La camera del malato – Ellen G. White

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LA CAMERA DEL MALATO

Ellen G. White

Capitolo 15 del libro “The ministry of healing”

Traduzione: Comitato Raw Truth

INTRODUZIONE

Coloro che prestano assistenza ai malati dovrebbero comprendere l’importanza di un’attenta applicazione delle leggi della salute. In nessun luogo l’obbedienza a queste leggi è più importante che nella camera del malato. In nessun altro posto è richiesta una così grande fedeltà nelle piccole cose da parte degli assistenti. Nel caso di una grave malattia, un po’ di negligenza, una leggera disattenzione ai bisogni particolari di un paziente, la manifestazione di nervosismo, impazienza o indifferenza, persino una mancanza di simpatia, possono capovolgere l’equilibrio che bilancia la vita e la morte, facendo scendere prematuramente nella tomba un malato che altrimenti sarebbe potuto guarire.

L’efficienza dell’infermiere dipende in larga misura dal vigore fisico. Migliore è la salute, meglio sarà in grado di sopportare lo sforzo nell’assistenza dei malati e più efficacemente potrà svolgere i suoi doveri. Coloro che si prendono cura dei malati dovrebbero prestare particolare attenzione alla dieta, all’igiene, all’aria fresca e all’esercizio. Anche l’attenzione da parte dei membri della famiglia faciliterà il portare pesi aggiuntivi e aiuterà a prevenire loro di contrarre malattie. [220]

Laddove la malattia sia grave, e richieda la presenza di un’infermiere notte e giorno, il lavoro dovrebbe essere condiviso da almeno due infermieri efficienti, in modo che ciascuno possa avere opportunità di riposare e di fare esercizio fisico all’aria aperta. Ciò è particolarmente importante nei casi in cui è difficile garantire un’abbondanza di aria fresca nella stanza del malato. Poiché si ignora l’importanza dell’aria fresca, la ventilazione è talvolta limitata e le vite, sia del paziente che dell’assistente, sono spesso in pericolo.

Se si osservano le dovute precauzioni si può evitare che le malattie contagiose vengano trasmesse anche ad altri. Se le abitudini saranno corrette, mediante l’igiene e l’adeguata ventilazione, la stanza del malato si manterrà priva da elementi dannosi. In tali condizioni, i malati hanno molte più probabilità di guarire e nella maggior parte dei casi né gli assistenti né i membri della famiglia contrarranno la malattia.

PARTE 1 – LUCE DEL SOLE, VENTILAZIONE E CALORE

Per offrire al paziente le condizioni più favorevoli per il recupero, la stanza che occupa dovrebbe essere spaziosa, luminosa e gioiosa, con la possibilità di ventilarla completamente. La stanza della casa che meglio soddisfa questi requisiti dovrebbe essere scelta come stanza del malato. Molte case non sono state previste per un’adeguata ventilazione e assicurarla è difficile; ma si deve fare ogni sforzo possibile per sistemare la stanza del malato in modo che un ricambio d’aria fresca possa attraversarla notte e giorno. [221]

Per quanto possibile, nella stanza del malato dovrebbe essere mantenuta una temperatura uniforme, consultando anche il termometro. Coloro a cui è affidata la cura dei malati, privandosi spesso del sonno, rimanendo svegli anche di notte per assistere il malato, non sono dei buoni giudici nel valutare se la temperatura dell’ambiente è la più salutare per il malato.

Alimentazione

Una parte importante del dovere dell’infermiere è quella di prendersi cura dell’alimentazione del paziente. Non si dovrebbe permettere al paziente di soffrire o di indebolirsi indebitamente per mancanza di nutrimento, né si dovrebbero sovraccaricare i poteri digestivi che si sono indeboliti con la malattia. Bisogna avere cura di preparare e servire il cibo in modo che sia appetibile, ma si deve usare un saggio giudizio nell’adattarlo alle esigenze del paziente, sia in quantità che in qualità. Specialmente nei periodi di convalescenza, quando l’appetito è acuto, prima che gli organi digestivi abbiano ripreso vigore, c’è grande pericolo di danno da errori nell’alimentazione.

Doveri degli infermieri

Gli infermieri, e tutti coloro che hanno a che fare con il malato, dovrebbero essere allegri, calmi e padrone di sé stessi. Bisogna evitare ogni fretta, ansia o confusione. Le porte dovrebbero essere aperte e chiuse con cautela e in tutta la casa dovrebbe regnare il silenzio. In caso di febbre, è necessaria una cura speciale sia nel momento in cui arriva la fase acuta, sia nel momento in cui la temperatura passa. Quindi è spesso necessaria una sorveglianza costante. L’ignoranza, la negligenza e l’incoscienza hanno causato la morte di molti che avrebbero potuto vivere se avessero ricevuto cure adeguate da infermieri giudiziosi e premurosi. [222]

PARTE 2 – VISITARE I MALATI

L’idea di fare visite frequenti ai malati è una falsa forma di cortesia e bontà. Chi è molto malato non dovrebbe ricevere visite. L’eccitazione connessa al ricevimento di visite stanca il paziente in un momento in cui ha il più grande bisogno di riposo tranquillo e indisturbato.

Spesso per un convalescente o per un malato cronico è un piacere e un beneficio sapere di essere ricordato con affetto; ma questa attenzione trasmessa per mezzo di un messaggio di simpatia o da qualche piccolo dono è senz’altro migliore di una visita personale, e senza pericolo di alcun danno.

PARTE 3 – CURE NEGLI OSPEDALI

Nei sanatori e negli ospedali gli infermieri, che sono costantemente associati a un gran numero di malati, sono chiamati ad essere sempre piacevoli e allegri, a mostrare premurosa considerazione in ogni parola e atto. In queste istituzioni è della massima importanza che gli infermieri si sforzino di svolgere il loro lavoro con saggezza e benevolenza. Devono sempre ricordare che nell’adempimento dei loro doveri quotidiani servono il Signore Cristo. [223]

I malati hanno bisogno che siano dette loro parole sagge. Gli infermieri dovrebbero studiare la Bibbia ogni giorno, in modo che possano pronunciare parole che illuminino e aiutino i sofferenti. Gli angeli di Dio sono nelle stanze in cui vengono aiutati questi sofferenti e l’atmosfera che circonda l’anima di colui che fa il trattamento dovrebbe essere pura e piacevole. Medici e infermieri devono amare i principi di Cristo. Nella loro vita si vedono le Sue virtù. Allora, con quello che fanno e dicono, attireranno i malati al Salvatore.

L’infermiere cristiano, mentre amministra le cure per il recupero della salute, attirerà piacevolmente e con successo la mente del paziente a Cristo, il medico dell’anima oltre che del corpo. I pensieri che egli presenterà avranno la loro influenza. Gli infermieri anziani non devono perdere quelle occasioni favorevoli per richiamare l’attenzione dei malati su Cristo. Dovrebbero essere sempre pronti a fondere la guarigione spirituale con la guarigione fisica. [224]

Gli infermieri devono insegnare nel modo più gentile e più tenero che colui che vuole essere guarito deve cessare di trasgredire la legge di Dio. Deve cessare di scegliere una vita di peccato. Dio non può benedire colui che continua a procurarsi malattie e sofferenze violando deliberatamente le leggi celesti. Ma Cristo, attraverso lo Spirito Santo, viene come un potere di guarigione per coloro che smettono di fare il male e imparano a fare il bene.

Coloro che non hanno amore per Dio lavoreranno costantemente contro i migliori interessi dell’anima e del corpo. Ma coloro che si rendono conto dell’importanza di vivere in obbedienza a Dio in questo presente mondo malvagio saranno disposti a separarsi da ogni abitudine sbagliata. Gratitudine e amore riempiranno i loro cuori. Sanno che Cristo è loro amico. In molti casi, la consapevolezza di avere un tale amico significa più per i sofferenti nel loro recupero dalla malattia che il miglior trattamento medico che possa essere somministrato. Ma entrambe le linee di ministero sono essenziali. Devono andare di pari passo. [225]