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Progresso di Lettura:
LA LEGGE
NAZIONALE
DOMENICALE
LA LEGGE NAZIONALE DOMENICALE
Titolo originale: National Sunday Law
Autore: A. Jan Marcussen
Traduzione: Franco di Franca
Correzione: Lussorio Carboni
Revisione: Comitato Raw Truth
Progetto grafico e impaginazione: Paolo D’Andrea
Ogni tanto ci capita fra le mani un libro che ci colpisce con il suo messaggio suscitando in noi il desiderio di renderne partecipi gli altri. E quando il messaggio è attuale ed urgente, altrettanto diventa il desiderio di farlo conoscere agli altri. Questo è uno di quei libri. Non vi ingannino i continui riferimenti agli Stati Uniti, l’argomento religioso o il contenuto forte e anticonformista. Gli eventi illustrati da questo volumetto coinvolgeranno il mondo intero e l’epicentro sarà probabilmente proprio l’Italia.
Non si tratta, per l’ennesima volta, di materiale propagandistico, ma di fatti e scoperte frutto di molti anni di studio biblico e di una vasta ricerca effettuata sui lavori di numerosi eminenti autori.
Il messaggio è drastico e certamente impopolare in un paese cattolico per eccellenza come l’Italia, e ci vorrà molto coraggio per accettarlo, ma anche la predicazione di Gesù era a volte tagliente e sgradita agli ascoltatori e ci voleva coraggio per viverla. Tuttavia, è possibile, come ci hanno dimostrato molti martiri del passato. Ma non pensate che, vivendo in un paese abituato da sempre a celebrare la domenica, le conseguenze non saranno poi così tragiche, che non ci saranno problemi. La Bibbia non mente. E non crediate, d’altro canto, che sia impossibile cambiare la società e tanto vale seguire la corrente generale.
Ricordate che Dio giudicherà ognuno di noi in base alla nostra onestà. Perciò leggendo questo libro, interrogatevi, siate pronti a scavare in profondità alla ricerca della verità. Non accettate risposte standard e superficiali e fate la scelta giusta quando sarà il momento. Non manca molto.
È il due Agosto. I carri armati iracheni penetrano in Kuwait schiacciando il governo e sconvolgendo la vita della popolazione terrorizzata. Le nazioni tremano, molti guardano trepidanti ai paesi di consolidata tradizione democratica. Sarà un governo mondiale a creare il paradiso in questa terra? Sarà il terrorismo, come una piovra gigante, a ingoiare il mondo? O sarà la terza guerra mondiale a distruggere tutto? Accingiamoci a fare un viaggio incredibile dietro le quinte, per scoprire molti retroscena inquietanti.
Gli occhi di tutti sono puntati sugli Stati Uniti, tuttora il più grande bastione di libertà di questo mondo in preda al caos. Il famoso giornalista Walter Cronkite, dopo avere analizzato alcune delle più gravi crisi internazionali, ha detto degli Stati Uniti: «Sono l’ultima speranza dell’umanità».
Ma qualcosa sta succedendo in questo paese, qualcosa di strano. Le cose stanno cambiando. Avete notato le tendenze? Quando i proiettili crivellarono il presidente Kennedy alla testa e al collo, facendolo accasciare sul sedile posteriore dell’auto presidenziale, la nazione rimase stordita. Il presidente Kennedy era morto. Avevo un nodo allo stomaco mentre quel pomeriggio tornavo a casa. La gente vagava per le strade o andava a casa in silenzio, alcuni piangevano. Dall’inizio degli anni sessanta attentati e omicidi, manifestazioni, frodi e truffe sono aumentati a velocità vertiginosa. «Nella notte del 13 Marzo 1964, trentotto persone, guardando dalle finestre di un tranquillo e rispettabile quartiere di New York, hanno assistito a un omicidio durato ben mezz’ora e non hanno mosso un dito!
«Trentotto persone hanno visto accoltellare ripetutamente Catherine Genovese senza agitarsi più di tanto. Si sono solo affacciate alle finestre, come per guardare l’ultimo spettacolo della serata, hanno aspettato che finisse e sono tornate a letto» – (Vandeman, George, Destination Life, Mountain View, Pacific Press Publishing Association, 1980, pag. 74).
Ma gli atteggiamenti stanno cambiando. Oggi la gente è arrabbiata per la criminalità. Un ladro, che aveva scippato la borsa ad una signora per le strade della città, è stato inseguito dai passanti e quasi picchiato a morte! Gli atteggiamenti sono modificati dagli orrori dei nostri giorni.
Adesso solleveremo il sipario per scoprire, documenti alla mano, la storia della grave crisi che sta per abbattersi su questo paese.
Tutto comincia su un’isola arida e rocciosa. All’orizzonte si estendono le vaste distese di oscure profondità. Una figura solitaria si erge su una spoglia scogliera di roccia. Si chiama Giovanni. È rapito in visione e quello che vede è fantastico! Bestie strane, eserciti che combattono, popoli che sorgono e altri che tramontano.
Non è una sorpresa che la profezia menzioni la più grande nazione della terra. Quello che Giovanni vede preannuncia eventi in evoluzione negli Stati Uniti e che coinvolgeranno sicuramente anche voi! Osservate da vicino mentre si svolge la scena.
«Poi vidi un’altra bestia che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a quelle d’un agnello, ma parlava come un dragone» {Apocalisse 13: 11}.
Nella profezia una bestia rappresenta un “regno” {vedi Daniele 7: 23}. Quando una bestia fuoriesce dal “mare” significa profeticamente che emerge da tanti «popoli e moltitudini (cioè un’area intensamente popolata)» {Apocalisse 17: 15}. Il sorgere dalla “terra” è l’opposto. Quindi abbiamo qui una nazione che spunta in una zona deserta. Invece di rovesciare altre potenze per soppiantarle, questa nazione emergerà in un territorio finora disabitato. Sarà un paese scoperto, non conquistato.
A differenza dei paesi europei spesso insanguinati da tante guerre, questo nascerà tranquillamente, pacificamente, “come un agnello”.
Avete indovinato quale nazione del nuovo mondo è salita al potere dando segni di forza e grandezza e alla quale può calzare questa descrizione?
Sicuro! Gli Stati Uniti d’America.
Sono spuntati dalla terra come una pianta. Un famoso autore del secolo scorso parla del «mistero della sua uscita dal nulla», e aggiunge: «Come un seme silenzioso siamo divenuti un impero» – (White, E.G., La Grande Controversia, pag. originale 440).
«E aveva due corna simili a quelle d’ un agnello» {Apocalisse 13: 11}.
Le corna di agnello simboleggiano la gioventù, l’innocenza, la dolcezza, e rappresentano bene la libertà civile e religiosa. La Dichiarazione di Indipendenza e la Costituzione riflettono questi nobili intenti. Sono stati simili principi a rendere grande la nostra nazione. Gli oppressi e i perseguitati di tutti i paesi hanno guardato agli Stati Uniti pieni di speranza.
Ma la bestia con le corna di agnello «parlava come un dragone. Essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita. E faceva grandi prodigi, facendo persino scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini» {Apocalisse 13: 12-13}.
Incredibile! Tenete gli occhi aperti. Mentre si svolgerà questo dramma, vedrete miracoli incredibili!
«… dicendo agli abitanti della terra di fare un’immagine alla bestia, che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita» {Apocalisse 13: 14}.
Potete immaginare gli Stati Uniti fare una cosa del genere? Come è possibile? Guardate attentamente!
Le corna di agnello e poi la voce di drago segnalano un mutamento di personalità. Un cambiamento profondo! Che questo paese parli come un “dragone” denota il ricorso alla forza. Questo principio, come vedremo, fu seguito dalla bestia simile ad un leopardo (la prima bestia) di Apocalisse capitolo 13, che impose per legge certe osservanze religiose! Simili atti del governo americano sarebbero in diretto contrasto con i suoi grandi principi di libertà religiosa. La Costituzione prevede che «il Congresso non emanerà nessuna legge sull’istituzione di una qualche religione né sulla proibizione della libera professione religiosa».
«… parlava come un dragone»: la nostra nazione? Intuite che cosa c’è nell’aria?
Avete notato che in questi ultimi tempi la gente reagisce in modo più rabbioso e intollerante di fronte alla criminalità e alla corruzione politica, sociale e religiosa? Alla luce delle inquietanti tendenze della nostra epoca, è comprensibile che la nazione «parli» così.
In un anno gli americani hanno speso 4 miliardi di dollari in pornografia. I divorzi coinvolgono milioni di famiglie, rovinando la vita e spezzando il cuore di piccoli e grandi. Omicidi di massa, indifferenza per gli anziani, violenze contro donne e bambini, tutto questo fa male al cuore. Uomini invasati massacrano senza pietà tanti innocenti.
Quanti milioni di americani, fumatori di marijuana, “crack”, eroina e altre sostanze chimiche, guardano il mondo con occhi più o meno “allucinati” aumentando lo sgomento della società con il loro comportamento sbandato e criminale!
Un recente rapporto della Commissione Federale delle Comunicazioni dichiara che «Tra i cinque e i quattordici anni, il bambino medio americano assiste in televisione alla distruzione violenta di 13.000 esseri umani» – (Violence and the Mass Media, New York, Harper & Row, 1968, pag. 51).
Una sottocommissione del Senato americano ha rivelato che in un decennio gli atti di violenza mostrati in televisione sono arrivati alle stelle e che il tasso di delinquenza della vita reale è cresciuto quasi del 200 per cento! – (Idem, pag. 43).
Videocassette con film innominabili riempiono i salotti e la mente di giovani e vecchi. Prostitute, omosessuali e drogati trasmettono agli innocenti l’AIDS e altre malattie collegate. I poveri sofferenti gemono dalla disperazione man mano che vanno ad ingrossare il numero dei morti. Alcuni di loro, riferiva la rivista “Life”, se ne stavano in cerchio, sdraiati sul pavimento, e raccogliendo le ultime forze ridevano uno dopo l’altro… Life, gennaio 1988, pag. 46. Secondo le parole di un commentatore, «l’America corre a capofitto verso il precipizio finale. Sulla china dell’immoralità, scivola sempre più verso il punto di non ritorno» – (Gulley, Norman, Is the Majority Moral? Washington, Review and Herald Publishing Association, 1981, pag. 8).
I crimini raddoppiano ogni dieci anni. E l’economia? Il paese è in bancarotta. È così indebitato che molti si chiedono cosa succederà in un prossimo futuro. Molte coppie di pensionati hanno perso il beneficio dei buoni-cibo e l’assistenza medica della cassa mutua, e devono divorziare o vivere una relazione illegittima per continuare a beneficiarne.
La corruzione politica e religiosa ha suscitato aspre critiche anche contro la Costituzione! La gente è arrabbiata. Il paese è arrabbiato. Il mutamento dei valori e gli scandali di questi ultimi tempi (in rapido adempimento delle profezie) riecheggiano nelle parole di un Gesuita: «Non capisco proprio la riverenza che qui tutti sembrano avere per la Costituzione americana. Preferirei che qualche americano si alzasse a gridare: “Vogliamo giustizia, vogliamo decoro, e al diavolo la Costituzione americana!”».
C’è da meravigliarsi se questa nazione parlerà “come un drago”? C’è da stupirsi che vari pastori protestanti di tutto il paese spingano milioni di persone a intraprendere azioni politiche nel tentativo di evitare la catastrofe nazionale? C’è la sensazione che bisogna fare qualcosa.
I capi della cosiddetta “Chiesa Elettronica” (“Electronic Church”) hanno lanciato una campagna per mobilitare cinquanta milioni di cristiani! C’è un forte impulso a unire le varie forze per il bene comune.
Pat Robertson, il predicatore e fondatore del “Club dei 700” che aspirava a raggiungere personalmente il gradino più alto della scala politica, ha dichiarato: «Se i cristiani vogliono evitare che la nazione e il mondo si ispirino al modello umanistico-edonistico, è indispensabile assumere il controllo del governo americano sottraendolo alla Commissione Trilaterale e al Consiglio delle Relazioni Estere». L’autore invita a chiedere a Dio «di muovere i cristiani all’attività politica» – (Idem).
Il periodico “U. S. News and World Report” ebbe a dichiarare: «In questo paese è in corso una guerra santa di natura politica senza precedenti» – (Idem, pag. 10).
Si fa strada l’opinione che solo se il popolo ritornerà a Dio potremo migliorare la nostra deplorevole situazione. I responsabili sostengono che sarà possibile se i cristiani si uniranno.
Robert Grant, esponente della “Voce Cristiana” (“Christian Voice”), lancia questo appello: «Se noi cristiani ci coalizziamo possiamo fare tutto. Possiamo far passare qualsiasi legge ed emendamento. Ed è proprio quello che intendiamo fare». In un programma televisivo a livello nazionale inoltre ha dichiarato: «Noi possiamo tutto: siamo in grado di emendare la Costituzione, di eleggere il presidente, di varare o modificare qualunque legge del paese. Ed è nostro dovere farlo. Se dobbiamo vivere sottoposti ad una legge, com’è giusto, vogliamo una legge caratterizzata da devozione e moralità» – (Idem).
Non è l’opinione di un individuo isolato. In una lettera indirizzata al direttore della “Tavola Rotonda Religiosa” (“Religious Röundtable”) chiedevano: «Non sarebbe ora che qualcuno sostenesse” un disegno di legge per fare della domenica un giorno di osservanza religiosa nel nostro paese?».
Il direttore esecutivo, H. Edward Rowe, rispondeva in questi termini: «Se si tratta di spingere il legislatore a varare e il presidente a pubblicare una legge in tal senso, certamente sì».
In questa dinamica non ci meraviglia affatto che la stampa nazionale e i mass media sostengano la tesi che «è responsabilità del governo stabilire per legge l’osservanza nazionale della domenica» e che «il crescente dissesto economico non migliorerà finché non si arriverà a fare rispettare rigorosamente nel paese la legge domenicale»!
Non sorprende quindi che in una seduta al parlamento della Carolina del Sud, la richiesta di Anderson, il rappresentante dello Stato, di una legge sulla domenica per migliorare le condizioni della società, abbia suscitato applausi fragorosi. Chi può stupirsi che lo stesso presidente degli Stati Uniti si dichiari disponibile a fare ciò che nessun altro presidente prima di lui sia riuscito a fare: sostenere delle leggi tendenti ad eliminare la separazione tra chiesa e stato!
«… ma parlava come un dragone. Essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia davanti a lei…» – {Apocalisse 13: 11-12}.
E ancora non abbiamo visto niente! Preparatevi a scoprire fatti sconvolgenti. Ma ecco una domanda importante: chi è la prima bestia?
E vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi di bestemmia” {Apocalisse 13: 1}.
Ecco la bestia dal temibile marchio, un marchio che nessuno di noi sicuramente vorrà ricevere e contro il quale si scaglia il più terribile avvertimento di tutti i tempi {vedi Apocalisse 14: 9-10}. Ma prima di capire che cos’è questo marchio dobbiamo scoprire chi è la bestia. Non sarà difficile, perché la Bibbia lo spiega così chiaramente che mi basterà elencarne semplicemente le caratteristiche e voi sarete in grado di dirmi chi è. Siete pronti?
È sorprendente! L’uomo bestemmia quando pretende di essere Dio! Certo, Gesù non bestemmiò perché Egli è Dio, ma per un essere inferiore a Dio sarebbe proprio così. Ma c’è di più.
In {Marco 2: 5-11} si racconta la storia di un paralitico che voleva entrare nella casa in cui si trovava Gesù, ma c’era troppa folla. Alla fine, convinse gli amici a trasportarlo sul tetto della casa (era l’abitazione di Pietro) e a scoprirlo, per calarlo nella stanza in cui il Salvatore stava ammaestrando. Ecco che scende piano piano… Guardando quegli occhi imploranti Gesù sa che il poveruomo ha bisogno più del perdono e della pace con Dio che della guarigione fisica, perciò gli dice: «Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati!»
Riesci a immaginare la pace e la gioia indicibile che gli inondarono l’anima? Ma ai capi religiosi non importava niente dell’anima di quell’uomo. Essi cercavano solo di cogliere qualche parola di Gesù da utilizzare contro di Lui per condannarlo a morte. Secondo quanto ci riferisce la Bibbia, essi si chiedevano scandalizzati: «Perché mai costui parla in questo modo? Egli bestemmia. Chi può perdonare i peccati se non Dio solo?». Il Salvatore conosceva i loro pensieri e replicò: «Perché ragionate voi queste cose nei vostri cuori?». Poi chiese loro: è più facile dire «i tuoi peccati ti sono perdonati» oppure «alzati e cammina»? Gesù guarì quell’ infelice davanti ai loro occhi e lui, tra lo stupore dei presenti, si alzò e uscì da solo fuori dalla casa.
Neanche questa volta Gesù si rese colpevole di bestemmia nel perdonare i peccati di quell’uomo, perché Egli fa parte della divinità e ha il pieno diritto di farlo. Egli poteva esprimere quelle dolci parole di perdono a chiunque volesse e riempire l’anima di una pace celeste. Poteva dire: «Va, e non peccare più» e chi si sentiva colpevole, depresso, triste e vuoto si rialzava con una nuova pace nel cuore, desideroso di cominciare una vita nuova e altruista, di obbedienza a Dio, una vita di pace e felicità…
Potevano schiaffeggiarlo, mettergli una corona di spine in testa, frustarlo fino a trasformargli la schiena in un’unica piaga sanguinante, ma non potevano togliergli il Suo diritto regale di perdonare il peggiore dei peccatori. Meraviglioso Gesù! Ma per chiunque altro, pretendere di perdonare i peccati è bestemmia.
Della bestia è detto che aveva «sulle teste nomi di bestemmia» – Apocalisse 13:1. Gli stessi capi di questa potenza dichiareranno di essere Dio in terra e di avere il potere di perdonare i peccati degli uomini!
«Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue teste vi erano sette diademi. La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra; poi il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, per divorare suo figlio quando lo avesse partorito. Ed ella partorì un figlio maschio, che deve governare tutte le nazioni con uno scettro di ferro; e il figlio di lei fu rapito presso Dio e il suo trono» {Apocalisse 12: 3-5}.
Alcuni anni fa, a Chicago, un uomo dichiarò di essere lui il “figlio maschio” Possibile? Non proprio. {Apocalisse 19: 15-16} ci dimostra che il “figlio maschio” è Cristo. Cosicché il “dragone” rappresenta non solo Satana, ma anche un regno del quale Satana si è servito per cercare di uccidere Gesù bambino sin dalla nascita. Di quale regno e di che re si parla qui? Chi decretò la strage dei neonati di Betlemme? Ma certo! Fu re Erode, suddito e rappresentante di Roma. Per cui ecco un altro indizio: la bestia riceve il suo potere, il suo seggio e la sua autorità da Roma!
Il quadro si fa più chiaro. Il dragone rappresenta Roma e Satana strumentalizzò l’Impero Romano per cercare di eliminare il Salvatore del mondo!
E adesso diamo un’occhiata più da vicino. Il drago (Roma) aveva «dieci corna». Come ricorderete, un corno rappresenta un re. L’Impero Romano d’Occidente, dopo la caduta, si divise in dieci parti. Martellato duramente per molti anni, fino al crollo definitivo, fu smembrato tra le varie tribù dei Barbari che l’avevano abbattuto. Dalle sue rovine sorsero i seguenti popoli e regni: gli Alemanni (Germania), i Franchi (Francia), i Burgundi o Borgognoni (Svizzera), gli Svevi (Portogallo), gli Anglo-sassoni (Inghilterra), i Visigoti (Spagna), i Longobardi (Italia), gli Eruli, i Vandali e gli Ostrogoti. Gli ultimi tre furono distrutti dal papato perché si rifiutavano di accettare il “cristianesimo”. Gli Ostrogoti furono scacciati da Roma dagli eserciti dell’imperatore Giustiniano, alleato del papa, e finirono per estinguersi.
Nel 538 d.C. il papa prese possesso della città dopo essere stato proclamato dall’imperatore capo di tutte le chiese cristiane. I dieci regni sono quindi le dieci corna del dragone. Esaminiamo adesso il prossimo incredibile punto.
Nel 476 d.C. I’Impero Romano d’Occidente si era già frantumato in dieci regni. «Lo storico Machiavelli, senza il minimo riferimento a questa profezia, fornisce l’elenco dei seguenti popoli insediati nel territorio dell’Impero Romano d’Occidente alla caduta di Romolo Augusto (476 d.C.), l’ultimo imperatore di Roma: Longobardi, Franchi, Burgundi (o Borgognoni), Ostrogoti, Visigoti, Vandali, Eruli, Svevi, Unni e Sassoni: Dieci in tutto.
«Fin dal crollo dell’antica Roma non sono più riusciti a riunirsi in un singolo impero, a costituire un’entità unica come gli Stati Uniti. Nessun piano, per quanto audace e ambizioso, è mai riuscito a ricongiungere i frammenti del mosaico europeo. Tutte le volte che ne è sorto qualcuno, è stato immancabilmente un fallimento. Le divisioni ora sono più evidenti che mai. La carta geografica dell’Europa odierna è una chiara testimonianza contro gli scettici e a favore dell’adempimento di questa grande profezia» – (The Divine Program of the World’s History, di H. Grattan Guinness, pagg. 318-321).
Riuscite a immaginare una potenza mondiale, politica e religiosa, alla cui testa c’è un uomo che dichiara di essere Dio in terra e di potere perdonare i peccati? Che ha ricevuto il trono e l’autorità da Roma? Ovvero uno stato religioso il cui capo “meraviglia” il mondo intero?
Vorrei dire una cosa molto importante. Vedete, la ragione per cui Dio parla così decisamente contro l’adorazione della “bestia” è che Egli ama gli uomini, tutti gli uomini. Caro lettore, ama anche te! Egli sa che chi segue il suo potere e riceve il suo marchio non potrà essere felice, sa che «… non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome» {Apocalisse 14: 11}. Nel seguire questo potere non c’è pace. Dio ci ama tanto che ci ammonisce con il linguaggio più duro che l’uomo conosca. Ascolta:
«Un terzo angelo li seguì dicendo a gran voce: “Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira…» {Apocalisse 14: 9-10}.
Il linguaggio dell’amore è sempre duro quando per la persona amata è questione di vita o di morte.
Vi chiedo: che altro poteva fare Dio dopo aver già mandato il Figlio a patire una morte d’inferno al nostro posto? Nessuno è costretto a subire la terribile sorte di quelli che seguono la bestia e ricevono il suo marchio. Gesù ha aperto una via d’uscita. Ha sofferto l’agonia del Getsemani, il tormento di un processo beffa e una flagellazione che Gli lacerò la schiena. Per scherno Gli si inginocchiavano davanti colpendolo in testa con un bastone, Gli premevano le spine in fronte facendogli scorrere il sangue sul volto. Eccolo mentre barcolla verso il Calvario… Il Figlio di Dio cade con la faccia sulla terra sporca. Sopporta l’orrore dei nostri peccati mentre il sangue Gli scorre, goccia a goccia, ai piedi della croce. Guardate mentre le Sue labbra tremanti gridano: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
È appeso lì, come un serpente sul palo, mentre freme negli spasimi dell’agonia e beve le ultime gocce dell’ira divina contro il peccato. «Come Mosè alzò il serpente nel deserto», così Gesù fu elevato per voi. Capite? Lo ha fatto per voi. Ha patito quello che meritiamo noi, io e voi. Capite ora perché il nostro Padre celeste vuole evitare a tutti i costi che adoriamo la bestia o riceviamo il suo marchio? Noi possiamo sfuggire a questa punizione tremenda, Gesù ha pagato tutto. Quando Gli conficcavano i chiodi nella tenera carne ed Egli pregava: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno», pregava anche per me e per voi. Pregava per voi! E voi, non vorrete farne il vostro Redentore personale e seguirlo fino in fondo? Sarete felici di questa scelta!
Dobbiamo anche capire che in rapporto all’identificazione della bestia Dio non parla di persone sincere che rimangono coinvolte senza saperlo. Capite che cosa voglio dire? Quando la identifica si riferisce al “sistema”, ai capi, che sanno bene quello che fanno ma che deliberatamente disobbediscono e alterano la Parola di Dio. Comprendete? Il nostro Dio è un Padre affettuoso e ritiene responsabili solo coloro che intendono la Bibbia e consapevolmente disobbediscono o quanti rifiutano di ascoltare le Sue parole e non ne vogliono sapere. La bestia esiste già. Molti cristiani onesti che hanno da fare con lei presto conosceranno i particolari in proposito, sentiranno l’appello di Dio a uscire e risponderanno. Non fatevi fuorviare dall’idea che la bestia sia un computer istallato da qualche parte in Europa. È solo fumo negli occhi per depistare la gente dalla via tracciata dalla Bibbia. La Parola di Dio è così chiara che anche un bambino può capirla. Il prossimo punto che ci aiuterà a identificare la bestia ha dell’incredibile.
La bestia presenta le caratteristiche di altri quattro animali (nazioni) che l’avevano preceduta. Osservate attentamente: «E la bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la sua bocca come quella del leone; e il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e grande autorità» {Apocalisse 13: 2}.
Di che nazioni si tratta? La Bibbia ci dice anche questo: «Queste grandi bestie, che sono quattro, rappresentano quattro re che sorgeranno dalla terra» {Daniele 7: 17}. Si tratta di quattro Imperi universali che dominarono consecutivamente dai giorni di Daniele fino alla caduta di Roma, e precisamente: Babilonia (605-538 a.C.), Medo-Persia (538-331 a.C.), Grecia (331-168 a.C.) e Roma (168 a.C.- 476 d. C.). La descrizione completa si trova in Daniele:
«Daniele dunque prese a dire: “Io guardavo nella mia visione, di notte, ed ecco, i quattro venti del cielo squassavano il Mar Grande, e quattro grandi bestie salivano dal mare, una diversa dall’altra. La prima era simile a un leone ed aveva ali di aquila. Io guardavo, finché le furono strappate le ali; poi fu sollevata da terra, fu fatta stare ritta sui due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d’uomo. Ed ecco un’altra bestia, la seconda, simile ad un orso; si alzava su di un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: Levati, mangia molta carne. Dopo questo, io guardavo, ed eccone un’altra simile a un leopardo, che aveva quattro ali di uccello sul suo dorso; la bestia aveva quattro teste e le fu dato il dominio. Dopo questo, io guardavo nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte; essa aveva grandi denti di ferro; divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi; era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna. Stavo osservando le corna, quand’ecco in mezzo ad esse spuntò un altro piccolo corno, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte, ed ecco in quel corno c’erano degli occhi simili a occhi di uomo e una bocca che proferiva grandi cose”» {Daniele 7: 2-8}.
Che quadro impressionante! Ma ripetiamo schematicamente la successione di questi regni a cominciare dall’epoca di Daniele:
Il leone = Babilonia
L’orso = la Medo-Persia
Il leopardo = la Grecia
La bestia terribile = Roma
Dal momento che la bestia con il marchio ha delle affinità con le altre quattro, esaminiamole più da vicino.
BABILONIA, rappresentata dal leone con due ali, regnava sul mondo al tempo di Daniele. Nelle rovine dell’antica Babilonia è possibile vedere ancora oggi pezzi di statue di leoni alati. Il leone costituisce un simbolo calzante di Babilonia, il più grande di tutti i regni dell’antichità. Le due ali segnalano la rapidità con cui il “regno dorato” conquistò il mondo civile di allora. In che senso la bestia di Apocalisse 13 somiglia a Babilonia?
Questa antica città, fondata oltre duemila anni avanti Cristo da Nimrod, pronipote di Noè (vedi Genesi 10), era una delle meraviglie del mondo. Formava un quadrato perfetto circondato da enormi mura spesse 26 metri! La metropoli, dalla simmetria perfetta, occupava una superficie di ben 576 chilometri quadrati disseminati di giardini e parchi lussureggianti. Con i suoi 96 chilometri di fossati, altri 96 chilometri di mura esterne, le porte di bronzo massiccio, i giardini pensili, il tunnel sotterraneo sotto il fiume Eufrate, la struttura perfetta dal punto di vista estetico e difensivo, questa città, che conservava molti oggetti che da soli rappresentavano altrettante meraviglie del mondo, era essa stessa una meraviglia ancora più imponente e favolosa. – (Smith, Uriah, Daniel and the Revelation, Nashville, Southern Publishing Association, 1944, pag. 42-43).
Gli imperatori babilonesi esigevano l’adorazione dovuta agli dèi. Essere stimati dagli altri è bello, ma farsi adorare è blasfemo. Eppure il capo della “bestia” pretende proprio questo! E in merito al prossimo regno?
I MEDO-PERSIANI conquistarono il potere quella terribile notte in cui il re Belshatsar, l’ultimo re babilonese, mezzo ubriaco, organizzò una festa per mille dei suoi nobili e gettò sul pavimento i vasi sacri del tempio di Dio. Fu l’ultima goccia che fece traboccare il vaso. Cominciarono a tremargli le ginocchia allorché vide una mano esangue scrivere la sua sentenza ad una parete del palazzo.
Ecco la descrizione di quella notte di follie: «Il re Belshatsar fece un gran banchetto a mille dei suoi grandi e in presenza dei mille bevve vino. (..) Così si portarono i vasi d’oro che erano stati portati via dal santuario del tempio di Dio, che era in Gerusalemme, e in essi bevvero il re i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine. Bevvero vino e lodarono gli dèi d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra. In quel momento apparvero le dita di una mano d’uomo, che si misero a scrivere di fronte al candelabro sull’intonaco della parete del palazzo reale; e il re vide la parte di quella mano che scriveva. Allora l’aspetto del re cambiò e i suoi pensieri lo turbarono; le giunture dei suoi lombi si allentarono e i suoi ginocchi battevano l’uno contro l’altro» {Daniele 5: 1, 3-6}.
Che scena! Alla vista di quella mano pallida Belshatsar rimase paralizzato dal terrore. Chiamò «tutti gli astrologi, i Caldei e gli indovini», ma nessuno fu in grado di aiutarlo. Finalmente, la regina madre suggerì di chiamare Daniele. Questo re corrotto non ignorava che proprio Daniele sapesse interpretare i sogni e spiegare i misteri, perché il Dio del cielo era con lui, ma Belshatsar odiava Dio e non voleva neanche mettere Daniele sullo stesso piano degli altri saggi. Ma ora era spaventato a morte e dietro il suggerimento della regina fece chiamare il profeta. E che cosa accadde?
«Allora Daniele fu introdotto alla presenza del re; il re parlò a Daniele e gli disse: “Sei tu Daniele, uno degli esuli di Giuda, che il re mio padre condusse dalla Giudea?’» {Daniele 5: 13}.
Dopo aver accennato all’incapacità dei suoi maghi di leggere la scritta sul muro, il re disse: «Ho invece sentito dire di te che tu puoi dare l’interpretazione e risolvere questioni complicate. Ora se sei capace di leggere questa scritta e farmene conoscere l’interpretazione, tu sarai rivestito di porpora, porterai una collana d’oro al collo e sarai terzo nel governo del regno» {Daniele 5: 16}.
Daniele sapeva bene ciò che sarebbe successo quella notte e le ricompense terrene non significavano niente per lui. Fra qualche ora la maggior parte dei presenti sarebbe morta e i ricchi doni promessi lo lasciavano indifferente.
«Tienti pure i tuoi doni», disse, «e da’ a un altro le tue ricompense; tuttavia io leggerò la scritta al re e gliene farò conoscere l’interpretazione» {Daniele 5: 17}.
Dopo aver ricordato al re la sua ribellione e il suo orgoglio di fronte a Dio, gli spiegò il senso della scrittura. Fu una rivelazione sconvolgente!
«Questa è la scritta che è stata tracciata: MENE, MENE, TEKEL UFAR-SIN. Questa è l’interpretazione di ogni parola: MENE: Dio ha fatto il conto del tuo regno e gli ha posto fine. TEKEL: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante. PERES: il tuo regno è stato diviso ed è stato dato ai Medi e ai Persiani» {Daniele 5: 25-28}.
Il re rimase sbalordito. Potete immaginare la sua disperazione? Ma la sua ansia non durò a lungo: «In quella stessa notte Belshatsar, re dei Caldei, fu ucciso; e Dario, il Medo, ricevette il regno all’età di sessantadue anni» {Daniele 5: 30-31}.
Ecco fatto: il leone alato era morto. Nel 538 a.C. la Medo-Persia, sotto Dario, assunse il controllo del regno secondo il programma. L’orso del sogno di Daniele aveva conquistato il mondo.
In quali aspetti la bestia di Apocalisse 13 somiglia alla Medo-Persia?
Tra i Medo-Persiani vigeva la norma che una legge, una volta emanata, fosse irrevocabile e non si potesse più modificare. Il governo era considerato infallibile. Vedrete fra poco che la «bestia» assumerà la stessa posizione.
La Medo-Persia rimase al potere finché non si scontrò con un giovane la cui abilità bellica era incredibile: Alessandro Magno. Ad appena venticinque anni dominava il mondo! Il primo ottobre del 331 a.C. Alessandro, alla testa dei suoi eserciti, si scontrò frontalmente con le forze persiane e le sconfisse nella battaglia di Arbela. Il suo genio militare fece della Grecia il terzo impero universale.
IL LEOPARDO dalle quattro teste e quattro ali della visione di Daniele aveva soppiantato l’orso medo-persiano.
Ma perché quattro teste? Alessandro aveva conquistato il mondo, ma non riuscì a dominare sé stesso. Durante un’orgia vuotò la coppa di Ercole piena di alcool. Una coppa enorme! Lo stomaco umano può contenere a malapena poco più di un litro. Come se non bastasse, la bevve due volte! E fu la sua fine: morì di febbre violenta all’età di trentatré anni, nel 323 a. C.
Mentre era in vita, aveva dichiarato che il regno, alla sua morte, andasse ai suoi uomini più forti e così quattro suoi generali, Cassandro, Lisimaco, Seleuco e Tolomeo assunsero il controllo dell’impero e lo divisero in quattro parti. Questa quadruplice divisione è rappresentata dalle quattro teste di leopardo. E le quattro ali? Segnalavano una grande rapidità di movimento: in soli tredici anni la Grecia conquistò il mondo intero, un’impresa che fu e rimane unica nella storia!
Prima della morte, Alessandro aveva ordinato alle città greche di adorarlo come un dio. Analogamente, la bestia di {Apocalisse 13} è «simile a un leopardo» perché ha adottato la cultura greca e ha un capo che richiede l’adorazione di un dio.
Chi è la “terribile” quarta bestia di {Daniele 7}?
«Dopo questo, io guardavo nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte; essa aveva grandi denti di ferro; divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi; era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna. (…) La quarta bestia sarà un quarto regno sulla terra» {Daniele 7: 7, 23}.
IL QUARTO REGNO, rappresentato da questa terribile bestia, è Roma, che soggiogò la Grecia nel 168 a.C. e alla fine trasmise il suo potere alla bestia di {Apocalisse 13}.
Dalla testa della quarta “terribile bestia” esce “un piccolo corno”. Un fenomeno sorprendente! La bestia di Apocalisse 13 e il “piccolo corno” di {Daniele 7} sono la stessa potenza! Dio vuole assicurarsi che non ci sia possibilità di errore su chi sia questa potenza, perciò, la descrive in entrambi questi due libri profetici. Le profezie bibliche non sono fantastiche? Fate attenzione alla descrizione del “piccolo corno”:
«Stavo osservando le corna, quand’ecco in mezzo ad esse spuntò un altro piccolo corno, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: ed ecco in quel corno c’erano degli occhi simili a occhi di uomo e una bocca che proferiva grandi cose… e abbatterà tre re. Egli proferirà parole contro l’ Altissimo, perseguiterà i santi dell’ Altissimo con l’intento di sterminarli e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo» {Daniele 7: 8, 24-25}.
Se confrontate questa descrizione del “piccolo corno” con quella della bestia di Apocalisse 13. vedrete che coincidono e che si riferiscono alla medesima potenza.
Una delle caratteristiche più sconcertanti di questa potenza è che «penserà di mutare i tempi e la legge» {Daniele 7: 25}. Ecco un uomo che si eleva allo stesso livello di Dio ed osa alterare la Sua legge, la costituzione dell’universo! Egli agisce con audacia blasfema, ma Dio ha dichiarato che «tutti i suoi comandamenti sono fermi, stabili in eterno per sempre» {Salmo 111: 7-8}.
I 1260 ANNI DI DOMINIO DELLA BESTIA
I sette versi che menzionano il periodo dei 1260 anni si riferiscono tutti alla stessa potenza persecutrice del popolo di Dio. I testi sono i seguenti: {Apocalisse 13: 5; Apocalisse 11: 2; Daniele 7: 25; Apocalisse 12: 14; Apocalisse 11: 3; Apocalisse 12: 6; Daniele 12: 7}.
La chiave di lettura di questi periodi profetici è il principio contenuto in {Ezechiele 4: 6} e {Numeri 14: 34}, secondo cui un giorno nella profezia equivale a un anno nella realtà. Per questo motivo tutte le profezie temporali vanno prima riportate all’equivalente numero di giorni. Usando questa “chiave” biblica, le profezie cronologiche corrispondono perfettamente e diventano facili da capire.
Il mese biblico ha 30 giorni, l’anno 360. Bisogna saperlo per capire i calcoli profetici.
In {Apocalisse 12: 14} si parla di «un tempo», «dei tempi» e «la metà di un tempo», cioè tre tempi e mezzo. Da {Daniele 4} apprendiamo che un «tempo» equivale a un anno reale. In questo capitolo si racconta che il re Nebucadnetsar impazzì, come aveva predetto Daniele, e visse insieme alle bestie dei campi per «sette tempi», cioè sette anni letterali. In conclusione, tre tempi e mezzo equivalgono a tre anni e mezzo, ovvero a 1260 giorni.
{Apocalisse 11: 3} e {Apocalisse 12: 6} parlano chiaramente di 1260 giorni, durante i quali la bestia avrebbe perseguitato il popolo di Dio.
Applicando l’equivalenza di un giorno per un anno trovata in {Ezechiele 4: 6} e {Numeri 14: 34}, giungiamo alla conclusione che questa potenza regnerà per 1260 anni prima di subire una «piaga mortale». Studiando il potere temporale della bestia, la storia ci conferma ‘adempimento profetico. Il fatto che Dio ripeta questo periodo temporale sette volte dimostra l’importanza che gli attribuisce.
Ecco i versi in ordine cronologico: {Apocalisse 11: 2} e {Apocalisse 13: 5} indicano che questo potere avrebbe regnato per 42 mesi (42 mesi, per 30 giorni al mese, corrispondono a 1260 giorni).
{Daniele 7: 25} e {Daniele 12: 7}, e {Apocalisse 12: 14} fissano la durata del regno della bestia a tre «tempi» e mezzo o anni. (Anche tre anni e mezzo profetici equivalgono a 1260 giorni).
{Apocalisse 11: 3} e {Apocalisse 12: 6} parlano direttamente di 1260 giorni profetici, cioè 1260 anni reali.
LA «BESTIA» E IL «PICCOLO CORNO»
1)
– Il «piccolo corno» ha «occhi simili a occhi di uomo» {Daniele 7: 8}.
– La «bestia» ha un «numero d’uomo» {Apocalisse 13: 18}.
2)
– Il «piccolo corno» «perseguiterà i santi dell’Altissimo con l’intento di sterminarli» {Daniele 7: 25}.
– La «bestia» «fa guerra ai santi» {Apocalisse 13: 7}.
3)
– Il «piccolo corno» «proferirà parole contro l’Altissimo» {Daniele 7: 25}.
– La «bestia… aperse la sua bocca per bestemmiare contro Dio» {Apocalisse 13: 6}.
4)
– Il «piccolo corno» spunta tra le dieci corna (i dieci regni sorti da Roma) {Daniele 7: 8}.
– La «bestia» riceve «la sua potenza, il suo trono e grande autorità» da Roma (dopo la costituzione dei dieci regni) {Apocalisse 13: 2}.
Adesso ancora un altro indizio prima di dirvi chi è la bestia.
Questo indizio coincide non solo con il “piccolo corno” di {Daniele 7}. ma anche con la “grande meretrice” che cavalca la bestia scarlatta di {Apocalisse 17}. Ma diamo un’occhiata:
«Poi uno dei sette angeli che avevano le sette coppe venne e mi disse: “Vieni, io ti mostrerò il giudizio della grande meretrice, che siede sopra molte acque”… e vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia e che aveva sette teste e dieci corna» {Apocalisse 17: 1-3}.
Ecco di nuovo le teste e le corna. Siamo arrivati ad associarle con Roma. La “meretrice” controlla Roma (la cavalca), facendone il suo seggio. Suona familiare? Adesso tutto si fa più chiaro.
Questa “prostituta” rappresenta un sistema ecclesiastico corrotto. E notate anche questi altri particolari: «La donna era vestita di porpora e di scarlatto, era tutta adorna d’oro, di pietre preziose e di perle…» {Apocalisse 17: 4}. È una chiesa ricca.
Nelle profezie bibliche una donna rappresenta una chiesa. Dio identifica il Suo popolo con una donna «bella e delicata» {Geremia 6: 2}. Una vergine è la chiesa pura di Dio, una prostituta (o meretrice) è una chiesa corrotta.
Quella di cui stiamo parlando viene definita «LA MADRE DELLE MERETRICI E DELLE ABOMINAZIONI DELLA TERRA» {Apocalisse 17: 5}. Non è solo una chiesa, è una chiesa madre, una potenza mondiale.
«E vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. E quando la vidi, mi meravigliai di grande meraviglia» {Apocalisse 17: 6}. Proprio così, è una chiesa che uccide i santi!
È terribile. Ma come mai il nostro Padre celeste, che è l’essenza della bontà, parla così di una chiesa e la mette a nudo di fronte al mondo? Perché Dio, che è così pieno di pietà e amore, avverte che chiunque segue questa potenza e riceve il suo marchio finirà nel lago di fuoco? Io credo che la risposta sia semplicemente questa: perché sarà così. Dio è tenero e benigno, ma ci dice sempre la verità.
So che sembra duro, ma qui si tratta di una chiesa corrotta di cui Satana si è servito per irretire il mondo intero e derubare l’umanità della vita eterna attraverso menzogne e inganni. Come Nimrod e Alessandro Magno, i capi di questa potenza distolgono i fedeli dal culto del Dio vivente per indurli ad adorare loro, distraggono la gente dalla Parola di Dio per spingerla a fare attenzione alle loro parole e invece dell’obbedienza ai comandamenti di Dio esigono obbedienza ai loro comandamenti umani. Ecco perché Dio ce ne parla così, perché è amore.
E ricordate che ci sono molti cristiani sinceri in questa chiesa caduta, chiamata “Babilonia”, che ascolteranno l’appello e ne usciranno: «Egli gridò con forza e a gran voce, dicendo: “E’ caduta, è caduta Babilonia la grande, ed è diventata una dimora di demoni, un covo di ogni spirito immondo, un covo di ogni uccello immondo ed abominevole”. (…) Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: “Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe, perché i suoi peccati si sono accumulati e sono giunti fino al cielo, e Dio si è ricordato delle sue iniquità’» {Apocalisse 18: 2, 4}.
Allora, chi è la “bestia”? Quale potenza sintetizza in sé le seguenti caratteristiche?
*Ha ricevuto il “trono” e l’autorità da Roma {Apocalisse 13: 4}.
*Ha regnato sul mondo per 1260 anni (dal 538 al 1798).
*Ha subito una “piaga mortale” di cui poi è guarita {Apocalisse 13: 3}.
*È un potere sia politico che religioso oggetto di adorazione {Apocalisse 13: 4}.
*Ha alterato la legge di Dio {Daniele 7: 25}.
*Ha un capo che dichiara di essere Dio in terra e di avere la facoltà di perdonare i peccati (che è una bestemmia) {Apocalisse 13: 1}.
* È una chiesa madre (ha avuto delle figlie) {Apocalisse 17: 5}.
*Ha mosso guerra ai santi {Apocalisse 13: 7}.
* È una potenza mondiale che stupisce tutti {Apocalisse 13: 3-4}.
*Ha a capo un uomo il cui nome scaturisce dal numero 666 {Apocalisse 13: 18}.
*Gli abitanti della terra le faranno “un’immagine” {Apocalisse 13: 14}.
*Ha un temibile “marchio”: chi l’accetta sarà gettato nel lago di fuoco e perderà la vita eterna {Apocalisse 14: 9-10}.
A questo punto la maggioranza dei lettori avrà capito che si tratta del papato. Hanno ragione: è l’unica potenza della terra alla quale si confanno tutte le caratteristiche bibliche citate sopra. Ma che cosa significa il numero 666?
ALT! Non passate a questo capitolo se non avete ancora letto
quello precedente su «L’identificazione della bestia»!
Esaminiamo questo punto molto attentamente per assicurarci di non sbagliare. «… e il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e grande autorità» {Apocalisse 13: 2}.
L’imperatore Giustiniano “diede” Roma al papa allorché lo proclamò capo di tutte le chiese cristiane della terra e instaurò il papato nel 538 d.C., quando Belisario, generale dell’imperatore, scacciò gli Ostrogoti dalla città eterna.
Roma gli diede il suo “trono”. La profezia biblica lo aveva predetto centinaia di anni prima che accadesse! Dal 538 d. C. il papato regnò esattamente per 1260 anni, fino al 1798, quando successe qualcosa di incredibile: il papa fu preso prigioniero! Un generale di Napoleone, Berthier, lo catturò e deportò in Francia e lì rimase fino alla morte!
Una ferita mortale. Il papato aveva regnato esattamente 1260 anni: era solo una coincidenza? E perché lo fece Berthier?
Napoleone voleva dominare il mondo e il papato gli bloccava la strada. Chissà se sapevano, entrambi, di adempiere le profezie loro malgrado?
«.. ma la sua piaga mortale fu sanata, e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia» {Apocalisse 13: 3}.
Nel 1929 il governo italiano riconobbe la Città del Vaticano come Stato indipendente. Il papa era di nuovo sovrano. Il 9 marzo 1929 egli dichiarava: «I popoli del mondo intero sono con noi». Il “San Francisco Chronicle” pubblicò in prima pagina un servizio sulla firma del patto che recitava, tra l’altro, testualmente: «Mussolini e Gasparri firmano un patto storico … guarendo una ferita aperta da molti anni». Sorprendente, vero? La Bibbia aveva profetizzato che la ferita sarebbe guarita e il giornale lo conferma con le stesse identiche parole. – (Stringfellow, Bill, All in the Name of the Lord, Clermont, Concerned Publications, 1981, pag. 124).
Sebbene questa grande organizzazione non esistesse ufficialmente. prima del 538 d.C., l’apostolo Paolo vide delle forze al lavoro che le preparavano la strada. Che cosa stava succedendo già ai suoi giorni?
Dopo l’ascensione di Gesù in cielo, la prima chiesa cristiana si sviluppò rapidamente grazie alla benedizione dello Spirito Santo. Gesù aveva predetto come avrebbero trattato i Suoi seguaci: «Allora vi sottoporranno a supplizi e vi uccideranno; e sarete odiati da tutte le genti a causa del mio nome» {Matteo 24: 9}.
Questa profezia si è adempiuta alla lettera. Ascoltate il seguente resoconto storico: «La loro esecuzione si ridusse a un gioco» – scrisse Tacito nel descrivere le persecuzioni di Nerone contro i cristiani. «Venivano rivestiti di pelli di animali selvatici per farli sbranare dai cani. Venivano crocifissi oppure avvolti di materiali infiammabili e incendiati, per illuminare la notte. «Per sfuggire alla morte dovevano solo ripudiare Cristo e fare sacrifici all’imperatore» – (Citato in Liberty, giugno 1980, pag. 13). Alcuni cedevano, ma molti altri preferivano le torture e la morte piuttosto che rinnegare il loro Dio.
«Il paganesimo, prevedendo che, se il Vangelo avesse trionfato, i suoi templi e i suoi altari sarebbero stati spazzati via, riunì le sue forze per annientare il Cristianesimo e accese i fuochi della persecuzione. I cristiani furono privati di quanto possedevano, strappati alle loro case e sottoposti a tremende afflizioni. (…) Innumerevoli furono coloro che suggellarono col sangue la loro testimonianza. Nobili e schiavi, ricchi e poveri, colti e incolti, tutti furono trucidati senza pietà. (…) Sotto le colline circostanti Roma, lunghe gallerie erano state scavate nella terra e nella roccia; questa buia e intricata rete di corridoi si estendeva per chilometri e chilometri oltre le mura della città. In tali rifugi sotterranei, i seguaci di Cristo seppellivano i loro morti. Quando, poi, erano sospettati e proscritti, vi trovavano una casa. (…) Come i servitori di Dio dell’antichità, molti furono “martoriati, non accettando la liberazione, per ottenere una migliore risurrezione” {Ebrei 11: 35} (…) Essi si rallegravano di essere stati considerati degni di soffrire per la verità, e canti di trionfo salivano di mezzo alle fiamme crepitanti» – (E.G.White, La Grande Controversia, pag. originale 39-40).
Satana non riuscì a spazzarli via. Per anni gli imperatori Nerone e Diocleziano li massacrarono a migliaia, ma inutilmente: «Voi ci potete condannare, torturare, uccidere», dichiarò un cristiano ai suoi persecutori, «la vostra ingiustizia è la prova che siamo innocenti» – (Tertulliano, Apologia, paragrafo 50).
Fino al 313 d.C. essere cristiani era ritenuto illegale. Una persona del genere veniva annoverata automaticamente tra i criminali, nondimeno i seguaci di Gesù si diffondevano ovunque.
Satana si rese conto che doveva cambiare tattica. Bisognava escogitare una soluzione migliore. Ma che cosa c’era di meglio dell’eliminazione fisica? Bisognava scegliere una via più facile, come l’infiltrazione! Come un astuto generale, avrebbe attaccato e corrotto la chiesa dall’interno… Osservate che cosa accadde.
Un grido di gioia percorse l’impero quando l’imperatore Costantino aderì al cristianesimo! I cristiani esultavano. Non sarebbero stati più dilaniati dai cani o leoni, trucidati a sangue freddo o dati alle fiamme come torce umane per illuminare l’arena e le lotte dei gladiatori. Adesso il cristianesimo saliva al rango di religione di Stato! Tutto andava per il meglio, almeno sembrava.
Ma piano piano, mentre tutti si rilassavano non pensando più alle torture e alla morte, qualcosa di più temibile andava insinuandosi: il compromesso religioso.
Gradualmente, per amore della popolarità e del guadagno e per agevolare l’ingresso dei pagani nella chiesa, i capi spirituali abbassarono il livello dei principi, ma così facendo aprirono la porta agli errori e costumi pagani.
Per niente sorpreso dallo stratagemma usato da Satana per corrompere la Sua chiesa dall’interno, Dio ci dà un franco avvertimento. Ascoltate che cosa scrive l’apostolo Paolo: «Nessuno v’inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà sé prima non sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio. (…) Il mistero dell’empietà, infatti, è già all’opera…» {2 Tessalonicesi 2: 3-4, 7}. Oh sì, lo vedeva già venire! Dopo la morte dell’ultimo apostolo, infatti, la misteriosa opera di corruzione arrivò e progredì rapidamente.
Mi domando: ma che cosa è successo?
Cessate le persecuzioni, il grande inganno satanico fu quello di dominare i capi religiosi. Se fosse riuscito ad accentuare il loro egoismo e la loro sete di denaro, sarebbe rimasto coinvolto l’intero corpo della chiesa. I responsabili avrebbero fatto a gara per fare accettare il cristianesimo al massimo numero possibile di pagani. La ricchezza e il prestigio della chiesa sarebbero cresciuti. Che importava se c’era da modificare un pò la Bibbia pur di guadagnare tanta gente… Sarebbe stato sufficiente introdurre nella fede cristiana qualche usanza o rito pagano, dargli un nome cristiano e i pagani sarebbero arrivati in massa. E infatti, le cose andarono proprio così.
Gli Apostoli avevano percorso l’Impero fondando chiese in molte città. Col passare del tempo ne erano sorte più piccole anche nelle zone di campagna. I centri maggiori erano a Gerusalemme, Roma e Alessandria d’Egitto. Roma alla fine emerse sulle altre.
Il passo successivo dei capi ecclesiastici fu di controllare lo Stato per imporre più efficacemente i loro decreti. I risultati andarono ben oltre le loro aspettative. Il culmine di questa situazione si vide quando, nel 538 d.C., l’intera città di Roma fu consegnata al papa, il vescovo del luogo. Nei 1260 anni successivi i leader religiosi regnarono anche con piena autorità civile, esattamente come avevano già predetto le profezie.
Incredibile! Ma doveva avvenire di peggio.
Sta scritto che la bestia ha «nomi di bestemmia» {Apocalisse 13: 1}. Divenne una delle dottrine dominanti della chiesa che il suo capo visibile fosse investito dell’autorità suprema sui vescovi e pastori di tutti i paesi del mondo. Inoltre, egli assunse il nome stesso di Dio, facendosi chiamare «Signore Dio il Papa», e si dichiarò infallibile. Infine, richiedeva l’adorazione di tutti gli uomini.
Ma che c’entra il numero 666? Diamo un’occhiata.
TITOLI ATTRIBUITI AL PAPA
I seguenti brani sono tratti da autorevoli opere di dignitari cattolici relative ai titoli e alla posizione del loro supremo capo spirituale.
«Tutti i nomi che la Sacra Scrittura attribuisce a Cristo, e che implicano la Sua supremazia sulla chiesa, si applicano anche al papa» – (Cardinale Roberto Francesco Bellarmino in “Disputationes de Controversiis”, tomo 2, Controversia Prima, libro 2 “De Conciliorum Auctoritate”, vol. 1, cap. 17, pag. 266, ediz. 1628).
«Perché tu sei il pastore, il dottore, la guida, lo sposo, e infine tu sei un altro Dio in terra» – (Orazione di Cristoforo Marcellus al Quinto Concilio Laterano, quarta sessione, in J.D. Mansi, “Sacrorum Conciliorum… Collectio”, vol. 32, col. 761. Vedi anche: Labbe-Cossart, “History of the Councils”, vol. XIV, col. 109).
Per il titolo «Signore Dio il Papa», vedere una glossa delle “Extravagantes” di papa Giovanni XXII, titolo 14, cap. 4, “Declaramus”. In un’edizione di Anversa delle “Extravagantes”, datata 1584, le parole «Dominum Deum Nostrum Papam» («Il nostro Signore Dio il Papa») si trovano nella colonna 153. In un’edizione di Parigi del 1612, si trovano nella colonna 140.
«Per questo il papa è coronato di una triplice corona, come re del cielo, della terra e degli inferi» – (Lucius Ferraris, “Prompta Bibliotheca”, ediz. 1772-1777, tomo 6, pag. 26, alla voce «Papa»).
In un brano incluso nella Legge Canonica Cattolica Romana, papa Innocenzo III dichiara che il pontefice è «il vice reggente sulla terra, non di un semplice uomo, ma di Dio stesso». Una nota di questo brano spiega che ciò è dovuto al fatto che egli è «vero Dio e vero uomo». Vedi “Decretales Domini Gregori Papae IX” (“Decretali del Signore Papa Gregorio IX), libro 1, “De Translatione Episcoporum” (“Sul trasferimento dei vescovi”), titolo 7, cap. 3, Corpus Juris Canonici. (Seconda edizione, Lipsia, 1881, colonna 99; Parigi 1612, tomo 2, “Decretales”, col. 205).
INFALLIBILITÀ
Tra le ventisette proposizioni note come “I dettami di Ildebrando” (pseudonimo di papa Gregorio VII, in carica dal 1073 al 1087), si trovano le seguenti:
«2. Solamente il pontefice romano si può giustamente chiamare universale.
«6. Nessuno… può vivere sotto lo stesso tetto con una persona scomunicata dal papa.
«9. Tutti i principi devono baciare i piedi solo a lui.
«19. Non può essere giudicato da nessuno.
«22. La Chiesa Cattolica non ha mai errato, né, secondo le Scritture, errerà mai.
«27. Il papa può dispensare i sudditi dall’obbedienza a un sovrano iniquo».
(Per la versione originale latina del “Dictatus” vedere: Cesare Baronio, “Annales Ecclesiastici”, anno 1706, vol. 17, pagg. 405, 406, stampato a Parigi nel 1869; come pure “Monumenta Germaniae Historica Selecta”, vol. 3, pag. 17).
Trattando {Daniele 7: 25}, il dottor Adam Clarke scrive nel suo famoso commentario in merito ai papi: «Pretendono l’infallibilità, che spetta solo a Dio. Pretendono di poter perdonare i peccati, ma solo Dio può farlo».
La mitra ufficiale del papa reca la scritta «Vicarius Fili Dei», cioè «Vicario del Figlio di Dio». La rivendicazione di questo titolo ufficiale è stata dichiarata pubblicamente nel corso degli anni. Nell’edizione del 18 aprile 1915 il giornale americano “Our Sunday Visitor” riportava: «Le lettere incise sulla mitra papale sono queste:
“VICARIUS FILI DEI”, che in latino significano “Vicario del Figlio di Dio».
In {Apocalisse 13: 18} leggiamo: «Chi ha intendimento conti il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei».
“VICARIUS FILII DEI” (Latino)
V I C A RI US F I L I I D E I
5 1 100 0 0 1 5 0 0 1 50 1 1 500 0 1 = 666
Analizziamo quindi questo numero. Ricordate i numeri romani studiati a scuola e la loro equivalenza con quelli arabi? Come saprete, le lettere “U” e “V” hanno lo stesso valore (consultate un’enciclopedia). In greco, ebraico e latino si arriva sempre al medesimo numero. A questo punto vorrei dire subito che chi fa queste sorprendenti rivelazioni deve agire con tatto e gentilezza. Dobbiamo informare la gente che Dio ama tutti. La verità va detta, ma con dolcezza e cortesia.
I 1260 anni del dominio papale sono chiamati “l’evo oscuro”. Sono sicuro che avrete già sentito questa espressione prima d’ora. Quel periodo era così buio perché i preti proibivano a chiunque non solo di leggere, ma anche di possedere la Bibbia. Per secoli, solo i sacerdoti erano autorizzati a leggere la Sacra Scrittura. Satana doveva far sparire la Bibbia dalle mani dei fedeli per tenerli all’oscuro e nella morsa della superstizione. La gente brancolava nel buio e non sapeva che cosa fare. In quegli anni, chi veniva scoperto in possesso di una Bibbia veniva trascinato fuori, appeso ad un palo e arso vivo nel giardino di casa propria!
Gli avvenimenti che Giovanni vide in seguito erano così incredibili da lasciarlo attonito.
IL DIVIETO DI LEGGERE LA BIBBIA
Nel Concilio di Tolosa i capi della chiesa stabilirono quanto segue: «Noi proibiamo ai laici di possedere copie del Vecchio e del Nuovo Testamento… Noi proibiamo loro, nella maniera più severa, di avere i libri suddetti in lingua popolare». «I capi dei distretti scoveranno gli eretici nelle loro abitazioni, nelle tane, nelle foreste; anche i loro rifugi sotterranei dovranno essere totalmente spazzati via» – (Concilium Tolosanum, Papa Gregorio IX, Anno Chr. 1229, canoni 14 e 2).
Il Concilio di Tarragona – nel 1234 – decretò che «Nessuno può possedere i libri dell’Antico e del Nuovo Testamento in lingua romanza. Se qualcuno li possiede, dovrà consegnarli al vescovo locale entro otto giorni dalla promulgazione del presente decreto perché siano dati alle fiamme…» – (D. Lortsch, “Histoire de la Bible en France” pag. 14, Parigi 1910, Soc. biblique brit. et étrangère).
Poco dopo la nascita delle società per la diffusione della Bibbia nel mondo, un incredibile decreto papale le trattava alla stessa stregua del comunismo! L’8 dicembre 1866 papa Pio IX, nella sua enciclica “Quanta Cura” dichiarava tra l’altro: «Socialismo, comunismo, società segrete, società bibliche… ogni flagello di questo genere deve essere distrutto con ogni mezzo possibile».
ALT! Non continuate se non avete ancora letto il capitolo due!
Riuscite a immaginare i cristiani uccidere altri cristiani? Un pensiero terribile! Ascoltate: «E le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli» {Apocalisse 13: 7}. «E vidi la donna ebbra del sangue dei santi e dei martiri di Gesù. E, quando la vidi, mi meravigliai di grande meraviglia» {Apocalisse 17: 6}.
Che quadro! Non c’è da meravigliarsi che Giovanni fosse così stupito. Una pila di libri non basterebbe a contenere il resoconto dei cinquanta milioni di cristiani condannati a morte come “eretici” per aver posseduto una Bibbia o creduto nella libertà di adorare Dio secondo la propria coscienza: per questi e molti altri “crimini’ uomini, donne e bambini venivano torturati a morte.
La storia ci riferisce chiaramente che interi villaggi e città sono stati spazzati via per non essersi conformati alla chiesa di stato e ai suoi capi.
«I dignitari della chiesa studiavano, sotto la guida di Satana, come inventare dei mezzi che provocassero la maggiore sofferenza possibile senza por fine alla vita della vittima. In molti casi il procedimento infernale veniva ripetuto fino al limite della sopportazione umana, al punto cioè che la natura umana finiva per cedere e la vittima accoglieva la morte come dolce sollievo.
«Questa era la sorte di quanti si opponevano a Roma» – (E.G.White, La Grande Controversia, pag. 564).
Se oggi potesse farlo negli Stati Uniti, agirebbe lo stesso contro gli “eretici”. Il suo vanto è che non cambia mai. H.M.A. Baudrillart, rettore dell’Istituto Cattolico di Parigi, così si è espresso sull’atteggiamento che la chiesa e i suoi esponenti assumono sul tema della persecuzione:
«Di fronte all’eresia-_- ha detto — non si accontenta della persuasione: le argomentazioni di natura morale o intellettuale le appaiono insufficienti, perciò ricorre alla forza, alle punizioni corporali, alla tortura» – (E.Baudrillart, The Catholic Church, the Renaissance and Protestantism, pag. 182-183, Londra 1908).
I Valdesi Albigesi, Boemi e altri sono stati massacrati, soffocati lentamente o assassinati in segreto per la loro fede.
La storia più significativa è quella dei Valdesi, uno dei pochi gruppi in possesso della Bibbia nei primi anni del dominio papale:
«Essi si rendevano conto che sotto la guida del papa e dei sacerdoti, intere moltitudini invano cercavano di ricevere il perdono mediante la mortificazione del corpo per espiare i peccati dell’anima. (…) Oppressi dal senso del peccato, ossessionati dal timore dell’ira vendicativa di Dio, molti soffrivano a lungo, fino a che l’organismo non veniva meno e, senza un raggio di speranza, scendevano nella tomba. (…) I Valdesi desideravano porgere a queste anime affamate il pane della vita, offrire loro i messaggi di pace racchiusi nelle promesse di Dio e additare ad esse Cristo, come unica speranza di salvezza. (…) Il Salvatore veniva descritto privo di simpatia verso l’uomo caduto e, per conseguenza, si stimava necessario invocare la mediazione dei sacerdoti e dei santi. Coloro la cui mente era stata illuminata dalla Parola di Dio, bramavano additare Cristo a queste anime smarrite, perché esse trovassero in Lui un Salvatore pieno di compassione e di amore che, a braccia tese, invitava tutti ad andare a Lui col loro fardello di peccato, con i loro crucci. con la loro stanchezza. Essi desideravano ardentemente rimuovere quelle ostruzioni che Satana aveva accumulato per impedire agli uomini di vedere le promesse di Dio e di andare direttamente a lui, confessare i peccati e ottenere il perdono e la pace. (…) Con le labbra tremanti e con le lacrime agli occhi, egli spiegava ai fratelli le sublimi promesse che indicano al peccatore l’unica sua speranza. (…) Accadeva, talvolta, che certi brani della Scrittura fossero letti e riletti perché l’ascoltatore voleva essere certo di aver capito bene. In modo particolare si amava la ripetizione di parole come: “Il sangue di Gesù, suo Figliuolo, ci purifica da ogni peccato” {1 Giovanni 1: 7}.”
«LA GUERRA CONTRO I SANTI»
«Le persecuzioni continuarono secondo questi sanguinosi principi dall’undicesimo e dodicesimo secolo fin quasi ai giorni nostri [scritto nel 1845] e spiccano nelle pagine della storia. Al segnale di inizio della persecuzione dato dai cannoni di Orléans, seguirono la crociata di annientamento degli Albigesi, l’instaurazione dell’Inquisizione, i massacri dei Valdesi, il martirio dei Lollardi, le sanguinose guerre di sterminio contro i Boemi, il rogo di Huss, Gerolamo e di molti altri… In Spagna e Italia la Riforma non sopravvisse alle azioni di ferro e fuoco cui fu sottoposta, agli inganni e alla persecuzione aperta, per non parlare della strage di San Bartolomeo e degli omicidi lenti e segreti del sacro tribunale dell’Inquisizione» – (T.R.Birks, M.A., “The Four Prophetic Empires, and the Kingdom of Messiah: Being an Exposition of the First Two Visions of Daniel”, Londra 1845, pagg. 248-249).
«Il numero di vittime dell’Inquisizione in Spagna è indicato in ‘The History of the Inquisition in Spain’, edizione del 1827, pag. 583, di Juan Antonio Liorente; ex segretario del Tribunale. Questo autore ammette che più di trecentomila persone subirono persecuzioni nella sola Spagna, di cui 31.912 la morte per rogo. A milioni furono massacrati per la loro fede in tutta Europa». – (Tratto da “Bible Readings for the Home”, Washington, Review and Herald Publishing Association, 1963, pag. 207).
«La chiesa ha scatenato numerose persecuzioni. Solo un principiante
della storia ecclesiastica potrebbe negarlo… 150 anni dopo Costantino, furono perseguitati e a volte messi a morte… I protestanti vennero perseguitati in Francia e Spagna con la piena approvazione delle autorità ecclesiastiche… Quando [la chiesa] ritiene opportuno il ricorso alla forza, la userà senz’altro» – (“The Western Watchmen” [pubblicazione cattolica] di Saint Louis).
«Molti giunsero a capire gli errori di Roma e si accorsero di quanto fosse vana l’intercessione degli uomini o degli angeli a favore del peccatore. (…) La certezza dell’amore del Salvatore pareva troppo bella ad alcune di queste anime squassate dalla tempesta. Il sollievo che essa recava era così grande, e il fascio di luce che risplendeva su di esse così potente, che pareva loro di essere trasportate in cielo. (…) Spesso si sentiva esclamare: “Dio accetterà davvero la mia offerta? Mi sorriderà Egli? Mi perdonerà?” La risposta veniva letta in Matteo 11:28: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo”. La fede accettava le promesse, e si udivano affermazioni piene di giubilo: “Non più lunghi pellegrinaggi; non più estenuanti viaggi verso luoghi santi dove si conservano le reliquie. Io posso andare a Gesù così come sono, pieno di peccato. Egli non disprezzerà la preghiera del cuore pentito. I tuoi peccati ti sono rimessi. I miei, anche i miei peccati possono essere perdonati!”. (…) c’era una strana e grande potenza nelle parole della Scrittura che parlavano direttamente al cuore di coloro che bramavano la verità. Era la voce di Dio, che recava la convinzione in quanti ascoltavano. (…) In molti casi il messaggero della verità non si vedeva più. Forse si era recato in altri paesi, forse era stato rinchiuso in qualche oscuro carcere, oppure le sue ossa giacevano là dove aveva testimoniato della verità. (…) missionari valdesi invadevano il regno di Satana (…). L’esistenza di questo popolo che si atteneva alla fede dell’antica chiesa, era una costante testimonianza contro l’apostasia di Roma, e per conseguenza provocava l’odio e la persecuzione. Il rifiuto di abbandonare le Sacre Scritture suonava offesa per Roma, che non poteva tollerarlo. Essa, allora, decise di eliminare questi ‘oppositori”. (…) Per questo motivo il papa [Innocenzo VIII] decretò che questa “setta maligna e abominevole”, se ricusava di abiurare, doveva essere schiacciata come serpi velenose”! (…) Nessuna accusa poteva essere mossa contro il carattere morale di queste persone. Perfino i loro nemici dichiaravano che si trattava di gente pacifica, quieta e pia. La loro grande colpa consisteva nel non volere adorare Iddio secondo la volontà del papa. Per questo “crimine”, si abbattevano su di loro tutte le umiliazioni, gli insulti e le torture che uomini e demoni potevano inventare. (…) Minacciati di morte, uccisi, il loro sangue fecondava il seme sparso e ne determinava il frutto. Così i valdesi testimoniarono per Dio secoli prima della nascita di Lutero. Dispersi dappertutto, diffusero il seme della Riforma che ebbe inizio al tempo di Wycliff, crebbe e si estese al tempo di Lutero, e proseguirà sino alla fine dei tempi per mezzo di coloro che sono disposti a soffrire ogni cosa “a motivo della parola di Dio e della testimonianza di Gesù” {Apocalisse 1: 9}» – (E.G. White, La Grande Controversia, pag. originale 74-78).
Tenete presente che queste atrocità sono state commesse molto tempo prima della nostra nascita, ma la diffida dal ricevere il “marchio della bestia” vale sicuramente per noi oggi. Presto saprete che cos’è questo marchio!
Come abbiamo appreso, questo potere «penserà di mutare i tempi e la legge» {Daniele 7: 25}.
In che modo?
Dal momento che i pagani erano abituati ad adorare le immagini, la chiesa ha eliminato il secondo comandamento che ne proibisce il culto e le ha fatte collocare nelle chiese! Con l’unica differenza che, invece delle immagini di dèi pagani, hanno usato semplicemente le effigie dei santi defunti! Ai credenti insegnavano che servivano solo a far capire meglio e per esprimere una maggiore devozione, ma il risultato era ben diverso.
Sta scritto che «penserà di mutare i tempi e la legge».
Ecco la riproduzione di un decreto ufficiale: «Il Papa ha il potere di cambiare i tempi, abrogare le leggi e dispensare da qualunque vincolo, anche dai precetti di Cristo» – (Decretale “De Translatione Episcoporum”).
Incredibile!
Quando ho letto quest’affermazione per la prima volta sono rimasto a bocca aperta, stupito.
LA LEGGE DI DIO IN ORIGINALE
I
«lo sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dèi di fronte a me.
II
Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
III
Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore
non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
IV
Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
V
Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio
VI
Non uccidere.
VII
Non commettere adulterio.
VIII
Non rubare.
IX
Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
X
Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo»
{Esodo 20: 2-17}.
(La Bibbia di Gerusalemme, novembre 1974, Edizioni Dehoniane, Bologna).
LA LEGGE DI DIO MODIFICATA
SECONDO IL CATECHISMO CATTOLICO
I
lo sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori di me.
II
Non nominare il nome di Dio invano.
III
Ricordati di santificare le feste.
IV
Onora il padre e la madre.
V
Non uccidere.
VI
Non commettere atti impuri.
VII
Non rubare.
VIII
Non dire falsa testimonianza.
IX
Non desiderare la moglie del tuo prossimo.
X
Non desiderare la roba altrui.
«Sebbene i Dieci Comandamenti si trovino regolarmente nelle versioni cattoliche delle Scritture, i fedeli vengono istruiti in base al catechismo e non alla Bibbia. Com’è evidente, il papato ha di fatto modificato e promulgato di nuovo la legge di Dio. (…) Il secondo comandamento, che proibisce il culto delle immagini, è omesso nel catechismo cattolico, e il decimo, che vieta la concupiscenza, è diviso in due» – (“Bible Readings for the Home”, Washington, Review and Herald Publishing Association, 1942, pag. 221).
IL CULTO DELLE IMMAGINI
Il secondo Concilio di Nicea fu convocato – nel 787 d.C. – per stabilire il culto delle immagini in chiesa. Per consultare gli atti conciliari, vedere “Ecclesiastical Annals”, di Cesare Baronio, vol. 9, pagg. 391-407 (Anversa 1612); Oppure Charles J.Hefele, “A History of the Councils of the Church. From the Original Documents”, vol. 18, cap. 1, sez. 332-333; cap. 2, sez. 345-352 (T. e T. Clark ed., 1896), vol. 5, pag. 260-304 e 342-372.
«Il culto delle immagini… fu una di quelle forme di corruzione del Cristianesimo che si insinuò furtivamente nella chiesa, in modo quasi del tutto inavvertito. Questa corruzione, a differenza di altre eresie, non si manifestò all’improvviso, poiché in tal caso avrebbe incontrato una decisa opposizione. (…) All’inizio, quadri e immagini furono introdotti nelle chiese non per essere oggetto di culto, ma sia al posto dei libri che impartivano istruzioni per chi non sapeva leggere, sia per alimentare la devozione nella mente di altri. Fino a che punto essi abbiano risposto allo scopo è cosa piuttosto dubbia; ma anche ammettendo che questo fosse il caso per un certo tempo, si finì poi col costatare che le immagini e i quadri, lungi dall’illuminare le menti degli ignoranti, provocavano le tenebre nella chiesa. Essi degradavano anziché elevare la devozione degli adoratori» – (J. Mendham, in “TheSeventh General Council, the Second of Nicea”, Introduzione, pag. III-VI, tratto dal “Gran Conflitto”, op. cit., pag. 493-494).
Che la dichiarazione ufficiale del papa corrispondesse quasi parola per parola alla formulazione biblica! Invece di lasciare solo nove comandamenti, hanno diviso il decimo in due per ricostruire il numero originale.
Satana aveva fatto eliminare il secondo comandamento, ma non aveva finito: i capi religiosi hanno alterato anche il quarto. La modifica di questo comandamento è stata realizzata lentamente, durante un lungo periodo di tempo, per non destare sospetti e contrasti in nessuno, nondimeno rimane il capolavoro delle mistificazioni di Satana.
Preparatevi ad una sorpresa.
Ecco le dichiarazioni – debitamente documentate – rilasciate da alcune autorità della chiesa:
«Domanda: Avete altre prove per dimostrare che la chiesa (cattolica romana] ha la facoltà di istituire feste di precetto?»
«Risposta: Se non avesse questo potere non avrebbe potuto fare quello che ha fatto con il consenso di tutti i teologi moderni: trasferire il culto dal sabato, settimo giorno, alla domenica, primo giorno della settimana. Questo cambiamento è destituito di qualunque fondamento biblico» – (A Doctrinal Catechism, di Stephen Keenan, pag. 174, terza edizione, (1865), approvato dall’arcivescovo di New York, John Hughes e citato in “Bible Readings for the Home”, Review and Herald Publishing
Association, Washington, 1958, pag. 208).
È incredibile!
«La Chiesa Cattolica – dichiara il cardinale Gibbons – in virtù della sua missione divina ha spostato il giorno dal sabato alla domenica» – (The Catholic Mirror, [organo ufficiale del cardinale James Gibbons], 23 settembre 1893, Baltimora MD).
Riproponiamo lo stesso quesito:
«Domanda: Qual è il giorno di riposo?
«Risposta: Il giorno di riposo è il sabato.
«Domanda: Perché allora osserviamo la domenica invece del sabato?
«Risposta: Osserviamo la domenica invece del sabato perché la Chiesa Cattolica ha trasferito la festività sabatica a quella domenicale» – (Peter Geiermann, The Convert’s Catechism of Catholic Doctrine, pag. 50, edizione 1910, munito dell’approvazione apostolica di papa Pio X in data 25 gennaio 1910).
Che cosa ordina in realtà il quarto comandamento?
«Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo Dio; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato» {Esodo 20: 8-11}.
Le fonti ecclesiastiche ammettono che non esiste alcun comandamento biblico di santificare la domenica? Certamente! Leggete voi stessi. Il già citato cardinale cattolico Gibbons afferma: «Si può leggere la Bibbia da cima a fondo senza trovare una singola riga che parli di santificare la domenica. Le Scritture insistono sull’osservanza religiosa del sabato, giorno che mai santifichiamo» – (Cardinale Giacomo Gibbons, La fede dei nostri padri, Edizioni Paoline, Roma 1958, pag. 89).
Vedete, nel Concilio di Trento (1545), i rappresentanti della chiesa stabilirono che la “tradizione” godesse la stessa autorità della Bibbia! Credevano che Dio avesse dato loro la facoltà di modificare la Sacra Scrittura a piacimento. Per “tradizione” intendevano gli insegnamenti umani.
Gesù ha detto: «E invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono comandamenti di uomini» {Matteo 15: 9}.
Come avevano introdotto le immagini sacre nelle chiese per agevolare l’ingresso dei pagani, così hanno alterato il sabato biblico per lo stesso motivo.
Com’è iniziato tutto questo?
Il sole era il dio più importante dei pagani in tempi lontani, fin dall’antica Babilonia. Dato che i pagani adoravano il sole di domenica, i capi religiosi, alla ricerca di un compromesso, intuirono che spostando il giorno di riposo dal sabato alla domenica, avrebbero ottenuto molte cose. Innanzi tutto, avrebbero preso le distanze dagli Ebrei, odiati da molti romani e che, come Gesù stesso {Luca 4: 16}, celebravano da sempre, e continuano a celebrare tuttora, il culto in giorno di sabato.
In secondo luogo, sarebbe stato più facile per i pagani partecipare alla liturgia se i cristiani si fossero riuniti con loro per celebrare il culto nello stesso giorno.
Tutto funzionò bene e i pagani arrivarono a migliaia: il compromesso di Satana stava facendo il suo funesto lavoro. Il cambiamento fu attuato gradualmente, ma non sfuggì all’attenzione di molti cristiani fedeli che chiesero allarmati ai dirigenti perché avessero osato alterare la legge del Dio onnipotente. Gli interpellati se l’aspettavano e avevano già la risposta pronta. È un capolavoro e a chi non conosce bene la Bibbia sembra plausibile: risposero che veneravano la domenica perché Gesù è risorto in quel giorno.
Non c’è un solo verso della Bibbia che lo richieda, eppure la loro risposta fu proprio questa. Sorprendente, vero? Questa presunta spiegazione forse l’avete sentita anche voi!
Come ricorderete, quando l’imperatore Costantino si fece cristiano, il cristianesimo divenne religione di stato. E con migliaia di adoratori del sole che si affollavano nelle chiese, non ci volle molto prima che esercitassero un’influenza dominante. La maggior parte degli ufficiali d’alto rango di Costantino erano adoratori del sole.
Siccome il governo romano cominciava a traballare, Costantino si consultò con loro e con i capi della chiesa di Roma:
«Che fare? Che cosa possiamo intraprendere insieme per stabilizzare il governo?».
Il consiglio dei dignitari ecclesiastici fu tempestivo:
«Emana una legge domenicale che costringa tutti a smettere di lavorare e a santificare la domenica».
Proprio così! Questo provvedimento avrebbe soddisfatto i fedeli adoratori del sole e unito pagani, cristiani e l’Impero Romano come mai prima.
Nel 321 d.C. Costantino, seguendo il suddetto suggerimento, promulga la prima legge domenicale: «Nel venerabile giorno del sole riposino tutti i magistrati e gli abitanti delle città e si chiudano tutte le botteghe» – (Editto del 7 marzo 321. Corpus Juris Civilis Cod., lib.3, tit. 12, lex 3).
I cristiani che non volevano scendere a compromessi o violare la legge divina, si trovarono in un dilemma: Satana aveva ordito tutto in modo che chiunque non osservasse il “giorno del sole” di origine pagana fosse costretto a pagare una multa. Nondimeno, anche dopo il decreto domenicale dell’imperatore, molti fedeli continuarono ad onorare e rispettare il sabato del settimo giorno, come aveva fatto il Redentore.
Dio sapeva che cosa stava accadendo e aveva predetto che “l’uomo del peccato” avrebbe pensato di «mutare i tempi e la legge».
Satana stava per ingannare il mondo intero. Dato che i preti proibivano l’uso della Bibbia, con il passare degli anni le nuove generazioni (prive delle Sacre Scritture) dimenticarono completamente il sabato del Signore.
Come se non bastasse, i concili generali della chiesa che di tanto in tanto avevano luogo, non tralasciavano quasi mai di sminuire il sabato, che Dio aveva istituito in memora della creazione, per esaltare invece il giorno della domenica. La festa pagana finì per essere considerata “il giorno del Signore” (“Dominus Die”) da papa Silvestro (314-337 d.C.) e i capi religiosi definirono il sabato biblico una reliquia giudaica. Chi lo osservava, in obbedienza al quarto comandamento divino, veniva dichiarato “anatema”, cioè maledetto.
Sradicare il quarto comandamento dalla sua centralità per rimpiazzarlo con l’osservanza contraffatta della domenica, imporre il nuovo culto domenicale al mondo intero e fare sparire la Bibbia dalla circolazione, tutto questo è stato il colmo degli inganni!
Vedete, il maligno odia il quarto comandamento più degli altri perché è l’unico a documentare chi è veramente Dio, il Creatore del cielo e della terra, del mare e di tutto quello che c’è dentro (Esodo 20:11). Voi potete adorare qualunque dio e rispettare gli altri nove (non uccidere, non rubare ecc.), ma per osservare il quarto comandamento dovete adorare il Creatore dell’universo, in quanto Egli stesso si è riposato il settimo giorno e ha ordinato al suo popolo di fare altrettanto per amor Suo.
LA PRIMA LEGGE DOMENICALE
«Il primo riconoscimento dell’osservanza domenicale come dovere sanzionato dalla legge è l’editto di Costantino del 321 d.C., il quale stabilisce il riposo per tutti i tribunali, gli abitanti delle città, le botteghe e officine nel giorno della domenica («venerabili die solis» = «venerabile giorno del sole»), con un’eccezione a favore di quanti lavorano nell’agricoltura» – Encyclopaedia Britannica, undicesima edizione, alla voce “Sunday”. L’originale latino è contenuto nel “Codex Justiniani” (“Codice di Giustiniano”), libro 3, titolo 12, legge 3.
L’editto è riportato: in latino con traduzione inglese nella “History of the Christian Church” di Philip Schaff, (Scribners, ediz. 1902) vol. 3, periodo 3, capitolo 7, sezione 75, pag. 380, nota 1 -in A.E.Newmann, “A Manual of Church History”, (Philadelfia, The American Baptist Publication Society, 1933), edizione riveduta, vol. 1, pagg. 305-307.; in Leroy E. Froom, “The Prophetic Faith of Our Fathers” (Washington, Review and Herald Publishing Association, 1950), vol. 1 pagg. 376-381.
Col passare dei secoli i credenti, privi della Bibbia, dimenticarono il sabato mentre il culto domenicale si trasformò in una solida istituzione. Anche oggi molti non ne sanno niente.
I Valdesi, che ho menzionato prima, e vari altri gruppi, possedevano segretamente la Bibbia anche in quei secoli bui, e molti, come Gesù, osservarono il sabato biblico nel corso della storia. Ma erano trattati da fuorilegge. Quando li catturavano venivano sottoposti a tortura e morte. I loro cadaveri straziati dimostrano al mondo il continuo ricorso della bestia alla forza e alla violenza.
Dei fedeli a Dio degli ultimi giorni sta scritto: «Qui è la costanza dei santi, qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù» {Apocalisse 14: 12}.
Nella nostra epoca i dirigenti religiosi ben informati ammettono che è stato l’uomo a cambiare il sabato e non Dio. Ascoltate queste sorprendenti dichiarazioni di alcuni esponenti protestanti:
METODISTI: «La ragione per cui osserviamo il primo giorno invece del settimo non si fonda su nessun comandamento preciso. Invano si cercherà nella Sacra Scrittura l’autorizzazione a passare dal settimo giorno al primo» – (Clovis G. Chappel, Ten Rules For Living, pag. 61, Nashville 1938).
BATTISTI: Harold Lindsell, ex direttore di “Christianity Today’, ha dichiarato: «Nelle Sacre Scritture non esiste alcuna norma che richieda di osservare come giorno sacro la domenica invece del sabato» – (Christianity Today, 5 novembre 1976, Washington D.C).
CHIESA EPISCOPALE: «Il comandamento biblico ci ordina di riposarci il settimo giorno, cioè il sabato. In nessun verso della Bibbia è scritto che bisogna celebrare il culto la domenica» – (Philip Carrington, Toronto Daily Star, 26 ottobre 1949).
I nostri amici CATTOLICI sanno com’è avvenuto il passaggio: «Noi osserviamo la domenica invece del sabato perché la Chiesa Cattolica ha trasferito la festività a quella domenicale» – (Peter Geiermann, The Convert’s Catechism of Catholic Doctrine, pag. 50, edizione 1910).
«La domenica è un’istituzione cattolica, e l’osservanza di questo giorno si può sostenere solo sulla base di principi cattolici. (…) Dall’inizio alla fine delle Sacre Scritture non c’è un singolo brano che giustifichi il trasferimento del culto pubblico settimanale dall’ultimo al primo giorno della settimana» – (Catholic Press, Sydney, Australia, 25 agosto 1900).
Dio menziona il settimo giorno 126 volte nell’Antico Testamento e 62 nel Nuovo. Il primo giorno della settimana è citato solo 8 volte nel Nuovo Testamento. Un prete cattolico ha offerto una volta mille dollari a chi gli dimostrasse, Bibbia alla mano, che ora bisogna osservare la domenica invece del settimo giorno: non si fece avanti nessuno. Anch’io ho ripetuto l’offerta senza ricevere risposta.
Sta scritto che la bestia (“il piccolo corno”) «penserà di mutare i tempi e la legge» {Daniele 7: 25}.
Il secondo comandamento è stato soppresso per introdurre l’iconolatria. Il quarto è l’unico a contenere un riferimento al tempo. Fate attenzione alle seguenti dichiarazioni: «Il Papa ha il potere di cambiare i tempi, abrogare le leggi e dispensare da qualunque vincolo, anche dai precetti di Cristo». «Il Papa possiede l’autorità, e l’ha spesso esercitata, di fare a meno dei comandamenti di Cristo» – (Decretale “De Translatione Episcoporum”).
Tenete presente che il nostro Dio è benigno e giusto. Chi osserva la domenica e viola il quarto comandamento inconsapevolmente non sarà condannato. Commettono peccato invece quanti conoscono i comandamenti divini e disobbediscono intenzionalmente. Il nemico di Dio sa che violare uno dei comandamenti è un peccato che ferisce il nostro Redentore e ci deruba della vita eterna, se non ci pentiamo.
Satana ha lavorato così astutamente che anche molti pastori protestanti non ne sono consapevoli. Molti esponenti religiosi fanno sforzi disperati per nascondere ai credenti i fatti in merito. Per quanto sembri strano, molti pastori nei loro studi teologici non hanno imparato altro che le teorie dei loro maestri, che essi poi trasmettono alle loro congregazioni. E si continua così, da una generazione all’altra. Anche questo è il motivo per cui i vostri genitori o nonni possono non aver capito che cosa insegna la Parola di Dio sul sabato del settimo giorno. Ma quando i credenti studiano onestamente la Bibbia da soli, i loro occhi si aprono. Molti si accontentano delle parole del predicatore e non studiano la Sacra Scrittura personalmente, ma vi sembra un buon metodo?
Io ringrazio Dio per le migliaia di persone che in tutto il mondo stanno apprendendo queste stupefacenti verità sul vero giorno di riposo e cominciano ad osservarlo per obbedienza al Salvatore morto per loro.
LA DOMENICA NELLA BIBBIA
Milioni di credenti vanno in chiesa ogni domenica, il primo giorno della settimana credendo che da qualche parte, in qualche modo, qualcuno abbia sostituito il giorno da osservare. Probabilmente non sanno che Dio ha dichiarato sacro il settimo e non il primo giorno settimanale.
È vero, un cambiamento c’è stato. Ma da parte di chi? Abbiamo accertato che Dio ha stabilito il sabato durante la prima settimana della storia umana. L’ha fissato per un appuntamento settimanale tra l’uomo e Sé stesso, perché fosse una benedizione, un ristoro, un momento d’incontro fra due amanti, per così dire (Dio e l’uomo).
Se Dio avesse cambiato idea su questo giorno speciale, non ce l’avrebbe fatto sapere tramite la Sua Parola?
Abbiamo già visto che è stata la bestia ad apportare questa modifica, ma che cosa ci dice la Bibbia in proposito?
Nel Nuovo Testamento ci sono otto testi che menzionano il primo giorno della settimana. Studiamoli attentamente:
Matteo 28: 1
Marco 16: 1-2
Marco 16: 9
Luca 24: 1
Giovanni 20: 1
Giovanni 20: 19
Atti 20: 7-8
1 Corinzi 16: 1-2
I primi cinque versi dichiarano semplicemente che le donne andarono presto al sepolcro la mattina della resurrezione, e che Gesù risuscitò dai morti.
Ora leggete accuratamente nella vostra Bibbia {Giovanni 20: 19}: l’evangelista scrive che Gesù apparve ai discepoli la sera del giorno della resurrezione e precisa che i discepoli erano riuniti «per paura dei Giudei».
Avevano paura e si erano nascosti, temendo che catturassero e trattassero anche loro come il Maestro.
Il venerdì avevano visto morire il loro amato Salvatore, quindi «tornarono a casa e prepararono gli aromi e gli unguenti; e durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento» {Luca 23: 56}.
Ora se ne stavano nascosti, a porte chiuse, «per paura dei Giudei» {Giovanni 20: 19}.
Non c’è il minimo accenno ad un cambiamento del giorno di riposo.
Il settimo testo è quello di {Atti 20: 7-8}: «Il primo giorno della settimana, essendosi i discepoli radunati per rompere il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, conversava con loro, e protrasse il discorso fino alla mezzanotte. Ora nella sala, dove eravamo radunati, vi erano molte lampade».
Si tratta di un incontro notturno svoltosi nelle ore buie del primo giorno della settimana. Nell’uso biblico, la parte buia della giornata precede quella luminosa: «E Dio chiamo la luce ‘giorno’ e chiamò le tenebre ‘notte’. Cosi fu sera, poi fu mattina: il primo giorno» {Genesi 1: 5}. Come si vede, l’oscurità viene prima.
Inoltre, secondo la Bibbia, la giornata decorre da un tramonto all’altro. Il settimo giorno comincia quindi al tramonto del venerdì sera e il primo giorno settimanale inizia al tramonto del sabato sera.
Paolo si trova dunque insieme agli amici nelle ore di oscurità del primo giorno della settimana, il sabato sera. È un incontro di addio. Ha predicato fino a tarda notte quando il povero Etico cade dalla finestra {Atti 20: 9}.
Potete immaginare il sollievo di tutti i presenti quando videro che Dio gli aveva risparmiato la vita… Il versetto 11 precisa che parlarono fino all’alba, poi Paolo parti, e il versetto 13 ci racconta che l’apostolo passò quella domenica mattina in viaggio. Anche qui nessuna menzione di un cambiamento del sabato.
L’ultimo testo che accenna al primo giorno della settimana è in {1 Corinzi 16: 1-2}: «Or quanto alla colletta per i santi, come ho ordinato alle chiese della Galazia, così fate anche voi. Ogni primo giorno della settimana ciascun di voi metta da parte a casa quel che potrà secondo la prosperità concessagli, affinché, quando verrò, non ci sian più collette da fare». Dal versetto 3 apprendiamo poi che Paolo intende portare queste offerte a Gerusalemme.
Come ha fatto in Galazia, l’apostolo chiede anche ai fedeli di Corinto di raccogliere le collette per i fratelli poveri di Gerusalemme. Non c’è niente in questo brano che si riferisca ad un culto religioso, ma solo che ognuno debba mettere «da parte a casa quel che potrà». Il primo giorno della settimana era il più propizio perché in seguito i fedeli forse avrebbero potuto spendere quel denaro, e questo vale anche ai nostri giorni! Paolo diede queste istruzioni affinché «quando verrò, non ci siano più collette da fare».
In quell’epoca i cristiani di Gerusalemme vivevano tempi duri e Paolo faceva il giro delle chiese per raccogliere offerte per loro. Un bell’esempio anche per noi oggi!
Anche qui nessuna traccia di uno spostamento del sabato alla domenica.
Piuttosto, che abitudine aveva Paolo in merito al culto? Eccola: «E Paolo, secondo il suo solito, entrò da loro e per tre sabati presentò loro argomenti tratti dalle Scritture» {Atti 17: 2}.
Anche Gesù, il nostro esempio supremo, andava al culto di sabato, il settimo giorno {vedi Luca 4: 16}.
Le grandi profezie cronologiche della Bibbia si sono adempiute puntualmente, confermandone l’esattezza e attendibilità.
Non appena comincerete a rispettare il sabato, sarà una delizia per voi: pace e gioia vi riempiranno il cuore. Avrete la coscienza di non violare nessuno dei Suoi santi comandamenti e di camminare più vicini al Salvatore. L’Apocalisse descrive i fedeli degli ultimi giorni che «osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù {Apocalisse 14: 12}.
Il diavolo vorrebbe indurre i vari predicatori a dire che i dieci comandamenti sono stati rimossi, ma potrà mai essere giusto infrangere il sesto, il settimo, l’ottavo comandamento e uccidere, rubare o mentire? O rimangono validi tutti e dieci o nessuno; perché qui c’è una stretta relazione d’amore tra voi e Dio. Se ne trasgredite uno, li trasgredite tutti {Giacomo 2: 10-11}. È come tra due innamorati: o tutto o niente.
Gesù disse: «Non pensate che io sia venuto ad abrogare la legge o i profeti; io non sono venuto per abrogare, ma per portare a compimento. Perché in verità vi dico: Finché il cielo e la terra non passeranno, neppure uno iota o un solo apice della legge passerà, prima che tutto sia adempiuto» {Matteo 5: 17-18}.
Il cielo e la terra non sono ancora passati… È vero che noi siamo salvati dalla grazia di Dio e non dalla nostra obbedienza {Efesini 2: 8}, e io ringrazio Dio che la Sua salvezza sia un dono gratuito che possiamo ricevere semplicemente attraverso la fede. Ma è anche vero che se qualcuno intenzionalmente e continuamente disobbedisce a Dio, dimostra di non amarlo abbastanza da obbedirgli, e non ha ricevuto questo dono gratuito. Non è rinato. Il vero popolo di Dio è obbediente. È un popolo felice che Lo ama tanto da preferire la morte piuttosto che peccare contro di Lui! L’ ubbidienza diventa un piacere quando si cammina con Gesù!
Per molti è una novità che Mosè abbia ricevuto più di una legge. Sulla montagna Dio gli diede i Dieci Comandamenti dicendo che rimarranno validi per sempre. In un’altra occasione Mosè ricevette anche la legge cerimoniale. Si trattava di norme relative ai sacrifici di animali e ad altre cerimonie aggiunte «per via del peccato», un simbolo del futuro sacrificio del Figlio di Dio in croce.
Tutto questo doveva ricordare al popolo che un giorno il vero sacrificio per il peccato si sarebbe consumato realmente. L’agnellino innocente rappresentava «l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!» {Giovanni 1: 29}. Dal momento che Gesù è venuto veramente a morire per noi, è facile capire che questa legge cerimoniale non è più necessaria.
LA LEGGE CERIMONIALE E I DUE PATTI
La distinzione tra legge morale (i Dieci Comandamenti) e legge cerimoniale è chiara.
Osservate attentamente le differenze. Quella dei sacrifici animali fu inchiodata alla
croce, l’altra rimarrà valida per sempre.
Il decalogo:
La legge cerimoniale:
L’amore è la base dei comandamenti
I due comandamenti supremi sono: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e tutta l’anima tua e tutta la mente tua» e «Ama il tuo prossimo come te stesso». Tutto il decalogo si regge su questi due pilastri. I primi quattro comandamenti, sulla prima tavola, ci insegnano ad amare Dio con tutto cuore (Non avere altri dèi, non adorare immagini, non abusare del nome di Dio e ricordati di santificare il sabato). Gli ultimi sei, sulla seconda tavola, trattano il nostro amore per il prossimo (Onora i genitori, non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non mentire, non concupire).
I DUE PATTI
L’antico patto era ratificato dal sangue degli animali {Esodo 24 :5-8} e {Ebrei 9: 19-20} e si basava sulle promesse del popolo di obbedire alla legge di Dio. Il nuovo patto si fonda sulla promessa di Dio di scrivere la Sua legge nei nostri cuori ed è stato ratificato dal sangue di Cristo {Ebrei 8: 10} e {Geremia 31: 33-34}.
«Questo dunque sarà il patto che farò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore, io porrò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo» {Ebrei 8: 10}.
Un’altra raccolta di leggi che Dio trasmise a Mosè riguardava problemi sanitari e si trova in {Levitico 11} e {Deuteronomio 14}. Grazie all’osservanza di queste norme gli Ebrei erano le persone più sane del mondo! Non conoscevano nessuna delle terribili malattie che flagellavano gli altri popoli o che soffriamo noi ai nostri giorni.
Dato che il nostro stomaco e organismo funzionano come il loro, chiunque segue queste sagge e profonde leggi della salute, ne godrà gli stessi ottimi benefici e sarà al riparo da varie forme di tumore, attacchi cardiaci, ecc.
Il nostro Dio è così buono! Ti fa proprio innamorare di quella meravigliosa persona che è Gesù!
La legge rituale mosaica decadde sul Golgota. Essa prevedeva sacrifici animali, offerte di cibo e bevande e sette sabati cerimoniali che erano distribuiti nel corso dell’anno (come giorni festivi mobili) e cadevano in vari giorni della settimana.
Tutti questi riti rimandavano alla morte del Salvatore sulla croce e non hanno più senso per noi. La legge cerimoniale con le sue offerte e sacrifici, i noviluni e i sabati rituali erano «l’ombra di cose che dovevano avvenire, ma il corpo è di Cristo» {Colossesi 2: 17}.
Erano “l’ombra” della croce. Paolo la definisce «l’atto accusatore scritto in precetti» e precisa che Cristo l’ha eliminato «inchiodandolo sulla croce» {Colossesi 2: 14}.
Io sono lieto che non dobbiamo più fare sacrifici animali, e voi? I sette sabati cerimoniali distribuiti variamente, come festività mobili durante l’anno, erano ben distinti dal “sabato del Signore” che ricorreva ogni settimana e furono soppressi insieme a tutti gli altri riti mosaici. In merito al sabato settimanale, invece, Dio vuole che il Suo popolo lo osservi non solo qui in terra, quale segno di una felice relazione con Lui, ma la Bibbia predice che lo osserveremo anche in cielo! {Isaia 66: 22-23}.
Satana è riuscito a realizzare la più grave mistificazione della storia umana. Osservate che cosa proclamano le autorità cattoliche: «La Bibbia dice: “Ricordati di santificare il sabato”. La Chiesa Cattolica replica: No! In virtù della mia autorità divina io abolisco il giorno del sabato e ti ordino di onorare il primo giorno della settimana. Ed ecco che tutto il mondo civilizzato si inchina in riverente obbedienza al comando della santa Chiesa Cattolica!» – (Padre Enright, Redentorista, membro del “Redemptoral College” di Kansas City, Missouri, citato in “‘History of the Sabbath”, pag. 802).
Non c’è da meravigliarsi se la Bibbia dice: «E adorarono il dragone che aveva dato l’autorità alla bestia e adorarono la bestia dicendo: “Chi è simile alla bestia, e chi può combattere con lei?” (…) E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita dell’Agnello, che è stato ucciso fin dalla fondazione del mondo» {Apocalisse 13: 4, 8}.
Incredibile!
Nel corso della storia non si è persa traccia di nessun periodo di tempo… Ci saranno sacerdoti cattolici o pastori protestanti che, a corto di un testo biblico adeguato, Vi consiglieranno: «Non preoccupatevi dei comandamenti di Dio: per adorare Dio tutti i giorni sono buoni, oppure sceglietene uno a piacere!». Altri religiosi, anche molto colti, sono arrivati perfino a suggerire: «Non preoccupatevi di seguire la Bibbia, è superata. Basta vivere onestamente e siete a posto». Altri, infine, quando chiedono loro perché osservano la domenica al posto del sabato, rispondono sinceramente: «Lo so che il vero giorno di riposo è il sabato, il settimo giorno della settimana, e che la Bibbia non l’ha cambiato, ma se io dovessi dirlo alla gente, perderei il lavoro!».
Anche nel caso di Pilato, fu la paura di perdere il posto e di cacciarsi nei guai che lo spinse a prendere una decisione fatale. Ricordate? Quando la folla gridava: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare» {Giovanni 19: 12}, Pilato era titubante. Se il popolo fosse insorto contro di lui per aver liberato Gesù, che cosa sarebbe successo? Gli sarebbe costato il posto! La storia biblica racconta: «Perciò Pilato, volendo soddisfare la folla, liberò loro Barabba. E, dopo aver flagellato Gesù, lo consegnò loro perché fosse crocifisso» {Marco 15: 15}.
Questo è molto grave! Perciò non c’è da meravigliarsi che il mondo si stupisca e adori la bestia! Per salvare la pelle e la propria posizione molti sono disposti a qualunque compromesso…
Io ringrazio Dio per le migliaia di persone che stanno imparando queste verità e che sono abbastanza oneste da ritornare alla Bibbia e seguire Gesù fino in fondo. Dio ha illuminato il cammino così chiaramente che anche un bambino può capirlo.
Solo chi ama il Padre celeste e il suo diletto Figlio con tutto il cuore, supererà anche gli ultimi giorni, non adorerà la bestia né riceverà il suo marchio.
A proposito, che cos’è questo temibile «marchio della bestia»?
Non vi spaventate!
UN CALCOLO CRONOLOGICO ATTENDIBILE
La terra impiega 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 47,8 secondi per girare intorno al sole, ma non c’è modo di misurare esattamente questa durata attraverso un calendario, perciò, sorge la necessità di aggiornarlo continuamente. Ecco perché abbiamo l’anno bisestile. Nel 1582 scoprirono che l’anno comprende un pò più di 365 giorni, per cui gli astronomi aggiunsero dieci giorni ad un certo mese per riportarlo alla data cronologica corretta senza tuttavia alterare il ciclo settimanale: a giovedì 4 segui venerdì 15. Il calendario fu aggiornato senza modificare minimamente la normale sequenza dei giorni all’interno della settimana.
Pur avendo inserito vari anni bisestili nel corso dei secoli, l’ordine dei giorni settimanali non è mai stato toccato e non s’è persa traccia neanche di un minuto di tempo.
Anticamente usavano molti calendari. Il primo calendario moderno, come quello che usiamo attualmente, fu introdotto da Giulio Cesare nel 45 a.C. I giorni avevano gli stessi nomi di oggi.
Dato che i Babilonesi adoravano i pianeti, molti popoli antichi cominciarono a chiamare i giorni della settimana con i nomi di questi astri. Gli Ebrei e gli scrittori biblici invece non lo fecero mai. Per questo, anche se i nomi dei giorni che usiamo oggi (lunedì, martedì ecc.) erano noti ai tempi di Cristo, gli autori sacri non li utilizzarono mai, essendo di origine pagana. È stata l’antica religione di Mitra, diffusa a Babilonia e nella Persia, ad attribuire i nomi dei pianeti ai giorni della settimana. Zoroastro diffuse in Persia le dottrine e il culto del dio Mitra intorno al 630 a.C.
Ritenendo Mitra un dio di grande coraggio, i soldati romani l’adoravano. Nel corso delle loro campagne militari essi diffusero inoltre fra le tribù teutoniche stanziate in quella che adesso è la Germania, l’idea di battezzare i giorni della settimana con i nomi dei pianeti. Ad alcuni nomi di pianeti i Teutoni sostituirono poi quelli dei loro dèi. (Questo fenomeno ha avuto luogo prima della nascita di Cristo). Quei nomi sono rimasti e li usiamo ancora. Ecco un elenco dei nomi degli dei teutonici con i corrispondenti giorni in inglese e dei pianeti con l’equivalente italiano. Nelle lingue neolatine è evidente l’influenza della mitologia classica.
Sun Sunday Dominus Die Domenica
Moon Monday Luna Lunedì
Tiu Tuesday Marte Martedì
Woden Wednesday Mercurio Mercoledì
Thor Thursdav Giove Giovedì
Frigg Friday Venere Venerdì
Seturn Saturday Shabbath Sabato
Anche se bisogna riportare continuamente il calendario annuale alla durata esatta di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 47,8 secondi, l’ordine dei giorni della settimana non è mai stato alterato. Sia gli storici contemporanei di Gesù che quelli precedenti parlavano del «giorno del sole» o del «giorno di Venere» ecc.
Il Dottor W.W. Campbell, direttore dell’osservatorio Lick, sul Monte Hamilton, California, ci assicura: «La settimana di sette giorni esiste fin dai tempi di Mosè e non abbiamo motivo di supporre che ci siano state irregolarità nella successione settimanale da quell’epoca fino al presente» – (D.W. Cross, “Your Amazing Calender”, Taunton 1972, pagg. 6-7).
Grazie alla posizione delle stelle è possibile risalire indietro nel tempo con una precisione di secondi! Ho scritto al Pentagono, a Washington, al Dipartimento di Astronomia, e ho ricevuto una cortese risposta con la quale mi informavano che, in base alla posizione delle stelle, si può ripercorrere il tempo fino al 500 a.C.!
Il Dottor J.B. Dimbleby, primo cronologo della “British Chronological and Astronomical Association”, dopo anni di accurati calcoli, asserisce: «Se l’uomo ignorasse la settimana o dimenticasse il calcolo cronologico, sarebbe comunque possibile risalire ai giorni della settimana osservando il movimento dei pianeti o quando hanno luogo le eclissi solari o lunari. Queste grandi sentinelle del cielo conservano il ritmo dei sette giorni con precisione scientifica, confermando il racconto del Libro ispirato» – (All Past Time, pag. 10).
È interessante notare che il Dottor G.E. Hale, famoso astronomo da cui ha preso il nome il grande “telescopio del Monte Palomar”, ha espresso la stessa verità con poche ma efficaci parole: «Il tempo non è andato perso».
ALT! Non andate avanti se non avete ancora letto
il capitolo 2 sulla “Identificazione della bestia’!
Il “marchio della bestia” è in netta opposizione al “sigillo di Dio” e alla fine tutti riceveranno l’uno o l’altro. Quelli che scelgono il sigillo di Dio dimoreranno con Gesù nel Suo regno meraviglioso, un paradiso di lussureggiante bellezza che supera la nostra più vivida fantasia e in cui regnano bontà, pace e felicità. Chi si decide per il marchio della bestia sarà gettato nel mare di fuoco.
Amici, se c’è una cosa che non vogliamo, è il marchio della bestia!
E ora accingiamoci a rivelare il più grave inganno di tutti i tempi che coinvolgerà il mondo intero e lo farà piombare nella disperazione eterna. Sarà la goccia che farà traboccare il vaso. Ascoltate che cosa dice la Parola di Dio in merito:
«Un terzo angelo li seguì dicendo a gran voce: “Se uno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello”» {Apocalisse 14: 9-10}.
Ci sono due metodi semplici per scoprire qual è il marchio della bestia. Primo: chiedere alla bestia stessa qual è il segno della sua autorità. Ve lo dirà molto francamente. Secondo: scoprite che cos’è il “sigillo di Dio” e saprete che il “marchio” è esattamente l’opposto.
Il motivo per cui l’angelo ci mette vivamente in guardia dal marchio della bestia è che il riceverlo costituisce un grave peccato contro Dio. Chi l’accetterà sarà perduto.
Quelli che scelgono invece il sigillo di Dio dimostreranno il loro amore e la loro lealtà al Creatore piuttosto che alla bestia, anche a rischio della vita! La Bibbia ci rivela che ricorreranno alla forza (il metodo preferito dalla bestia) e coloro che lo rifiutano saranno boicottati, perseguitati, non potranno comprare né vendere e alla fine saranno condannati a morte!
Fate attenzione alle seguenti parole e notate che questa volta sarà “l’immagine della bestia” a imporre la condanna a morte:
«E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero uccisi… e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome» {Apocalisse 13: 15, 17}.
Che quadro impressionante!
Checché ne pensiate, una crisi sta per abbattersi sul nostro mondo. Si sente già e non ci vorrà molto. Chi ama Dio con tutto il cuore non cederà alla forza o alle pressioni, qualunque cosa accada. Affronterà con decisione anche la morte e riceverà il sigillo di Dio in fronte. Sarà questa la vostra scelta? Non è una cosa da poco, è una questione di vita o di morte eterna.
In merito al sigillo di Dio leggiamo quanto segue:
«Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio. vivente, e gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: “Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte i servi del nostro Dio”» {Apocalisse 7: 2-3}.
I “venti” nelle profezie significano contrasti e guerre. Come vedremo presto, si sta approssimando un conflitto globale, ma gli angeli trattengono i venti finché i servi di Dio non siano suggellati. Questi venti di tempesta si sarebbero già scatenati se Dio, nella Sua misericordia, non li trattenesse ancora per un pò. I politici hanno costruito varie “cortine fumogene”. Le superpotenze e altre nazioni organizzano tante conferenze di pace e i popoli ne parlano tanto mentre si preparano per le “guerre tecnologiche”. Si grida “pace, pace”, ma pace non ce n’è… Non è un caso che il “marchio della bestia” non sia stato ancora imposto, ma presto gli angeli cominceranno a mollare la presa! Che sia per televisione o alla radio o assistendo ai processi contro coloro che hanno il sigillo di Dio, si vedrà la differenza tra il “sigillo” e il “marchio” e ognuno farà la sua scelta.
Questo libro stesso potrebbe essere un mezzo scelto da Dio per farvi scoprire questi fatti decisivi! Non è una coincidenza che lo stiate leggendo. Dio aspetta che i sinceri ed umili seguaci di Gesù conoscano questo importante messaggio e si preparino ad accettare il Suo sigillo. Satana invece cercherà in tutti i modi di impedirlo.
Quando tutti avranno capito la posta in gioco e fatta la loro scelta, arriverà il momento della fine! Il periodo di grazia concesso all’umanità è finito e sulla terra si abbatteranno le sette piaghe finali e l’ultimo gran conflitto… Da che parte vi troverete dipenderà dalla scelta che fate adesso!
Ma ora chiediamoci: che cos’è il sigillo di Dio?
Un sigillo si usa di solito nelle pratiche amministrative e legali. Sulle leggi, ad esempio, si imprime il sigillo del governo in carica.
Un sigillo consta di tre parti:
1) Il nome del sovrano.
2) Il titolo del sovrano.
3) Il territorio sul quale il sovrano regna.
Quando il sigillo governativo è apposto su una legge o sulle monete correnti, diventa un segno ufficiale e viene accettato da tutti i cittadini rispettosi della legge. Il sigillo di Dio rende ufficiale la Sua legge e tutto l’universo l’osserva.
Chiunque non rispetta il sigillo del governo o la legge che ne è munita, è considerato sleale e ribelle al governo stesso.
Come il sigillo governativo viene impresso sulle leggi per conferire loro il carattere dell’ufficialità, altrettanto fa Dio con la Sua legge. Ecco il suo ordine: «Chiudi questa testimonianza, sigilla questa legge fra i miei discepoli» {Isaia 8: 16}.
Dove veniamo suggellati?
Sulla fronte. La Sua legge è nei nostri cuori. Nel nuovo patto vale questa promessa: «Questo è il patto, che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore, io metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti» {Ebrei 10: 16}.
Lo Spirito Santo ci imprime il sigillo divino in fronte quando noi l’accettiamo. La fronte contiene il “lobo frontale” ed è in questa sezione del cervello che ha sede la nostra coscienza. Quando ricevete il sigillo di Dio in fronte significa che lo avete nella coscienza, che ci credete e lo rispettate.
Come le autorità pubbliche usano un sigillo per far valere le leggi del paese, Dio usa il Suo sigillo per far osservare la Sua legge. La bestia userà il suo sigillo (marchio) per cercare di imporre la sua legge al posto di quella divina.
Dove cercare il sigillo di Dio con le sue tre parti? Nel cuore della legge.
Osservate attentamente:
«Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo Dio; non farai in esso alcun lavoro, né tu,
né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi e il settimo giorno si riposò; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l’ha santificato» {Esodo 20: 8-11}.
Questo è l’unico passo della Bibbia in cui troverete il sigillo di Dio!
Ecco le tre parti:
1) Il nome: “il Signore”.
2) Il titolo: “il tuo Dio”
3) Il territorio: “i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi”.
È fantastico! Non c’è da meravigliarsi che Satana abbia fatto di tutto per nascondere la verità sul sabato. È il distintivo di Dio!
Ma voi vi chiederete: il sabato è davvero il sigillo di Dio? Leggete che cosa scrive un grande profeta: «Inoltre diedi loro i miei sabati, affinché fossero un segno fra me e loro, perché conoscessero che io sono l’Eterno che li santifico… santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, affinché conosciate che io sono l’Eterno, il vostro Dio» {Ezechiele 20: 12, 20}. (La parola “segno” equivale a “sigillo”, vedi {Romani 4: 11}).
Potrebbe esserci una spiegazione più chiara? Il sigillo di Dio è il sabato.
Satana sapeva di dover attaccare proprio questo punto, perciò possiamo capire perché la bestia l’abbia soppresso e sostituito.
Ascoltate questa stupefacente dichiarazione sul trasferimento del giorno sacro dal sabato alla domenica: «Ovviamente la Chiesa Cattolica dichiara che il cambiamento è stato un suo atto. E questo atto è il marchio del suo potere e della sua autorità ecclesiastica in questioni religiose»! – (Thomas, C.F., Cancelliere del cardinale Gibbons, in risposta ad una lettera relativa al cambiamento del sabato, 8 febbraio 1898).
La santificazione della domenica è il segno dell’autorità papale. Il marchio. L’osservanza domenicale è il “marchio della bestia”.
Le conclusioni sono evidenti: Dio dice di essere il vero Dio e ci ha dato il sabato come segno della Sua autorità e come Creatore dell’universo. Nel rispettarlo, noi riconosciamo la sua autorità. La chiesa cattolica invece sostiene: «No! In virtù della mia autorità divina io abolisco il giorno del sabato e ti ordino di onorare il primo giorno della settimana. Ed ecco che tutto il mondo civile si inchina in riverente obbedienza al comando della santa Chiesa Cattolica» – (Padre Enright, Redentorista, membro del “Redemptoral College”, Kansas City, Missoury, citato in “History of the Sabbath”, cap. 6, pag. 802).
«Il marchio della nostra autorità è quello di far prevalere la nostra legge su quella divina».
Ma allora, che succederà a tutti i nostri cari che santificano la domenica e non sanno niente in proposito? Hanno il marchio della bestia?
No! Solo quelli che sanno e si rendono conto di violare il quarto comandamento saranno ritenuti responsabili. La Bibbia ci ricorda: «Chi dunque sa fare il bene e non lo fa, commette peccato» {Giacomo 4: 17}.
Voi ed io adesso lo sappiamo e siamo responsabili. Presto tutti lo sapranno. Alla fine, Dio farà di questo punto il banco di prova dell’umanità. Questo argomento separerà quelli che amano tanto Dio da obbedirgli anche nelle persecuzioni, da quanti si dichiarano semplicemente cristiani ma, come Pilato, cercheranno il compromesso, si uniranno alla massa e finiranno per ricevere il marchio della bestia. Il marchio non sarà ricevuto ufficialmente finché non verrà imposto dalla bestia con le due corna di {Apocalisse 13}.
Certamente noi non vogliamo offendere il buon Salvatore violando qualcuno dei Suoi comandamenti. Gli spezzeremmo il cuore. Il peccato lo ferisce più di tutto. Ha sofferto l’agonia della croce per espiare i nostri peccati e ha versato il Suo sangue per noi. Il Suo amore per noi è tenero e profondo, ma chi volontariamente accetta il marchio della bestia. ferisce il suo cuore affettuoso. Se invece scegliamo di obbedire a tutti i Suoi comandamenti Lo renderemo felice.
Quando comincerete ad adorarlo, specialmente di sabato, Dio ne farà per voi il giorno più bello della settimana. Potrete mettere da parte le vostre cure e fatiche per un giorno intero e godere un autentico riposo in Gesù, non solo fisicamente, ma un riposo dell’anima, pace, gioia e libertà dalla colpa.
Se per caso siete tenuti a lavorare il sabato, Dio vi può aiutare anche in questo. Non l’ho mai visto fallire. Chi decide di onorare il sabato e di non lavorare, sperimenterà la miracolosa provvidenza divina: Egli vi aiuterà ad essere liberi dal lavoro in questo giorno oppure, se doveste perdere il posto, ve ne farà trovare uno migliore! Ve lo garantisco. Il nostro buon Padre celeste è così! Su questo punto saremo esaminati uno per uno.
Milioni di persone in tutto il mondo hanno scoperto queste stupefacenti verità, come voi, e sono felici di essere unite a Gesù come mai prima.
Ma ecco un’altra domanda: che cosa significa ricevere il marchio sulla mano?
Come abbiamo già detto, riceverlo in fronte significa crederci, rispettarlo (ci sarà anche un segno esteriore che permetterà alla gente di distinguere chi ha il marchio e chi no. Studieremo tra breve anche questo argomento). Riceverlo nella mano, quando sarà imposto dall’ «immagine della bestia”, significa accettarlo non perché ci si creda, ma solo per poter comprare e vendere, per mantenere il posto di lavoro e salvarsi la vita. La mano è il simbolo di uno strumento di lavoro e serve a guadagnarsi da vivere.
È un pensiero inquietante. Come può accadere una cosa simile in un paese libero come il nostro? Come farà “l’immagine della bestia” a imporre a tutti il “marchio della bestia”?
E poi, chi o che cos’è “l’immagine della bestia?
Chi è “l’immagine della bestia”? Che cosa fa? Chi le dà il suo potere? Man mano che andiamo avanti il discorso si fa sempre più emozionante.
La chiave di tutto si trova nel libro dell’Apocalisse:
«Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, ed aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone. Essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia, la cui piaga mortale era stata guarita. (…) E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero uccisi. Inoltre, faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte, e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome» {Apocalisse 13:11-12, 15-17}.
Caspita! Solo a pensarci mi sento male… Sebbene sembri impossibile, la Parola di Dio dice che tutto questo succederà. Vorrei dire subito che io amo la mia patria, gli Stati Uniti: rientro appena ora dall’Europa e sono felice di essere a casa. Ma quello che conta è la Parola di Dio.
Gli Stati Uniti (la bestia dalle due corna) “faranno sì” che tutti adorino la prima bestia imponendo il suo «marchio» per legge! Nell’originale greco il senso del verbo “fare si” equivale a “costringere”…
Nel nostro paese sarà imposta una legge nazionale della domenica. Nel primo capitolo abbiamo già visto che è in arrivo e sappiamo perché. Abbiamo anche appreso che la “bestia con le due corna” rappresenta gli Stati Uniti. La prima bestia il papato. L’immagine della bestia è un potere religioso, come la bestia stessa, che insegna molte false dottrine, cioè la maggior parte del mondo protestante.
Per dirla chiaramente, {Apocalisse 13} ci rivela che l’America protestante indurrà tutti a inchinarsi di fronte al papato e a ricevere il suo “marchio” promulgando una legge nazionale sulla domenica. Tutti coloro che non la rispetteranno ne pagheranno le conseguenze!
Quando la coscienza morale dei legislatori raggiungerà il fondo della decadenza e passeranno questa legge, non si limiteranno a costruire un’immagine della bestia nel nostro paese – imitando il vecchio principio papale delle persecuzioni – ma appronteranno gli strumenti per imporre a tutti il “marchio della bestia”! – (Stringfellow, op. cit. pag. 134-135).
Il quadro si fa sempre più chiaro. Come vedete, non sarà la bestia a imporre il suo “marchio” in questo paese, ma la sua “immagine”, l’America protestante. Alla fine, tutti saremo costretti ad attenerci alle leggi del nostro paese e disobbedire alla legge di Dio, o a violare le leggi della nazione per obbedire al Signore. Sarà una prova dura! Se rimarrete fedeli a Dio vi troverete, per un breve periodo di tempo prima del ritorno di Cristo, senza lavoro, privi del diritto di comprare o vendere e passibili di morte!
Questa prospettiva vi sembra impossibile? Sta già prendendo corpo! Vasti gruppi religiosi come la “Lord’s Day Alliance” [Alleanza per il Giorno del Signore] avanzano richieste e hanno già stampato articoli in proposito. Il principio della “separazione tra stato e chiesa” sta crollando?
Il giornale cattolico nazionale “Catholic Twin Circle” ha scritto che «Tutti gli Americani farebbero bene a presentare una petizione al Presidente e al Congresso per fare approvare una legge federale, un emendamento alla Costituzione se necessario, per ristabilire il sabato [si intende la domenica] come giorno di riposo nazionale» – (Catholic Twin Circle, 25 agosto 1985, articolo “Sacking Sunday”).
Questi gruppi di potere e di pressione nutrono autentiche preoccupazioni e si impegnano per molti valori positivi, migliori programmi televisivi, per salvare la famiglia ecc. Ma non si rendono conto che nel momento in cui l’America approverà una legge nazionale sulla domenica, avrà ucciso la libertà religiosa di coloro che preferiscono onorare il giorno di Dio invece del giorno che la chiesa cattolica ha mutuato dal culto pagano del sole. Così facendo si impone il “marchio della bestia”. Chi si piegherà a questa legge, sapendo quello che fa, riceverà sicuramente il “marchio della bestia”. Perché?
Perché ignora il comandamento di Dio per obbedire alla tradizione degli uomini. Gesù ha dichiarato: «Ma invano mi rendono un culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini» {Marco 7: 7}.
Non fraintendetemi: io amo il mio Presidente e il mio paese. Sto solo esponendo i fatti. Se ora siete preoccupati per questa futura legge nazionale della domenica e le persecuzioni che l’accompagneranno (com’è successo a me), tutto quello che posso dirvi è di avvicinarvi di più a Dio, più di quanto abbiate mai fatto in vita vostra. Egli vi aiuterà. Questi eventi arriveranno, in modo rapido e certo. Che ci crediate o no, in Virginia (il mio paese di nascita), una legge simile esiste già! Voglio dire, la legge domenicale obbligatoria, e anche la pena di morte! Leggete voi stessi.
Nel 1610 la prima legge domenicale dell’America richiedeva che «Ogni uomo e donna dovrà recarsi la mattina al culto e al sermone predicato nel giorno di riposo [= domenica], e il pomeriggio al culto e al catechismo. In caso di assenza i trasgressori la prima volta perderanno gli alimenti e il salario di tutta la settimana successiva; la seconda volta perderanno la suddetta razione e saranno sottoposti a flagellazione; la terza volta verrà applicata la condanna a morte»!!! – (“Laws and Orders, Divine, Politique, and Martial, for the Colony in Virginia” [Leggi e norme religiose, politiche e militari per la colonia della Virginia], istituite inizialmente da Sir Thomas Gates, cavaliere, tenente generale, 24 maggio 1610).
Sapevate che queste vecchie leggi sulla domenica sono ancora nei codici della Virginia? Non sono mai state rimosse!
«È incostituzionale.» – ha detto un avvocato di Richmond, Virginia, a proposito di questa legge – «È una legge di natura religiosa e pertanto incostituzionale». Eppure, è ancora là.
Molti stati (negli USA) hanno fatto osservare queste rigide leggi dell’epoca puritana in vari periodi degli ultimi due secoli, ma la legge nazionale imporrà inderogabilmente il “marchio” della bestia.
Vedete? Dio sa di che cosa parla e ci ha dato un avvertimento dettato dall’amore. Carte d’identità, numeri fiscali, codici vari ed espedienti simili permetteranno ai seguaci della legge domenicale di comprare e vendere. Godranno questi benefici “temporanei”. Dall’alto eserciteranno forti pressioni per allineare tutti.
Che cosa spingerà le autorità a introdurre una legge nazionale sulla domenica?
La criminalità sarà uno dei motivi principali. Avete notato che la pena di morte sta tornando in voga? La criminalità è ad un livello incontrollabile e la gente ha paura, è furibonda con i criminali e chiede ad alta voce il ritorno alla pena di morte. Giusto qualche ora fa mi sono fermato alla posta. Dopo aver letto il titolo di un giornale ne ho dovuto comprare una copia. Il titolo recitava: «Ordinata l’esecuzione dell’omicida». Un giovane è stato condannato a morte per aver assassinato una bambina di due anni di Wildwood, Florida, dopo averla rapita, molestata e sepolta viva. Orribile! Capite benissimo che, di fronte a crimini di questa entità, la pena capitale stia tornando in auge.
Il giudice stesso ha dichiarato che, in base alle prove, si trattava di un «delitto capitale particolarmente odioso, malvagio, atroce e crudele» — Citrus Chronicle News. «Alcuni parenti stessi del giovane», riferiva il giornale, «hanno abbracciato e baciato il Pubblico Ministero alla fine del processo».
La Bibbia pronuncia in molti passi la pena di morte per i crimini di omicidio, violenza carnale, stregoneria, omosessualità ecc. {Genesi 9: 5-6; Deuteronomio 22: 25-29; Levitico 20: 13; Esodo 22: 18}. L’anno scorso negli Stati Uniti erano in attesa dell’esecuzione capitale meno di 400 persone, quest’anno la cifra è di 1.100! L’opinione pubblica, che fino a poco tempo fa era contraria alla pena di morte, adesso l’approva nella proporzione di due a uno. Secondo la profezia biblica, la pena di morte ritornerà… È terribile! Ritornerà e sarà applicata contro quelli che amano e obbediscono a Dio: «E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero uccisi» {Apocalisse 13: 15}.
Qualche giorno fa, in una strada di Atlantic City, New Jersey, un gruppo di persone parlavano con un credente osservatore del sabato biblico (si chiamava Tony), al quale chiesero: «Che cosa faresti se fossi costretto ad osservare la domenica invece del sabato?». Poi aggiunsero: «E che faresti se ti costasse la pelle?»».
«Toglietemi pure la vita», replicò Tony, «io seguo la Bibbia».
Incredibile! Quel gruppo per strada era cosciente di quel che diceva? La gente sa che cosa sta succedendo? Chi usa la forza applica i metodi del “dragone”. Io prego Dio di impedire queste crudeltà nel nostro paese e sono grato di sapere che lo farà finché gli angeli non avranno «segnato in fronte col suggello i servitori dell’Iddio nostro».
La seconda ragione per cui si sollecita la legge domenicale è la crisi economica. Ma di questo sarete così bene al corrente che non ho neanche bisogno di entrare nel merito.
Il terzo motivo è dovuto ai capi religiosi, che spingono la nazione a favore di questa legge e danno a intendere alla gente che sia indispensabile. Come già accennato nel primo capitolo, i mass media diffondono in tutto il paese articoli e messaggi che agitano l’opinione pubblica affermando che «Non ci sarà sollievo dal crescente disastro economico finché la domenica non sarà imposta severamente da una legge o un’azione del governo» – (Liberty Confidential Newsletter, vol. 5, 1982).
Qui tocchiamo con mano ‘adempimento della profezia quando predice l’imposizione del “marchio della bestia”! Ma al cittadino medio, che non sa quasi niente della Bibbia, questa istanza sembra più che plausibile.
Un altro fattore favorevole a questa tendenza saranno i miracoli. Avete notato in questi ultimi tempi il crescente interesse per i fenomeni soprannaturali? Indubbiamente Dio opera tanti miracoli, e per questo molti credono che tutti i miracoli provengano da Lui. Non conoscendo la Bibbia, rimarranno facilmente ingannati dai segni e prodigi di origine satanica. Fate attenzione al seguente brano:
«E vidi uscire dalla bocca del dragone, dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi e vanno dai re della terra e del mondo intero…» {Apocalisse 16: 13-14}.
Come vedete, anche il diavolo fa i miracoli come Dio e con questi mezzi fraudolenti ingannerà il mondo intero spingendolo ad adorare la bestia e a ricevere il suo marchio. Molti vedranno nei miracoli la prova decisiva che l’opprimente legge domenicale è voluta da Dio e che bisogna applicarla per salvare l’economia e la nazione!
Attraverso il contatto con i morti milioni di persone presteranno fede a questi miracoli bugiardi credendo di comunicare con i loro cari defunti che suppongono in cielo. Per chi non conosce il chiaro insegnamento della Parola di Dio sarà un’illusione travolgente!
La Bibbia proibisce il contatto con i morti perché, così facendo, si invitano a colloquio gli spiriti maligni… Ecco perché anticamente, in epoca biblica, chi si dedicava a simili pratiche occulte, era passibile della pena di morte.
L’umanità di oggi cadrà proprio in questa trappola! Satana sta già preparando il terreno: «Secondo un sondaggio della Greeley, un americano su quattro cerca di contattare i defunti! E metà delle vedove d’ America e d’Islanda ammette di comunicare con i morti»! – (These Times, aprile 1982. Norman Gulley, “Life After Death – What About the New Evidence?”).
Per far passare una legge nazionale sulla domenica, bisognerà prima modificare la Costituzione e scalzare il grande principio della separazione tra Stato e Chiesa (specialmente il primo emendamento).
Avete notato che recentemente qualcuno ha proposto di cambiare il primo emendamento e che molti stati federali hanno richiesto un’assemblea costituente? Ma un segnale ancora più allarmante è che molti non credono neanche che la “separazione tra Stato e Chiesa” esista! Secondo la profezia questi grandi principi costituzionali saranno ripudiati, nondimeno Dio si aspetta che i Suoi figli facciano tutto il possibile per resistere. I Padri Pellegrini hanno versato il loro sangue per trasmetterci una nazione libera dalla persecuzione e intolleranza religiosa, e noi dovremmo vedere svanire la nostra libertà religiosa senza far niente?
Tutte le chiese che osservano la domenica si coalizzeranno in un grande movimento con l’obiettivo di “convertire” il mondo. Già adesso i leader spirituali cercano di spingere i fedeli a interessarsi di politica (Dal momento che la legge nazionale della domenica sarà una legge di carattere religioso, è logico che il diavolo cerchi di far entrare le chiese in politica e di abbattere la separazione tra Chiesa e Stato per ottenere leggi di natura religiosa). È sorprendente, ma la maggior parte dei grandi leader politici e religiosi attualmente è contraria alla separazione tra Chiesa e Stato. Lo avete notato anche voi? Non cercano nemmeno di nasconderlo.
Nella legge domenicale si vedrà la soluzione ideale per unire il mondo cristiano e il miglior rimedio alla catastrofica situazione generale che ci troviamo di fronte. Ho avvertito un brivido di freddo alla schiena allorché, in piena notte, da una potente stazione radio vicino Washington, ho sentito una voce profonda. Fredda e dura come l’acciaio, proclamava che la maledizione divina ci colpisce e non sarà rimossa finché il paese non si pentirà e non ritornerà a Dio onorando la domenica. Saranno soprattutto i leader religiosi che costringeranno tutti ad “adorare la prima bestia”.
Per adorare la prima bestia, non è necessario aderire ad una chiesa in particolare: tutto ciò che c’è da fare è seguire il marchio della sua autorità invece che il segno dell’autorità divina, e quindi onorare quella potenza più di Dio. Agli occhi di Dio questo equivale ad adorarla.
Che ci crediate o no, la Bibbia predice che le atrocità del Medioevo si ripeteranno. In un prossimo futuro la società sarà manipolata al punto che ricevere “il marchio della bestia” sarà un atteggiamento popolare! «… e tutta la terra si meravigliò dietro alla bestia. E adorarono il dragone che aveva dato l’autorità alla bestia e adorarono la bestia dicendo: “Chi è simile alla bestia e chi può combattere contro di lei?’» {Apocalisse 13: 3-4}. Chi oserà opporsi a questa legge sarà visto come un “rifiuto della società”!
Oggigiorno, quando si vuole attribuire a qualcuno un epiteto spregiativo, lo si definisce “settario”. Quanti si opporranno al marchio della bestia saranno considerati i peggiori settari della società. Dovranno subire ingiustizie e abusi da parte delle autorità, e quando si vedrà che multe e ogni altro tipo di boicottaggio economico non avranno successo, saranno direttamente condannati a morte {cfr. Apocalisse 13: 15-17}.
Uomini, donne e bambini di ogni età e condizione sociale fuggiranno per mettersi in salvo, andandosi a nascondere nei luoghi più desolati; se catturati, li cacceranno in prigione, in attesa della condanna. Saranno ritenuti responsabili di guerre, tumulti e calamità naturali. Come il Salvatore e milioni di martiri prima di loro, saranno respinti dai propri cari, scherniti e considerati dei “poveri matti all’origine di tutti questi guai”.
Mentre tutti coloro che sono leali a Dio saranno trascinati in tribunale per la loro fede, l’annuncio relativo al vero giorno di riposo si diffonderà in tutto il mondo. Si vedrà chiaramente la verità del quarto comandamento di Dio in contrasto con il falso giorno che l’immagine della bestia cercherà di imporre per legge. Nonostante i conflitti, il caos e la ricerca del piacere prevalenti in questo mondo, tutti saranno spinti ad accettare il “sigillo di Dio” o il “marchio della bestia”.
Gli spiriti diabolici si metteranno in movimento per sedurre tutto il mondo, ma chi si attiene alla guida della Parola di Dio non cadrà in questa insidia generale, anzi scoprirà la verità del giorno sacro a Gesù e lo osserverà con cuore grato e obbediente, anche davanti all’ insulto e alla morte.
Allora, quando tutti si saranno decisi (e non manca molto), il periodo di grazia volgerà al termine e Gesù pronuncerà la solenne sentenza: «Chi è ingiusto continui ad essere ingiusto, chi è immondo continui ad essere immondo, chi è giusto continui a praticare la giustizia, e chi è santo continui a santificarsi» {Apocalisse 22: 11}. Ogni caso è stato deciso per la vita o per la morte. A quel punto le ultime sette terribili piaghe di {Apocalisse 16} si riverseranno sui malvagi e durante la sesta piaga si scatenerà un conflitto globale.
Qualunque sia il vostro punto di vista, una crisi generale sta per abbattersi sul nostro pianeta. Questa conflagrazione mondiale sarà diversa da qualsiasi conflitto precedente, sarà così incredibile che nemmeno la più vivida fantasia riuscirebbe a immaginarla. Come sarà? Che cosa accadrà?
Shakespeare ha scritto: «C’è una linea invisibile che incrocia il cammino di ognuno di noi, il confine nascosto tra la pazienza di Dio e la Sua ira».
«Una grave crisi attende il popolo di Dio. Una crisi sovrasta il mondo. Di fronte a noi si profila il conflitto più grave di tutti i tempi» – (Olson, R.W., The Crisis Ahead, Angwin, Pacific Union College book Store, 1981, pag. 5).
«In quel tempo sorgerà Mikael, il grande principe, il difensore dei figli del tuo popolo; e ci sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato da quando esistono le nazioni fino a quel tempo. In quel tempo il tuo popolo sarà salvato, tutti quelli che saranno trovati scritti nel libro» {Daniele 12: 1}.
Quando il solenne avvertimento di {Apocalisse 14: 9-10}, che diffida dal ricevere il marchio della bestia, si sarà concluso, e tutti si saranno decisi, il periodo di grazia dell’umanità sarà finito. Il popolo di Dio ha ricevuto la grandiosa effusione dello Spirito Santo, «il refrigerio dalla presenza del Signore», ed è pronto per la dura prova che l’aspetta. È suggellato con il “sigillo del Dio vivente”. I malvagi, alla fine, vengono abbandonati al padrone che hanno scelto. Hanno rifiutato la misericordia di Dio, disprezzato il Suo tenero amore e calpestato la Sua legge. Adesso, inermi di fronte all’ira folle di Satana, non sfuggiranno al suo potere. Il mondo intero precipiterà in un grande conflitto finale di cui si parla in {Daniele 12}. La collera divina si riverserà su questo pianeta ribelle attraverso le ultime sette piaghe descritte in {Apocalisse 16}. Come le dieci piaghe di Egitto si rivolgevano anche contro gli dèi adorati dagli egiziani, così le sette ultime piaghe colpiranno specialmente coloro che adorano la bestia e la sua immagine.
Man mano che studiamo questo importante tema e cerchiamo di afferrare il quadro d’insieme, scopriamo che Dio è così giusto e benigno, e coloro su cui cadono le piaghe sono così ribelli e pieni di odio, che nessuna creatura dell’universo potrà accusare Dio di essere ingiusto in questo giudizio.
Dopo le prime tre piaghe devastanti, un angelo dice: «Tu sei giusto, o Signore… per aver giudicato queste cose. Essi hanno sparso il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro da bere del sangue, perché è la ricompensa che essi meritano» {Apocalisse16: 5-6}.
La legge che sfidava il cielo è passata e i fedeli a Dio sono stati perseguitati, insultati e condannati a morte, ma adesso la scena cambia: «Poi udii una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: “Andate e versate sulla terra le coppe dell’ira di Dio”. Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra, e un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine» {Apocalisse 16: 1-2}.
Riuscite a immaginare queste piaghe su tutto il corpo? Ricordate che queste ulcere consumanti e dolorose affliggeranno solo quelli che hanno il marchio della bestia e adorano la sua immagine. Come accadrà tutto questo?
Vi immaginate il telegiornale della sera riportare la sconvolgente notizia di questa epidemia ripugnante? Migliaia di persone che hanno accettato il “marchio” con il proposito di salvare il posto di lavoro e le comodità della vita, adesso scoprono che è stato tutto inutile!
Invece di spingerle a pentirsi e a chiedere perdono a Dio, queste piaghe le inducono a “bestemmiare” Dio e a «mordersi la lingua per il dolore».
Dio sa che anche concedendo loro un milione di anni in più non cambierebbero. Quando le piaghe cominceranno a cadere, saprete che ogni caso è ormai deciso per l’eternità. A quel punto la scienza medica sarà impotente. Riuscite a immaginare farmacie e ambulatori medici pieni di vittime che gridano e piangono angosciosamente? Quale medicina potrà mai alleviare il loro tormento?
Non tutti saranno colpiti da queste tremende piaghe. Coloro che ultimamente erano stati insultati e perseguitati, adesso sono al sicuro. Gli angeli celesti li proteggono. Hanno amato e seguito il Signore fino in fondo, e ora Gesù gli è molto vicino. Anche se condannati a morte, i seguaci di Cristo non moriranno. Egli interverrà per salvarli. Mentre i malvagi sono mietuti da pestilenze e carestie, i fedeli sono riparati all’ombra della Sua mano.
Improvvisamente arriva la notizia che le acque si sono trasformate in sangue!
«Poi il secondo angelo versò la sua coppa sul mare, ed esso divenne sangue simile a quello di un morto e ogni essere vivente nel mare mori» {Apocalisse 16:3}. Durante la terza piaga anche i fiumi si trasformeranno in sangue.
Avete mai visto il sangue di un morto? Si putrefà e si coagula in una massa gelatinosa. Coloro che odiavano il popolo di Dio e volevano spargerne il sangue, ora sono in preda al dolore per le loro piaghe ardenti. Vanno ad aprire i rubinetti per ottenere un pò di sollievo, e invece vedono uscire solo sangue!
«E udii un altro dall’altare che diceva: “Si, o Signore, Dio onnipotente, i tuoi giudizi sono veraci e giusti”» {Apocalisse 16: 7}.
Guardate le spiagge! Gli uomini hanno paura. Dove trovare acqua potabile? Intendevano versare il sangue dei fedeli, ora non trovano altro da bere che sangue… Poi accade qualcosa di incredibile: lo strato atmosferico che protegge la terra dal calore devastante viene a mancare.
«Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole; e gli fu dato di bruciare gli uomini col fuoco. E gli uomini furono bruciati dal grande calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha la potestà su queste piaghe, e non si ravvidero per dargli gloria» {Apocalisse16: 8-9}.
I malvagi ora sono in preda ad un’indicibile sofferenza: il calore ardente e le piaghe vive sono una tortura insopportabile.
Ci saranno molti miracoli, come ai giorni di Mosè; alcuni provengono da Dio, altri da Satana. Gli empi non si renderanno conto che il diavolo ha contraffatto il dono dello Spirito. Molti, pur avendo fatto miracoli e grandi prodigi, hanno calpestato il sabato e perseguitato quelli che lo osservavano. Si sentivano sicuri del favore divino, ma adesso la loro ira è grande. Gesù dice dei disobbedienti: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?”. E allora dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità”» {Matteo 7: 21-23}.
Ora si manifesta il loro vero carattere: bestemmiano Dio e non si pentono.
L’aria condizionata non riuscirà ad attenuare il calore intenso. Gli edifici saranno come forni. Per i malvagi non ci sarà sollievo da nessuna parte.
Questa piaga corrisponde perfettamente ai peccati degli empi: hanno onorato il “giorno del sole” secondo le tradizioni umane, e ora Dio dà loro tanto sole! La Bibbia predice che gli uomini saranno «bruciati dal grande calore» durante la quarta piaga. In quei giorni molti desidereranno vivamente rifugiarsi in quella misericordia di Dio che hanno così a lungo disprezzato.
Il popolo di Dio si terrà nascosto in luoghi desolati, ma Colui che ha provveduto il cibo per Elia nel deserto avrà cura anche di loro. Mentre gli increduli moriranno di pestilenza, gli angeli proteggeranno i fedeli e suppliranno ad ogni loro necessità. Dio ha promesso: «… il suo pane gli sarà dato, la sua acqua gli sarà assicurata» {Isaia 33: 16}. «I miseri e i poveri cercano acqua, ma non ce n’è; la loro lingua è riarsa per la sete; io, l’Eterno, li esaudirò; io, il Dio d’Israele, non li abbandonerò» {Isaia 41: 17}.
Mentre i disobbedienti, grondanti di sudore, gridano dal dolore, con la gola secca e tormentata dalla sete, Dio promette ai suoi: «L’Eterno è colui che ti protegge, l’Eterno è la tua ombra, egli è alla tua destra. Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte» {Salmo 121: 5-6}.
Scegliendo di onorare la bestia e di accettare il suo marchio invece di onorare Dio e il Suo sigillo, l’umanità ha preferito il buio e ora, di nuovo, Dio le dà quello che ha voluto:
«Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu coperto di tenebre, e gli uomini si mordevano la lingua per il dolore, e bestemmiarono il Dio del cielo, a causa delle loro sofferenze e delle loro ulcere, ma non si ravvidero dalle loro opere» {Apocalisse 16: 10-11}.
Pensate un pò! Io credo che la mente umana non sia in grado di concepire l’orrore che sommergerà tutta la società. I membri di tutti i ceti sociali, ricchi, uomini di scienza e le masse ignoranti rimarranno ugualmente paralizzati dal dolore, dall’odio e dal panico. Sarà un caos completo e generale! La Bibbia così descrive questi flagelli: «La campagna è devastata, il paese è in lutto, perché il frumento è distrutto… tutti gli alberi della campagna sono seccati, la gioia è venuta meno tra i figli degli uomini… Come geme il bestiame! Le mandrie di bovini si aggirano senza meta, perché non c’è pascolo per loro» {Gioele 1: 10, 12, 18}.
Oh, se gli uomini avessero risposto alla bontà di Dio! Egli aveva spalancato le Sue braccia piene di amore, ma adesso è troppo tardi. I ribelli avevano stabilito per legge che chi avesse ricevuto il sigillo di Dio non avrebbe potuto comprare o vendere. Ora loro stessi muoiono di fame per la carestia e brancolano nel buio più profondo. Questa oscurità soprannaturale è un simbolo adatto di quelle fitte tenebre che hanno avvolto tutti coloro che hanno respinto la luce della verità.
Il popolo di Dio vive ancora nascosto. Settimane prima ha perduto il lavoro e la casa ed è scappato per mettersi in salvo di fronte a uomini folli aizzati dai capi religiosi e angeli maligni. Ha abbandonato tutto per Cristo. Ha visto i malvagi morire mentre gli angeli lo rifornivano di cibo. Dio ha promesso a ogni fedele: «il suo pane gli sarà dato, la sua acqua gli sarà assicurata» {Isaia 33: 16}. «Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra, ma a te non si accosterà. Basta che tu osservi con gli occhi e vedrai la retribuzione degli empi… non ti accadrà alcun male, né piaga alcuna si accosterà alla tua tenda» {Salmo 91: 7-8, 10}.
La quinta piaga manderà gli empi su tutte le furie. Ritenendo quanti osservano il sabato biblico la causa dei terribili cataclismi della natura, sono decisi a cancellarli dalla faccia della terra!
Fissano la data: quando l’orologio batterà la mezzanotte di un certo giorno, i seguaci di Cristo saranno condannati a morte!
Sembra proprio che il destino dei credenti sia segnato. Giorno e notte implorano salvezza al Signore. Che Dio li abbia abbandonati? E invece proprio questa esperienza li preparerà per la felicità del cielo.
In questo caos, il sesto angelo versa la sua coppa: «Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate e la sua acqua si prosciugò per preparare la via dei re che vengono dal sol levante. E vidi uscire dalla bocca del dragone, dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. Essi, infatti, sono spiriti di demoni che fanno prodigi e vanno dai re della terra e del mondo intero, per radunarli per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente… E li radunarono in un luogo in ebraico detto “Armagheddon”» {Apocalisse 16: 12-14, 16}.
È a questo punto che gli spiriti diabolici, con i loro miracoli, preparano i regnanti e i popoli della terra e li radunano al combattimento contro Dio e il Suo popolo. È un conflitto planetario, la battaglia di Armagheddon, la lotta finale tra il bene e il male. Tutti hanno scelto da che parte stare. I malvagi sono la maggioranza e sembrano in grande vantaggio, come Davide e Golia.
Il termine “Armagheddon” è costituito da due vocaboli ebraici. “Har” e “Meghiddon”. “Har” significa “montagna”, “Meghiddon” designa l’antica località di Meghiddo, teatro di numerose battaglie. Ma questa volta non si tratterà di un combattimento locale e isolato: “Armagheddon” è il simbolo del conflitto universale dei malvagi contro Dio e i Suoi fedeli. È una guerra mondiale. La legge nazionale della domenica dagli Stati Uniti si è estesa a tutti i paesi del mondo e per suo tramite si cercherà, in un certo giorno, di dare un colpo decisivo nel spazzare via l’odiata setta dalla faccia della terra.
Quando l’immensa e corrotta coalizione di sedicenti cristiani di tutto il mondo, accompagnata da miracoli e inganni diabolici, indurrà i capi (“i re della terra”) a decretare la condanna a morte di coloro che non seguono la legge domenicale, il destino del mondo sarà ormai segnato.
I figli di Dio, alcuni ancora in prigione, altri nascosti nelle foreste e montagne, continuano a invocare la protezione celeste, mentre bande di uomini armati, sollecitati da angeli malvagi, si preparano ad eseguire la condanna a morte. È adesso, nell’ora più buia, che il Dio d’Israele interverrà per salvare i Suoi.
“Il momento per assestare il colpo decisivo all’odiata setta è già fissato: a mezzanotte la sentenza entrerà in vigore. Ma a mezzanotte entrerà in scena anche l’onnipotente Re del cielo e della terra per mettere in salvo il Suo popolo” – (E.G.White, La Grande Controversia, pag. originale 635).
Ecco che cosa accadrà: «Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria, e dal tempio del cielo, dal trono, uscì una voce che diceva: “È fatto”. Allora ci furono voci, tuoni e lampi, e ci fu un gran terremoto di tale forza ed estensione, di cui non ci fu mai l’eguale da quando gli uomini vivono sulla terra. La grande città fu divisa in tre parti e le città delle nazioni caddero, e Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle il calice del vino della sua furente ira. E ogni isola fuggì e i monti non furono più trovati. E cadde dal cielo sugli uomini una grossa grandine dal peso di un talento, e gli uomini bestemmiarono Dio per la piaga della grandine, perché era una piaga veramente grande» {Apocalisse 16: 17-21}.
BABILONIA LA GRANDE, LA MADRE DELLE MERETRICI ha indotto tutte le nazioni a bere il vino del suo miscuglio di dottrine cristiane e idolatriche. Adesso dovrà bere lei il vino dell’ira divina.
Il tentativo di Satana di imporre la pena di morte contro il popolo di Dio è il culmine finale di tutti i suoi inganni, ma Dio entra in azione per salvare i Suoi. E che liberazione!
Tutto nella natura appare sconvolto. Le montagne tremano come canne al vento. I malvagi sono paralizzati dal terrore e osservano la scena con stupore, mentre i giusti contemplano con immensa gioia i segni della loro liberazione. Le rocce schiantate sono scagliate in ogni direzione. Il mare è infuriato. La terra si solleva e si gonfia. La superficie terrestre si schianta. Intere catene montuose sprofondano. Le isole spariscono. I porti di mare, divenuti per empietà simili a Sodoma, sono inghiottiti dai cavalloni. Grandine enorme, ognuna «del peso di circa un talento», semina ovunque morte e distruzione. Un talento equivale circa a 45 chili, quindi possiamo immaginare che questa grandine, come palle di cannone, ridurrà le città malvagie in un cumulo di macerie. Splendide ville, erette dai ricchi con i soldi rubati ai poveri, saranno demolite sotto i loro occhi. Le mura delle prigioni crollano, liberando l’umile popolo di Dio tenuto in catene per la sua fede.
“È impossibile descrivere l’orrore e la disperazione di coloro che hanno calpestato le richieste divine. I nemici della legge di Dio, dai ministri ai più oscuri infedeli. hanno ora un nuovo concetto della verità e del dovere. Troppo tardi scoprono la vera natura del falso giorno di riposo introdotto dalla chiesa di Roma e l’instabile fondamento su cui hanno costruito. Molti ora si rendono conto di essere perduti. Hanno scelto la strada facile e popolare e accettato il marchio della bestia. Hanno preferito seguire i capi religiosi invece della chiara Parola di Dio. Sono stati spinti a credere che la maggioranza non può sbagliare e ora si rivoltano contro i loro pastori accusandoli amaramente del loro triste stato” – (E.G.White, La Grande Controversia, pag. originale 639).
L’ultima piaga di questo conflitto universale prepara la strada per il ritorno di Cristo e la sua potente schiera angelica. Nel cielo appare una nuvola che annuncia la venuta del «Re dei re e Signore dei signori». In solenne silenzio il popolo di Dio la osserva mentre si avvicina sempre più alla terra, facendosi via via più luminosa e splendente fino a diventare una grande nuvola bianca e gloriosa come un fuoco che consuma. Gesù cavalca come un potente conquistatore: «E gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano» {Apocalisse 19: 14}.
Il firmamento sembra vibrare di «mille migliaia e diecimila miriadi»» di esseri gloriosi. Nessuna penna umana può descrivere la scena, nessuna mente mortale può concepirne lo splendore. Man mano che la nuvola vivente si avvicina, ogni occhio contempla il Principe della vita. La Sua santa fronte non è più deturpata da una corona di spine, ma ornata da una corona di gloria. Il Suo volto è più abbagliante della luce del sole.
«E sulla sua veste e sulla coscia portava scritto un nome: IL RE DEI RE e IL
SIGNORE DEI SIGNORI» {Apocalisse 19: 16}.
Mentre il Re della gloria scende sulla nuvola, con grande maestà e avvolto in un fuoco fiammeggiante, la terra trema, il suolo si solleva e si schianta e le montagne stesse vacillano dalle fondamenta: «Il nostro DIO verrà e non se ne starà in silenzio; lo precederà un fuoco divorante, e intorno a lui ci sarà una grande tempesta. Egli convocherà i cieli di sopra e la terra, per giudicare il suo popolo» {Salmo 50: 3-4}.
«E i re della terra, i grandi, i ricchi, i capitani, i potenti, ogni schiavo ed ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e fra le rocce dei monti, e dicevano ai monti e alle rocce: “Cadeteci addosso e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché è venuto il gran giorno della sua ira; e chi può resistere?» {Apocalisse 6: 15-17}.
I motteggi e gli scherni sono finiti. Le labbra blasfeme e bugiarde sono ridotte al silenzio. In preda al terrore i malvagi sentiranno la voce del popolo di Dio esclamare con gioia: «Ecco, questo è il nostro Dio: in lui abbiamo sperato ed egli ci salverà» {Isaia 25: 9}.
Mentre la terra barcolla come un ubriaco, il tuono fa udire il suo sordo brontolio e la natura è totalmente sconvolta, la voce del Figlio di Dio richiama in vita i santi che dormono:
«… perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore» {1 Tessalonicesi 4: 16-17}.
I giusti viventi sono trasformati «in un momento, in un batter d’occhio» {1Corinzi 15: 51-52}. Alla voce di Dio sono glorificati, resi immortali e, insieme con i santi risuscitati, elevati per andare incontro al Signore nell’aria {cfr. 1 Tessalonicesi 4: 16}. Gli angeli raccoglieranno «i suoi eletti dai quattro venti, dall’un capo all’altro dei cieli». I bambini sono portati dagli angeli nelle braccia delle loro madri; gli amici da tempo separati dalla morte sono nuovamente uniti per mai più separarsi, e tutti insieme, con canti di giubilo, salgono verso la città di Dio.
Che liberazione! Che Salvatore!
Credo sinceramente che leggendo questo splendido messaggio della Parola di
Dio sentirete il profondo desiderio di seguire Cristo fino in fondo e di fare parte del Suo regno glorioso. Sono sicuro che non avreste mai letto questo insolito libro fin qui senza un vero interesse per la verità.
Avete scoperto alcune delle tattiche di Satana e come agirà per fare accettare al mondo il suo più grande inganno. Ora sapete come evitare il marchio della bestia e vi siete fatti un’idea dell’immenso amore e della misericordia di Dio nel darci l’avvertimento. Adesso sapete anche che la donna corrotta di {Apocalisse 17}, chiamata “Babilonia”, rappresenta la grande massa di cristiani decaduti e intrisi di un miscuglio di verità e di idolatria scaturita dal culto solare dell’antica Babilonia.
L’appello divino di {Apocalisse 18: 4} è rivolto anche a voi: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe».
È un richiamo d’amore. È l’ultimo appello divino a tutti i credenti rinati spiritualmente perché si separino da organizzazioni che non obbediscono completamente a Gesù e non osservano tutti i comandamenti di Dio, per quanto i loro membri siano amabili e gentili. Ben presto tutti avranno scelto tra il “sigillo di Dio” o il “marchio della bestia” Non si tratta semplicemente di scegliere un giorno o l’altro, ma di adorare e seguire Dio o il potere della bestia. Adesso, mentre Gesù intercede con il Suo sangue per noi nel luogo santissimo, ora che «l’ora del suo giudizio è venuta» {Apocalisse 14: 7}, prima che il nostro periodo di grazia si chiuda per sempre e ogni caso sia deciso per la vita o la morte, Cristo ci invita a consacrargli tutto e ad avere vita e pace. Presto sarà troppo tardi. Dato che il buon Gesù ha versato il Suo prezioso sangue per me sulla croce del Calvario, io ho scelto, per grazia di Dio, di seguirlo fino in fondo, di rispettare tutti i Suoi comandamenti, compreso il Sabato del settimo giorno, e di ricevere il “sigillo del Dio vivente”. E voi? Non volete seguirlo anche voi? Cristo ci ricorda: «Beati coloro che adempiono i suoi comandamenti per avere diritto all’albero della vita, e per entrare per le porte della città» {Apocalisse 22: 14}.
Molti oggigiorno hanno fame e sete di verità. Chi è onesto non si accontenta più di un miscuglio annacquato, vuole la pura verità. Gli errori predicati dal pulpito non lo interessano più. Io credo che anche voi siate sinceramente alla ricerca della verità, altrimenti non avreste letto questo libro fino alla fine per conoscere la volontà di Dio. Perché sono stati permessi il peccato e la sofferenza? Com’è nato il male? Che cos’è il regno millenario di Cristo? E il peccato imperdonabile? Come liberarsi dal senso di colpa e godere la pace dello spirito? Perché esistono tante chiese? Lo spazio di questo volumetto non è sufficiente per trattare questi e tanti altri interrogativi che probabilmente vi siete posti nella vita, perciò vi rimando ad un altro testo, ben più adeguato ed esauriente: «La Grande Controversia», di E.G. White, un best seller tradotto in decine di lingue e diffuso in tutto il mondo. Dio benedica riccamente voi e i vostri cari nell’ulteriore studio della Sua Parola meravigliosa! «La grazia del Signore Gesù Cristo sia con tutti voi: Amen».
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