti dal quinto comandamento; [loro insegnavano che non era più necessario quindi prendersi cura dei propri genitori ormai anziani]. [464]
“Sai tu che a sentire queste parole i farisei si sono scandalizzati?” {Matteo 15: 12}.
“Ma egli, rispondendo, disse: «Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata sarà sradicata” {Matteo 15: 13}.
NOTA – Ciò che è vero per il quinto comandamento è vero per ogni altro comandamento. Se per tradizione gli uomini mettono da parte qualche altro comandamento di Dio, le parole di Cristo ai farisei sono ugualmente applicabili a loro. Essi sono colpevoli di aver reso nullo il comandamento di Dio e di aver istituito un culto vano.
“poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato” {Esodo 20: 11}.
“Domanda: La Chiesa [cattolica] ha il potere di modificare i comandamenti di Dio?
Risposta: Al posto del settimo giorno e delle altre feste stabilite dall’antica legge, la Chiesa ha prescritto le domeniche e i giorni santi da riservare al culto di Dio; e questi siamo ora obbligati a osservare… al posto dell’antico sabato” (“Il cristiano cattolico istruito”, del Rev. Dr. Challoner, pagina 211).
NOTA – “Noi cattolici, quindi, abbiamo esattamente la stessa autorità per la santificazione della domenica, anziché del Sabato, che abbiamo per ogni altro articolo del nostro credo; vale a dire, l’autorità della ‘chiesa del Dio vivente, colonna e fondamento della verità’ {1 Timoteo 3: 15}; mentre, voi che siete protestanti non avete alcuna autorità per questo [cambiamento]; perché non c’è alcuna autorità per questo nella Bibbia, e non ammetterete che ci possa essere autorità per questo altrove. Sia voi che noi seguiamo di fatto la tradizione in questa materia; ma noi la seguiamo credendo che sia parte della Parola di Dio e che la Chiesa ne sia il custode e l’interprete divinamente designato; voi la seguite denunciandola continuamente come una guida fallibile e infida, che spesso “rende nullo il comandamento di Dio” (“Clifton Tracts”, Vol. IV, articolo “Una domanda per tutti i cristiani della Bibbia”, pag. 15).
“che dalla potenza di Dio mediante la fede siete custoditi, per la salvezza che sarà prontamente rivelata negli ultimi tempi” {1 Pietro 1: 5}.
“Così dice l’Eterno: «Osservate il diritto e praticate la giustizia perché la mia salvezza, sta per venire e la mia giustizia per essere rivelata. Beato l’uomo che agisce così e il figlio dell’uomo che si attiene a questo, che osserva il sabato senza profanarlo e che trattiene la sua mano dal fare qualsiasi male»” {Isaia 56: 1-2}.
[No, è estesa a tutti gli abitanti della terra].
“I figli degli stranieri che si sono uniti all’Eterno per servirlo, per amare il nome dell’Eterno e per essere suoi servi, tutti quelli che osservano il sabato senza profanarlo e si attengono fermamente al mio patto, li condurrò sul mio monte santo e li riempirò di gioia nella mia casa d’orazione, i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa di orazione per tutti i popoli»” {Isaia 56: 6-7}.
NOTA – È evidente da queste Scritture che nell’ultimo giorno, quando gli uomini aspetteranno l’apparizione del Salvatore, ci sarà una chiamata per coloro che amano veramente il Signore a separarsi dal mondo, ad osservare il vero Sabato del Signore e ad allontanarsi da ogni male. [465]
“Grida a squarciagola, non risparmiarti; alza la tua voce come una tromba e dichiara al mio popolo le sue trasgressioni e alla casa di Giacobbe i suoi peccati” {Isaia 58: 1}.
“Se tu trattieni il piede dal violare il sabato, dal fare i tuoi affari nel mio santo giorno, se chiami il sabato delizia, il giorno santo dell’Eterno, degno di onore, se lo onori astenendoti dai tuoi viaggi, dallo sbrigare i tuoi affari e dal parlare dei tuoi problemi, allora troverai il tuo diletto nell’Eterno, e io ti farò cavalcare sulle alture della terra e ti darò da mangiare l’eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca dell’Eterno ha parlato” {Isaia 58: 13-14}.
NOTA – Il Sabato di Dio non è lo stesso “sabato” di oggi, predicato dalla maggioranza dei cristiani, che definiscono la domenica come santa e onorevole. Da molti il vero Sabato è stigmatizzato come “ebraico”. Il Signore aveva previsto che ciò sarebbe avvenuto in questa epoca e ha ispirato il profeta a scrivere queste parole: ” Se tu trattieni il piede dal violare il sabato…”.
È un’espressione forte, che indica che molti avrebbero calpestato il giorno di Dio e vi avrebbero fatto i propri piaceri, invece di cercare Dio e di onorarlo osservando il Sabato santo.
“I tuoi riedificheranno le antiche rovine, e tu rialzerai le fondamenta di molte generazioni passate; così sarai chiamato il riparatore di brecce, il restauratore dei sentieri per abitare nel paese” {Isaia 58: 12}.
“I suoi sacerdoti violano la mia legge e profanano le mie cose sante; non distinguono fra santo e profano, non fanno conoscere la differenza tra l’impuro e il puro e distolgono i loro occhi dai miei sabati, per cui io sono profanato in mezzo a loro” {Ezechiele 22: 26}.
“I suoi profeti intonacano per loro con malta che non regge avendo visioni false e proferendo divinazioni bugiarde per loro, e dicono: Così dice il Signore, l’Eterno mentre l’Eterno non ha parlato” {Ezechiele 22: 28}.
NOTE – La malta non temperata non regge e non resiste alla prova. Così è per le ragioni addotte per l’osservanza della domenica invece del Sabato biblico, il settimo giorno. Esse non solo sono insensate e insostenibili di per sé, ma sono del tutto incoerenti, contraddittorie e distruttive tra di loro. Sono come i testimoni utilizzati dai capi ebrei per condannare Cristo. Di questi si legge: “Ora i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio, cercavano qualche testimonianza contro Gesù, per farlo morire; ma non ne trovavano. Molti infatti deponevano il falso contro di lui; ma le loro testimonianze non erano concordi” {Marco 14: 55-56}. La mancanza di accordo tra loro era di per sé una prova della falsità della loro testimonianza. In nulla, forse, la mancanza di accordo è meglio illustrata che nelle ragioni addotte per l’osservanza della domenica. [466]
Si noti quanto segue:
Uno dice che il Sabato è stato cambiato dal settimo al primo giorno della settimana. Un altro dice che il comandamento del Sabato richiede solo un giorno di riposo dopo sei di lavoro, e quindi non c’è stato alcun cambiamento. Alcuni sostengono che tutti dovrebbero osservare la domenica, perché, anche se, come affermano, Dio non ha stabilito un giorno particolare, tuttavia è necessario un riposo in un giorno qualsiasi come Sabato. Altri, per evitare le pretese della legge di Dio, affermano che il precetto del Sabato è una di quelle ordinanze che è stata contro di noi, contraria a noi, cancellata e inchiodata alla croce. Tuttavia, ammettono che un giorno di riposo e di convocazione è necessario, e quindi dicono che sia stato scelto il giorno della risurrezione di Cristo.
Un’altra classe afferma di ritenere impossibile sapere quale sia il settimo giorno, anche se non ha difficoltà ad accertare quale sia il primo. Mentre alcuni sono così audaci da dichiarare che la domenica sia il settimo giorno originale. Altri, con altrettanta certezza, affermano che coloro che osservano il settimo giorno cercano di essere giustificati dalla legge e sono caduti dalla grazia. Un’altra classe, con vedute più liberali, dice di credere che ognuno debba essere pienamente persuaso nella propria mente, se osservare questo o quel giorno, o nessuno.
Ancora, come se avessero trovato l’anello mancante nell’argomentazione, dichiarano che è impossibile osservare il settimo giorno su una terra rotonda che gira su sé stessa; eppure, strano a dirsi, non trovano alcuna difficoltà a osservare la domenica ovunque, e credono che sia proprio questo giorno a dover essere osservato in tutto il mondo!
Infine, cosa più terribile e presuntuosa di tutte le altre, alcuni, come l’antico Erode che uccise tutti i bambini di Betlemme per essere sicuro di uccidere Cristo, sono arrivati a insegnare che tutti i dieci comandamenti sono stati aboliti, per evitare il dovere imposto dal quarto. Ma come nel caso di Erode, l’Unto di Dio sfuggì al colpo omicida di questo re malvagio, così nel giudizio tali persone dovranno incontrare Dio a causa della loro trasgressione della Sua legge e scopriranno che il precetto del Sabato è rimasto da sempre immutato insieme al resto. [467]
Cristo disse: “Chi dunque avrà trasgredito uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma colui che li metterà in pratica e li insegnerà, sarà chiamato grande nel regno dei cieli” {Matteo 5: 19}.
“di’ a quelli che lo intonacano di malta che non regge, che esso cadrà: Verrà una pioggia scrosciante e voi, o pietre di grandine, cadrete; si scatenerà un vento tempestoso” {Ezechiele 13: 11}.
“Sei mai entrato nei depositi della neve, o hai forse visto i depositi della grandine che io tengo in serbo per i tempi di calamità, per il giorno della battaglia e della guerra?” {Giobbe 38: 22-23}.
“Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria… La grande città fu divisa in tre parti e le città delle nazioni caddero… E ogni isola fuggì e i monti non furono più trovati. E cadde dal cielo sugli uomini una grossa grandine dal peso di un talento, e gli uomini bestemmiarono Dio per la piaga della grandine, perché era una piaga veramente grande” {Apocalisse 16: 17-21}.
“Voi non siete saliti sulle brecce né avete costruito alcun muro intorno alla casa d’Israele, per resistere nella battaglia nel giorno dell’Eterno” {Ezechiele 13: 5}.
“Hanno avuto visioni false e divinazioni bugiarde e dicono: «L’Eterno ha detto» mentre l’Eterno non li ha mandati. Tuttavia essi sperano che la loro parola si adempi” {Ezechiele 13: 6}.
“«Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è venuta; adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque… È caduta, è caduta Babilonia, la grande città che ha dato da bere a tutte le nazioni il vino dell’ira della sua fornicazione… Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira…” {Apocalisse 14: 7-10}.
NOTA – Questo è l’ultimo messaggio del vangelo che verrà inviato al mondo prima della venuta del Signore. Una volta proclamato si svilupperanno due categorie di persone, una che riceverà il marchio della bestia (il Papato) e l’altra che osserverà i comandamenti di Dio e avrà il Suo sigillo, il Sabato del quarto comandamento. [468]
“… andò attorno facendo del bene…” {Atti 10: 38}, (Vedi Matteo 8: 14-17; Matteo 12: 1-15; Marco 2: 23-28; Marco 3: 1-6; Luca 6: 1-11; Luca 13: 11-17; Luca 14: 1-6; Giovanni 5: 1-18; Giovanni 9: 1-41).
NOTA – Quando studiamo la vita di Cristo, scopriamo che Egli non fece del Sabato un giorno di ozio, e nemmeno un giorno limitato interamente al culto pubblico e privato, ma un giorno di servizio attivo nel benedire gli altri. In questo giorno, in particolare, Egli andò in giro a fare del bene, a curare i malati e a portare sollievo a coloro che erano stati a lungo legati da Satana (Luca 13: 15-16; Giovanni 5: 5-6). E poiché Egli è il nostro modello in tutto, anche noi, come Lui, dovremmo cercare di fare del Sabato un giorno per aiutare e benedire gli altri. Sciogliere le catene della malvagità, sciogliere i pesanti fardelli, dare il pane all’affamato, vestire l’ignudo e lasciare libero l’oppresso è il digiuno che Dio ha scelto e l’osservanza del Sabato a Lui più gradita (Isaia 58: 1-12). È proprio in questo tipo di opera ministeriale che c’è bisogno di una riforma del Sabato a livello mondiale.
“Rendete a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio” {Marco 12: 17}.
L’autore della libertà
“«Io sono l’Eterno, il tuo DIO, che ti ho fatto uscire… dalla casa di schiavitù»” {Esodo 20: 2}.
“E i figli d’Israele gemevano a motivo della schiavitù; essi gridarono, e il loro grido a motivo della schiavitù salì fino a DIO” {Esodo 2: 23} (Vedi Giacomo 5: 1-4).
“Così Dio udì il loro gemito, e DIO si ricordò del suo patto con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe” {Esodo 2: 24}.
“«Ed ora, ecco il grido dei figli d’Israele è giunto fino a me, ed ho pure visto l’oppressione con cui gli Egiziani li opprimono. Or dunque vieni e io ti manderò dal Faraone perché tu faccia uscire il mio popolo, i figli d’Israele, dall’Egitto»” {Esodo 3: 9-10}.
“«Io sono l’Eterno, il tuo DIO, che ti ha fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù»” {Esodo 20: 2}.
“«Se un tuo fratello ebreo o una sorella ebrea si vende a te, ti servirà sei anni; ma il settimo, lo lascerai andare da te libero. Quando poi lo manderai via da te libero, non lo lascerai andare a mani vuote; lo fornirai generosamente di doni del tuo gregge, della tua aia e del tuo strettoio; gli farai parte delle benedizioni di cui l’Eterno, il tuo Dio, ti avrà ricolmato; e ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d’Egitto, e che l’Eterno, il tuo Dio, ti ha redento; perciò oggi io ti comando questo»” {Deuteronomio 15: 12-15}. “Non maltratterai lo straniero e non l’opprimerai, perché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto” {Esodo 22: 21} (Vedi 2 Corinzi 1: 3-4).
“E ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto, e che l’Eterno, il tuo DIO, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò l’Eterno, il tuo DIO, ti ordina di osservare il giorno di Sabato” {Deuteronomio 5: 15}.
NOTA – Ciò suggerirebbe l’idea che nella loro servitù e oppressione in Egitto avessero avuto difficoltà riguardo all’osservanza del Sabato, il che è un dato di fatto. Dall’accusa mossa contro Mosè e Aronne dal Faraone, come riportato in {Esodo 5: 5} “Voi vorreste farli riposare [Ebr., Shabbath] dalle loro fatiche”. È chiaro che il Sabato era stato loro negato, che era stato loro richiesto di lavorare il Sabato e che Mosè e Aronne stavano insegnando loro a osservarlo. Laddove i diritti individuali e la libertà religiosa sono riconosciuti, l’osservanza del Sabato non è né negata né richiesta dal diritto civile.
“E santificherete il cinquantesimo anno e proclamerete la libertà nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà alla sua proprietà e ognuno di voi tornerà nella sua famiglia” {Levitico 25: 10}.
“Perciò così dice l’Eterno: “«Voi non mi avete ubbidito, proclamando libertà ciascuno al proprio fratello e ciascuno al proprio prossimo. Ora ecco, io proclamo libertà a voi»”, dice l’Eterno, “«per la spada, per la peste e per la fame e vi abbandonerò ad essere maltrattati in tutti i regni della terra»” {Geremia 34: 17} (Vedi anche Geremia 17: 24-27; 2 Cronache 36: 19-21).
“Ecco, nel giorno del vostro digiuno voi fate ciò che vi piace e costringete a un duro lavoro i vostri operai. Ecco, voi digiunate per liti e dispute, e per percuotere empiamente col pugno. Non digiunate come fate oggi, se volete far udire la vostra voce in alto” {Isaia 58: 3-4}.
“Il digiuno di cui mi compiaccio non è forse questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo e che si lascino andar liberi gli oppressi, e che voi rompiate ogni giogo?” {Isaia 58: 6}.
NOTA – Tutto ciò dimostra che Dio ama la libertà e odia la schiavitù e l’oppressione.
“Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per guarire quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la liberazione ai prigionieri e il recupero della vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi” {Luca 4: 18}.
NOTA – I Vangeli mostrano che gran parte del tempo di Cristo, anche di Sabato, era dedicato a soccorrere gli oppressi e gli afflitti.
“Chi fa il peccato è schiavo del peccato” {Giovanni 8: 34}.
“e tu gli porrai nome Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai loro peccati” {Matteo 1: 21}.
“Quando la concupiscenza ha concepito, partorisce il peccato” {Giacomo 1: 15}. “Io non avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: «Non concupire»” {Romani 7: 7}.
NOTA – Lussuria, cupidigia e desiderio illecito sono solo nomi diversi per l’egoismo. L’egoismo è alla radice di ogni peccato; e l’egoismo è semplicemente l’amore di sé a disprezzo dell’eguaglianza dei diritti degli altri.
“Amerai il tuo prossimo come te stesso” {Levitico 19: 18}.
“Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro” {Matteo 7: 12}.
NOTA – L’egoismo, quindi, deve essere sradicato dal cuore degli uomini prima che riconoscano gli eguali diritti dei loro simili.
“E in nessun altro è la salvezza, perché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” {Atti 4: 12} (Vedi 1 Giovanni 1: 9).
“Se dunque il Figlio vi farà liberi sarete veramente liberi” {Giovanni 8: 36}.
“E se uno ode le mie parole e non crede, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo” {Giovanni 12: 47}.
“Ma Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti i sovrani delle nazioni le signoreggiano, e i loro grandi esercitano dominio su di esse; ma tra voi non sarà così; anzi chiunque vorrà diventare grande tra voi, sarà vostro servo; e chiunque tra di voi vorrà essere il primo, sarà servo di tutti. Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti»” {Marco 10: 42-45}.
“Or il Signore è lo Spirito, e dov’è lo Spirito del Signore, lì vi è libertà” {2 Corinzi 3: 17}.
“Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità, perché tali sono gli adoratori che il Padre richiede. Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità” {Giovanni 4: 23-24}.
Il potere dello Stato
“Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non c’è autorità se non da Dio” {Romani 13: 1}.
“Le autorità che esistono sono istituite da Dio” {Romani 13: 1}.
“Perciò chi resiste all’autorità, resiste all’ordine di Dio; e quelli che vi resistono attireranno su di sé la condanna” {Romani 13: 2}.
NOTA – “Cioè coloro che insorgono contro il governo stesso, che cercano l’anarchia e la confusione, che si oppongono alla regolare esecuzione delle leggi. È implicito, tuttavia, che tali leggi non devono essere tali da violare i diritti della coscienza o opporsi alla legge di Dio” (Dr. Albert Barnes, su Romani 13: 2).
“I magistrati infatti non sono da temere per le opera buone, ma per le malvagie…. ma se tu fai il male, temi, perché egli non porta la spade invano; poiché egli è ministro di Dio, un vendicatore con ira contro colui che fa il male” {Romani 13: 3-4}.
“Sapendo questo, che la legge non è stata istituita per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli” {1 Timoteo 1: 9}.
“Ricorda loro di essere sottomessi ai magistrati e alle autorità, di essere ubbidienti, pronti ad ogni opera buona” {Tito 3: 1}.
“Sottomettetevi dunque per amore del Signore ad ogni autorità umana: sia al re come al sovrano, sia ai governatori, come mandati da lui per la punizione dei malfattori e per la lode di quelli che fanno il bene… Onorate tutti, amate la fratellanza, temete Dio, rendete onore al re” {1 Pietro 2: 13-17}.
“Infatti per questo motivo pagate anche i tributi, perché essi sono ministri di Dio, dediti continuamente a questo servizio. Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: il tributo a chi dovete il tributo, l’imposta a chi l’imposta, il timore a chi il timore, l’onore a chi l’onore” {Romani 13: 6-7}.
“Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” {Matteo 22: 21}.
“Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo” {Matteo 4: 10}.
“A voi, popoli, nazioni, nazioni e lingue è ordinato che, appena udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del salterio, della zampogna e di ogni genere di strumenti, vi prostriate per adorare l’immagine d’oro che il re Nebukadnetsar ha fatto erigere; chiunque non si prostrerà per adorare, sarà subito gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente” {Daniele 3: 4-6}.
NOTA – Questo decreto era in diretto conflitto con il Secondo Comandamento della legge di Dio, che proibisce di fabbricare, inchinarsi e servire immagini. Aveva carattere religioso, idolatra e persecutorio.
“Shadrak, Meshak, e Abed-nego, risposero al re, dicendo: «O Nebukadnetsar, noi non abbiamo bisogno di darti risposta in merito a questo. Ecco, il nostro Dio, che serviamo, è in grado di liberarci dalla fornace di fuoco ardente e ci libererà dalla tua mano, o re. Ma anche se non lo facesse, sappi o re, che non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo l’immagine d’oro che tu hai fatto erigere»” {Daniele 3: 16-18}.
“Allora Nebukadnetsar fu ripieno di furore e l’espressione del suo volto mutò nei riguardi di Shadrak, Meshak e Abed-nego. … Comandò quindi ad alcuni uomini forti e valorosi del suo esercito di legare Shadrak, Meshak e Abed-nego e di gettarli nella fornace di fuoco ardente” {Daniele 3: 19-20}.
NOTA – Preservando questi uomini dal fuoco, e cambiando così la parola del re, Dio stava dimostrando davanti a tutto il mondo, attraverso questo regno più grande di tutti i regni esistenti allora, che con la questione religiosa i governi civili non possono avere nulla a che fare di diritto; che la religione è un regno al di fuori della sfera legittima dell’autorità civile; e che ogni individuo dovrebbe essere lasciato libero di adorare o non adorare, secondo i dettami della propria coscienza. La lezione da trarne è che, sebbene ordinati da Dio, i governi civili non sono ordinati per dirigere o opprimere gli uomini in materia religiosa.
“Allora quegli uomini dissero: «Non troveremo mai nessun pretesto contro questo Daniele, eccetto che lo troviamo contro di lui nella legge stessa del suo Dio»” {Daniele 6: 5}.
“«Chiunque durante trenta giorni rivolgerà una richiesta a qualsiasi dio o uomo all’infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni»” {Daniele 6: 7}.
NOTA – A differenza del decreto di Nebukadnetsar, questo decreto proibiva l’adorazione del vero Dio, ed era quindi in diretto conflitto con il Primo Comandamento, che proibisce l’adorazione di chiunque altro che non sia il vero Dio. Come esso, tuttavia, aveva carattere religioso e persecutorio.
“Quando Daniele seppe che il documento era stato firmato, entrò in casa sua. Quindi nella sua camera superiore, con le sue finestre aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si inginocchiava, pregava e rendeva grazie al suo Dio, come era solito fare prima” {Daniele 6: 10}.
“Allora il re diede l’ordine e Daniele fu portato via e gettato nella fossa dei leoni” {Daniele 6: 16}.
“Il re prese a dire a Daniele: «Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio, che tu servi di continuo, ha potuto liberarti dai leoni?»” {Daniele 6: 20}.
“Allora Daniele disse al re: «O re, possa tu vivere per sempre! Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le bocche dei leoni, ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui; ma anche davanti a te, o re, non ho fatto alcun male»” {Daniele 6: 21-22}.
NOTA – Anche qui in questo caso è stato dimostrato da un miracolo straordinario, compiuto di fronte alla più grande nazione allora esistente, che con il dirigere, prescrivere, proscrivere o interferire con la religione o il suo libero esercizio, i governi civili non possono di diritto aver nulla a che fare; che la religione è una questione individuale, e dovrebbe essere lasciata ai dettami della propria coscienza.
“Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura” {Marco 16: 15}.
“E chiamatili, comandarono loro di non parlare affatto, né di insegnare nel nome di Gesù” {Atti 4: 18}.
“Ma Pietro e Giovanni, rispondendo loro, dissero: «Giudicate voi, se è giusto davanti a Dio ubbidire a voi, piuttosto che a Dio. Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo visto e udito»” {Atti 4: 19-20}.
“Allora si alzarono il sommo sacerdote e tutti coloro che erano con lui, cioè della setta dei sadducei, ripieni di invidia, e misero le mani addosso agli apostoli e li gettarono nella prigione pubblica” {Atti 5: 17-18}.
“Ma un angelo del Signore di notte aprì le porte della prigione e, condottili fuori, disse: «Andate, presentatevi nel tempio e annunziate al popolo tutte le parole di questa vita»” {Atti 5: 19-20}.
NOTA – Qui ancora una volta è dimostrato il fatto che gli uomini non hanno il diritto di interferire con il libero esercizio della religione, e che quando le leggi degli uomini sono in contrasto con la Legge e la Parola di Dio, dobbiamo obbedire a quest’ultima, qualunque ne siano le conseguenze. Dio stesso ha posto il sigillo della Sua approvazione a tale condotta. John Bunyan è stato imprigionato per dodici anni per aver osato predicare il Vangelo contro la legge.
“«Non vi abbiamo severamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, voi avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo»” {Atti 5: 28}.
“Ma Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: «Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini»” {Atti 5: 29}.
NOTA – “L’obbedienza deve essere resa a tutti i governi umani, in subordinazione alla volontà di Dio. Questi governi sono una necessità riconosciuta, nella natura del caso, e la loro esistenza è manifestamente conforme alla volontà divina. Quindi la presunzione è sempre a favore dell’autorità del diritto civile, e ogni rifiuto di obbedire deve basarsi sulla prova morale che l’obbedienza sarà peccato… È pur vero che l’obbedienza alla legge umana comporta spesso peccato contro Dio e l’uomo. Ci sono casi così evidenti che nessuno può mettere in discussione il dovere di rifiutare l’obbedienza. In tutti i tempi e in tutti i paesi si sono verificati casi del genere”. “È troppo ovvio da doverne discutere, che la legge di Dio, il grande principio della benevolenza, è supremo, e che ‘dobbiamo obbedire a Dio piuttosto che agli uomini’ in ogni caso di conflitto tra la legge umana e quella divina” (“Moral Philosophy,” di James H. Fairchild, pagg. 178-181).
“Se nella provincia vedi l’oppressione del povero e la perversione violenta del diritto e della giustizia, non meravigliarti della cosa; poiché sopra un’alta autorità ne veglia una più alta, e sopra di loro, delle autorità ancora più alte” {Ecclesiaste 5: 8}.
NOTA – Nel tentativo di difendere il diritto del governo civile di far rispettare le osservanze religiose per legge, alcuni ancora chiedono: “Non dovremmo obbedire ai poteri costituiti?” Rispondiamo: “Sì, quando sono in armonia con i poteri superiori costituiti. Dio ha fatto la Sua legge per tutto l’universo. Ha creato l’uomo; Egli dà le generose provviste della natura e tiene in mano il nostro respiro e la nostra vita. Egli deve essere riconosciuto, la Sua legge onorata, davanti a tutti i grandi uomini e alle più alte potenze terrene.
“Questi documenti furono mandati per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perché si distruggessero, si uccidessero e si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un sol giorno, il tredici del dodicesimo mese, che è il mese di Adar, e si dessero al saccheggio i loro beni. Una copia del decreto doveva essere emanato come legge in ogni provincia e promulgato per tutti i popoli, perché si tenessero pronti per quel giorno” {Ester 3: 13-14}.
NOTE – Per il prevalere della Provvidenza l’esecuzione di questo terribile decreto fu scongiurata, e Haman fu impiccato proprio alla forca che aveva eretto per l’esecuzione di Mardocheo. Vedi (Ester 7: 9-10). Dio ha posto la spada (autorità civile) nelle mani di Cesare (governo civile) per la punizione dei malfattori; ma quando la spada è innalzata per uccidere l’innocente, come nel caso dei bambini di Betlemme (Matteo 2: 16); o per imporre il culto idolatra, come nel caso dei tre ebrei (Daniele 3); o proibire l’adorazione del vero Dio, come nel caso di Daniele (Daniele 6); o per uccidere tutto il popolo di Dio, come al tempo di Ester; oppure imporre l’osservanza di un falso sabato, come nel caso di tutte le leggi domenicali, è un abuso dell’autorità civile, e non un uso appropriato e giustificato; e Dio onora coloro che, in tali circostanze, di fronte alla persecuzione, all’oppressione e alla morte, gli rimangono leali e fedeli. “Il governo non è mai il vincitore nell’esecuzione di una legge che è manifestamente ingiusta… Gli uomini coscienziosi non sono i nemici, ma gli amici, di qualsiasi governo tranne una tirannia. Sono la sua forza, e non la sua debolezza. Daniele, in Babilonia, pregando contro la legge, era il vero amico e sostenitore del governo; mentre quelli che, nel loro preteso zelo per la legge e la costituzione, avrebbero colpito l’uomo buono, erano i suoi veri nemici. È solo quando il governo trascende la sua sfera che entra in conflitto con le coscienze degli uomini. “Ma si obietta che l’esempio è corrotto, che un uomo cattivo violerà una buona legge, perché l’uomo buono rifiuta di ubbidire a una legge malvagia”. I casi sono altrettanto diversi quanto giusto e sbagliato, e qualsiasi tentativo di giustificare l’uno con l’altro, è una grossolana disonestà. Indiscutibilmente, il principio può essere abusato dai malvagi, e così anche qualsiasi verità; ma il principio dell’obbedienza incondizionata alla legge umana è falso, e non ha bisogno di alcuna perversione per renderlo dannoso… “Bisogna sempre ricordare che il grande fine del governo è il benessere umano, che la legge e l’autorità non sono nulla in se stesse, e che tutta la loro sacralità deriva dagli usi che servono. La macchina del governo ha valore solo per il lavoro che svolge; di per sé, non ha valore…. La più grave di tutte le imperfezioni nel governo è l’incapacità di garantire il giusto e buon risultato…. L’ingiustizia e l’oppressione non sono rese tollerabili essendo in stretta conformità con la legge. Nulla è più sicuro, alla fine, della reazione di tale errore per abbattere il governo più perfettamente costituito” (“Moral Philosophy,” di James H. Fairchild, pagg. 184-186).
Dio è al di sopra di tutti i governi terreni, e la Sua Legge al di sopra di tutte le leggi umane. Egli ci ha creati, e quindi Gli dobbiamo fedeltà di fronte a qualsiasi potere, potentato, o tribunale terreno. E questo non vuol dire nulla a disprezzo dell’autorità civile esercitata nel suo legittimo dominio le cose civili.
La responsabilità individuale
“Poiché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi e sterminati” {Esther 7: 4}.
“Il riconoscimento di Dio come oggetto di culto, amore e obbedienza” (Webster).
Altre definizioni ugualmente valide sono: “Il dovere che dobbiamo al nostro Creatore e il modo di adempierlo”.
Oppure: “Il rapporto personale di fede e obbedienza dell’uomo a Dio.”
“E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è vostro Padre, colui che è nei cieli” {Matteo 23: 9}.
“Allora Gesù gli disse: «Vattene Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo»” {Matteo 4: 10} (Vedi Deuteronomio 6: 13; 10: 20).
NOTA – Con ciò concordano le parole di Washington: “Ogni uomo che si comporta da buon cittadino, è responsabile solo davanti a Dio della sua fede religiosa, e dovrebbe essere protetto nell’adorare Dio secondo i dettami della propria coscienza” (Risposta ai Battisti della Virginia, nel 1789).
Si mettono al posto di Dio (Vedi 2 Tessalonicesi 2: 3-4).
“Né fatevi chiamare guida, perché uno solo è la vostra guida: il Cristo” {Matteo 23: 10}.
NOTA – Chiunque, quindi agisce da padrone nella chiesa di Cristo, o signoreggia sull’eredità di Dio (1 Pietro 5: 3), si mette al posto di Cristo.
“Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Stia egli in piedi o cada, ciò riguarda il suo proprio signore” {Romani 14: 4}.
“Voi siete stati comprati a gran prezzo, non diventate schiavi degli uomini” {1 Corinzi 7: 23}.
NOTA – “I metodi di Satana tendono sempre ad un unico fine: rendere gli uomini schiavi degli uomini, e quindi separarli da Dio, distruggere la fede in Dio ed esporre così gli uomini alla tentazione e al peccato. L’opera di Cristo è di liberare gli uomini, di rinnovare la fede e di condurre all’obbedienza volontaria e leale a Dio. Dice Lutero: È contrario alla volontà di Dio che l’uomo dia soggetto all’uomo in ciò che riguarda la vita eterna. La soggezione agli spirituali è una vera adorazione e dovrebbe essere resa solo al Creatore” (“Storia della Riforma” di D’Aubigné, a cura di M. Laird Simons, libro 7, cap. 11).
“Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male” {2 Corinzi 5: 10}.
NOTA – Poiché, dunque, la religione è una questione individuale, e ciascun individuo deve rendere conto di sé stesso a Dio, ne consegue che non vi devono essere costrizione umana né coercizione negli affari religiosi.
L’unione di Chiesa e Stato
“Questi uomini, che sono Giudei, turbano la nostra città, e predicano usanze, che a noi che siamo Romani, non è lecito di accettare o di osservare” {Atti 16: 20-21}.
“Il mistero dell’iniquità infatti è già all’opera” {2 Tessalonicesi 2: 7}.
“Infatti io so questo che dopo la mia partenza, entreranno in mezzo a voi dei lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge, e che tra voi stessi sorgeranno degli uomini che proporranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli ” {Atti 20: 29-30}.
“Nessuno vi inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione” {2 Tessalonicesi 2: 3}.
L’adozione di riti e usanze pagane nella chiesa.
NOTA – “I vescovi aumentarono il numero dei riti religiosi nel culto cristiano, a titolo di adattamento alle infermità e ai pregiudizi, sia degli ebrei che dei pagani, per facilitare la loro conversione al cristianesimo…A questo scopo diedero il nome di misteri alle istituzioni del Vangelo, e in modo particolare decorarono il santo sacramento con quel titolo solenne. Usarono in quella sacra istituzione, come anche in quella del battesimo, parecchi dei termini impiegati nei misteri pagani, e procedettero a lungo fino ad adottare anche alcuni dei riti e delle cerimonie di cui consistevano quei celebri misteri” (“Storia Ecclesiastica” di Mosheim [traduzione di Maclaine], cent. 2, parte 2, cap. 4, pars. 2-5).
“Questa imitazione cominciò nelle province orientali; ma, dopo il tempo di Adriano [imperatore nel 117-138 A.D.], che per primo introdusse i misteri tra i latini, fu seguito dai cristiani che abitavano nelle parti occidentali dell’impero” (Id., par. 5).
Un’unione di Chiesa e Stato, o il potere religioso che domina il potere civile per raggiungere i suoi fini.
Durante il regno di Costantino, 313-337 A.D.
“I vescovi di mentalità mondana, invece di preoccuparsi della salvezza del loro gregge, erano spesso troppo inclini a viaggiare e ad invischiarsi in preoccupazioni mondane” (di Neander [traduzione di Torrey], Vol. II, pag. 16).
“Questa teoria teocratica era già quella prevalente al tempo di Costantino; e… i vescovi si sono resi volontariamente dipendenti da lui con le loro controversie e la loro determinazione a utilizzare il potere dello Stato per il perseguimento dei loro obiettivi” (Id., page 132).
NOTA – La “teoria teocratica” era quella di un governo amministrato da Dio attraverso la Chiesa, in particolare attraverso i vescovi della Chiesa.
321 d.C.
Dall’imperatore Costantino, nel 325 d.C.
“I decreti… furono pubblicati sotto l’autorità imperiale, e quindi acquisirono un’importanza politica” (Id., pag. 133).
“La questione relativa all’osservanza della Pasqua, che fu controversa al tempo di Aniceto e Policarpo, e poi in quella di Vittore, era ancora indecisa. Fu uno dei motivi principali per la convocazione del Concilio di Nizza, essendo l’argomento più importante da trattare dopo la controversia ariana”.
“Sembra che le chiese della Siria e della Mesopotamia continuassero a seguire l’usanza degli ebrei e celebrassero la Pasqua il quattordicesimo giorno della luna, che cadesse di domenica o no. Tutte le altre chiese osservavano quella solennità solo la domenica, cioè: quelli di Roma, Italia, Africa, Lidia, Egitto, Spagna, Gallia e Britannia; e tutta la Grecia, l’Asia e il Ponto” (“Historical View of the Council of Nice,” di Boyle, pag. 23, edizione 1836).
“Il giorno di Pasqua era stato fissato la domenica immediatamente successiva alla luna piena che era più vicina all’equinozio di primavera” (Id., pag. 24).
Che i cristiani dovrebbero osservare la domenica e che se persistessero nel riposare il Sabato “saranno esclusi da Cristo” (Vedi “History of the Councils of the Church,” di Hefele, Vol. II, pag. 316).
“Con una legge dell’anno 386, furono più vigorosamente applicate quelle più antiche modifiche apportate da Costantino; e, in generale, le transazioni civili di ogni genere erano severamente vietate di domenica” (“Church History,” di Neander Vol. II, pag. 300).
“Che gli spettacoli pubblici siano trasferiti dalla domenica cristiana e dai giorni festivi ad altri giorni della settimana” (Id.).
NOTA – La legge desiderata fu stabilita nel 425 d.C. (Vedi pag. 444, 489).
“Che la giornata potesse essere dedicata con meno interruzione alla devozione.” “Affinché la devozione dei fedeli fosse libera da ogni turbamento” (Id., pag. 297, 301).
“Gli insegnanti della chiesa … erano, in verità, , spesso costretti a lamentarsi del fatto che in tali competizioni il teatro era di gran lunga più frequentato della chiesa” (Id., pag. 300).
“In questo modo la Chiesa riceveva aiuto dallo Stato per il perseguimento dei suoi fini” (Id. pag. 301).
NOTE – In questo modo, forse più che in ogni altro, Chiesa e Stato erano uniti. In questo modo la Chiesa ottenne il controllo del potere civile, che in seguito usò come mezzo per sostenere le più aspre ed estese persecuzioni. In questo modo ha negato Cristo e il potere della Divinità.
Che il potere civile venisse esercitato per costringere gli uomini a servire Dio come dovrebbe dettare la Chiesa.
“Chi dubita cosa sia meglio, l’essere condotti a Dio dall’istruzione piuttosto che dal timore della punizione o dell’afflizione? Ma sebbene il primo sia migliore, l’essere condotti dall’istruzione, anche gli altri non sono da trascurare… Molti, come i cattivi servitori, devono spesso essere richiamati dal loro Maestro dalla verga della sofferenza temporale, prima che possano raggiungere questo stadio più alto di sviluppo religioso” (Id. pag. 214, 215).
“Fu da Agostino, dunque, che fu proposta e fondata una teoria, la quale, pur moderata nella sua applicazione pratica, dal suo stesso spirito pio e filantropico, conteneva tuttavia il germe di tutto quel sistema di dispotismo spirituale, di intolleranza e persecuzione, che ne conseguì nei tribunali dell’Inquisizione.” “Egli non ha dato precedenza alla domanda ‘Che cosa è giusto?’ sulla domanda ‘Che cosa è opportuno?’ Ma una teoria che trascuri questa distinzione lascia spazio a qualsiasi dispotismo che farebbe degli scopi sacri un pretesto per l’uso di mezzi empi” (Id. pag. 217, 249, 250).
NOTA – Fu così che si formò l’unione di Chiesa e Stato, dalla quale si sviluppò la “bestia”, o papato, dell’Apocalisse, che fece “guerra ai santi” e li vinse. Un corso simile non può che non produrre risultati simili anche oggi. Dr. Philip Schaff, nella sua opera “Church and State”, a pag. 11 dice: “Il potere secolare si è rivelato un dono satanico alla Chiesa e il potere ecclesiastico si è rivelato un motore della tirannia nelle mani dello Stato”.
La legislazione del Sabato
“Perché il Figlio dell’uomo è signore anche del Sabato” {Matteo 12: 8}.
“Poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato” {Esodo 20: 11}.
“Ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo Dio” {Esodo 20: 10}.
“Rendete a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio” {Marco 12: 17}.
NOTA – Quando gli uomini emanano leggi sul Sabato, quindi, richiedono che l’osservanza del Sabato sia resa al governo, o, presumibilmente, indirettamente, a Dio attraverso il governo, il che equivale alla stessa cosa.
“Così, dunque, ognuno di noi renderà conto di sé stesso a Dio” {Romani 14: 12}.
NOTA – Ma quando gli uomini fanno leggi obbligatorie sul Sabato, rendono gli uomini responsabili nei confronti del governo per la loro osservanza.
“Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo” {Esodo 20: 8}.
“Si lavorerà per sei giorni, ma il settimo giorno è un sabato di riposo e di santa convocazione. Non farete in esso lavoro alcuno; è il sabato consacrato all’Eterno in tutte le vostre abitazioni” {Levitico 23: 3}.
Deve essere religioso.
È una legislazione religiosa.
Un’unione di Chiesa e Stato.
Intolleranza religiosa e persecuzione.
“Che tutti i giudici e la gente della città che si occupa di tutti i mestieri riposino nel venerabile giorno del sole; ma quelli che si trovano in campagna, liberamente e in piena libertà, si occupino degli affari dell’agricoltura; perché spesso accade che nessun altro giorno sia adatto per seminare grano e piantare viti; per timore che il momento critico venga lasciato sfuggire e gli uomini possano perdere i beni concessi dal cielo” (Corpus Juris Civilis Cod., lib. 3, tit. 12, 3).
“Con una legge dell’anno 386, quelle modifiche più antiche apportate dall’imperatore Costantino furono più rigorosamente applicate, e, in generale, le transazioni civili di ogni genere erano rigorosamente vietate di domenica. Legislazione sabbatica 661” (Neander’s “Church History,” Vol. II, pag. 300, edizione 1852).
“Nell’anno 425 fu proibita l’esibizione di spettacoli la domenica e nei principali giorni festivi dei cristiani, affinché la devozione dei fedeli fosse libera da ogni turbamento” (Id., pagg. 300, 301).
“In questo modo la Chiesa riceveva aiuto dallo Stato per il perseguimento dei suoi fini… Ma se non fosse stato per quella confusione di interessi spirituali e secolari, se non fosse stato per il vasto numero di conversioni puramente esteriori così ottenute, non avrebbe avuto bisogno di tale aiuto” (Id., pag. 301).
“Noi decretiamo… che nel giorno del Signore non si facciano lavori servili… cioè che gli uomini non debbano lavorare i campi, né coltivare le vigne, né arare i campi, tagliare o far seccare il fieno, o mettere su una staccionata, far radure nei boschi o abbattere alberi o lavorare pietre o costruire case o lavorare in giardino; né dovrebbero riunirsi per decidere questioni pubbliche né essere impegnati nella caccia… Le donne non possono fare alcun lavoro tessile né ritagliare vestiti né cucire né confezionare indumenti… Ma si riuniscano da tutte le parti in chiesa per le solennità della messa, e lodino Dio per tutto quello che in quel giorno fa per noi” (“Historical Chronicles of Germany,” Sec. 2, Vol. I, 22 General admonition, 789, M. Martio 23, pag. 61, par. 81).
“Per una migliore osservanza e santificazione del giorno del Signore, comunemente chiamato domenica: sia emanato… che tutte le leggi emanate e in vigore relative all’osservanza del giorno e del rito della chiesa in questo giorno, siano accuratamente messe in esecuzione; e che tutti, ogni tipo di persona e persona qualunque si applichino all’osservanza della stessa in ogni giorno del Signore, applicandosi nei doveri della pietà e della vera religione, sia in pubblico che in privato” (“Revised Statutes of England From 1235-1685 A.D.” [London, 1870], pages 779-780; cited in “A Critical History of Sunday Legislation,” by A. H. Lewis, D. D., pag. 108, 109).
“Ogni uomo e donna si rechi al mattino al servizio divino e ai sermoni predicati nel giorno di Sabato, e nel pomeriggio al servizio divino e alla catechesi, pena alla prima colpa di perdere la provvista e il sussidio per l’intera settimana successiva; per la seconda colpa, perdere la suddetta indennità ed essere anche frustrato; per la terza, subire la morte” (Articoli, Leggi e Ordini, Divini, Politici e Marziali, per la Colonia in Virginia: stabiliti per la prima volta da Sir Thomas Gates, Cavaliere, Tenente generale, 24 maggio 1610).
NOTA – Queste sono le leggi domenicali originali, da cui poi sono state modellate tutte le leggi domenicali d’Europa e d’America. La frequenza in chiesa non è generalmente richiesta dalle leggi domenicali dei giorni nostri, né era richiesta, nei termini, dalle prime leggi domenicali; ma questo è, ed è sempre stato l’oggetto principale di tutta la legislazione sulla domenica dal tempo di Costantino in poi, ed è tanto fuori luogo oggi quanto lo sia mai stato.
Chi è che perseguita e perché?
“Anzi l’ora viene, che chiunque vi ucciderà penserà di rendere un servizio a Dio” {Giovanni 16: 2}.
“E per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo, perché faceva queste cose di sabato” {Giovanni 5: 16}.
“Il digiuno di cui mi compiaccio non è forse questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo e che si lascino andar liberi gli oppressi, e che voi rompiate ogni giogo?” {Isaia 58: 6}.
NOTA – Questo è ciò che fece Gesù. Egli, l’Autore e Signore del Sabato, oltre a frequentare e prendere parte alle funzioni religiose (Rif. Luca 4: 16), è andato in giro facendo del bene, guarendo i malati, sollevando gli oppressi, e risanando in giorno di Sabato gli impotenti, gli zoppi e i ciechi. Ma questo, mentre era in perfetto accordo con la Legge di Dio, la grande Legge dell’Amore, era contrario alle tradizioni e alle idee perverse degli ebrei rispetto al Sabato. Perciò lo perseguitarono e cercarono di ucciderlo.
“Poiché questo è il messaggio che avete udito dal principio: che ci amiamo gli uni gli altri, non come Caino, che era dal maligno e uccise il proprio fratello. E per quale motivo lo uccise? Perché le sue opere erano malvagie e quelle di suo fratello giuste” {1 Giovanni 3: 11-12}.
NOTA – Il seguente commento a questo brano di M. de Chesnais, un prete cattolico della Nuova Zelanda, è ben espresso: “Se leggeste la Parola di Dio, scoprireste che fin dall’inizio tutte le persone buone sono state perseguitate perché erano buone. Abele fu ucciso da suo fratello perché era buono, e Caino non poté sopportarne la vista” (Kaikoura [Nuova Zelanda] Star, 10 Aprile, 1884).
“Ma, come allora colui che era generato secondo la carne perseguitava colui che era generato secondo lo Spirito, così avviene al presente” {Galati 4: 29}.
NOTA – La storia di tutte le persecuzioni religiose sin dai tempi biblici non è che una ripetizione di questa stessa storia: i malvagi perseguitano i giusti, E così continuerà ad essere fino alla fine del conflitto tra il bene e il male.
“Infatti tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati” {2 Timoteo 3: 12}.
Controllo ecclesiastico del potere civile o l’unione di Chiesa e Stato.
Allo stesso modo devono essere nel torto.
NOTE – “Ci sono molti che non sembrano rendersi conto che tutta la violenza nella religione è irreligiosa e che, chiunque abbia torto, il persecutore non può avere ragione” (Thomas Clarke).
“Quasi tutti i governi del mondo non hanno sempre avuto torto in materia religiosa?” (Macaulay).
“Le Scritture non mostrano chiaramente che coloro che perseguitano hanno generalmente torto e quelli che subiscono la persecuzione hanno ragione, che la maggioranza è sempre stata dalla parte della menzogna e solo la minoranza dalla parte della verità?” (Lutero).
“La religione aveva lo scopo di portare la pace sulla terra e la buona volontà agli uomini, e tutto ciò che tende all’odio e alla persecuzione, per quanto corretto nella lettera, deve essere sicuramente sbagliato nello spirito” (Henry Varnum).
Dio non forza mai la volontà o la coscienza; ma, per portare gli uomini sotto il peccato, Satana ricorre alla forza. Per raggiungere il suo scopo, opera tramite governanti religiosi e secolari, influenzandoli affinché promulghino e applichino leggi umane a dispetto della legge di Dio.
“Vi ho detto queste cose, affinché non siate scandalizzati. Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi l’ora viene che chiunque vi ucciderà penserà di rendere un servizio a Dio” {Giovanni 16: 1-2}.
“Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, parla del suo perché é bugiardo e padre della menzogna” {Giovanni 8: 44}.
“Ma Egli si voltò verso di loro e li sgridò, dicendo: «Voi non sapete di quale spirito siete; poiché il Figlio dell’uomo non è venuto per distruggere le anime degli uomini, ma per salvarle»” {Luca 9: 55-56}.
NOTE – Alcune delle ragioni addotte a giustificazione della persecuzione possono essere notate nelle seguenti citazioni:
“Lo Stato non può permettersi di consentire la libertà religiosa. Sentiamo molto parlare di tolleranza religiosa, ma siamo tolleranti solo nella misura in cui non siamo interessati. Una persona può essere tollerante verso una religione se non è religiosa… Intolleranza significa fervore e zelo. Il meglio che lo Stato può fare è stabilire una libertà religiosa limitata; ma oltre un certo grado di tolleranza lo Stato non può permettersi di ammettere la dottrina” (Monsignor Russell [Cattolico], citato in Washington Post, 5 maggio, 1910).
“La Chiesa ha perseguitato. Solo un novizio nella storia della chiesa lo negherà… Abbiamo sempre difeso la persecuzione degli Ugonotti, e l’Inquisizione spagnola. Quando riterrà opportuno usare la forza fisica la userà… Ma la Chiesa Cattolica garantirà che non perseguiterà affatto? Garantirà l’assoluta libertà e uguaglianza di tutte le chiese e di tutte le fedi? La Chiesa Cattolica non garantisce il suo buon comportamento” (Editorial in Western Watchman [Catholic], di St. Louis, Mo., 24 Dec., 1908).
“L’Inquisizione era un tribunale molto misericordioso; lo ripeto, quasi un tribunale pietoso… Un uomo poteva essere tormentato solo una volta, il che nessuno può negare era una clemenza meravigliosa in quei tempi” (Catholic Mirror, official organ of Cardinal Gibbons, 29 Aug., 1896).
“Confessiamo che la Chiesa Cattolica è intollerante; vale a dire, che usa tutti i mezzi in suo potere per l’estirpazione dell’errore e del peccato; ma questa intolleranza è la logica e necessaria conseguenza della sua infallibilità. Solo lei ha il diritto di essere intollerante, perché solo lei ha la verità. La Chiesa tollera gli eretici dove è obbligata a farlo, ma li odia mortalmente e impiega tutte le sue forze per assicurarne l’annientamento” (Shepherd of the Valley [St. Louis, Mo.], 1876).
Questa posizione errata è stata ben confutata da Lord Macaulay con le seguenti parole: “La dottrina che, fin dalla primissima origine dei dissensi religiosi, è stata sostenuta da tutti i bigotti di tutte le sette, quando condensata in poche parole e spogliata di travestimenti retorici, è semplicemente questa: «Io ho ragione e tu hai torto. Quando tu sei il più forte, dovresti tollerarmi; poiché è tuo dovere tollerare la verità. Ma quando sarò io il più forte, ti perseguiterò; poiché è mio dovere perseguitare l’errore»” (Essay on “Sir James Mackintosh).
Benjamin Franklin ben disse: “«Quando la religione è buona, si prenderà cura di se stessa; quando non è in grado di badare a se stessa, e Dio non ritiene opportuno prendersene cura, così che deve appellarsi al potere civile per essere sostenuta, è una prova a mio avviso che la sua è una cattiva causa»” (Lettera a Dr. Price).
John Wesley ha dato il seguente consiglio cristiano: “Non condannare nessuno per non pensare come pensi tu. Ognuno goda della libera e piena libertà di pensare per sé. Ognuno usi il proprio giudizio, poiché ogni uomo deve rendere conto di sé stesso a Dio. Aborrite qualunque approccio, di qualsiasi genere o grado, allo spirito di persecuzione. Se non puoi convincere o persuadere un uomo nella verità, non costringere mai un uomo a farlo. Se l’amore non lo costringerà a venire, lascialo a Dio, il giudice di tutti”.
“Beati coloro che sono perseguitati a causa della giustizia, perché di loro è il regno dei cieli. Beati sarete voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli, poiché così hanno perseguitato i profeti che furono prima di voi” {Matteo 5: 10-12} (Vedi Apocalisse 2: 10; 6: 9-11).
“Ama il tuo prossimo come te stesso” {Matteo 22: 39}.
“Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro” {Matteo 7: 12}.
“L’amore non fa alcun male al prossimo: l’adempimento dunque della legge è l’amore” {Romani 13: 10}.
Origine, Storia e Destino di Satana
“Come mai sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio dell’aurora?” {Isaia 14: 12}.
“Se Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li cacciò nel tartaro tenendoli in catene di tenebre infernali, per esservi custoditi per il giudizio” {2 Pietro 2: 4}.
“Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: «Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli»” {Matteo 25: 41}.
“Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli” {Apocalisse 12: 9} (Vedi anche Isaia 14: 12 dove viene chiamato “Lucifero”).
“Tu eri perfetto nelle tue vie dal giorno in cui fosti creato, finché non si trovò in te la perversità” {Ezechiele 28: 15}.
“Così dice il Signore, l’Eterno: «Tu eri il sigillo della perfezione, pieno di sapienza e perfetto in bellezza. Eri nell’Eden il giardino di DIO; eri coperto d’ogni pietra preziosa… la lavorazione dei tuoi tamburelli e dei tuoi flauti fu preparata per te nel giorno in cui fosti creato. Tu eri un cherubino, unto, un protettore. Io ti avevo posto sul monte santo di DIO e camminavi in mezzo a pietre di fuoco»” {Ezechiele 28: 12-14}.
NOTA – Da ciò è evidente che Satana era un angelo alto ed esaltato prima di cadere, un capolavoro di saggezza e bellezza. Dal riferimento ai suoi tamburelli e flauti sembra probabile che fosse corista del cielo e guidasse l’esercito angelico nel canto. Nel santuario terreno i cherubini adombravano il propiziatorio (Esodo 25: 16-22; Ebrei 9: 3-5; Salmi 99: 1).
“Tu dicevi in cuor tuo: «Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del nord; salirò sulle parti più alte delle nubi, sarò simile all’Altissimo»” {Isaia 14: 13-14}.
“Il tuo cuore si era innalzato per la tua bellezza; hai corrotto la tua sapienza a motivo del tuo splendore” {Ezechiele 28: 17}.
“Prima della rovina viene l’orgoglio, e prima della caduta lo spirito altero” {Proverbi 16: 18}.
“Come mai sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato gettato a terra, tu che atterravi le nazioni?” {Isaia 14: 12}.
“Per l’abbondanza del tuo commercio, ti sei riempito di violenza e hai peccato; perciò ti ho scacciato come un profano dal monte di DIO e ti ho distrutto o cherubino protettore di mezzo alle pietre di fuoco” {Ezechiele 28: 16}.
“Se Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li cacciò nel tartaro tenendoli in catene di tenebre infernali, per esservi custoditi per il giudizio” {2 Pietro 2: 4}.
NOTA – Questa, capiamo, è l’oscurità che circonda questo mondo, ed è simbolo dell’oscurità della totale disperazione e disperazione nella ribellione e nel peccato. Quando Satana ha portato l’uomo a peccare, l’oscurità è stata portata su questo mondo. Ma Dio non ha lasciato l’uomo nella disperazione. Nella Sua misericordia e nel Suo grande amore ha fatto risplendere la luce del glorioso Vangelo di Cristo, per chiamare gli uomini dalle tenebre alla Sua meravigliosa luce. Che Satana e gli angeli che caddero con lui ebbero un periodo di prova e l’opportunità di pentirsi, non ci possono essere dubbi. Il loro destino è il risultato di un’ostinata ribellione e persistenza nel peccato nonostante le aperture della misericordia e le offerte del perdono. Per questo furono scacciati dal cielo. Gli angeli malvagi sono tenuti in catene eterne di tenebre.
“E vi fu guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone e i suoi angeli combatterono,ma non vinsero e per loro non fu più trovato posto nel cielo. Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli” {Apocalisse 12: 7-9}.
“Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore»” {Luca 10: 18}.
“Un giorno avvenne che i figli di DIO andarono a presentarsi davanti all’Eterno e in mezzo a loro andò anche Satana” {Giobbe 1: 6} (Vedi anche Giobbe 2: 1).
“L’Eterno disse a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose all’Eterno e disse: «Dall’andare avanti e indietro sulla terra e dal percorrerla su e giù»” {Giobbe 1: 7} (Vedi Giobbe 2: 2).
NOTA – Tentando l’uomo a peccare, Satana usurpò il dominio dell’uomo sulla terra (Romani 6: 16; 2 Pietro 2: 19). Ora egli rivendica questa come un suo regno (Luca 4: 6); da qui la tentazione di offrire a Cristo i regni di questo mondo. Come “dio” e governante della terra, Satana, per quattromila anni prima della crocifissione di Cristo, apparve davanti a Dio tra i rappresentanti del mondo. Dopo aver provocato la morte di Cristo, il figlio di Dio, il “Senza Peccato”, Satana fu scacciato da questo consiglio, o assemblea, e da allora non gli fu permesso di entrarvi. Questa fu la sua seconda caduta, e quella, senza dubbio, a cui Cristo, poco prima della Sua crocifissione, allude quando disse: “«Ora è il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo»” {Giovanni 12: 31}. La sua caduta finale e la sua distruzione sono ancora future.
“Chiunque commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio” {1 Giovanni 3: 8}.
“Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c’è verità” {Giovanni 8: 44}.
NOTA – L’espressione “non è rimasto fermo nella verità” implica che Satana una volta era nella verità, ma che non vi è rimasto.
“Nel principio DIO creò i cieli e la terra” {Genesi 1: 1}.
“… Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna” {Giovanni 8: 44}.
“Perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai” {Genesi 2: 17}.
“Allora il serpente disse alla donna: «Voi non morrete affatto»” {Genesi 3: 4}.
NOTA – Questa, a quanto risulta, è stata la prima menzogna, una negazione diretta della Parola di Dio. Persuadendo Eva ad accettarla e a credervi, Satana indusse i nostri primi genitori a commettere il peccato e, poiché “il salario del peccato è la morte” {Romani 6: 23}, causò anche la loro morte, diventando così, in realtà, il primo assassino. La menzogna, quindi, è un fratello gemello dell’omicidio e una delle cose più odiose a Dio, il “Dio della verità”, (vedi Proverbi 6: 16-19). “Il labbro verace sarà reso stabile per sempre, ma la lingua bugiarda dura solo un istante” {Proverbi12: 19}. “I bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo” {Apocalisse 21: 8} (Vedi anche Apocalisse 21: 27; 22: 15).
“Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte” {Romani 5: 12}.
“Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori” {Romani 5: 19}.
“Tutto il mondo giace nel maligno” {1 Giovanni 5: 19}.
“Perché, come tutti muoiono in Adamo…” {1 Corinzi 15: 22}.
“Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto;e rimase nel deserto quaranta giorni, tentato da Satana” {Marco 1: 12-13} (Vedi anche Matteo 4: 1-11).
“Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato” {Ebrei 4: 15}.
“E quando il dragone [Satana] si vide gettato sulla terra, perseguitò la donna [la chiesa]” {Apocalisse 12: 13}.
NOTA – Molti milioni di persone appartenenti al popolo di Dio sono state messe a morte dall’inizio dell’era cristiana, sotto le persecuzioni pagane e papali, tutte istigate da Satana (Vedi il Dizionario Teologico di Buck, qualsiasi commento o storia della chiesa sul tema delle persecuzioni e le letture alle pagine 218, 264, 268, 491).
“Il dragone allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei, che custodisce i comandamenti di Dio ed ha la testimonianza di Gesù Cristo” {Apocalisse 12: 17}.
“E seduceva gli abitanti della terra per mezzo dei prodigi che le era dato di fare davanti alla bestia” {Apocalisse 13: 14}.
NOTA – Questo, comprendiamo, si riferisce alla realizzazione di manifestazioni spiritualistiche e miracoli per spingere gli uomini nell’errore e nell’inganno (Vedi lettura del Dizionario Teologico di Buck a pagine 530, 533).
“Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi e vanno dai re della terra e del mondo intero, per radunarli per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente” {Apocalisse 16: 14}.
“Perché hanno rifiutato di amare la verità per essere salvati.E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna,affinché siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nella malvagità!” {2 Tessalonicesi 2: 10-12}, (Vedi 1 Re 22: 20-23).
“Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e che aveva la chiave dell’Abisso e una gran catena in mano. Egli prese il dragone, il serpente antico, che è il diavolo e Satana, e lo legò per mille anni” {Apocalisse 20: 1-2}.
“E quando quei mille anni saranno compiuti, Satana sarà sciolto dalla sua prigione e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle per la guerra; il loro numero sarà come la sabbia del mare” {Apocalisse 20: 7-8}.
NOTA – La carriera malvagia di Satana è iniziata con la ribellione contro Dio in cielo e termina con la ribellione contro di Lui sulla terra.
“Esse si muoveranno su tutta la superficie della terra e circonderanno il campo dei santi e la diletta città. Ma dal cielo scenderà fuoco, mandato da Dio, e le divorerà” {Apocalisse 20: 9}.
“Ti ho ridotto in cenere sulla terra sotto gli occhi di quanti ti guardavano. Tutti quelli che ti conoscevano tra i popoli restano stupefatti di te; sei diventato oggetto di terrore e non esisterai mai più” {Ezechiele 28: 18-19}.
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NOTA – Un pensiero lieto! Satana, il peccato e i peccatori finiranno e non ci saranno più. Allora Dio avrà un universo pulito.
“Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch’egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte colui che ha l’impero della morte, cioè il diavolo” {Ebrei 2: 14}.
“Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli, stando fermi nella fede” {1 Pietro 5: 8-9}. “Resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi” {Giacomo 4: 7}.
“«Sta scritto… sta scritto… sta scritto…»” {Matteo 4: 4-10}.
Nota: – La Parola di Dio è la “spada dello Spirito” {Efesini 6: 17}. Se Cristo ha affrontato e vinto il nemico con questa, possiamo farlo anche noi. Ma nessuno può usarla se non la conosce. Quanto è importante, quindi, cerchiamolo, studiamo e conosciamolo!
Che cos’è l’uomo?
“Allora l’Eterno… gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente” {Genesi 2: 7}.
“Eppure tu lo hai fatto di poco inferiore a Dio” {Salmi 8: 5}.
“Non possono più morire, perché sono come gli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione” {Luca 20: 35-36}.
“Ma degli angeli dice: Dei suoi angeli, fa dei venti, e dei suoi ministri una fiamma di fuoco” {Ebrei 1: 7}
“Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente ma l’ultimo Adamo è Spirito che dà la vita” {1 Corinzi 15: 45}.
“Ma lo spirituale non è prima bensì prima è il naturale, poi lo spirituale” {1 Corinzi 15: 46}.
“È seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale. Vi è corpo naturale, e vi è corpo spirituale” {1 Corinzi 15: 44}.
“Stolto! Quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore” {1 Corinzi 15: 36}.
NOTA – L’uomo non possiede ora la natura spirituale imperitura degli angeli, se non in quanto la possiede per fede in Cristo; e non la possiederà fino alla risurrezione. allora, se giusto, sarà reso immortale, e non potrà più morire (Luca 20: 36), perché sarà “uguale agli angeli”.
“Può un mortale essere più giusto di Dio?” {Giobbe 4: 17}.
Mortale: “soggetto a morte” (Webster)
“Or al Re eterno, immortale invisibile, all’unico Dio sapiente, sia onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen” {1 Timoteo 1: 17}.
Immortale: esonero dalla suscettibilità alla morte.
“Allora l’Eterno Dio formò l’uomo dalla polvere della terra…” {Genesi 2: 7}.
“… gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente” {Genesi 2: 7}.
NOTA – L’anima vivente non è stata posta nell’uomo, ma l’alito di vita che è stato posto nell’uomo, ha fatto di lui – l’uomo fatto dalla terra- un’anima vivente o creatura. L’originale per “anima vivente” in questo testo è nephesh chaiyah. Sull’uso di questa espressione in (Genesi 1: 24), tradotta “creatura vivente”, il dottore Adam Clark dice: “Un termine generale per esprimere tutte le creature dotate di vita animale, in ciascuna delle sue infinite gradazioni, dall’elefante semi-raziocinante fino allo stupido pollo, o ancora più in basso, al polipo, che sembra rappresentare equamente sia la vita vegetale, sia quella animale”.
“Poi il secondo angelo versò la sua coppa nel mare; esso divenne sangue simile a quello di un morto, e ogni essere vivente che si trovava nel mare morì” {Apocalisse 16: 3} (Vedi anche Genesi 1: 30).
“Così perì ogni carne che si muoveva sulla terra: uccelli, bestiame, fiere, rettili di ogni sorta striscianti sulla terra e tutti gli uomini. Tutto quello che era sulla terra asciutta ed aveva alito di vita nelle sue narici” {Genesi 7: 21-22}.
“Come muore l’uno, così muore l’altra. Sì, hanno tutti uno stesso soffio; e l’uomo non ha alcuna superiorità sulla bestia, perché tutto è vanità” {Ecclesiaste 3: 19}.
NOTA – Quindi, gli uomini così come le bestie muoiono. Questa vita presente, per loro come per il resto della creazione animale, dipende dal loro respiro. Quando questo viene meno, essi, come le bestie, muoiono. Da questo punto di vista non hanno alcuna preminenza sulle bestie. Ma gli uomini hanno davanti a sé una vita futura senza fine e possono, se vogliono, morire nella speranza della vita eterna, il che costituisce una grandissima preminenza sul resto della creazione animale.
“Finché ci sarà in me un soffio di vita e il soffio di Dio nelle mie narici” {Giobbe 27:3}.
“E la polvere ritorni alla terra com’era prima e lo spirito torni a DIO che lo ha dato” {Ecclesiaste 12: 7}.
NOTA – Quello è lo spirito di vita per il quale l’uomo vive, e che gli è prestato solo da Dio, alla morte ritorna al grande Autore della vita. Provenendo da lui, appartiene a Dio, e l’uomo può averlo eternamente solo come dono di Dio, per mezzo di Gesù Cristo (Rif. Romani 6: 23). Quando lo spirito torna a Dio, la polvere, da cui l’uomo fu fatto all’inizio “anima vivente”, torna com’era, alla terra, e l’individuo non esiste più come essere vivente, cosciente, pensante, a meno che non esista nella mente, nel piano e nello scopo di Dio attraverso Cristo e la risurrezione. In questo senso “tutti vivono in lui” {Luca 20: 38}, poiché tutti devono essere risuscitati dai morti (Vedi Giovanni 5: 28; Atti 24: 15; Romani 4: 17).
“Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita” {1 Giovanni 5:12}.
NOTA – Il peccatore ha questa vita temporale; ma quando la lascia, non ha prospettiva né promessa di vita eterna. Questa può essere ricevuta solo attraverso Cristo.
“Ed ora non bisogna permettergli di stendere la sua mano per prendere anche dell’albero della vita perché, mangiandone, viva per sempre” {Genesi 3: 22}.
“Così egli scacciò l’uomo; e pose ad est del giardino di Eden i cherubini, che roteavano da tutt’intorno una spada fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita” {Genesi 3: 24}.
“Fra i quali anche noi tutti… eravamo per natura figli d’ira, come anche gli altri” {Efesini 2: 3}.
“Chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio dimora su di lui” {Giovanni 3: 36}.
“Molto più dunque, essendo ora giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui” {Romani 5: 9}.
“Poiché voi siete morti [al peccato] e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio” {Colossesi 3: 3}.
“Quando Cristo, che è la nostra vita apparirà, allora anche voi apparirete con lui in gloria” {Colosseni 3: 4}.
NOTA – La parola immortale ricorre solo una volta nella Bibbia Inglese (1 Timoteo 1: 17), ed è applicata a Dio.
“Che a suo tempo manifesterà il beato e unico sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, il solo che ha l’immortalità…” {1 Timoteo 6: 15-16}.
NOTA – Dio è l’Unico Essere che possiede vita originale o l’immortalità in Sé stesso. Tutti gli altri devono riceverla da Dio (Vedi Giovanni 5: 26; Giovanni 6: 27; Giovanni 10: 10, 27-28; Romani 6: 23; 1 Giovanni 5: 11).
“Ed ora è stata manifestata con l’apparizione del Salvator nostro Gesù Cristo, che ha distrutto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’immortalità per mezzo dell’evangelo” {2 Timoteo 1: 10}.
“La vita eterna a coloro che cercano gloria, onore e immortalità” {Romani 2: 7}.
NOTA – Uno non ha bisogno di cercare una cosa che già possiede. Il fatto che dobbiamo cercare l’immortalità è di per sé la prova che ora non la possediamo.
“Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati” {1 Corinzi 15: 51-52}.
“Così quando questo corruttibile avrà rivestito l’incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l’immortalità, allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata inghiottita nella vittoria” {1 Corinzi 15: 54} (Vedi anche 1 Corinzi 15: 57).
Vita solo in Cristo
“E tutti bevvero la medesima bevanda spirituale, perché bevevano dalla roccia spirituale che li seguiva” {1 Corinzi 10: 4}.
“Infatti il salario del peccato è la morte” {Romani 6: 23}.
“E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” {Atti 4: 12}.
NOTA – Se gli uomini non muoiono, perché dovrebbe morire Cristo per salvarli dalla morte? E che bisogno c’è della risurrezione e del secondo avvento?
“Affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” {Giovanni 3: 16}.
“Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita»” {Giovanni 14: 6}.
“Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono, e io do loro la vita eterna e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano” {Giovanni 10: 27-28}.
“Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi” {Giovanni 6: 53}.
“E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel suo Figlio” {1 Giovanni 5: 11}
“Chi ha il figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita” {1 Giovanni 5: 12}.
“Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” {Giovanni 5: 24}.
“Quando Cristo che è la nostra vita apparirà, allora anche voi apparirete con lui in gloria” {Colossesi 3: 4}.
Lo stato intermedio [dell’uomo]
“Se aspetto lo Sceol, come la mia casa” {Giobbe 17:13}.
“Ora, fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza” {1 Tessalonicesi 4: 13}, (Vedi anche 1 Corinzi 15: 17-18; Giovanni 11: 11-14).
NOTA – Nel sonno profondo si perde completamente la coscienza; il tempo passa senza essere misurato e le funzioni mentali che sono attive durante la coscienza vengono sospese in quel momento
“Molti di coloro che dormono nella polvere della terra si risveglieranno” {Daniele 12: 2} (Vedi Ecclesiaste 3: 20; 9: 10).
“Ma l’uomo che giace non si rialza più; finché non vi siano più cieli, non si risveglierà né più si desterà dal suo sonno” {Giobbe 14: 12}.
“Se l’uomo muore può ancora tornare in vita? Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio, finché giungesse l’ora del mio cambiamento” {Giobbe 14: 14}.
“Se aspetto lo Sceol, come la mia casa, se distendo il mio giaciglio nelle tenebre” {Giobbe 17: 13}.
“Se i suoi figli sono onorati, egli non lo sa; se sono disprezzati, egli non lo nota” {Giobbe 14: 21}.
“Quando il suo spirito se ne va, egli ritorna alla terra, e in quello stesso giorno i suoi progetti periscono” {Salmi 146: 4}.
“I viventi infatti sanno che moriranno ma i morti non sanno nulla; per loro non c’è più alcuna ricompensa, perché la loro memoria è dimenticata” {Ecclesiaste 9: 5}.
“Anche il loro amore, il loro odio e la loro invidia sono ormai periti, ed essi non avranno mai più alcuna parte in tutto ciò che si fa sotto il sole” {Ecclesiaste 9: 6}.
NOTA – Se uno continuasse ad essere cosciente dopo la morte, saprebbe della promozione o del disonore dei propri figli. Ma Giobbe dice di non saperlo. Non solo, ma con la morte si perdono tutti gli attributi della mente: amore, odio, invidia, ecc. È quindi evidente che i suoi pensieri sono morti e che non può più avere a che fare con le cose di questo mondo. Ma se, come alcuni insegnano e sostengono, le facoltà di pensiero dell’uomo continuano dopo la morte, egli vive; e se vive, deve essere da qualche parte. Dove si trova? È in paradiso o all’inferno? Se alla morte va in uno dei due luoghi, che bisogno c’è del giudizio futuro, della risurrezione o della seconda venuta di Cristo? Se il giudizio non avviene alla morte, ma gli uomini vanno alla loro ricompensa alla morte, allora la loro ricompensa precede il loro premio, e ci sarebbe la possibilità che alcuni siano andati alla morte nel posto sbagliato e debbano forse essere mandati nell’altro, dopo essere stati in beatitudine o in tormento per secoli.
“Non sono i morti che lodano l’Eterno, né alcuno di quelli che scendono nel luogo del silenzio” {Salmi 115: 17}.
“Poiché nella morte non c’è memoria di te; chi ti celebrerà nello Sceol?” {Salmi 6: 5}.
NOTA – Non c’è nemmeno un ricordo di Dio. Come già visto, la Bibbia rappresenta ovunque i morti come addormentati. Se fossero in cielo o all’inferno, sarebbe giusto rappresentarli così? Lazzaro, che Gesù amava, era in cielo quando il Salvatore disse: “Il nostro amico Lazzaro dorme”? {Giovanni 11: 11}. Se così fosse, chiamarlo in vita significava privarlo della beatitudine del cielo che gli spettava di diritto. La parabola del ricco e di Lazzaro, riportata in {Luca 16}, è stata data per insegnare non la coscienza nella morte, ma che nel giudizio le ricchezze non serviranno a nulla se non usate in modo giusto e benefico, e che la povertà non impedirà di andare in paradiso.
“Poiché Davide non è salito in cielo” {Atti 2: 34}.
“I tuoi morti rivivranno, assieme al mio cadavere risorgeranno. Svegliatevi ed esultate o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è come la rugiada di una luce sfavillante e la terra darà alla luce i morti” {Isaia 26: 19}.
“Quanto a me, per la giustizia vedrò la tua faccia; mi sazierò della tua presenza quando mi risveglierò” {Salmi 17: 5}.
“Se infatti i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato; ma se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede, voi siete ancora nei vostri peccati, e anche quelli che dormono in Cristo sono perduti” {1 Corinzi 15: 16-18}.
“Perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi” {1 Tessalonicesi 4: 16}.
NOTA – Se, come si afferma in (Ecclesiaste 9: 5), i morti non conoscono nulla, allora non hanno alcuna conoscenza del trascorrere del tempo. “Sei millenni nella tomba per un morto non sono più di un battito di ciglia per i vivi”. La coscienza, il nostro unico strumento per misurare il tempo, è scomparsa e al risveglio sembrerà che non sia trascorso assolutamente alcun tempo. E qui si trova un pensiero molto confortante nella dottrina biblica del sonno dei morti: nella morte non c’è coscienza del tempo che passa. Per coloro che dormono in Gesù, il loro sonno, lungo o breve che sia, di un anno, di mille anni o di seimila anni, sarà come se il momento della triste separazione fosse seguito all’istante dal lieto ricongiungimento alla presenza di Gesù alla Sua gloriosa apparizione e alla risurrezione dei giusti.
Dovrebbe anche essere un pensiero confortante per coloro la cui vita è stata riempita dall’ansia e dal dolore per una persona cara deceduta che ha persistito nel peccato, sapere che ora non stanno soffrendo nei tormenti, ma, come tutti gli altri morti, dormono tranquillamente nelle loro tombe (Giovanni 3: 17).
Inoltre, si guasterebbe la felicità del godimento del cielo di chi, guardando la terra, vedesse i propri amici e parenti soffrire per le persecuzioni, la povertà, il freddo o la fame, o il dolore dei morti. La via di Dio è la migliore: che tutta la vita senziente, l’animazione, l’attività, il pensiero e la coscienza cessino con la morte e che tutti attendano la resurrezione per la loro vita futura e la loro ricompensa eterna (Vedi Ebrei 11: 39-40).
Le due risurrezioni
“Tutti muoiono in Adamo” {1 Corinzi 15: 22} (Vedi Romani 5: 12).
“Tutti vanno nello stesso luogo: tutti vengono dalla polvere e tutti ritornano alla polvere” {Ecclesiaste 3: 20}.
“Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con tutta la tua forza, perché nello Sceol dove vai, non c’è più ne lavoro né pensiero né conoscenza né sapienza” {Ecclesiaste 9: 10}.
NOTA – Così, l’uomo, quando è morto, non ha alcun uso del potere della mente o del corpo. Non può quindi, mentre è nella tomba, lodare Dio o anche solo pensare a Lui (Salmi 6:5); perché nel giorno in cui muore, i suoi pensieri periscono (Salmi 146:2-4).
“Io li riscatterò dal potere dello Sceol, li redimerò dalla morte. O morte, io sarò la tua peste. O Sceol, io sarò la tua distruzione” {Osea 13: 14}.
“Infatti, siccome per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Perché, come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo” {1 Corinzi 15: 21-22}.
“Se infatti i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato;ma se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede, voi siete ancora nei vostri peccati,e anche quelli che dormono in Cristo sono perduti” {1 Corinzi 15: 16-18}.
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” {Giovanni 3: 16}.
“Or gli si accostarono alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione” {Luca 20: 27}.
“E che i morti risuscitino, lo ha dichiarato Mosè stesso nel passo del roveto, quando chiama Signore, il Dio di Abrahamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe. Or egli non è il Dio dei morti ma dei viventi, poiché tutti vivono per lui»” {Luca 20: 37-38}.
NOTA – Cioè, in vista della risurrezione – del fatto che ci sarà una risurrezione – tutti vivono in Dio. Nel Suo proposito, tutti sono vivi. È in questo senso che Paolo parla di Dio come di Colui che “vivifica i morti e chiama le cose che non sono come se fossero” {Romani 4: 17}.
“Stolto! Quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore” {1 Corinzi 15:36}.
“In verità, in verità vi dico: Se il granel di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto” {Giovanni 12:24}.
NOTA – Il seme muore per germogliare in una nuova vita. In questo ci viene insegnata la lezione della risurrezione. Tutti coloro che amano Dio torneranno a vivere, e vivranno di nuovo attraverso epoche infinite nella terra fatta nuova.
La verità della risurrezione è stata illustrata con forza dal seguente episodio: Nella città di Hannover, in Germania, c’è una tomba conosciuta come “la tomba aperta”. È quella di una donna, una principessa tedesca infedele, che morì più di cento anni fa e che, sul letto di morte, diede ordine che la sua tomba fosse coperta da una grande lastra di marmo, del peso di circa una tonnellata, superando blocchi solidi di pietra saldamente legati insieme a fermagli di ferro, con questa iscrizione posta sulla pietra più bassa della tomba: “Questa tomba acquistata per l’eternità, non deve mai essere aperta”. Ma nessun dispositivo umano può ostacolare il piano di Dio, o impedire le Sue opere. Accadde, provvidenzialmente, senza dubbio, che un seme di betulla fu sepolto con la principessa. Presto cominciò a germogliare. Il suo piccolo germoglio, morbido e flessibile in un primo momento, trovò la sua strada attraverso le pietre pesanti della massiccia muratura. Lentamente e impercettibilmente, ma con un potere irresistibile, crebbe, finché alla fine spezzò le bande di ferro, e aprì quella tomba che non doveva mai essere aperta, senza lasciare una sola pietra nella sua posizione originale. Che rimprovero all’infedeltà! e che promessa muta, ma impressionante, che, ben presto, al tempo di Dio, tutte le tombe saranno aperte, e quelli che si sono addormentati si sveglieranno dai loro letti polverosi!
“Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua vocee ne usciranno” {Giovanni 5: 28-29}.
“Vi sarà una risurrezione dei morti, tanto dei giusti che degli ingiusti” {Atti 24: 15}.
“Tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno, quelli che hanno fatto il bene in risurrezione di vita, e quelli che hanno fatto il male in risurrezione di condanna” {Giovanni 5: 28-29}.
“Perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi” {1 Tessalonicesi 4: 16} (Vedi anche 1 Corinzi 15: 23).
“Ma il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti” {Luca 14: 14}.
“Quanto a me, per la giustizia vedrò la tua faccia; mi sazierò della tua presenza quando mi risveglierò” {Salmi 17: 15}.
“Così sarà pure la risurrezione dei morti; il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile.È seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita pieno di forza. È seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale” {1 Corinzi 15: 42-44}.
“Da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo,il quale trasformerà il nostro umile corpo, affinché sia reso conforme al suo corpo glorioso” {Filippesi 3: 20-21}.
“I tuoi morti rivivranno, assieme al mio cadavere risorgeranno. Svegliatevi ed esultate o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è come la rugiada di una luce sfavillante e la terra darà alla luce i morti” {Isaia 26: 19}.
“O morte, dov’è il tuo dardo? O inferno, dov’è la tua vittoria?” {1 Corinzi 15: 55}.
“Essi infatti non possono più morire, perché sono come gli angeli e sono figli di Dio essendo figli della risurrezione” {Luca 20: 36}.
“Costoro [i giusti] tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni. Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille anni” {Apocalisse 20: 4-5}.
“Ma dal cielo scenderà fuoco, mandato da Dio, e le divorerà” {Apocalisse 20: 9}.
“Ma per i codardi, gl’increduli, gl’immondi, gli omicidi, i fornicatori, i maghi, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo, che è la morte seconda” {Apocalisse 21: 8}.
“L’ultimo nemico che sarà distrutto è la morte” {1 Corinzi 15: 26} (Vedi Apocalisse 20: 13-14).
“Allora i giusti risplenderanno come Il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi da udire, oda!” {Matteo 13: 43}.
Il destino dei trasgressori
“Poi quando la concupiscenza ha concepito, partorisce il peccato e il peccato, quando è consumato, genera la morte” {Giacomo 1: 15}.
“Poiché è giunto il tempo che il giudizio cominci dalla casa di Dio, e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di coloro che non ubbidiscono all’evangelo di Dio?” {1 Pietro 4: 17}.
“Infatti il salario del peccato è la morte” {Romani 6: 23}.
“L’anima che pecca morirà” {Ezechiele 18: 4}.
Morire: “Uscire dalla vita fisica; subire una perdita totale e irreparabile dell’azione delle funzioni vitali; diventare morto; scadere; perire” (Webster)
“Questi saranno puniti con la distruzione eterna, lontani dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza” {2 Tessalonicesi 1: 9}.
Distruggere: “Disfare; rompere la struttura e l’esistenza organica di; demolire; danneggiare, portare alla rovina; porre fine a; annientare” (Webster)
“Temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella Geenna” {Matteo 10: 28}.
“Ma se non vi ravvedete perirete tutti allo stesso modo” {Luca 13: 3}.
Perire: “Essere distrutto; scomparire; diventare nulla; essere perduto; deperire, morire” (Webster).
“Ma costoro, come bestie irragionevoli, per natura generate ad essere prese e distrutte, parlano male delle cose che non conoscono e nella loro corruzione saranno annientati, ricevendo così il salario della loro malvagità” {2 Pietro 2: 12}.
“Ma gli empi periranno, e i nemici dell’Eterno saranno consumati e andranno in fumo come grasso di agnelli” {Salmi 37: 20}.
Consumare: “Distruggere, come per decomposizione, dissipazione, spreco o incendio” (Webster)
“Ma colui che viene dopo di me… Egli ha in mano il suo ventilabro e pulirà interamente la sua aia; raccoglierà il suo grano nel granaio, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile” {Matteo 3: 11-12}.
“Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: «Andate via da me maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli»” {Matteo 25: 41}.
NOTA – Questo fuoco è chiamato “eterno” per il carattere dell’opera che compie, così come è chiamato “inestinguibile” perché non può essere spento, e non perché non si spegnerà quando avrà compiuto il suo lavoro.
“Quando passa la tempesta, l’empio non è più, ma il giusto ha un fondamento eterno” {Proverbi 10: 25}.
“«Poiché ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; e tutti quelli che operano empiamente saranno come stoppia; il giorno che viene li brucerà», dice l’Eterno degli eserciti, «in modo da non lasciar loro né radice né ramo»” {Malachia 4: 1}.
“Poiché come avete bevuto sul mio monte santo, così berranno tutte le nazioni del continuo; sì, berranno, ingoieranno e saranno come se non fossero mai state” {Abdia 1: 16}.
“Ancora un po’ e l’empio non sarà più; sì, tu cercherai attentamente il suo posto, e non ci sarà più” {Salmi 37: 10}.
NOTA – Sarebbe difficile tenere i malvagi in un tormento eterno senza un luogo in cui possano esistere.
“Ecco, il giusto riceve la ricompensa sulla terra, tanto più l’empio e il peccatore!” {Proverbi 11: 31}.
“Il Signore sa liberare i pii dalla prova e riservare gli ingiusti per essere puniti nel giorno del giudizio” {2 Pietro 2: 9}.
“Mentre i cieli e la terra attuali sono riservati dalla stessa parola per il fuoco, conservati per il giorno del giudizio e della perdizione degli uomini empi” {2 Pietro 3: 7}.
NOTA – Sia i cieli attuali che la terra e i peccatori attendono le fiamme dell’ultimo giorno.
“Mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi consumati dal calore si fonderanno” {2 Pietro 3: 12}
“… la terra e le opere che sono in essa saranno arse” {2 Pietro 3: 10}.
“Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori d’iniquità,e li getteranno nella fornace del fuoco” {Matteo 13: 41-42}.
NOTA – Satana e i malvagi hanno ora questo mondo come loro “luogo”. A tempo debito Cristo lo avrà. Lo purificherà dal peccato e dai peccatori e lo restaurerà per darlo ai santi dell’Altissimo come possesso eterno (Vedi Daniele 7: 18, 22, 27).
“Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille anni” {Apocalisse 20: 5}.
“Esse si muoveranno su tutta la superficie della terra e circonderanno il campo dei santi e la diletta città. Ma dal cielo scenderà fuoco, mandato da Dio, e le divorerà” {Apocalisse 20: 9}.
NOTA – Questo è chiamato “atto strano” e “opera strana” di Dio: l’opera di distruzione (Isaia 28: 21). Ma con questo mezzo Dio purificherà una volta e per sempre l’universo dal peccato e da tutti i suoi tristi risultati. La morte stessa avrà fine: sarà gettata nel lago di fuoco (Apocalisse 20: 14).
“Calpesterete gli empi perché saranno cenere sotto la pianta dei vostri piedi nel giorno che io preparo», dice l’Eterno degli eserciti” {Malachia 4: 3}.
NOTA – I malvagi saranno completamente distrutti – consumati in fumo, ridotti in cenere. Alleandosi indissolubilmente con il peccato, hanno perso il diritto alla vita e all’esistenza immortale e hanno scelto la via della morte e della distruzione. Con la loro scelta hanno dimostrato di non valere nulla. Per questo motivo sono paragonati alla pula, ai rovi, alle spine, ecc. Di conseguenza, la loro distruzione non sarà una vera perdita. Essi stessi avranno perso l’opportunità di ottenere la vita eterna, ma con il modo in cui hanno utilizzato il loro tempo di prova si sono dimostrati indegni di ottenerla. La loro distruzione sarà, infatti, un atto di amore e di misericordia da parte di Dio, perché diversamente perpetuerebbe il peccato, il dolore, la sofferenza e la miseria. Per quanto terribile sarà questo giudizio, non ci sarà nulla di valore perduto, nulla che valga la pena di essere salvato. L’esperimento del peccato sarà finito e il piano originale di Dio di popolare la terra con una razza di esseri santi e felici sarà realizzato (2 Pietro 3: 13).
“Questa è la morte seconda” {Apocalisse 20: 14}.
“Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra nei quali abita la giustizia” {2 Pietro 3: 13}.
“Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro” {Matteo 13: 43}.
“Beati i mansueti, perché essi erediteranno la terra” {Matteo 5: 5} (Vedi Salmi 37: 11, 29; Isaia 65: 17-25; Daniele 7: 18).
“Udii ancora ogni creatura che è nel cielo, sulla terra, sotto la terra e quelle che sono nel mare e tutte le cose contenute in essi, che diceva: «A colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione, l’onore, la gloria e la forza nei secoli dei secoli»” {Apocalisse 5: 13}.
Il ministero degli Angeli buoni
“Poiché egli comanderà ai suoi Angeli di custodirti in tutte le tue vie” {Salmi 91: 11}.
“Per questa ragione, io piego le mie ginocchia davanti al Padre del Signor nostro Gesù Cristo,dal quale prende nome ogni famiglia nei cieli e sulla terra” {Efesini 3: 14-15}.
“Un giorno avvenne che i figli di DIO andarono a presentarsi davanti all’Eterno e in mezzo a loro andò anche Satana” {Giobbe 1: 6}.
“Vedete quale amore il Padre ha profuso su di noi, facendoci chiamare figli di Dio” {1 Giovanni 3: 1}.
“Quindi vidi e udii la voce di molti angeli intorno al trono…” {Apocalisse 5: 11}.
“Così egli scacciò l’uomo; e pose ad est del giardino di Eden i cherubini…” {Genesi 3: 24}.
Cherubino: “Creatura di natura sacra e celeste” (Gesenius).
“Dove sono fissate le sue fondamenta, o chi pose la sua pietra angolare, quando le stelle del mattino cantavano tutte insieme e tutti i figli di Dio mandavano grida di gioia?” {Giobbe 38: 6-7}.
“Quindi vidi e udii la voce di molti angeli intorno al trono… il loro numero era di miriadi di miriadi e di migliaia di migliaia” {Apocalisse 5: 11}.
“Ma voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente, che è la Gerusalemme celeste e a miriadi di angeli” {Ebrei 12: 22} (Vedi Daniele 7: 10).
“Eppure tu lo hai fatto di poco inferiore a Dio [o “agli angeli”, KJV], e lo hai coronato di gloria e di onore” {Salmi 8: 5}.
NOTA – Esistono diversi ordini di angeli: “Cherubini” {Genesi 3: 24}; “Serafini” {Isaia 6: 2, 6}; “Arcangeli” {1 Tessalonicesi 4:16; Giuda 9}.
Alcuni dei loro nomi sono: “Michele” {Daniele 10: 13, 21; 12: 1; Giuda 9}; “Gabriele” {Daniele 8: 16; 9: 21; Luca 1: 19}; “Uriel” {2 Esdra 4: 1, 36; 2 Esdra 5: 20, Apocrifi} (vedi 1 Cronache 15: 5).
Michele significa “Colui che è come Dio”, e quindi è un titolo adatto a Cristo. Gabriele significa “La forza di Dio”, un nome appropriato per l’angelo o l’essere che sta accanto a Cristo (Daniele 10: 21). Uriel significa “La luce di Dio”…
“Ecco, io mando un Angelo davanti a te per vegliare su di te lungo la via, e per farti entrare nel luogo che ho preparato” {Esodo 23: 20}, (vedi Esodo 23: 23; Atti 7: 38; 1 Corinzi 10: 4).
“L’angelo della Sua presenza li salvò” {Isaia 63: 9}.
“L’arcangelo Michele” {Giuda 1: 9} (Vedi anche Daniele 12: 1; 1 Tessalonicesi 4: 16).
NOTA – “Angelo” significa “messaggero”. In (Malachia 3: 1), Cristo è chiamato “il messaggero del patto”.
“Benedite l’Eterno, voi suoi angeli potenti e forti, che fate ciò che egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola” {Salmi 103: 20}.
“Il suo corpo era simile al topazio, la sua faccia aveva l’aspetto della folgore, i suoi occhi erano come torce fiammeggianti, le sue braccia e i suoi piedi parevano bronzo lucidato e il suono delle sue parole era come il rumore di una moltitudine” {Daniele 10: 6}.
NOTA – Simili descrizioni sono date di Dio, “l’Antico di giorni” {Daniele 7: 9}; e di Cristo, “un Figlio dell’uomo” {Apocalisse 1: 13}.
“E il suo aspetto era come di folgore e il suo vestito bianco come la neve” {Matteo 28: 3}.
“Prese poi [Abrahamo] della cagliata, del latte e il vitello che aveva preparato, e li pose davanti a loro; mentre essi mangiavano, egli rimase in piedi accanto a loro, sotto l’albero” {Genesi 18: 8}; “Quindi egli [Lot] preparò loro un banchetto e cosse dei pani senza lievito, ed essi mangiarono” {Genesi 19: 3}.
“Non dimenticate l’ospitalità, perché alcuni, praticandola, hanno ospitato senza saperlo degli angeli” {Ebrei 13: 2}.
“E sognò di vedere una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo; ed ecco, gli angeli di DIO salivano e scendevano su di essa” {Genesi 28: 12}.
“Gesù Cristo:il quale è andato in cielo ed è alla destra di Dio, dove gli sono sottoposti angeli, potestà e potenze” {1 Pietro 3: 21-22}.
NOTA – In (Giosuè 5: 13-15), Cristo è chiamato “capitano dell’esercito del Signore”.
“Non sono essi tutti spiriti servitori, mandati a servire per il bene di coloro che hanno da ereditare la salvezza?” {Ebrei 1: 14}.
“Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli, perché io vi dico che gli angeli loro vedono continuamente nei cieli la faccia del Padre mio, che è nei cieli” {Matteo 18: 10}.
NOTA – Qualcuno ha detto: “I cristiani che vivono alla luce del volto di Dio sono sempre accompagnati da angeli invisibili, e questi esseri santi lasciano dietro di loro una benedizione nelle nostre case”.
“L’angelo dell’Eterno si accampa attorno a quelli che lo temono e li libera” {Salmi 34: 7}.
“Ecco, io vedo quattro uomini slegati, che camminano in mezzo al fuoco, senza subire alcun danno; e l’aspetto del quarto è simile a quello di un figlio di Dio” {Daniele 3: 25}.
“Nebukadnetsar prese a dire: «Benedetto sia il Dio di Shadrak, Meshak e Abed-nego, che ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi, che hanno confidato in lui” {Daniele 3: 28}.
“Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le bocche dei leoni, ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui” {Daniele 6: 22}.
“Egli rispose: «Non temere, perché quelli che sono con noi, sono più numerosi di quelli che sono con loro». Poi Eliseo pregò e disse: «O Eterno, ti prego, apri i suoi occhi, perché possa vedere». L’Eterno allora aperse gli occhi del giovane e questi vide; ed ecco il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco, tutt’intorno ad Eliseo” {2 Re 6: 16-17}.
“I carri di DIO sono miriadi e migliaia di migliaia” {Salmi 68: 17}.
“Ma un angelo del Signore di notte aprì le porte della prigione e, condottili fuori” {Atti 5: 19}.
“Ed ecco, un angelo del Signore sopraggiunse e una luce risplendette nella cella; e, percosso il fianco di Pietro, lo svegliò, dicendo: «Alzati in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani” {Atti 12: 7};
“… Poi gli disse: «Avvolgiti nel mantello e seguimi»” {Atti 12: 8};
“… giunsero alla porta di ferro che conduceva in città, ed essa si aprì da sé davanti a loro, e, usciti percorsero una strada, e all’improvviso l’angelo lo lasciò” {Atti 12: 10}.
NOTA – “Ciò che noi chiamiamo legge fisica non è un ostacolo per ministeri angelici. Nessun luogo può essere lugubre, nessuna caverna così profonda e buia, nessuna cella dell’Inquisizione così nascosta e fetida, nessuna fortezza così fortemente sorvegliata, che essi non possano trovare un accesso rapido e facile, se un figlio di Dio si trova lì” (“Fast prints of Angels in Revelation”, di E. A. Stockman, pagine 74-75).
“L’angelo dell’Eterno tornò una seconda volta, lo toccò e disse: «Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo per te».Egli si alzò, mangiò e bevve, poi, nella forza datagli da quel cibo, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Horeb” {1 Re 19: 7-8}.
“Allora il diavolo lo lasciò; ed ecco degli angeli gli si accostarono e lo servivano” {Matteo 4: 11}.
“Allora gli apparve un angelo dal cielo per dargli forza” {Luca 22: 43}.
“… Cose nelle quali gli angeli desiderano riguardare addentro” {1 Pietro 1: 12}.
“Allo stesso modo vi dico, vi sarà gioia presso gli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede»” {Luca 15: 10}.
“E’ meglio non fare voti, che farli e poi non adempierli. Non lasciare che la tua bocca porti il tuo corpo a peccare, e non dire davanti al messaggero di Dio: «E’ stato uno sbaglio». Perché dovrebbe DIO adirarsi per le tue parole e distruggere l’opera delle tue mani?” {Ecclesiaste 5: 5-6}.
“Or io dico che nel giorno del giudizio gli uomini renderanno conto di ogni parola oziosa che avranno detta” {Matteo 12: 36} (Vedi Ecclesiaste 12: 13-14).
“E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri secondo le loro opere” {Apocalisse 20: 12}.
“L’Eterno è stato attento ed ha ascoltato e un libro di ricordo è stato scritto davanti a lui per quelli che temono l’Eterno e onorano il suo nome” {Malachia 3: 16}, (Vedi anche Isaia 65: 6; Geremia 2: 22).
“Un fiume di fuoco scorreva, uscendo dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano e miriadi di miriadi stavano davanti a lui. Il giudizio si tenne e i libri furono aperti” {Daniele 7: 10}.
NOTA – Poiché gli angeli sono i nostri ministri spirituali e le nostre vite sono aperte davanti a loro, è ragionevole dedurre che essi registrano le nostre vite. Quindi, quando i libri saranno esaminati, essi saranno necessariamente presenti per servire davanti a Dio.
“Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli” {Apocalisse 3: 5}.
“Non ti accadrà alcun male, né piaga alcuna si accosterà alla tua tenda. Poiché egli comanderà ai suoi Angeli di custodirti in tutte le tue vie.Essi ti porteranno nelle loro mani, perché il tuo piede non inciampi in alcuna pietra” {Salmi 91: 10-12}.
“Perché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi angeli” {Matteo 16: 27};
“… ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei cieli all’altra” {Matteo 24: 31}.
“Poi noi viventi, che saremo rimasti saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; così saremo sempre col Signore” {1 Tessalonicesi 4: 17}.
NOTA – Avremo allora il privilegio di vedere e conversare non solo con i buoni e i beati di tutti i tempi, ma anche con gli angeli che ci hanno assistito durante il pellegrinaggio terreno.
Il ministero degli Angeli malvagi
“Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe di questo mondo e non ha nulla in me” {Giovanni 14: 30}.
“Poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti” {Efesini 6: 12}.
NOTA – “I fatti della storia concordano con le dichiarazioni della rivelazione nell’imporci la sgradita convinzione che la razza umana è soggetta all’influenza malevola di un demonismo organizzato e onnipervadente. Sia nella carriera delle nazioni che nei fenomeni del destino personale la presenza dell’abilità e del potere demoniaco è spesso prominente, frequentemente dominante, sempre malvagia” (“Footprints of Angels in Fields of Revelation” di E. A. Stockman, pag. 2).
“Se Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li cacciò nel tartaro [dal greco tartarus, un luogo di tenebre] tenendoli in catene di tenebre infernali, per esservi custoditi per il giudizio” {2 Pietro 2: 4}.
“… il dio di questo secolo…” {2 Corinzi 4: 4};
“… il principe di questo mondo…” {Giovanni 14: 30};
“… il principe della potestà dell’aria…” {Efesini 2: 2}.
“Poi Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?» E quello rispose, dicendo: «Io mi chiamo Legione, perché siamo molti»” {Marco 5: 9}.
“E rimase nel deserto quaranta giorni, tentato da Satana…” {Marco 1: 13}.
“Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare” {1 Pietro 5: 8} (Vedi Apocalisse 12: 9, 12; Apocalisse 16: 14}.
NOTA – “In possesso immutato della loro intelligenza e della loro forza, ci assalgono costantemente in ogni punto debole, attraverso ogni via, con ogni mezzo, con metodi scorretti o giusti… A coloro che non possono distruggere non cessano di preoccupare, di tormentare. Ispirano temperamenti malvagi, suscitano passioni oscure, instillano cattiva volontà, generano malizia, invidia, impongono preoccupazione, paura, sfiducia, suggeriscono inganni, frodi e tutte le forme di crimine. “Si dilettano in modo supremo nel dominio criminale. Favoriscono la falsità, incitano alla vendetta, fomentano la gelosia, generano liti, aiutano a compiere furti, rapine e incendi dolosi, favoriscono i divorzi, pianificano defalcazioni, istigano agli omicidi. Gestiscono i salotti e redigono i notiziari della polizia” (“Footprints of Angels in Fields of Revelation”, pagine 9, 10, 22).
“Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sul vostro cruccio; e non date luogo al diavolo” {Efesini 4: 26-27}.
NOTA – Coloro che danno sfogo all’ira o conservano vecchi rancori, che si accordano con la tentazione o con il vizio, che indulgono all’intemperanza, all’orgoglio, alla stoltezza o alla leggerezza, o che cedono a qualsiasi altra debolezza, danno spazio al diavolo; cioè, danno al diavolo l’opportunità di operare attraverso di loro – gli danno un vantaggio su di loro. Dobbiamo quindi chiudere ogni strada a Satana e ai suoi angeli. Dobbiamo reprimere l’ira, essere sobri e vigili e stroncare ogni impulso al peccato.
“L’Eterno disse: «Chi sedurrà Achab perché salga e perisca a Ramoth di Galaad?». Ora chi rispose in un modo e chi in un altro. Allora si fece avanti uno spirito, che si presentò davanti all’Eterno e disse: «Lo sedurrò io». L’Eterno gli disse: «In che modo?». Egli rispose: «Uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti». L’Eterno gli disse: «Riuscirai certamente a sedurlo; esci e fa’ così»” {1 Re 22: 20-22} (Vedi 2 Tessalonicesi 2: 10-11).
“E gli presentarono tutti i malati, colpiti da varie infermità e dolori, indemoniati…” {Matteo 4: 24}.
NOTA – Gli angeli malvagi, simili a vampiri, si impossessano di tutti coloro di cui riescono a controllare le menti e i corpi e ne fanno la loro dimora. Solo attraverso Cristo è possibile spezzare questa prigionia demoniaca. Finché ciò non avviene, chi si trova in questa condizione è condotto prigioniero da Satana “a suo piacimento”. Il suo autocontrollo e il suo potere di resistere alle tentazioni sono scomparsi (Vedi 2 Timoteo 2: 26).
“E mentre il fanciullo si avvicinava, il demone lo contorse e lo straziò” {Luca 9: 42}.
NOTA – Coloro che sono sotto il controllo demoniaco sono semplicemente lo sport e il gioco degli spiriti maligni che li possiedono e li controllano.
“Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di aver poco tempo»” {Apocalisse 12: 12}.
NOTA – Conoscendo le leggi della natura, Satana e i suoi angeli sollevano tempeste e spargono malattie e morte per quanto è in loro potere; allo stesso modo, in quanto nemici di Dio, pervertono la verità e diffondono l’errore per quanto è possibile. Inoltre, molto meglio degli abitanti del mondo, sanno che la fine di tutte le cose si avvicina rapidamente e che il loro tempo per lavorare è breve.
“Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni” {1 Timoteo 4: 1}.
“Quale dei profeti non perseguitarono i padri vostri?” {Atti 7: 52}.
NOTA – “Di tutte le classi di uomini impiegati dal Padre celeste nell’opera di redenzione, nessuna è più ferocemente odiata dagli angeli malvagi dell’intera schiera dei profeti, poiché dal primo all’ultimo predicono il rovesciamento finale ed eterno e l’estinzione totale della “potenza delle tenebre”, gli “spiriti della disobbedienza”.
Gli angeli cattivi incitano anche gli uomini e le nazioni alla guerra, distogliendo così la loro attenzione dalle cose che riguardano il regno di Dio e togliendo così la pace dalla terra (Apocalisse 16: 14). Tutto ciò si concluderà con l’Armagheddon.
“Conoscendo bene le leggi che regolano le condizioni mentali, le schiere decadute mettono in atto tutte le loro arti per eccitare i sospetti e le animosità personali, e per creare risentimenti nazionali e conflitti sanguinosi; il loro principale piacere è quello di distruggere la pace e bandire la concordia dalla terra, di amareggiare i poveri figli del peccato e del dolore, di porre gli uni contro gli altri, e di trasformare il nostro mondo in un’arena di lotte e di crimini” (Id. pagina 22).
“Allora egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: «Andate via da me maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli»” {Matteo 25: 41}. “«Poiché ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; e tutti quelli che operano empiamente saranno come stoppia; il giorno che viene li brucerà», dice l’Eterno degli eserciti, «in modo da non lasciar loro né radice né ramo»” {Malachia 4: 1} (Vedi Apocalisse 20: 9).
Spiritualismo (o Spiritismo)
“Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi” {Apocalisse 16: 14}.
“La convinzione che gli spiriti defunti abbiano rapporti con i mortali per mezzo di fenomeni fisici, come il “rapping”, o durante stati mentali anormali, come la cosiddetta trance, o simili, comunemente manifestati attraverso un medium; spiritismo” (Webster).
Spiritismo: “La teoria secondo cui i fenomeni evidenziati attraverso i medium sono causati dagli spiriti dei morti” (Webster).
NOTA – “La verità centrale dello spiritismo è il potere e la possibilità degli spiriti di tornare, a certe condizioni, a comunicare con coloro che sono nella forma materiale” (N. F. Ravlin, conferenza spiritica della California).
“Non rivolgetevi ai medium e ai maghi; non consultateli, per non contaminarvi per mezzo loro” {Levitico 19: 31}.
NOTA – “L’aspetto fenomenico dello Spiritualismo moderno riproduce tutti i principi essenziali della magia, dell’incantesimo e della stregoneria del passato. Sono coinvolti gli stessi poteri, operano le stesse intelligenze” (F. F. Morse, in “Practical Occultism”, pagina 85).
“Così mi avvicinerò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto contro gli stregoni” {Malachia 3: 5}.
“Perciò non ascoltate… i vostri indovini né i vostri sognatori né i vostri maghi né i vostri stregoni… essi vi profetizzano menzogna, per allontanarvi dal vostro paese, perché io vi disperda e voi periate” {Geremia 27: 9-10}.
NOTA – Il Reverendo F. B. Meyer, d’Inghilterra, dà il seguente avvertimento contro il dilettarsi con lo spiritismo: “Ho conosciuto diverse famiglie che sono state maledette dal ricorso a chiaroveggenti e medium. Ci sono gravi pericoli in queste cose; e quando i poteri occulti vengono usati per fini egoistici, è possibile che uomini e donne vengano riempiti di spiriti maligni, come è successo alla ragazza di Filippi. Le persone sono sciocche a giocare con la feccia del mondo degli spiriti” (Present Truth, 7 settembre 1911).
“Sono perfettamente certo che l’intero movimento conosciuto come Spiritualismo moderno è nelle mani e sotto la direzione del padre degli spiriti maligni; in altre parole, è completamente e inequivocabilmente diabolico” (Dr. C. Williams, di Londra, Inghilterra).
“Quando entrerai nel paese che l’Eterno, il tuo DIO, ti dà, non imparerai a seguire le abominazioni di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi faccia passare il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco, né chi pratichi la divinazione, né indovino, né chi interpreta presagi, né chi pratica la magia, né chi usa incantesimi, né un medium che consulta spiriti, né uno stregone, né chi evoca i morti, perché tutti quelli che fanno queste cose sono in abominio all’Eterno; e a motivo di queste abominazioni, l’Eterno, il tuo DIO, sta per scacciarli davanti a te. Tu sarai integro davanti all’Eterno, il tuo Dio” {Deuteronomio 18: 9-13}.
NOTA – Chiunque consulti o abbia a che fare con i medium o con coloro che professano di ricevere istruzioni o comunicazioni dagli spiriti dei morti, ignora questa chiara istruzione e si pone sul terreno del nemico. Da quando Satana ha detto la prima menzogna nell’Eden, quando ha negato che la morte sarebbe stata il risultato del peccato, di fronte alla morte stessa, egli, lavorando sul naturale timore dell’uomo per la morte e sulla sua angoscia al pensiero di essere separato dai suoi cari, ha cercato di persuadere gli uomini a credere che i morti non sono morti e che gli uomini non muoiono. L’idolatria, il paganesimo, lo spiritismo, l’occultismo e tutta la covata di falsi miti di questo tipo, è evidente che hanno a che fare in gran parte con la morte.
Questo, di per sé, indica la loro origine e dovrebbe essere un monito per tutti a lasciarli stare, a non avere nulla a che fare con loro. Vengono dal basso e non dall’alto. Per quanto promettenti o piacevoli possano essere all’inizio, hanno una tendenza negativa e distruttiva, e alla fine portano lontano da Dio, all’incredulità della Sua Parola e al peccato. Promettono la vita negando la morte e, a quanto pare, “mettono in atto” la menzogna di Satana nell’Eden, attraverso il ministero e le manifestazioni di angeli malvagi presentando sé stessi come gli spiriti dei morti.
In un sermone su “Spiritualism an Imposture”, il Rev. T. De Witt Talmage disse: “Lo spiritismo approfitta di coloro che sono deboli e afflitti da problemi. Perdiamo un amico. La casa è buia, il mondo è buio, il futuro sembra oscuro. Se avessimo, nella nostra ribellione e debolezza, il potere di mobilitare una schiera e riconquistare la persona amata, dovremmo mobilitare la schiera. Lo spiritismo arriva in quel momento, quando siamo tutti esausti di guardare, tutti esausti, corpo, mente e anima, e dice: «Ora aprirò quella porta; sentirai le voci». «Prendete posto intorno al tavolo; ora fate tutti silenzio…». Odio lo spiritismo, perché si approfitta delle persone quando sono deboli, logorate e malate a causa dei lutti e dei dispiaceri della vita! Se lo spiritismo seguisse il suo corso, trasformerebbe il mondo in un pandemonio di carnalità. È un sistema impuro e adultero”.
“Non lascerai vivere la strega” {Esodo 22: 18}.
“Se un uomo o una donna è un medium o un mago, saranno sicuramente messi a morte; li lapiderete con pietre; il loro sangue ricadrà su di loro” {Levitico 20: 27}
NOTA – Questo dimostra quanto sia pericoloso e mortale agli occhi di Dio tutto ciò che ha questo carattere.
“Idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette… come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio” {Galati 5: 20-23}.
“Se vi si dice: «Consultate i medium e i maghi, che sussurrano e bisbigliano», rispondete: «Non deve un popolo consultare il suo Dio? Deve forse rivolgersi ai morti per conto dei vivi?»” {Isaia 8: 19}.
NOTA – Dando un senso a questo passaggio, il dottor Adam Clarke dice: “«Non dovrebbe una nazione cercare il suo Dio? Perché mai si dovrebbe rivolgere ai morti per conto dei vivi?»”. Ma questo è esattamente ciò che lo spiritismo insegna agli uomini a fare: che i vivi si rivolgano ai morti.
“Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio” {1 Giovanni 4: 1}.
“Attenetevi alla legge e alla testimonianza! Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c’è luce” {Isaia 8: 20}.
“Se sorge in mezzo a te un profeta o un sognatore di sogni che ti proponga un segno o un prodigio,e il segno o il prodigio di cui ti ha parlato si avvera e dice: «Seguiamo altri déi che tu non hai mai conosciuto e serviamoli», tu non darai ascolto alle parole di quel profeta o di quel sognatore di sogni, perché l’Eterno, il vostro DIO, vi mette alla prova per sapere se amate l’Eterno, il vostro DIO, con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima. Seguirete l’Eterno, il vostro DIO, lui temerete, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce” {Deuteronomio 13: 1-4}.
“Tu lo sopraffai per sempre, ed egli se ne va; tu sfiguri il suo volto e lo cacci via. Se i suoi figli sono onorati, egli non lo sa; se sono disprezzati, egli non lo nota” {Giobbe 14: 20-21}.
“I viventi infatti sanno che moriranno ma i morti non sanno nulla” {Ecclesiaste 9: 5}. “Quando il suo spirito se ne va, egli ritorna alla terra, e in quello stesso giorno i suoi progetti periscono” {Salmi 146: 4}.
“Anche il loro amore, il loro odio e la loro invidia sono ormai periti, ed essi non avranno mai più alcuna parte in tutto ciò che si fa sotto il sole” {Ecclesiaste 9: 6}.
“Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi” {Apocalisse 16: 14}.
“Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni” {1 Timoteo 4: 1}.
NOTA – I seguenti articoli illustrano una condizione largamente diffusa:
“Un avvocato di fama nazionale, a me ben noto”, ha detto J.L. Hall, di New York, “non inizia mai la preparazione di un caso difficile senza aver ottenuto consigli dall’altra parte, mentre egli descrive l’indagine… Un altro uomo distinto di New York una volta mi disse che aveva il suo medium con cui parlava liberamente come con un compagno umano” (Washington Herald, 8 maggio 1911).
Un noto indovino di Brooklyn, alcuni anni fa, non rendendosi conto di rivelare opinioni spiritistiche, espresse quanto segue: “Cosa fanno ora i nostri amici cristiani defunti, che in questo mondo hanno avuto la loro gioia nell’arte della guarigione? – Sono impegnati nei loro vecchi affari. Nessuna malattia in cielo, ma molte malattie sulla terra” (Christian Herald, 8 luglio 1882)
Scrivendo a proposito della “Communion With the Departed”, il generale Book, dell’Esercito della Salvezza, ha affermato: “In tutta la mia storia, i miei rapporti personali con il mondo degli spiriti sono stati limitati. Non sono stato favorito da molte visioni, e solo raramente ho fatto sogni che mi hanno dato piacere o profitto; eppure ho una comunione spirituale con i santi defunti che non è priva di soddisfazione e di servizio. Soprattutto negli ultimi tempi, i ricordi di coloro con i quali il mio cuore ha avuto la più bella comunione in passato, se non gli esseri stessi, mi sono venuti incontro mentre sedevo alla mia scrivania o giacevo sveglio sul mio letto nelle ore notturne. Tra questi, una forma, fedele alla sua missione, viene più spesso di tutte le altre, assicurandomi della sua continua collaborazione nella mia lotta per la salvezza temporale ed eterna delle moltitudini ed è la mia benedetta, la mia bellissima moglie!” (War Cry, 27 novembre 1897).
“Il dottor Joseph Parker, del City Temple di Londra, ha dichiarato apertamente di aver pregato ogni giorno la moglie defunta. Ha detto di non essere mai venuto al City Temple a predicare senza chiederle di accompagnarlo. Dice inoltre: “Incoraggio il mio amico a pregare sua moglie e a pregare Dio di chiederle di venire in suo aiuto”. Lei sarà per lui più di dodici legioni di angeli sconosciuti” (The Living Church, 14 novembre 1899).
“L’imperatore Nicola… è caduto sotto l’influenza di uno spiritista di nome Philipp, che governa l’imperatore a tal punto che Sua Maestà non prende alcuna decisione importante, anche in relazione alla vita familiare, senza consultare la sua guida spiritica” (Melbourne Age, 15 novembre 1902).
In un testamento redatto il 20 dicembre 1910, poco prima della morte della signora Eddy, la fondatrice della Scienza Cristiana, la signora Amelia Stetson, una delle leader della Chiesa della Scienza Cristiana di New York City, ha dichiarato: “La signora Eddy, che era il Cristo femminile, tornerà sulla terra. Sto osservando e aspettando la manifestazione della signora Eddy in sembianze umane. Potrebbe arrivare oggi, potrebbe arrivare la settimana prossima, potrebbe non arrivare prima di dieci anni, ma sicuramente arriverà… Il millennio è alle porte. La signora Eddy non è morta. È ancora viva e quando apparirà di nuovo sulla terra, sarà come sé stessa, come Mary Baker Eddy. Un messaggio che sembra provenire dalla signora Mary Baker Eddy, la fondatrice della Christian Science, tramite il signor William T. Stead, il noto giornalista inglese, poco dopo la morte della prima, dice: “Non c’è morte; tutto è vita; tutto è libertà” (Signs of the Times, 28 febbraio 1911).
E subito dopo che lo stesso signor Stead affondò insieme al “Titanic”, il 15 aprile 1912, gli spiritisti in diverse parti del mondo ricevettero numerosi messaggi che sembravano provenire da lui.
“E non c’è da meravigliarsi, perché Satana stesso si trasforma in angelo di luce” {2 Corinzi 11: 14}.
“Non è dunque gran cosa se anche i suoi ministri si trasformano in ministri di giustizia” {2 Corinzi 11: 15}.
“Allora se qualcuno vi dice: «Ecco, il Cristo è qui» oppure «è là» non gli credete. Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e miracoli tanto da sedurre, se fosse possibile anche gli eletti” {Matteo 24: 23-24}.
“E faceva grandi prodigi, facendo persino scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini,e seduceva gli abitanti della terra per mezzo dei prodigi che le era dato di fare davanti alla bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare un’immagine alla bestia, che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita” {Apocalisse 13: 13-14}.
“La venuta di quell’empio avverrà per l’azione di Satana, accompagnata da ogni sorta di portenti, di segni e di prodigi bugiardi,e da ogni inganno di malvagità per quelli che periscono” {2 Tessalonicesi 2: 9-10} (Vedi anche Apocalisse 12: 12).
“In quel giorno si dirà: «Ecco, questo è il nostro DIO: in lui abbiamo sperato ed egli ci salverà. Questo è l’Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo e rallegriamoci nella sua salvezza!»” {Isaia 25: 9}.
“Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare” {1 Pietro 5: 8}.
Crescere nella Grazia
“Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo” {2 Pietro 3:18}.
“… grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù, nostro Signore” {2 Pietro 1:2}.
“Or questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato” {Giovanni 17:3}.
“…ci sono donate le preziose e grandissime promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza” {2 Pietro 1:4}.
“Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza l’autocontrollo, all’autocontrollo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore” {2 Pietro 1:5-7}.
NOTA – La fede è il primo gradino della scala cristiana, il primo passo verso Dio, “perché chi si accosta a Dio deve credere che Egli è” {Ebrei 11:6}.
Tuttavia, una fede inoperosa è inutile. “La fede senza le opere è morta” {Giacomo 2:20}. Affinché la fede ottenga il suo vero valore, deve essere unita alla virtù, ossia a quel coraggio della convinzione che spinge alla retta azione.
Per agire rettamente, occorre aggiungere al coraggio la retta conoscenza; altrimenti, come nel caso dei giudei apostati, si può avere zelo, “ma non secondo conoscenza” {Romani 10:2}. Il risultato di tale zelo è il fanatismo. La retta conoscenza è dunque essenziale per una sana crescita cristiana.
Alla conoscenza bisogna aggiungere la temperanza o autocontrollo: il governo di se stessi (cfr. Atti 24:25). Sapere che cos’è bene e non farlo è altrettanto inutile quanto la fede senza le opere (cfr. Giacomo 4:17).
La perseveranza o pazienza segue naturalmente alla temperanza. È infatti quasi impossibile che una persona intemperante possa essere paziente.
Avendo acquisito pieno controllo su se stessi, tramite la perseveranza, si è allora in condizione di manifestare la pietà, cioè l’essere simili a Dio.
Essere simili a Dio significa manifestare il Suo stesso carattere, per cui è naturale che si manifesti la gentilezza verso i fratelli, cioè l’affetto fraterno.
Infine, la carità o amore universale, esteso anche ai nostri nemici, è il coronamento, il grado più alto – l’ottavo – della scala cristiana.
La disposizione delle varie grazie in questa enumerazione non è affatto accidentale, ma logica e sequenziale, secondo l’ordine naturale e necessario. Qui notiamo il “dito” dell’Ispirazione divina.
“L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male; non si rallegra dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità, tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa” {1 Corinzi 13:4-7}.
“… avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché «l’amore copre una moltitudine di peccati»” {1 Pietro 4:8}.
“L’odio provoca liti, ma l’amore copre tutte le colpe” {Proverbi 10:12}.
“Sopra tutte queste cose rivestitevi dell’amore, che è il vincolo della perfezione” {Colossesi 3:14}.
“… se queste cose si trovano in voi abbondantemente, non vi renderanno pigri né sterili nella conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo” {2 Pietro 1:8}.
“Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, perché ha dimenticato di essere stato purificato dai suoi vecchi peccati” {2 Pietro 1:9}.
“… facendo queste cose, non inciamperete mai” {2 Pietro 1:10}.
L’armatura del cristiano
“Il dragone [Satana] allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra al resto della progenie di lei, che custodisce i comandamenti di Dio ed ha la testimonianza di Gesù Cristo” {Apocalisse 12:17}
“… a chi vince io darò da mangiare dell’albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio” {Apocalisse 2:7}; (Vedi Apocalisse 2:11, 17, 26-28; Apocalisse 3:5, 12, 21).
“Chi vince erediterà tutte le cose…” {Apocalisse 21:7}.
“Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di Colui che ci ha amati” {Romani 8:37}.
“Or avvenne che, mentre Giosuè era presso Gerico, egli alzò gli occhi e guardò, ed ecco un uomo gli stava davanti, con in mano la sua spada sguainata. Giosuè gli andò incontro e gli disse: «Sei tu per noi o per i nostri nemici?». Egli rispose: «No, io sono il capitano dell’esercito dell’Eterno; arrivo in questo momento». Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: «Che cosa vuol dire il mio Signore al suo servo?»” {Giosuè 5:13-14}; (vedi 1 Corinzi 10:1-4).
“… perché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti in Dio a distruggere le fortezze” {2 Corinzi 10:4}.
“Affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all’ubbidienza di Cristo” {2 Corinzi 10:5}.
“Rivestitevi dell’intera armatura di Dio, per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo” {Efesini 6:11}.
“… poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti” {Efesini 6:12}.
NOTA – I “luoghi celesti” sono qui da intendersi come i livelli spirituali ove i demoni sono installati: in quanto angeli, essi si trovano in un piano dell’esistenza non limitato dalla materia come il nostro (Terra), essendo superiori a noi quanto a forza e a possibilità d’azione (primo cielo della tradizione giudaica). Non sono però nel “Cielo dei cieli” di Dio; quindi, possono essere sconfitti da colui che si affida a Dio, che sarà sempre più forte di loro.
“State dunque saldi, avendo ai lombi la cintura della verità, rivestiti con la corazza della giustizia” {Efesini 6:14}.
“Santificali nella tua verità: la tua parola è verità” {Giovanni 17:17}.
“… Io sono la Via, la Verità e la Vita…” {Giovanni 14:6}.
“Perciò, avendo cinti i lombi della vostra mente, siate vigilanti…” {1 Pietro 1:13}.
“La mia lingua annuncerà la tua parola, perché tutti i tuoi comandamenti sono giusti” {Salmi 119:172}.
“… Questo sarà il nome con cui sarà chiamato: L’Eterno nostra giustizia” {Geremia 23:6}; (vedi Romani 13:14; 1 Tessalonicesi 5:8).
“… avendo i piedi calzati con la prontezza dell’evangelo della pace” {Efesini 6:15}; (vedi anche Efesini 2:14; Giacomo 3:18).
“… soprattutto prendendo lo scudo della fede, con il quale potete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno” {Efesini 6:16}; (vedi 1 Giovanni 5:4; Ebrei 11:6).
“… l’elmo della salvezza…” {Efesini 6:17}.
NOTA – In {1 Tessalonicesi 5:8}, si afferma che l’elmo è “la speranza della salvezza”. L’elmo veniva indossato per proteggere la testa; quindi, la speranza della salvezza, preserverà le decisioni e la virtù, aiutando a proteggere la vita spirituale del pellegrino cristiano quando è assalito dal nemico della giustizia.
“… la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio” {Efesini 6:17}.
NOTA – Con l’arma delle Scritture, Cristo sconfisse il nemico (vedi Matteo 4:1-11; Luca 4:1-13). Ma nessuno può usare questa spada se non la conosce. Da qui l’importanza di studiare e conoscere la Bibbia.
“Ma essi l’hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e per mezzo della parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita, tanto da esporla alla morte” {Apocalisse 12:11}.
“E vidi come un mare di vetro misto a fuoco e, in piedi sul mare di vetro, quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia, sulla sua immagine, sul suo marchio e sul numero del suo nome. Essi avevano le cetre di Dio” {Apocalisse 15:2}.
Camminare nella Luce
“La luce è con voi ancora per un po’; camminate mentre avete la luce, affinché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va” {Giovanni 12:35}.
NOTA – È importante comprendere subito che il fulcro della questione sta nell’obbedienza al dovere: non si può scusare la mancata obbedienza, perché non si ha sufficiente conoscenza. Fare come Balaam, cioè, chiedere nuovamente a Dio ciò che Egli ha già espressamente dichiarato, è molto pericoloso. Non dovremmo, al pari dei giudei increduli, chiedere un segno dal Cielo per convincerci di obbedire alle Scritture. Dio ha parlato? È la Sua Parola? Allora obbedisci. Non insultare il Cielo chiedendo se sia giusto o meno obbedire. A tali preghiere incredule, solitamente si risponde col permesso di continuare nella propria deliberata scelta di disobbedienza, il cui risultato è infine la morte. (Vedi 1 Re 22:1-36; Ezechiele 14:1-11).
“… ma se camminiamo nella luce, come Egli è nella Luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” {1 Giovanni 1:7}.
“Ma il sentiero dei giusti è come la luce dell’aurora, che risplende sempre più radiosa fino a giorno pieno” {Proverbi 4:18}.
“La Luce è sorta per il giusto e la gioia per i retti di cuore” {Salmi 97:11}.
NOTA – Quanto più sinceramente si desidera conoscere la volontà di Dio, vivendo in accordo a tutta la luce ricevuta, tanto più nuova luce e verità verranno riversate da Dio sul cammino. Il fatto che uno abbia la prova della sua accettazione presso Dio non significa che abbia già ricevuto tutta la luce in serbo per lui. Se la luce è seminata per i giusti, essi sono proprio coloro i quali ricevono sempre nuova luce e nuove responsabilità, dallo studio della Parola di Dio.
“Egli vide chiaramente in visione, verso l’ora nona del giorno, un angelo di Dio che entrò da lui e gli disse: «Cornelio!». Ed egli, guardandolo fisso e tutto spaventato, disse: «Che c’è, signore?». Allora l’angelo gli disse: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite davanti a Dio, come una ricordanza»” {Atti 10:3-4}.
“… manda dunque degli uomini a Ioppe e fa’ chiamare Simone, soprannominato Pietro. Egli si trova presso un certo Simone, conciatore di pelli, che ha la casa vicino al mare; egli ti dirà ciò che devi fare” {Atti 10:5-6}.
NOTA – Il Signore favorì Cornelio con la visita di un angelo, non perché Cornelio conoscesse perfettamente la via della salvezza, ma perché Dio vide in lui un sincero desiderio di ricevere maggior luce e una mente disposta a conformarsi alla volontà divina, così come veniva da lui conosciuta. Ecco ciò che piacque a Dio, per cui Egli aprì la strada a Cornelio affinché apprendesse da Pietro tutta la verità per quell’epoca, così da essere salvato. Dio non cambia mai. Anche oggi fa lo stesso con le persone sincere e devote. Tutti possono ricevere una conoscenza più approfondita delle cose divine se, come Cornelio, la cercano sinceramente e sono disposti a camminare in essa, una volta appresa. Se viene trascurata, si rendono invece colpevoli davanti a Dio e saranno abbandonati agli attacchi del nemico.
“La lampada del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è sano, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se il tuo occhio è malato, anche tutto il tuo corpo sarà pieno di tenebre. Bada perciò che la luce che è in te non sia tenebre” {Luca 11:34-35}.
“Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, perciò il vostro peccato rimane»” {Giovanni 9:41}; (vedi anche Giovanni 15:22).
NOTA – All’aumentare della luce ricevuta, aumentano le responsabilità. Il dovere è sempre proporzionato alla luce e ai privilegi ricevuti. La verità presente porta sempre con sé il dovere presente.
“Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie” {Giovanni 3:19}.
“… chi pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio” {Giovanni 3:21}.
“E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna, affinché siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nella malvagità!” {2 Tessalonicesi 2:11-12}.
NOTA – Le tenebre sono l’opposto della luce, così come il contrario della verità è la menzogna. Chi rifiuta luce e verità rimane nell’oscurità, cioè nell’errore. Talvolta nelle Scritture Dio è rappresentato nell’atto di “mandare” ciò che Egli permette che giunga. (Vedi Salmi 81:12; 1 Re 22:20-23; Romani 1:21-28).
“E Gesù di nuovo parlò loro, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita»” {Giovanni 8:12}.
“Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui” {Colossesi 2:6}.
“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” {Salmi 119:105}. (Vedi anche Proverbi 6:23).
“La rivelazione delle tue parole illumina e dà intelletto ai semplici” {Salmi 119:130}.
“Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e serbano le cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino” {Apocalisse 1:3}.
NOTA – Siamo negli ultimi giorni, nella generazione che dovrà ascoltare il messaggio di avvertimento finale contenuto in questo libro. (Vedi Apocalisse 14:6-10; Apocalisse 18:1-5). Coloro che accettano questo messaggio, vengono descritti come quelli che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù. (Vedi Apocalisse 12:17; Apocalisse 14:12; Apocalisse 22:14). In questo tempo si deve studiare l’Apocalisse.
“Or voglio ricordare a voi, che già conoscevate tutto questo, che il Signore, dopo aver salvato il suo popolo dal paese di Egitto, in seguito fece perire quelli che non credettero” {Giuda 1: 5}.
“Noi infatti siamo divenuti partecipi di Cristo, a condizione che riteniamo ferma fino alla fine la fiducia che avevamo al principio” {Ebrei 3:14}. Vedi Matteo 10:22; 24:12, 13; Ebrei 10:35-39.
La fede che salva
“Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono” {Ebrei 11:1}.
“Or senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il Rimuneratore di quelli che lo cercano” {Ebrei 11:6}.
“… nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo” {Matteo 11:27}.
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” {Giovanni 3:16}.
“… mostrami la tua fede senza le tue opere e io ti mostrerò la mia fede tramite le mie opere” {Giacomo 2:18}.
“Abrahamo, nostro padre, non fu forse giustificato per mezzo delle opere, quando offrì il proprio figlio Isacco sull’altare? Tu vedi che la fede operava insieme alle opere di lui, e che per mezzo delle opere la fede fu resa perfetta” {Giacomo 2:21-22}.
“Or, se un fratello o una sorella sono nudi e mancano del cibo quotidiano, e qualcuno di voi dice loro: «Andatevene in pace, scaldatevi e saziatevi», ma non date loro le cose di cui hanno bisogno per il corpo, a che giova?” {Giacomo 2:15-16}.
“Ma vuoi renderti conto, o insensato, che la fede senza le opere è morta? … Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta” {Giacomo 2:20,26}.
NOTA – L’apostolo non dice qui che le opere della legge giustifichino l’uomo, ma che la fede che lo giustifica non può esistere se non produce le opere che Cristo fece. (Vedi 1 Giovanni 2:5-6; Filippesi 2:13). “Ci sono due errori dai quali i figli di Dio – specie coloro che hanno appena cominciato a confidare nella Sua grazia – devono stare lontani in ogni modo. Il primo… consiste nel guardare alle proprie opere, confidando in tutto ciò che uno può fare per porsi in sintonia con Dio. Chi cerca di santificarsi con le proprie opere, osservando la Legge, tenta un’impresa impossibile. Tutto ciò che l’uomo può fare senza Cristo è inquinato dall’egoismo e dal peccato. Solo la grazia di Cristo, mediante la fede, può renderci santi. L’errore opposto, non meno pericoloso, è pensare che la fede in Cristo sollevi gli uomini dall’osservanza della Legge di Dio, cioè che, diventando partecipi della grazia di Gesù, mediante la fede, le opere non abbiano più nulla a che fare con la nostra redenzione… L’obbedienza, il servizio e la fedeltà all’amore divino, sono i veri segni del discepolato… Invece di liberare l’uomo dall’obbedienza, la fede – e soltanto la fede – ci fa partecipare alla grazia di Cristo, la quale ci rende capaci di obbedire. Non otteniamo la salvezza con la nostra obbedienza: la salvezza è il dono gratuito di Dio da ricevere mediante la fede. Ma l’obbedienza è il frutto di tale fede … una certa “fede” in Cristo che professi di liberare gli uomini dall’obbligo dell’obbedienza a Dio non è fede, ma presunzione” (Passi verso Gesù, pp. 64-66).
Lutero affermò: “Se è solo Cristo a togliere il peccato, ciò significa che noi non possiamo farlo con tutte le nostre opere. Tuttavia, le buone opere seguono la redenzione con la stessa certezza con cui il frutto appare su un albero vivo” (D’Aubigne, Storia della Riforma, libro 2, capitolo 6).
“E chiunque ha questa speranza in lui purifichi se stesso, come Egli è puro” {1 Giovanni 3:3}.
“Noi infatti siamo divenuti partecipi di Cristo, a condizione che riteniamo ferma fino alla fine la fiducia che avevamo al principio” {Ebrei 3:14}.
“… ma se camminiamo nella luce, come Egli è nella Luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato … Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” {1 Giovanni 1:7, 9}.
NOTA – Una fede intelligente in ciò che Dio farà per noi, in qualunque situazione, deve basarsi su quello che la Parola di Dio afferma riguardo alla stessa. Nessuno può sperare in ciò che Dio non ha promesso. Aspettarsi che Dio faccia per noi quel che non ha mai affermato di fare, è solo presunzione. La fede è ben distinta dalla presunzione. Avere una fiducia costante nelle promesse di Dio è fede, ma la presunzione può basarsi interamente sul sentimento o sul desiderio del momento. Pertanto, in materia di fede non ci si può affidare alle emozioni o alle sensazioni personali. La fede è fedeltà pura, fiducia incrollabile nelle promesse di Dio, indipendentemente da ciò che si sente o da come ci si sente. Questa fiducia perfetta consente di superare le difficoltà nelle circostanze più difficili, anche quando i sentimenti sono depressi dalle tentazioni o compressi dalle preoccupazioni.
“La fede dunque viene dall’udire e l’udire viene dalla Parola di Dio” {Romani 10:17}.
“E subito Gesù stese la mano, lo prese e gli disse: «O uomo di poca fede, perché hai dubitato?»” {Matteo 14:31}.
NOTA – Il mare agitato fece sì che Pietro dubitasse dell’efficacia e della forza della parola di Cristo, quando gli disse: “Vieni!”.
“Ora il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nel credere, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo” {Romani 15:13}.
NOTA – La fede deve essere rafforzata dall’esercizio quotidiano. La forza spirituale di un individuo non proviene da un unico grande atto compiuto una volta per tutte, ma da una fiducia semplice, costante e quotidiana in Dio, obbedendo alla Sua Parola come bambini. C’è chi rende la fede una questione più difficile di quanto Dio vorrebbe, perché cerca di raggiungere troppe cose tutte insieme. Molti si assumono i pesi del domani o della prossima settimana, quando il Signore fornisce forza sufficiente all’oggi soltanto. Quando giungerà il domani, si potranno affrontare i compiti da esso richiesti, ma, finché non arriva, non bisogna preoccuparsi (Matteo 6:34). Ricordiamoci della preziosa promessa: “… la tua forza duri quanto i tuoi giorni” {Deuteronomio 33:25}.
Le prove e il loro scopo
“Carissimi, non lasciatevi disorientare per la prova di fuoco che è in atto in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Ma, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché anche nella manifestazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare” {1 Pietro 4:12-13}.
“… affinché la prova della vostra fede, che è molto più preziosa dell’oro che perisce anche se vien provato col fuoco, risulti a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo” {1 Pietro 1:7}.
NOTA – “Quando Davide fuggì attraverso il deserto, inseguito da Saul, si stava preparando a diventare il dolce cantore d’Israele. La fossa e la prigionia furono le migliori scuole in cui Giuseppe potesse mai diplomarsi. L’uragano che uccise i figli di Giobbe preparò l’uomo di Uz a scrivere quel magnifico poema che avrebbe stupito, ispirato ed aiutato molte generazioni. L’unico modo per estrarre il grano dalla paglia è trebbiarlo. L’unico modo per purificare l’oro è affinarlo nella fiamma.” (Talmage, “Mille gemme preziose”, pagina 83).
Per il cristiano, nulla “capita”. Tutto ciò che accade nella sua vita è mandato o permesso da un Padre Celeste onnisciente e amorevole, progettato per perfezionare il suo carattere e per l’adattamento e l’ampliamento delle sue capacità di servizio. Le rocce e i luoghi impervi lungo il fianco della montagna sono necessari per raggiungere la vetta. Anche i fallimenti, se presi nel modo giusto, possono diventare trampolini di lancio verso livelli più elevati.
“E non soltanto questo, ma ci vantiamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce perseveranza, la perseveranza esperienza e l’esperienza speranza. Or la speranza non illude, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” {Romani 5:3-5}.
“Quelli che hanno sapienza tra il popolo ne istruiranno molti, ma per un po’ di tempo cadranno per la spada, il fuoco, l’esilio e il saccheggio” {Daniele 11:33}.
“Alcuni di quelli che hanno sapienza cadranno per essere affinati, purificati e imbiancati fino al tempo della fine, perché questo avverrà al tempo stabilito” {Daniele 11:35}.
“Non temere ciò che dovrai soffrire; ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in prigione per mettervi alla prova: avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: chi vince non sarà certamente colpito dalla morte seconda»” {Apocalisse 2:10-11}.
“… altri invece furono distesi sulla ruota e martoriati, non accettando la liberazione, per ottenere una migliore risurrezione. Altri ancora subirono scherni e flagelli, anche catene e prigionia. Furono lapidati, segati, tentati, morirono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, afflitti, maltrattati (il mondo non era degno di loro), erranti per deserti e monti, in spelonche e grotte della terra” {Ebrei 11:35-38}.
“Infatti tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati” {2 Timoteo 3:12}.
“Poiché il Signore non rigetta per sempre, ma se affligge avrà compassione, secondo la moltitudine delle sue misericordie, poiché non è volentieri che umilia ed affligge i figli degli uomini” {Lamentazioni 3:31-33}.
“Costoro [i genitori] infatti ci corressero per pochi giorni, come sembrava loro bene, ma egli [Dio] ci corregge per il nostro bene, affinché siamo fatti partecipi della sua santità” {Ebrei 12:10}.
“Il Signore disse ancora: «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano. Ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai ritornato, conferma i tuoi fratelli»” {Luca 22:31-32}.
“Beato l’uomo che persevera nella prova, perché, uscendone approvato, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a coloro che Lo amano” {Giacomo 1:12}.
NOTA – Afferma uno scrittore cristiano: “I nostri dolori non nascono dalla terra. Dio non affligge volentieri i figli degli uomini. Quando Egli permette prove ed afflizioni, è solo per il nostro sommo bene, affinché possiamo essere partecipi della Sua santità. Se accolta con fede, la prova che sembra così amara e difficile da sopportare, si rivelerà invece una benedizione. Il colpo crudele che rovina le gioie terrene sarà lo strumento attraverso cui potremo volgere i nostri occhi al cielo. Quanti non avrebbero mai conosciuto Gesù se il dolore non li avesse portati a cercare conforto in Lui! Le prove della vita sono le operaie di Dio che tolgono le impurità e le asperità dal nostro carattere. Il loro taglio, la loro squadratura e la loro cesellatura, nonché la loro lucidatura, sono processi indubbiamente dolorosi. È difficile essere pressati sulla mola. Ma la pietra che ne esce fuori è pronta per occupare il suo posto nel tempio celeste.”
La vittoria
“Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo…” {1 Giovanni 5:4}.
“Vi ho detto queste cose affinché abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo!” {Giovanni 16:33}.
“Chi è che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figlio di Dio?” {1 Giovanni 5:5}.
“…e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” {1 Giovanni 5:4}.
“Ma ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo” {1 Corinzi 15:57}.
“In tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di Colui che ci ha amati” {Romani 8:37}.
Per mezzo delle Scritture: vedere Matteo 4:1-11.
“Essi l’hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e per mezzo della parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita, tanto da esporla alla morte” {Apocalisse 12:11}.
“Non essere vinto dal male, ma vinci il male con il bene” {Romani 12:21}.
“… Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, poiché tu hai lottato con Dio e con gli uomini, ed hai vinto” {Genesi 32:28}.
“… a chi vince io darò da mangiare dell’albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio” {Apocalisse 2:7}.
“… chi vince non sarà certamente colpito dalla seconda morte” {Apocalisse 2:11}.
“… a chi vince io darò da mangiare della manna nascosta…” {Apocalisse 2:17}.
“A chi vince e ritiene fino alla fine le opere mie, io darò potestà sulle nazioni” {Apocalisse 2:26}.
“Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio, e davanti ai suoi angeli” {Apocalisse 3:5}.
“Chi vince io lo farò una colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non uscirà mai più fuori…” {Apocalisse 3:12}.
“A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul suo trono” {Apocalisse 3:21}.
“Chi vince erediterà tutte le cose, e io sarò per lui Dio ed egli sarà per me figlio” {Apocalisse 21:7}.
Lo scopo del dolore
“È meglio andare in una casa dove c’è lutto che andare in una casa dove si fa festa, perché quella è la fine di ogni uomo e chi vive vi porrà mente” {Ecclesiaste 7:2}.
“O Eterno, fammi conoscere la mia fine e quale sia la misura dei miei giorni; fa’ che io sappia quanto sono fragile” {Salmi 39:4} (vedi Salmo 90:12).
“La tristezza è preferibile al riso, perché davanti a un volto triste il cuore diventa migliore” {Ecclesiaste 7:3}.
NOTA – “Molti tra gli inni più belli di pace, fiducia e speranza che i figli di Dio cantano in questo mondo, sono stati ispirati nei momenti silenziosi e bui del dolore … Le afflizioni, se santificate, ammorbidiscono le asperità della vita; domano la natura selvaggia; temprano le ambizioni umane; bruciano le scorie dell’egoismo e della mondanità e umiliano l’orgoglio, sedando le passioni feroci. Rivelano agli uomini il proprio cuore, le proprie debolezze, i propri difetti, le proprie imperfezioni e i propri pericoli. Insegnano la pazienza e la sottomissione. Disciplinano gli spiriti ribelli. Approfondiscono e arricchiscono la nostra esperienza” (J. R. Miller, “Week-Day Religion”, pagine 92-93).
“Molte sono le afflizioni del giusto, ma l’Eterno lo libera da tutte” {Salmi 34:19}.
“Poiché il Signore non rigetta per sempre; ma, se affligge, avrà compassione, secondo la moltitudine delle sue misericordie, poiché non è volentieri che umilia ed affligge i figli degli uomini” {Lamentazioni 3:31-33}.
“Ecco, beato l’uomo che Dio castiga; perciò tu non disprezzare la correzione dell’Onnipotente; poiché egli fa la piaga, ma poi la fascia, ferisce, ma le sue mani guariscono” {Giobbe 5:17-18}.
“Venite, ritorniamo all’Eterno, perché Egli ha lacerato, ma ci guarirà; ha percosso, ma ci fascerà” {Osea 6:1}. (Vedi anche Isaia 61:1-3).
“… perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce” {Ebrei 12:6}.
“Io riprendo e castigo tutti quelli che amo…” {Apocalisse 3:19}.
“Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia, ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo” {Ebrei 12:11}.
NOTA – “Molte, tra le più dolci gioie del cuore cristiano, sono nate dall’amarezza della prova … Molti cuori gelidi diventano caldi e si inteneriscono dopo essere stati provati per mezzo della sofferenza” (J. R. Miller, “Week-Day Religion”, pagine 91, 93).
La morte dei propri cari.
“Ora, fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza” {1 Tessalonicesi 4:13}.
NOTA – Dopo aver perso dei cari, Dio ci consola determinando in noi una piena conversione, accompagnata dalla rescissione dei legami che prima ci tenevano attaccati a questa vita terrena. Anche la persecuzione, la malattia, la perdita della vista, dell’udito o degli arti, la perdita di proprietà o altre calamità possono essere validi motivi per avvicinarci a Dio. (Vedi Salmi 119:71; Isaia 26:9).
“Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria” {2 Corinzi 4:17}; (Vedi Romani 8:28).
Conforto nell’afflizione
“Molte sono le afflizioni del giusto, ma l’Eterno lo libera da tutte” {Salmi 34:19}.
“… egli ode il grido degli afflitti” {Giobbe 34:28}.
“Dio è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle avversità” {Salmi 46:1}.
“Come un padre è misericordioso verso i suoi figli, così è misericordioso l’Eterno verso quelli che lo temono” {Salmi 103:13}.
“Perché Egli conosce la nostra natura e si ricorda che siamo polvere” {Salmi 103:14}.
“L’Eterno sarà un rifugio inespugnabile per l’oppresso, un rifugio inespugnabile in tempi di distretta” {Salmi 9:9}.
“Quando passerai attraverso le acque, io sarò con te; quando attraverserai i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai in mezzo al fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà” {Isaia 43:2}.
“È stato bene per me l’essere stato afflitto, affinché imparassi i tuoi statuti” {Salmi 119:71}.
“Vedi la mia afflizione e il mio affanno, e perdona tutti i miei peccati” {Salmi 25:18}.
“Prima di essere afflitto andavo errando, ma ora osservo la tua parola” {Salmi 119:67}.
“Benché fosse Figlio, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì” {Ebrei 5:8}.
“… avete dimenticato l’esortazione che si rivolge a voi come a figli: «Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non perderti d’animo quando sei da lui ripreso, perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce»” {Ebrei 12:5-6}.
“Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia, ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo” {Ebrei 12:11}.
“Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti” {Ebrei 12:12}; (vedi anche Giobbe 4:3-4 e Isaia 35:3).
“Ecco, egli mi ucciderà, non ho più speranza; tuttavia difenderò in faccia a lui la mia condotta” {Giobbe 13:15}.
“… il Dio di ogni consolazione” {2 Corinzi 1:3}.
“… Dio, che consola gli afflitti…” {2 Corinzi 7:6}.
“Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo” {Matteo 11:28}.
“Beati coloro che fanno cordoglio, perché saranno consolati” {Matteo 5:4}.
“… il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, per mezzo della consolazione con cui noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare coloro che si trovano in qualsiasi afflizione” {2 Corinzi 1:4}.
NOTA – Spesso chi è passato attraverso le afflizioni e le sofferenze della vita, accettando e ricevendo il conforto divino, riesce a consolare meglio gli altri.
“… piangete con quelli che piangono” {Romani 12:15}.
“A colui che è afflitto, l’amico dovrebbe mostrare clemenza…” {Giobbe 6:14}.
“Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato” {Ebrei 4.15}.
“Gesù allora, come vide che lei e i Giudei che erano venuti con lei piangevano, fremette nello spirito e si turbò, e disse: «Dove lo avete posto?». Essi gli dissero: «Signore, vieni e vedi». Gesù pianse” {Giovanni 11:33-35}.
NOTA – Gesù non pianse solo per Maria e per i suoi amici. Guardando attraverso i secoli, Egli vide le lacrime e le sofferenze che la morte porta all’umanità in questo mondo afflitto dal peccato. Il Suo cuore fu toccato dal dolore umano ed Egli pianse con coloro che piangevano.
“Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il Suo proponimento” {Romani 8:28}.
NOTA – Se uno ama Dio, può stare certo che da ogni prova e afflizione, per quanto dure, verrà il bene.
“…non siate contristati come gli altri che non hanno speranza” {1 Tessalonicesi 4:13}.
“Infatti, se crediamo che Gesù è morto ed è risuscitato, crediamo pure che Dio condurrà con lui, per mezzo di Gesù, quelli che si sono addormentati. Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati, perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore. Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole” {1 Tessalonicesi 4:14-18}.
“Così dice l’Eterno: «Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime, perché la tua opera sarà ricompensata», dice l’Eterno; «essi ritorneranno dal paese del nemico»” {Geremia 31:16}.
“Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo…. Voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione sarà mutata in gioia” {Giovanni 16:33,20}.
“Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia. Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia portando i suoi covoni” {Salmi 126:5-6}.
Confidare in Gesù
“In quel giorno avverrà che la radice di Isai si ergerà come una bandiera per i popoli; le nazioni lo cercheranno e il luogo del suo riposo sarà glorioso” {Isaia 11:10}.
NOTA – In Romani 15:12, Paolo rende questo passaggio come: “Le nazioni spereranno in Lui”.
“… affinché fossimo a lode della sua gloria, noi che prima abbiamo sperato in Cristo” {Efesini 1:12}.
“In lui anche voi, dopo avere udito la parola della Verità, l’Evangelo della vostra salvezza, e aver creduto…” {Efesini 1:13}.
“… siete stati suggellati con lo Spirito Santo della promessa” {Efesini 1:13}.
NOTA – Confidare in Gesù significa credere in Lui, avere fiducia costante e illimitata in Cristo. Quando esiste tale fiducia, siamo suggellati dallo Spirito Santo della promessa.
“Infatti io non mi vergogno dell’evangelo di Cristo, perché esso è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco” {Romani 1:16}.
“Il giusto vivrà per fede, ma se si tira indietro l’anima mia non lo gradisce” {Ebrei 10:38}.
“E poiché l’iniquità sarà moltiplicata, l’amore di molti si raffredderà” {Matteo 24:12}.
“Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” {1 Giovanni 5:4}.
“Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo” {Giovanni 16:33}.
“Ma essi hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e per mezzo della parola della loro testimonianza; e non hanno amato la loro vita, tanto da esporla alla morte” {Apocalisse 12:11}.
“Altri ancora subirono scherni e flagelli, e anche catene e prigionia. Furono lapidati, segati, tentati, morirono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, afflitti, maltrattati (il mondo non era degno di loro), erranti per deserti e monti, in spelonche e grotte della terra” {Ebrei 11:36-38}.
“Per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del Faraone, scegliendo piuttosto di essere maltrattato col popolo di Dio che di godere per breve tempo i piaceri del peccato, stimando il vituperio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori di Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa” {Ebrei 11:24-26}.
“… Io vi dico in verità che non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre o moglie o figli o poderi per amor mio e dell’evangelo, che non riceva il centuplo ora, in questo tempo, in case, fratelli, sorelle, madre, figli e poderi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna” {Marco 10:29-30}.
“… [Egli] può salvaguardarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili e con grande gioia” {Giuda 24}.
La pazienza
“Meglio la fine di una cosa che il suo inizio, e meglio il paziente di spirito che il superbo di spirito” {Ecclesiaste 7:8}.
“Ora, fratelli, vi esortiamo… ad essere pazienti verso tutti” {1 Tessalonicesi 5:14}.
“Nella vostra perseveranza guadagnerete le anime vostre” {Luca 21:19}.
“Chi è lento all’ira ha molta prudenza, ma chi è facile all’ira mette in mostra la sua follia” {Proverbi 14:29}.
“Fratelli miei, prendete come modello di sofferenza e di pazienza i profeti, che hanno parlato nel nome del Signore … avete udito della pazienza di Giobbe e avete visto la sorte finale che il Signore gli riserbò, poiché il Signore è pieno di misericordia e di compassione” {Giacomo 5:10-11}.
“Ecco, noi proclamiamo beati coloro che hanno perseverato…” {Giacomo 5:11}.
“Beato l’uomo che persevera nella prova…” {Giacomo 1:12}.
“… chi avrà perseverato fino alla fine, sarà salvato” {Matteo 10:22}.
“… sapendo che la prova della vostra fede produce costanza” {Giacomo 1:3}.
“E non soltanto questo, ma ci vantiamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce perseveranza” {Romani 5:3}.
“… all’autocontrollo la perseveranza…” {2 Pietro 1:6}.
NOTA – La pazienza segue naturalmente alla temperanza. Da qui l’importanza di vivere rettamente, acquisendo controllo sugli appetiti e sulle passioni.
“E la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti” {Giacomo 1:4}.
“… Se uno non sbaglia nel parlare, è un uomo perfetto, ed è pure capace di tenere a freno tutto il corpo” {Giacomo 3:2}.
“… corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, tenendo gli occhi su Gesù, Autore e Compitore della nostra fede…” {Ebrei 12:1-2}.
“Il Signore diriga i vostri cuori all’amore di Dio e alla perseveranza di Cristo” {2 Tessalonicesi 3:5}.
“… siate pazienti fino alla venuta del Signore; guardate come l’agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra con pazienza, finché abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione. Siate pazienti anche voi; rinfrancate i vostri cuori: la venuta del Signore è vicina” {Giacomo 5:7-8}.
“Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” {Apocalisse 14:12}.
“Io aspetto l’Eterno, l’anima mia Lo aspetta; io spero nella sua Parola” {Salmi 130:5}.
“In quel giorno si dirà: «Ecco, questo è il nostro Dio: in Lui abbiamo sperato ed Egli ci salverà. Questo è l’Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo e rallegriamoci nella sua salvezza!»” {Isaia 25:9}.
Sapersi accontentare
“Or la pietà è un mezzo di grande guadagno, quando uno è contento del proprio stato. Non abbiamo infatti portato nulla nel mondo, ed è chiaro che non possiamo portarne via nulla” {1 Timoteo 6:6-7}.
“Nel vostro comportamento non siate amanti del denaro e accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò»” {Ebrei 13:5}.
“… quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, saremo di questo contenti” {1 Timoteo 6:8}.
“Non siate dunque in ansietà, dicendo: che mangeremo, o che berremo, o di che ci vestiremo? Poiché sono pagani quelli che cercano tutte queste cose; il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose” {Matteo 6:31-32}.
“… non… state in ansia” {Luca 12:29}.
“Ma coloro che vogliono arricchirsi cadono nella tentazione, nel laccio e in molte passioni insensate e nocive, che fanno sprofondare gli uomini nella rovina e nella distruzione. L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali e, per averlo grandemente desiderato, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti dolori” {1 Timoteo 6:9-10}.
“Osservate i corvi, essi non seminano e non mietono, non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre; ebbene, voi valete molto più degli uccelli. E chi di voi può con la sua ansietà aggiungere alla sua statura un sol cubito? Se dunque non potete far neppure ciò che è minimo, perché siete in ansia per il resto? Osservate come crescono i gigli: essi non lavorano e non filano; eppure io vi dico che Salomone stesso, in tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro. Ora se Dio riveste così l’erba che oggi è nel campo e domani è gettata nel forno, quanto maggiormente rivestirà voi, o gente di poca fede?” {Luca 12:24-28}.
“… ho imparato ad essere contento nello stato in cui mi trovo” {Filippesi 4:11}.
“Finché la terra durerà, semina e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno mai” {Genesi 8:22}.
“… gettando su di lui ogni vostra sollecitudine, perché Egli ha cura di voi” {1 Pietro 5:7}.
NOTA – “La contentezza produce, in una certa misura, tutti quegli effetti che l’alchimista è solito attribuire alla cosiddetta pietra filosofale. Se essa non porta ricchezze, arricchisce comunque scacciandone l’insano desiderio. Se non riesce a rimuovere le inquietudini che nascono dalla mente, dal corpo o dalle cose che accadono a un uomo, almeno gli facilita il passaggio attraverso di esse” (J. Addison).
“Una mente contenta vede del buono in ogni cosa: il bel tempo nel vento e la benedizione nella tempesta. Se non riusciamo a ottenere ciò che ci piace, dovremmo cercare di apprezzare ciò che otteniamo” (Anonimo).
“Non c’è malattia peggiore di quella di essere sempre scontenti” (A. Fleming).
“Se non puoi adattare le circostanze ai tuoi desideri, allora adatta la tua volontà in armonia alle circostanze” (Epitteto).
“Una mente contenta è una festa costante” (Anonimo).
L’allegria
“Vi ho detto queste cose affinché abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo” {Giovanni 16:33}.
“Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e credete anche in me. Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto. E quando sarò andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” {Giovanni 14:1-3}.
“Servite l’Eterno con letizia, venite davanti a lui con canti di gioia” {Salmi 100:2}.
“La luce è sorta per il giusto e la gioia per i retti di cuore” {Salmi 97:11}.
“Un cuore allegro è una buona medicina, ma uno spirito abbattuto inaridisce le ossa” {Proverbi 17:22}.
NOTA – Da questo versetto possiamo apprendere l’influsso che la mente esercita sul corpo. L’allegria è favorevole alla vita e alla salute; il dolore, l’affanno, l’ansia e la preoccupazione portano invece alla malattia e alla morte.
“La preoccupazione nel cuore dell’uomo lo abbatte, ma una buona parola lo rallegra” {Proverbi 12:25}.
“… non ha lasciato Se stesso senza testimonianza, facendo del bene, dandoci dal cielo piogge e stagioni fruttifere e riempiendo i nostri cuori di cibo e di gioia” {Atti 14:17}.
“Io mi rallegrerò grandemente nell’Eterno, la mia anima festeggerà nel mio Dio, perché mi ha rivestito con le vesti della salvezza, mi ha coperto col manto della giustizia, come uno sposo che si mette un diadema, come una sposa che si adorna dei suoi gioielli” {Isaia 61:10}.
“… rallegratevi… perché i vostri nomi sono scritti nei cieli” {Luca 10:20}.
“Non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, per cui perirono per mezzo del distruttore” {1 Corinzi 10:10}.
NOTA – “Alcune persone si affezionano all’oscurità come il pipistrello alla notte o l’avvoltoio alla carcassa. Preferiscono concentrarsi sulle cose brutte invece di coltivare le gioie che vengono loro incontro. Trovano in ogni cosa sempre un lato negativo, anche laddove non c’è. Assomigliano a dei brontoloni coscienziosi, quasi fosse loro dovere morale estrarre da ogni circostanza un po’ di miseria… Rari invece gli spiriti che vedono sempre la vita con allegria: guardano il lato positivo in ogni cosa; trovano ovunque un po’ di gioia e di bellezza… Anche in un quadro di eventi pieno di difetti, riescono a scorgere un po’ di bellezza che li affascina. Nella persona più antipatica scoprono qualche tratto gentile o qualche germoglio di qualità promettente. Nelle circostanze più avvilenti trovano qualcosa per cui essere grati, un barlume di allegria che irrompe nella fitta oscurità… È noto che, anche il più piccolo raggio di sole che entri da una fessura e si posi sul pavimento di una stanza buia, attiri ogni tipo di animale domestico, come un cagnolino, il quale subito vi si va a sdraiare. Esistono persone che hanno colto questa legge di natura: se c’è un raggio di allegria o di speranza, da qualche parte nel loro cammino, lo troveranno e si fermeranno alla sua luce… Non abbiamo alcun diritto di proiettare la tristezza del nostro scontento su alcun’altra vita. Il nostro ministero deve essere sempre rivolto alla gioia. Niente ha effetti più deprimenti sugli altri dell’ossessione per lo scontento, che non serve a nulla… Non ci si sente mai meglio lamentandosi” (“Week-Day Religion”, J. R. Miller, pagine 236-241).
“Quante persone al mondo” disse Jeremy Taylor, “sono impegnate soltanto a raccogliere una manciata di spine sulle quali sedersi”.
“Mentre una bambina stava mangiando, il sole illuminò il suo cucchiaio e lei gridò: ‘Mamma, ho ingoiato un cucchiaio di sole!’ Volesse Iddio che tutti noi potessimo gustare lo stesso cucchiaio!” (“Mille gemme”, Talmage, pagina 56).
“Beati voi, quando gli uomini vi odieranno, vi scacceranno e vi insulteranno e metteranno al bando il vostro nome come malvagio a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno e saltate di gioia, perché ecco, il vostro premio è grande in Cielo: nello stesso modo infatti i loro padri trattavano i profeti” {Luca 6:22-23}.
“Così essi si allontanarono dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere vituperati per il nome di Gesù” {Atti 5:41}.
“Verso la mezzanotte Paolo e Sila pregavano e cantavano inni a Dio; e i prigionieri li udivano” {Atti 16:25}.
“Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento” {Romani 8:28}.
“Rallegratevi del continuo nel Signore; lo ripeto ancora: rallegratevi!” {Filippesi 4:4}.
NOTA – “Il buon umore è segno distintivo di un’anima coraggiosa e sana. Dare spazio a pensieri cupi, alla malinconia, è segno di debolezza. Ciò non vuol dire che solo i deboli ne siano attaccati, ma una cosa è l’esserne attaccati, un’altra è mettere in fuga il disturbatore. Questo viene fatto dall’anima coraggiosa. Potrebbe esserci una ragione reale e tangibile per cui il cuore quasi ci si ferma in gola, dato che la vita è piena di prove inaspettate; tuttavia, sedersi e rimuginare sul problema non fa altro che renderlo sempre più grande finché esso oscura l’orizzonte e le tenebre scendono sull’anima. Pertanto, la cosa migliore da fare, è mettere da parte tutti i pensieri di preoccupazione per un po’ e ripetere semplicemente a se stessi che quei pensieri durano solo un momento: quando ci ritorneremo su, saremo sorpresi di scoprire che le dimensioni e l’importanza di essi sono davvero diminuite” (Il Nuovo Mondo).
La gentilezza cristiana
“… siate tutti di una sola mente, compassionevoli, pieni di amor fraterno, misericordiosi e benevoli” {1 Pietro 3:8}.
“E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno altrettanto anche i pubblicani?” {Matteo 5:47}.
“Alzati davanti al capo canuto, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono l’Eterno” {Levitico 19:32}; (vedi 2 Re 2:23-24).
“Onorerai tuo padre e tua madre” {Esodo 20:12}.
“Gli anziani che esercitano bene la presidenza siano reputati degni di un doppio onore, principalmente quelli che si affaticano nella parola e nell’insegnamento” {1 Timoteo 5:17}.
“L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male” {1 Corinzi 13:4-5}.
NOTA – Una genuina gentilezza cristiana è il frutto della crescita dell’Amore divino nel credente, che si manifesta con ogni attenzione, cortesia, garbo e pensieri affettuosi per gli altri.
Confessione reciproca dei torti e perdono
“Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e da purificarci da ogni iniquità” {1 Giovanni 1:9}.
“Figlioletti miei, vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; se pure qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il Giusto. Egli è l’espiazione per i nostri peccati e non solo per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo” {1 Giovanni 2:1-2}.
“Ho peccato contro di te, contro te solo, e ho fatto ciò che è male agli occhi tuoi…” {Salmi 51:4}; (vedi Genesi 39:9 “peccare contro Dio”).
“Confessate i vostri falli (colpe) gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinché siate guariti…” {Giacomo 5:16}.
NOTA – Le Scritture compiono una distinzione tra peccato e colpa (cfr. Levitico 4-7). Pecchiamo contro Dio, poiché il peccato è la trasgressione della Sua legge (1 Giovanni 3:4). Tuttavia, commettiamo pure errori l’uno contro l’altro. Queste offese, queste trasgressioni, pur implicando il peccato contro Dio, sono anche chiamate “colpe”: dovrebbero essere corrette tramite confessione e perdono reciproci. L’unico rimedio indicato dalla Parola di Dio, per entrambi, è la sincera confessione. Una scrittrice affermò giustamente: “Confessate i vostri peccati a Dio, il solo che può perdonarli, e le vostre colpe gli uni agli altri. Se hai offeso il tuo amico o il tuo prossimo, devi riconoscere il tuo torto – ed è suo dovere perdonarti liberamente. Dovrai anche chiedere il perdono a Dio, perché il fratello che hai ferito è proprietà di Dio e, ferendolo, hai peccato contro il suo Creatore e Redentore”. Confessare le proprie colpe non è cosa facile: è una delle lezioni più difficili da imparare, poiché richiede sia la grazia dell’umiltà che quella della contrizione (vero pentimento). Spesso le quattro parole più difficili da dire sono: “Ho fatto un errore”. Federico il Grande scrisse al Senato prussiano: “Ho appena perso una battaglia ed è colpa mia”. Riguardo a ciò, Goldsmith affermò: “La confessione della sua sconfitta mostra grandezza ancor maggiore delle sue vittorie”. La confessione non solo dovrebbe essere completa, ma altresì pubblica; tuttavia, sempre nella misura in cui lo è stata l’offesa. Gli sbagli privati devono essere confessati soltanto in privato.
Giustificarsi e nascondere l’errore, o accusare qualcun altro per esso (cfr. Genesi 3:12-13; 4:9).
“… Ho peccato…” {2 Samuele 12:13}.
“… riconosco i miei misfatti…” {Salmi 51:3}.
“… Nathan rispose a Davide: «L’Eterno ha rimosso il tuo peccato; tu non morirai»” {2 Samuele 12:13}.
NOTA – Questa Scrittura è particolarmente incoraggiante. Dio odia il peccato e vuole che anche noi lo odiamo e lo evitiamo, perché ci mette sempre nei guai, provoca tristezza nel cuore e alla fine conduce alla morte eterna. Tuttavia, se noi pecchiamo e, come fece per Davide, riconosciamo e confessiamo sinceramente il nostro peccato, esso viene perdonato proprio in quel momento. Davide disse: “Ho peccato”. La risposta immediata fu: “L’Eterno ha rimosso il tuo peccato: non morirai”.
“Ora, se tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolta, tu hai guadagnato il tuo fratello” {Matteo 18:15}.
“Non odierai il tuo fratello nel tuo cuore; riprendi pure il tuo prossimo, ma non tirarti addosso alcun peccato per causa sua” {Levitico 19:17}.
“Fratelli, se uno è sorpreso in qualche fallo, voi che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Ma bada bene a te stesso, affinché non sia tentato anche tu” {Galati 6:1}.
NOTA – È molto più facile raccontare a qualcun altro i difetti di un fratello o di una sorella, piuttosto che riferirli direttamente a lui o a lei, ma questo non è il modo cristiano di procedere. Per prima cosa bisogna parlare a tu per tu con l’autore dell’errore, da soli. Ancora, è più facile dire a un fratello i suoi difetti, piuttosto che confessargli i nostri. Va notato che questa è proprio una tra le lezioni più ardue da imparare, uno tra i doveri cristiani più difficili da mettere in pratica. Solo l’umiltà e la grazia di Dio ci permetteranno di farlo.
“… quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, affinché anche il Padre vostro, che è nei cieli, perdoni i vostri peccati” {Marco 11:25}.
“Ma se voi non perdonate, neanche il Padre vostro, che è nei cieli, perdonerà i vostri peccati” {Marco 11:26}; (vedi la parabola di Cristo in Matteo 18:23-35).
“Ma ora non vi contristate e non vi dispiaccia di avermi venduto perché io fossi condotto quaggiù, poiché Dio mi ha mandato davanti a voi per conservarvi la vita… e per salvarvi con una grande liberazione. Non siete dunque voi che mi avete mandato qui, ma è Dio…” {Genesi 45:5-8}.
“Allora Pietro, accostatosi, gli disse: «Signore, se il mio fratello pecca contro di me, quante volte gli dovrò perdonare? Fino a sette volte?». Gesù gli disse: «Io non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette»” {Matteo 18:21-22}.
NOTA – Ciò significa un numero illimitato di volte. Dobbiamo perdonare le offese contro di noi, anche se frequenti; dobbiamo perdonare fino in fondo.
“Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno»…” {Luca 23:34}.
“Così lapidarono Stefano, che invocava Gesù e diceva: «Signor Gesù, ricevi il mio spirito». Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». E, detto questo, si addormentò” {Atti 7:59-60}; (vedi 1 Pietro 4:8).
L’importanza di incoraggiare
“Caleb allora calmò il popolo che mormorava contro Mosè e disse: «Saliamo subito e conquistiamo il paese, perché possiamo certamente farlo»” {Numeri 13:30}.
“… Non possiamo salire contro questo popolo, perché è più forte di noi” {Numeri 13:31}.
“Allora tutta l’assemblea alzò la voce e diede in alte grida; e quella notte il popolo pianse. E tutti i figli d’Israele mormorarono contro Mosè e contro Aaronne e tutta l’assemblea disse loro: «Fossimo morti nel paese d’Egitto o fossimo morti in questo deserto! Perché l’Eterno ci conduce in questo paese per farci cadere di spada? Le nostre mogli e i nostri piccoli saranno preda del nemico. Non sarebbe meglio per noi ritornare in Egitto?». E si dissero l’un l’altro: «Scegliamo un capo e torniamo in Egitto!»” {Numeri 14:1-4}.
“Poi Mosè chiamò Giosuè e gli disse in presenza di tutto Israele: «Sii forte e coraggioso, poiché tu entrerai con questo popolo nel paese che l’Eterno giurò ai loro padri di dar loro, e tu lo darai loro in eredità. Inoltre l’Eterno stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà; non aver paura e non sgomentarti»” {Deuteronomio 31:7-8}.
“Poi egli diede i suoi ordini a Giosuè, figlio di Nun, e gli disse: «Sii forte e coraggioso, perché sarai tu a introdurre i figli d’Israele nel paese che promisi loro con giuramento; e io sarò con te»” {Deuteronomio 31:23}.
“… L’Eterno parlò a Giosuè, figlio di Nun, ministro di Mosè, dicendo … or dunque alzati, passa questo Giordano, tu e tutto questo popolo, verso il paese che io do loro, ai figli d’Israele … Nessuno ti potrà resistere tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; io non ti lascerò e non ti abbandonerò. Sii forte e molto coraggioso … Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, cercando di agire secondo tutto ciò che vi è scritto, perché allora riuscirai nelle tue imprese, allora prospererai” {Giosuè 1:1-8}.
“Siate forti e coraggiosi! Non temete e non sgomentatevi davanti al re di Assiria e davanti alla moltitudine che è insieme a lui, perché con noi c’è uno più grande che con lui. Con lui vi è un braccio di carne, ma con noi vi è l’Eterno, il nostro Dio, per soccorrerci e per combattere le nostre battaglie…” {2 Cronache 32:7-8}.
“… Il popolo fu rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda” {2 Cronache 32:8}.
“Egli stabilì i sacerdoti nelle loro mansioni e li incoraggiò nel servizio della casa dell’Eterno” {2 Cronache 35:2}.
“«E ora sii forte, Zorobabel… sii forte, Giosuè… sii forte, o popolo tutto del paese e mettetevi al lavoro, perché io sono con voi», dice l’Eterno degli eserciti” {Aggeo 2:4}; (vedi anche Zaccaria 4:6-7).
“Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me: nel mondo avrete tribolazioni, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo»” {Giovanni 16:33}.
NOTA – Un uomo scoraggiato è come un cavallo fiacco, impotente a compiere il suo dovere. “Spesso ciò di cui gli uomini hanno più bisogno nella lotta e nei conflitti di questa vita non è un aiuto diretto, ma un incoraggiamento … Molti uomini soccombono in grandi fatiche, ma una parola di incoraggiamento li avrebbe potuti fortificare per la vittoria. Dunque, mai perdere un’occasione per pronunciare una parola che dia ispirazione e conforto. Non possiamo sapere quanto siano necessarie le nostre parole, né quale vasta portata potranno avere” (“Week-Day Religion”, di J. R. Miller, pagina 170).
L’unità dei credenti
“Io e il Padre siamo uno” {Giovanni 10:30}.
“… non cerco la mia volontà, ma la volontà del Padre che mi ha mandato” {Giovanni 5:30}.
NOTA – Cioè, sono di una sola mente, di una sola volontà e di un solo scopo.
“… affinché siano uno, come noi siamo uno” {Giovanni 17:22}. (Vedi anche Giovanni 17: 11, 23).
“… affinché siano tutti uno, come tu, o Padre, sei in me e io in te; siano anch’essi uno in noi, affinché il mondo creda che tu mi hai mandato” {Giovanni 17:21}.
“Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” {Giovanni 13:35}.
NOTA – “Dio ha unito i credenti nella Chiesa, affinché ciascuno possa rafforzare l’altro in ciò che è buono e retto. La Chiesa terrena sarebbe davvero un simbolo della Chiesa celeste se i suoi membri fossero di una sola mente e di una sola fede. Ma chi non è mosso dallo Spirito Santo rovina il piano di Dio, causa divisioni e aiuta le forze delle tenebre. Chi è santificato dal sangue di Cristo non contrasterà l’Opera di Dio, né perpetuerà divisioni nella Chiesa. Quando c’è disunione tra i credenti, il mondo conclude che essi non sono il popolo di Dio, perché lavorano gli uni contro gli altri. Quando i credenti sono uno con Cristo, sono uniti anche tra loro”.
“Ora, fratelli, vi esorto nel nome del nostro Signore Gesù Cristo ad avere tutti un medesimo parlare e a non avere divisioni tra di voi, ma ad essere perfettamente uniti in un medesimo modo di pensare e di volere” {1 Corinzi 1:10}.
“Infatti io so che dopo la mia partenza, entreranno in mezzo a voi dei lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge, e che tra voi stessi sorgeranno degli uomini che proporranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli” {Atti 20:29-30}.
“Il mistero dell’empietà infatti è già all’opera, aspettando soltanto che chi lo ritiene al presente sia tolto di mezzo” {2 Tessalonicesi 2:7}.
“Nessuno v’inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio” {2 Tessalonicesi 2:3-4}.
NOTA – Il gigantesco sistema di errori, favorito dal papato nella Chiesa, è il risultato dell’apostasia di cui sopra. “Roma fu palesemente scismatica: fu lei ad abbandonare quella che una volta era la fede comune della cristianità; e così lasciò il titolo indiscutibilmente valido di vera chiesa a tutti coloro che erano rimasti sul solido terreno antico” (Wylie, “Storia del protestantesimo”, III, 25).
“Or voi siete il corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per parte sua” {1 Corinzi 12:27}.
“… così noi, che siamo molti, siamo un medesimo corpo in Cristo, e ciascuno siamo membra l’uno dell’altro” {Romani 12:5}.
“… affinché non vi fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero tutte una medesima cura le une per le altre” {1 Corinzi 12:25}.
“Io dunque, il prigioniero per il Signore, vi esorto a camminare nel modo degno della vocazione a cui siete stati chiamati, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri nell’amore, studiandovi di conservare l’unità dello Spirito nel vincolo della pace” {Efesini 4:1-3}.
“Ascolta! Le tue sentinelle alzano la voce e mandano insieme grida di gioia, perché vedono con i loro occhi l’Eterno che ritorna a Sion” {Isaia 52:8}.
“… Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è venuta; adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque… È caduta, è caduta Babilonia, la grande città che ha dato da bere a tutte le nazioni il vino dell’ira della sua fornicazione … se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello” {Apocalisse 14:7-10}; (vedi Apocalisse 18:1-5).
“Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” {Apocalisse 14:12}.
“In quel giorno si dirà: «Ecco, questo è il nostro Dio: in lui abbiamo sperato ed egli ci salverà. Questo è l’Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo e rallegriamoci nella sua salvezza!»” {Isaia 25:9}.
Mansuetudine ed umiltà
“Beati i mansueti, perché essi erediteranno la terra” {Matteo 5:5}.
Mansueto: “Docile, mite e trattabile, che non ha natura aggressiva o violenta” (Vocabolario Treccani).
“Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime” {Matteo 11:29}.
“Or Mosè era un uomo molto mansueto, più di chiunque altro sulla faccia della terra” {Numeri 12:3}.
“Egli guiderà i mansueti nella giustizia e insegnerà la sua via agli umili” {Salmi 25:9}.
“… il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge” {Galati 5:22-23}.
“Perché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato” {Luca 14:11}.
NOTA – Lo spirito di autoesaltazione proviene da Satana (cfr. Isaia 14:12-14; Ezechiele 28:17). Cristo si umiliò, svuotò se stesso, divenne privo di ogni reputazione e obbedì in tutto fino alla morte di croce (Filippesi 2:5-8).
“Gesù, chiamato a sé un piccolo fanciullo, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli. Chi dunque si umilierà come questo piccolo fanciullo, sarà il più grande nel regno dei cieli” {Matteo 18:2-4}.
NOTA – L’umiltà è libertà dall’orgoglio e dall’arroganza, è possedere una mente modesta, che non ritiene il suo valore troppo grande. L’umiltà è essere consapevoli della propria indegnità, causa dell’imperfezione e del peccato, e consiste nel non avere pretese troppo alte, nell’essere disposti a rinunciare ai nostri “diritti”, occupando un posto inferiore a quello che riteniamo esserci dovuto. Tuttavia, l’umiltà non è sottovalutare se stessi o disprezzare la propria vita. L’umiltà di Cristo era perfetta, eppure Egli possedeva il veritiero senso dell’importanza della Sua vita e della Sua missione.
“L’umiltà è come un albero: quanto più le sue radici si inseriscono profondamente nella terra, tanto più esso può ergersi in alto, in modo più giusto, sicuro e duraturo. Ogni suo ramo diventa come una costola di ferro” (Jeremy Taylor, Vescovo della Chiesa d’Inghilterra).
“… non facendo nulla per rivalità o vanagloria, ma con umiltà, ciascuno di voi stimando gli altri più di se stesso” {Filippesi 2:3}.
“Poiché così dice l’Alto e l’Eccelso, che abita l’eternità e il cui nome è ‘Santo’: «Io dimoro nel luogo alto e santo e anche con colui che è contrito e umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare lo spirito dei contriti” {Isaia 57:15}.
“… santificate il Signore Dio nei vostri cuori e siate sempre pronti a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domandi spiegazione della speranza che è in voi, con mansuetudine e timore” {1 Pietro 3:15}.
“Fratelli, se uno è sorpreso in qualche fallo, voi che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Ma bada bene a te stesso, affinché non sii tentato anche tu” {Galati 6:1}.
“Il vostro ornamento non sia quello esteriore: intrecciare i capelli, portare i gioielli d’oro o indossare belle vesti, ma l’essere nascosto nel cuore con un’incorrotta purezza di uno spirito dolce e pacifico, che è di grande valore davanti a Dio” {1 Pietro 3:3-4}.
NOTA – L’insegnamento dato vale, come principio, anche per gli uomini che professano la pietà. Viene disapprovata l’inutile ostentazione del vestiario e degli ornamenti esteriori. Dio desidera che gli uomini osservino i nostri ornamenti interiori, quelli del cuore e della purezza di vita, piuttosto che quelli esteriori, i quali generalmente possono essere interpretati come un sintomo della mancanza dell’ornamento interiore, così prezioso agli occhi di Dio. Il decoro e l’eleganza del proprio abbigliamento non vengono però scoraggiati.
“Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi al tempo opportuno” {1 Pietro 5:6}.
NOTA – “Quanto più un uomo è alto nella grazia, tanto meno si stimerà da se stesso” (Spurgeon).
“… l’Eterno si compiace nel suo popolo; egli corona di salvezza gli umili” {Salmi 149:4}.
“Cercate l’Eterno voi tutti, umili della terra, che praticate la sua legge. Cercate la giustizia, cercate l’umiltà. Forse sarete nascosti nel giorno dell’ira dell’Eterno” {Sofonia 2:3}.
NOTA – Il fatto che perfino i miti stessi vengono esortati a ricercare la mansuetudine, prova che tutti devono sempre amare e coltivare la virtù della mitezza: ecco il percorso della santificazione, che determina lo sviluppo progressivo di un carattere perfetto.
“Ancora un po’ e l’empio non sarà più; sì, tu cercherai attentamente il suo posto, e non ci sarà più. Ma i mansueti possederanno la terra e godranno di una grande pace” {Salmi 37:10-11}.
Sobrietà
“Tutto quello che i miei occhi desideravano, non l’ho negato loro; non ho rifiutato al mio cuore alcun piacere… Ho detto in cuor mio: «Vieni ora, ti voglio mettere alla prova con la gioia, e tu godrai il piacere»…” {Ecclesiaste 2:10, 1}.
“… ecco, tutto era vanità e un cercare di afferrare il vento…” {Ecclesiaste 2:11}.
“Rallegrati pure, o giovane, nella tua giovinezza e gioisca il tuo cuore nei giorni della tua giovinezza; segui pure le vie del tuo cuore e la visione dei tuoi occhi, ma sappi che per tutte queste cose Dio ti chiamerà in giudizio” {Ecclesiaste 11:9}.
“Infatti la grazia salvifica di Dio è apparsa a tutti gli uomini e ci insegna a rinunciare all’empietà e alle concupiscenze mondane, affinché viviamo nella presente età saggiamente, giustamente e piamente” {Tito 2:11-12}.
“… gli uomini anziani siano sobri, dignitosi, padroni di sé, sani nella fede, nell’amore, nella pazienza. Parimenti le donne anziane abbiano un comportamento conveniente a persone sante, non siano calunniatrici, non schiave di molto vino, ma maestre nel bene, per insegnare alle giovani ad amare i loro mariti, ad amare i loro figli, ad essere assennate, caste, dedite ai lavori di casa, buone, sottomesse ai propri mariti, affinché la parola di Dio non sia bestemmiata. Esorta similmente i giovani ad essere moderati” {Tito 2:2-6}.
NOTA – Il concetto biblico di sobrietà non è limitato al non lasciarsi sopraffare dal vino (cfr. Proverbi 20:1), ma include temperanza e senno in ogni cosa, compiere scelte sagge senza essere precipitosi, custodire la sana dottrina senza lasciarsi sviare dalle teorie e dalla mentalità di questo mondo.
“Camminiamo onestamente, come di giorno, non in gozzoviglie ed ebbrezze, non in immoralità e sensualità, non in contese ed invidie” {Romani 13:13}.
“Perciò, avendo cinti i lombi della vostra mente, siate vigilanti, e riponete piena speranza nella grazia che vi sarà conferita nella rivelazione di Gesù Cristo” {1 Pietro 1:13}.
“… lo stesso si dica della disonestà, del parlare sciocco e della buffoneria, le quali cose sono sconvenienti, ma piuttosto abbondi il rendimento di grazie” {Efesini 5:4}.
NOTA – Indulgere nella stoltezza non aiuta a diventare cristiani nel cuore. La vita, con tutto il suo carico di responsabilità e di decisioni, è troppo importante per essere sprecata in vanità o volgarità (cfr. Salmi 24:3-4).
“Il pensiero di stoltezza è peccato e lo schernitore è un abominio per gli uomini” {Proverbi 24:9}.
NOTA – La frivolezza, la stoltezza, il parlare futile e dissoluto ci gettano alla sprovvista, aprendo la strada alla tentazione e al peccato. Per evitare il peccato dobbiamo essere sobri e vigilare costantemente su ciò che diciamo.
“Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli, stando fermi nella fede e sapendo che le stesse sofferenze si compiono nella vostra fratellanza sparsa per il mondo” {1 Pietro 5:8-9}.
“Or la fine di tutte le cose è vicina: siate dunque sobri e vigilanti per dedicarvi alla preghiera” {1 Pietro 4:7}.
Saggezza
“La sapienza è la cosa più importante; perciò acquista la sapienza. A costo di tutto ciò che possiedi, acquista l’intelligenza” {Proverbi 4:7}.
NOTA – La sapienza o saggezza è l’abilità di giudicare rettamente e di prendere decisioni giuste: è il corretto uso della conoscenza. Si può avere molta conoscenza, ma pochissima sapienza.
“Essa è più preziosa delle perle e tutte le cose più deliziose non la possono eguagliare” {Proverbi 3:15}.
“Esaltala ed essa ti innalzerà; ti otterrà gloria, se l’abbraccerai. Essa metterà sul tuo capo un ornamento di grazia, ti circonderà di una corona di gloria” {Proverbi 4:8-9}.
“Poiché l’Eterno dà la sapienza …” {Proverbi 2:6}.
“Ma se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberamente senza rimproverare, e gli sarà data” {Giacomo 1:5}.
“Dammi dunque sapienza e intelligenza …” {2 Cronache 1:10}.
“Piacque al Signore che Salomone avesse fatto questa richiesta” {1 Re 3:10}.
“Dio allora gli disse: «Poiché hai domandato questo e non hai chiesto per te né lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per comprendere ciò che è giusto, ecco, io faccio come tu hai chiesto: ti do un cuore saggio e intelligente, cosicché non c’è stato nessuno come te prima di te e non sorgerà nessuno come te dopo di te. Ti do pure ciò che non hai domandato: ricchezze e gloria, cosicché fra i re non vi sarà nessuno come te, per tutti i giorni della tua vita” {1 Re 3:11-13}.
“Non sono necessariamente i grandi ad avere sapienza o i vecchi a intendere la giustizia” {Giobbe 32:9}.
“Il timore dell’Eterno è il principio della sapienza; hanno grande sapienza quelli che mettono in pratica i suoi comandamenti…” {Salmi 111:10}.
“I tuoi comandamenti mi rendono più saggio dei miei nemici, perché sono sempre con me” {Salmi 119:98}.
“Ho maggior intendimento di tutti i miei maestri, perché i tuoi comandamenti sono la mia meditazione” {Salmi 119:99}.
“… La sapienza dell’uomo fa risplendere la sua faccia e ne cambia la durezza del volto” {Ecclesiaste 8:1}.
“… i figli di questo mondo, nella loro generazione [verso i loro pari], sono più avveduti dei figli della luce” {Luca 16:8}.
NOTA – Ovvero mostrano più prudenza, astuzia e intelligenza negli affari verso i loro simili, rispetto ai cristiani con le cose del regno di Dio. “Mostrano più abilità, studiano più piani, escogitano più modi per provvedere a se stessi rispetto ai figli della luce nel diffondere la fede” (Dr. Albert Barnes).
“La vostra ubbidienza infatti si è divulgata fra tutti; io mi rallegro quindi per voi; or io desidero che siate savi nel bene e semplici nel male” {Romani 16:19}. (Vedi anche Matteo 10:16 ed Ecclesiaste 8:5).
“Or noi parliamo… di una sapienza che non è di questa età né dei dominatori di questa età che sono ridotti al nulla, ma parliamo della sapienza di Dio nascosta nel mistero, che Dio ha preordinato prima delle età per la nostra gloria” {1 Corinzi 2:6-7}.
“Infatti la sapienza di questo mondo è follia presso Dio, poiché sta scritto: «Egli è colui che prende i savi nella loro astuzia»” {1 Corinzi 3:19}.
“Ma la sapienza che viene dall’alto prima di tutto è pura, poi pacifica, mite, docile, piena di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia” {Giacomo 3:17}.
“… sin da bambino hai conosciuto le Sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesù” {2 Timoteo 3:15}.
Operosità
“Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro” {Esodo 20:9}.
“Chi rubava non rubi più, piuttosto si affatichi facendo qualche buona opera con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a chi è nel bisogno” {Efesini 4:28}.
“Infatti, anche quando eravamo tra di voi, vi ordinavamo questo: se qualcuno non vuol lavorare neppure mangi” {2 Tessalonicesi 3:10}.
“Sentiamo infatti che vi sono alcuni fra di voi che camminano disordinatamente, non facendo nulla, ma occupandosi di cose vane. Or a tali ordiniamo, e li esortiamo nel Signor nostro Gesù Cristo, che mangino il loro pane lavorando quietamente” {2 Tessalonicesi 3:11-12}.
“… non abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica e travaglio giorno e notte, per non essere di peso ad alcuno di voi” {2 Tessalonicesi 3:8}.
“… mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni alla terra perché da essa fosti tratto…” {Genesi 3:19}.
NOTA – Come risultato dell’ingresso del peccato nel mondo, l’uomo avrebbe dovuto vivere una vita di lavoro e di continua fatica, col suolo maledetto da erbacce, spine e cardi. Ciò è parte della maledizione del peccato. Eppure, anche questo comando deriva dall’amore e, nelle circostanze attuali, è invece una benedizione. Si tratta di una disciplina necessaria a causa del peccato, per porre un freno all’indulgenza degli appetiti e delle passioni, sviluppando abitudini positive di operosità e autocontrollo. Il lavoro insegna molte lezioni su come vincere il male. Se l’uomo non fosse stato chiamato a lavorare in questo modo, i suoi peccati e le sue miserie si sarebbero già moltiplicati fino alla distruzione totale del mondo e delle sue creature.
“Chi lavora la sua terra avrà pane in abbondanza, ma chi va dietro a vanità avrà una grande povertà” {Proverbi 28:19}.
“… la mano degli uomini solerti fa arricchire” {Proverbi 10:4}.
“… l’anima dei solerti sarà pienamente soddisfatta” {Proverbi 13:4}.
“Chi lavora con mano pigra impoverisce …” {Proverbi 10:4}.
“L’anima del pigro desidera e non ha nulla…” {Proverbi 13:4}.
“Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con tutta la tua forza…” {Ecclesiaste 9:10}.
“Cerca di conoscere bene lo stato delle tue pecore e abbi cura delle tue mandrie” {Proverbi 27:23}.
“Chi raccoglie nell’estate è un figlio prudente, ma chi dorme al tempo della mietitura è un figlio che fa vergogna” {Proverbi 10:5}.
NOTA – “Il cammino verso la ricchezza, se la desideri, dipende essenzialmente da due parole: lavoro e risparmio” (Benjamin Franklin).
“Ella sorveglia l’andamento della sua casa e non mangia il pane di pigrizia. I suoi figli si levano e la proclamano beata; anche suo marito ne fa l’elogio” {Proverbi 31:27-28}.
“Ma se uno non provvede ai suoi e principalmente a quelli di casa sua, egli ha rinnegato la fede: è peggio di un non credente” {1 Timoteo 5:8}.
“Son passato presso il campo del pigro e presso la vigna dell’uomo privo di senno; ed ecco, dovunque crescevano le spine, i rovi ne coprivano il suolo e il muro di pietre era crollato” {Proverbi 24:30-31}.
NOTA – “L’indolente respira ma non vive” (Cicerone).
“Il genitore che non insegna un mestiere a suo figlio, gli insegna ad essere ladro” – Proverbio brahmanico. “Lavorare la terra è alla base di tutte le altre arti. Gli agricoltori sono quindi i fondatori della civiltà umana” (Daniel Webster).
“Se un uomo è indolente, la migliore disciplina cui può essere sottoposto è soffrire i mali della povertà” (Wayland).
“Anche voi, per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù … sforzatevi sempre maggiormente di rendere sicura la vostra vocazione ed elezione perché, facendo queste cose, non inciamperete mai” {2 Pietro 1:5, 10}.
NOTA – Nelle questioni temporali, la differenza tra un uomo prospero e uno pigro sta principalmente nell’approfittare delle opportunità. Il primo le afferra, mentre il secondo è troppo indolente per farlo. Anche nel raggiungimento della vita eterna notiamo lo stesso principio. Dio ha posto la salvezza alla portata di tutti. Nessuno deve perdersi. Cristo è morto per tutti, ma non tutti saranno salvati, perché alcuni non si sono preoccupati abbastanza della vita eterna per afferrarla diligentemente.
La perfezione caratteriale
“La costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti” {Giacomo 1:4}.
“Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli” {Matteo 5:48}.
“E voi avete ricevuto la pienezza in Lui…” {Colossesi 2:10}.
“… tendiamo alla perfezione…” {Ebrei 6:1}.
“Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo…” {2 Pietro 3:18}.
“… usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù… la conoscenza… l’autocontrollo… la perseveranza… la pietà… l’affetto fraterno… e l’amore” {2 Pietro 1:5-7}.
“Per far comparire la chiesa davanti a sé gloriosa, senza macchia o ruga o alcunché di simile, ma perché sia santa ed irreprensibile” {Efesini 5:27}.
“… come bambini appena nati, desiderate ardentemente il puro latte della Parola, affinché per suo mezzo cresciate” {1 Pietro 2:2}.
“Appena ho trovato le tue parole, le ho divorate…” {Geremia 15:16}.
“Ho conservato la tua parola nel mio cuore, per non peccare contro di te” {Salmi 119:11}; (vedi Colossesi 3:16).
“La tua parola è stata per me la gioia e l’allegrezza del mio cuore…” {Geremia 15:16}.
“Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera” {2 Timoteo 3:16-17}.
“Se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberamente senza rimproverare, e gli sarà data” {Giacomo 1:5}.
“Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento” {Filippesi 4:6}.
“… Se uno non sbaglia nel parlare, è un uomo perfetto, ed è pure capace di tenere a freno tutto il corpo” {Giacomo 3:2}.
“E sopra tutte queste cose, rivestitevi dell’amore, che è il vincolo della perfezione” {Colossesi 3:14}; (vedi Filippesi 3:13-14; Ebrei 12:14).
“Ora il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l’intero vostro spirito, anima e corpo siano conservati irreprensibili per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo” {1 Tessalonicesi 5:23}.
Semina e raccolta
“Non v’ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l’uomo semina, quello pure raccoglierà” {Galati 6:7}.
“Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato. Date e vi sarà dato: una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in seno, perché con la misura con cui misurate, sarà altresì misurato a voi” {Luca 6:37-38}.
NOTA – Le azioni di un uomo, buone o cattive che siano, tornano indietro per benedirlo o per maledirlo. Un contadino vendeva burro a un negoziante del villaggio e in cambio prendeva dello zucchero. Lamentandosi col negoziante, disse: “Senti, mi pare che tu mi stia dando meno zucchero del dovuto!”. “Non può essere”, rispose il bottegaio, “perché nel misurare il tuo zucchero uso sempre come peso una libbra del tuo burro”.
“Il bene e il male tornano sempre … Dio ha creato l’universo come un cerchio… Siamo noi stessi a dare inizio al circolo delle azioni buone o cattive, le quali sicuramente torneranno a noi in qualche modo, regolato sempre secondo il volere di Dio. Agire correttamente o slealmente può perdurare svariati anni, ma alla fine si ripresenterà con la stessa certezza che Dio è assiso sul globo terrestre (Isaia 40:22) … Che pensiero stupendo che il bene e il male causato torneranno a noi! Il giorno del giudizio sarà solo il punto in cui il cerchio si congiungerà: ogni opera ricadrà sul capo di chi l’ha fatta, in bene o in male. Sarà la benedizione della gioia di nostro Signore a tornare a noi? (Talmage).
“Perché, se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre” {Matteo 6:14-15}; (vedi anche Matteo 18:23-35).
“Tu ti mostri pietoso verso l’uomo pio e retto verso l’uomo retto. Tu ti mostri puro con il puro e astuto con il perverso” {Salmi 18:25-26}.
“Poiché ha amato la maledizione, ricada essa su di lui; poiché non si è compiaciuto nella benedizione, si allontani essa da lui” {Salmi 109:17}.
“… Ripagatela secondo le sue opere, fate a lei esattamente come lei ha fatto agli altri, perché è stata arrogante contro l’Eterno, contro il Santo d’Israele” {Geremia 50:29}.
“Allora Gesù gli disse: «Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che mettono mano alla spada, periranno di spada»” {Matteo 26:52}.
“Se uno conduce in cattività, andrà in cattività; se uno uccide con la spada, deve essere ucciso con la spada…” {Apocalisse 13:10}; (vedi Levitico 25:10; Geremia 34:17).
“Rendete ciò che essa ha fatto a voi, anzi rendetele il doppio secondo le sue opere; nella coppa in cui ha versato, versatele il doppio” {Apocalisse 18:6}.
“La sua perversità ritornerà sul suo stesso capo, e la sua violenza gli cadrà sulla sommità del capo” {Salmi 7:16}.
NOTA – T. Roosevelt disse: “Sono fermamente convinto che se qualche popolo viene oppresso in qualche luogo, alla fine il male inevitabilmente si ripercuoterà su coloro che opprimono, poiché è legge immutabile del mondo spirituale che nessuno possa fare torto agli altri e uscirne illeso alla fine”.
“Così Haman fu impiccato alla forca che aveva preparato per Mardocheo. E l’ira del re si placò” {Ester 7:10}; (vedi Salmi 9:15).
“L’uomo che ha molti amici deve pure mostrarsi amico…” {Proverbi 18:24}.
“È bello celebrare l’Eterno, e cantare le lodi al tuo nome, o Altissimo” {Salmo 92:1}.
Importanza della preghiera
“Bisogna continuamente pregare senza stancarsi” {Luca 18:1}.
“A te, che esaudisci la preghiera, verrà ogni creatura” {Salmi 65:2}.
“… il rimuneratore di quelli che lo cercano” {Ebrei 11:6}.
“Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a coloro che gliele chiedono?” {Matteo 7:11}.
“Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui?” {Romani 8:32}.
“Chiedete, e vi sarà dato; cercate, e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa” {Matteo 7:7-8}.
NOTE – “La preghiera non è il superamento della riluttanza di Dio, è afferrare la volontà di Dio. La preghiera è aprire il cuore a Dio come ad un amico.” La preghiera non cambia Dio, ma cambia noi e la nostra relazione con Dio; ci colloca nel canale delle benedizioni e in quello stato mentale in cui Dio può concedere con sicurezza quanto chiediamo. Come dobbiamo pregare per essere ascoltati e ricevere aiuto? Per prima cosa, ci deve essere un reale desiderio nei nostri cuori. Delle formule di parole non fanno la preghiera: dobbiamo volere qualcosa e realizzare la nostra dipendenza da Dio per ottenerla” (J. R. Miller, D. D).
“… ogni buona donazione e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre dei lumi, presso il quale non vi è mutamento né ombra di rivolgimento” {Giacomo 1:17}.
“Ma se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberamente senza rimproverare, e gli sarà data” {Giacomo 1:5}.
“Ma la chieda con fede, senza dubitare, perché chi dubita è simile all’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là” {Giacomo 1:6} (Vedi Marco 11:24).
NOTA – “La preghiera è la chiave nella mano della fede per sbloccare il deposito del cielo, dove sono custodite le risorse infinite dell’Onnipotenza”.
“Se avessi serbato del male nel mio cuore, il Signore non mi avrebbe dato ascolto” {Salmi 66:18} (Vedi Isaia 59:1-2; Giacomo 4:3).
“Se uno volge altrove l’orecchio per non ascoltare la legge, la sua stessa preghiera sarà un abominio” {Proverbi 28:9}.
NOTA – La contesa e la discordia spengono lo spirito della preghiera (1 Pietro 3:1-7). Molti rattristano lo Spirito e scacciano Cristo dalle loro case cedendo il posto all’impazienza e alla passione. Gli angeli di Dio fuggono dalle case in cui ci sono parole scortesi, contesa e conflitto.
“Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente” {Matteo 6:6}.
“E dopo averle congedate, salì sul monte in disparte per pregare. E, fattosi sera, era là tutto solo” {Matteo 14:23}.
“Ma io vi dico: amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano” {Matteo 5:44}.
NOTA – Non possiamo odiare coloro per cui preghiamo.
“E quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate affinché anche il Padre vostro, che è nei cieli, perdoni i vostri falli” {Marco 11:25}.
“Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento” Filippesi 4:6.
“… pregando in ogni tempo con ogni sorta di preghiera e supplica nello Spirito…” {Efesini 6:18}.
“Non cessate mai di pregare” {1 Tessalonicesi 5:17}.
“Ti benedirò ogni giorno e loderò il Tuo nome in eterno” {Salmi 145:2}.
“La sera, la mattina e a mezzogiorno mi lamenterò e gemerò, ed egli udrà la mia voce” {Salmi 55:17} (Vedi Daniele 6:10).
“… egli era un uomo pio e timorato di Dio con tutta la sua casa, faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio di continuo” {Atti 10:2}.
“E qualunque cosa chiederete nel mio nome, io la farò…” {Giovanni 14:13}.
“Anche se non temo Dio e non ho rispetto per alcun uomo, tuttavia poiché questa vedova continua a infastidirmi, le farò giustizia perché, a forza di venire, alla fine non mi esaurisca” {Luca 18:4-5}.
NOTA – La lezione di questa parabola è che “gli uomini dovrebbero sempre pregare, senza venir meno” {Luca 18:1}. Se questa donna, con la sua persistenza nel chiedere, ottenne la sua richiesta da un tale uomo, sicuramente Dio, che è giusto, risponderà alle preghiere oneste e insistenti del Suo popolo, anche se la risposta potrebbe tardare a lungo.
Meditazione e preghiera
“Possa la mia meditazione essergli gradita…” {Salmi 104:34}.
“Adoperati per queste cose e dedicati ad esse interamente…” {1 Timoteo 4:15}.
NOTA – La meditazione è per l’anima ciò che la digestione è per il corpo. Assimila, si appropria e rende personale e pratico ciò che è stato visto, sentito o letto.
“Mi ricordo di te sul mio letto, medito su di te nelle vigilie della notte” {Salmi 63:6}.
“Possa la mia meditazione essergli gradita…” {Salmi 104:34}.
“… il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e sulla Sua legge medita giorno e notte” {Salmi 1:2}.
“Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare” {1 Pietro 5:8}.
“Ciascuno invece è tentato, quando è attirato e adescato dalla propria concupiscenza” {Giacomo 1:14}.
“Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione; poiché lo spirito è pronto ma la carne è debole” {Matteo 26:41}.
“Non cessate mai di pregare” {1 Tessalonicesi 5:17}.
“… perseveranti nella preghiera” {Romani 12:12}.
NOTA – Questo non significa che dobbiamo essere costantemente inginocchiati davanti a Dio in preghiera, ma che non dobbiamo trascurarla. Dovremmo essere sempre con la mente in uno spirito di preghiera, anche mentre camminiamo per la strada o siamo impegnati nelle faccende della vita, sempre pronti a inviare le nostre richieste al cielo per chiedere aiuto nel momento del bisogno.
“State attenti, vegliate e pregate, perché non sapete quando sarà quel momento… Ora, ciò che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!” {Marco 13:33, 37} (Vedi Luca 21:36}.
“Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di avere poco tempo” {Apocalisse 12:12}.
Vegliare nella preghiera
“Or la fine di tutte le cose è vicina; siate dunque sobri e vigilanti per dedicarvi alle preghiere…” {1 Pietro 4:7}.
“E non esporci alla tentazione…” {Matteo 6:13}.
“Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione; poiché lo spirito è pronto ma la carne è debole” {Matteo 26:41}.
NOTA – Dovremmo unire alle nostre preghiere uno spirito di vigilanza, cooperando così con Dio nell’esaudirle. Questo è vigilare nella preghiera.
“Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con ringraziamento” {Colossesi 4:2}.
“… pregando in ogni tempo con ogni sorta di preghiera e di supplica nello Spirito, vegliando a questo scopo con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi…” {Efesini 6:18}.
“Or avvenne che, quando Mosè alzava la sua mano, Israele vinceva; quando invece abbassava la sua mano, vinceva Amalek” {Esodo 17:11}.
“Ma sappiate questo che, se il padrone di casa sapesse in quale vigilia della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe forzare la casa” {Matteo 24:43}.
“… ma quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze, s’innalzano con ali come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano” {Isaia 40:31}.
“Io starò al mio posto di guardia, mi porrò sulla torre e starò attento per vedere ciò che egli mi dirà” {Abacuc 2:1}.
NOTA – Alcuni quando pregano sono molto ansiosi che Dio li ascolti, ma sono del tutto indifferenti a ciò che il Signore dice loro in risposta.
“Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate ritenuti degni di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo” {Luca 21:36}.
NOTA – La vigilanza, così come la preghiera, è necessaria se vogliamo sfuggire ai mali, le delusioni e alle calamità degli ultimi giorni.
“Ma se quel servo dice in cuor suo: “Il mio signore tarda a venire”, e comincia a battere i servi e le serve, e a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il signore di quel servo verrà nel giorno in cui non se l’aspetta e nell’ora che egli non sa; lo punirà severamente e gli assegnerà la sorte con gli infedeli” {Luca 12:45-46}.
“I vostri lombi siano cinti e le vostre lampade accese. E siate simili a coloro che aspettano il loro signore quando ritorna dalle nozze, per aprirgli appena egli arriva e bussa. Beati quei servi che il signore troverà vigilanti quando egli verrà…” {Luca 12:35-37}.
“Ora, ciò che dico a voi, lo dico a tutti: VEGLIATE!” {Marco 13:37}.
Risposte alla preghiera
“… se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce” {1 Giovanni 5:14}.
“E avverrà che prima che mi invochino io risponderò, staranno ancora parlando che io li esaudirò” {Isaia 65:24}.
“Or a colui che può fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo” {Efesini 3:20}.
“Ora il mio Dio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze in gloria, in Cristo Gesù” {Filippesi 4:19}.
“Nello stesso modo anche lo Spirito sovviene alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene…” {Romani 8:26}.
“A questo riguardo ho pregato tre volte il Signore che lo allontanasse da me. Ma egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza è portata a compimento nella debolezza»” {2 Corinzi 12:8-9}.
NOTA – L’afflizione di Paolo, a quanto pare, era vista ridotta (Atti 9:8-9, 18; Atti 22:11-13). Il mantenimento di questa imperfezione sarebbe stato per lui un costante richiamo alla sua conversione, e quindi, in fondo, una benedizione.
“Sta’ in silenzio davanti all’Eterno e aspettalo…” {Salmi 37:7}.
“Poi propose loro ancora una parabola, per mostrare che bisogna continuamente pregare senza stancarsi” {Luca 18:1}.
NOTA – La vedova importuna ha ottenuto risposta alla sua richiesta per la sua tenacia. Dio vuole che noi lo cerchiamo, e che lo cerchiamo intensamente quando preghiamo. Egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano diligentemente. Ebrei 11:6.
“Elia era un uomo sottoposto alle stesse nostre passioni, eppure pregò intensamente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto” {Giacomo 5:17-18} (Vedi Apocalisse 11:3-6).
“Perciò vi dico: tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete” {Marco 11:24}.
“Ma la chieda con fede, senza dubitare, perché chi dubita è simile all’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore” {Giacomo 1:6-7}.
“Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto” {1 Giovanni 5:14-15}.
NOTA – La volontà di Dio è espressa nella Sua legge, nelle Sue promesse e nella Sua parola (Salmi 40:8; Romani 2:17-18; 1 Pietro 1:4).
“Allora il segreto fu rivelato a Daniele in una visione notturna.Così Daniele benedisse il Dio del cielo” {Daniele 2:19}.
NOTA – Nel 1839 il sultano della Turchia decretò che neppure un rappresentante della religione cristiana dovesse rimanere nell’impero. Venuto a conoscenza di questo, il Dr. William Goodell, missionario americano in Turchia, tornò a casa dal suo amico e collega, il Dr. Cyrus Hamlin, primo presidente del Robert College a Costantinopoli, con la triste notizia. “Per noi è tutto finito; dobbiamo partire. Il console americano e l’ambasciatore inglese dicono che non serve a nulla scontrarsi con l’antagonismo di questo monarca violento e vendicativo”. A questo, il Dr. Hamlin rispose: “Il Sultano dell’universo può, in risposta alla preghiera, cambiare il decreto del sultano della Turchia.” Si diedero alla preghiera. Il giorno dopo il sultano morì e il decreto non fu mai eseguito (Vedi Daniele 4:17, 24-25).
“Ma, mentre Pietro era custodito nella prigione, continue orazioni a Dio erano fatte dalla chiesa per lui” {Atti 12:5}.
“Ed ecco, un angelo del Signore sopraggiunse…dicendo: «Avvolgiti nel mantello e seguimi»… e usciti percorsero una strada, e all’improvviso l’angelo lo lasciò” {Atti 12:7-10}.
“Poiché hai domandato questo… ecco, io faccio come tu hai chiesto: ti do un cuore saggio e intelligente…. Ti do pure ciò che non hai domandato: ricchezze e gloria” {1 Re 3:11-13}.
NOTE – Quelle che seguono, sono alcune cose che ci vengono insegnate nelle Scritture per cui pregare:
(1) Per il pane quotidiano (Matteo 6:11).
(2) Per il perdono del peccato (2 Cronache 7:14; Salmi 32:5-6; 1 Giovanni 1:9; 5:16).
(3) Per lo Spirito Santo (Luca 11:13; Zaccaria 10:1; Giovanni 14:16).
(4) Per la liberazione nell’ora della tentazione e del pericolo (Matteo 6:13; Giovanni 17:11- 15; Proverbi 3:26; Salmi 91; Matteo 24:20).
(5) Per saggezza e comprensione (Giacomo1:5; 1 Re 3:9; Daniele 2:17-19).
(6) Per una vita serena e tranquilla (1 Timoteo 2:1-2).
(7) Per la guarigione dei malati (Giacomo 5:14-15; 2 Re 20:1-11).
(8) Per la prosperità dei ministri di Dio e del vangelo (Efesini 6:18-19; Colossesi 4:3; 2 Tessalonicesi 3:1).
(9) Per coloro che soffrono per amore della verità (Ebrei 13:3; Atti 12:5).
(10) Per re, governanti e tutte le autorità (1 Timoteo 2:1-2; Esdra 6:10).
(11) Per la prosperità temporale (2 Corinzi 9:10; Giacomo 5:17-18).
(12) Per i nostri nemici (Matteo 5:44).
(13) Per tutti i santi (Efesini 6:18).
(14) Per tutti gli uomini (1 Timoteo 2:1).
(15) Perché il Signore rivendichi la Sua causa (1 Re 18:30-39).
(16) Per la venuta di Cristo e del Regno di Dio (Matteo 6:10; Apocalisse 22:20).
Adorazione pubblica
“La mia casa sarà chiamata una casa di orazione per tutti i popoli” {Isaia 56:7}.
“Dio è Spirito e quelli che lo adorano devono adorarlo in Spirito e verità” {Giovanni 4:24}.
“Date all’Eterno la gloria dovuta al suo nome; adorate l’Eterno nello splendore della sua santità” {Salmi 29:2}.
“Venite, adoriamo e inchiniamoci: inginocchiamoci davanti all’Eterno che ci ha fatti” {Salmi 95:6}.
“Entrate nelle sue porte con ringraziamento e nei suoi cortili con lode … venite davanti a lui con canti…” {Salmi 100:4, 2}.
“Lodatelo col suono della tromba, lodatelo con l’arpa e con la cetra. Lodatelo col tamburello e con la danza, lodatelo con strumenti a corda e a fiato. Lodatelo con cembali risonanti, lodatelo con cembali squillanti” {Salmi 150:3-5} (Vedi Salmi 92:1-3).
“Ma quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze, s’innalzano con ali come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano” {Isaia 40:31}.
“Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” {Matteo 18:20}.
“Io mi sono rallegrato quando mi dissero: «Andiamo alla casa dell’Eterno»” {Salmi 122:1}.
“L’anima mia anela e si strugge per i cortili dell’Eterno; il mio cuore e la mia carne mandano grida di gioia al Dio vivente” {Salmi 84:2}.
“Sì, un giorno nei tuoi cortili val più che mille altrove; Io preferisco stare sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi” {Salmi 84:10}.
“… non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni hanno l’abitudine di fare; ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno” {Ebrei 10:25}.
“Allora quelli che temevano l’Eterno si sono parlati l’un l’altro. L’Eterno è stato attento ed ha ascoltato, e un libro di ricordo è stato scritto davanti a lui per quelli che temono l’Eterno e onorano il suo nome. «Essi saranno miei», dice l’Eterno degli eserciti, «nel giorno in cui preparo il mio particolare tesoro, e li risparmierò, come un uomo risparmia il figlio che lo serve” {Malachia 3:16-17}.
“Beati coloro che abitano nella tua casa e ti lodano del continuo” {Salmi 84:4}.
“Una cosa ho chiesto all’Eterno e quella cerco: di dimorare nella casa dell’Eterno tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza dell’Eterno e ammirare il suo tempio” {Salmi 27:4}.
“Bada ai tuoi passi quando vai alla casa di Dio: avvicinati per ascoltare piuttosto che per offrire il sacrificio degli stolti, i quali non sanno neppure di far male” {Ecclesiaste 5:1} (Vedi 1 Timoteo 3:15).
“… il settimo giorno è un sabato di riposo e di santa convocazione” {Levitico 23:3}.
“Ricordati del giorno di sabato per santificarlo… non farai in esso alcun lavoro…” {Esodo 20:8-10} (Vedi Isaia 58:13-14).
“Date all’Eterno la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite nei suoi cortili” {Salmi 96:8}.
“Fate voti all’Eterno, al Dio vostro, e adempiteli; tutti quelli che stanno attorno a lui portino doni al Tremendo” {Salmi 76:11}.
«Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra che io farò sussisteranno stabili davanti a me», dice l’Eterno, «così sussisteranno la vostra progenie e il vostro nome. E avverrà che di novilunio in novilunio e di sabato in sabato ogni carne verrà a prostrarsi davanti a me», dice l’Eterno” {Isaia 66:22-23}.
Regole per andare in chiesa
NOTA – Un ottimo suggerimento è contenuto nell’avviso affisso sulla porta di molte chiese: “Chiunque tu sia che entri in questa chiesa, ricordati che è la casa di Dio.
Sii riverente, silenzioso e premuroso. E non andartene senza aver pregato per te, per colui che ministra e per coloro che adorano qui.”
Riverenza per la casa di Dio
“Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario” {Levitico 19:30}.
“Mi facciano un santuario, perché io abiti in mezzo a loro” {Esodo 25:8}.
“Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario: Io Sono l’Eterno” {Levitico 19:30}.
“… ogni cosa destinata a Dio è cosa santissima all’Eterno” {Levitico 27:28}.
“Dio disse: «Non avvicinarti qui; togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo santo»” {Esodo 3:5} (Vedi Giosuè 5:15).
NOTA – La presenza di Dio rese quel luogo santo. Dovunque Dio si incontra con il suo popolo, quel luogo è santo.
“Allora la nuvola coprì la tenda di convegno e la gloria dell’Eterno riempì il tabernacolo” {Esodo 40:34} (Vedi 2 Cronache 5:13-14).
“Ma l’Eterno è nel suo tempio santo; tutta la terra stia in silenzio davanti a Lui” {Abacuc 2:20}.
NOTA – Il mancato riconoscimento di questo fatto, porta molti a trattare il luogo di culto senza il dovuto rispetto. Niente sembra più appropriato al culto divino di quel senso di soggezione e silenzio che dovrebbero pervadere il luogo di culto. Solo il suono della preghiera, della lode e del ringraziamento a Dio dovrebbero farsi sentire tra le sue mura. Sia entrando, che poco prima di lasciare la casa di Dio, è pratica più eccellente e opportuna per ogni fedele, quella di chinare il capo per qualche momento di preghiera silenziosa.
“Così giunsero a Gerusalemme. E Gesù, entrato nel tempio, cominciò a scacciare quelli che nel tempio vendevano e compravano, e rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombi. E non permetteva ad alcuno di portare oggetti attraverso il tempio. E insegnava, dicendo loro: «Non è scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti”? Voi, invece, ne avete fatto un covo di ladroni!»” {Marco 11:15-17}.
NOTA – Questa purificazione avvenne alla fine del ministero pubblico di Cristo. Ci fu una purificazione simile anche all’inizio del Suo ministerio (Vedi Giovanni 2:13-17).
“Poi Nadab e Abihu, figli di Aaronne presero ciascuno il proprio turibolo, vi misero dentro del fuoco, vi posero sopra l’incenso e offrirono davanti all’Eterno un fuoco profano che egli non aveva loro comandato. Allora un fuoco uscì dalla presenza dell’Eterno e li divorò; e morirono davanti all’Eterno” {Levitico 10:1-2}.
NOTE – Questo, come le due purificazioni del tempio da parte di Cristo all’inizio e alla fine del Suo ministero (Giovanni 2:13-17; Matteo 21:12-16), mostra che Dio ha particolare riguardo al culto e alla condotta degli adoratori nella Sua casa. Nessuno spettacolo o attività fisica dovrebbero essere consentiti in qualsiasi chiesa o edificio particolarmente dedicato al servizio di Dio, che non sia in linea con il suo carattere sacro o rispettoso per le cose sante. Non dovrebbe essere un posto per banchetti, visite, intrattenimenti o divertimenti mondani.
“Perciò, ricevendo il regno che non può essere scosso, mostriamo gratitudine, mediante la quale serviamo Dio in modo accettevole, con riverenza e timore: perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante” {Ebrei 12:28-29}.
“Ma io, per la tua grande benignità, entrerò nella tua casa e adorerò nel tuo timore,rivolto al tuo santo tempio” {Salmi 5:7}.
“Bada ai tuoi passi quando vai alla casa di Dio: avvicinati per ascoltare piuttosto che per offrire il sacrificio degli stolti, i quali non sanno neppure di far male” {Ecclesiaste 5:1}.
“… Poiché dal sol levante fino al ponente sarà grande il mio nome fra le nazioni e in ogni luogo sarà offerto incenso al mio nome e un’oblazione pura, perché il mio nome sarà grande fra le nazioni», dice l’Eterno degli eserciti” {Malachia 1:11}.
“… li condurrò [i figli degli stranieri] sul mio monte santo e li riempirò di gioia nella mia casa d’orazione, i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa di orazione per tutti i popoli” {Isaia 56:7}.
NOTA – Il 56° capitolo di Isaia contiene una profezia relativa ai tempi del Nuovo Testamento. È chiaro, quindi, che Cristo ha enunciato un principio generale, applicabile a tutte le case dedicate al servizio di Dio, quando, citando questa profezia, ha detto che la casa di Dio dovrebbe essere una casa di preghiera per tutte le nazioni (Vedi Marco 11:17).
“Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” {Matteo 18:20}.
Comunione cristiana
“… fate questo in memoria di me” {1 Corinzi 11:24}.
“Certamente anche il primo patto ebbe degli ordinamenti per il servizio divino e per il santuario terreno” {Ebrei 9:1}.
NOTA – Paolo dice che questi ordinamenti consistevano “in cibi e bevande, e varie abluzioni” imposti “fino al tempo della riforma”, e che erano “l’ombra dei beni futuri” {Ebrei 9:10; Ebrei 10:1}.
“E camminate nell’amore, come anche Cristo ci ha amati e ha dato sé stesso per noi, in offerta e sacrificio a Dio come un profumo di odore soave” {Efesini 5:2}.
NOTE – Attraverso le disposizioni della legge sacrificale, il peccatore pentito mostrava la sua fede nel Redentore che sarebbe venuto a versare il Suo sangue per i peccati dell’umanità. Queste offerte sacrificali erano ordinamenti che miravano alla futura opera di Cristo, della quale erano un simbolo.
Dal momento della crocifissione, gli ordinamenti della chiesa cristiana puntano indietro e servono a mostrare la fede nell’opera che Cristo ha già compiuto.
“… e mediante il quale siete salvati, se ritenete fermamente quella parola che vi ho annunziato… cioè che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu sepolto, e che risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture” {1 Corinzi 15:2-4}.
“… essendo stati sepolti con lui nel battesimo, in lui siete anche stati insieme risuscitati, mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti” {Colossesi 2:12}.
“… il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Prendete, mangiate; questo è il mio corpo che è spezzato per voi; fate questo in memoria di me»” {1 Corinzi 11:23-24}.
“Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me»” {1 Corinzi 11:25}.
“Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché Egli venga” {1 Corinzi 11:26}.
“Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore… chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro sé stesso, non discernendo il corpo del Signore” {1 Corinzi 11:27-29}.
NOTA – L’ultima espressione mostra cosa si intende per mangiare e bere indegnamente. Non è chi ha un senso profondo del suo peccato e della sua indegnità della misericordia e della grazia di Dio, ma chi non discerne che Cristo è morto per i suoi peccati — chi non è pentito — è colui che mangia e beve indegnamente.
“Ora ognuno esamini sé stesso, e così mangi del pane e beva del calice” {1 Corinzi 11:28}.
“… ma se camminiamo nella luce, come Egli è nella luce, abbiamo comunione l’uno con l’altro, e il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” {1 Giovanni 1:7}.
“… e la nostra comunione è col Padre e col suo Figlio, Gesù Cristo” {1 Giovanni 1:3}.
Lode e ringraziamento
“Magnificate con me l’Eterno ed esaltiamo tutti insieme il suo nome” {Salmi 34:3}.
“Io benedirò l’Eterno in ogni tempo, la sua lode sarà sempre sulla mia bocca” {Salmi 34:1}.
“Ti benedirò ogni giorno e loderò il tuo nome in eterno” {Salmi 145:2}.
“Chi offre sacrifici di lode mi glorifica…” {Salmi 50:23}.
“Il motivo della mia lode nella grande assemblea sei tu; io adempirò i miei voti in presenza di quelli che ti temono” {Salmi 22:25}.
“Magnificate con me l’Eterno ed esaltiamo tutti insieme il suo nome” {Salmi 34:3}.
“Venite e ascoltate, voi tutti che temete Dio, e Io vi racconterò quel che egli ha fatto per l’anima mia” {Salmi 66:16}.
“L’anima mia si glorierà nell’Eterno; gli umili l’udranno e si rallegreranno” {Salmi 34:2}.
“Poiché, pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno però glorificato né l’hanno ringraziato come Dio, anzi sono divenuti insensati nei loro ragionamenti e il loro cuore senza intendimento si è ottenebrato” {Romani 1:21}.
“Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento” {Filippesi 4:6} (Vedi Colossesi 4:2).
“In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi” {1 Tessalonicesi 5:18}.
“Rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio e Padre nel nome del Signor nostro Gesù Cristo” {Efesini 5:20}.
“Alleluia, lodate Dio nel suo santuario, lodatelo nel firmamento della sua potenza.
Lodatelo per i suoi portenti, lodatelo secondo la sua somma grandezza.
Lodatelo col suono della tromba, lodatelo con l’arpa e con la cetra.
Lodatelo col tamburello e con la danza, lodatelo con strumenti a corda e a fiato.
Lodatelo con cembali risonanti, lodatelo con cembali squillanti.
Ogni cosa che respira lodi l’Eterno. Alleluia” {Salmi 150}.
Il vaolore della musica
“Servite l’Eterno con letizia venite davanti a lui con canti di gioia” {Salmi 100:2}.
“Dov’eri tu quando io gettavo le fondamenta della terra? Dillo, se hai tanta intelligenza?…quando le stelle del mattino cantavano tutte insieme e tutti i figli di Dio mandavano grida di gioia?” {Giobbe 38:4, 7}.
“Allora Mosè e i figli d’Israele cantarono questo cantico all’Eterno… L’Eterno è la mia forza e il mio cantico, ed è stato la mia salvezza. Questo è il mio Dio, io lo glorificherò; è il Dio di mio padre io lo esalterò” {Esodo 15:1-2}.
“E ad un tratto si unì all’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio, dicendo: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini, su cui si posa il suo favore»” {Luca 2:13-14}.
“Servite l’Eterno con letizia venite davanti a lui con canti di gioia” {Salmi 100:2} (Vedi 2 Cronache 29:30}.
“Io celebrerò il nome di Dio con un canto, e lo magnificherò con le lodi. E ciò sarà gradito all’Eterno più di un bue o di un torello che abbia corna e unghie” {Salmi 69:30-31}.
“La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore” {Colossesi 3:16} (Vedi Efesini 5:19; Giacomo 5:13; Salmi 149:5-6).
NOTA – La musica, come la poesia e i fiori, è elevata e raffinata nella sua natura, e dovrebbe quindi avere il suo ruolo nell’adorazione di Dio e nella vita e nell’esperienza del popolo di Dio. Si adatta ad ogni stato d’animo e sentimento dell’animo umano, e molte volte può arrivare ai cuori quando altri mezzi non ci riescono. Accanto alla preghiera, la musica sembra la più adatta al culto.
“La storia della Bibbia è piena di suggerimenti sugli usi e benefici della musica e del canto. La musica viene spesso pervertita per servire a scopi malvagi, e quindi diventa uno dei più allettanti agenti di tentazione. Ma, se giustamente impiegata, diventa un dono prezioso di Dio, progettata per elevare i pensieri verso temi alti e nobili, per ispirare ed elevare l’anima. Come i figli d’Israele, in viaggio attraverso il deserto, allietavano il loro cammino con la musica del canto sacro, Dio invita i Suoi figli oggi ad allietare la loro vita da pellegrini. Per fissare le parole di Dio nella memoria ci sono pochi mezzi più efficaci rispetto al ripeterle attraverso il canto. E tale canto ha il potere meraviglioso di sottomettere le nature rozze e incolte; risvegliando la simpatia, promuovendo l’armonia dell’azione e scacciando la tristezza e i presentimenti che distruggono il coraggio e indeboliscono la volontà” (“Educazione”, pagine 167-168).
“Oh, se potessimo cantare la sera e la mattina, e lasciare che il canto tocchi il cuore fino in fondo! Oh, se potessimo mettere i canti tra noi e i nostri pesi! Oh, se potessimo allontanare il senso del dolore con il canto! Allora le cose tristi non avvelenerebbero così tanto la nostra casa; insegna ai tuoi figli a cantare. Quando arrivano i problemi, affrontali con il canto. Il canto unisce il popolo di Dio sulla terra con il Dio che è in cielo… il canto è il linguaggio appropriato del sentimento cristiano” (Henry Ward Beecher).
“E vidi… quelli che… avevano le cetre di Dio” {Apocalisse 15:2}.
“e cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell’Agnello, dicendo: «Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore, Dio onnipotente; giuste e veraci sono le tue vie, o Re delle nazioni” {Apocalisse 15:3} (Vedi Salmi 87:7).
“… lo vide e ne ebbe compassione. E, accostatosi, fasciò le sue piaghe…” {Luca 10:33-34}.
Il dono di dare
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito figlio…” {Giovanni 3:16}.
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” {Giovanni 3:16}.
“Per fede Abramo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito” {Ebrei 11:17}.
“… ha dato sé stesso per i nostri peccati…” {Galati 1:4} (Vedi Tito 2:14; 1 Timoteo 2:6}.
“Voi conoscete infatti la grazia del Signor nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” {2 Corinzi 8:9}.
“… ti benedirò… e tu sarai fonte di benedizione” {Genesi 12:2}.
“… gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” {Matteo 10:8}.
“… il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, per mezzo della consolazione con cui noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare coloro che si trovano in qualsiasi afflizione” {2 Corinzi 1:4}.
NOTA – Tutti coloro che accettano il Vangelo si assumono l’obbligo di trasmettere le sue benedizioni agli altri. In questo modo si estende l’opera della salvezza. Dio si aspetta che ogni anima liberata dal peccato, si unisca alla stessa opera coloro che lo hanno sollevato e hanno messo i suoi piedi sulla Roccia. Le cose buone di Dio non devono essere tenute egoisticamente per noi stessi. Riceviamo per dare. Whittier dice: “L’anima che si salva da sola è perduta”. E come l’amore ha suscitato il grande dono di Dio, così il Suo amore nei nostri cuori ci inciterà a dare, a ministrare e ad impegnarci in un servizio amorevole per il benessere e la felicità degli altri.
“In ogni cosa vi ho mostrato che affaticandosi in questo modo ci conviene sostenere gli infermi e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse: “C’è maggior felicità nel dare che nel ricevere!” {Atti 20:35}.
NOTA – Il governo di Dio si fonda sul principio della benevolenza, ovvero sul desiderio di benedire gli altri. Le nostre più ricche benedizioni giungono come risultato delle buone cose che abbiamo trasmesso ai nostri simili.
“La qualità della misericordia non è forzata, cade come pioggia gentile dal cielo sul luogo sottostante; è doppiamente benedetta: benedice colui che dà e colui che riceve”.
“Lo Spirito del Signore, l’Eterno, è su di me, perché l’Eterno mi ha unto per recare una buona novella agli umili; mi ha inviato a fasciare quelli dal cuore rotto, a proclamare la libertà a quelli in cattività, l’apertura del carcere ai prigionieri” {Isaia 61:1} (Vedi Luca 4:18).
NOTA – Lo Spirito Santo è dato per rendere i figli di Dio adatti al servizio.
“… andò attorno facendo del bene…” {Atti 10:38}.
Predicare il Vangelo
“Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura” {Marco 16:15}.
“Poi disse loro: Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura” {Marco 16:15}.
NOTA – La parola vangelo significa buona notizia o buona novella.
“Infatti io non mi vergogno dell’evangelo di Cristo, poiché esso è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede…” {Romani 1:16}.
“E questo evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine” {Matteo 24:14}.
“Simone ha raccontato come per la prima volta Dio ha visitato i gentili per scegliersi da quelli un popolo per il suo nome” {Atti 15:14}.
“Quanto sono belli sui monti i piedi del messaggero di buone novelle, che annuncia la pace, che reca belle notizie di cose buone, che annuncia la salvezza, che dice a Sion: “Il tuo Dio regna!” {Isaia 52:7}.
“Io, l’Eterno, ti ho chiamato secondo giustizia e ti prenderò per mano, ti custodirò e ti farò l’alleanza del popolo e la luce delle nazioni” {Isaia 42:6}.
“Egli disse: “… per questo ti sono apparso: per costituirti ministro e testimone… per aprir loro gli occhi e convertirli dalle tenebre alla luce e dalla potestà di Satana a Dio, affinché ricevano mediante la fede in me il perdono dei peccati e un’eredità tra i santificati” {Atti 26:15-18}.
“… predica la parola…” {2 Timoteo 4:2}.
“… esse sono quelle che testimoniano di me” {Giovanni 5:39}.
NOTA – Chiunque, dunque, predica rettamente la parola, predicherà Cristo. Paolo, che predicava fedelmente la parola di Dio, disse che era determinato a non conoscere (cioè, “a non far conoscere”) nulla “eccetto Gesù Cristo e Lui crocifisso” {1 Corinzi 2:2}.
Una volta, un giovane ministro chiese a Jonathan Edwards cosa pensasse di un sermone che aveva appena predicato. “È stato un sermone molto mediocre” – disse il signor Edwards. “Perché?” domandò il giovane ministro. “Perché non vi era Cristo in esso” disse il signor Edwards. Tutte le grandi verità delle Scritture hanno al loro centro Cristo. Ben inteso, tutto porta a Lui. Cristo, quindi, dovrebbe essere presentato in ogni discorso come l’alfa e l’omega, il principio e la fine del grande piano della salvezza.
“Chi ha la mia parola, riferisca la mia parola fedelmente” {Geremia 23:28}.
“E con molte parabole di questo genere annunciava loro la parola, come essi erano in grado di capire” {Marco 4:33}.
NOTA – I ministri dovrebbero imparare ad adattare il loro lavoro a coloro per i quali lavorano per incontrare le persone dove si trovano.
“Poiché è un precetto su precetto, precetto su precetto, regola su regola, regola su regola, un po’ qui, un po’ là” {Isaia 28:10}.
“Ora un servo del Signore non deve contendere, ma deve essere mite verso tutti, atto ad insegnare e paziente nelle offese subìte, ammaestrando con mansuetudine gli oppositori, se mai avvenga che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità” {2 Timoteo 2:24-25}.
NOTA – Mentre le pretese della legge di Dio vengono presentate al peccatore, i ministri non dovrebbero mai dimenticare che l’amore — l’amore di Dio — è l’unico potere che può ammorbidire il cuore e condurre al pentimento e all’obbedienza, e che salvare gli uomini è il loro più grande lavoro.
“Allora aprì loro la mente, perché comprendessero le Scritture” {Luca 24:45}.
“… ma voi rimanete nella città di Gerusalemme, finché siate rivestiti di potenza dall’alto” {Luca 24:49}.
“… mediante lo Spirito Santo mandato dal cielo…” {1 Pietro 1:12}.
“Or molti di coloro che avevano udito la parola credettero…” {Atti 4:4}.
“Intanto la parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche un gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede” {Atti 6:7}.
“Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia portando i suoi covoni” {Salmi 126:6}.
Il Pastore e la sua opera
“… date loro voi stessi da mangiare” {Matteo 14:16}.
“Io sono il buon pastore…” {Giovanni 10:11}.
“Il Pastore e guardiano delle vostre anime” {1 Pietro 2:25}
“Il supremo pastore” {1 Pietro 5:4}.
Implica che ci sono pastori subordinati.
“Il buon pastore depone la sua vita per le pecore” {Giovanni 10:11}.
“Or il mercenario fugge, perché è mercenario, e non si cura delle pecore” {Giovanni 10:13}.
“… presentando in ogni cosa te stesso come esempio di buone opere” {Tito 2:7}.
“Badate dunque a voi stessi e a tutto il gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che Egli ha acquistata con il proprio sangue” {Atti 20:28}.
“Pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo…” {1 Pietro 5:2} (Vedi Giovanni 21:15-17).
“Ti scongiuro dunque davanti a Dio e al Signore Gesù Cristo, che ha da giudicare i vivi e i morti, nella sua apparizione e il suo regno: predica la parola…” {2 Timoteo 4:1-2}.
“Così, o figlio d’uomo, io ti ho stabilito sentinella per la casa d’Israele; perciò ascolta la parola dalla mia bocca e avvertili da parte mia” {Ezechiele 33:7} (Vedi Ezechiele 3:17-21}.
“Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole” {2 Timoteo 4:3-4}.
“Non abbiate visioni…Non profetateci cose vere, diteci cose piacevoli, profetateci cose ingannevoli” {Isaia 30:10}.
“Attenetevi alla legge e alla testimonianza! Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c’è luce” {Isaia 8:20}.
“Poiché le labbra del sacerdote dovrebbero custodire la conoscenza e dalla sua bocca uno dovrebbe cercare la legge” {Malachia 2:7}.
“Qual è dunque quel servo fedele e avveduto, che il suo padrone ha preposto ai suoi domestici, per dar loro il cibo a suo tempo? Beato quel servo che il suo padrone, quando egli tornerà, troverà facendo così. In verità vi dico che gli affiderà l’amministrazione di tutti i suoi beni” {Matteo 24:45-47}.
“Ogni visione profetica è divenuta per voi come le parole di un libro sigillato che si dà a uno che sappia leggere, dicendo: «Ti prego, leggi questo!», ma egli risponde: «Non posso, perché è sigillato!». Oppure come un libro che si dà a uno che non sa leggere, dicendo: «Ti prego, leggi questo!», ma egli risponde: «Non so leggere»” {Isaia 29:11-12}.
NOTA – Le profezie di Daniele sarebbero state svelate al “tempo della fine” (Vedi Daniele 12:4, 9, 10; Apocalisse 10:1-2). In {Geremia 25:34-37} si trova un messaggio di avvertimento rivolto ai pastori infedeli.
“… se io predico l’evangelo, non ho nulla da gloriarmi, poiché è una necessità che mi è imposta; e guai a me se non predico l’evangelo!” {1 Corinzi 9:16}.
“Essi vegliano sulle vostre anime come chi ha da renderne conto” {Ebrei 13:17}.
NOTA – Mark Guy Pearse disse una volta a Mr. Spurgeon: “Quando ero giovane a Londra, sedevo proprio lì e ti ascoltavo predicare, e non saprai mai quanto bene mi hai fatto. Mi caricavi come un orologio di otto giorni. Potevo rigare dritto per una settimana dopo averti ascoltato”.
L’opera missionaria
“Poiché l’amore di Cristo ci costringe…” {2 Corinzi 5:14}.
“È come se un uomo, andando in viaggio, lasciasse la propria casa, dandone l’autorità ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e al portinaio ordinasse di vegliare” {Marco 13:34}.
“A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità; e partì” {Matteo 25:15}.
“… il regno dei cieli è simile a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni” {Matteo 25:14}.
“Ora colui che aveva ricevuto i cinque talenti, andò e trafficò con essi e ne guadagnò altri cinque… Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò, fece una buca in terra e nascose il denaro del suo signore” {Matteo 25:16, 18}.
“… ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; ecco te lo restituisco” {Matteo 25:25}.
“…il suo signore rispondendo, gli disse: “Malvagio e indolente servo” {Matteo 25:26}.
“…tu avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, al mio ritorno, l’avrei riscosso con l’interesse” {Matteo 25:27}.
“Il pigro dice: «Fuori c’è un leone; sarò ucciso per la strada»” {Proverbi 22:13}.
NOTA – Vedono, cioè, davanti a sé grandi ostacoli e sono sempre pronti a trovare delle scuse.
“E gettate questo servo inutile nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti” {Matteo 25:30}.
“E il suo signore gli disse: “Bene, buono e fedele servo; tu sei stato fedele in poca cosa; io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo signore” {Matteo 25:21}.
“… tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio” {Ebrei 12:2}.
“Egli vedrà il frutto del travaglio della sua anima e ne sarà soddisfatto” {Isaia 53:11}.
“Egli esulterà di gioia per te… si rallegrerà per te con grida di gioia” {Sofonia 3:17}.
“Qual è infatti la nostra speranza, o gioia, o corona di gloria? Non siete proprio voi, davanti al Signor nostro Gesù Cristo alla sua venuta? Voi siete infatti la nostra gloria e gioia” {1 Tessalonicesi 2:19-20}.
“Questa parola è fedele, perché se siamo morti con lui, con lui pure vivremo; se perseveriamo, regneremo pure con lui; se lo rinneghiamo, egli pure ci rinnegherà” {2 Timoteo 2:11-12}.
“Poiché l’amore di Cristo ci costringe…” {2 Corinzi 5:14}.
“Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; e noi vi esortiamo per amore di Cristo: siate riconciliati con Dio” {2 Corinzi 5:20}.
“Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie via; ma ogni tralcio che porta frutto, lo pota affinché ne porti ancor di più” {Giovanni 15:2}.
“Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde” {Luca 11:23}.
“La mèsse è grande, ma gli operai sono pochi; pregate dunque il Signore della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse” {Luca 10:2}.
“Non dite voi che vi sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e mirate le campagne come già biancheggiano per la mietitura” {Giovanni 4:35}.
“Quelli che seminano con lacrime, mieteranno con canti di gioia. Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia portando i suoi covoni” {Salmi 126:5-6}.
“… chi fa conquista di anime è saggio” {Proverbi 11:30}.
“Quelli che hanno sapienza risplenderanno come lo splendore del firmamento, e quelli che avranno condotti molti alla giustizia, risplenderanno come le stelle per sempre” {Daniele 12:3}.
I poveri e il nostro dovere verso di loro
“Egli fasciò le sue piaghe… poi lo mise sulla propria cavalcatura” {Luca 10:33-34}.
“Poiché egli libererà il bisognoso che grida, e il misero che non ha chi l’aiuti” {Salmi 72:12}.
“Lo Spirito del Signore è sopra di me, perché mi ha unto per evangelizzare i poveri” {Luca 4:18}.
“… quando volete, potete far loro del bene” {Marco 14:7}.
“In ogni cosa vi ho mostrato che affaticandosi in questo modo ci conviene sostenere gli infermi e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse: C’è maggior felicità nel dare che nel ricevere!” {Atti 20:35}.
“Beato chi si prende cura del povero; l’Eterno lo libererà nel giorno dell’avversità. L’Eterno lo custodirà e lo manterrà in vita; egli sarà reso felice sulla terra, e tu non lo darai in balìa dei suoi nemici. L’Eterno lo sosterrà sul letto d’infermità; nella sua malattia tu, o Eterno, trasformerai completamente il suo letto” {Salmi 41:1-3}.
“Chi ha pietà del povero presta all’Eterno, che gli contraccambierà ciò che ha dato” {Proverbi 19:17}.
“Dio infatti non è ingiusto da dimenticare l’opera vostra e la fatica d’amore che avete mostrato per il suo nome, con i servizi che avete reso e rendete tuttora ai santi” {Ebrei 6:10}.
“Chi chiude l’orecchio al grido del povero, griderà anch’egli, ma non avrà risposta” {Proverbi 21:13}.
“Imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova!” {Isaia 1:17}.
“La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo” {Giacomo 1:27}.
“Il digiuno di cui mi compiaccio non è forse questo… rompere il tuo pane con chi ha fame… portare a casa tua i poveri senza tetto,…vestire chi è nudo senza trascurare quelli della tua stessa carne” {Isaia 58:6-7}.
“Allora chiamerai e l’Eterno ti risponderà, griderai ed egli dirà: “Eccomi!”. Se… provvedi ai bisogni dell’affamato e sazi l’anima afflitta, allora la tua luce sorgerà nelle tenebre e la tua oscurità sarà come il mezzogiorno. L’Eterno ti guiderà del continuo, sazierà la tua anima nei luoghi aridi e darà vigore alle tue ossa; tu sarai come un giardino annaffiato e come una sorgente d’acqua le cui acque non vengono meno” {Isaia 58:9-11}.
“… ero un padre per i poveri e investigavo il caso che non conoscevo” {Giobbe 29:16}.
“Gesù gli disse: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai, dallo ai poveri e tu avrai un tesoro nel cielo; poi, vieni e seguimi»” {Matteo 19:21}.
NOTA – Dal testo di {Matteo 25:31-45} apprendiamo che Cristo si identifica con l’umanità bisognosa e sofferente; qualsiasi negligenza mostrata loro, la considera come fatta a Sé stesso.
Servizio cristiano
“… lo portò a una locanda e si prese cura di lui” {Luca 10:33-34}.
“…il quale andò attorno facendo del bene” {Atti 10:38}.
“Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come camminò lui” {1 Giovanni 2:6}.
“In verità vi dico: tutte le volte che lo avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, lo avete fatto a me” {Matteo 25:40}.
“…avrete sempre i poveri con voi, ma non avrete sempre me” {Matteo 26:11}.
“Il ricco e il povero hanno questo in comune: l’Eterno li ha fatti entrambi” {Proverbi 22:2}.
“Poni fine ai tuoi peccati praticando la giustizia e alle tue iniquità usando misericordia verso i poveri” {Daniele 4:27}.
“Egli difendeva la causa del povero e del bisognoso e tutto gli andava bene. Non significa questo conoscere me?” {Geremia 22:16}.
“La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puro dal mondo” {Giacomo 1:27}.
“Ma Pietro disse: «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!” {Atti 3:6} (Vedi 2 Corinzi 12:8}.
“Io sorridevo loro quando erano sfiduciati…” {Giobbe 29:24}.
“Date e vi sarà dato: una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata in seno, perché con la misura con cui misurate, sarà altresì misurato a voi»” {Luca 6:38} (Vedi Salmi 18:25-26; Salmi 109:17; Galati 6:7}.
“Chi ha pietà del povero presta all’Eterno, che gli contraccambierà ciò che ha dato” {Proverbi 19:17}.
“Chi dà al povero non sarà mai nel bisogno…” {Proverbi 28:27}.
“…investigavo il caso che non conoscevo” {Giobbe 29:16}.
La parabola del Buon Samaritano in {Luca 10:30-37}.
“E guarite i malati che saranno in essa e dite loro: “Il regno di Dio si è avvicinato a voi” {Luca 10:9}.
“Ma questo è un popolo derubato e spogliato; sono tutti presi nei lacci in prigioni sotterranee e rinchiusi in carceri. Sono abbandonati al saccheggio, ma nessuno li ha liberati; spogliati, ma nessuno ha detto: «Restituisci!». Chi di voi presterà orecchio a questo?” {Isaia 42:22-23}.
“… nascondi i dispersi, non tradire i fuggiaschi… lascia dimorare presso di te i miei dispersi…” {Isaia 16:3-4}.
“…fui in prigione e veniste a trovarmi” {Matteo 25:36}.
“…dal cielo l’Eterno osserva la terra per udire il gemiti dei prigionieri” {Salmi 102:19-20}.
“Il digiuno di cui mi compiaccio non è forse questo: spezzare le catene della malvagità, sciogliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi, spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel rompere il tuo pane con chi ha fame, nel portare a casa tua i poveri senza tetto, nel vestire chi è nudo, senza trascurare quelli della tua stessa carne?” {Isaia 58:6-7}.
“… se provvedi ai bisogni dell’affamato e sazi l’anima afflitta, allora la tua luce sorgerà nelle tenebre e la tua oscurità sarà come il mezzogiorno. L’Eterno ti guiderà del continuo, sazierà la tua anima nei luoghi aridi e darà vigore alle tue ossa; tu sarai come un giardino annaffiato e come una sorgente d’acqua le cui acque non vengono meno” {Isaia 58:10-11}.
Visitare gli ammalati
“… fui infermo e mi visitaste” {Matteo 25:36}.
“… fui infermo e mi visitaste” {Matteo 25:36}.
“… affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia: «Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie»” {Matteo 8:17}.
“… con le nostre infermità…” {Ebrei 4:15}.
“Poi Gesù, entrato nella casa di Pietro, vide che la suocera di lui era a letto con la febbre. Ed egli le toccò la mano e la febbre la lasciò; ed ella si alzò e prese a servirli” {Matteo 8:14-15}.
“…andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui” {Atti 10:38}.
“…quale egli è, tali siamo anche noi in questo mondo” {1 Giovanni 4:17}.
“… pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; molto può la preghiera del giusto…” {Giacomo 5:16}.
Guarire i malati
“Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie” {Matteo 8:17}.
“Io sono l’Eterno che ti guarisco” {Esodo 15:26}.
“Egli perdona tutte le tue iniquità e guarisce tutte le tue infermità” {Salmi 103:3}.
“Osserva dunque i comandamenti… l’Eterno allontanerà da te ogni malattia” {Deuteronomio 7:11, 15}.
“Allora il re si rivolse all’uomo di DIO e gli disse: «Deh, supplica l’Eterno, il tuo DIO, e prega per me affinché mi sia resa la mano». L’uomo di Dio supplicò l’Eterno e il re riebbe la sua mano, che tornò come era prima” {1 Re 13:6}.
“… Mosè gridò all’Eterno, dicendo: «Guariscila, o Dio, te ne prego!»” {Numeri 12:13}.
“Nel trentanovesimo anno del suo regno Asa si ammalò ai piedi, e la sua malattia era molto grave; nella sua infermità però egli non cercò l’Eterno, ma ricorse ai medici” {2 Cronache 16:12}.
“Si distese quindi tre volte sul fanciullo e invocò l’Eterno, dicendo: «O Eterno, DIO mio, ti prego, fa’ che l’anima di questo fanciullo ritorni in lui». L’Eterno esaudì la voce di Elia: l’anima del fanciullo ritornò in lui ed egli riprese vita” {1 Re 17:21-22}.
“Così dice l’Eterno, il Dio di Davide, tuo padre: ‘Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni” {Isaia 38:5}.
“Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l’evangelo del regno, e sanando ogni malattia e ogni infermità tra il popolo” {Matteo 4:23}.
“Egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati, affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia… «Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie»” {Matteo 8:16-17}.
NOTA – L’essenza del vangelo è la restaurazione o la guarigione del corpo, dell’anima e dello spirito (Vedi Giovanni 3:16; Luca 4:17-19; Atti 3:19-21; Romani 8:21-23; 1 Corinzi 15:51-55).
“… Egli le disse: «Fatti animo, figliola; la tua fede ti ha guarita; va’ in pace»” {Luca 8:48}.
“Poi, chiamati insieme i suoi dodici discepoli, diede loro potere ed autorità sopra tutti i demoni e di guarire le malattie. E li mandò a predicare il regno di Dio e a guarire i malati” {Luca 9:1-2} (Vedi Matteo 10:1,7-8; Luca 10:1-9).
“Ma Pietro disse: «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!». E, presolo per la mano destra, lo sollevò; e in quell’istante i suoi piedi e le caviglie si rafforzarono. E con un balzo si rizzò in piedi e si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio, camminando, saltando e lodando Dio” {Atti 3:6-8}.
“E Dio ne ha costituiti alcuni nella chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come dottori; poi ha ordinato le potenti operazioni; quindi i doni di guarigione, i doni di assistenza e di governo e la diversità di lingue” {1 Corinzi 12:28}.
“Qualcuno di voi è infermo? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino su di lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore” {Giacomo 5:14}.
“La preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo risanerà; e se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati” {Giacomo 5:15}.
NOTA – La guarigione fisica potrebbe non essere sempre per il nostro bene o per la gloria di Dio. Dobbiamo quindi essere pronti a pregare con Gesù, “Tuttavia non sia fatta la mia volontà, ma la tua” {Luca 22:42}. A Paolo fu negata la rimozione dell’infermità, ma il Signore gli assicurò: “La mia grazia ti basta” {2 Corinzi 12:9}. Non è una negazione della fede fare uso dei semplici mezzi curativi che Dio ha dato, o di quegli elementi essenziali ordinari da cui Egli fa dipendere la vita, come il cibo adeguato, l’aria pura, il riposo, l’esercizio fisico e la luce del sole.
L’opera nelle carceri
“Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni” {Ebrei 13:3}.
“… fui in prigione e veniste a trovarmi” {Matteo 25:36}.
Visitare chi soffre (Giacomo 1:27).
NOTA – Nel 1909 c’erano 100.221 carcerati in 195 istituti penali negli Stati Uniti, ovvero una media di 112 ogni 100.000.
“… perché egli guarda dall’alto del suo santuario; dal cielo l’Eterno osserva la terra; per udire il gemito dei prigionieri, per liberare i condannati a morte” {Salmi 102:19-20}.
“Per far uscire dal carcere i prigionieri e dalla prigione quelli che giacciono nelle tenebre” {Isaia 42:7}.
“… per evangelizzare i poveri… per proclamare la liberazione ai prigionieri… per rimettere in libertà gli oppressi” {Luca 4:18}.
“Fammi uscire dalla prigione, perché possa celebrare il tuo nome” {Salmi 142:7}.
“… che ridusse il mondo come un deserto, distrusse le sue città e non lasciò mai andar liberi i prigionieri?” {Isaia 14:17}.
“Giunga fino a te il gemito dei prigionieri; secondo la potenza del tuo braccio, salva quelli che sono condannati a morte” {Salmi 79:11}.
“Poiché l’Eterno esaudisce i bisognosi e non disprezza i suoi prigionieri” {Salmi 69:33}.
“Non temere ciò che dovrai soffrire; ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in prigione per mettervi alla prova…Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita” {Apocalisse 2:10} (Vedi Daniele 11:33-35).
NOTA – Il Dr. William Dodd (1729-77), che, sotto la pressione delle circostanze, divenne un grande falsario, fu imprigionato a Newgate per un certo periodo, e infine giustiziato. Visitandolo, John Wesley trovò “un malfattore pentito e pieno di speranza,” e nel suo “Diario” dice: “Una vera, profonda opera di Dio sembrava essere già iniziata nella sua anima. Forse spingendolo troppo in fretta, Satana lo ha spinto a Dio, a quel ravvedimento di cui non ci si pentirà mai.” Visitandolo poco prima della sua esecuzione, si dice che il signor Wesley abbia risposto alle scuse del signor Dodd per averlo ricevuto nella cella dei condannati, “Coraggio, fratello; forse Dio ha visto che nient’altro sarebbe andato bene” (Vedi “Vita di John Wesley,” di Richard Watson, pag. 207).
“Ricordatevi dei carcerati come se foste loro compagni e di quelli che sono maltrattati, sapendo che anche voi siete nel corpo” {Ebrei 13:3}.
“Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: “Venite, i benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato fin dalla fondazione del mondo” {Matteo 25:34}.
Ordine e Organizzazione
“Ogni cosa sia fatta con decoro e ordine” {1 Corinzi 14:40}.
“Perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace, e così si fa in tutte le chiese dei santi” {1 Corinzi 14:33-34} (Vedi 1 Corinzi 11:16).
“Ti scrivo queste cose… affinché… tu sappia come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità” {1 Timoteo 3:14-15}.
“Ogni cosa sia fatta con decoro e ordine” {1 Corinzi 14:40}.
NOTA – “L’ordine è la prima legge del cielo” Milton.
Nelle Scritture i cristiani sono paragonati a soldati, e il loro lavoro a quello di un guerriero o ad un conquistatore che va a conquistare (2 Timoteo 2:3-4; 1 Timoteo 1:18; Apocalisse 6:2). Così come l’ordine, l’organizzazione, la direzione e la disciplina sono necessari in un esercito, lo sono pure nella chiesa. Le armi utilizzate e l’oggetto ricercato sono diversi, ma la necessità di ordine e organizzazione è la stessa in entrambi (Romani 13:4; 2 Corinzi 10:3- 4).
“Tutti questi uomini di guerra, capaci di tenere la propria posizione con cuore fermo, vennero a Hebron, per proclamare Davide re sopra tutto Israele” {1 Cronache 12:38}.
“Ma scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci che temano DIO, degli uomini fidati, che detestino il guadagno ingiusto, e stabiliscili sul popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di diecine. E lascia che siano loro a giudicare il popolo in ogni tempo; essi riporteranno a te ogni problema di grande importanza, ma ogni piccolo problema lo decideranno loro. Così sarà più facile per te, ed essi porteranno il peso con te” {Esodo 18:21-22}.
“… ne costituì dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli, perché stessero con lui e potesse mandarli a predicare” {Marco 3:14}.
“Dopo queste cose, il Signore ne designò altri settanta e li mandò a due a due davanti a sé, in ogni città e luogo dove egli stava per recarsi” {Luca 10:1}.
“Perciò, fratelli, cercate fra voi sette uomini, di cui si abbia buona testimonianza, ripieni di Spirito Santo e di sapienza, a cui noi affideremo questo compito” {Atti 6:3}.
NOTA – Gli uomini, così selezionati, erano conosciuti come diaconi. La lezione da imparare da tutto ciò è che i leader e le persone dovrebbero unirsi nel pianificare e provvedere alla necessaria organizzazione e direzione della chiesa, in base alla sua crescita e ai suoi bisogni. Questa cooperazione è ancora una volta mostrata nelle parole di Paolo: “…io manderò con delle lettere coloro che voi avrete approvato…” {1 Corinzi 16:3} (Vedi anche Atti 15:22}.
“Or, mentre celebravano il servizio al Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono” {Atti 13:2-3}.
“E Dio ne ha costituiti alcuni nella chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come dottori, poi… doni di assistenza e di governo…” {1 Corinzi 12:28}.
NOTA – La parola qui resa con ‘governi’ implica l’opera o l’ufficio di “guidare, pilotare, dirigere”.
“Per questa ragione ti ho lasciato a Creta, affinché tu metta ordine alle cose che restano da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, come ti ho ordinato” {Tito 1:5}.
“Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano sulle anime vostre, come chi ha da renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando…” {Ebrei 13:17} (Vedi 1 Pietro 5:5; Marco 10:42-45}.
“Esorto gli anziani che sono fra voi, io che sono anziano con loro…pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, non per avidità di guadagno ma di buona volontà, e non come signoreggiando su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge” {1 Pietro 5:1-3}.
NOTA – Per le qualifiche e i doveri degli anziani (Vedi 1 Timoteo 3:1-3; Tito 1:6-9; Atti 20:28-31 e la scrittura appena citata). Il modo in cui Dio considera la ribellione contro l’autorità e la leadership da Lui nominate, è illustrato nell’espulsione di Satana e dei suoi angeli dal cielo, e nel destino di Cora, Datan e Abiram (Vedi Apocalisse 12:7-9; Numeri 16). L’unità e l’armonia che dovrebbero esistere tra i credenti sono descritte in {Giovanni 13:34-35; Giovanni 17:20-23; Efesini 4:1-6}.
Il male del ricercare una posizione nella chiesa è mostrato in {Marco 10:35-45 e Luca 14:7-11; quello della tirannia ecclesiastica, in Daniele 7:25; 8:24-25; 2 Tessalonicesi 2:3-4 e Giovanni 16:2}. Il comportamento da seguire nei confronti dei membri offensivi, e nei casi in cui sorgano divergenze, è indicato in {Matteo 18:15-18; 5:23-24; Galati 6:1; 1 Timoteo 5:19-20; Tito 3:10-11; 1 Corinzi 5 e Atti 15}. La guida in tutte le questioni, sia dottrinali che disciplinari, dovrebbe essere la Bibbia (Vedi Isaia 8:20; 2 Timoteo 3:16-17; 4:1-2).
Sostegno del Ministero
“… di tutto quello che tu mi darai io ti darò la decima” {Genesi 28:22}.
“Onora l’Eterno con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita” {Proverbi 3:9}.
“Ogni decima della terra, sia dei prodotti del suolo che dei frutti degli alberi, appartiene all’Eterno; è cosa consacrata all’Eterno” {Levitico 27:30}.
“… ai figli di Levi io do come eredità tutte le decime in Israele in cambio del servizio che svolgono, il servizio della tenda di convegno” {Numeri 18:21}.
“Se abbiamo seminato fra voi le cose spirituali, è forse gran cosa se mietiamo i vostri beni materiali?… Non sapete voi che quelli che fanno il servizio sacro mangiano delle cose del tempio, e quelli che servono all’altare hanno parte dei beni dell’altare? Così pure il Signore ha ordinato che coloro che annunziano l’evangelo, vivano dell’evangelo” {1 Corinzi 9:11, 13-14}.
“All’ Eterno appartiene la terra e tutto ciò che è in essa, il mondo e i suoi abitanti” {Salmi 24:1}.
“Mio è l’argento e mio è l’oro”, dice l’Eterno degli eserciti” {Aggeo 2:8}.
“Mie infatti sono tutte le bestie della foresta, mio è il bestiame che sta a migliaia sui monti. Conosco tutti gli uccelli dei monti; e tutto ciò che si muove nei campi è a mio” {Salmi 50:10-11}.
“Ma ricordati dell’Eterno, il tuo DIO, perché è lui che ti dà la forza per acquistare ricchezze…” {Deuteronomio 8:18}.
“Inoltre il regno dei cieli è simile a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e affidò loro i suoi beni” {Matteo 25:14} (Vedi 1 Corinzi 4:7).
“… questo Melchisedek, re di Salem e sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abrahamo, mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; a lui Abrahamo diede anche la decima di ogni cosa…” {Ebrei 7:1-2} (Vedi Genesi 14:17-20).
“… Giacobbe fece un voto dicendo: «Se DIO sarà con me e mi proteggerà durante questo viaggio che faccio, se mi darà pane da mangiare e vesti da coprirmi, e ritornerò alla casa di mio padre in pace, allora l’Eterno sarà il mio DIO…e di tutto quello che tu mi darai io ti darò la decima»” {Genesi 28:20-22}.
NOTA – È quindi evidente che il dovere di pagare le decime era riconosciuto dai patriarchi come un obbligo religioso.
“Dove Gesù è entrato come precursore per noi, essendo divenuto sommo sacerdote in eterno secondo l’ordine di MelchisedeK” {Ebrei 6:20}.
NOTA – Poiché il sacerdozio di Cristo seguiva il sacerdozio aronnico o levitico, sostenuto dalle decime di Israele, e poiché Cristo fu fatto sacerdote secondo l’ordine di Melchisedek, il quale ricevette le decime dai patriarchi prima ancora che fosse ordinato il sacerdozio levitico, è logico concludere che il ministero sotto il sacerdozio di Cristo dovrebbe essere sostenuto con gli stessi mezzi con cui lo furono entrambi, ovvero le decime del popolo di Dio.
“… calcolate la decima della menta, dell’aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia e la fede; queste cose bisogna praticare, senza trascurare le altre” {Matteo 23:23}.
“Un uomo deruberà Dio? Eppure voi mi derubate e poi dite: ‘In che cosa ti abbiamo derubato?’. Nelle decime e nelle offerte” {Malachia 3:8}.
“Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia cibo nella mia casa, e poi mettetemi alla prova in questo», dice l’Eterno degli eserciti, «se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione, che non avrete spazio sufficiente ove riporla. Inoltre sgriderò per voi il divoratore, perché non distrugga più il frutto del vostro suolo, e la vostra vite non mancherà di portar frutto per voi nella campagna», dice l’Eterno degli eserciti” {Malachia 3:10-11}.
Offerte volontarie
“… portategli offerte e venite nei suoi cortili” {Salmi 96:8}.
“… nelle decime e nelle offerte” {Malachia 3:8}.
“… portategli offerte e venite nei suoi cortili” {Salmi 96:8}.
NOTA – Nella Bibbia sono menzionate varie offerte, come offerte di ringraziamento, di pace, offerte per il peccato e per la colpa.
“Tre volte all’anno mi celebrerai una festa…nessuno comparirà davanti a me a mani vuote” {Esodo 23:14-15}.
“Ciascuno faccia come ha deliberato nel suo cuore, non di mala voglia né per forza, perché Dio ama un donatore allegro” {2 Corinzi 9:7}.
“Se perciò lo faccio volontariamente ne ho ricompensa…” {1 Corinzi 9:17}.
“C’è maggior felicità nel dare che nel ricevere” {Atti 20:35}.
“… l’empio si gloria dei desideri dell’anima sua, benedice il rapace e disprezza l’Eterno” {Salmi 10:3} (Vedi Esodo 18:21}.
“«Fate attenzione e guardatevi dall’avarizia; perché la vita di uno non consiste nell’abbondanza delle cose che possiede»” {Luca 12:15}.
“Ma Dio gli disse: “Stolto, questa stessa notte l’anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?” {Luca 12:20}.
“Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio” {Luca 12:21} (Vedi 1 Timoteo 6:7).
“Vendete i vostri beni e dateli in elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove il ladro non giunge e la tignola non rode” {Luca 12:33} (Vedi 1 Timoteo 6:7).
“Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente, il quale ci offre abbondantemente ogni cosa per goderne, di fare del bene, di essere ricchi in buone opere, di essere generosi e di essere pronti a dare, mettendo in serbo per sé stessi un buon fondamento per l’avvenire, per afferrare la vita eterna” {1 Timoteo 6:17-19}.
“E non dimenticate la beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché Dio si compiace di tali sacrifici” {Ebrei 13:16}.
“Ma ognuno darà da parte sua secondo la benedizione che l’Eterno, il tuo Dio, ti ha dato” {Deuteronomio 16:17}.
“Se infatti c’è la prontezza d’animo, uno è accettevole secondo quello che ha e non secondo ciò che non ha” {2 Corinzi 8:12}.
“Poiché dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore” {Luca 12:34}.
Ospitalità
“Non dimenticate l’ospitalità…” {Ebrei 13:2}.
“Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare. Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio” {1 Pietro 4:9-10}.
“Nell’amore fraterno, amatevi teneramente gli uni gli altri; nell’onore usate riguardo gli uni verso gli altri… provvedete ai bisogni dei santi, esercitate l’ospitalità” {Romani 12:10, 13}.
“Or, se un fratello o una sorella sono nudi e mancano del cibo quotidiano, e qualcuno di voi dice loro: «Andatevene in pace, scaldatevi e saziatevi», ma non date loro le cose di cui hanno bisogno per il corpo, a che giova?” {Giacomo 2:15-16}.
“Mentre dunque abbiamo l’opportunità, facciamo del bene a tutti, ma principalmente a coloro della famiglia della fede” {Galati 6:10}.
“Non dimenticate l’ospitalità, perché alcuni, praticandola, hanno ospitato senza saperlo degli angeli” {Ebrei 13:2} (Vedi Genesi 18: 1-8; Genesi 19:1-3).
“La persona generosa si arricchirà e chi annaffia sarà egli pure annaffiato” {Proverbi 11:25} (Vedi 1 Re 17:8-16).
Chi è il più grande?
“Chiunque tra di voi vorrà essere primo, sarà schiavo di tutti” {Marco 10:44}.
“Egli disse loro: «Ho grandemente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi prima di soffrire, poiché io vi dico che non ne mangerò più finché abbia il suo compimento nel regno di Dio»” {Luca 22:15-16}.
“Fra di loro nacque anche una contesa, intorno a chi di loro doveva essere considerato il più grande” {Luca 22:24}.
“Ma Gesù disse loro: «I re delle nazioni le signoreggiano, e coloro che esercitano autorità su di esse sono chiamati benefattori. Ma con voi non sia così; anzi, il più grande tra di voi sia come il minore, e chi governa come colui che serve” {Luca 22:25-26} (Vedi Marco 10:42-45).
“Chi è infatti più grande chi siede a tavola, o colui che serve? Non è forse colui che siede a tavola? Eppure io sono in mezzo a voi come colui che serve” {Luca 22:27}.
“… si alzò dalla cena e depose le sue vesti; poi preso un asciugatoio, se lo cinse. Dopo aver messo dell’acqua in una bacinella, cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui era cinto” {Giovanni 13:4-5}.
“Lasciate che si porti un po’ d’acqua, affinché possiate lavarvi i piedi, e riposatevi sotto quest’albero” {Genesi 18:4}.
“… e disse: «Miei signori, vi prego, venite in casa del vostro servo, passatevi la notte e lavatevi i piedi…” {Genesi 19:2}.
“Quell’uomo li fece entrare in casa di Giuseppe, diede loro dell’acqua affinché si lavassero i piedi…” {Genesi 43:24} (Vedi Giudici 19:21; 2 Samuele 11:8).
“Poi, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell’acqua per lavare i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i capelli del suo capo” {Luca 7:44}.
NOTA – Dalle Scritture appena citate risulta che ai tempi di Cristo era consuetudine che gli ospiti si lavassero i piedi. “Poiché i sandali erano inefficaci contro la polvere e il caldo del clima orientale, lavarsi i piedi entrando in una casa era un atto di rispetto e di ristoro, sia per gli ospiti che per i viaggiatori” ( Dizionario Completo della Bibbia, di Smith e Barnum; articolo “Lavare le mani e i piedi).
Durante una festa, era usanza orientale che i servi, o gli schiavi, lavassero i piedi agli ospiti (Vedi 1 Samuele 25:40-41). Non era però consuetudine degli eguali lavare i piedi agli eguali, tanto meno che i superiori lavassero i piedi agli inferiori. Ma questa è proprio ciò che Cristo fece, quando lavò i piedi dei discepoli e istituì il rito della lavanda dei piedi. In questo consiste la lezione di umiltà e volontà di servire, che Egli intendeva insegnare.
“Venne dunque a Simon Pietro. Ed egli gli disse: «Signore tu lavi i piedi a me?»” {Giovanni 13:6}.
“Gesù rispose e gli disse: «Quello che io faccio, ora non lo comprendi, ma lo comprenderai dopo»” {Giovanni 13:7}.
“Pietro gli disse: «Tu non mi laverai mai i piedi!»…” {Giovanni 13:8}.
“Gesù gli rispose: «Se non ti lavo, non avrai nessuna parte con me»” {Giovanni 13:8}.
NOTA – Questo rito è un tipo di purificazione superiore, la purificazione del cuore dalla macchia del peccato. È un rimprovero ad ogni egoismo e alla ricerca di una posizione preferenziale, tra coloro che si professano seguaci di Cristo. È una testimonianza del fatto che, agli occhi di Dio, sono la vera umiltà e il servizio amorevole, che costituiscono la vera grandezza.
“Simon Pietro gli disse: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!»” {Giovanni 13:9} (Vedi Giovanni 13:10).
“Io infatti vi ho dato un esempio, affinché come ho fatto io facciate anche voi” {Giovanni 13:15}.
“Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri” {Giovanni 13:13-14}.
“Se sapete queste cose, siete beati se le fate” {Giovanni 13:17}.
“In verità vi dico: tutte le volte che l’avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’ avete fatto a me” {Matteo 25:40}.
NOTA – La grande lezione nell’istituzione di questo rito era evidentemente l’umiltà, che avrebbe portato al servizio volontario per gli altri. Il rito stesso è stato praticato da molti devoti seguaci di Cristo, durante l’era cristiana, ed è ancora osservato da alcuni. Kitto, nella sua Cyclopedia of Biblical Literature, dice che esso divenne “parte delle osservanze della chiesa dei primi cristiani”, e che “tracce di questa pratica abbondano nella storia ecclesiastica”. I Valdesi la consideravano un rito della chiesa (Vedi “Confessione di Fede,” pag. 12; Cyclopedia of Biblical Literature Vol. III, pag. 616). La sua osservanza tende a unire i cuori nell’amore e nella comunione fraterna.
“Non avere nulla a che fare con quel giusto, perché oggi ho molto sofferto in sogno, per causa sua” {Matteo 27:19}.
L’orgoglio
“Prima della rovina viene l’orgoglio…” {Proverbi 16:18}.
“L’Eterno odia queste sei cose… gli occhi alteri…” {Proverbi 6:16-19}.
“Prima della rovina viene l’orgoglio, e prima della caduta lo spirito altero” {Proverbi 16:18} (Vedi Proverbi 29:23).
“Il tuo cuore si era innalzato per la tua bellezza…” {Ezechiele 28:17}.
“… Dio resiste ai superbi…” {Giacomo 4:6} (Vedi Salmi 40:4; Salmi 101:5; Salmi 138:6; 1 Timoteo 6:4}.
“Gli occhi alteri e un cuore superbo… sono peccato” {Proverbi 21:4}.
“… gli uomini saranno… superbi…” {2 Timoteo 3:2}.
“Perciò noi proclamiamo beati i superbi…” {Malachia 3:15}.
“Allora tutti quelli che operano empiamente [i superbi] saranno come stoppia; il giorno che viene li brucerà…” {Malachia 4:1}.
L’egoismo
“Non desidererai…” {Esodo 20:17}.
“Ama il tuo prossimo come te stesso” {Matteo 22:39}.
“Non desidererai…” {Esodo 20:17}.
“… gli uomini saranno amanti di sé stessi, avidi di denaro…” {2 Timoteo 3:2}.
“Tutti infatti cercano i loro propri interessi e non le cose di Cristo Gesù” {Filippesi 2:21}.
“L’amore… non cerca le cose proprie…” {1 Corinzi 13:4-5}.
“Nessuno cerchi il proprio interesse…” {1 Corinzi 10:24}.
“Non cerchi ciascuno unicamente il proprio interesse, ma anche quello degli altri” {Filippesi 2:4}.
“… come io stesso mi sforzo di essere gradito a tutti in ogni cosa, non cercando il mio proprio vantaggio ma quello di molti, affinché siano salvati” {1 Corinzi 10:33}.
“Ciascuno di noi compiaccia al prossimo nel bene, per l’edificazione” {Romani 15:2}.
“… si è fatto povero per voi…” {2 Corinzi 8:9}.
“… poiché anche Cristo non ha compiaciuto a sé stesso…” {Romani 15:3} (Vedi 1 Giovanni 3:17).
La cupidigia
“Quando vidi… li desiderai grandemente e li presi…” {Giosuè 7:21}.
“Poi disse loro: «Fate attenzione e guardatevi dall’avarizia, perché la vita di uno non consiste nell’abbondanza delle cose che possiede»” {Luca 12:15}.
“Non desidererai… [non devi bramare]” {Esodo 20:17}.
Bramoso = Fremente per il desiderio: b. di sapere, di fama, di ricchezze; che riflette un ardente desiderio (specialmente denaro).
“E disse: “Questo farò, demolirò i miei granai e ne costruirò di più grandi, dove riporrò tutti i miei raccolti e i miei beni, poi dirò all’anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi” {Luca 12:18-19}.
“Ma Dio gli disse: Stolto, questa stessa notte l’anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?” {Luca 12:20}.
“Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio” {Luca 12:21}.
“Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria” {Colossesi 3:5}.
NOTA – “Non guadate il mare pericoloso delle comodità di questo mondo. Prendete i beni che Dio vi fornisce, ma dite di essi: “Passano”, perché in effetti non sono che un’offerta temporanea per un bisogno temporaneo. Non permettete mai che i vostri beni diventino il vostro dio” (Spurgeon).
“… per queste cose l’ira di Dio viene sui figli della disubbidienza” {Colossesi 3: 6}.
“…v oi non potete servire a Dio e a mammona” {Luca 16:13}.
“Or i farisei, che erano amanti del denaro, udivano tutte queste cose e si beffavano di lui” {Luca 16:14}.
“Ed egli disse loro: «Voi siete quelli che giustificate voi stessi davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; poiché ciò che è grandemente stimato tra gli uomini è cosa abominevole davanti a Dio” {Luca 16:15}.
“… perché l’empio si gloria dei desideri dell’anima sua, benedice il rapace e disprezza l’Eterno” {Salmi 10:3}.
“Quando vidi fra il bottino un bel mantello di Scinar, duecento sicli d’argento e un lingotto d’oro… li desiderai grandemente e li presi…” {Giosuè 7:21}.
“Allora Giuda Iscariota, uno dei dodici, andò dai capi dei sacerdoti, per consegnarlo nelle loro mani. Ed essi, udito ciò, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Così egli cercava un’occasione propizia per tradirlo” {Marco 14:10-11}.
“Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di sé stessi, avidi di denaro, vanagloriosi superbi, bestemmiatori…” {2 Timoteo 3:1-2}.
La parabola del ricco e di Lazzaro (Luca 16:19-31).
“Allora Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!… Ma Gesù, prendendo di nuovo la parola, disse loro: «Figli, quanto è difficile, per coloro che confidano nelle ricchezze entrare nel regno di Dio” {Marco 10:23-24}.
NOTA – E quanto è difficile per chi ha ricchezze non contare su di esse!
“Ascoltate, fratelli miei carissimi, non ha Dio scelto i poveri del mondo, perché siano ricchi in fede ed eredi del regno che egli ha promesso a coloro che lo amano?” {Giacomo 2:5}.
“E più facile che un cammello passi per la cruna, di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio” {Marco 10:25}.
NOTA – Se Cristo si riferiva qui a una piccola porta nelle mura di Gerusalemme, chiamata “la cruna dell’ago”, come si ritiene, la forza dell’affermazione rimane comunque perché, prima che un cammello potesse passare attraverso questa porta, era necessario sollevarlo dal suo fardello e farlo mettere in ginocchio per strisciare attraverso di essa.
“Ma il giovane, udito questo parlare, se ne andò rattristato, perché aveva molte ricchezze” {Matteo 19:22}.
“L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali…” {1Timoteo 6:10}.
“Ma coloro che vogliono arricchirsi cadono nella tentazione, nel laccio e in molte passioni insensate e nocive, che fanno sprofondare gli uomini nella rovina e nella distruzione” {1 Timoteo 6:9}.
“Ma ricordati dell’Eterno, il tuo DIO, perché è lui che ti dà la forza per acquistare ricchezze…” {Deuteronomio 8:18}.
“Onora l’Eterno con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita” {Proverbi 3:9}.
“… se le ricchezze abbondano, non vi attaccate il cuore” {Salmi 62:10}.
“C’è un altro deplorevole male che ho visto sotto il sole: ricchezze conservate per il loro proprietario a suo danno” {Ecclesiaste 5:13}.
“Ordina ai ricchi di questo mondo di non essere orgogliosi, di non riporre la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma nel Dio vivente, il quale ci offre abbondantemente ogni cosa per goderne di fare del bene, di essere ricchi in buone opere, di essere generosi e di essere pronti a dare, mettendo in serbo per sé stessi un buon fondamento per l’avvenire, per afferrare la vita eterna” {1 Timoteo 6:17-19}.
“La benedizione dell’Eterno arricchisce ed egli non vi aggiunge alcun dolore” {Proverbi 10:22}.
“Il premio dell’umiltà è il timore dell’Eterno, la ricchezza, la gloria e la vita” {Proverbi 22:4}.
“Stimando il vituperio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori di Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa” {Ebrei 11:26}.
“C’è chi si comporta come un ricco, ma non ha nulla, c’è invece chi si comporta come un povero, ma ha molti beni” {Proverbi 13:7}.
NOTA – In Luca 12:16-20 c’è un esempio della prima classe; in {Atti 4:34-37} ci sono esempi della seconda.
“E ora a voi ricchi: piangete e urlate per le sciagure che stanno per cadervi addosso. Le vostre ricchezze sono marcite e i vostri vestiti sono rosi dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro ruggine sarà una testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco; avete accumulato tesori negli ultimi giorni. Ecco, il salario da voi defraudato agli operai che hanno mietuto i vostri campi grida, e le grida di coloro che hanno mietuto sono giunte agli orecchi del Signore degli eserciti. Sulla terra siete vissuti nelle delizie e morbidezze, avete pasciuto i vostri cuori come per il giorno della strage” {Giacomo 5:1-5}.
“Né il loro argento né il loro oro li potrà liberare nel giorno dell’ira dell’Eterno…” {Sofonia 1:18} (Vedi Proverbi 11:4).
“Getteranno il loro argento per le strade e il loro oro diventerà un’immondezza. Il loro argento e il loro oro non li potranno salvare nel giorno del furore dell’Eterno non potranno saziare la loro anima né riempire il loro ventre, perché la loro iniquità è divenuta una causa d’intoppo” {Ezechiele 7:19}.
NOTA – Quando il piroscafo “Central America”, con quasi seicento passeggeri a bordo, naufragò al largo di Cape Hatteras il 12 settembre 1857, in una spaventosa tempesta, molti dei passeggeri che erano minatori di ritorno dalle miniere d’oro della California, si spogliarono delle loro cinture contenenti dei tesori e sparsero l’oro sul pavimento delle cabine, avvertendo gli altri di non prenderlo, per evitare che il suo peso li portasse alla morte.
“Borse piene, che in alcuni casi contenevano migliaia di dollari, giacevano intatte. I borsoni sono stati aperti e il metallo luccicante fu versato sul pavimento con la prodigalità della disperazione della morte. Uno dei passeggeri aprì una borsa e sparpagliò per la cabina ventimila dollari in polvere d’oro, e disse a chi voleva saziare la sua avidità d’oro di prenderli. Ma il tutto passò inosservato…” (“Our First Century”, pag. 642-643).
Quando il piroscafo “Arctic” andò perduto a causa di una collisione in mezzo al mare, il 20 settembre 1854, un passeggero offrì trentamila sterline, o centocinquantamila dollari, se le scialuppe di salvataggio fossero tornate indietro per salvarlo. Esse si voltarono per farlo, ma lui affondò prima che lo raggiungessero (id. pagina 614).
“Or io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste perché, quando esse verranno a mancare, vi ricevano nelle dimore eterne” {Luca 16:9}.
“Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio” {1 Pietro 4:10}.
I Debiti
“Il ricco signoreggia sui poveri, e chi prende in prestito è schiavo di chi presta” {Proverbi 22:7}.
“Rendete dunque a ciascuno ciò che gli è dovuto: il tributo a chi dovete il tributo, l’imposta a chi dovete l’imposta… Non abbiate alcun debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri…” {Romani 13:7-8}.
“Il ricco signoreggia sui poveri, e chi prende in prestito è schiavo di chi presta” {Proverbi 22:7}.
“Se uno prende in prestito dal suo vicino una bestia, e questa si ferisce o muore… egli dovrà risarcire il danno” {Esodo 22:14}.
“Mentre uno abbatteva un tronco, il ferro della scure gli cadde nell’acqua. Egli si mise quindi a gridare e disse: «Ah, mio signore, questo l’avevo preso in prestito” {2 Re 6:5}.
“… Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel punto e fece venire a galla il ferro” {2 Re 6:6}.
NOTA – Da questo, possiamo imparare la disponibilità di Dio ad aiutare coloro che cercano onestamente di onorare i propri debiti.
“Sarà felice l’uomo che usa misericordia e dà in prestito, e dirige i suoi affari con giustizia” {Salmi 112:5}.
“Miseria e vergogna verranno su chi rifiuta la correzione, ma chi dà ascolto alla riprensione sarà onorato” {Proverbi 13:18}.
NOTA – Coloro che, per mancanza di capacità imprenditoriali naturali, si trovano costantemente in debito, è saggio che chiedano consiglio e consulenza a chi è dotato di maggior saggezza in queste materie.
“Chi di voi infatti, volendo edificare una torre, non si siede prima a calcolarne il costo, per vedere se ha abbastanza per portarla a termine? Che talora, avendo posto il fondamento e non potendola finire, tutti coloro che la vedono non comincino a beffarsi di lui, dicendo: Quest’uomo ha cominciato a costruire e non è stato capace di terminare” {Luca 14:28-30}.
“Poi Mosè parlò a tutta l’assemblea dei figli d’Israele e disse: «Questo è ciò che l’Eterno ha ordinato, dicendo: Prendete tra di voi un’offerta all’Eterno; chiunque è di cuore generoso recherà un’offerta all’Eterno: oro, argento e bronzo, stoffe di colore violaceo, porporino e scarlatto, lino fino e pelo di capra, pelli di montone tinte in rosso, pelli di tasso e legno d’acacia, olio per la luce del candelabro e aromi per l’olio dell’unzione e per l’incenso aromatico, pietre di onice e pietre da incastonare per l’efod e per il pettorale” {Esodo 35:4-9}.
“Con tutte le mie possibilità ho fatto preparare per la casa del mio Dio…” {1 Cronache 29:2}.
“Allora i capi delle case paterne i capi delle tribù d’Israele, i capi delle migliaia e delle centinaia e gli amministratori degli affari del re fecero delle offerte volontarie… Il popolo si rallegrò delle loro offerte volontarie, perché avevano fatto quelle offerte all’Eterno con tutto il cuore; anche il re Davide si rallegrò grandemente” {1 Cronache 29:6, 9}.
“Joas disse ai sacerdoti: «Tutto il denaro delle cose consacrate che è portato nella casa dell’Eterno, il denaro messo da parte, il denaro fissato per il proprio riscatto e tutto il denaro che ognuno si sente in cuore di portare alla casa dell’Eterno, i sacerdoti lo ricevano, ognuno dal proprio conoscente, e riparino i guasti del tempio, ovunque i guasti si trovino” {2 Re 12:4-5}.
“Poi il sacerdote Jehoiada prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio e la collocò a fianco dell’altare, sul lato destro di chi entra nella casa dell’Eterno; i sacerdoti che custodivano l’ingresso vi mettevano tutto il denaro portato alla casa dell’Eterno” {2 Re 12:9}.
“Poi consegnavano il denaro che era stato pesato nelle mani di coloro che facevano il lavoro… e questi lo passavano ai falegnami e ai costruttori che lavoravano alla casa dell’Eterno” {2 Re 12:11}.
NOTE – Questi esempi forniscono buone lezioni sul modo in cui vengono finanziate le imprese evangeliche. In ogni caso, si noterà che i mezzi sono stati forniti prima di iniziare l’opera di costruzione; non è stato quindi creato alcun debito. In tutte le transazioni commerciali questo principio è un ottimo esempio da seguire.
“Il debito! Non c’è peggior demoralizzatore del carattere. Le testimonianze tristi di inadempienze, appropriazioni indebite e fallimenti disonesti che incontriamo così costantemente nella stampa quotidiana, sono sempre più spesso il risultato della demoralizzazione del debito e dei conseguenti disperati sforzi di recupero. I puntelli finanziari hanno ceduto il passo… Il debito rovina tante famiglie e distrugge tanti bei caratteri quanto il rum; è l’ipoteca del diavolo sull’anima ed è sempre pronto a pignorarla. Pagate tutti i vostri conti. Guardate in faccia ogni uomo, consapevoli che non dovete al mondo più di quanto esso debba a voi.
Non siate debitori di nulla se non dell’amore, e anche di questo assicuratevi di pagare in gentilezza, e che i pagamenti siano piuttosto abbondanti” (Talmage).
“Questa corsa all’indebitamento è una grande causa di disonestà… I giovani stanno diventando sempre più sfacciati nell’indebitarsi e l’immoralità si estende a tutta la società. I gusti stanno diventando sempre più stravaganti e lussuosi, senza che vi sia un corrispondente aumento dei mezzi per soddisfarli. Ma vengono comunque soddisfatti, e si contraggono debiti che poi pesano come una macina da mulino intorno al collo… Il piano più sicuro è quello di non indebitarsi mai; se poi ci si indebita, è bene uscirne il più presto possibile.
Un uomo indebitato non è padrone di sé stesso: è alla mercé del commerciante che assume… Nessun uomo può essere libero se è indebitato. L’inevitabile effetto del debito non è solo quello di danneggiare l’indipendenza personale, ma, a lungo andare, di infliggere una degradazione morale. Il debitore è esposto a continue umiliazioni” (“Thrift Parsimonia”, di Samuel Smiles, pag. 243-247).
La seguente testimonianza su questo argomento è stata portata da una signora di
Chicago, felicemente sposata da cinquant’anni.
“So perché io e John siamo stati felici in questi cinquant’anni. In primo luogo, ci siamo imposti di non fare mai debiti. Ho vissuto a Chicago per sessantotto anni, e non ho mai dovuto un centesimo a qualcuno… Credo che una buona parte dell’infelicità sia causata dal fatto che si spende più di quanto si guadagna.
La nostra strategia è stata quella di acquistare ciò che potevamo permetterci di avere, e poi smettere” (Chicago Tribune, 24 agosto, 1902).
La discriminazione
“In verità io comprendo che Dio non usa alcuna parzialità” {Atti 10:34}.
“Or egli ha tratto da uno solo tutte le stirpi degli uomini, perché abitassero sopra tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche prestabilite e i confini della loro abitazione” {Atti 17:26}.
“L’Eterno è buono verso tutti e pieno di compassione per tutte le sue opere” {Salmi 145:9}.
“DIO non toglie la vita, ma escogita il modo col quale chi è in esilio non rimanga lontano da lui” {2 Samuele 14:14}.
“Allora Pietro, aperta la bocca disse: «In verità io comprendo che Dio non usa alcuna parzialità; ma in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente, gli è gradito” {Atti 10:34-35}.
5.Cosa dicono le scritture riguardo a coloro che discriminano gli altri?
“Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali; darete ascolto al piccolo e al grande; non temerete alcun uomo, perché il giudizio appartiene a DIO; il caso che è troppo difficile per voi lo recherete a me, e io lo ascolterò” {Deuteronomio 1:17}.
“Non farete ingiustizia nel giudicare; non userai parzialità col povero né presterai onore alla persona del potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia” {Levitico 19:15}.
“Beato l’uomo che ripone nell’Eterno la sua fiducia e non si rivolge ai superbi, né a quelli che si sviano dietro alla menzogna” {Salmi 40:4}.
“Chi disprezza il suo prossimo pecca, ma chi ha pietà dei poveri è beato” {Proverbi 14:21}.
“Fratelli miei, non associate favoritismi personali alla fede del nostro Signore Gesù Cristo, il Signore della gloria. Se nella vostra assemblea, infatti, entra un uomo con un anello d’oro, vestito splendidamente, ed entra anche un povero con un vestito sporco, e voi avete un particolare riguardo a colui che porta la veste splendida e gli dite: «Tu siediti qui in un bel posto», e al povero dite: «Tu stattene là in piedi», oppure: «Siediti qui vicino al mio sgabello», non avete fatto una discriminazione fra voi stessi, divenendo così giudici dai ragionamenti malvagi?” {Giacomo 2:1-4}.
“Or in quei giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio da parte degli Ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove veni vano trascurate nel servizio di assistenza quotidiana” {Atti 6:1}.
“Ma quando Pietro venne in Antiochia, io gli resistei in faccia, perché era da riprendere. Infatti prima che venissero alcuni da parte di Giacomo, egli mangiava con i gentili; ma quando giunsero quelli, egli si ritirò e si separò, temendo quelli della circoncisione. E anche gli altri Giudei fingevano assieme a lui, tanto che anche Barnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia” {Galati 2:11-13}.
“Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è né Giudeo né Greco, non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo Gesù” {Galati 3:27-28} (Vedi Colossesi 3:11}.
Tirarsi indietro
“Ma egli di nuovo lo negò con giuramento, dicendo: «Io non conosco quell’uomo»” {Matteo 26:72}.
“La tua stessa malvagità ti castigherà e i tuoi sviamenti ti puniranno. Riconosci perciò e vedi quanto cattivo e amaro sia per te l’abbandonare l’Eterno, il tuo DIO, e il non avere in te alcun timore di me», dice il Signore, l’Eterno degli eserciti” {Geremia 2:19}.
“E il giusto vivrà per fede, ma se si tira indietro l’anima mia non lo gradisce” {Ebrei 10:38}.
“Il mio popolo tende ad allontanarsi da me…” {Osea 11:7}.
“State attenti, fratelli, che talora non vi sia in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che si allontani dal Dio vivente” {Ebrei 3:12}.
NOTA – L’incredulità è “il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci” {Ebrei 12:1}.
“Perché dunque questo popolo, o Gerusalemme, si è sviato con una ribellione, perpetua? Persistono nell’inganno e rifiutano di ritornare. Ho prestato attenzione e ho ascoltato, ma essi non parlano rettamente, nessuno si pente della sua malvagità e dice: Che cosa ho fatto? Ognuno riprende la propria corsa, come un cavallo che si slancia nella battaglia” {Geremia 8:5-6}.
“Ma come una donna è infedele al proprio marito, così voi siete stati infedeli a me, o casa d’Israele», dice l’Eterno” {Geremia 3:20}.
“Soltanto riconosci la tua iniquità, perché ti sei ribellata all’Eterno, il tuo DIO; hai profuso i tuoi favori agli stranieri sotto ogni albero verdeggiante e non hai dato ascolto alla mia voce», dice l’Eterno” {Geremia 3:13}.
“Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro DIO che perdona largamente” {Isaia 55:7}.
“Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri né le vostre vie sono le mie vie», dice l’Eterno” {Isaia 55:8}.
NOTA – Dio desidera che pensiamo i suoi pensieri, che sono giusti, puri, eterni. Egli desidera anche che assumiamo le sue vie, che sono vie piacevoli, e camminiamo nei suoi sentieri, che sono sentieri di pace.
“Vegliate e pregate per non entrare in tentazione, certo lo spirito è pronto, ma la carne è debole” {Marco 14:38}.
“Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede; provate voi stessi. Non riconoscete voi stessi che Gesù Cristo è in voi? A meno che non siate riprovati” {2 Corinzi 13:5}.
“La Legge del suo DIO è nel suo cuore; i suoi passi non vacilleranno” {Salmi 37:31}.
“Fin dai giorni dei vostri padri vi siete allontanati dai miei statuti e non li avete osservati. Tornate a me e io tornerò a voi», dice l’Eterno degli eserciti. «Ma voi dite: “In che cosa dobbiamo tornare?” {Malachia 3:7}.
Un uomo deruberà Dio? Eppure voi mi derubate e poi dite: “In che cosa ti abbiamo derubato?”. Nelle decime e nelle offerte” {Malachia 3:8}.
“Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia cibo nella mia casa, e poi mettetemi alla prova in questo», dice l’Eterno degli eserciti, «se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione, che non avrete spazio sufficiente ove riporla” {Malachia 3:10}.
“Da quel momento molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui” {Giovanni 6:66}.
“Prendete con voi delle parole e tornate all’Eterno. Ditegli: «Togli via ogni iniquità e accetta ciò che è buono, e noi ti offriremo i sacrifici delle nostre labbra… Io guarirò il loro traviamento, li amerò grandemente, perché la mia ira si è ritirata da loro” {Osea 14:2-4}.
“E perché l’iniquità sarà moltiplicata, l’amore di molti si raffredderà” {Matteo 24:12}.
“Or fate attenzione che talora i vostri cuori non siano aggravati da gozzoviglie, da ubriachezza e dalle preoccupazioni di questa vita, e che quel giorno vi piombi addosso all’improvviso” {Luca 21:34}.
“Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate ritenuti degni di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo” {Luca 21:36}.
“… deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci…” {Ebrei 12:1}.
“State attenti, fratelli, che talora non vi sia in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che si allontani dal Dio vivente” {Ebrei 3:12}.
“Senza fede è impossibile piacergli…” {Ebrei 11:6}.
“Giustificati dunque per fede abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore” {Romani 5:1}.
“E il giusto vivrà per fede…” {Ebrei 10:38}.
NOTA – Se gli uomini sono giustificati per fede e devono vivere per fede, significa che essere increduli equivale a non essere giustificati e, di conseguenza, a non vivere nel senso qui indicato.
“… ma se si tira indietro l’anima mia non lo gradisce” {Ebrei 10:38}.
“Così presentarono ai figli d’Israele un cattivo resoconto del paese che avevano esplorato dicendo: «Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese che divora i suoi abitanti; e tutta la gente che in esso abbiamo visto è gente di alta statura” {Numeri 13:32}.
“Caleb allora calmò il popolo che mormorava contro Mosè e disse: «Saliamo subito e conquistiamo il paese, perché possiamo certamente farlo” {Numeri 13:30}.
“Ma gli uomini che erano andati con lui dissero: «Non possiamo salire contro questo popolo, perché è più forte di noi” {Numeri 13:31}.
“… mentre Israele, che cercava la legge della giustizia, non è arrivato alla legge della giustizia. Perché? Perché la cercava non mediante la fede ma mediante le opere della legge; essi infatti hanno urtato nella pietra d’inciampo” {Romani 9:31-32}.
“Ed egli, rispondendogli, disse: «O generazione incredula, fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? portatelo da me” {Marco 9:19}.
“… Metti qua il dito e guarda le mie mani, stendi anche la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente” {Giovanni 20:27}.
NOTA – Il Signore rimproverò Tommaso per la sua incredulità, perché non accettava la testimonianza di tanti testimoni credibili, che lo avevano visto. Quanto più riprovevole è l’incredulità di chi si oppone all’attuale “numerosa testimonianza” dell’adempimento delle profezie!
“Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti” {Ebrei 12:1}.
NOTA – Il “peso” di cui si parla qui, include quei tratti del carattere e quelle abitudini di vita che ostacolano, o ritardano, il successo della nostra corsa nella gara cristiana. Questi devono essere messi da parte. Ma c’è un’altra cosa a cui si fa riferimento, che è più di un peso: è il peccato dell’incredulità, che facilmente ci assale tutti. Pertanto, essere increduli è considerato un peccato.
“E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che furono disubbidienti? Or noi vediamo che non vi poterono entrare per l’incredulità” {Ebrei 3:18-19}.
“Ora chi furono coloro coi quali si sdegnò per quarant’anni? Non furono coloro che peccarono, i cui cadaveri caddero nel deserto?” {Ebrei 3:17}.
“Perciò, poiché rimane ancora una promessa di entrare nel suo riposo, abbiamo timore perché qualcuno di voi non ne resti escluso” {Ebrei 4:1}.
NOTA – Dio non cambia. Se Dio si è addolorato per l’incredulità degli Israeliti e ha rifiutato loro l’ammissione a Canaan per questo motivo, non può permettere a noi di entrare nel riposo celeste finché indulgiamo nell’incredulità.
“Diamoci da fare dunque per entrare in quel riposo, affinché nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza” {Ebrei 4:11}.
“Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non perderti d’animo quando sei da lui ripreso” {Ebrei 12:5}.
“Perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce” {Ebrei 12:6}.
“Neppure dubitò per incredulità riguardo alla promessa di Dio, ma fu fortificato nella fede e diede gloria a Dio” {Romani 4:20}.
“Infatti, che dice la Scrittura? «Or Abrahamo credette a Dio e ciò gli fu imputato a giustizia” {Romani 4:3}.
“Subito il padre del fanciullo, gridando con lacrime, disse: «Io credo Signore, sovvieni alla mia incredulità»” {Marco 9:24}.
“Perciò vi dico: Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete” {Marco 11:24}.
Giudicare
“A me la vendetta, io renderò la retribuzione, dice il Signore” {Romani 12:19}.
“Non giudicate, affinché non siate giudicati” {Matteo 7:1}.
“… l’accusatore dei nostri fratelli colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte” {Apocalisse 12:10}.
NOTA – Quando giudichiamo, accusiamo e condanniamo gli altri, stiamo facendo l’opera di Satana.
“Che se vi mordete e vi divorate a vicenda, guardate che non siate consumati gli uni dagli altri” {Galati 5:15}.
“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Ovvero, come puoi dire a tuo fratello: “Lascia che ti tolga dall’occhio la pagliuzza”, mentre c’è una trave nel tuo occhio? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello” {Matteo 7:3-5}.
“E se uno ode le mie parole e non crede, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo” {Giovanni 12:47}.
“Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui” {Giovanni 3:17}.
“Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Stia egli in piedi o cada, ciò riguarda il suo proprio signore…” {Romani 14:4}.
“Così dunque ognuno di noi renderà conto di se stesso a Dio” {Romani 14:12}.
“Perciò non giudichiamo più gli uni gli altri ma piuttosto giudicate questo: di non porre intoppo o scandalo al fratello” {Romani 14:13}.
“Oltraggiato, non rispondeva con oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di colui che giudica giustamente” {1 Pietro 2:23}.
“Ma l’Eterno disse a Samuele: «Non badare al suo aspetto né all’altezza della sua statura, poiché io l’ho rifiutato, perché l’Eterno non vede come vede l’uomo; l’uomo infatti guarda all’apparenza, ma l’Eterno guarda al cuore»” {1 Samuele 16:7}.
“Ed egli disse loro: «Voi siete quelli che giustificate voi stessi davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; poiché ciò che è grandemente stimato tra gli uomini è cosa abominevole davanti a Dio” {Luca 16:15}.
“Non giudicate secondo l’apparenza ma giudicate secondo giustizia” {Giovanni 7:24}.
“Fratelli, se uno è sorpreso in qualche fallo, voi che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Ma bada bene a te stesso, affinché non sii tentato anche tu” {Galati 6:1}.
“Perciò, o uomo, chiunque tu sia che, giudichi, sei inescusabile perché in quel che giudichi l’altro, condanni te stesso, poiché tu che giudichi fai le medesime cose” {Romani 2:1}.
“Perché se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati” {1 Corinzi 11:31}.
“Non parlate gli uni contro gli altri, fratelli; chi parla contro il fratello e giudica il proprio fratello, parla contro la legge e giudica la legge; ora se giudichi la legge, tu non sei un esecutore della legge, ma un giudice” {Giacomo 4:11}.
“… di non dire male di alcuno, di essere pacifici e miti, mostrando grande gentilezza verso tutti gli uomini” {Tito 3:2}.
“Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato… perché con la misura con cui misurate, sarà altresì misurato a voi” {Luca 6:37-38}.
“Tu ti mostri pietoso verso l’uomo pio e retto verso l’uomo retto. Tu ti mostri puro con il puro e ti mostri astuto col perverso” {Salmi 18:25-26}.
“Perciò non giudicate nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre e manifesterà i consigli dei cuori; e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio” {1 Corinzi 4:5}.
Pettegolezzi e maldicenze
“Mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò della zizzania…” {Matteo 13:25}.
“Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo” {Esodo 20:16}.
NOTA – Lo scopo evidente di questo comandamento è quello di tutelare i diritti, gli interessi e la reputazione del nostro prossimo, proteggendo la nostra conversazione e limitando le nostre parole a ciò che è strettamente vero.
“…Ed egli disse loro: «Non fate estorsioni ad alcuno, non accusate falsamente alcuno e contentatevi della vostra paga»” {Luca 3:14}.
“… poiché tutti manchiamo in molte cose. Se uno non sbaglia nel parlare, è un uomo perfetto, ed è pure capace di tenere a freno tutto il corpo” {Giacomo 3:2}.
“Or io dico che nel giorno del giudizio gli uomini renderanno conto di ogni parola oziosa che avranno detta. Poiché in base alle tue parole sarai giustificato, e in base alle tue parole sarai condannato»” {Matteo 12:36-37}.
“Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca tu, o Eterno, la conosci appieno” {Salmi 139:4}.
“… Poiché la bocca parla dall’abbondanza del cuore” {Matteo 12:34}.
“Non andrai in giro calunniando fra il tuo popolo, né prenderai posizione contro la vita del tuo prossimo. Io sono l’Eterno” {Levitico 19:16}.
“Le parole del maldicente sono come cibi squisiti e penetrano fino nell’intimo delle viscere” {Proverbi 26:22}.
“Chi copre una colpa si procura amore, ma chi vi ritorna sopra divide gli amici migliori” {Proverbi 17:9}.
“Quando manca la legna, il fuoco si spegne; e quando non c’è maldicente, la disputa cessa” {Proverbi 26:20}.
“Temo infatti che talora, quando verrò, non vi trovi come vorrei, e di essere anch’io trovato da voi quale non mi vorreste, che talora non ci siano fra voi contese, gelosie, ire, risse, diffamazioni, insinuazioni, superbie, tumulti” {2 Corinzi 12:20}.
“Tutta la legge infatti si adempie in questa unica parola: «Ama il tuo prossimo come te stesso». Che se vi mordete e vi divorate a vicenda, guardate che non siate consumati gli uni dagli altri” {Galati 5:14-15}.
“La tramontana porta la pioggia, e la lingua che calunnia di nascosto rende un volto indignato” {Proverbi 25:23}.
“Colui che cammina in modo irreprensibile e fa ciò che è giusto, e dice la verità come l’ha nel cuore, che non calunnia con la sua lingua, non fa alcun male al suo compagno, non lancia alcun insulto contro il suo prossimo” {Salmi 15:2-3}.
NOTA – “Non portare mai una spada nella lingua per ferire la reputazione di qualcuno”, dice Kirkle. Noah Webster ha stabilito questa regola: “Non dovremmo dire nulla di una persona in sua assenza che non saremmo disposti a dire se fosse presente”. Quanti pochi regolano la loro conversazione secondo questa regola! (Vedi Proverbi 31:10-26).
“Non ricevere alcuna accusa contro un anziano, se non è confermata da due o tre testimoni” {1 Timoteo 5:19}.
NOTA -“Chi presta un orecchio facile e credulone alle calunnie, o è un uomo di pessima moralità, o ha un senso di comprensione inferiore a quello di un bambino” (Menander).
“Infatti ogni sorta di bestie, di uccelli, di rettili e di animali marini può essere domata, ed è stata domata dalla razza umana, ma la lingua nessun uomo la può domare; è un male che non si può frenare, è piena di veleno mortifero” {Giacomo 3:7-8}.
“O Eterno, poni una guardia davanti alla mia bocca” {Salmi 141:3}.
“«Io dicevo: «Veglierò sulla mia condotta, per non peccare con la mia lingua metterò un freno alla mia bocca mentre l’empio mi sta davanti»” {Salmi 39:1}.
“… Ama il tuo prossimo come te stesso” {Matteo 22:39}.
“Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro…” {Matteo 7:12}.
“… non dire male di alcuno…” {Tito 3:2} (Vedi Giacomo 4:11).
“Una parola detta al tempo giusto è come dei pomi d’oro su un vassoio d’argento” {Proverbi 25:11}.
Invidia, gelosia e odio
“… chi può resistere alla gelosia?” {Proverbi 27:4}
“L’ira è crudele e la collera impetuosa, ma chi può resistere alla gelosia?” {Proverbi 27:4}.
“… la gelosia è dura come lo Sceol” {Cantico dei Cantici 8:6}.
“Chiunque odia il proprio fratello è omicida…” {1 Giovanni 3:15}.
“Perché sapeva che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia” {Marco 15:10}.
“Ma i Giudei, vedendo la folla, furono ripieni d’invidia e si opponevano alle cose dette da Paolo, contraddicendo e bestemmiando” {Atti 13:45}.
“Dove infatti c’è invidia e contesa, lì c’è turbamento ed ogni sorta di opere malvagie” {Giacomo 3:16}.
“Custodisci il tuo cuore con ogni cura, perché da esso sgorgano le sorgenti della vita” {Proverbi 4:23}.
L’ipocrisia
“L’amore sia senza ipocrisia…” {Romani 12:9}.
“… guardatevi dal lievito dei farisei, che è ipocrisia” {Luca 12:1}.
NOTA – L’ ipocrisia è fingere di essere ciò che non si è; è falsità; è nascondere il proprio carattere o le proprie motivazioni; è soprattutto assumere una falsa apparenza di virtù o di religione.
“Ipocriti, ben profetizzò di voi Isaia quando disse: Questo popolo si accosta a me con la bocca e mi onora con le labbra; ma il loro cuore è lontano da me” {Matteo 15:7-8}.
“Dio infatti ha comandato così: “Onora il padre e la madre” e ancora: “Chi maledice padre o madre sia punito con la morte”. Voi invece dite: “Chiunque dice al padre o alla madre: Tutto ciò con cui potrei sostenerti è stato offerto a Dio”, egli non è più obbligato a onorare suo padre e sua madre. Così facendo, voi avete annullato il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione” {Matteo 15:4-6}.
“E quando tu preghi, non essere come gli ipocriti, perché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe, e agli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini; in verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio” {Matteo 6:5}.
“Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello” {Matteo 7:5}.
“Con la sua bocca l’ipocrita manda in rovina il suo prossimo…” {Proverbi 11:9}.
“… poiché, come pensa nel suo cuore, così egli è; «Mangia e bevi!», ti dirà, ma il suo cuore non è con te” {Proverbi 23:7}.
“E anche gli altri Giudei fingevano assieme a lui, tanto che anche Barnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia” {Galati 2:13}.
“Ma quando Pietro venne in Antiochia, io gli resistei in faccia, perché era da riprendere” {Galati 2:11}.
“Non mi siedo con uomini bugiardi e non vado con gli ipocriti” {Salmi 26:4}.
“L’amore sia senza ipocrisia…” {Romani 12:9}.
“Tali sono le vie di tutti quelli che dimenticano Dio; così la speranza dell’empio perirà” {Giobbe 8:13}.
“… il padrone di quel servo verrà nel giorno in cui meno se l’aspetta e nell’ora che egli non sa; lo punirà duramente e gli riserverà la sorte degli ipocriti. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti” {Matteo 24:50-51}.
“In Sion i peccatori sono presi da spavento, un tremore si è impadronito degli empi…” {Isaia 33:14}.
“Ma la sapienza che viene dall’alto prima di tutto è pura, poi pacifica, mite, docile, piena di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità e senza ipocrisia” {Giacomo 3:17}.
Il pericolo di rifiutare la luce
“…camminate mentre avete la luce…” Giovanni 12:35.
“Ma ora, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano” {Atti 17:30}.
“Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato” {Giacomo 4:17}.
“Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, perciò il vostro peccato rimane»” {Giovanni 9:41}.
“Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero colpa; ma ora non hanno alcuna scusa per il loro peccato” {Giovanni 15:22} (Vedi Giovanni 3:19).
“Gesù allora disse loro: «La luce è con voi ancora per un po’; camminate mentre avete la luce, affinché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove va. Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figli di luce». Queste cose disse Gesù; poi se ne andò e si nascose da loro” {Giovanni 12:35-36}.
“Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate; ma chi pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio»” {Giovanni 3:20-21}
La giusta ricompensa
“… che renderà a ciascuno secondo le sue opere” {Romani 2:6}.
“Se infatti la parola pronunziata per mezzo degli angeli fu ferma e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, come scamperemo noi, se trascuriamo una così grande salvezza?…” {Ebrei 2:2-3}.
“Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male” {2 Corinzi 5:10}.
“… che renderà a ciascuno secondo le sue opere… Perché presso Dio non v’è parzialità” {Romani 2:6, 11}.
“Non v’ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l’uomo semina quello pure raccoglierà” {Galati 6:7}.
“Perché colui che semina per la sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione…” {Galati 6:8}.
“Tribolazione e angoscia spetta ad ogni anima d’uomo che fa il male…” {Romani 2:9}.
“… ma chi semina per lo Spirito. dallo Spirito raccoglierà vita eterna” {Galati 6:8}.
“… ma gloria, onore e pace a chiunque fa il bene…” {Romani 2:10}.
“Non giudicate, affinché non siate giudicati. Perché sarete giudicati secondo il giudizio col quale giudicate, e con la misura con cui misurate, sarà pure misurato a voi” {Matteo 7:1-2}.
“Tu ti mostri pietoso verso l’uomo pio e retto verso l’uomo retto. Tu ti mostri puro con il puro e ti mostri astuto col perverso” {Salmi 18:25-26}.
“Non rendete ad alcuno male per male, cercate di fare il bene davanti a tutti gli uomini” {Romani 12:17}.
“… non rendendo male per male od oltraggio per oltraggio ma, al contrario, benedite…” {1 Pietro 3:9}.
“Il male non si allontanerà dalla casa di chi rende il male per il bene” {Proverbi 17:13}.
“Non rifiutare il bene a chi è dovuto quando è in tuo potere il farlo” {Proverbi 3:27}.
“Ecco, il giusto riceve la ricompensa sulla terra, tanto più l’empio e il peccatore!” {Proverbi 11:31}.
“Il giudice di tutta la terra non farà egli giustizia?” {Genesi 18:25}.
“Giustizia e diritto formano la base del tuo trono; benignità e verità vanno davanti al tuo volto” {Salmi 89:14}.
“La famiglia è la più grande di tutte le istituzioni” (Spurgeon).
L’istituzione del matrimonio
“Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti…” {Ebrei 13:4}.
“Poi l’Eterno DIO disse: «Non è bene che l’uomo sia solo…»” {Genesi 2:18}.
“… Io gli farò un aiuto conveniente a lui” {Genesi 2:18}.
NOTA – Non un aiuto o un aiutante, ma, in due parole, un aiuto adatto a lui, cioè che gli andasse incontro. La parola incontrare nell’originale significa “di fronte, una parte opposta, controparte o compagno”. La compagna dell’uomo, o l’aiuto, doveva corrispondergli. Ciascuno doveva adattarsi ai bisogni dell’altro.
“L’uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e ad ogni animale dei campi; ma per l’uomo non si trovò alcun aiuto conveniente per lui” {Genesi 2:20}.
“Allora l’Eterno DIO fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che si addormentò; e prese una delle sue costole, e rinchiuse la carne al suo posto. Poi l’Eterno DIO con la costola che aveva tolta all’uomo ne formò una donna e la condusse all’uomo” {Genesi 2:21-22}.
NOTA – Quanto è bella, nel suo significato più profondo, questa storia semplice ma suggestiva, per cui gli scettici sogghignano. Dio non creò l’uomo come gli animali di ordine inferiore, ma “a Sua immagine”. Né scelse la compagna, o lo “aiuto”, da qualche altro ordine di esseri, ma l’ha creata dall’uomo, dalla sua stessa materia. Prese questa materia, non dai piedi dell’uomo, così che egli potesse avere una scusa per degradarla, schiavizzarla o calpestarla; né dalla testa dell’uomo, affinché la donna potesse assumere autorità su di lui; ma dal fianco dell’uomo, da sopra il suo cuore, sede degli affetti, perché la donna potesse stargli accanto come suo eguale; essere così, insieme, sottomessi a Dio e scoprire lo scopo e il destino della razza. L’uomo: forte, nobile e dignitoso; la donna: delicata, comprensiva e amorevole. Quanto più esaltante e stimolante è questa visione, rispetto alla teoria secondo cui l’uomo si sarebbe evoluto dall’ordine inferiore degli animali.
“L’uomo disse: «Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo»” {Genesi 2:23}.
“Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una sola carne” {Genesi 2:24}.
“«Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito insieme, l’uomo non lo separi»” {Matteo 19:6}.
NOTA – Così venne ordinata in Eden, da Dio, l’istituzione del matrimonio, prima che l’uomo peccasse, proprio come il Sabato, giunto fino a noi con la rugiada edenica della benedizione divina. Il matrimonio fu istituito, non solo allo scopo di popolare la terra e perpetuare la razza, ma per promuovere l’ordine sociale e la felicità umana; per prevenire affetti sregolati; e, attraverso famiglie ben regolate, trasmettere purezza e santità di epoca in epoca. Attorno ad esso si raggruppano tutte le gioie più pure e vere, della famiglia e della razza. Quando si riconosce l’origine divina del matrimonio, e si ubbidisce ai principi divini che lo controllano, esso è davvero una benedizione; ma quando questi principi vengono ignorati, inevitabilmente seguiranno mali indicibili. Ciò che, usato correttamente è la più grande benedizione, quando viene abusato diventa la maledizione più grande.
“Non commetterai adulterio” {Esodo 20:14}.
“… non desidererai la moglie del tuo prossimo…” {Esodo 20:17}.
“Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti e il letto coniugale sia incontaminato, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri” {Ebrei 13:4}.
NOTA – Da molti, il matrimonio è considerato con leggerezza; spesso è addirittura oggetto di scherno. Si pensa poco alla sua origine divina, alla sua sacralità, alle sue possibilità e influenze per il bene o per il male; quindi, spesso vi si accede con una scarsa idea delle responsabilità e dei sacri obblighi ad esso legati. Il rapporto matrimoniale è spesso usato nelle Scritture come simbolo della relazione esistente tra Dio e il Suo popolo. (Vedi Romani 7:1-4; 2 Corinzi 11:2; Osea 2:19-20; Apocalisse 19:7).
“Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e nacquero loro delle delle figlie, avvenne che i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e presero per loro mogli tutte quelle che essi scelsero” {Genesi 6:1-2}.
NOTA – Non solo c’era pluralità di mogli, che di per sé è un male, ma i “figli di Dio”, discendenti da Seth, sposarono le “figlie degli uomini”, vale a dire i discendenti della stirpe idolatra di Caino. Corruppero così il seme, o chiesa di Dio. Tutte le barriere contro il male furono abbattute; l’intera razza fu presto corrotta, la violenza riempì la terra e ne conseguì il diluvio.
“… Esse possono maritarsi a chi par loro bene, purché si maritino in una famiglia della tribù dei loro padri” {Numeri 36:6}.
“Non contrarrai matrimonio con loro. Non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli, perché allontanerebbero i tuoi figli dal seguire me per servire altri dèi, e l’ira dell’Eterno si accenderebbe contro di voi e vi distruggerebbe subito” {Deuteronomio 7:3-4}.
NOTA – I matrimoni misti con gli empi furono l’errore commesso dal professo popolo di Dio prima del diluvio. Dio non voleva che Israele ricadesse in quella follia.
“Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c’è tra la giustizia e l’iniquità? E quale comunione c’è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c’è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l’infedele? 16 E quale accordo c’è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente…” {2 Corinzi 6:14-16}.
NOTA – Questa istruzione vieta qualsiasi unione compromettente. Il matrimonio di credenti con non credenti è sempre stato una trappola, con cui Satana ha catturato molte anime sincere che pensavano di poter conquistare i non credenti. Nella maggior parte dei casi, però, si sono allontanate dagli ancoraggi della fede verso il dubbio, la ricaduta e la perdita della religione. Era uno dei pericoli costanti di Israele, contro il quale Dio mise ripetutamente in guardia. “Ora dunque non date le vostre figlie ai loro figli, né prendete le loro figlie per i vostri figli; non cercate mai la loro prosperità né il loro benessere…” (con questo compromesso), Esdra 9:12. Vedi anche Esodo 34:14-16; Giudici 14:1-3; Esdra 9 e 10; Neemia 13:23-27. Anche Salomone cadde per l’influenza delle mogli pagane. Riguardo a lui, la Parola ispirata ha lasciato questo malinconico ricordo: “…le sue mogli fecero volgere il cuore verso altri dèi…” 1 Re 11:4. Nessun cristiano può sposare un non credente senza correre gravi rischi e mettersi sul terreno del nemico. Le Scritture non sostengono la separazione, dopo che l’unione si è formata (vedi 1 Corinzi 7:2-16). Il buon senso dovrebbe insegnarci che, la fede può essere mantenuta meglio e la felicità domestica assicurata, quando sia il marito che la moglie sono credenti e della stessa fede. Sia i ministri che i genitori, quindi, dovrebbero mettere in guardia i giovani da tutti i matrimoni impropri.
“… tu prenderai per mio figlio una moglie dal mio parentado e dalla casa di mio padre” {Genesi 24:40}.
NOTA – Questo passaggio indica che, nei primi tempi biblici, i genitori erano più coinvolti nella scelta dei compagni di vita per i loro figli, di quanto non lo siano comunemente adesso. I giovani saggi cercheranno il consiglio dei loro genitori, e soprattutto, cercheranno di conoscere la volontà di Dio, prima di intraprendere una così importante relazione, con le sue rilevanti responsabilità ed epocali conseguenze.
“Infatti una donna sposata è per legge legata al marito finché egli vive…” {Romani 7:2}; (vedi anche 1 Corinzi 7:39).
“… chiunque manda via la propria moglie, eccetto in caso di fornicazione, e ne sposa un’altra, commette adulterio…” {Matteo 19:9}.
NOTA – Le leggi civili riconoscono come cause giustificabili di separazione altri motivi, come l’estrema crudeltà, l’ubriachezza abituale, o altri simili reati gravi; ma una sola offesa, secondo Cristo, merita l’annullamento totale del vincolo matrimoniale, ovvero solo in caso di adulterio.
Una famiglia felice e come realizzarla
“Felice la famiglia quando Dio è lì, e l’amore riempie ogni cuore”.
“Poi l’Eterno Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi pose l’uomo che aveva formato” {Genesi 2:8}.
“Poi l’Eterno Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto conveniente a lui»” {Genesi 2:18}.
“Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fruttiferi e moltiplicatevi, riempite la terra…” {Genesi 1:28}.
“… sarai felice e godrai prosperità. Tua moglie sarà come vite fruttifera nell’intimità della tua casa, i tuoi figli come piante d’olivo intorno alla tua mensa!” {Salmi 128:2-3}:
“Ecco, i figli sono un’eredità che viene dall’Eterno…” {Salmi 127:3}.
“I figli dei figli sono la corona dei vecchi, e la gloria dei figli sono i loro padri” {Proverbi 17:6}.
“Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti come al Signore, poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa…” {Efesini 5:22-23}.
“Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei… Così i mariti devono amare le loro mogli, come i loro propri corpi; chi ama la propria moglie ama se stesso… ciascuno di voi ami la propria moglie come ama se stesso; e similmente la moglie rispetti il marito” {Efesini 5:25-33}.
“Mariti, amate le vostre mogli, e non v’inasprite contro di loro” {Colossesi 3:19}.
“Similmente voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti affinché, anche se ve ne sono alcuni che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli” {1 Pietro 3:1}.
“Similmente voi, mariti, vivete con le vostre mogli con la comprensione dovuta alla donna, come al vaso più debole, e onoratele perché sono coeredi con voi della grazia della vita, affinché le vostre preghiere non siano impedite” {1 Pietro 3:7}.
“Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto” {Efesini 6:1}.
“E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell’ammonizione del Signore” {Efesini 6:4}.
“Padri, non provocate ad ira i vostri figli, affinché non si scoraggino” {Colossesi 3:21}.
“Apre la bocca con saggezza e sulla lingua c’è la legge della bontà” {Proverbi 31:26}.
NOTA – “Vogliamo entrare nel cuore dei nostri figli se li teniamo stretti, li aiutiamo, li benediciamo e li portiamo in paradiso con noi” (Frances Murphy).
“I suoi figli si levano e la proclamano beat; anche suo marito ne fa l’elogio…” {Proverbi 31:28}.
NOTA – “… La famiglia è la più grande di tutte le istituzioni” (Spurgeon).
“… le inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando sei coricato e quando ti alzi” {Deuteronomio 6:7}.
NOTE – “La casa dovrebbe essere una scuola, piuttosto che un luogo di lavoro monotono. Le serate dovrebbero essere custodite come momenti preziosi, da dedicare all’istruzione dei figli, nella via della giustizia. Ma quanti bambini sono purtroppo trascurati! Non vengono educati in casa, affinché possano comprendere la verità di Dio, e non sono addestrati ad amare la giustizia e a dare un giudizio. Dovrebbero essere istruiti con pazienza, affinché possano comprendere le leggi che li governano, e conoscere le motivazioni delle loro azioni. Devono essere guidati ad essere in armonia con le leggi del cielo, per custodire la verità così come è, in Gesù. In questo modo potranno essere idonei ad unirsi alla compagnia degli angeli, e a stare in presenza dell’adorabile Redentore” (Sabbath School Worker, August, 1896)
“Una chiesa nella chiesa, una repubblica nella repubblica, un mondo nel mondo, è scritto in quattro lettere: casa! Se le cose vanno bene lì, vanno bene ovunque; se le cose vanno male lì, vanno male ovunque. La soglia della dimora domestica è il fondamento della Chiesa e dello Stato… In altre parole, la vita domestica sovrasta e sostiene tutta la vita al di fuori di essa… Per prima cosa, per ultima, e per tutto il tempo, abbiate Cristo nella vostra casa” (Talmage).
“Meglio un piatto di verdura dove c’è amore, che un bue ingrassato dove c’è odio” {Proverbi 15:17}.
Religione in casa
“Per prima cosa, per ultima, e per tutto il tempo, abbiate Cristo nella vostra casa” (Talmage).
“Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu intendi il mio pensiero da lontano. Tu esamini accuratamente il mio cammino e il mio riposo e conosci a fondo tutte le mie vie. Poiché prima ancora che la parola sia sulla mia bocca tu, o Eterno, la conosci appieno” {Salmi 139:2-4}.
“Il timore dell’Eterno è il principio della sapienza, hanno grande sapienza quelli che mettono in pratica i suoi comandamenti; la sua lode dura in eterno” {Salmi 111:10}.
“Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono e sui popoli che non invocano il tuo nome…” {Geremia 10:25}.
“E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell’ammonizione del Signore” {Efesini 6:4}.
NOTA – “La religione è amore; una casa religiosa è quella in cui regna l’amore. Ci deve essere amore in azione, che fluisce in tutti i rapporti domestici, manifestandosi in mille piccole espressioni di premurosità, gentilezza, altruismo e gentile cortesia” (“Week-Day Religion” di J. R. Miller, D. D., pag. 83).
“E queste parole che oggi ti comando rimarranno nel tuo cuore; le inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando sei coricato e quando ti alzi” {Deuteronomio 6:6-7}.
“Ammaestra il fanciullo sulla via da seguire, ed egli non se ne allontanerà neppure quando sarà vecchio” {Proverbi 22:6}.
NOTA – Nessun uomo ha mai detto di aver iniziato troppo presto, da giovane, a servire Dio. Nessun genitore si è mai pentito di aver educato i propri figli ad amare, temere, onorare e obbedire a Dio.
“… sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesù” {2 Timoteo 3:15}.
NOTA – Il padre di Timoteo era greco e sua madre ebrea. Fin da bambino gli erano state insegnate le Scritture. La fede di sua madre e di sua nonna, nella Parola di Dio, era stata ben presto instillata in lui attraverso il loro fedele insegnamento (2 Timoteo 1:5). La pietà che vedeva nella vita familiare ebbe un’influenza plasmante sulla sua vita. Questo, insieme alla sua conoscenza delle Scritture, lo qualificò per assumere responsabilità e, in seguito, rendere un servizio fedele alla causa di Cristo. I suoi istruttori domestici avevano collaborato con Dio nel prepararlo per una vita utile. Così dovrebbe essere in ogni famiglia.
“Infatti, io l’ho scelto perché ordini ai suoi figli e alla sua casa dopo di lui, di seguire la via dell’Eterno, mettendo in pratica la giustizia e l’equità…” {Genesi 18:19}.
“… là costruì un altare all’Eterno e invocò il nome dell’Eterno” {Genesi 12:8}; (vedi anche Genesi 13:4; Genesi 21:33).
NOTA – “Il modo in cui viene condotto il culto in famiglia è molto importante. Dovrebbe essere reso così piacevole, da essere atteso con gioia anche dai bambini più piccoli. Troppo spesso è reso noioso, monotono o pesante… Renderlo noioso e fastidioso è un tradimento alla vera religione…. Alcuni minuti dedicati ogni giorno alla preparazione del culto in famiglia serviranno a renderlo, come dovrebbe essere, l’avvenimento più piacevole e attraente della giornata” (“Week-Day Religion,” di J. R. Miller, D. D., pagg. 81-83).
“In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi” 1 Tessalonicesi 5:18
NOTA – Di norma, i bambini rifletteranno la vita e i principi manifestati dai loro genitori. Il motivo per cui oggi tanti bambini sono irriverenti, irreligiosi e disobbedienti è perché lo sono i loro genitori. Tale padre tale figlio. Se i genitori vedessero diversamente lo stato delle cose, dovrebbero loro stessi riformarsi. Devono portare Dio nelle loro case e fare della Sua Parola la loro guida e consigliera. Devono insegnare ai loro figli il timore di Dio, e che la Sua Parola è la voce del Signore rivolta a loro. Ad essa bisogna quindi obbedire implicitamente. “In troppe famiglie la preghiera viene trascurata… Se mai c’è stato un tempo in cui è urgente che ogni casa sia una casa di preghiera, è adesso. I padri e le madri dovrebbero spesso elevare il cuore a Dio, in umile supplica per se stessi e per i propri figli. Il padre, come sacerdote della casa, deponga sull’altare divino il sacrificio mattutino e serale, mentre la moglie e i figli si uniscono alla preghiera e alla lode. In una famiglia del genere Gesù amerà restare” (“Christian Education,” pag. 221).
Onore dovuto ai genitori
” Onora tuo padre e tua madre” {Esodo 20:12}.
“Anche il fanciullo si fa conoscere con i suoi atti se ciò che fa è puro e retto” {Proverbi 20:11}.
“Ascolta, figlio mio, l’ammaestramento di tuo padre e non trascurare l’insegnamento di tua madre” {Proverbi 1:8}.
“Onorerai tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà” {Esodo 20:12}.
NOTA – Sebbene questo precetto si riferisca direttamente ai nostri genitori terreni, include anche Dio, il nostro Padre nei cieli, poiché onorando loro, onoriamo Lui. Se il bambino è troppo piccolo per conoscere Dio, il genitore terreno prende il suo posto nei confronti del Signore. Onorare, rispettare e ubbidire ai propri genitori terreni, è la prima e più importante lezione che il bambino deve apprendere per onorare, rispettare e ubbidire a Dio, il suo genitore celeste. Benjamin Franklin disse bene: “Fa’ in modo che la prima lezione del bambino sia l’obbedienza e la seconda potrà essere ciò che vuoi”.
“Ascolta tuo padre che ti ha generato e non disprezzare tua madre quando sarà vecchia” {Proverbi 23:22}.
NOTA – Finché vivono, i genitori devono essere onorati e rispettati dai figli. Il dovere prescritto nel quinto comandamento non cessa con la maturità, né quando il figlio lascia il tetto dei genitori.
“Lo stolto disprezza la correzione di suo padre, ma chi apprezza la riprensione agisce con accortezza” {Proverbi 15:5}.
“Figli, ubbidite ai genitori in ogni cosa, poiché questo è accettevole al Signore” {Colossesi 3:20}.
“Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, perché ciò è giusto” {Efesini 6:1}.
“… il compagno dei ghiottoni fa vergogna a suo padre”[1] Proverbi 28:7
“Chi ruba a suo padre e a sua madre e dice: «Non è peccato!», è compagno di chi distrugge” Proverbi 28:24
“Ed egli scese con loro, tornò a Nazaret e stava loro sottomesso…” Luca 2:51
“Voi invece dite: “Chiunque dice al padre o alla madre: Tutto ciò con cui potrei sostenerti è stato offerto a Dio“, egli non è più obbligato a onorare suo padre e sua madre. Così facendo, voi avete annullato il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione” {Matteo 15:5-6}.
NOTA – La parola tradotta con ‘dono’, in questo testo, significa una cosa dedicata a Dio, quindi da non utilizzare per nessun altro scopo. In questo modo i maestri ebrei, secondo la loro legge tradizionale, insegnavano ai bambini che, dicendo che i loro beni erano così dedicati al tempio o a scopi religiosi, erano liberi dall’obbligo di onorare e mantenere i loro genitori, annullando così uno dei comandamenti di Dio. Cristo questo lo ha condannato.
“C’è una categoria di gente che maledice suo padre e non benedice sua madre” {Proverbi 30:11}.
“Chi maledice suo padre e sua madre, la sua lampada si spegnerà nelle tenebre più fitte” {Proverbi 20:20}.
“L’occhio che schernisce il padre e rifiuta sprezzante di ubbidire alla madre, lo caveranno i corvi del torrente, lo divoreranno gli aquilotti” {Proverbi 30:17}.
“Onorerai tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà” {Esodo 20:12}.
NOTA – La pienezza di questa promessa si realizzerà nella vita a venire, quando la terra, riportata alla sua bellezza edenica, diventerà la dimora eterna di tutti coloro che avranno veramente onorato i propri genitori e osservato tutti i comandamenti di Dio.
“«Onora tuo padre e tua madre», questo è il primo comandamento con promessa, «affinché tu stia bene e abbia lunga vita sopra la terra»” {Efesini 6:2-3}.
“Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di se stessi, avidi di denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati” {2 Timoteo 3:1-2}.
NOTA – La disobbedienza ai genitori è una caratteristica evidente della generazione attuale. Mai prima d’ora era stata così comune e diffusa. La radice del male, però, non risiede tanto nei figli quanto nei genitori. Molti di questi ultimi sono disobbedienti a Dio, il loro Padre celeste, e quindi non sono riusciti ad allevare i propri figli nel timore del Signore e nelle vie della giustizia. L’istruzione biblica, le lezioni di fede e la preghiera non devono essere trascurate in casa se vogliamo vedere crescere nel mondo bambini obbedienti e timorati di Dio.
L’educazione del bambino
“… allevateli nella disciplina e nell’ammonizione del Signore” {Efesini 6:4}.
“Ammaestra il fanciullo sulla via da seguire, ed egli non se ne allontanerà neppure quando sarà vecchio” {Proverbi 22:6}.
“E voi, padri, non provocate ad ira vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell’ammonizione del Signore” {Efesini 6:4}.
“E queste parole che oggi ti comando rimarranno nel tuo cuore; le inculcherai ai tuoi figli” {Deuteronomio 6:6-7}.
“… le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando sei coricato e quando ti alzi” {Deuteronomio 11:19}.
“Nessuno disprezzi la tua giovinezza, ma divieni esempio ai fedeli nella parola, nella condotta, nello Spirito, nella fede e nella castità” {1 Timoteo 4:12}.
“Onorerai tuo padre e tua madre…” {Esodo 20:12}.
“… perché gli uomini saranno amanti di se stessi, avidi di denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati” {2 Timoteo 3:2}.
“In quel giorno io compirò contro Eli tutto ciò che ho detto riguardo la sua casa, dall’inizio alla fine. Gli dichiaro che sto per punire la sua casa per sempre, a motivo dell’iniquità che egli conosce, perché i suoi figli si sono resi spregevoli, ed egli non li ha frenati” {1 Samuele 3:12-13}.
“Àlzati davanti al capo canuto, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono l’Eterno” {Levitico 19:32}.
“Correggi tuo figlio, egli ti darà conforto e procurerà delizie all’anima tua” {Proverbi 29:17}.
“La verga e la riprensione danno sapienza, ma il fanciullo lasciato a se stesso fa vergogna a sua madre” {Proverbi 29:15}; (vedi anche Proverbi 22:15).
“Castiga tuo figlio mentre c’è speranza, ma non lasciarti andare sino a farlo morire” {Proverbi 19:18}; (vedi Proverbi 23:13-14).
“Chi risparmia la verga odia suo figlio, ma chi lo ama lo corregge per tempo” {Proverbi 13:24}.
NOTA – Una madre cristiana scrive così riguardo all’importanza dell’educazione dei figli: “I bambini a cui è permesso di raggiungere l’età adulta con la volontà indisciplinata e le passioni incontrollate, generalmente seguiranno nell’aldilà una condotta che Dio condanna. La negligenza dei genitori, nel disciplinare adeguatamente i propri figli, è stata una fruttuosa fonte di male in molte famiglie. I giovani non sono sati limitati, come sarebbero dovuti essere. I genitori hanno trascurato di seguire le indicazioni della Parola di Dio, in questo ambito, e i figli hanno preso in mano le redini del controllo. Di conseguenza, sono riusciti a governare i propri genitori, invece di sottostare alla loro autorità. Idee false, un affetto insensato e mal indirizzato hanno alimentato tratti del carattere che hanno reso i bambini sgradevoli e infelici, amareggiando la vita dei genitori ed estendendo la loro influenza funesta di generazione in generazione. Qualsiasi bambino, a cui viene permesso di fare a modo suo, disonorerà Dio e farà vergognare suo padre e sua madre”.
“perché il Signore corregge chi ama e flegella ogni figlio che gradisce” {Ebrei 12:6}.
NOTA – Da questo possiamo imparare che tutta l’educazione dei bambini dovrebbe essere fatta con amore, e che un’adeguata educazione dei piccoli è dimostrazione di vero amore.
“Padri, non provocate ad ira i vostri figli, affinché non si scoraggino” {Colossesi 3:21}.
NOTA – La correzione non dovrebbe essere mai data con rabbia, perché la rabbia del genitore suscita la rabbia nel figlio. È bene pregare con il bambino prima di correggerlo. Spesso fedeli e miti istruzioni, ammonimenti e preghiere sono tutto l’addestramento necessario, il miglior addestramento che si possa impartire. Ma in caso di perversità, testardaggine o disobbedienza volontaria, la correzione, qualunque essa sia, dovrebbe continuare fino a quando il bambino non si sottomette arrendevolmente alla volontà e ai desideri del genitore. In genere, è meglio che la correzione avvenga in privato, perché ciò aiuta a preservare il rispetto di sé del bambino, elemento molto importante nella formazione del carattere. Nessuna correzione, o addestramento, dovrebbe essere violenta, offensiva o impartita con lo scopo di spezzare la volontà del bambino, ma per dirigerla, portarla ad un’adeguata sottomissione, affinché il piccolo realizzi il senso del dovere e di ciò che è giusto.
“Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia, ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo” {Ebrei 12:11}.
“… dov’è il gregge che ti era stato affidato, le tue belle pecore?” {Geremia 13:20}.
NOTA – Felici saranno quei genitori che potranno dire: “Eccomi con i figli che il Signore mi ha dati” (Isaia 8:18).
La madre
“… quale deve essere lo stile di vita del ragazzo e quali le sue occupazioni?” {Giudici 13:12}.
“E l’uomo diede a sua moglie il nome di Eva, perché lei fu la madre di tutti i viventi” {Genesi 3:20}.
NOTA – Si dice che le tre parole più dolci in ogni lingua siano madre, casa e paradiso.
“E Io la benedirò e da lei ti darò pure un figlio; Sì, io la benedirò ed ella diventerà nazioni; re di popoli usciranno da lei” {Genesi 17:16}.
“Onorerai tuo padre e tua madre…” {Esodo 20:12}.
“Poi fece un voto, dicendo: «O Eterno degli eserciti, se veramente riguardi all’afflizione della tua serva, ti ricordi di me e non dimentichi la tua serva, ma vuoi dare alla tua serva un figlio maschio, io lo darò all’Eterno per tutti i giorni della sua vita” {1 Samuele 1:11}.
“E, entrati nella casa, trovarono il bambino con Maria sua madre e, prostratisi, lo adorarono…” {Matteo 2:11}.
“Intanto il bambino cresceva e si fortificava nello spirito, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era su di lui” {Luca 2:40, 52}.
NOTE – “La mano che dondola la culla è la mano che governa il mondo”; “Una madre rimane sempre una madre, la cosa più santa della terra”. Una madre cristiana, più di ogni altra, può piantare profondamente e custodire fedelmente i semi della verità nel cuore tenero del giovane. Ancor più del padre, la madre plasma la vita, il carattere e il destino dell’uomo. Ogni stadio e fase della vita vengono toccati e influenzati da lei. In lei si concentrano l’infanzia, la fanciullezza, la giovinezza, l’età virile e la vecchiaia. Lei è sia la stella del mattino che della sera della vita; lo spirito angelico della casa.
“Gesù allora, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quel momento il discepolo l’accolse in casa sua” {Giovanni 19:26-27}.
“… e che fin da bambino hai conosciuto delle sacre Scritture…” {2 Timoteo 3:15}.
“… ricordo la fede non finta che è in te, e che abitò prima in Loide tua nonna ed in Eunice tua madre…” {2 Timoteo 1:5}.
NOTA – Nessuna posizione nella vita è superiore a quella della madre; nessuna inluenza è più potente nel bene o nel male. “Tutto ciò che sono o spero di essere, lo devo a mia madre”, disse Abramo Lincoln. “Tutto ciò che ho realizzato nella vita lo devo a mia madre”, ha dichiarato D. L. Moody. “Un bacio di mia madre mi ha reso un pittore”, disse Benjamin West. “Mia madre mi ha creato”, dichiara il noto inventore Thomas A. Edison. Ed Andrew Carnegie, il milionario che diede alla madre i suoi guadagni da ragazzo, aggiunge: “Sono profondamente toccato dal ricordo di una persona, alla quale devo tutto ciò che una madre saggia abbia mai dato a un figlio che l’adorava”. È stato detto giustamente che la casa è la prima scuola, la migliore, la più sacra e la più potente di tutte le accademie, e che la madre è la prima, la più influente e quindi la più importante di tutte le maestre.
Insegnare ai bambini
“e che sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesú” {2 Timoteo 3:15}.
“Signore… ci insegni ciò che dobbiamo fare per il bambino che nascerà” {Giudici 13:8}.
NOTA – Questa è una parte della preghiera di Manoah, il padre di Sansone.
“Tutti i tuoi figli saranno ammaestrati dall’Eterno, e grande sarà la pace dei tuoi figli” {Isaia 54:13}.
“… il fanciullo lasciato a se stesso fa vergogna a sua madre” {Proverbi 29:15}.
“Quando ero ancora fanciullo presso mio padre, tenero e caro agli occhi di mia madre” {Proverbi 4:3}.
“Egli mi ammaestrava e mi diceva: «Il tuo cuore ritenga le mie parole; custodisci i miei comandamenti e vivrai” {Proverbi 4:4}.
“O Dio, tu mi hai ammaestrato sin dalla mia fanciullezza…” {Salmi 71:17}.
“E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figli, ma allevateli nella disciplina e nell’ammonizione del Signore” {Efesini 6:4}.
Per fede, sotto la guida di una madre devota. (Vedi Ebrei 11:23; Esodo 2:1-10).
NOTA – Mosè fu nascosto al tempo in cui il Faraone, re d’Egitto, aveva emanato un decreto secondo cui ogni bambino maschio ebreo doveva essere ucciso appena nato, per impedire un aumento troppo rapido degli Ebrei. Il secondo capitolo dell’Esodo ci racconta il ritrovamento di Mosè, da parte della figlia del re, e di come venne allevato dalla madre, impiegata come balia. Era una donna di fede. Mosè ricevette così un tale insegnamento che, dopo essere stato alla corte egiziana finché “divenne maggiorenne”, scelse di soffrire con il popolo di Dio piuttosto che godere dell’onore di succedere al trono di Egitto, in qualità di erede adottivo. Divenne il capo del popolo di Dio, quando fuggì dalla schiavitù egiziana. Dopo la sua morte, fu risuscitato e portato in cielo. (Vedi Ebrei 11:24-26; Giuda 1:9; Matteo 17:1-3).
“Or Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio della sua vecchiaia…” {Genesi 37:3}.
NOTA – Il meraviglioso resoconto della vita di Giuseppe, riportato in Genesi 37-50, mostra che egli visse intimamente con suo padre fino all’età di 17 anni. Deve essere stato anche ben istruito da Dio, poiché in tutta la sua sorprendente esperienza come schiavo, prigioniero e primo ministro, rimase fedele al suo Padre celeste. Non un solo peccato è stato riportato di lui, fino al giorno della sua morte.
“Egli (l’ebreo Mardocheo) aveva allevato Hadassah, cioè Ester, la figlia di suo zio… alla morte del padre e della madre…” {Ester 2:7}.
NOTA – Mardocheo era un uomo che temeva e serviva Dio, come dimostrano i suoi saggi e coraggiosi consigli a Ester, quando le vite di entrambi erano in pericolo nello sforzo di salvare il popolo di Dio, in cattività nella Media-Persia, dalla distruzione. Indubbiamente insegnò a Ester, sin dall’infanzia, a temere e servire Dio. Altrimenti non avrebbe affrontato la crisi con un coraggio così intrepido e una tale fiducia in Dio.
“Allora Ester ordinò di rispondere a Mardocheo così: «Va’, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me; state senza né mangiare né bere per tre giorni, notte e giorno. Anch’io con le mie donzelle digiunerò nello stesso modo; poi entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge; e se dovrò perire, perirò»” {Ester 4:15-16}.
“… e che sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesù” {2 Timoteo 3:15}.
“… le inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando sei coricato e quando ti alzi” {Deuteronomio 6:7}; (vedi anche Deuteronomio 11:19).
“I suoi figli si levano e la proclamano beata; anche suo marito ne fa l’elogio…” {Proverbi 31:28}.
“Tua moglie sarà come vite fruttifera nell’intimità della tua casa, i tuoi figli come piante d’olivo intorno alla tua mensa! Ecco, così sarà benedetto l’uomo che teme l’Eterno” {Salmi 128:3-4}.
” I nostri figli nella loro giovinezza siano come piante rigogliose, e le nostre figlie come colonne d’angolo, ben scolpite per adornare un palazzo” {Salmi 144:12}:
NOTA – Sentiamo spesso il detto: “La mano che dondola la culla governa il mondo”. Ciò non è in contrasto con il detto del saggio: “Ammaestra il fanciullo sulla via da seguire, ed egli non se ne allontanerà neppure quando sarà vecchio” {Proverbi 22:6}. Nessun genitore conosce il futuro del proprio bambino, ma Dio lo conosce, come nei casi di Mosè, Ester e Timoteo. Se il Signore vuole, per alcuni dei nostri figli, che governino il mondo come primi ministri, come fecero virtuosamente Giuseppe e Daniele; o che “stiano davanti ai re,” come Mosè, Ester e Daniele; o che alcuni di loro servano e soffrano per il nome di Cristo, come Pietro, Giovanni e Paolo, è nostro sacro privilegio insegnare ai bambini fedelmente e diligentemente durante la loro tenera età.
Promesse per i bambini
“«Onora tuo padre e tua madre», questo è il primo comandamento con promessa” {Efesini 6:2 }.
“Onorerai tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano lunghi sulla terra che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà” {Esodo 20:12}.
“Venite, figlioli, ascoltatemi; io v’insegnerò il timore dell’Eterno” {Salmi 34:11}.
“Il timore dell’Eterno è il principio della sapienza; hanno grande sapienza quelli che mettono in pratica i suoi comandamenti…” {Salmi 111:10}.
“È meglio un giovane povero e saggio che un re vecchio e stolto, che non sa più ricevere ammonimenti” {Ecclesiaste 4:13}.
“Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, perché di tali è il regno dei cieli” {Matteo 19:14}.
“E, presili in braccio, li benedisse, imponendo loro le mani” {Marco 10:16}.
“Ecco, io vi manderò Elia, il profeta, prima che venga il giorno grande e spaventevole dell’Eterno. Egli farà ritornare il cuore dei padri ai figli e il cuore dei figli ai padri, affinché non venga a colpire il paese di completo sterminio” {Malachia 4:5-6}.
NOTA – Da ciò apprendiamo che, mentre la disobbedienza ai genitori e la rottura dei legami familiari caratterizzeranno gli ultimi giorni (2 Timoteo 3:1-3; Matteo 24:37-39; Genesi 6:1-2), il messaggio di Dio per gli ultimi giorni rafforzerà i legami di amore e di affetto e legherà insieme i cuori dei genitori e dei figli.
“Non faticheranno invano né daranno alla luce figli per una improvvisa distruzione, perché saranno la progenie dei benedetti dall’Eterno e i loro discendenti con essi” {Isaia 65:23}.
“Il lattante giocherà sulla buca dell’aspide, e il bambino divezzato metterà la sua mano nel covo della vipera. Non si farà né male né distruzione su tutto il mio monte santo, poiché il paese sarà ripieno della conoscenza dell’Eterno, come le acque ricoprono il mare” {Isaia 11:8-9}.
I mali della vita di città
“Lot alzò gli occhi e vide l’intera pianura del Giordano. Prima che l’Eterno avesse distrutto Sodoma e Gomorra, essa era tutta quanta irrigata fino a Tsoar, come il giardino dell’Eterno… Lot scelse per sé tutta la pianura del Giordano…” {Genesi 13:10-11}.
“Abramo dimorò nel paese di Canaan, e Lot abitò nelle città della pianura e giunse a piantare le sue tende fino a Sodoma” {Genesi 13:12}.
“Or la gente di Sodoma era grandemente depravata e peccatrice contro l’Eterno” {Genesi 13:13}.
“Ecco, questa fu l’iniquità di tua sorella Sodoma: lei e le sue figlie vivevano nell’orgoglio, nell’abbondanza del pane e in una grande indolenza, ma non sostenevano la mano dell’afflitto e del povero. Erano altezzose e commettevano abominazioni davanti a me; perciò le tolsi di mezzo, quando vidi ciò” {Ezechiele 16:49-50}; (vedi Genesi 19:1-9).
“… e scampò invece il giusto Lot, oppresso dalla condotta immorale di quegli scellerati (quel giusto infatti, per ciò che vedeva e udiva mentre abitava in mezzo a loro, tormentava ogni giorno la sua anima giusta a motivo delle loro opere malvagie)” {2 Pietro 2:7-8}.
“Or i due angeli giunsero a Sodoma verso sera… Allora quegli uomini (angeli) dissero a Lot: «Chi altro hai tu qui? Fa’ uscire da questo luogo generi, i tuoi figli e le tue figlie, e chiunque tu abbia in città, poiché noi stiamo per distruggere questo luogo, perché il grido dei suoi abitanti è grande davanti all’Eterno e l’Eterno ci ha mandati a distruggerlo»” {Genesi 19:1-13}.
“Ma prima che andassero a coricarsi, gli uomini della città, gli uomini di Sodoma, circondarono la casa, giovani e vecchi, l’intera popolazione venuta da ogni dove” {Genesi 19:14}.
“… «Levati, prendi tua moglie e le tue figlie che si trovano qui, affinché tu non perisca nel castigo di questa città»…«Fuggi per salvare la tua vita! Non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; salvati al monte che tu non abbia a perire!»” {Genesi 19:15-17}.
“Allora l’Eterno fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte dell’Eterno. Così egli distrusse quelle città, tutta la pianura, tutti gli abitanti della città e quanto cresceva sul suolo” {Genesi 19:24-25}.
“Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale” {Genesi 19:26}.
NOTA – Come risultato per aver scelto la vita di città, Lot perse quasi tutta la sua famiglia.
“Lo stesso avvenne anche ai giorni di Lot: la gente mangiava, beveva, comperava, vendeva, piantava ed edificava; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo e li fece perire tutti. Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà manifestato” {Luca 17:28-30}.
NOTA – Le città di oggi stanno rapidamente diventando come Sodoma e Gomorra: centri di vizio, orgoglio, violenza, confusione e criminalità. Le città degli Stati Uniti, pur ospitando solo circa la metà della popolazione del paese, forniscono il 97% dei crimini. Dei 268 ragazzi della Kansas State Reform School, qualche anno fa, tutti tranne tre provenivano dalle città. A New York City viene commesso un omicidio ogni 36 ore. Le numerose vacanze, il vortice di eccitazione, piacere, sport, l’andare a teatro, le corse dei cavalli, il gioco d’azzardo, bere liquori e divertirsi nelle città, attirano e allontanano migliaia di persone dai sobri doveri della vita e stimolano ogni passione malvagia. Che misero posto sono dunque le città di oggi in cui allevare una famiglia! Troppi, come Lot, hanno piantato la tenda verso Sodoma.
“… condannò alla distruzione le città di Sodoma e di Gomorra, riducendole in cenere, e le fece un esempio per coloro che in avvenire sarebbero vissuti empiamente” {2 Pietro 2:6}.
NOTA – La distruzione di città come Sodoma e Gomorra, Babilonia e Gerusalemme, viene presentata come “un tipo” della distruzione che attende il mondo. Uno scrittore dice: “E’ vicino il tempo in cui le grandi città saranno visitate dai giudizi di Dio. Tra poco queste città saranno terribilmente scosse. Non importa quanto grandi e solidi siano i loro edifici, non importa di quante protezioni per il fuoco possano essere fornite, se lasciate che Dio tocchi questi edifici in pochi minuti o in poche ore saranno macerie. Le città empie del nostro mondo stanno per essere spazzate via dalla granata della distruzione. Nelle calamità che si stanno abbattendo ora su immensi edifici o su vaste porzioni di città, Dio ci mostra cosa accadrà su tutta la terra”. La distruzione delle grandi città, ora quasi interamente abbandonate ai piaceri peccaminosi, all’orgoglio, al culto di mammona e all’idolatria, è imminente. È tempo, dunque, che coloro che hanno veramente a cuore la salvezza dei propri figli comincino a pensare di lasciare queste città.
“Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria… Allora ci furono voci, tuoni e lampi, e ci fu un gran terremoto di tale forza ed estensione, di cui non ci fu mai l’eguale da quando gli uomini vivono sulla terra… e le città delle nazioni caddero…” {Apocalisse 16:17-19}.
Purezza
“Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio” {Matteo 5:8}.
“Voi avete udito che fu detto agli antichi: “Non commettere adulterio”. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” {Matteo 5:27-28}.
“Or fuggi le passioni giovanili…” {2 Timoteo 2:22}.
“… conserva te stesso puro” {1 Timoteo 5:22}.
“Certo, tutto è puro per i puri, ma niente è puro per i contaminati e gli increduli; anzi, sia la loro mente che la loro coscienza sono contaminate” {Tito 1:15}.
“… Come dunque potrei io fare questo grande male e peccare contro Dio?” {Genesi 39:9}.
“Ma come si conviene ai santi, né fornicazione, né impurità alcuna, né avarizia siano neppure nominate fra di voi; lo stesso si dica della disonestà, del parlare sciocco e della buffoneria, le quali cose sono sconvenienti, ma piuttosto abbondi il rendimento di grazie” {Efesini 5:3-4}.
“Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza” {Galati 5:19}.
“… coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio” {Galati 5:21}.
“Ma ora vi ho scritto di non mescolarvi con chi, facendosi chiamare fratello, sia un fornicatore…” {1 Corinzi 5:11}.
“Non v’ingannate; le cattive compagnie corrompono i buoni costumi” {1 Corinzi 15:33}.
“Non v’ingannate, Dio non si può beffare, perché ciò che l’uomo semina, quello pure raccoglierà. Perché colui che semina per la sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione, ma chi semina per lo Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna” {Galati 6:7-8}.
“Tieni davanti agli occhi il semplice sentiero della virtù e non pensare che dal male possa mai sorgere il bene” (Thomson).
“E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto riprovatele, perché è persino vergognoso dire le cose che si fanno da costoro in segreto” {Efesini 5:11-12}.
“Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l’edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano” {Efesini 4:29}.
“Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e nacquero loro delle figlie, avvenne che i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e presero per loro mogli tutte quelle che si scelsero…L’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo… Così l’Eterno disse: «Io sterminerò dalla faccia della terra l’uomo che ho creato…Or la terra era corrotta davanti a Dio, e la terra era piena di violenza” {Genesi 6:1-11}.
“Or la gente di Sodoma era grandemente depravata e peccatrice contro l’Eterno” {Genesi 13:13}.
“Erano altezzose e commettevano abominazioni davanti a me; perciò le tolsi di mezzo, quando vidi ciò” {Ezechiele 16:50}; (vedi anche il versetto 49).
NOTA – {Genesi 19:1-9} e {2 Pietro 2:6-8} dimostrano che erano estremamente corrotti nella moralità.
“E come avvenne ai giorni di Noè, così avverrà anche nei giorni del Figlio dell’uomo… Lo stesso avvenne anche ai giorni di Lot… Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà manifestato” {Luca 17:26-30}.
“Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all’Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro DIO che perdona largamente” {Isaia 55:7}.
“Quanto al rimanente, fratelli, tutte le cose che sono veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che sono giuste, tutte le cose che sono pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che sono di buona fama, se vi è qualche virtù e se vi è qualche lode, pensate a queste cose” {Filippesi 4:8}.
NOTA – I grandi nemici della purezza sociale sono le compagnie immorali, la letteratura impura, l’abbigliamento improprio, l’ozio, l’intemperanza e andare a teatro, compresi gli spettacoli cinematografici discutibili, tutti confinati quasi esclusivamente alla vita cittadina. Per questo motivo, i genitori dovrebbero sorvegliare diligentemente la vita domestica dei propri figli, i loro compagni, i libri, i giornali e le riviste che leggono, il loro tempo libero, cosa mangiano, bevono, indossano, dove trascorrono le notti e la qualità dei loro divertimenti. “Orgoglio, abbondanza di pane e ozio indolente” contribuirono alla grave immoralità di Sodoma e alla sua conseguente caduta (Ezechiele 16:49-50).
“Carissimo, io desidero che tu prosperi in ogni cosa e goda buona salute, come prospera la tua anima” {3 Giovanni 1:2}.
Buona salute
“Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio” {1Corinzi 10: 31}.
“Carissimo, io desidero che tu prosperi in ogni cosa e goda buona salute, come prospera la tua anima” {3 Giovanni 1:2}.
“Servite all’Eterno, il vostro DIO, ed egli benedirà il tuo pane e la tua acqua; ed io allontanerò la malattia di mezzo a te” {Esodo 23: 25}.
“e disse: «Se tu ascolti attentamente la voce dell’Eterno, il tuo Dio, e fai ciò che è giusto ai suoi occhi e porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti manderò addosso alcuna delle malattie che ho mandato addosso agli Egiziani, perché io sono l’Eterno che ti guarisco»” {Esodo 15: 26}.
“Egli perdona tutte le tue iniquità e guarisce tutte le tue infermità” {Salmi 103: 3}.
“come Dio abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui” {Atti 10: 38}.
“«Non doveva quindi essere sciolta da questo legame, in giorno di sabato, costei che è figlia di Abrahamo e che Satana aveva tenuta legata per ben diciotto anni?»” {Luca 13: 16}.
“Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio” {1Corinzi 6: 20}.
“Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi?” {1Corinzi 6: 19}.
“Se alcuno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo” {1Corinzi 3: 17}.
“Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con i cibi squisiti del re e con il vino che egli stesso beveva; e chiese al capo degli eunuchi di concedergli di non contaminarsi” {Daniele1: 8}.
“Ti prego, metti alla prova i tuoi servi per dieci giorni, e ci siano dati legumi per mangiare e acqua per bere” {Daniele1: 12}.
“E Dio disse: «Ecco io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra e ogni albero che abbia frutti portatori di seme; questo vi servirà di nutrimento” {Genesi 1: 29}.
“poiché tu sei un popolo santo all’Eterno, il tuo DIO, e l’Eterno ti ha scelto per essere un popolo suo, un tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra. Non mangerai cosa alcuna abominevole” {Deuteronomio 14: 2-3}.
NOTA – Sia la mente che il corpo sono influenzati dal cibo che mangiamo.
“Un cuore allegro è una buona medicina, ma uno spirito abbattuto inaridisce le ossa” {Proverbi 17: 22}.
“Ed egli disse loro: «Venite in disparte in un luogo solitario e riposatevi un po’». Poiché era tanta la gente che andava e veniva, che essi non avevano neppure il tempo di mangiare” {Marco 6: 31}.
“Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio” {Romani 12: 1}.
“Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio” {1Corinzi 10: 31}.
Temperanza cristiana
“Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con i cibi squisiti del re e con il vino che egli stesso beveva; e chiese al capo degli eunuchi di concedergli di non contaminarsi” {Daniele 1: 8}.
“E siccome Paolo parlava di giustizia, di autocontrollo e del giudizio futuro, Felice, tutto spaventato, rispose: «Per il momento va’, quando avrò opportunità, ti manderò a chiamare»” {Atti 24: 25}.
NOTA – Temperanza significa moderazione e controllo abituali nell’indulgere agli appetiti e alle passioni; in altre parole, autocontrollo.
“Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo” {Galati 5: 22}.
NOTA – “La temperanza mette legna nel fuoco, cibo nel barile, farina nella tinozza, soldi nella borsa, credito nel paese, contentezza in casa, vestiti addosso e vigore nel corpo” (Benjamin Franklin).
“Anche voi per questa stessa ragione, usando ogni diligenza, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza l’auto-controllo, all’autocontrollo la perseveranza, alla perseveranza la pietà, alla pietà l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore” {2 Pietro 1:5-7}.
NOTA – La temperanza è giustamente messa qui come ordine. La conoscenza è un prerequisito per la temperanza, e la temperanza per la pazienza. È molto difficile per una persona intemperante essere paziente.
“Ora, chiunque compete nelle gare si autocontrolla in ogni cosa; e quei tali fanno ciò per ricevere una corona corruttibile, ma noi dobbiamo farlo per riceverne una incorruttibile” {1Corinzi 9: 25}.
“anzi disciplino il mio corpo e lo riduco in servitù perché, dopo aver predicato agli altri, non sia io stesso riprovato” {1Corinzi 9: 27}.
“Non si addice ai re, o Lemuel, non si addice ai re bere vino né ai principi desiderare bevande inebrianti, perché bevendo non dimentichino la legge e non distorcano il diritto di tutti gli afflitti” {Proverbi 31: 4-5}.
“L’Eterno parlò ancora ad Aaronne, dicendo: «Non bevete vino né bevande inebrianti, né tu né i tuoi figli, quando entrerete nella tenda di convegno, affinché non abbiate a morire; sarà una legge perpetua per tutte le vostre generazioni, perché possiate distinguere tra il santo e il profano, tra l’impuro e il puro»” {Levitico 10: 8-10}.
“E non vi inebriate di vino, nel quale vi è dissolutezza, ma siate ripieni di Spirito” {Efesini 5: 18}.
NOTA – Il pericolo nell’indulgenza di cibi stimolanti e bevande è che creano un appetito e una sete innaturali. Quindi portando all’eccesso, sia il cibo che le bevande, dovrebbero essere nutrienti e non stimolanti.
“Beato te, o paese, il cui re è di stirpe nobile, e i cui principi pranzano al tempo giusto, per ristorare le forze e non per ubriacarsi!” {Ecclesiate 10: 17}.
“Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con i cibi squisiti del re e con il vino che egli stesso beveva; e chiese al capo degli eunuchi di concedergli di non contaminarsi” {Daniele 1: 8} (Vedi Giudici 13: 4).
“Ti prego, metti alla prova i tuoi servi per dieci giorni, e ci siano dati legumi per mangiare e acqua per bere” {Daniele 1: 12}.
“Al termine dei dieci giorni il loro aspetto appariva più bello e avevano una carnagione più piena di tutti i giovani che avevano mangiato i cibi squisiti del re” {Daniele 1: 15}.
“Alla fine del tempo stabilito dal re perché quei giovani gli fossero condotti, il capo degli eunuchi li condusse davanti a Nebukadnetsar. Il re parlò con loro ma fra tutti loro non si trovò nessuno come Daniele, Hananiah, Mishael e Azaria; perciò essi furono ammessi al servizio del re. E su ogni argomento che richiedeva sapienza e intendimento e intorno ai quali il re li interrogasse, li trovò dieci volte superiori a tutti i maghi e astrologi che erano in tutto il suo regno” {Daniele 1: 18-20}.
“Guai a chi dà da bere al suo prossimo, porgendo a lui la propria bottiglia, e lo ubriaca per guardare la sua nudità!” {Abacuc 2: 15}.
“Ma ora vi ho scritto di non mescolarvi con chi, facendosi chiamare fratello, sia un fornicatore, o un avaro o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un ladro; con un tale non dovete neppure mangiare” {1Corinzi 5: 11}.
“Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio” {1 Corinzi 6: 9-10} (Vedi Apocalisse 21: 27).
“Ora il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l’intero vostro spirito, anima e corpo siano conservati irreprensibili per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo” {1 Tessalonicesi 5: 23}.
NOTA – Per notevoli esempi di astinenza totale nella Bibbia, vedere la moglie di Manoah, la madre di Sansone (Giudici 13: 4, 12-14); Anna, la madre di Samuele (1 Samuele 1: 15); i Recabiti (Geremia 35: 1-10); e Giovanni Battista (Luca 1: 13-15).
I mali dell’intemperanza
“Per chi sono gli «ahi», per chi gli «ahimè»? Per chi le liti, per chi i lamenti? Per chi le ferite senza ragione? Per chi gli occhi rossi? Per quelli che si soffermano a lungo presso il vino, per quelli che vanno in cerca di vino drogato” {Proverbi 23: 29-30}.
“Il vino è schernitore, la bevanda inebriante è turbolenta, e chiunque se ne lascia sopraffare non è saggio” {Proverbi 20: 1}.
NOTA – Tutte le bevande inebrianti sono ingannevoli. Sembrano dare forza, ma in realtà causare debolezza; sembrano creare calore, ma di fatto abbassano la temperatura generale; Essi sembrano conferire vitalità, ma in realtà distruggono la vita; sembrano promuovere la felicità, ma causano la più grande infelicità e miseria. All’intemperanza può essere attribuita gran parte del dolore del mondo.
“Non stare con i bevitori di vino né con i ghiotti e mangiatori di carne; perché l’ubriacone e il ghiottone impoveriranno e il dormiglione si vestirà di stracci” {Proverbi 23: 20-21}.
“Prostituzione, vino e mosto tolgono il senno” {Osea 4: 11}.
“Ma anche questi barcollano per il vino e vacillano per le bevande inebrianti; il sacerdote e il profeta barcollano per le bevande inebrianti, barcollano come se avessero visioni, tentennano nel pronunciare giudizi” {Isaia 28: 7}.
NOTA – “Uno degli effetti più sottili di questa droga multiforme
è produrre un desiderio per sé stesso, mentre indebolisce la volontà
che potrebbe resistere a quel desiderio” (“Alcol”, del Dr. Williams,
pagina 48).
“Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, magia, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, divisioni, sette, invidie, omicidi, ubriachezze, ghiottonerie e cose simili a queste, circa le quali vi prevengo, come vi ho già detto prima, che coloro che fanno tali cose non erediteranno il regno di Dio” {Galati 5: 19-21}.
“Per chi sono gli «ahi», per chi gli «ahimè»? Per chi le liti, per chi i lamenti? Per chi le ferite senza ragione? Per chi gli occhi rossi? Per quelli che si soffermano a lungo presso il vino, per quelli che vanno in cerca di vino drogato” {Proverbi 23: 29-30}.
NOTE – Vengono così descritti gli effetti dei liquori alcolici
nell’American Prohibition Year Book per il 1912, pagine 26-27:
“Sull’individuo, liquori alcolici fermentati, infusi o distillati, sono velenosi e aumentando notevolmente il rischio di insorgenza di malattie fatali. L’indebolimento sconvolge l’intelletto, inquinando gli affetti, indurendo il cuore e corrompendo i costumi, lasciando in eredità ai posteri la degenerazione del carattere fisico e morale”.
“Nella famiglia, è un disturbatore e distruttore della pace, prosperità e felicità; in questo modo perciò viene rimosso il sicuro fondamento di un buon governo, di una prosperità nazionale e del benessere generale”.
“Sulla Comunità, produce demoralizzazione, vizio e malvagità, contrastando l’efficacia degli sforzi religiosi e di tutti i mezzi per l’elevazione intellettuale, la purezza morale, sociale, la felicità e il bene eterno dell’umanità”.
“Sullo Stato, promuove il crimine e il pauperismo, paralizza la parsimonia e l’industria, corrompendo la politica, la legislazione e l’esecuzione delle leggi”.
“L’alcol tende a distruggere le forme superiori delle cellule, quelle direttamente interessate con i processi vitali, in particolare le delicate cellule cerebrali, e sostituirle con inutile e dannoso tessuto connettivo, o ciò che è comunemente noto come tessuto cicatriziale. Statistiche affidabili dimostrano che il totale astemio ha un vantaggio di almeno ventuno per cento sul bevitore moderato”.
“La progenie degli alcolisti mostra una vitalità compromessa del carattere più radicato, come deformità, nevrosi, che possono assumere forme gravi di corea, convulsioni infantili, epilessia o idiozia” (“Alcol” pagina 44).
Un Lord [signore], capo della giustizia in Inghilterra dichiarò: “Se indaghiamo, nove su dieci dei crimini in Inghilterra e in Galles potrebbero essere ricondotti ad alcolici”.
Essendo un veleno di primo rango, il suo uso è altamente dannoso.
NOTE – “Il tabacco è il veleno più sottile conosciuto dai chimici dopo il micidiale acido prussico” (M. Orfila, presidente dell’Accademia Medica, Parigi).
“Il tabacco è un grave male nelle nostre scuole e università, fa impallidire
corpo e mente” (Dott. Willard Parker).
“Non esiterò a dire che il tabacco per i giovani è malvagio e solo malvagio; sia per il fisico, la mente che per la morale” (Edward Hitchcock, dell’Amherst College).
“L’uso di liquori inebrianti da parte degli uomini e l’uso di sigarette da parte dei ragazzi, sta creando una razza di deboli di mente, cittadini malsani e privi di valore” (John Wanamaker).
“Potremmo anche andare al manicomio per assumere i nostri uomini che sarebbe
come assumere fumatori di sigarette” (Il defunto E. H. Harriman, magnate delle ferrovie).
“Le sigarette stanno rovinando i nostri figli, mettendo in pericolo le loro vite, sminuendo i loro intelletti e rendendoli criminali in poco tempo. I ragazzi che li usano sembrano perdere il senso del diritto, della decenza e della rettitudine” (Giudice Crane, di New York Città).
“Il fumo di sigaretta nel caso dei ragazzi paralizza in parte le cellule nervose alla base del cervello, e questo interferisce con la respirazione e l’azione del cuore. Gli organi terminali del nervo motore perdono la loro eccitabilità, accanto ai nervi del tronco, e poi il midollo spinale… Il potere della coordinazione fine è decisamente perduto” (Prof. Sims Woodhead, di Cambridge University).
“L’uso delle sigarette colpisce il sistema nervoso. Si indebolisce la forza di volontà e si distrugge la capacità del ragazzo di resistere alla tentazione; e per questo cade facilmente vittima di quelle abitudini che non solo distruggono la mente e l’anima,
ma irresistibilmente lo portano in una violazione delle leggi dello Stato” (George Torrance, sovrintendente dello Stato dell’Illinois Riformatorio).
L’uso del tabacco è demoralizzante nei suoi effetti generali, e tende a creare appetito per bevande forti. Ha avuto origine con i nativi del Nord America, gli indiani. A novembre del 1492, quando Colombo scoprì l’isola di Cuba, inviò
due marinai per esplorarla, i quali, quando tornarono, riferirono, tra molte altre strane e curiose scoperte, che i nativi portavano con sé tizzoni accesi e fumo soffiato dalle loro bocche e nasi, che sarebbe dovuto essere il modo che avevano i selvaggi di profumarsi. Loro, dopo, dichiararono di aver “visto i selvaggi nudi torcere grandi foglie insieme, e fumare come diavoli”. Originario della natura barbaria d’America, il vizio del fumo, dopo alcuni anni, è stato introdotto in Europa, ed è stato rapidamente adottato, non solo dalle classi inferiori, ma anche da quelli di alta autorità principi e nobili che partecipavano alla nuova ebbrezza. Esso da allora è diventato pressoché universale.
L’intemperanza spesso inizia in casa. Molti che non penserebbero mai di mettere sulle loro tavole vino o liquore di qualsiasi genere, li caricano di cibo che crea sete di bevande forti, con tè e caffè forti, condimenti dannosi, ricca pasticceria, cibi altamente conditi e simili.
“Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio” {1Corinzi 6: 9-10}.
La maledizione del mondo
“Or fate attenzione che talora i vostri cuori non siano aggravati da gozzoviglie, da ubriachezza e dalle preoccupazioni di questa vita, e che quel giorno vi piombi addosso all’improvviso” {Luca 21: 34}.
“Ma come fu ai giorni di Noè, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio, le persone mangiavano, bevevano, si sposavano ed erano date in moglie, fino a quando Noè entrò nell’arca” {Matteo 24: 37-38}.
Il consumo totale di liquori alcolici negli Stati Uniti per quarantadue anni (1870-1911) fu di 43.611.000.564 galloni. Il conto delle bevande degli Stati Uniti per il 1911 è stato stimato a $ 1.833.653.425, o quasi il doppio del debito nazionale. Il numero di commercianti di liquori negli Stati Uniti nel 1910 era 255.765, o più di un quarto di milione. Il capitale investito nella produzione di liquori negli Stati Uniti nel 1850 era inferiore a $ 10.000.000. Nel 1910, sessant’anni dopo, era aumentato a oltre $ 770.000.000, oltre il 7.700%. Le entrate interne totali percepite dagli Stati Uniti per liquori per quarantanove anni, ovvero dal 1863 al 1911, fu $ 5.245.916.047,01.
L’uso di whisky, birra, sigari e sigarette negli Stati Uniti è aumentato enormemente nel 1912. Durante i tre mesi di luglio, agosto e settembre di quest’anno
da soli sono stati utilizzati 33.150.000 galloni di whisky, un aumento di 450.000 galloni nel corrispondente periodo dell’anno scorso; Furono bevuti 19.800.000 barili di birra, un incremento di 320.000 barili rispetto agli stessi mesi del 1911; Sono stati fumati 1.950.000.000 di sigari, un consumo record; e sono state consumate più di 3.800.000.000 di sigarette, un aumento di 1.000.000.000 rispetto allo stesso periodo del precedente anno.
Parlando di intemperanza in Gran Bretagna, gli inglesi affermano: “Grazie ai nostri birrai e pubblicani, e grazie alla collaborazione dei magistrati che li autorizzano, e il consenso del chiesa cristiana che permette al traffico di liquori di continuare, abbiamo:
1.000.000 di poveri che pagano per aver bevuto,
100.000 criminali in prigione per l’alcol,
50.000 pazzi nei manicomi per l’alcol,
60.000 morti all’anno per alcol e
un esercito permanente di: 60.000 ubriaconi accertati”.
L’enorme portata dell’industria della birra nel mondo all’ora attuale è indicata dalla seguente tabella preparata nel 1903 da Gambrinus, di Vienna:
Germania 18,230
Regno Unito 5,547
America e Australia 2,210
Austria-Ungaria 1,436
Belgio 3,319
Francia 3,360
Russia 920
Svezia 250
Danimarca 370
Svizzera 228
Paesi Bassi 372
Altri Paesi 260
Totale 36.502
La quantità di birra prodotta da questi 36.502 birrifici è stimato a ben oltre 150.000.000 di barili all’anno. Totale complessivo: 10,807,310,170 galloni (Annuario americano del proibizionismo, 1912).
NOTE – “Il succo d’uva ha ucciso più persone della mitraglia” (Spurgeon).
“Oh, se gli uomini si mettessero in bocca un nemico, per rubare via i loro cervelli!” (Shakespeare).
“Il traffico di alcolici è il più degradante e rovinoso di tutte le occupazioni umane” (William McKinley).
“Tutta la sua storia è scritta in lacrime e sangue” (Robert J.Burdette).
“In ogni comunità funzionano sempre tre cose insieme, il grog-shop, la prigione e il patibolo, e la trinità infernale” (Henry Ward Beecher).
“Dammi una popolazione sobria, che non sprechi i loro guadagni in bevanda forte, e saprò dove trovare le mie entrate” (William E. Gladstone).
“Ho esaminato mille case di lavoratori d’Europa; Non so quanti in questo paese. In ogni caso, per quanto mi riguarda, l’ubriachezza era il fondo della miseria” (Carroll D. Wright, ex Commissario del lavoro, Stati Uniti).
“Il traffico di liquori è un mostro dalla testa di idra, che, con energia incessante e instancabile, spreca la sostanza dei poveri, fabbrica tasse gravose per il pubblico,
monopolizza il tempo dei tribunali, riempie le carceri, i penitenziari e manicomi, terrorizza donne e bambini indifesi, e si fa beffe della legge” (Gen. Nelson A. Miles).
“Non ho simpatia per l’affermazione, così spesso fatta, a cui hanno contribuito la produzione e la vendita di liquori per lo sviluppo industriale della nazione. Anzi,
credo che il liquore abbia contribuito di più al deterioramento morale, intellettuale e materiale delle persone, e ha portato più miseria a donne e bambini indifesi, di qualsiasi altro agente nella storia dell’umanità” (Giovanni Mitchell, vicepresidente della Federazione americana del lavoro).
“Il saloon è il nemico mortale della pace e dell’ordine, il saccheggiatore dell’uomo e terrore delle donne, la nuvola che ombreggia il volto dei bambini, il demone che ha scavato più tombe e mandato in giudizio più anime non consacrate di tutte le piaghe che hanno devastato la vita dopo le piaghe d’Egitto, o tutte le guerre da quando Giosuè resistete davanti a Gerico” (Henry W. Grady).
Cosa contiene un barile di whisky
Un barile di mal di testa, di angosce, di guai;
Un barile di maledizioni;
Un barile di dolore per una moglie amorevole e stanca;
Un barile di conflitto;
Un barile di inutile rimpianto;
Un barile di preoccupazioni;
Un barile di debiti;
Un barile di fame, di veleno, di dolore;
Un barile di speranze vane;
Un barile di povertà, rovina e rovina;
Un barile di lacrime che scorrono nella notte;
Un barile di crimine;
Un barile di gemiti;
Un barile dei gemiti più pietosi degli orfani;
Un barile di serpenti che sibilano al loro passaggio;
Un barile di falsità;
Un barile di grida che escono dalle labbra del maniaco mentre muore!
Ammonizioni scritturali
“perché l’ubriacone e il ghiottone impoveriranno e il dormiglione si vestirà di stracci” {Proverbi 23: 21}.
“Guai a quelli che si alzano al mattino presto per correre dietro a bevande inebrianti e si attardano fino a sera finché il vino li infiammi!” {Isaia 5: 11}.
“Nei loro banchetti vi è la cetra, l’arpa, il tamburello, il flauto e il vino, ma non prestano attenzione all’opera dell’Eterno e non considerano ciò che ha fatto con le sue mani” {Isaia 5: 12}.
“L’Eterno parlò ancora ad Aaronne, dicendo: «Non bevete vino né bevande inebrianti, né tu né i tuoi figli, quando entrerete nella tenda di convegno, affinché non abbiate a morire; sarà una legge perpetua per tutte le vostre generazioni” {Levitico 10: 8-9}.
“Non si beve più vino con canti, la bevanda inebriante è amara per i suoi bevitori” {Isaia 24: 9}.
“Non si addice ai re, o Lemuel, non si addice ai re bere vino né ai principi desiderare bevande inebrianti” {Proverbi 31: 4}.
“Guai alla corona di superbia degli ubriachi di Efraim e al fiore appassito della sua gloriosa bellezza che sta sul capo della fertile valle di quelli sopraffatti dal vino!” {Isaia 28: 1}.
“Chi ama il piacere sarà nell’indigenza, chi ama il vino e l’olio non arricchirà” {Proverbi 21: 17}.
“perché l’ubriacone e il ghiottone impoveriranno e il dormiglione si vestirà di stracci” {Proverbi 23: 21}.
“Guai a chi dà da bere al suo prossimo, porgendo a lui la propria bottiglia, e lo ubriaca per guardare la sua nudità!” {Abacuc 2: 15}.
“Guai ai campioni nel bere il vino e abili nel mescolare bevande inebrianti” {Isaia 5: 22}.
“E non vi inebriate di vino, nel quale vi è dissolutezza, ma siate ripieni di Spirito” {Efesini 5: 18}.
“Il vino è schernitore, la bevanda inebriante è turbolenta, e chiunque se ne lascia sopraffare non è saggio” {Proverbi 20: 1}.
“Per chi sono gli «ahi», per chi gli «ahimè»? Per chi le liti, per chi i lamenti? Per chi le ferite senza ragione? Per chi gli occhi rossi?” {Proverbi 23: 29}.
“Per quelli che si soffermano a lungo presso il vino, per quelli che vanno in cerca di vino drogato” {Proverbi 23: 30}.
“Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nella coppa e va giù così facilmente!” {Proverbi 23: 31}
“Alla fine esso morde come un serpente e punge come un basilisco” {Proverbi 23: 32}.
“Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio” {1Corinzi 6: 9-10}.
“Perciò ora guardati dal bere vino o bevanda inebriante, e dal mangiare alcuna cosa impura” {Giudici 13: 4}.
“Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi?” {1 Corinzi 6: 19}.
“Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio” {1Corinzi 6: 20}.
“Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutte le cose alla gloria di Dio” {1 Corinzi 10: 31}.
La vera riforma della temperanza
“Ammaestra il fanciullo sulla via da seguire, ed egli non se ne allontanerà neppure quando sarà vecchio” {Proverbi 22: 6}.
“E Dio disse: «Ecco io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra e ogni albero che abbia frutti portatori di seme; questo vi servirà di nutrimento»” {Genesi 1: 29}.
NOTA – In altre parole, verdure, cereali, frutta e noci.
NOTA – Da ciò è evidente che il cibo carneo non era incluso nella dieta originale prevista per l’uomo, ma che a causa delle condizioni mutate risultanti dalla caduta e dall’alluvione, il suo uso era consentito.
Quelle chiamate impure (Vedi Levitico 11; Deuteronomio 14).
“L’Eterno disse a Mosè: «Ecco, io farò piovere per voi del pane dal cielo; e il popolo uscirà e raccoglierà ogni giorno la provvista del giorno, perché io lo voglio mettere alla prova per vedere se camminerà o no secondo la mia legge” {Esodo 16: 4}.
“E i figli d’Israele mangiarono la manna per quarant’anni, finché arrivarono in un paese abitato; mangiarono la manna finché giunsero ai confini del paese di Canaan” {Esodo 16: 35}.
“Servite all’Eterno, il vostro DIO, ed egli benedirà il tuo pane e la tua acqua; ed io allontanerò la malattia di mezzo a te” {Esodo 23: 25}.
“e fece uscire il suo popolo con argento e oro, e non vi fu alcuno fra le sue tribù che vacillasse” {Salmi 105: 37}.
Dentro casa.
NOTA – A meno che i padri e le madri non pratichino la temperanza, loro non possono aspettarsi che i propri figli lo facciano.
“Nessuno disprezzi la tua giovinezza, ma divieni esempio ai fedeli nella parola, nella condotta, nell’amore, nello Spirito, nella fede e nella castità” {1Timoteo 4: 12}.
“Guai a chi costruisce una città con il sangue e fonda una città con l’iniquità!” {Abacuc 2: 12}.
NOTA – In tutti i ceti sociali e le relazioni della vita, sia in casa, nella professione medica, sul pulpito o nell’assemblea legislativa, gli uomini dovrebbero sostenere la temperanza. Concedere una licenza per il traffico di alcolici è legalizzarlo e favorirlo. Non può esistere né prosperare senza il patrocinio di ogni nuova generazione, un grande numero dei quali deve necessariamente rovinarsi, corpo, anima, e spirito, affinché lo Stato riceva denaro da una tale fonte, pertanto, deve essere altamente riprovevole. Questa pratica è stata opportunamente paragonata a un padre che cattura squali adescando il suo gancio con i suoi stessi figli.
“In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non morranno prima d’aver visto il Figlio dell’uomo venire nel suo regno” {Matteo 16:28}. [758] [759]
Il regno della gloria
“… Ecco, il tuo re viene a te…” {Zaccaria 9:9}.
NOTE – In questa rappresentazione in miniatura del regno di Cristo, come nel Suo ingresso trionfale a Gerusalemme {Matteo 21:1-9}, Cristo apparve come Re; Mosè {Giuda 9} rappresentava i santi dormienti che sarebbero risuscitati alla venuta di Cristo, ed Elia {2 Re 2:11} i santi viventi che saranno presi in cielo.
5. Per quale scopo Cristo verrà di nuovo? [760]
“… per essere glorificato nei suoi santi…” {2 Tessalonicesi 1:10}.
6. Di cosa parleranno i santi?
“Essi parleranno della gloria del tuo regno e racconteranno della tua potenza” {Salmi 145:11}.
L’eredità dei santi
“… Noi siamo arrivati nel paese dove ci hai mandato; vi scorre veramente latte e miele, e questi sono i suoi frutti” {Numeri 13:27}.
“Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” {Giovanni 3:16}.
Promesse al vincitore
“Chi vince erediterà tutte le cose…” {Apocalisse 21:7}.
NOTE – In {Giovanni 5:4} ciò che dobbiamo vincere viene chiamato “il mondo” e in {1 Giovanni 2:15-17} le cose di cui consiste “il mondo” sono descritte come la concupiscenza della carne, la concupiscenza dell’occhio e l’orgoglio della vita.
(a) “… a chi vince io darò da mangiare dell’albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio” {Apocalisse 2:7}.
(b) “… chi vince non sarà certamente colpito dalla seconda morte” {Apocalisse 2:11}.
(c) “… a chi vince io darò da mangiare della manna nascosta, e gli darò una pietruzza bianca, e sulla pietruzza sta scritto un nuovo nome che nessuno conosce, se non colui che lo riceve” {Apocalisse 2:17}.
(d) “A chi vince e ritiene fino alla fine le opere mie, darò potestà sulle nazioni; ed egli le governerà con uno scettro di ferro ed esse saranno frantumate come vasi d’argilla, come anch’io ho ricevuto autorità dal Padre mio; e darò a lui la stella del mattino” {Apocalisse 2:26-28}.
(e) “Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli” {Apocalisse 3:5}.
(f) “Chi vince io lo farò una colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non uscirà mai piú fuori; e scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il mio Dio, e il mio nuovo nome” {Apocalisse 3:12}.
(g) “A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul suo trono” {Apocalisse 3:21}.
NOTE – Ecco le promesse estremamente grandi e preziose fatte al vincitore, otto in numero. Abbracciano ogni cosa: vita eterna, salute, felicità e una casa eterna. Cosa si potrebbe chiedere di più? [764]
In cielo non ci sarà alcuna separazione, nessun dolore da sopportare, nessuna fronte logora, nessun sospiro, nessun capello argentato, nessuna morte che ci strappi i nostri cari, nessuna onda rabbiosa, nessun mare, nessuna marea insidiosa.
In cielo non ci sarà sete, né grido per il pane. Non c’è anima che non sappia dove posare il capo, nessuno che senta la gelida esplosione dell’inverno, perché lì le tempeste violente saranno tutte passate.
In paradiso non ci sarà fatica senza ricompensa e nessun edificio per un giorno breve ed effimero. Per tutte le gioie che gli antichi profeti hanno raccontato, ci vorranno secoli infiniti per manifestarsi.
In cielo non ci sarà più un gruppo di pellegrini stanchi, nessun cercatore di una terra migliore e più giusta, perché tutti coloro che raggiungono quella riva beata e felice, non piangeranno né sospireranno, né desidereranno di più. [765]
I sudditi del regno
“… ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri” {Matteo 25:32}.
NOTE – Israele significa “principe” o “colui che prevale davanti a Dio”.
NOTE – In altre parole, i discendenti di Giacobbe, nipote di Abramo, erano conosciuti come le dodici tribù di Israele. [766]
“… che sono Israeliti, dei quali sono l’adozione, la gloria, i patti, la promulgazione della legge, il servizio divino e le promesse; dei quali sono i padri e dai quali proviene secondo la carne il Cristo che è sopra tutte le cose…” {Romani 9:4-5}.
“Non tutti quelli che sono d’Israele sono Israele. E neppure perché sono progenie di Abrahamo sono tutti figli; ma: «In Isacco ti sarà nominata una progenie». Cioè, non i figli della carne sono figli di Dio, ma i figli della promessa sono considerati come progenie” {Romani 9:6-8}.
NOTE – A causa dell’incredulità, molti Israeliti caddero nel deserto e non gli fu permesso di entrare nella terra promessa {Numeri 14:27-33} e {Deuteronomio 1:34-36}.
“Egli le rispose, dicendo: «Non è cosa buona prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini»” {Matteo 15:26}.
NOTE – Con la sua fede persistente, questa donna, pur essendo cananea, dimostrò di essere davvero una vera figlia di Abraamo. [768]
NOTE – Da tutto ciò è chiaro che, se gli ebrei come nazione non avessero rifiutato Cristo, avrebbero comunque mantenuto la preminenza come figli di Dio e come Suoi portatori di luce nel mondo. Ma a causa di questo rifiuto, furono respinti come popolo peculiare di Dio; altri ne presero il posto ed ora portano lo stesso nome di Israele, come coloro che lo ricevettero per primi.
NOTE – Se, per essere salvati, i Gentili devono diventare Israeliti come viene affermato ovunque, allora quando si convertono dalle loro vie, certamente devono avere fede in Cristo e la loro vita deve conformarsi alla legge morale che Dio ha dato a Israele… La scrittura della legge nel cuore è una delle disposizioni del nuovo patto con il vero Israele (Vedi Geremia 31:31-34; Ebrei 8:8-12). [769]
“Il muro della città aveva dodici fondamenti, e su quelli erano i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello” {Apocalisse 21:14}.
NOTE – Questa città, la Nuova Gerusalemme, sarà per tutte le nazioni dei salvati; eppure, tutti coloro che vi entreranno, entreranno per porte sulle quali sono scritti i nomi delle dodici tribù d’Israele, da cui è evidente che i salvati apparterranno a Israele. Il nome Israele sarà perpetuato nel nuovo stato terrestre, e ciò è molto appropriato per il suo significato. Tutti coloro che condivideranno quella futura casa, saranno vincitori presso Dio (Vedi Apocalisse 3:12; Apocalisse 21:7).
Cristo riconobbe questa divisione dei salvati in dodici nazioni, scegliendo i Suoi apostoli. Ne scelse dodici. Lo riconobbe di nuovo quando disse ai dodici: “Voi che mi avete seguito, nella rigenerazione, quando il Figlio dell’uomo siederà sul trono della sua gloria, anche voi sederete su dodici troni, giudicando le dodici tribù d’Israele” {Matteo 19:28}. E lo riconobbero gli stessi apostoli, dopo la risurrezione e l’ascensione di Cristo, quando, al posto di Giuda caduto, ne nominarono un altro, per preservare il numero corretto di dodici. [770]
Vita eterna
“Chi crede nel Figlio ha vita eterna…” {Giovanni 3:36}.
NOTE – Accettando Cristo, il credente riceve «quella vita eterna che era presso il Padre, e conserva questa vita eterna finché Cristo dimora nel cuore, mediante la fede. Questo dono meraviglioso può andare perduto se non si mantiene la fede ferma su Cristo. Alla risurrezione viene conferita l’immortalità a coloro che si sono addormentati in Cristo, e così il possesso della vita eterna diventa un’esperienza permanente.
Fatica qui ancora un po’, perché la tua ricompensa ti attende lassù; non abbassarti nella tristezza o nella paura, sotto la verga che ti viene inviata con amore. Quanto più profonda è la ferita del nostro spirito, tanto più dolce sarà il balsamo del cielo per la guarigione. [771] [772]
La casa dei salvati
“… i santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, per l’eternità ” {Daniele 7:18}.
1. Per quale scopo è stata creata la terra?
“Poiché così dice l’Eterno che ha creato i cieli, egli, il DIO che ha formato la terra e l’ha fatta; egli l’ha stabilita, non l’ha creata informe ma l’ha formata perché fosse abitata…” {Isaia 45:18}.
NOTE – L’uomo fu sopraffatto da Satana nel giardino dell’Eden, e lì consegnò se stesso e i suoi beni nelle mani del suo rapinatore.
NOTE – La “torre del gregge” è Cristo. [773]
NOTE – Tale eredità non può essere realizzata in questa vita, perché qui i veri mansueti generalmente hanno poche cose buone della terra.
NOTE – Come mostrato nella lettura su “Il Millennio”, pagina 355, alla venuta di Cristo i malvagi viventi moriranno e i santi saranno portati in cielo per dimorare con Lui mille anni, finché i malvagi di tutte le età non saranno giudicati e verrà il momento della loro distruzione e della purificazione della terra mediante i fuochi dell’ultimo giorno. In seguito, la terra sarà nuovamente formata e l’uomo, redento dal peccato, sarà restituito al suo dominio originario. [775]
NOTE – Immagina la casa dei salvati; per quanto bella possa essere, ricorda che sarà più gloriosa di quanto la nostra più brillante immaginazione possa concepire. Vedi {1 Corinzi 2:9}. [778]
La Nuova Gerusalemme
“… aspettava la città che ha i fondamenti…” {Ebrei 11:10}.
NOTE – La misura attorno ad essa, come implicano le parole lunghezza e larghezza, secondo l’antica consuetudine di misurare le città, è di 12.000 stadi. Ciò equivale a 1.500 miglia, 375 miglia su ciascun lato, formando un quadrato perfetto. L’area di questa città è quindi di 140.625 miglia quadrate, o 90.000.000 di acri, o 3.920.400.000.000 di piedi quadrati. Concedendo 100 piedi quadrati a persona, o uno spazio di dieci piedi quadrati, la città conterrebbe 39.204.000.000 di persone, ovvero ventisei volte l’attuale popolazione del globo. [780]
NOTE – Centoquarantaquattro cubiti equivalgono a 216 piedi.
NOTE – Le ultime revisioni inglesi e americane riportano questo: “Beati coloro che lavano le loro vesti…”. Il risultato è lo stesso, poiché coloro che lavano le loro vesti cessano di peccare e quindi osservano i comandamenti di Dio. [781]
NOTE – L’albero della vita, che Adamo perse a causa della trasgressione, deve essere restaurato da Cristo. L’accesso ad esso è una delle promesse fatte al vincitore {Apocalisse 2:7}. Il fatto che porti dodici tipi di frutti, uno nuovo ogni mese, suggerisce una ragione per cui nella nuova terra “di novilulio in novilunio”, così come “di sabato in sabato”, ogni carne deve venire davanti a Dio per adorare, come affermato in {Isaia 66:22-23}. [782]
Il conflitto è finito
“E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi…” {Apocalisse 21:4}.
“E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte né cordoglio né grido né fatica, perché le cose di prima son passate” {Apocalisse 21:4}.
“E qui non ci sarà alcuna maledizione…” {Apocalisse 22:3}.
Dal Paradiso perduto al Paradiso restaurato
“E tu, torre del gregge roccaforte della figlia di Sion, a te verrà, proprio a te verrà l’antico dominio…” {Michea 4:8}. [785]
Delizie eterne
“Non costruiranno più perché un altro vi abiti… e i miei eletti godranno a lungo dell’opera delle loro mani” {Isaia 65:22}.
“Poiché ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra, e le cose di prima non si ricorderanno più e non verranno più in mente” {Isaia 65:17}.
Il gioco della vita, in corso
“Lottiamo… contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti” {Efesini 6:12}.
In queste tre bellissime immagini che illustrano il gioco della vita, Satana, il principe delle tenebre, è rappresentato mentre gioca con l’uomo per la sua anima.
La scena scelta è un’ampia volta, il cui arco è impreziosito da mostri a forma di lucertola, che aderiscono strettamente ai due pilastri, lungo i quali sembrano strisciare. Sul lato sinistro dell’immagine, vicino a Satana, c’è un leone a bocca aperta pronto a divorare la sua vittima alla prima occasione.
La superficie superiore di un sarcofago si trasforma in una scacchiera, accanto alla quale siede l’uomo, con la testa appoggiata sulla mano e il volto pieno di attenta riflessione su quali mosse dovrebbe fare dopo.
Di fronte a lui c’è Satana, seduto, con il mento appoggiato sulla mano, i capelli e la barba irti selvaggiamente e ogni lineamento esprime intenzioni astute e la determinazione a osservare ogni mossa, a trarre vantaggio da ogni errore e a vincere, se possibile.
Sotto l’arco, sullo sfondo, si trova un’adorabile forma di angelo che non viene notata da nessuno dei giocatori, ma osserva attentamente l’avanzamento del gioco. [788]
Il gioco della vita, perduto
“Che gioverà infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua?” {Marco 8:36}.
Qui vediamo i risultati della partita persa: Satana è stato vittorioso. Con uno sguardo selvaggio e orribile e una presa mortale, ha afferrato la sua vittima. In trionfo indica i segni sicuri, ma raccapriccianti, della morte: i teschi e le ossa incrociate. Tra fumo e fiamme, la mano della Morte si alza per colpire l’uomo con il suo dardo avvelenato.
Nella tristezza e nella disperazione l’uomo siede, con il volto coperto, e piange la sua sconfitta. La sua speranza è scomparsa; non conosce pace; sente la stretta gelida del suo nemico vincitore. Con profondo rammarico, ora riflette sulla sua perdita di fede, sulla sua negligenza nella preghiera e sul suo fallimento nello studio e nel seguire la sua Guida. La vita, con le sue opportunità per guadagnare la vita futura, è stata sprecata, e ora, quando è troppo tardi per fare ammenda, vede le sue mosse fatali e i suoi grandi errori.
Le figure sul muro hanno cambiato volto e sembrano pronte a balzare sull’uomo condannato e indifeso. Anche il leone è diventato più feroce ed è assetato del suo sangue, mentre l’angelo si allontana tristemente dalla scena e piange. [789]
Il gioco della vita, vinto
“Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede” {2 Timoteo 4:7}.
Nella scena conclusiva di questa rappresentazione allegorica del conflitto dell’uomo con le potenze delle tenebre, abbiamo raffigurato il felice esito di una vita cristiana fedele.
Satana è stato sconfitto e se n’è andato. Il leone addormentato, la Parola aperta, la croce e la corona, parlano tutti di vittoria.
Invece di sedersi nel dolore e nel lutto per la sconfitta, l’uomo, con sguardo allegro e cuore grato, alza gli occhi verso il cielo e si rallegra di aver incontrato e sconfitto il suo nemico mortale.
Al posto dei brutti mostri sul muro, si vedono cherubini, con corone di alloro pronte da porre sulla fronte del vincitore, mentre l’angelo, con gioiosa soddisfazione, indica al vincitore la sua grandissima ricompensa.
Questo è il gioco a cui tutti, coscienti o meno, stanno giocando. Quale sarà l’esito in ciascun caso, dipende da come ognuno affronta e combatte giorno dopo giorno la battaglia della vita. Tutti potranno essere vincitori, se lo vorranno.
“Custodisci il tuo cuore con ogni cura, perché da esso sgorgano le sorgenti della vita” {Proverbi 4:23}.
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