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Progresso di Lettura:
CURA DELLA MENTE – Ellen G. White
Capitolo 18 del libro “The ministry of healing”
Traduzione: Comitato Raw Truth
La relazione che esiste tra la mente e il corpo è molto intima.
Quando ne viene colpito uno, l’altro ne risente.
La condizione della mente influenza la salute in misura molto maggiore di quanto molti realizzino. Molte delle malattie di cui soffrono gli uomini sono il risultato della depressione mentale.
Il dolore, l’ansia, il malcontento, il rimorso, il senso di colpa, la sfiducia, tutti tendono ad abbattere le forze vitali e ad invitare la rovina e la morte.
A volte la malattia viene prodotta e spesso è fortemente aggravata proprio dall’immaginazione. Molti sono invalidi permanenti; loro potrebbero star meglio se solo si convincessero del fatto che devono convivere con la loro malattia. Molti credono che ogni minima esposizione causerà loro una malattia e quest’effetto si verifica proprio perché è immaginato. Molti muoiono a causa di malattie le cui cause sono interamente immaginarie.
Coraggio, speranza, fede, simpatia, amore promuovono la salute e prolungano la vita. Una mente soddisfatta e uno spirito allegro sono salute per il corpo e forza per l’anima. “Un cuore allegro è una buona medicina, ma uno spirito abbattuto inaridisce le ossa” {Proverbi 17: 22}.
Nel trattamento dei malati non si deve trascurare l’effetto dell’influenza mentale. Giustamente utilizzato, questo approccio, offre uno dei mezzi più efficaci per combattere la malattia. [242]
C’è, tuttavia, una forma di cura mentale che rappresenta uno degli strumenti più efficaci del male. Attraverso questa cosiddetta scienza, una mente viene portata sotto il controllo di un’altra in modo che l’individualità del più debole si fonda in quella della mente più forte. Una persona utilizza la sua volontà su un altro. Quindi si afferma che il corso dei pensieri può essere cambiato, che gli impulsi che danno salute possono essere impartiti e ai pazienti può essere permesso di resistere e superare la malattia.
Questo metodo di cura è stato impiegato da persone che ignoravano la sua vera natura e tendenza e che credevano che fosse un mezzo di beneficio per i malati.
Ma questa cosiddetta scienza si basa su falsi principi ed è estranea alla natura e allo spirito di Cristo. Non conduce a Colui che è la vita e la salvezza. Colui che attrae le menti a se stesso le porta a separarsi dalla vera Fonte della loro forza.
Non è lo scopo di Dio quello che ogni essere umano dovrebbe cedere la sua mente e volontà al controllo di un’altro diventando uno strumento passivo nelle sue mani. Nessuno deve annullare la sua individualità in quella di un’altro. Non deve guardare a nessun essere umano come fonte di guarigione. La sua dipendenza deve essere in Dio. Nella dignità della sua umanità, donatagli da Dio, egli deve essere controllato da Dio stesso, non da alcun’altra intelligenza umana.
Dio desidera mettere gli uomini in relazione diretta con se stesso. Nei suoi rapporti con gli esseri umani Dio ha stabilito il principio della responsabilità personale. Egli cerca di incoraggiare un senso di dipendenza personale e di impressionare il bisogno di una guida personale. Desidera portare l’umano in associazione con il divino, affinché gli uomini possano essere trasformati nella sua somiglianza divina. Satana lavora per contrastare questo scopo. Cerca di incoraggiare la dipendenza dagli uomini. Quando le menti sono allontanate da Dio il tentatore può portarle sotto il suo dominio. Lui può controllare l’umanità. [243]
La teoria della mente che controlla un’altra mente è stata originata da Satana che, presentandosi come il capo che guida, introduce una filosofia umana che sostituisca quella divina. Tra tutti gli errori che si sono affermati fra i professi cristiani nessuno è un inganno così pericoloso come lo è questo poiché cerca di separare l’uomo da Dio. Per quanto innocente possa apparire, se esercitata sui pazienti, tenderà alla loro distruzione e non alla loro restaurazione. Apre una porta attraverso cui Satana entrerà per impossessarsi della mente che si è arresa al controllo di un’altro.
È spaventoso il potere che così viene accordato a uomini e a donne malintenzionate. Quali opportunità offre a coloro che vivono in questo modo di sfruttare le debolezze o della semplicità degli altri! Quanti, attraverso il controllo delle menti deboli o malate, troveranno un mezzo per gratificare la passione lussuriosa o l’avidità di guadagno!
C’è qualcosa di molto più elevato per noi del potere sull’uomo. Il medico dovrebbe educare le persone a ricercare il divino. Invece di insegnare agli ammalati a dipendere dagli esseri umani, per la cura dell’anima e del corpo, dovrebbe indirizzarli a Colui che può salvare perfettamente tutti coloro che vengono a Lui. Colui che ha creato la mente dell’uomo sa di che cosa ha veramente bisogno. Dio solo è Colui che può guarire. Coloro le cui menti e corpi sono malati devono vedere in Cristo il restauratore. [244]
“Poiché io vivo, anche tu vivrai” {Giovanni 14: 19}. Questa è la vita che dobbiamo presentare agli ammalati, dicendo loro che se hanno fede in Cristo come restauratore, se cooperano con Lui, se obbediscono alle leggi della salute e si sforzano di perfezionare la loro santità nel Suo timore, Egli impartirà loro la sua vita. Quando presentiamo Cristo a loro in questo modo, stiamo impartendo un potere, una forza, che è di valore immenso; perché viene dall’alto.
Questa è la vera scienza della guarigione per il corpo e l’anima.
È necessaria una grande saggezza nell’affrontare le malattie causate dalla mente. Un cuore dolente, malato e una mente scoraggiata ha bisogno di un trattamento delicato. Molte volte alcuni problemi della vita quotidiana sono come un cancro che mangia l’anima stessa e indebolisce la forza vitale. A volte potrebbe essere che proprio il rimorso per il peccato commesso mini il fisico e squilibri la mente. È attraverso il tenero affetto che questa classe di invalidi può essere curata. Il medico dovrebbe prima di tutto ottenere la loro fiducia e quindi indirizzarli al Grande Guaritore. Se la loro fede può essere diretta verso il vero medico e se possono avere fiducia nel fatto che Lui ha iniziato ad occuparsi del suo caso, questo porterà sollievo alla mente e spesso darà salute al corpo.
La simpatia e il tatto spesso si rivelano un beneficio maggiore per gli ammalati rispetto al trattamento più abile somministrato in modo freddo e indifferente. Quando un medico arriva al letto in un modo disattento e indifferente, guarda il paziente con poca preoccupazione, esprime parole o azioni dando l’impressione che il caso non richieda molta attenzione e poi lascia il paziente a se stesso, eserciterà sicuramente sul paziente un influsso negativo. Il dubbio e lo scoraggiamento prodotti dalla sua indifferenza spesso contrastano il buon effetto dei rimedi che può prescrivere. [245]
Se i medici potessero mettersi al posto di colui il cui spirito è umiliato e la cui volontà è indebolita dalla sofferenza e che desidera ardentemente parole di simpatia e sicurezza, sarebbero meglio preparati ad apprezzare i suoi sentimenti. Quando l’amore e la compassione che Cristo manifestò per gli ammalati si combinano con la conoscenza del medico, la sua stessa presenza sarà una benedizione.
La sincerità nel trattare con un paziente lo ispira e di conseguenza si dimostra un aiuto importante per il recupero poiché ci sono medici che considerano una saggia politica quella di nascondere al paziente la natura e la causa della malattia da cui soffre. Molti, temendo di spaventare o scoraggiare un paziente affermando la verità, daranno false speranze di guarigione e addirittura permettono a un paziente di scendere nella tomba senza avvertirlo del suo pericolo.
Tutto ciò non è saggio.
Potrebbe però non essere sempre sicuro spiegare al paziente l’intera portata del suo pericolo perché ciò potrebbe allarmarlo e ritardando o addirittura impedendone il recupero. Non si può sempre dire tutta la verità a coloro i cui malanni sono in gran parte immaginari. Molte di queste persone sono irragionevoli e non sono abituate ad esercitare l’autocontrollo. Hanno fantasie peculiari e immaginano molte cose che sono false nei confronti di se stessi e degli altri. Per loro queste cose sono reali e coloro che si prendono cura di loro hanno bisogno di manifestare gentilezza costante, pazienza e tatto senza dimostrare fretta o trascuratezza. Se a questi pazienti venisse detta la verità riguardo a loro stessi, alcuni si offenderebbero, altri si scoraggerebbero. Cristo infatti disse ai suoi discepoli: “Ho ancora molte cose da dirvi, ma voi non potete sopportarle ora” {Giovanni 16: 12}. Ma anche se la verità non può essere detta in tutte le occasioni, non è mai necessario o giustificabile ingannare il prossimo. Il medico o l’infermiere non dovrebbero mai abbassarsi per tergiversare. Colui che fa ciò si mette in una posizione tale in cui Dio non potrà cooperare con lui e nel rinunciare alla fiducia dei suoi pazienti sta gettando via uno degli aiuti umani più efficaci per la loro restaurazione. [246]
Il potere della volontà non è valutato come dovrebbe essere. Fate si che la vostra volontà sia sveglia e correttamente indirizzata, essa darà energia a tutto l’essere e sarà un meraviglioso aiuto nel mantenimento della salute. Essa (la volontà) è anche una potenza nel trattamento della malattia. Esercitata nella giusta direzione, controllerebbe l’immaginazione e sarebbe un potente mezzo per resistere e superare la malattia della mente e del corpo. Con l’esercizio della forza di volontà, nel mettersi in una giusta relazione con la vita, i pazienti possono fare molto per cooperare con gli sforzi del medico per il loro recupero. Ci sono migliaia di persone che possono recuperare la salute se solo lo volessero. Il Signore non vuole che siano ammalati. Lui desidera che loro siano sani e felici; e per star bene, dovrebbero prendere solo una decisione . Spesso gli invalidi possono resistere alla malattia semplicemente rifiutando di cedere alle malattie e di stabilirsi in uno stato di inattività. Loro devono superare i loro dolori e sofferenze, lasciate quindi che si impegnino in un’occupazione utile e adatta alla loro forza. In tal modo, praticando queste attività all’aria aperta e alla luce del sole, molti di questi invalidi emaciati potrebbero recuperare salute e forza.
Per coloro che vogliono riguadagnare o preservare la salute, possiamo trovare un insegnamento importante nelle parole della Scrittura: “Non ubriacatevi di vino, nel quale vi è dissolutezza; ma siate ripieni dello Spirito” {Efesini 5: 18}. Non attraverso l’eccitazione o l’oblio prodotto da stimolanti innaturali o malsani; non attraverso l’indulgenza degli appetiti inferiori o delle passioni, si trova la vera guarigione o il vero ristoro per il corpo e l’anima. Tra gli ammalati vi sono molti che sono senza Dio e senza speranza. Soffrono di desideri non equilibrati, passioni disordinate e sono condannati dei propri rimorsi; essi stanno perdendo la presa su questa vita e non hanno alcuna prospettiva per la vita a venire. [247]
Chi si occupa dei malati non speri che i loro pazienti abbiano dei benefici nel concedere loro indulgenze frivole ed eccitanti. Queste sono state proprio la maledizione delle loro vite. L’anima affamata e assetata continuerà a soffrire la fame e la sete fino a quando cercherà di ottenere soddisfazione terrene. Coloro che bevono dalla fonte del piacere dell’ego sono ingannati. Scambiano l’ilarità per la forza e quando l’eccitazione cessa la loro ispirazione finisce e sono lasciati al malcontento e allo sconforto.
La pace duratura e il vero riposo dello spirito hanno una sola Fonte. Fu di questo che Cristo parlò quando disse: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” {Matteo 11:28}. “Vi lascio pace, io vi do la mia pace; non come il mondo dà” {Giovanni 14:27}. Questa pace non è qualcosa che Egli distingue da Se stesso. È proprio in Cristo che noi possiamo riceverla solo accogliendolo.
Cristo è la sorgente della vita. Ciò di cui molti hanno bisogno è avere una conoscenza più chiara di Lui; hanno bisogno che gli venga insegnato pazientemente, gentilmente e sinceramente come l’intero essere possa essere aperto alle agenzie di guarigione del cielo. Quando la luce solare dell’amore di Dio illumina le camere oscurate dell’anima, cesserà la stanchezza irrequieta e l’insoddisfazione, le gioie soddisfacenti daranno vigore alla mente, alla salute e all’energia del corpo.
Siamo in un mondo di sofferenza. Difficoltà, prove e dolori ci attendono lungo la strada verso la casa celeste. Ma ci sono molti che però rendono, mediante il loro pessimismo, la vita dei loro simili doppiamente pesante, lamentandosi continuamente dei loro problemi. [248]
Se incontrano avversità o delusioni, pensano che tutto andrà in rovina; che la loro è la prova più difficile di tutte e che sicuramente non riusciranno a superarla. Così portano su di sé la miseria e gettano un’ombra tutto intorno a loro. La vita stessa diventa un peso per loro. Ma non è necessario essere così. Servirà uno sforzo determinato per cambiare la corrente del loro pensiero, ma il cambiamento può essere fatto. La loro felicità, sia per questa vita che per la vita a venire, dipende dal loro modo di pensare. Lasciate che distolgano lo sguardo dall’immagine oscura, che è immaginaria, e fateli concentrare sulle benedizioni che Dio ha disseminato nel loro cammino, oltre a quello che ci viene riservato nella vita eterna.
Per ogni prova, Dio ha fornito aiuto. Quando Israele nel deserto arrivò alle acque amare di Mara, Mosè gridò al Signore. Il Signore non ha fornito qualche nuovo rimedio, ma ha richiamato l’attenzione su ciò che era a portata di mano. Un arbusto che aveva creato doveva essere gettato nella fontana per rendere l’acqua pura e dolce. Quando ciò fu fatto, la gente bevve dell’acqua e fu rinfrescata. In ogni prova, se Lo cerchiamo, Cristo ci darà aiuto. I nostri occhi saranno aperti per discernere le promesse di guarigione riportate nella Sua parola. Lo Spirito Santo ci insegnerà ad appropriarci di ogni benedizione che sarà utile come un antidoto per il dolore. Per ogni sorso amaro che berremo, troveremo un ramo di guarigione.
Non dobbiamo lasciare che il futuro, con i suoi problemi difficili e le sue prospettive insoddisfacenti, faccia svenire i nostri cuori, tremare le ginocchia e indebolire le nostre mani. “A meno che non mi si prenda per rifugio, che non si faccia la pace con me, che non si faccia la pace con me” {Isaia 27: 5}. Coloro che abbandonano le loro vite alla Sua guida e al Suo servizio non saranno mai messi in una posizione nella quale Egli non ha provveduto. Qualunque sia la nostra situazione, se mettiamo in pratica la Sua parola, abbiamo una guida per poterci orientare; qualunque sia la nostra perplessità, abbiamo un consigliere sicuro; qualunque sia il nostro dolore, lutto o solitudine, abbiamo un simpatico amico. [249]
Se nella nostra ignoranza facciamo passi falsi, il Salvatore non ci abbandona. Non dovremo mai sentirci soli. Gli angeli sono i nostri compagni. Il Consolatore, che Cristo ha promesso di inviare nel Suo nome, dimora con noi. Nella via che conduce alla Città di Dio non ci sono difficoltà che, coloro che credono in Lui, non possono superare. Non esistono pericoli ai quali non si possa sfuggire. Non c’è dolore, né risentimento, né debolezza umana per la quale non abbia fornito un rimedio.
Nessuno deve abbandonarsi allo scoraggiamento o alla disperazione. Satana potrebbe venire da te con il crudele suggerimento: “Il tuo è un caso senza speranza. Non esiste più redenzione per te”, ma c’è speranza per te in Cristo. Dio non ci dice di vincere con le nostre forze, ma ci chiede di rimanere vicini a Lui. A prescindere dalle difficoltà in cui ci troviamo, che appesantisce anima e corpo, Egli desidera renderci liberi.
Colui che ha preso l’umanità su di Sé sa come simpatizzare con le sofferenze dell’umanità. Cristo non solo conosce ognuno di noi, i particolari bisogni e le prove del nostro cuore, ma conosce tutte le circostanze che irritano e confondono lo spirito. La sua mano è distesa in compassionevole tenerezza per ogni sofferente. Coloro che soffrono di più possono beneficiare maggiormente della sua compassione e pietà. Gesù condivide il sentimento delle nostre emozioni e desidera che mettiamo le nostre perplessità e i nostri problemi ai suoi piedi e che li lasciamo lì.
Non è saggio guardare a noi stessi e studiare le nostre emozioni. Se lo facciamo, il nemico presenterà difficoltà e tentazioni che indeboliranno la fede e distruggeranno il coraggio. Soffermandoci e analizzando le nostre emozioni daremo modo ai nostri sentimenti di essere catturati dal dubbio e di impigliarsi così nella perplessità. Dobbiamo distogliere le nostre attenzioni da noi stessi e guardare Gesù. [250]
Quando le tentazioni ti assalgono, quando le preoccupazioni, la perplessità e l’oscurità sembrano circondare la tua anima, guarda dove hai visto l’ultima volta la luce; riposerai così nell’amore e sotto la protezione di Cristo. Quando il peccato lotta per il dominio nel cuore, quando la colpa opprime l’anima e appesantisce la coscienza, quando l’incredulità offusca la mente, ricorda che la grazia di Cristo è sufficiente per soggiogare il peccato e bandire l’oscurità. Entrando in comunione con il Salvatore, entriamo nel regno della pace.
“Il Signore riscatta l’anima dei suoi servi, nessuno di quelli che confidano in lui sarà considerato colpevole” {Salmo 34: 22}.
“Nel timore del Signore c’è una grande sicurezza, Egli sarà un luogo di rifugio per i suoi figli” {Proverbi 14: 26}.
“Sion ha detto: ‘il Signore mi ha abbandonato e il Signore mi ha dimenticato’. Una donna può dimenticare il bambino che allatta, non dovrebbe avere compassione del figlio del suo grembo? Anche se le madri possono dimenticare, Io non mi dimenticherò di te. Ecco, io ti ho inciso sui palmi delle mie mani” {Isaia 49: 14-16} [251]
“Non temere perché io sono con te. Non essere costernato; perché io sono il tuo Dio; Io ti fortificherò, Io ti aiuterò, Io ti sosterrò con la mano destra della mia giustizia” {Isaia 41:10}.
“Voi di cui mi sono caricato dal giorno in cui nasceste, che siete stati portati fin dal seno materno. Io sarò con voi fino alla vostra vecchiaia, vi porterò finché avrete i capelli bianchi; Io vi ho fatti e Io vi sosterrò; sì, vi porterò e vi salverò” {Isaia 46: 3-4}.
Niente tende a promuovere la salute del corpo e dell’anima più di quanto lo sia lo spirito di gratitudine e di lode. È nostro dovere resistere in modo positivo alla malinconia, ai pensieri e ai sentimenti scontenti, tanto quanto è nostro dovere pregare. Se siamo legati al cielo come possiamo vivere la nostra vita come se fossimo una banda di persone in lutto, gemendo e lamentandosi lungo la strada verso la casa di nostro Padre?
Quei cristiani professi che si lamentano costantemente e che sembrano pensare che l’allegria e la felicità siano un peccato, non hanno una vera religione. Coloro che provano un piacere malsano in tutto ciò che è malinconico nel mondo naturale, che scelgono di guardare le foglie morte piuttosto che raccogliere i bei fiori viventi, che non vedono bellezza nelle grandi cime delle montagne e nelle valli rivestite di verde vivente, che chiudono i loro sensi alla voce gioiosa della natura, questi non sono in Cristo. Stanno radunando in se stessi malinconia e tristezza quando potrebbero beneficiare della luminosità del Sole di Giustizia che sorge nei loro cuori con la guarigione nei Suoi raggi {Malachia 4: 2}.
Spesso la tua mente può essere offuscata a causa del dolore. Quindi non cercare di pensare. Sai che Gesù ti ama. Lui capisce la tua debolezza. Puoi fare la sua volontà semplicemente riposando tra le sue braccia. [252]
Per una legge naturale i nostri pensieri e sentimenti sono incoraggiati e rafforzati quando li esprimiamo. Mentre le parole esprimono pensieri, è anche vero che i pensieri seguono le parole. Se vogliamo dare più espressione alla nostra fede, gioire di più delle benedizioni che sappiamo già di avere, della grande misericordia e dell’amore di Dio, dovremmo avere più fede e maggiore gioia. [253]
Nessuna lingua può esprimere e nessuna mente può concepire la benedizione che risulta dall’apprezzamento della bontà e dell’amore di Dio. Anche qui sulla terra possiamo attingere gioia da una sorgente inesauribile perché è alimentata dai flussi che provengono dal trono di Dio.
Perciò dobbiamo educare i nostri cuori e le nostre labbra a parlare della lode di Dio e del Suo amore senza pari. Cerchiamo di educare le nostre anime ad essere fiduciose e a rimanere nella luce che brilla dalla croce del Calvario. Non dovremmo mai dimenticare che siamo figli del Re celeste, figli e figlie del Signore degli eserciti. È nostro privilegio mantenere una serena tranquillità in Dio.
“La pace di Dio regni vostri cuori; […] e siate grati” {Colossesi 3: 15}. Dimenticandoci delle nostre difficoltà e dei nostri problemi, lodiamo Dio per l’opportunità che ci offre di vivere per la gloria del suo nome. I benefici che ci sono accordati ogni nuovo giorno fanno nascere lodi nei nostri cuori per questi segni della Sua amorevole cura. Quando apri gli occhi al mattino, ringrazia Dio che ti ha mantenuto vivo durante tutta la notte. Ringrazialo per la Sua pace nel tuo cuore. Mattina, mezzogiorno e sera fate si che la vostra gratitudine ascenda al cielo come un dolce profumo.
Quando qualcuno ti chiede come ti senti, non cercare di pensare a qualcosa di doloroso da raccontare per ottenerne compassione. Non parlare della tua mancanza di fede e dei tuoi dolori e sofferenze. Il tentatore si compiace di sentire queste parole. Quando parli di argomenti cupi, lo stai glorificando. Non dobbiamo soffermarci sul grande potere di Satana, perché così facendo annulleremo la nostra volontà. Spesso ci mettiamo volontariamente nelle sue mani parlando del suo potere. Parliamo invece del grande potere di Dio di legare tutti i nostri interessi con i Suoi. Racconta il potere ineguagliabile di Cristo e parla della Sua gloria. Tutto il cielo è interessato alla nostra salvezza. Gli angeli di Dio, migliaia di migliaia e diecimila volte diecimila sono incaricati di servire coloro che saranno eredi della salvezza. Ci proteggono dal male e respingono i poteri delle tenebre che cercano la nostra distruzione. Non abbiamo forse motivi sufficienti per essere grati in ogni momento, grati anche quando ci sono evidenti difficoltà nel nostro percorso? [254]
Lascia che la lode e il ringraziamento siano espressi tramite il canto. Quando siamo tentati, invece di esprimere i nostri sentimenti, innalziamo per fede un canto di ringraziamento a Dio.
“Ti lodiamo, o Dio, per il Figlio del tuo amore,
Per Gesù che è morto e che ora è salito a Te.
Ti lodiamo, o Dio, per il tuo Spirito di luce,
Che ci ha mostrato il nostro Salvatore e che ha disperso la notte.
Tutta la gloria e la lode è dell’Agnello che fu ucciso,
Che ha sopportato tutti i nostri peccati e ha purificato ogni macchia.
Tutta la gloria e la lode è del Dio di ogni grazia,
Che ci ha comprato, che ci ha cercato e che ha guidato le nostre vie.
Rivolgi di nuovo il tuo cuore al Suo amore;
Possa ogni anima essere riconciliata al Re dei cieli.
Coro: Alleluia! La tua gloria, Alleluia! amen;
Alleluia! La tua gloria, Alleluia! amen.”
La canzone è un’arma che possiamo sempre usare contro lo scoraggiamento. Aprendo così il nostro cuore alla luce della presenza del Salvatore, riceveremo salute e benedizioni. [255]
“Ringraziate il Signore poiché Egli è buono: perché la sua misericordia dura in eterno! Che i redenti del Signore dicano così, Che Egli gli ha redenti dalla mano del nemico” {Salmo 107: 1-2}
“Canta a Lui e salmeggia a Lui: parla di tutte le sue meravigliose opere. Gloria nel suo santo nome: gioisca il cuore di coloro che cercano il Signore” {Salmo 105: 2-3}
“Poiché Egli ha ristorato l’anima assetata e ha colmato di beni l’anima affamata. Altri dimoravano in tenebre e in ombra di morte, prigionieri nell’afflizione e nelle catene… Gridarono al Signore nella loro miseria ed Egli li salvò dalle loro angosce.
Li ha portati fuori dalle tenebre e dall’ombra della morte spezzando le loro catene in pezzi. Che gli uomini lodino il Signore per la sua bontà e per le sue meravigliose opere in favore dei figli degli uomini!” {Salmo107: 9-15}
“Perché ti abbatti, anima mia? E perché sei inquieta in me? Spera in Dio: Perché lo loderò ancora; Egli è la salute del mio volto e il mio Dio” {Salmo 42: 11}.
“In ogni cosa rendete grazie: perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù riguardo a voi” {1 Tessalonicesi 5: 18}.
Questo invito è una garanzia che anche quelle cose che ci sembrano essere contro di noi contribuiranno per il nostro bene. Dio non ci direbbe di essere grati per qualcosa che ci farebbe del male.
“Il Signore è la mia luce e la mia salvezza; Di chi dovrò aver paura?
Il Signore è la forza della mia vita; Di chi avrò paura?” {Salmo 27: 1}
“Nel giorno della sventura, mi terrà nascosto nella sua tenda, mi nasconderà nella segreta del suo tabernacolo; …E offrirò nel suo tabernacolo sacrifici di gioia;
Canterò, sì, canterò lodi al Signore” {Salmo 27: 5} [256]
“Ho aspettato pazientemente il Signore; E Lui si è inclinato verso di me e ha ascoltato il mio grido. Mi ha fatto uscire da una fossa orribile, fuori dal pantano fangoso e ha messo i miei piedi su una roccia, ha reso stabili i miei passi. Ha messo una nuova canzone nella mia bocca; canterò lodi al nostro Dio” {Salmo 40: 1-3}
“Il Signore è la mia forza e il mio scudo; Il mio cuore ha confidato in Lui e io sono stato aiutato, perciò il mio cuore si è rallegrato molto; Con il mio canto Lo loderò” {Salmo 28: 7}.
Uno degli ostacoli che più impedisce il recupero degli ammalati è il centrare l’attenzione su loro stessi. Molti invalidi pensano che tutti dovrebbero avere compassione di loro e aiutarli, quando ciò di cui hanno più bisogno è allontanare il più possibile le loro attenzioni da loro stessi, per pensare e prendersi cura degli altri.
Spesso la preghiera è innalzata per gli afflitti, i dolenti, gli scoraggiati; e questo è giusto. Dovremmo pregare affinché Dio faccia luce nella mente oscurata e consoli il cuore doloroso, ma Dio risponde alla preghiera solo a coloro che si collocano nel canale delle Sue benedizioni. Mentre offriamo le preghiere per questi dolorosi, dovremmo incoraggiarli a cercare di aiutare coloro che hanno più bisogno di loro stessi. L’oscurità sarà dissipata dal loro cuore mentre cercano di aiutare gli altri. Se saremo disposti a confortare gli altri così come noi stessi siamo stati confortati, la benedizione ricadrà su di noi.
Il capitolo 58 di Isaia presenta il rimedio per le malattie del corpo e dell’anima. Se desideriamo la salute e la vera gioia della vita dobbiamo mettere in pratica le regole date in questo passaggio. [257]
Del servizio che Gli è gradito e delle Sue benedizioni, il Signore dice: “Non è forse questo: distribuire il tuo pane agli affamati e portare in casa tua i poveri che sono stati cacciati e sono senza un riparo? Quando vedrai il nudo, coprilo; non ti nascondere a colui che è carne della tua carne. Allora la tua luce spunterà come l’aurora e la tua salute germoglierà rapidamente: La tua giustizia ti precederà; La gloria del Signore sarà la tua retroguardia. Allora chiamerai e il Signore risponderà; Piangi e Lui dirà: Eccomi! Se togli da in mezzo a te il giogo, il dito accusatore e lo sparlare; se supplisci ai bisogni degli affamati saziando l’anima l’afflitto; allora la tua luce risorgerà nell’oscurità e la tua notte sarà come il mezzogiorno: il Signore ti guiderà continuamente, sazierà la tua anima in luoghi aridi e darà vigore alle tue ossa; tu sarai come un giardino innaffiato, come una sorgente d’acqua, la cui acqua non manca mai” {Isaia 58: 7-11}.
Le buone azioni costituiscono una duplice benedizione, poiché ne beneficia sia il donatore che colui il quale ha ricevuto la gentilezza. La consapevolezza del fare bene è una delle migliori medicine per i corpi e le menti malati. Quando la mente è libera e felice perché sente di aver compiuto il proprio dovere e si sente soddisfatta di aver dato felicità, incoraggiamento ed elevazione agli attrici, ciò porterà nuova vita a tutto l’essere.
Lascia che l’invalido, invece di ricercare costantemente aiuto, cerchi egli stesso di offrire il suo agli altri. Fate in modo che il peso della vostra stessa debolezza, dolore o tristezza sia gettato sul compassionevole Salvatore. Apri il tuo cuore al suo amore, e comunicalo agli altri. Ricorda che tutti hanno prove difficili da sopportare, tentazioni difficili da resistere e che tu potresti fare qualcosa per alleggerire questi oneri. Esprimi gratitudine per le benedizioni che hai; mostra apprezzamento per le attenzioni che ricevi. Mantieni il cuore pieno delle preziose promesse di Dio per trarre da questo tesoro parole che saranno di conforto e forza per altri. Questo ti circonderà con un’atmosfera che sarà utile ed edificante. Il tuo scopo sia quello di benedire coloro che ti circondano, così troverai modi efficienti per essere utile sia ai membri della tua famiglia che agli altri. [258]
Se coloro che soffrono a causa di una cattiva salute dimenticassero se stessi in favore degli altri; se rispettassero il comando del Signore di servire coloro che sono più bisognosi di loro, riuscirebbero a vedere la veridicità della promessa profetica: “Allora la tua luce spunterà come l’aurora e la tua salute germoglierà rapidamente” {Isaia 58: 8}. [259]*
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