0,00 €
Progresso di Lettura:
RIFERIMENTI
Acts – Gli uomini che vinsero un impero, Ellen G. White *
Boone – “Education in the United States”, Richard G. Boone
C.E – Christian Education, Ellen G. White
CT – “Counsels to Parents, Teachers and Students”, Ellen G. White ED – “Principi di educazione cristiana”, Ellen G. White*
Fairchild – “Oberlin, The Colony and the College”, James H. Fairchild
Ga. – “Education in Georgia”, Charles E. James
G. C. – “Il gran conflitto”, Ellen G. White *
Jefferson – “Thomas Jefferson and the University of Virginia”, Herbert B. Adams Laurie – “Rise and Constitution of Universities”, Simon Somerville Laurie
Mann – “Life and Works of Horace Mann”, Horace Mann
Madison School – “Testimony, Series B, n° 11”, Ellen G. White
M. B. “ (Essay on) Lord Bacon”, Thomas B. Macaulay
Melanchthon – “Life of Melanchthon”, Charles F. Ledderhose (trad. di Rev. G. F. Krotel) Miller –“ Life of William Miller”, James White
M. R. – “(Essay on) Von Ranke”, Thomas B. Macaulay
Oberlin – “Story of Oberlin”, Delavan Levant Leonard
Painter – “History of Education”, Franklin V. N. Painter
PP – “Patriarchi e Profeti”, Ellen G. White *
R. & H. – “Review and Herald”
Rosenkranz –“ Philosophy of Education”, Karl Rosenkranz
T. – “Testimonies for the Church”, Ellen G. White
T. E.– “Special Testimonies on Education”, Ellen G. White
Tenn. – “Higher Education in Tennessee”, Lucius S. Merriam
TT – “I tesori delle testimonianze”, Ellen G. White *
U. T. – “Unpublished Testimonies”, Ellen G. White
Von Ranke – “History of the Popes” (Storia dei papi), Leopold Von Ranke
*l’asterisco indica che i riferimenti nel testo a questi libri, rimandano alla versione italiana.
Un gruppo di studenti volontari, approfondendo i campi dell’attività missionaria nel “Nashville Agricultural and Normal Institute”, ha avuto il privilegio di assistere a una serie di studi tenuti dal Dr. E. A. Sutherland, presidente dell’istituzione, capendo il perché le grandi denominazioni protestanti non furono in grado di proclamare il messaggio del primo angelo nella sua pienezza: esse non si liberarono dal sistema educativo papale. L’aggrapparsi a questo sistema, alla fine, le ha portate in confusione.
La denominazione “Avventista del Settimo Giorno” è nata grazie a questo fallimento e deve riuscire là dove le altre hanno fallito. La sua nascita, come denominazione, fu dettata da un grande movimento di riforma, il più grande che il mondo abbia mai conosciuto.
Il Signore dice che anche noi, come popolo, corriamo il rischio di subire la stessa sconfitta che hanno subito loro, se ci aggrapperemo ancora ai metodi mondani dell’educazione.
Confidiamo che le seguenti pagine possano essere lette con fervore e devozione.
Trionfa quella Chiesa che rompe il giogo dell’educazione mondana, e che sviluppa e pratica i principi dell’educazione cristiana. “Ora come non mai dobbiamo capire la vera scienza dell’educazione. Se non riusciamo a capire questo, non avremo mai un posto nel Regno di Dio” (U.T., 8 luglio, 1897). “La scienza della vera educazione è la verità. Il messaggio del terzo angelo è verità.” (TT Vol. 2, p. 272-3). Si dà per scontato che tutti gli avventisti del settimo giorno credano che l’educazione cristiana e il messaggio del terzo angelo sono la stessa verità. I due sono inseparabili come le radici dell’albero lo sono dal tronco e i rami.
L’obiettivo di questo studio è capire meglio la ragione del declino e della caduta morale delle denominazioni protestanti al tempo del grido di mezzanotte nel 1844, ed aiutare gli avventisti del settimo giorno ad evitare quegli errori mentre ci avviciniamo al forte grido, che presto si dovrà dare al mondo.
Una breve indagine sulla storia delle denominazioni protestanti mostra che la loro caduta spirituale nel 1844 fu il risultato del non riuscire “a capire la vera scienza dell’educazione.” Il fatto di non riuscire a capire e mettere in pratica l’educazione cristiana li rese inadatti a proclamare al mondo il messaggio della seconda venuta di Cristo. Allora fu chiamata alla luce la denominazione avventista del settimo giorno per prendere in carico il lavoro che le chiese popolari non avevano formato i propri missionari a fare. Le denominazioni protestanti non riuscirono a proclamare il messaggio del terzo angelo, un movimento di riforma che è un avvertimento contro la bestia e la sua immagine, poiché erano ancora attaccati proprio a quelle dottrine e a quei principi educativi che formano la bestia e la sua immagine. È importante che i giovani avventisti del settimo giorno studino seriamente le cause del declino spirituale di queste chiese nel 1844, affinché la storia non si ripeta, e non siamo rigettati dallo Spirito di Dio, perdendo così il nostro posto nel Regno dei cieli. Affinché gli avventisti del settimo giorno riescano dove gli altri hanno fallito, dobbiamo avere un sistema educativo che ripudia quei principi che sviluppano in sé stessi la bestia e la sua immagine. “Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche” (1 Corinzi 10:11).
Il protestantesimo, nato nel sedicesimo secolo, stava per perdere la sua luce in Europa. Allora Dio preparò una nuova terra, i futuri Stati Uniti, come culla per la protezione e lo sviluppo di quei principi, ed è da questa nazione che deve partire il messaggio finale mondiale che annuncia il ritorno del Salvatore.
“Fu l’amore per la libertà di coscienza a spingere i Padri Pellegrini ad affrontare i pericoli di un lungo viaggio in mare, a sopportare le privazioni e i pericoli di un paese deserto e a gettare, con l’aiuto di Dio, le basi di una potente nazione sulle sponde americane… La Bibbia era considerata il fondamento della fede, la fonte della saggezza, la magna carta della libertà. I suoi principi erano insegnati diligentemente nelle case, nelle scuole e nelle chiese; e i suoi frutti si manifestavano in frugalità, intelligenza, purezza e temperanza…Veniva dimostrato che i principi della Bibbia sono la salvaguardia più sicura per la grandezza di una nazione. (G. C., p. 231, 234)
Questi riformatori, nel raggiungere l’America, rinunciarono alle dottrine papali nella chiesa e nello stato, ma ritennero il sistema educativo papale. “I riformatori, pur rigettando il credo di Roma, non seppero liberarsi completamente dal suo spirito di intolleranza… I riformatori inglesi, pur rinunciando alle dottrine cattoliche, avevano conservato molte delle sue forme.” Alcuni “le consideravano simboli della schiavitù dalla quale erano stati liberati e nella quale non intendevano assolutamente ricadere. Molti desideravano ardentemente un ritorno alla purezza e alla semplicità che aveva caratterizzato la chiesa primitiva… L’Inghilterra aveva smesso di essere un luogo abitabile per sempre. Alcuni alla fine decisero di rifugiarsi in Olanda. Incontrarono difficoltà, subirono perdite e prigionia …Nella loro fuga avevano lasciato case, beni e mezzi di sussistenza… Accettarono con gioia la situazione e non persero tempo in pigrizia o lamentele. Sapevano di essere pellegrini… In mezzo all’esilio e alle privazioni il loro amore e la loro fede si rafforzarono. Avevano fiducia nelle promesse del Signore ed Egli non li abbandonò nel tempo del bisogno. I suoi angeli erano al loro fianco per proteggerli e animarli. E quando il dito di Dio sembrava indicare verso la sponda opposta dell’oceano, verso una terra dove avrebbero potuto fondare uno stato e lasciare ai loro figli l’eredità preziosa della libertà religiosa, proseguirono senza paura per il cammino indicato loro dalla Provvidenza… Separatisi dalla chiesa Anglicana, i Puritani si erano uniti in un patto solenne come popolo libero del Signore per ‘camminare in tutte le vie che l’Eterno aveva e avrebbe ancora fatto conoscere’. Questo era il vero spirito della riforma, il principio vitale del Protestantesimo” (G.C. pp. 229-231).
Il sistema educativo della chiesa, che li aveva allontanati dalla loro terra natia, era uno degli errori più gravi da cui i Puritani non seppero staccarsi. Questo sistema educativo, sebbene fosse papale nello spirito, in certo grado era protestante nella forma. Lo storico scrive a proposito delle scuole dei Puritani nel “Nuovo mondo” che i loro corsi erano “adattati al curriculum contemporaneo dell’università. Insegnavano molto Latino e Greco, c’era un corso esteso di matematica ed in genere erano ferrati negli studi umanistici…Questo modello era preso da Rugby, Eton ed altre note scuole inglesi”. Leggiamo inoltre, “Le radici di questo sistema affondavano nel grande sistema ecclesiastico”. “Fin dalla sua formazione iniziale”, Dunster, uno dei primi presidenti di Harvard, “modellò il corso di studi di Harvard in gran parte su quello delle università inglesi.” Copiarono il modello inglese – la Cambridge University – così fedelmente, che gli venne dato lo stesso nome, e lo storico scrisse di Harvard, “In molti casi i giovani della madrepatria erano inviati alla Cambridge americana per completare la loro educazione”. Boone, parlando dei corsi di studio delle università William e Mary prima della rivoluzione, dice, “Erano tutte formate sul modello britannico”. Di Yale, istituita più tardi, viene detto, “I regolamenti per la maggior parte erano quelli di Harvard, così come i corsi di studio”. La più giovane venne modellata sulla più vecchia. È molto naturale che Yale fosse stabilita secondo il sistema papale, perché il fondatore Elihu Yale aveva passato vent’anni nelle scuole inglesi. “Passò vent’anni nelle scuole e in studi speciali” (Boone, pp. 24-40).
Gli avventisti del settimo giorno non dovrebbero lasciare che questo fatto sfugga alla loro attenzione: le tre scuole principali delle colonie furono fondate da uomini che erano fuggiti dalle dottrine papali del Vecchio Mondo, ma questi educatori, a causa della loro formazione in queste scuole papali e la loro ignoranza della relazione tra educazione e religione, modellarono involontariamente le loro istituzioni sul sistema educativo della chiesa da cui si erano ritirati. È sorprendente come questi riformatori inglesi, dopo essersi sacrificati come fecero per una degna causa, permisero che un sistema di educazione così inadeguato per tutti i loro scopi, fosse in realtà la nutrice dei loro figli, dal cui seno prendevano il nutrimento. Non si rendevano conto che il carattere e l’esperienza cristiana di questi bambini dipendevano dalla natura del cibo ricevuto. Se avessero colto la relazione tra l’educazione del bambino e l’esperienza dello stesso individuo nella chiesa, non avrebbero preso in prestito questo sistema papale ma lo avrebbero espulso interamente come troppo pericoloso per essere tollerato dentro i confini del protestantesimo.
Alcuni dati della storia dell’educazione chiariranno la dichiarazione che dice che il sistema educativo di Oxford, Cambridge, Eton e Rugby era papale, e i riformatori della Nuova Inghilterra, nel modellare le loro scuole su questi modelli, piantarono il sistema educativo papale in America. Laurie dice, “Oxford e Cambridge si modellarono principalmente su Parigi… Un gran numero di maestri e loro alunni lasciarono Parigi… Così la porzione inglese dell’università (di Parigi) andò a Oxford e Cambridge”. La relazione dell’università di Parigi, la madre di Cambridge e Oxford, con il Papato si esprime così: “Era per il fatto di essere il centro dell’insegnamento teologico che ricevette così tanti privilegi dal Papa, e fu mantenuta in stretta relazione con la sede papale” (Laurie, pp. 153, 162, 242).
Lutero e melantone, i grandi riformatori del XVI secolo, compresero chiaramente che era impossibile fare una riforma religiosa permanente senza l’educazione cristiana. Quindi non solo prestarono attenzione alle dottrine del Papato, ma svilupparono anche un forte sistema di scuole cristiane.
Melantone disse: “Trascurare i giovani nelle nostre scuole è proprio come togliere la primavera dall’anno. Coloro che che permetteno alle scuole di decadere portano via davvero la primavera dall’anno, perché la religione non può essere mantenuta senza di loro”. “Melantone indirizzò costantemente i suoi sforzi al progresso dell’istruzione e la costruzione di buone scuole cristiane… Nella primavera del 1525, con l’aiuto di Lutero, riorganizzò le scuole di Eisleben e Madgeburg”. Dichiarò: “La causa della vera educazione è la causa di Dio” (Melanchthon, p. 81).
“Nel 1528 Melantone redasse il ‘Piano scolastico della Sassonia’, che servì come base per l’organizzazione di varie scuole in tutta la Germania. Questo piano affrontava la questione di una molteplicità di studi non solo infruttuosi ma anche dannosi… L’insegnante non dovrebbe caricare i bambini con troppi libri” (Painter, p. 152). Questi riformatori capirono che la forza della chiesa papale risiede nel suo sistema educativo, e infersero un duro colpo a questo sistema e, ferendolo, misero in ginocchio la chiesa papale. I riformatori istituirono un sistema di scuole cristiane che fecero dei bambini dei protestanti. Questa meravigliosa rivoluzione nel campo dell’istruzione e della religione fu compiuta in una generazione, nel breve tempo della vita di un uomo.
Per dare un’idea del potere di quel grande movimento educativo cristiano, lo storico, parlando di diversi paesi europei, afferma: “La nobiltà di quel paese studiò a Wittenberg; tutte le università del paese si riempirono di protestanti… Non più della trentesima parte della popolazione rimase cattolica… Anche loro ritirarono i propri figli dalle scuole cattoliche. Gli abitanti di Maniz non esitarono a mandare i loro figli nelle scuole protestanti. Le idee protestanti estesero le loro energia vivificante fino ai più remoti e più dimenticati angoli d’Europa. Che dominio immenso avevano conquistato nel giro di quarant’anni… erano trascorsi vent’anni da quando un solo studente dell’Università aveva preso gli ordini sacerdotali… In questo periodo gli insegnanti in Germania erano tutti, quasi senza eccezioni, protestanti. Tutto il corpo della generazione nascente era seduto ai loro piedi e assorbì un odio per il papa insieme ai primi rudimenti dell’apprendimento” (Von Ranke, p. 135).
Dopo la morte di Lutero e Melantone, i teologi nelle cui mani cadde l’opera della Riforma, invece di moltiplicare le scuole cristiane, furono assorbiti da semplici tecnicismi teologici, e trascurarono il più importante lavoro dell’epoca. Vendettero la loro primogenitura per un piatto di lenticchie. Quando i successori di Lutero e Melantone non riuscirono a continuare quel lavoro costruttivo, incentrato in gran parte nell’educazione dei giovani, che dovevano essere i futuri missionari e pilastri della chiesa, sorse il dissenso interno. Spesero gran parte del loro tempo a criticare le opinioni di alcuni dei loro collaboratori che differivano da loro su alcuni punti non importanti di teologia. Così divennero distruttori anziché costruttori. Prestarono molta attenzione alle dottrine e spesero la maggior parte della loro energia nel preservare l’ortodossia. Cristallizzarono le loro dottrine in un credo, smisero di progredire e persero lo spirito dell’educazione cristiana, che era l’olio per le loro lampade. Il protestantesimo degenerò in un’ortodossia morta e si divise in fazioni opposte. La chiesa protestante, così indebolita, non potè resistere al grande potere dell’educazione papale ringiovanita.
Il successo dei riformatori era dovuto al controllo sui giovani attraverso il sistema educativo. Le scuole papali furono quasi del tutto abbandonate durante l’attività di Lutero e Melantone. Ma quando questi riformatori morirono e i loro successori si interessarono maggiormente alla teologia astratta che al’educazione cristiana, e spesero il loro tempo, energie e i soldi della chiesa nel predicare e scrivere sulla teologia astratta, il sistema scolastico papale, riprendendosi, si rialzò per una lotta di vita o di morte contro la chiesa protestante. Il Papato si rese conto che l’esistenza stessa della chiesa papale dipendeva da una vittoria sulle scuole protestanti. Ci sorprendono l’abilità e il tatto che gli educatori papali usarono nel loro attacco, e la rapidità con cui ottennero la vittoria. Questa esperienza dovrebbe rimanere per sempre come lezione esemplare per gli avventisti del settimo giorno.
UNA SCUOLA CRISTIANA ANIMATA DALLO SPIRITO PAPALE – Gli occhi dei successori di Lutero e Melantone furono accecati. Non capirono “la vera scienza dell’educazione”. Non videro la sua importanza né colsero la dipendenza del carattere dall’educazione. “Il vero obiettivo dell’educazione è restaurare l’immagine di Dio nell’anima” (PP, p. 502). Satana si approfittò di questa cecità per fare in modo che alcuni dei loro educatori, come lupi travestiti da pecore, facessero preda degli agnelli. Il principale tra questi fu John Sturm, che era considerato un buon protestante da questi riformatori ciechi. Sturm introdusse praticamente l’intero sistema di educazione papale nelle scuole protestanti di Strasburgo. E poiché fingeva di essere un protestante, i successori di Lutero guardarono con favore tutto il suo schema educativo. Era considerato dai cosiddetti riformatori il più grande educatore del suo tempo, e la sua scuola divenne così popolare tra i protestanti che fu presa come modello per le scuole protestanti tedesche, e la sua influenza si estese all’Inghilterra e poi all’America”. “Nessuno che abbia avuto familiarità con l’istruzione impartita presso le nostre principali scuole classiche – Eton, Winchester e Westminster – quarant’anni fa, non riesce a non vedere che il loro curriculum fu formato in gran parte su quello di Sturm”. Lo storico afferma che l’ambizione di Sturm era di “riprodurre la Grecia e Roma nel mezzo della civiltà cristiana moderna” (Painter, p. 163).
Questo lupo educativo, vestito di lana cristiana, fece un gran danno agli agnelli del gregge e rese possibile una vittoria papale. Il più pericoloso di tutti i nemici di una chiesa è una scuola propria, cristiana di professione, “con insegnanti e dirigenti che sono solo convertiti a metà… abituati ai metodi popolari… che concedono alcune cose e fanno mezze riforme, preferendo lavorare secondo le loro proprie idee” (TT. Vol. 2, p. 277) che passo dopo passo, avanzano verso l’educazione mondana trascinandosi dietro gli agnelli innocenti. Il giorno del giudizio sarà più facile per quell’uomo che è stato freddo e nemico dichiarato di un movimento di riforma, che per quello che professa di essere un pastore ma che è un lupo travestito da pecora, che inganna gli agnelli fino a quando non sono più in grado di salvarsi. È il colpo da maestro del diavolo per il rovesciamento dell’opera di Dio nel mondo e non vi è alcuna influenza più dura da contrastare. Nessun’altra forma di male è così fortemente denunciata. “Io conosco le tue opere, che tu non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo o caldo! Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né caldo, io sto per vomitarti dalla mia bocca.” (Ap 3:15-16).
La scuola di sturm era a metà via tra le scuole cristiane di Lutero e Melantone e le scuole papali che lo circondavano. Offriva un misto di letteratura classica medievale con una sottile fetta di Scrittura, inserita per fare effetto, e insaporita con le dottrine della chiesa. Il suo corso di studi non era pratico; i suoi metodi di istruzione meccanici; il lavoro di memoria fu esaltato; il suo governo era arbitrario ed empirico. “Una conoscenza morta delle parole prese il posto di una conoscenza viva delle cose … Gli alunni erano obbligati a imparare, ma non venivano educati a vedere e ascoltare, a pensare e dimostrare, e non erano condotti a una vera indipendenza e perfezione personale. Gli insegnanti trovarono la loro funzione nell’insegnare il testo prescritto, non nello sviluppare armoniosamente il giovane essere umano secondo le leggi della natura” (Painter, p.156). Macaulay, parlando di questo sistema educativo, aggiunge: “Promisero ciò che non era pratico; disprezzarono ciò che era pratico. Riempirono il mondo di parole e barbe lunghe, e lo lasciarono ignorante e malvagio come l’avevano trovato” (M. B. p. 379).
LE SCUOLE GESUITE – Questo studio dovrebbe chiarire il fatto che gli insegnanti protestanti indebolirono e resero la denominazione protestante incapace di resistere all’attacco compiuto dal Papato attraverso il contro-sistema educativo introdotto da Loyola, fondatore dell’ordine dei gesuiti. Prima di questo la chiesa cattolica si rendeva conto della sua impotenza nel resistere al grande movimento del protestantesimo, inaugurato da migliaia di missionari istruiti nelle scuole cristiane di Lutero e Melantone. Notando il ritorno della chiesa protestante all’ortodossia morta sotto la leadership inefficiente dei successori di Lutero, il Papato riconobbe il punto debole del protestantesimo.
L’ordine dei gesuiti trovò la sua missione speciale nella lotta contro la Riforma. Come mezzo più efficace per arrestare il progresso del protestantesimo, mirava a controllare l’educazione. “Sviluppò un’immensa attività educativa nei paesi protestanti e guadagnò una reputazione eccezionale per le sue scuole… Fermò il progresso della Riforma più di qualsiasi altro mezzo e riuscì persino a riconquistare il territorio già conquistato dal protestantesimo… Lavorò principalmente attraverso le sue scuole, delle quali istituì e controllò un gran numero. Ogni membro dell’ordine diventava un insegnante competente e pratico” (Painter, p. 166).
I seguenti metodi di insegnamento sono caratteristici delle scuole gesuite: “La memoria veniva coltivata come mezzo per reprimere la libera attività di pensiero e la chiarezza di giudizio”. Al posto dell’autonomia “il loro metodo di disciplina era un sistema di sfiducia reciproca, spionaggio e denuncia. L’obbedienza implicita sollevava gli allievi da ogni responsabilità quanto alla giustificazione morale delle loro azioni” (Rosenkranz, p. 270). “I gesuiti utilizzarono molto la competizione e la rivalità. Colui che sa come eccitare la competizione ha trovato il più potente ausiliario nel suo insegnamento. Niente sarà più onorevole che superare un compagno di studi, e niente più disonorevole che essere superato. Saranno distribuiti premi ai migliori alunni con la più grande solennità… Cercava risultati spettacolari con cui stupire il mondo; uno sviluppo a tutto tondo non valeva niente… I gesuiti non miravano a sviluppare tutte le facoltà dei loro allievi, ma solo le facoltà ricettive e riproduttive”. Quando uno studente “riusciva a fare un’esibizione brillante delle risorse di una memoria ben conservata, aveva raggiunto il grado più alto a cui i gesuiti cercavano di guidarlo. L’originalità e l’indipendenza di pensiero, l’amore per la verità, il potere di riflettere e formare giudizi corretti non erano semplicemente trascurati, ma erano soppressi nel sistema dei Gesuiti” (Painter, pp. 172-173). “Il sistema educativo dei gesuiti ebbe un notevole successo, e per un secolo quasi tutti gli uomini più importanti della cristianità provennero da scuole gesuite” (Rosenkranz, p. 272).
IL SUCCESSO DELLE SCUOLE GESUITE – Per quanto riguarda il successo del sistema educativo dei gesuiti nel vincere i protestanti negligenti e indifferenti, leggiamo: “La fecero franca”. Misero nell’ombra le scuole protestanti e, come un parassita, succhiarono la loro vita. “I loro sforzi erano rivolti sopratutti alle università. I protestanti richiamarono i loro figli dalle scuole lontane e li affidarono alle cure dei Gesuiti. I gesuiti occupavano le cattedre dei professori… Conquistarono i tedeschi sul loro stesso territorio, nella loro stessa casa, e strapparonno loro una parte della loro terra natale” (Von Ranke, Vol. 4, pp. 134- 139). Questa conquista proseguì rapidamente in quasi tutti i paesi europei. Conquistarono l’Inghilterra portando i giovani inglesi a Roma, educandoli in scuole gesuite e rimandandoli indietro come missionari e insegnanti nella loro terra natale. E così si stabilirono nelle scuole d’Inghilterra. I gesuiti invasero anche il Nuovo Mondo, stabilendosi completamente e impiegando i loro metodi caratteristici fin da allora. Qui, come altrove, il loro unico scopo è “ottenere la direzione assoluta dell’educazione, in modo che avendo i giovani nelle loro mani possano modellarli come vogliono” (Richard W. Thompson, Footprints of the Jesuits, p. 419). “Dopo cinquant’anni dal giorno in cui Lutero bruciò la Bolla di Leone X davanti alle porte di Wittenberg, il protestantesimo raggiunse il suo ascendente più alto, un ascendente che presto perse e che non ha mai recuperato” (M. R.).
“Come mai il protestantesimo fece così tanto, e poi si fermò? Come mai la chiesa di Roma, dopo aver perso gran parte dell’Europa, non solo smise di perdere, ma ha in realtà riguadagnato quasi la metà di ciò che aveva perso? Questa è sicuramente una domanda molto importante e curiosa”. Abbiamo già avuto la risposta, tuttavia Maucaulay, che capì bene la parte giocata dalle scuole gesuite fondate da Loyola, esprime molto bene la risposta in questi termini: “Tale era il celebre Ignazio di Loyola, che, nella grande reazione, ebbe la stessa parte che Lutero ebbe nel grande movimento protestante. Fu ai piedi di quel gesuita che la gioventù delle classi alte e medie fu educata dall’infanzia alla virilità, dai primi rudimenti ai corsi di retorica e filosofia… Il grande ordine andò avanti conquistando e per conquistare… Il suo primo obiettivo era quello di non far uscire nessuno dai confini della chiesa”.
LA CACCIA ALL’ERESIA SCONFIGGE LA CAUSA PROTESTANTE – Macaulay fornisce quindi le cause di questa sconfitta del protestantesimo e del successo del Papato: “La guerra tra Lutero e Leone era una guerra tra fede salda e incredulità, tra zelo e apatia, tra energia e indolenza, tra serietà e frivolezza, tra moralità pura e vizio. Molto diversa fu la guerra che il protestantesimo degenerato dovette condurre contro il cattolicesimo rigenerato”, resa possibile dal sistema educativo dei gesuiti. “I riformatori avevano contratto alcune delle corruzioni che erano state giustamente censurate nella Chiesa di Roma. Erano diventati tiepidi e mondani. I loro grandi vecchi leader erano morti e non avevano lasciato nessun successore… Ovunque nella parte protestante vediamo languore; ovunque nella parte cattolica vediamo ardore e devozione. Quasi tutto lo zelo dei protestanti era diretto a combattersi tra loro. All’interno della chiesa cattolica non c’erano gravi controversie sui punti della dottrina… La forza che avrebbe dovuto combattere la battaglia della Riforma, invece, era sfinita a causa di un conflitto civile”.
IL PAPATO IMPARO’ UNA LEZIONE AMARA NEL TRATTARE CON GLI ERETICI. A PARTIRE DALLA RIFORMA CONSERVA LA SUA FORZA METTENDOLI A LAVORARE.
Macaulay dice: “Roma capisce perfettamente quello che nessun’altra chiesa ha mai capito – come affrontare i fanatici… La chiesa cattolica non si sottomette al fanatismo né lo prescrive, ma lo usa… Di conseguenza essa lo assume (il fanatico) ai suoi servizi… Per un uomo di questa mentalità non c’è nessun posto all’interno dei confini dell’istituzione (chiese protestanti ortodosse). Non è stato all’università… e gli viene detto che se vuole rimanere nella comunione della chiesa deve farlo come ascoltatore, e che, se è deciso a diventare insegnante, deve iniziare con l’essere uno scismatico (un eretico). La sua scelta è presto fatta fa un lungo discorso a Tower Hill o a Smithfield. Si forma una congregazione e in poche settimane la chiesa (protestante) ha perso per sempre un centinaio di famiglie”.
Il Papato fu più saggio dei protestanti nel trattare con quelli che assumevano punti di vista un po’ irregolari. Essa sprecava poco tempo per i problemi della chiesa. Diresse i loro sforzi, invece di tentare di obbligarli a uscire dalla chiesa. “Del fanatico ignorante che la chiesa inglese trasforma… in nemico molto pericoloso, la chiesa cattolica ne fa un campione. Essa gli chiede di lasciarsi crescere la barba, lo copre con un abito e un cappuccio di materiale scuro e ruvido, gli lega una corda intorno alla vita e lo manda a insegnare a suo nome. Non le costa nulla. Non prende neanche un ducato destinato clero normale. Vive delle elemosine di chi rispetta il suo carattere spirituale e gli è grato per le sue istruzioni… Questa influenza viene impiegata per rafforzare la chiesa… In questo modo la chiesa di Roma unisce in sé tutta la forza dell’istituzione (organizzazione) e tutta la forza del dissenso… Mandate Ignazio di Loyola a Oxford. Diventerà certamente il capo di una secessione formidabile. Mettere John Wesley a Roma. È certo che diventerà il primo generale di una nuova società dedita all’interesse e all’onore della chiesa” (M. R.).
La chiesa di Roma, fin dal suo rinnovamento, è letteralmente viva ed ha soldati determinati, entusiasti, zelanti che sanno solo vivere, spendersi e morire per la chiesa. Essa è determinata a conquistare e riprendersi le denominazioni protestanti umiliate, a pezzi e completamente soggiogate. Ha ovunque, attraverso i suoi insegnanti gesuiti, editori e funzionari pubblici, uomini al lavoro per modellare il sentimento pubblico, per occupare le posizioni importanti e di controllo nel governo e soprattutto, per ottenere il controllo delle menti dei bambini e dei giovani attraverso i suoi insegnanti. Valorizza quel principio eterno, e ne fa uso: “Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà” (Proverbi 22: 6). Lasciatemi insegnare a un bambino fino a quando compia dodici anni, dicono i cattolici, e rimarrà per sempre cattolico. Ora possiamo capire meglio perché quei riformatori inglesi non capirono il carattere e il pericolo del sistema scolastico in voga a Cambridge, Oxford, Eton e Westminster e inconsapevolmente piantarono questo sistema di educazione sulle rive della loro nuova casa e in ognuna delle loro scuole cristiane. Ignorantemente lo incoraggiarono e lo diffusero, e il loro successore, come i successori di Lutero e Melantone, fu infettato dallo spirito di Roma a tal punto che nel 1844 le chiese protestanti erano come la loro madre, moralmente parlando.
Con questo abbiamo rintracciato le radici che sostenevano l’albero dell’educazione negli Stati Uniti. Mentre Harvard, la prima scuola nel New England, all’inizio “era poco più di una scuola di formazione per ministri” e “la Bibbia era studiata sistematicamente”, tuttavia è chiaro a qualsiasi studente del corso di studi di Harvard che, a parte l’insegnamento della Bibbia, il suo curriculum era modellato su Eton, Rugby e altre famose scuole inglesi che erano tutte basate sul sistema di Sturm. Yale, William e Mary e altre istituzioni degli Stati Uniti furono modellate su questo stesso sistema. Ecco l’America protestante che istruisce i suoi figli in scuole modellate sulle scuole papali di Sturm.
Il segreto del rifiuto delle denominazioni protestanti nel 1844 è contenuto nella storia dell’educazione appena data. Vediamo che, mentre si aggrappavano alle forme di protestantesimo, il loro sistema educativo instillava continuamente nello studente la vita del Papato. Questo produsse una forma di protestantesimo intrisa dello spirito papale, ovvero Babilonia. I nostri studenti non dovrebbero mettere seriamente in discussione il carattere del sistema educativo in cui si trovano affinché non si trovino in compagnia di quelle cinque vergini stolte che vengono respinte al tempo del grido forte proprio come le grandi chiese cristiane vennero respinte al momento del grido di mezzanotte perché non riuscirono a capire la “vera scienza dell’educazione?”. “Esse non entrarono nella linea della vera educazione” e respinsero il messaggio.
Alcune idee divine di riforma nel governo civile furono inviate da Dio e ricevute da alcuni uomini di questo paese durante i giorni della ferita del papato. Questi uomini osarono insegnare e praticare queste verità. Promossero i veri principi del governo civile a tal punto che il messaggio del terzo angelo poté essere predicato sotto la sua protezione. Ma il sistema educativo papale, così come gestito dalle chiese protestanti, fu una costante minaccia per questa riforma civile, perché le chiese non si staccarono dal metodo classico medievale con la concessione di titoli e onorificenze, senza le quali è difficile per l’aristocrazia e l’imperialismo prosperare nella chiesa o nello stato. Ma nonostante l’incapacità delle chiese di staccarsi da questo sistema, i riformatori civili ripudiarono tutte le corone, i titoli, e gli onori che avrebbero perpetuato l’aristocrazia europea e l’imperialismo. Le chiese, poiché si aggrappavano ancora al sistema educativo papale, divennero responsabili, non solo dello spirito del Papato al loro interno, ma anche del ritorno dell’imperialismo ora manifestato così chiaramente nel nostro governo, e particolarmente evidente in tali tendenze volte alla centralizzazione come le federazioni, i monopoli e i sindacati.
L’anno 1844 fu uno dei periodi più critici nella storia della chiesa dai tempi degli apostoli. Il dito profetico aveva indicato quell’anno per secoli. Tutto il cielo era interessato a ciò che stava per accadere. Gli angeli lavoravano con intenso interesse per coloro che affermavano di essere seguaci di Cristo per prepararli ad accettare il messaggio che doveva essere dato al mondo. Ma la storia sopracitata dimostra che le denominazioni protestanti si aggrapparono al sistema educativo preso in prestito dal Papato, ciò li rese totalmente incapaci a ricevere o dare il messaggio. Di conseguenza, era impossibile per loro formare uomini per proclamarlo.
Il mondo si stava avvicinando al grande giorno dell’espiazione del santuario celeste, nell’anno 1844. Prima di questa data, la storia registra un notevole movimento educativo cristiano e risveglio religioso. Le chiese popolari si stavano avvicinando rapidamente alla loro prova cruciale. E Dio sapeva che era impossibile per loro portare in modo efficace il messaggio finale a meno che “entrassero nella linea della vera educazione, a meno che avessero una chiara comprensione della “vera scienza dell’educazione”. Queste parole erano applicabili a loro: “Ora come non mai abbiamo bisogno di capire la vera scienza dell’educazione. Se non riusciamo a capire questo, non avremo mai un posto nel regno di Dio”.
Quello che le chiese dei protestanti si trovarono ad affrontare nell’anno 1844, noi avventisti del settimo giorno lo stiamo affrontando oggi. Vedremo come le denominazioni protestanti si opposero ai principi di educazione cristiana e quindi fallirono nel formare i loro giovani a dare il grido di mezzanotte. I giovani avventisti del settimo giorno, migliaia dei quali sono nelle scuole del mondo, non possono permettersi di ripetere questo fallimento. La caduta morale delle chiese popolari che causò quel potente grido, “E’ caduta, è caduta Babilonia “, non sarebbe mai stato dato se fossero rimaste fedeli ai principi di educazione cristiana. Se ciascun avventista del settimo giorno si avvicina al forte grido con la stessa esperienza con cui i protestanti si avvicinarono al grido di mezzanotte, allo stesso modo sarà una vergine stolta a cui viene chiusa la porta. Le vergini della parabola di Cristo avevano tutte una lampada, le dottrine; ma mancava loro l’amore per la verità che illumina queste dottrine. “La scienza della vera educazione è la verità che deve essere così profondamente impressa nell’anima da non poter essere cancellata dall’errore che abbonda ovunque. Il messaggio del terzo angelo è verità, luce e potere” (T. Vol. 2, p. 272). L’educazione cristiana non è quindi luce sulle dottrine? L’educazione papale non riesce a illuminare quelle lampade, perché è essa stessa buio.
È sicuramente un momento solenne per i nostri giovani avventisti del settimo giorno – un tempo in cui ogni insegnante di questo paese, ogni studente e potenziale missionario nella chiesa, dovrebbe guardare la situazione in faccia onestamente e determinare il suo atteggiamento verso i principi di educazione cristiana. Dato che “prima che possiamo portare il messaggio della verità presente in tutta pienezza agli altri paesi, dobbiamo prima rompere ogni giogo, dobbiamo entrare nella linea della vera educazione” (The Madison School, p. 30). “Adesso come non mai dobbiamo capire la vera scienza dell’educazione. Se non riusciamo a capire questo non avremo mai un posto nel regno di Dio” (C. E., Agosto, 1987). Abbiamo a che fare con una questione di vita o di morte.
Iniziamo ora lo studio della riforma dell’educazione portata avanti tra le denominazioni protestanti in relazione al messaggio del primo angelo prima del 1844. La seguente dichiarazione mostra che, in quel tempo, c’era bisogno di una riforma dell’educazione.
“Quando la verità per questi ultimi giorni arrivò al mondo con la proclamazione del messaggio del primo, secondo e terzo angelo, ci fu mostrato che nell’educazione dei nostri figli deve essere introdotto un diverso ordine delle cose” (TT. Vol. 2, p. 271).
È impossibile, per un limite di tempo, studiare in dettaglio tutte le esperienze di un gruppo di oltre sessanta scuole che spingevano per una riforma dell’educazione prima del 1844. Senza alcun tentativo di esaurire il tema, l’obiettivo sarà quello di mostrare che la luce dell’educazione cristiana brillò con sufficiente chiarezza in varie scuole degli Stati Uniti per dare alle denominazioni protestanti un’opportunità di accogliere questi principi mentre si sviluppavano nelle varie scuole, per incorporarle nelle loro proprie scuole ecclesiastiche, “per entrare nella linea della vera educazione,” e formare un esercito di missionari per portare il messaggio al mondo di quel tempo. Per comodità, le varie fasi dell’educazione cristiana saranno trattare in quest’ordine: il ruolo della Bibbia nell’educazione; classici mondani antichi e moderni; corsi opzionali di studio, lauree e onorificenze; riforme nella dieta, ubicazione delle scuole ed edifici scolastici, formazione per il lavoro missionario autosufficiente e movimento dei laici. L’atteggiamento dello studente avventista del settimo giorno verso questi problemi determinerà la sua efficienza nella proclamazione del messaggio del terzo angelo.
STORICI CITATI – La storia del movimento di riforma dell’educazione prima del 1844 da cui citiamo, è stata scritta in gran parte da uomini che non simpatizzavano con le riforme fatte in quel tempo. Molte di queste scuole, dopo aver abbandonato le loro riforme, svilupparono il sistema popolare di educazione. Gli educatori collegati a queste scuole, più avanti nel tempo, non sono più orgogliosi di quel periodo che copre queste esperienze di riforma, più di quanto non lo sia l’uomo che una volta ha conosciuto Cristo, lo ha seguito con semplicità e in seguito è ritornato nel mondo. Un tale uomo è capace di prendere sullo scherzo la sua esperienza religiosa e si giustifica per il suo precedente atteggiamento nei confronti della riforma.
Quindi questi storici, scrivendo dopo il periodo di riforma, hanno spesso dipinto la riforma in modo sfavorevole o addirittura ridicolizzandola. Se avessimo accesso ai riformatori stessi, senza dubbio il movimento apparirebbe sotto una luce ancora più sfavorevole. Tuttavia vengono date abbastanza informazioni anche dai nemici del movimento per convincere il lettore del fatto che lo Spirito di Dio toccò il cuore dei dirigenti educativi e religiosi a proposito di queste grandi riforme, e sotto la sua guida provarono a metterli in pratica.
IL RUOLO DELLA BIBBIA NELL’EDUCAZIONE
Su questa questione, la relazione che la Parola di Dio dovrebbe avere con le altre materie del curriculum scolastico, si è combattuta la guerra degli educatori per secoli. Il leader di ognuna delle parti di questa controversia sanno che la loro vittoria dipende dal ruolo che ha la Bibbia nella scuola.
La storia di questa competizione tra le due forze sul ruolo della Parola di Dio nell’educazione dei giovani, si può leggere nella seguente storia biblica: “Il popolo servì il Signore durante tutta la vita di Giosuè e durate tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè… poi, dopo quella, vi fu un’altra generazione che non conosceva il Signore… e abbandonarono il Signore, Dio dei loro Padri… andarono dietro ad altri dèi, gli dèi dei popoli che li attorniavano; si prostrarono davanti a essi… L’ira del Signore si accese contro Israele ed egli li diede in mano ai predoni, che li spogliarono… in modo che non poterono più resistere di fronte ai loro nemici… Il Signore allora fece sorgere dei giudici, che li liberavano… Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi più dei loro padri, andando dietro ad altri dèi” (Giudici 2: 7-19).
Questa è una storia condensata dell’antico Israele. Quando la Parola di Dio ebbe il suo giusto posto in casa e a scuola, Israele prosperò e le nazioni del mondo dicevano di loro: “Questa grande nazione è il solo popolo savio e intelligente!”. Poi leggiamo che “dimenticarono le cose” di Dio e smisero di “insegnare” ai loro figli la Parola”. Questi bambini senza istruzione” si mescolarono con le nazioni e impararono le loro opere, servirono i loro idoli, che divennero un laccio per essi… Essi si contaminarono con le loro opere, e si prostituirono con i loro atti… E li diede nelle mani delle nazioni e furono dominati da quanti li odiavano… Molte volte li liberò” (Salmi 106: 35-43).
Lo studente della Bibbia può leggere in questa storia dell’antico Israele una serie di riforme che esaltavano la Parola di Dio al posto che gli spettava in casa e a scuola. Ciò fu seguito da trascuratezza nello studio della Bibbia e nella pratica dei suoi principi in casa e a scuola. Ciò significa che le idee degli uomini mondani ebbero la precedenza sulla Parola di Dio, questo risultò in una tale debolezza che le stesse persone che Israele era così ansioso di imitare li disprezzavano per la loro imitazione e li guardavano con tale disprezzo che ridussero Israele in schiavitù; e Israele perse la stima del mondo, in cambio della quale aveva trascurato la Parola di Dio. Nel mondo educativo divenne la coda invece della testa. È stata una battaglia reale tra Cristo e Satana, Cristo ha sempre posto la saggezza della sua Parola davanti al suo popolo come “la cosa principale”, “un albero della vita”, mentre il dio di questo mondo ci tiene in schiavitù ogni volta che l’amore per la verità muore nei nostri cuori. È sempre stato il suo scopo quello di rovinare “con la filosofia e con vari raggiri secondo la tradizione degli uomini, e gli elemento del mondo” (Colossesi 2: 8). E così il problema in questione tra Cristo e Satana nella controversia educativa passata, presente e futura, riguarda il posto della Bibbia nelle menti e nelle vite degli insegnanti e degli studenti. La storia dell’Israele moderno può essere scritta con la stessa lingua dell’antico Israele, sostituendo solo frasi e termini moderni per fissare in modo più vivido i confronti e le applicazioni. La generazione ingannata nel preferire la letteratura del mondo alla Parola di Dio è stata raramente in grado di applicare queste lezioni a sé stessa, perché “il dio di questo mondo ha accecato le menti degli increduli” (2 Corinzi 4: 4). “Più di ogni altro libro, la Parola di Dio deve essere il nostro oggetto di studio, il principale libro di testo, la base di tutta l’educazione; e i nostri figli devono essere educati nelle verità in essa contenute, indipendentemente dalle precedenti abitudini e usanze. Nel fare questo, insegnanti e studenti troveranno il tesoro nascosto, l’istruzione superiore. Le regole bibliche devono essere la guida della vita quotidiana… Un nuovo scopo deve essere introdotto e trovare posto, e gli studenti devono essere aiutati ad applicare i princìpi biblici in tutto quello che fanno. Qualunque cosa storta, qualunque cosa che devii dalla linea giusta, deve essere chiaramente indicata ed evitata, perché è un’iniquità che non deve essere perpetuata” (TT. Vol. 2, pp. 271, 273).
Gli studenti nelle nostre scuole cristiane dovrebbero mettere alla prova ogni fatto e dichiarazione alla luce della Parola di Dio. Tutte le informazioni che non superano la prova dovrebbero essere respinte come pula, perché non sono olio per le loro lampade, e saranno solo di ostacolo nel dare il forte grido. “Un ordine diverso delle cose deve essere introdotto” nelle nostre scuole, e “cose storte e contorte” devono essere raddrizzate dai principi della Bibbia. Se questo principio fosse stato seguito prima del 1844, gli studenti sarebbero stati preparati a ricevere il grido di mezzanotte e a portare il messaggio fino ai confini della terra.
LA BIBBIA A OBERLIN – L’Università di Oberlin, fondata a Oberlin, in Ohio, nell’anno 1833, ebbe una notevole esperienza nella formazione di operai cristiani. Uno storico dell’educazione scrive: “Si credeva che le Scritture, sia nella versione inglese che nelle lingue originali, avessero il più alto valore educativo, e come tali, dovevano essere studiate per prime, ultime, in mezzo, sempre… La Bibbia è adatta per essere e dovrebbe essere almeno alla pari con i classici, e dovrebbe avere un posto in ogni schema educativo, dalla scuola elementare all’università… Non dovrebbero gli studenti di teologia leggere l’intera Bibbia in ebraico e in greco? Oberlin decise di riportare la Bibbia al suo posto come libro di testo permanente in tutto il corso… Educazione cristiana senza la Bibbia! Una mostruosità del mondo religioso, una pietra d’inciampo per i non credenti!” (Oberlin, pp. 233-235).
Le seguenti parole riassumono le conclusioni di gran parte degli uomini colti di quel tempo che si sforzavano di portare avanti una riforma nell’educazione: “Nei secoli bui i classici erano prima stati disprezzati, poi esaltati, e le Scritture sminuite. Ora, ancora una volta, vediamo che la Bibbia va bene per stile e per gusto… La Bibbia viene trascurata e ignorata nell’educazione. Lasciate che la Bibbia abbia il suo posto. Questioni come queste non devono essere decise dalle usanze delle scuole che sono ancora piene di molte usanze risalenti all’età del cardinale Bembo” (Idem, p.235). Venne fatto uno sforzo serio da molti riformatori dell’educazione per mettere la Bibbia al posto che gli spettava nelle scuole. Il potere di Dio rinsaldò questo sforzo. Se gli insegnanti non si fossero arresi alla pressione esercitata dai leader che simpatizzavano con l’educazione mondana, la storia delle chiese popolari sarebbe stata completamente diversa, e anche quella degli avventisti del settimo giorno.
Oberlin permise che la bibbia cadesse dalla sua posizione esaltata, e, dopo un periodo di sessant’anni, dalle seguenti parole giudichiamo che la Bibbia non ha ancora raggiunto il posto che dovrebbe occupare perfino con i nostri studenti: “La Bibbia non è stata fatta il tema vitale della loro educazione, ma sono stati posti davanti a loro libri mescolati con infedeltà e che diffondono teorie false” (T. E. p. 150).
LETTERATURA CLASSICA MONDANA ANTICA E MODERNA
Gli studenti di un sistema educativo mondano sono ispirati da idee prese dai classici pagani e da altri autori mondani così come gli studenti dell’educazione cristiana sono ispirati dalla Bibbia. I classici, o le discipline umanistiche, possono non apparire sempre per nome nel curriculum di alcune cosiddette scuole cristiane, tuttavia, se il sistema non è animato dallo spirito della Bibbia, il risultato dell’educazione sarà di carattere mondano.
“Gli autori non ispirati sono posti nelle mani di bambini e giovani nelle nostre scuole come libri di testo – libri con cui devono essere educati. Sono tenuti davanti ai giovani, e occupano il loro tempo prezioso nello studio di cose che non potranno mai usare … Tutti gli argomenti non necessari devono essere eliminati dal corso di studi, e bisogna mettere davanti agli studenti solo gli studi che risulteranno essere davvero utili” (T. E., pp. 151, 232).
I CLASSICI A OBERLIN – I Riformatori dell’educazione prima del 1844 si sforzarono di seguire la verità nelle materie che insegnavano. Oberlin tra gli altri ebbe questa esperienza: “I classici pagani – queste due parole rappresentano un’altra delle questioni scottanti di sessant’anni fa… L’argomento era discusso ovunque all’estero”. Il presidente Mahan, nel 1835 “si oppose al piano attuale per quanto riguarda il greco e il latino, in particolare quest’ultimo. Si confaceva di più, disse, a educare i pagani che i cristiani. Possiamo disciplinare la mente con le Scritture ebraiche e greche, e queste possono purificare la mente. Questa è l’opinione degli uomini migliori e dei migliori studiosi. adoperiamo meno classici e più scienze naturali, più diritto americano e storia, più a proposito di uomini e cose. Dateci verità, fatti, conoscenza pratica e utile”.
L’annuncio annuale di Oberlin, pubblicato nel 1834, contiene questa dichiarazione: “Il dipartimento universitario darà istruzioni estese come le altre università, variando da alcune con la sostituzione degli autori pagani più discutibili con l’ebraico e i classici sacri”. Il motivo dato per la sostituzione degli autori pagani con le Scritture in lingua originale era “che certi autori classici erano così abominevolmente impuri che non sarebbe altro che un atto criminale metterli nelle mani della nostra gioventù”.
Sessanta anni dopo, noi avventisti del settimo giorno abbiamo ricevuto le seguenti istruzioni su questo argomento, perché le nostre scuole non avevano preso la posizione ferma sui classici e sugli autori mondani che questi riformatori dell’educazione avevano preso prima del grido di mezzanotte: “Saranno i sentimenti pagani e infedeli presentati ai nostri studenti come preziose aggiunte al loro bagaglio di conoscenza?” (CT, p. 26).
Il Consiglio di amministrazione chiese alla Facoltà di Oberlin “di considerare con molta preghiera e riflessione se il tempo dedicato ai classici pagani non avrebbe dovuto essere utilizzato per lo studio delle Scritture ebraiche e delle scienze naturali”. Tre anni dopo, lo stesso consiglio di amministrazione chiese: “Gli studenti di teologia non dovrebbero leggere l’intera Bibbia in ebraico e in greco?” Due anni dopo votarono “che a nessuno studente dovrebbe essere negata l’approvazione dell’università alla fine del suo corso in ragione di qualsiasi mancanza di conoscenza dei classici pagani a condizione che sostenga bene un esame in altre branche necessarie a prepararlo a predicare Cristo”.
Il movimento a favore della sostituzione dei classici pagani con le Scritture incontrò il favore di molte scuole. Nel 1830 un avvocato di grande fama laureato a Yale, lanciò un appello per i “classici sacri vs. classici profani”. Il direttore di Amhurst, il direttore della Cooper Union e il professor Stowe dell’Università del Dartmouth ” simpatizzavano pienamente con il desiderio di vedere molto meno onore conferito alla letteratura dell’Antica Grecia e Roma, e molto più onore alla letteratura dell’antica Palestina.” (Oberlin, pp. 231-235). Queste citazioni mostrano che un certo numero di istituzioni di apprendimento che oggi difendono i classici, in un certo periodo della loro storia favorirono la sostituzione dei classici con le Scritture. (p. 33, par. 2, [SCE]).
CORSI ELETTIVI DI STUDIO E TITOLI
“L’educazione mondana obbliga gli studenti, indipendentemente dalle loro necessità o lavoro futuro, a seguire un corso d’istruzione prescritto. Si occupa degli studenti in massa. L’educazione cristiana riconosce i bisogni individuali e lavora per perfezionare il carattere individuale. Permette agli studenti, in consulenza con gli insegnanti, di scegliere le materie in base alle loro esigenze future. Il papato non può prosperare a meno che non sottoponga gli studenti a un corso prescritto, per distruggere l’indipendenza e l’individualità. Il protestantesimo fa il contrario. Questo processo lungo e dilatato, aggiungendo e aggiungendo più tempo, più rami, è uno dei lacci di Satana per trattenere gli operai… Se avessimo mille anni davanti a noi, un tale profondità di conoscenza sarebbe innecessaria, anche se potrebbe essere molto più appropriata; ma ora il nostro tempo è limitato” (T. E., p.106).
CORSI ELETTIVI – Thomas Jefferson nella sua dichiarazione di principi per l’Università della Virginia nel 1823, disse, riguardo al curriculum stereotipato: “Non sono pienamente informato sulle pratiche ad Harvard, ma ce n’è una che dovremo certamente variare, sebbene sia stata copiata, credo, da quasi ogni università e accademia negli Stati Uniti. Questa è la partecipazione di tutti gli studenti a un unico corso di lettura prescritto e il vietare l’applicazione esclusiva a solo quei rami che li qualificheranno per le particolari vocazioni a cui sono destinati. Al contrario, dovremmo consentire loro una scelta incontrollata delle lezioni a cui sceglieranno di partecipare e richiedere solo qualifiche elementari ed età sufficiente”. Boone dice inoltre: “Questa politica è stata in vigore fin da allora… Non esiste un curriculum di studi come nella maggior parte delle istituzioni di pari livello… Questa è ‘la libertà d’insegnamento’, ed è analoga a quella libertà di apprendimento altrettanto fondamentale che in questo paese è diventata nota come “il sistema aperto o sistema elettivo” (Boone, pp. 190-191).
Il piano di Jefferson per un corso elettivo fu un duro colpo per uno dei principi fondamentali del sistema papale che non dà scelta allo studente e, naturalmente, fu osteggiato dalle persone controllate dal sistema papale. Boone dice: “Nel 1814, dopo numerose sconfitte e una costante opposizione da parte delle università di William e Mary, dalle chiese protestanti e dalla maggior parte dei leader politici dell’epoca, il signor Jefferson e i suoi amici cercavano di fornire un’università” che riconoscesse il grande principio di libertà nell’educazione.
L’universita’ di Randolph-Macon, un’istituzione metodista fondata intorno al 1828, afferrò la luce dell’educazione cristiana e fece uno sforzo per staccarsi dal sistema medievale che esaltava i classici. Randolph-Macon intraprese quest’azione riguardante i vecchi corsi medievali: Il sistema “elettivo” fu adottato… Si afferma che si può fare un lavoro più approfondito con questo sistema che con il vecchio sistema curriculare, ma agli studenti non è consentito scegliere autonomamente senza consultare la facoltà. Praticamente ogni studente ha un curriculum scelto da sé, secondo il corso che desidera perseguire”. Randolph-Macon passò un periodo difficile, e fallì nell’ attuare la riforma. “Era un nuovo movimento e incontrò pregiudizio o fredda indifferenza da parte dei predicatori e del popolo” (Jefferson, p. 243).
Harvard, quella scuola che assorbì il sistema papale di John Sturm dalla Cambridge inglese, e che portò tutte le altre scuole americane nel piano di educazione papale, fu tra le prime scuole più vecchie a tentare di allinearsi con la vera educazione in questa riforma. Iniziò intorno al 1824. “L’esperienza di Harvard, durante la lunga transizione da un curriculum uniforme obbligatorio a uno di studi a libera scelta regolata, potrebbe essere utile ad altre istituzioni… Venne adottato un corso descritto come il piano di gran lunga più ampio adottato fino a quel momento”. Agli studenti venne data una grande libertà nella scelta dei loro studi. Fu loro permesso di “scegliere tra le seguenti materie… Era una grande concessione ed ebbe un’influenza permanente sul corso” (Boone, p. 196).
Yale, che imitò molto Harvard agli inizi della sua storia, fu influenzata significativamente dalla riforma dei corsi realizzata ad Harvard, e diede agli studenti una maggiore libertà nella scelta degli studi. “Perfino Yale, che è stata generalmente e molto correttamente considerata come la tutrice del principio di autorità dell’istruzione universitaria, ha concesso grande libertà per un quarto di secolo… Le concessioni erano così numerose che quasi la metà del lavoro degli ultimi due anni veniva lasciato scegliere dallo studente stesso. Gli studenti prima della laurea breve sceglievano circa il 60 per cento del loro studio e gli studenti già laureati circa l’80%… Dal punto di vista degli antichi o addirittura di uno studioso del Periodo rivoluzionario, il cambiamento sembrava disastroso; ma nessuno nega più né la necessità né la saggezza del principio elettivo. Consentire la scelta è pericoloso; ma non permetterla lo è di più” (Boone, p. 197).
L’università del Michigan, anni fa, si rilassò e “agli studenti fu permesso di seguire corsi speciali, e alla fine del corso ricevevano un certificato di competenza”.
L’università di Cornell comprese anch’essa il principio di educazione cristiana in materia di corsi elettivi. “La libertà nella scelta degli studi è considerata fondamentale.” In molte scuole coscienti viene posta questa domanda: “Si dovrebbe dare una laurea dove i classici sono stati omessi? Johns Hopkins dice: Sì” (Boone, pp. 197-198). Un noto educatore riassume così le virtù del sistema elettivo: incoraggia la scelta anticipata del lavoro della propria vita, sviluppa l’individualità, dà la possibilità di una scelta e guida individuale, dà l’opportunità di insegnare allo studente ciò di cui ha esigenza, tiene alto l’interesse dello studente, rivelerà presto la capacità dello studente. I vecchi corsi stabiliti erano arbitrari ed erano necessari per costruire un consorzio educativo adatto alle esigenze del papato. Senza tali corsi era difficile adombrare gli studenti, rendendoli strumenti efficaci nelle mani dei leader. Nessuno dovrebbe essere autorizzato, secondo le proprie idee sull’istruzione, a esercitare il diritto di scelta, per paura che non possa essere diretto dal sistema come un servitore obbediente quando si dedicherà alla sua vita lavorativa. Individualità e personalità, tutta l’indipendenza e l’originalità potevano essere soppresse piuttosto bene sottomettendo gli studenti al regolare corso di studi prescritto. A nessuno era permesso insegnare, predicare o fare qualcosa di importante senza prima aver finito un corso o aver ricevuto una laurea.
Quindi il Signore, al fine di preparare i lavoratori per il grido di mezzanotte, ispirò i riformatori ad attaccare il rigido corso di studio che era stato ereditato praticamente senza cambiamenti dai secoli passati – un corso che teneva le menti degli studenti in un passato buio e ammuffito; che li rese ciechi nel vedere le cose interessanti e pratiche della vita e li rese inadatti per entrare nella vita capaci di mettere in pratica le cose apprese a scuola. Una tale formazione era assolutamente inutile per chi si preparava a dare il grido di mezzanotte.
TITOLI ACCADEMICI – I cristiani devono sostenere davanti al mondo “che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità”. Il Papato si oppone a queste verità e ha trovato i suoi strumenti più efficaci per vincere questi diritti inalienabili nel suo sistema educativo con corsi e titoli. Da un lato questi distruggono la libertà, l’indipendenza e l’originalità di pensiero, mentre dall’altro sviluppano distinzione di classe, aristocrazia e imperialismo.
La chiesa apostolica apostata, per tenere i membri sottomessi alla sua volontà nell’insegnamento, vide necessario sviluppare un sistema educativo di fiducia. Questo sistema educativo divenne effettivo e completo quando adottò lo schema pagano di corsi rigidi che portano a titoli accademici. Questa chiesa diede la forma al Cristianesimo e sostituì lo spirito pagano allo Spirito di Dio. Il papato stesso fu il prodotto della combinazione di forma cristiana e vita pagana. Hartman, scrivendo riguardo al sistema educativo della chiesa apostata, dice: “Il conferimento di titoli accademici è stato creato da un papa” (Rev. B Hartmann, Religion or No Religion in Education, p. 43). “Molti, pur dicendosi convertiti, continuavano ad attenersi alle direttive della filosofia pagana e non solo ne approfondivano lo studio, ma cercavano di imporlo anche agli altri come mezzo pe estendere la loro influenza tra i pagani” (G. C. p. 53). “Finché navighiamo con la corrente del mondo, non abbiamo bisogno né di vele né di remi. È quando ci voltiamo per andare contro corrente che iniziano le nostre fatiche e Satana porterà ogni tipo di teoria per pervertire la verità. Il lavoro diventerà difficile” (TT. Vol. 2, p. 272).” C’è bisogno di un cuore convertito tra gli insegnanti. È necessario un vero cambiamento di pensiero e di metodi di insegnamento per collocarli dove avranno una relazione vivente con un Salvatore personale” (T. E, p. 29).
Thomas Jefferson, l’uomo che scrisse quel gran documento antico, La Dichiarazione d’Indipendenza, che annunciò al mondo la nostra separazione dalla forma papale di governo, e che enuncia il principio divino che dice che tutti gli uomini sono creati liberi ed eguali, si impegnò a sviluppare un sistema educativo in armonia con la posizione di riforma che aveva assunto il governo. Vide la necessità di scartare corsi e titoli accademici rigidi, e introdusse il “sistema elettivo,” come abbiamo visto. “All’inizio tentò di abbandonare i titoli accademici di lunga data, salvo quello di dottore in medicina e di adottare il semplice titolo di Laureato U. V., il nome della scuola o scuole nelle quali lo studente “era stato dichiarato eminente”, espresso nel suo “certificato”, che doveva essere “attestato” da un professore in particolare” (Jefferson, p. 153). Il professor Tappan, primo presidente dell’Università del Michigan, seguì il Piano di Jefferson. “Gli studenti erano autorizzati a seguire corsi speciali e alla partenza ricevevano certificati di competenza” (Boone, p.191).
Che “i primi tentativi di cambiare le vecchie usanze portarono prove severe” (TT, Vol. 2, p. 277) fu ben illustrato dall’esperienza dei fondatori dell’Università della Virginia, perchè “dopo qualche anno il consiglio di amministrazione e la facoltà furono costretti a rinunciare alla riforma”.
Abbiamo visto che la richiesta popolare per il vecchio corso e per i titoli stabiliti era troppo forte perché Jefferson potesse resistere. Più tardi lo spirito di Dio risvegliò le chiese provocando agitazione nella scuola di Oberlin, dando loro un’opportunità di allontanarsi da quel sistema così efficace nel mantenere il Papato, e per preparare il popolo di Dio per il grido di mezzanotte. Dell’ università di Oberlin si dice: “Il sentimento democratico, lo spirito di uguaglianza, l’assenza di classi e caste basate sulla mera distinzione artificiale, è quasi tanto percepibile nell’istituzione come nel villaggio.” (Oberlin, p. 398). “Non c’è stata nessuna azione decisa da parte degli amministratori o la facoltà in opposizione a tali titoli, solo la ripugnanza tradizionale. Anche i titoli comuni, nel corso, a volte ricevevano discredito tra gli studenti. Metà della classe del 1838, che contava venti studenti, rifiutò di ricevere la laurea e il Presidente annunciò alla cerimonia di consegna delle lauree che coloro che desideravano la laurea potevano ricevere i loro diplomi presso l’ufficio dell’università” (Fairchild, p. 267).
La pressione della chiesa che controllava Oberlin era così forte che i riformatori non furono in grado di staccarsi dal vecchio sistema educativo. Chi può dire quanto peso ebbe questo fallimento nel ridurre le chiese protestanti alla condizione chiamata “Babilonia?”
COMPETIZIONE, ONORIFICENZE E PREMI
La concessione di titoli, premi, onorificenze, ecc. è stata presa in prestito dal sistema educativo papale.
“Nelle nostre istituzioni di apprendimento doveva essere esercitata un’influenza che contrarrestasse l’influenza del mondo e che non incoraggiasse l’indulgenza nell’appetito, nella gratificazione egoista dei sensi, nell’ orgoglio, nell’ ambizione, l’amore per il vestire e l’esibizione, l’amore per la lode e l’adulazione, e la lotta per ricompense elevate e onori come ricompense per un buon andamento negli studi. Tutto questo doveva essere scoraggiato nelle nostre scuole. Sarebbe impossibile evitare queste cose e tuttavia inviare i nostri figli alla scuola pubblica” (E. G. White, R. & H., 9 gennaio 1894).
Prima del 1844 Dio si adoperò per fare per ogni denominazione protestante ciò che ora sta cercando di fare per gli avventisti del settimo giorno. La riforma dell’educazione prima del grido di mezzanotte si rivelò un fallimento. Ma chi condivide il forte grido deve avere successo nella riforma dell’educazione. “Oberlin è in qualche modo peculiare in materia di voti, premi, onorificenze e simili. Durante gli anni Trenta, quando il Signor Shipherd e i suoi collaboratori stavano ponendo le basi, si è discusso molto seriamente all’estero per quanto riguarda il valore e la legittimità della competizione …nella vita dello studente. Molti dei principali educatori sostenevano con fermezza che non erano necessari per garantire i migliori risultati, mentre le tendenze generali li consideravano nel complesso decisamente dannosi e viziosi. Sotto ogni aspetto, era molto meglio fare appello agli alunni di tutti i gradi così come a tutti gli altri, rivolgendosi esclusivamente alla loro natura superiore. In gran parte influenzato da tali convinzioni, è sempre sccaduto che, anche se recitazioni ed esami vengono segnati e viene conservato un registro, questo non si fa per stabilire una base per la classificazione o la distribuzione di onori, ma solo per consultazione privata da parte dell’insegnante, di uno studente o di altre persone coinvolte. Non viene mai fatto nessun annuncio di status” (Oberlin, p. 408).
L’ UNIVERSITÀ DI NASHVILLE – Mentre Oberlin stava lottando per la questione dei premi, riconoscimenti, classici, ecc., altre istituzioni stavano combattendo con lo stesso problema. Il Dottor Lindsley, fondatore dell’Università di Nashville, il predecessore del noto Istituto Peabody, istituito in questo periodo, dichiarò: “La consegna di premi come ricompensa per un buon andamento scolastico è stata scartata” e il fondatore testimonia che “prevalsero una pace molto più grande, armonia, appagamento, ordine, industriosità e decoro morale. (Tenn., p. 33).
Horace Mann, l’eminente insegnante e scrittore, e il padre del sistema scolastico pubblico negli Stati Uniti, disapprovava di cuore il classico sistema di competizione. Il signor Mann dice: “Io ritengo e ho sempre ritenuto troppo poco cristiano piazzare due bambini in una relazione tale che se uno vince l’altro deve perdere. Così facendo, ciò che gli studiosi guadagnano in intelletto, sì e mille volte di più, lo perdono in virtù … Conoscete la mia visione sulla competizione. Può creare studiosi brillanti, ma crea politici furfanti e commercianti disonesti” (Mann, Vol. 1, p. 515). Il signor Mann si opponeva alla pratica papale gesuita, così necessaria al successo del loro sistema educativo, la quale dice, “Niente sarà ritenuto più onorevole che il superare un compagno e niente più disonorevole che essere superato. Saranno distribuiti premi ai migliori alunni con la massima solennità possibile” (Painter, p. 171).
RIFORME NELLA DIETA
“La vera scienza dell’educazione” dà allo studente una conoscenza delle leggi che governano il suo corpo e amore per quelle leggi. Ogni scuola cristiana dovrebbe fornire ai suoi studenti una conoscenza della dieta corretta, dell’abbigliamento adeguato e dovrebbe informarlo su quelle fasi della vita che fanno sì che un missionario abbia successo. Un’ondata di riforme in materia di dieta, abbigliamento e altri principi sanitari importanti investirono il paese e molti riformatori dell’educazione tentarono di introdurre queste materie pratiche nelle loro scuole. Lo spirito di Dio li stava preparando per la prova cruciale del 1844.
“Tra gli studi selezionati per l’infanzia, la fisiologia dovrebbe occupare il primo posto- dovrebbe essere considerata la base di tutti gli sforzi educativi” (E. G. White in Health Reformer). “Sebbene le scuole che abbiamo istituito abbiano cominciato a studiare la fisiologia, non ha preso piede in modo deciso come dovrebbe. Non hanno messo in pratica in modo intelligente la conoscenza ricevuta” (U. T.,19 maggio 1897). “La salute dovrebbe essere sacramente custodita come il carattere” (C. E., p. 184).
I fondatori di Oberlin, mossi dallo spirito della riforma dissero: “Affinché possiamo avere tempo e salute per il servizio del Signore, mangeremo solo cibo semplice e sano, rinunciando a tutte le cattive abitudini, in particolare il fumo e la masticazione di tabacco, a meno che non sia necessario come medicina, e negheremo a noi stessi tutte le bevande forti e innecessarie, persino tè e caffè, nella misura del possibile, e tutto ciò che è costoso, fatto solo per gratificare l’appetito” (Oberlin, p. 86).
Nel 1832, il signor Sylvester Graham, l’inventore della farina Graham, “cominciò a chiamare gli uomini a pentirsi dei peccati della gola. Secondo questa autorità classica, frutta e verdura dovrebbero costituire la sostanza di ogni pasto e dovrebbero essere consumati il più possibile vicino al loro stato naturale. Il pane dovrebbe essere fatto di farina integrale di grano (che è la condizione naturale), però sono ammessi anche segale e farina di mais se integrali, allo stesso modo riso e sorgo, se cucinati in modo semplice. Si può usare una buona panna al posto del burro, anche se latte e miele sono leggermente migliori. Carne e pesce in tutte le forme sarebbe meglio bandirle dalla tavola. Non si devono assaggiare grassi o sughi, né cibi liquidi come zuppe e brodi. La pasticceria è un abominio ed anche le torte in cui sia stato usato qualsiasi grasso o burro. Il pane dovrebbe essere mangiato dopo essere uscito dal forno da almeno dodici ore, e ventiquattro ore sono meglio. E per quanto riguarda i condimenti, pepe, senape, olio, aceto, ecc. e stimolanti come il tè e caffè, devono assolutamente essere evitati come nemici mortali della salute” (Oberlin, pp. 218- 219).
I professori Shipherd e Finney di Oberlin confessarono entrambi di aver recuperato la salute attraverso la riforma della dieta Graham. “Il pulpito di Oberlin divenne aggressivamente Grahamita. Il dipartimento di alimentazione della scuola fu messo nelle mani di un discepolo di Graham. “Tè e caffè non furono introdotti nella mensa dell’università fino al 1842, forse un po’ più tardi… Molte delle famiglie scartarono tè e caffè e alcuni adottarono una dieta vegetariana”. Per quanto riguarda la dieta vegetariana, leggiamo: “Per altri due o tre anni gli studenti vennero alimentati con il “cibo di Graham”. Non si limitatavano a questo. C’era ancora un tavolo per coloro che preferivano una dieta diversa” (Fairchild, p.83).
RIFORMA DELLA DIETA IN ALTRE SCUOLE – Oberlin non era sola in queste riforme. “Nell’università di Williams, nel 1831 fu formata un’associazione che comprendeva la maggior parte degli studenti, basata sui principi di astinenza da tè e caffè, e il solo uso di cibo il più semplice possibile sotto tutti gli aspetti”. “La stessa riforma fu registrata nella storia dell’università di Hudson”. Nel seminario di Lane “fu il desiderio degli studenti di rinunciare a tè, caffè, a tutti i lussi, e vivere secondo i principi di semplicità ed economia cristiana”. “A Danville, nel Kentucky, e all’università di Maryville, nel Tennessee, accadde lo stesso, perché desideravamo che i nostri ministri fossero liberi da dispepsia e malattie epatiche”. Lo storico di Oberlin scrive che “il gruppo che non usava né carne né pesce, né burro né latte, né tè né caffè, era numeroso” (Oberlin, pp. 222- 223).
Horace Mann disse: “Dobbiamo prestare molta più attenzione alla salute degli studenti, non solo insegnando le leggi fisiologiche della salute, ma allenando gli studenti a un’abituale obbedienza ad esse. Salomone non dice di insegnare a un bambino la via in cui dovrebbe camminare, ma dice di allenarlo, il che significa che il bambino dovrebbe essere tenuto a fare la cosa da solo, e a ripeterla ancora e ancora, e dieci volte ancora fino a quando non diventa un’abitudine”. Il signor Mann dice inoltre: “Dato che l’esercizio fisico è uno dei mezzi principali per garantire la salute, è certo che nessuna università può mantenere una condizione generale di buona salute tra i suoi studenti a meno che essi non trascorrano alcune ore al giorno facendo uno sforzo muscolare. Ed è per questo che la Facoltà dell’università di Antioch richiede esercizio dai suoi studenti ogni giorno… Incoraggiamo il lavoro manuale in ogni modo possibile, e se il settore pubblico liberale o privato ci desse del terreno per l’agricoltura o anche per l’orticultura, promettiamo loro che il vecchio comandamento di arare e coltivare il terreno non sarà dimenticato”. Risulta molto difficile trovare uno scrittore con una comprensione più chiara dei principi di salute insegnati dalla Parola di Dio. Dopo aver descritto l’aumento delle malattie nel mondo a causa dell’allontanamento dell’uomo dal piano originale di Dio, il signor Mann dice: “La malattia viene solo perché l’uomo infrange le leggi del cielo; a causa del denaro o per orgoglio, la malattia si unisce alla malattia. Dio comandò all’uomo di lavorare, cioè di fare una qualche forma di esercizio – nel giardino – cioè all’aria aperta – ma gli uomini non fanno esercizio fisico e vivono in abitazioni che aggiungono veleni artificiali a quelli naturali e poi respirano il composto virulento” (Mann,Vol. 5, pp. 342, 415).
Se la riforma sanitaria deve essere insegnata da ministri e insegnanti avventisti del settimo giorno, e compresa e praticate da tutti coloro che trionferanno nel forte grido, siamo costretti a concludere che il Signore stava dando alle chiese protestanti, attraverso le loro scuole, questa luce della riforma sanitaria perché per loro era tanto necessario capirla e praticarla prima del grido di mezzanotte quanto per noi lo è prima del forte grido. Siamo anche costretti a concludere che la loro incapacità di vivere all’altezza della luce sulla riforma sanitaria li rese inadatti ad apprezzare e accettare altra luce. Quindi è estremamente pericoloso ora per gli studenti relazionarsi con noncuranza a questa riforma.
IL LUOGO ADATTO PER LE SCUOLE E LA VITA DI CAMPAGNA PER GLI STUDENTI
Il sistema educativo papale è caratterizzato dalla parola centralizzazione; esalta l’uomo, le sue idee e le sue vie. In altre parole, è uno studio delle scienze umanistiche, dell’artificiale piuttosto che del naturale. Un tale schema educativo può essere meglio elaborato in connessione con la vita di città. Pertanto, le scuole papali e quelle scuole riprodotte sul modello papale si trovano di solito in paesi e città. Al contrario, l’educazione cristiana significa decentralizzazione; esalta Dio e le sue opere; è un ritorno al modo di Dio di fare le cose. Questo sistema può essere sviluppato meglio in campagna, in una tenuta dove si deve acquisire un’esperienza necessaria per portare l’ultimo messaggio.
“Dio ci ordina di istituire le scuole lontano dalle città, dove, senza impedimenti né ostacoli, possiamo continuare il lavoro di educazione su piani che sono in armonia con il messaggio solenne che ci è stato assegnato per il mondo. Un’educazione come questa può essere elaborata meglio dove c’è terra da coltivare… Questa utilità appresa nella tenuta scolastica è proprio l’educazione più essenziale per coloro che escono come missionari verso vari paesi stranieri.” (Madison School, pp. 28-29). “Alcuni non apprezzano il valore del lavoro agricolo. Questi non dovrebbero fare piani per le nostre scuole, poiché tratterranno tutto dall’avanzare nelle giuste direzioni. In passato la loro influenza è stata un ostacolo. (TT Vol. 2, p. 293).
Per quanto riguarda i terreni della scuola, si dice: “Questa terra non deve essere occupata da edifici, tranne che per fornire le strutture essenziali per gli insegnanti e gli studenti della scuola. Questa terra intorno alla scuola deve essere riservata come tenuta della scuola. Deve diventare una parabola vivente per gli studenti. Gli studenti non devono considerare la terra della scuola come una cosa comune… Devono piantarci alberi ornamentali e da frutto e coltivare ortaggi… La tenuta della scuola deve essere considerata come un libro di testo della natura… Portate tutte le vostre energie per lo sviluppo della tenuta del Signore… Le ragioni che, in alcuni posti, ci hanno portato ad allontanarci dalle città e a situare le nostre scuole in campagna valgono anche per scuole in altri luoghi… Se i soldi che le nostre scuole più grandi hanno speso in edifici costosi fossero stati investiti per procurare terreni dove gli studenti avrebbero potuto ricevere un’istruzione adeguata, ora un numero così grande di studenti non starebbe lottando sotto il peso dei debiti in aumento, e l’opera di queste istituzioni sarebbe in condizioni più prospere… Gli studenti avrebbero ottenuto un’educazione a tutto tondo che li avrebbe preparati, non solo per il lavoro pratico in vari mestieri, ma per un posto nella tenuta del Signore nella terra rinnovata” (TT Vol. 2, pp. 443, 447). Abbiamo visto che Dio si stava adoperando per fare in modo che le chiese popolari accettassero l’educazione cristiana. Questo significava una riforma del luogo delle loro scuole. Qualche anno prima del 1844, molti riformatori dell’educazione furono spinti a stabilire le scuole lontano dalla città e in una tenuta.
I metodisti, già nel 1735 sotto la direzione dei Wesley e dei Whitefield, tentarono di realizzare l’idea di Dio dell’educazione in Georgia. Fondarono una scuola a dieci miglia da Savannah. Lo storico afferma: “il signor Habbersham aveva fatto una donazione di cinquecento acri. “Wesley dichiarò che questa scuola doveva essere “una sede e una culla per l’apprendimento sano e l’educazione religiosa”.
L’UNIVERSITÀ DELLA VIRGINIA IN UNA TENUTA – Quando Thomas Jefferson stava facendo piani per l’Università della Virginia, in un rapporto fatto “al Presidente della Camera dei Delegati, si afferma che acquistarono ‘a una distanza di un miglio da Charlottesville … duecento acri di terra, in cui si trovava un sito idoneo per l’università, alto, asciutto, aperto, fornito di buona acqua e non c’era nulla nelle sue vicinanze che potesse minacciare la salute degli studenti” (Jefferson, p. 69).
OBERLIN IN UNA TENUTA – Il Sig. Shipherd, il fondatore dell’università di Oberlin, scrive quanto segue a proposito dei suoi primi piani, “Dobbiamo istituire scuole di prim’ordine, dalla scuola dell’infanzia fino a una scuola accademica, che deve offrire una formazione approfondita in Inglese e lingue utili, e se la Provvidenza lo favorisce, un’istruzione completa in teologia – intendo teologia pratica. Dobbiamo collegare i laboratori e la tenuta con l’istituzione”. Fu acquistato un tratto di terra nelle foreste ininterrotte dell’Ohio e 640 acri di questa furono conservati per scopi scolastici. Il terreno era argilloso e umido, e il tratto “era stato ignorato da anni come indesiderabile per l’occupazione.” Proprio per questo motivo l’acquisto fu severamente criticato. Fu fatto perché la fede dei fondatori permise loro di vedere alcune cose che persino gli esperti della terra trascuravano. Che gli avventisti del settimo giorno leggano l’esperienza simile dei fondatori della scuola di Avondale, Cooranbong, Australia. I fondatori di Oberlin “furono guidati da una saggezza più alta di quella umana, poiché il luogo, quasi proibitivo per i suoi aspetti fisici, e per anni di accesso piuttosto difficile, era una condizione indispensabile per la formazione del carattere e l’esecuzione dell’opera a cui Oberlin fu chiaramente chiamata” (Oberlin, p. 82).
L’universita’ di Richmond (Virginia) fu fondata dai Battisti nel 1832. “Comprarono Spring Farm, un piccolo tratto di terra a circa quattro miglia a nord-ovest della città, e lì il quattro luglio, aprirono una scuola di lavoro manuale che chiamarono Seminario Battista della Virginia” (Jefferson, p. 271).
L’universita’ di Emory e Henry, un’ istituzione metodista, fu fondata in Virginia nel 1835. Doveva essere “quello che fu chiamata, un’università di lavoro manuale, un istituto di apprendimento in cui gli alunni dovevano essere formati sia a lavorare che a pensare. Questa caratteristica del lavoro manuale era molto importante nell’impresa, come fu presentata al pubblico la prima volta … Con i primi fondi raccolti fu acquistata una fattoria contenente seicento acri di terra altamente produttiva fu acquistato. Inizialmente si pensò che questa tenuta dovesse essere coltivata dagli studenti, per i quale era previsto un compenso che li avrebbe aiutati a pagare le spese per lo studio” (Jefferson, pp. 253-254).
Sarebbe interessante studiare ulteriormente questa riforma perché molte altre scuole seguirono questa luce e si assicurarono luoghi lontani da paesi e città. Quando studieremo la formazione manuale, questa fase della riforma educativa verrà portata di nuovo alla vostra attenzione.
SEMPLICITA’ DEGLI EDIFICI
La riforma dell’educazione comprende gli edifici in cui è ospitato un istituto di educazione. Lo spirito di centralizzazione è una caratteristica necessaria del Papato ed è associata al sistema educativo papale medievale in Europa. Là si trova spesso una certa forma caratteristica negli edifici– edifici dell’ordine monastico, chiostri scuri e squallidi, a cui sono associate lunghe preghiere, recitazioni del rosario, Bibbie incatenate, cappucci, abiti, tocchi, veglie notturne, lunghi esami, titoli, rotoli di pergamena; memoria invece di ragionamento, vista e non fede, pensiero e non azione. Boone dice: “L’educazione dei monaci cerca attraverso il silenzio completo di collocare l’anima in uno stato di immobilità, che, per mancanza di qualsiasi scambio di pensiero, alla fine affonda nella totale apatia e antipatia verso ogni tipo di cultura intellettuale”. Immaginate di provare a dare questo tipo di educazione in aperta e libera campagna, o in edifici con finestre aperte attraverso le quali entrano i raggi splendenti del sole, circondati da uccelli canori, gruppi di lavoro, vacche da latte, grano che cresce e il suono del martello e della sega. Tali ambienti uccidono questo sistema di educazione così come la luce del sole uccide i germi.
“Gli errori che sono stati fatti nella costruzione degli edifici nel passato dovrebbero essere ammonizioni benefiche per noi nel futuro… Le nostre idee sulla costruzione e l’arredamento delle nostre istituzioni devono essere plasmate e modellate da una vera conoscenza pratica di cosa significa camminare umilmente con Dio. Non dovrebbe mai essere ritenuto necessario dare un’apparenza di ricchezza. Non sono gli edifici grandi e costosi; non sono i mobili ricchi … che renderanno influente e daranno successo al nostro lavoro” (TT Vol. 3, pp. 72, 73).
Thomas Jefferson nel suo piano per dare un’educazione democratica, scartò il sistema del dormitorio medievale delle scuole papali. “Invece di costruire un singolo e grande edificio che avrebbe potuto esaurire i loro fondi e lasciare nulla o troppo poco per le altre spese essenziali, pensarono che fosse meglio erigere un edificio piccolo e separato per ogni professore con una stanza per le sue lezioni, e altre come proprio alloggio, e collegare questi cottage con una serie di dormitori in grado di ospitare solo due studenti – disposizione favorevole sia allo studio che alla morale e all’ordine”. Dei cottage degli studenti si dice “Consistevano in dormitori di un piano che facevano un effetto non spiacevole,” e questi edifici avevano il proprio “giardino”.
Questo certamente richiede autonomia. Metteva insegnanti e studenti sullo stesso livello; incoraggiava uno stile di vita semplice; era economico e attraeva molto coloro che avevano risorse limitate da spendere negli edifici e attrezzature scolastiche. Ma vengono dati anche altri motivi per questo piano dei cottage. Jefferson dichiarò: “Il piano offriva ulteriori vantaggi di maggiore sicurezza contro il fuoco e le infezioni, di poter estendere gli edifici quando i fondi fossero disponibili e di poter aggiungerne in seguito indefinitamente… Invece di un immenso edificio, preferisco averne uno piccolo per ogni professore, disposto intorno a una piazza per ammettere l’estensione, collegati da una galleria coperta in modo che essi possano andare da una scuola all’altra senza bagnarsi. Questo piano è preferibile a un unico grande edificio per molte ragioni, in particolare incendi, salute, economia, pace e quiete”. “Tale piano era stato approvato nel caso dell’ università di Albemarle”. “Anche Cabal era completamente convinto della validità della politica di costruzione dell’università. Perfino i nemici dell’istituzione riconobbero che il corso intrapreso da Jefferson era saggio.
Un visitatore influente “era stato conquistato dall’università dopo una semplice visita di ispezione in cui fu colpito dall’estensione e dallo splendore dello stabilimento… Non c’era assolutamente niente nelle vicinanze di Charlottesville per attrarre professori o studenti. Jefferson fu costretto, per necessità della situazione, a creare qualcosa di visibile e impressionante che suscitasse ammirazione. “Prima dell’apertura dell’università, Jefferson scrisse di dieci case distinte per i professori, “ciascuna con un giardino” e “centonove dormitori sufficienti ciascuno per due studenti”.
Jefferson vide l’effetto dell’architettura sulle menti malleabili degli studenti e disse: “La mia parzialità per questa divisione non è fondata unicamente su punti di vista educativi, ma infinitamente di più come mezzo per una migliore amministrazione del nostro governo e per la conservazione eterna dei principi repubblicani.” (Jefferson, pp. 69-101).
I fondatori di Oberlin si allinearono alla verità nella questione della semplicità degli edifici.” Per aumentare i nostri mezzi di servizio… osserveremo i criteri di semplicità e durata nella costruzione delle nostre case, mobili, carrozze e tutto ciò che ci appartiene” (Oberlin, p. 86). “C’è uno stile di costruzione ordinato e facile che raccomanda sé stesso al buon senso illuminato di tutti gli uomini, e non sarà ancora molto apprezzato dal mondo, ma non è un abominio alla vista del Signore” (Fairchild, p. 359).
Il piano dei cottage per ospitare gli studenti fu seguito anche da altre scuole. Dell’università di Oglethorpe, una delle principali istituzioni presbiteriane nella storia iniziale della Georgia, si dice: “C’era una fila di dormitori di un piano come abitazione per gli studenti … Questi erano collocati a due metri di distanza l’uno dall’altro e ognuno era diviso in due stanze di diciotto piedi quadrati” (Ga., p. 83). Era il 1837 quando i presbiteriani stavano lottando con la “vera scienza dell’educazione” e stavano decidendo se avrebbero contribuito a proclamare l’ultimo messaggio al mondo. L’obiettivo della scuola cristiana è di formare i giovani a “sopportare le difficoltà come buoni soldati di Cristo”. I governi del mondo, durante l’addestramento dei soldati, evitavano quelle comodità e lussi che tendono a rendere i soldati riluttanti a sopportare le difficoltà del campo di battaglia. Non venivano alloggiati in hotel moderni. Ma spesso gli edifici di una scuola vengono costruiti e attrezzati per la comodità di chi insegna, ospita e da alloggio agli studenti, piuttosto che per la formazione necessaria a rendere adatti questi giovani a diventare soldati che sopportano privazioni. L’uniforme, le maniere e il raffinamento generale del giovane studente soldato ricevono più attenzione del vero allenamento da parte di molti degli ufficiali, i quali hanno avuto più esperienza nella sfilata di abiti che nel giacere in trincea. Dobbiamo meravigliarci perché una così grande percentuale di studenti, dopo una lunga formazione, preferisce iniziare a lavorare in un istituto con comodità moderne in cui sono assicurati buon cibo, vestiti e uno stipendio, piuttosto che essere pionieri di un’impresa in cui vengono spese gran parte delle loro proprie risorse? In che misura le scuole grandi ben attrezzate sono responsabili di questo? In questi ultimi giorni le scuole che insegnano agli studenti ad accontentarsi di cibo e abbigliamento semplici, che incoraggiano lo spirito di sacrificio e danno la capacità di dire: “Da ora in poi quel paese che più ha bisogno del mio aiuto sarà il mio”, saranno richieste maggiormente da parte di quegli studenti che si aspettano di trionfare nel forte grido.
Fu seguendo questo principio che Thomas Jefferson costruì edifici scolastici semplici in cui formare una classe di uomini che promuovessero i principi della democrazia negli Stati Uniti. E praticamente tutti i governi del mondo sono stati influenzati da questi principi.
L’insegnante medio, quando pensa a una scuola di formazione, concepisce grandi edifici, dotati di servizi moderni e comodità, che richiede un grande spesa economica. Voi studenti non avete avuto (qui a Madison) tali edifici. Questa scuola sarebbe difficilmente riconosciuta come istituto di educazione da una persona che abbia la concezione tradizionale di una scuola di formazione. Questa cappella, le piccole aule per le lezioni, la sala da pranzo, i negozi, i cottage e gli altri edifici raggruppati intorno alla tenuta compongono le strutture scolastiche. Le nostre strutture sono di regola più semplici di quelle che molti di voi hanno nelle proprie case. Qual’è il risultato? Decine di studenti hanno capito una visione e hanno riconosciuto la possibilità di costruire una scuola con un numero limitato di risorse. Come risultato, oltre trenta piccoli centri forniscono un’educazione a centinaia di bambini fuori dalla chiesa, mentre se questi stessi studenti avessero ricevuto la loro formazione in una scuola ben attrezzata e costosa, senza dubbio il numero di scuole avviate sarebbe notevolmente inferiore.
Ancora una volta, quando la persona media pensa a un sanatorio ha in mente una delle nostre grandi istituzioni con ogni comodità moderna. Avete avuto davanti a voi un piccolo sanatorio costituito da tre strutture di un piano collegate da portici coperti, attrezzati così semplicemente che possono essere duplicati in quasi tutte le missioni. Avete visto questo sanatorio pieno di pazienti e un elenco di persone in attesa di essere ammesse. Questo piccolo sanatorio ha rivoluzionato le idee di molti, e stanno sorgendo diverse case della salute da condurre in modo simile.
Queste due illustrazioni sono citate per mostrare che gli effetti degli edifici circostanti e delle attrezzature nella mente degli studenti sono incalcolabili. La luce è stata data ai protestanti prima del 1844 per guidarli nella costruzione di edifici, attrezzature e arredi, nella dieta, nel vestiario e dintorni, affinché un grande esercito potesse essere in grado di diffondere sulla terra in modo semplice quel potente messaggio, il grido di mezzanotte.
FORMAZIONE MANUALE E PRATICA NELL’EDUCAZIONE
Questi tempi richiedono un’educazione che renderà uomini e donne capaci di fare cose. Il sistema papale separa l’imparare dal fare e squalifica uomini e donne per dare l’avvertimento finale al mondo. Dio scosse ogni denominazione, prima del 1844, affinché mettesse l’educazione pratica cristiana alla portata dei giovani.
“Se nelle generazioni passate il sistema educativo fosse stato condotto su un piano completamente diverso, la gioventù di questa generazione non sarebbe ora così depravata e inutile… Nelle generazioni passate si sarebbe dovuto provvedere un’educazione su più larga scala. Avrebbero dovuto esserci stabilimenti agricoli e manifatturieri connessi alle scuole… Ci sarebbero dovuti essere anche insegnanti di lavori domestici… Se le scuole fossero state stabilite sul piano che abbiamo menzionato, ora non ci sarebbero così tante menti sbilanciate. Sono stato portato a domandarmi: Tutto ciò che c’è prezioso nei nostri giovani deve essere sacrificato per poter ottenere un’istruzione nelle scuole? Se ci fossero stati stabilimenti agricoli e manifatturieri collegati alle nostre scuole, e se fossero stati impiegati insegnanti competenti per educare i giovani nei diversi rami dello studio e del lavoro, dedicando una parte di ogni giorno al miglioramento dell’intelletto e un una al lavoro fisico, ora ci sarebbe un più classe di giovani più elevata che salirebbe sul palcoscenico dell’azione, per influire positivamente nel modellare la società. Molti dei giovani che si sarebbero laureati in tali istituzioni ne uscirebbero con un carattere stabile. Avrebbero perseveranza, forza d’animo e coraggio per superare ostacoli, e principi che non sarebbero schiacciati da un’influenza sbagliata, per quanto popolare. Ci sarebbero dovuti essere insegnanti esperti per dare lezioni alle giovani donne nel campo della cucina. Le ragazze avrebbero dovuto essere istruite nel produrre abbigliamento da indossare, tagliare, realizzare, riparare indumenti, e così venire preparate per i doveri pratici della vita” (C. E., pp. 11, 18, 19).
Jefferson, come potremmo aspettarci, intravide questa fase importante dell’educazione, e fece un tentativo di metterla in funzione presso l’Università della Virginia. “Propose quella che chiamò una “Scuola di filosofia tecnica”… A una tale scuola verrà il marinaio, il carpentiere, il marinaio, il carpentiere, il carpentiere navale, l’orologiaio, il meccanico, l’ottico, il fabbro, il coltellinaio… il fabbricante di saponi, il conciatore, il salinaio, il vetraio, per imparare tutto il necessario per dedicarsi alla sua arte con intelligenza… In questa scuola di tecnologia, Jefferson propose di raggruppare gli studenti in classi convenienti per l’istruzione elementare e pratica attraverso lezioni frontali, da tenere la sera, in modo da dare un’opportunità di lavorare durante il giorno” (Jefferson, p. 84). Si dice che Jefferson abbia detto: “Nessuna nazione sopravviverà al decadimento della sua agricoltura” (Pagan vs. Christian Education, p. 43).
“la società per la promozione del lavoro manuale nelle istituzioni letterarie fu istituita a NewYork nel 1831 con quasi una ventina di nomi illustri tra i suoi ufficiali… Un grande impulso fu dato al movimento dalla pubblicazione nel 1833 del famoso opuscolo di Theodore D. Welds sul lavoro manuale, sotto gli auspici della società. Conteneva la testimonianza di centinaia di uomini noti che dicevano che questa panacea era senza dubbio potente per guarire… Il suo rapporto, quando pubblicato, produsse una delle sensazioni dell’epoca” (Oberlin, p. 230).
LAVORO MANUALE A OBERLIN – Oberlin fu tra le scuole di questo periodo che si misero nelle mani di Dio per essere usate nel dare un’istruzione pratica a centinaia e migliaia di giovani che in seguito sarebbero stati chiamati a un faticoso servizio per il Maestro. Lo storico di Oberlin afferma che all’incirca quando la scuola fu istituita, ci fu “un diffuso risveglio intellettuale, ed anche riforme radicali nei metodi educativi.” Il signor Shipherd, uno dei fondatori di Oberlin, desiderava essere in armonia con il piano divino di educazione, e disse: “Centinaia di giovani promettenti saranno senza dubbio istruiti per il servizio di Dio, o non istruiti, perché il fornire o il non fornire loro i mezzi di un’educazione completa dipenderà dalla loro propria diligenza ed economia”. Nel primo rapporto annuale di Oberlin pubblicato nel 1834, leggiamo: “Il dipartimento del lavoro manuale è considerato indispensabile per un’istruzione completa”. Lo storico afferma: “La onesta fatica sarebbe onorata, i più ricchi e i più poveri si incontrerebbero quotidianamente allo stesso livello, la salute di tutti verrebbe assicurata, uno stimolo magico sarebbe impartito sia alle menti che alla morale; ma la cosa migliore e la più certa è che chiunque di entrambi i sessi voglia ottenere un’istruzione, potrebbe facilmente pagarla con il lavoro delle proprie mani”. “Il dipartimento industriale di Oberlin”, dice lo storico, “è dotato di un motore a vapore che aziona una segheria, un mulino, una sega per assi e listelli, e un tornio, a cui verranno aggiunti altri macchinari. E’già stata costruita un’officina e fornita di strumenti, e ne verranno aggiunte altre”. “Il lavoro manuale era tra gli elementi più indispensabili dell’idea di Oberlin. Niente fece di più per l’apertura e l’allargamento di Oberlin. Per mezza generazione, moltitudini di studenti vennero da tutto il paese, studenti che altrimenti non sarebbero mai entrati nelle sue sale; e molto di più, con ogni probabilità, non avrebbero mai ottenuto un’istruzione.” Uno dei fondatori di Oberlin nel 1833 scrisse “che sarebbe stato istituito un dipartimento femminile nel piano di lavoro manuale che comprendesse gestione della casa, produzione di lana, coltura della seta, apposite parti del giardinaggio, in particolare la raccolta di semi per il mercato, fare vestiti, ecc”.
In effetti, l’obiettivo di Oberlin, come pubblicato nel suo primo catalogo,” si dice sia quello di dare l’educazione più utile con la minore spesa per salute, tempo e denaro; di estendere il vantaggio di tale educazione a entrambi i sessi e a tutte le classi della comunità… la completa qualificazione degli insegnanti cristiani sia per il pulpito che per le scuole… la diffusione della scienza utile, della sana moralità e della religione pura tra le moltitudini sempre più numerose della valle del Mississippi e tra i milioni di poveri sparsi nel mondo, attraverso ministri e predicatori pii”.
Il lavoro manuale incontrò un’ardua opposizione, ma nel 1833 il signor Shipherd scrisse con gioia: “Gli studiosi studiano e lavorano bene. Cinque minuti dopo il suono della campana del lavoro manuale, i martelli e le seghe degli studenti di meccanica si svegliano intorno a noi. “Dopo aver nominato i vantaggi della formazione manuale, aggiunge: “In una parola, soddisfa i desideri dell’uomo come essere composto, e impedisce lo spreco comune e sorprendente di denaro, tempo, salute e vita” (Oberlin, pp. 98, 100, 223, 225).
NUMEROSE ISTITUZIONI DI LAVORO MANUALE – “In tutto questo, Oberlin non era minimamente originale, ma semplicemente copiò, con lievi modifiche, ciò che si trovava in numerose istituzioni in tutti gli stati dell’est, del centro e dell’ovest. Nel 1830, potevano essere nominate dieci istituzioni con allegati di lavoro manuale, mentre nel decennio successivo si aggiunsero varie decine. Maine Wesleyan era famosa ai suoi tempi e fu tra le prime, mentre Bowdoin, Waterville e il seminario di Bangor possedevano questi vantaggi. A Dexter, nel Maine, non solo tutti gli studenti, ma anche gli insegnanti dovevano lavorare almeno quattro ore al giorno. Il Massachusetts ne aveva almeno una mezza dozzina… New York fu favorita insieme ad altre, l’istituto Oneida tra le principali; l’istituto Rochester di educazione pratica, in cui gli studenti di abilità meccanica ordinaria, mentre imparavano il mestiere riuscivano a pagare quasi tutta la retta, ed è calcolato che quando alcune strutture previste saranno fornite, riusciranno a pagare tutte le loro spese. Anche la Pennsylvania era ben fornita. All’ università di Lafayette, Easton, il presidente Jenkins e gli studenti eressero un edificio a due piani… Nell’ovest, dove la gente era più povera e la terra più economica, il lavoro manuale era più popolare. Hudson (in Ohio) aveva negozi e una fattoria, i seminari di Marietta e Lane lo stesso, con almeno altrettanti. Il Michigan prese parte alla grande questione mentre era ancora un territorio, né l’Indiana, l’Illinois, il Kentucky o il Tennessee erano minimamente indietro nel far lavorare i muscoli della classe di studenti” (Oberlin, pp. 229- 230).
“le società educative di tutti le denominazioni principali erano partecipanti attivi, sia battisti, che congregazionali, che episcopali, metodisti o presbiteriani, e la maggior parte degli educatori di spicco erano pieni di entusiasmo e di zelo… Il segretario episcopale poteva esclamare: ‘Invidiamo quasi i nostri successori del corso accademico quando si troverà qualcosa del vigore dei padri negli operai intellettuali del giorno, e la sfumatura giallastra della dispepsia cesserà di essere la testimonianza uniforme di una vita di studio” (Idem). Il dottor Lindsley, fondatore dell’Università di Nashville, ora Istituto Peabody, era un sostenitore del lavoro manuale duro e faticoso. “Avrebbe attaccato a scuole di tutti i gradi, tenute e officine. Queste tenute e officine sarebbero servite a tre scopi: avrebbero fornito l’esercizio necessario, sarebbero state utili per insegnare i mestieri e avrebbero dato ai ragazzi poveri un opportunità per guadagnarsi da vivere”.
L’universita’ di Emory e Henry, nel 1835, era “un’ università di lavoro manuale, un istituto di apprendimento in cui gli alunni dovevano essere formati per lavorare e pensare. Questa caratteristica del lavoro manuale era molto importante nell’impresa… Questa caratteristica diventò prominente in questi movimenti nascenti, perché l’istituzione fu costruita da un popolo quasi totalmente coinvolto nell’ agricoltura e nelle arti meccaniche, un popolo tra cui c’erano molte persone con un pregiudizio contro una razza colta e pigra” (Jefferson, p. 253).
FORMAZIONE MANUALE NELLE SCUOLE BATTISTE – “Nel 1830, alcuni uomini devoti si incontrarono nella Seconda Chiesa Battista alle cinque in punto del mattino per ideare e proporre un piano per il miglioramento dei giovani che, a giudizio delle chiese, erano chiamati al lavoro del ministero… Essi organizzarono la Società Battista per l’educazione della Virginia, e per due anni aiutarono i giovani approvati mettendoli in scuole private… Nel 1832, la Società acquistò la tenuta Spring… aprì una scuola di lavoro manuale con il nome di Seminario Battista della Virginia… Il numero di studenti aumentò a ventisei, di cui circa un terzo si preparava per il ministero … A questo acquisto di nove acri, se ne aggiunsero altri sei nel 1836… Il progetto di ingrandire era per dare più spazio all’ aspetto del lavoro manuale della scuola. Le autorità insistettero con fervore per dare ai bisognosi l’opportunità di auto-aiutarsi e per dare a tutti l’opportunità di fare esercizio. Ma ciò si rivelò impopolare tra gli studenti… E infine come leggiamo nel rapporto del 1841, questa caratteristica… fu praticamente abbandonata” (Jefferson, p. 271).
I Battisti della Georgia nel 1833 fondarono l’Università di Mercer, una scuola “che univa il lavoro agricolo allo studio e sarebbe stata aperta solo a coloro che si stavano preparando al ministero. L’idea di fondare una scuola di lavoro manuale in cui teoria e pratica dovevano essere insegnate, uno schema molto favorito dai Battisti della Georgia, sembra aver avuto origine con il dottor Sherwood, che fu il primo a dimostrare la sua fattibilità nell’accademia da lui istituita vicino a Etonton, nella contea di Putnam” (Ga. p. 61).
Potremmo citare molti più dati storici relativi alle scuole di formazione manuale durante questa straordinaria riforma educativa che precedette l’anno 1844. Gli esempi forniti sono tipici delle esperienze di oltre sessanta scuole di formazione manuale di questo periodo. Per i riformatori educativi avventisti del settimo giorno, queste esperienze sono elettrizzanti. Quali sarebbero stati i risultati se gli uomini responsabili delle prime riforme non avessero ceduto alla pressione dei fratelli di chiesa più influenti delle loro rispettive denominazioni? Questa opposizione era difficile da affrontare, ma il fallimento della causa in realtà fu dovuto alla mancanza di coraggio e devozione a questi principi, perché dove c’è coraggio intenso e amore per l’opera di Dio, l’opposizione non fa che rafforzare i riformatori. Gli avventisti sanno che gli angeli erano impegnati dappertutto per incoraggiare queste riforme. È un fatto sorprendente che queste scuole rinunciarono alla propria posizione sulla riforma della formazione manuale proprio quando arrivò il tempo di dare il grido di mezzanotte. Se fossero rimasti fedeli, la storia sarebbe andata diversamente. La storia dell’opera educativa avventista del settimo giorno sarebbe stata diversa.
Se Oberlin, ad esempio, fosse rimasta fedele alla sua idea di formazione manuale, i suoi operai missionari, andando come fecero dai montanari del sud e ai liberti del sud, avrebbe cambiato l’intera carnagione della storia degli Stati del Sud. Avrebbe posto gli Stati del Sud quaranta anni avanti rispetto al presente. L’opera di Booker T. Washington a favore dei neri sarebbe stata istituita un quarto di secolo prima. Ma “poichè gli uomini non riuscirono a comprendere lo scopo di Dio nei piani che ci vennero presentati per l’educazione dei lavoratori, in alcune delle nostre scuole furono seguiti metodi che hanno ritardato piuttosto che fatto avanzare l’opera di Dio. Sono passati anni con piccoli risultati in cui invece si sarebbe potuta realizzare una grande opera” (Madison School, p. 29).
VANTAGGI DEL LAVORO MANUALE – “Gli studenti erano divisi in piccoli gruppi di otto o dieci, e ogni gruppo erano supervisionato da uno degli studenti più anziani… Ciò ruppe la monotonia della vita ordinaria dello studente, promosse la salute e l’ottomismo: durante le ore di lavoro nel campo e nella foresta, si trovava non solo sollievo dallo studio ma anche una varietà di contrattempi, per cui gli studenti di quei giorni trovarono più mezzi di godimento di quanti ne abbiano trovati altri da allora… Tutti gli studenti, tranne quelli diurni, alloggiavano in una sala comune, dove praticando l’economia e aiutando nella tenuta, ogni anno veniva fatturato un guadagno extra che veniva usato per apportare delle migliorie” (Jefferson, pp. 253-255).
Il lavoro manuale, come parte del curriculum di quelle scuole che formavano ministri e operai missionari, fa parte di quella “scienza della vera educazione” che Dio fece conoscere ad alcuni uomini e donne prima dell’anno 1844. Era uno dei modi di Dio di formare i missionari pratici per i campi missionari del mondo. Nonostante il fatto che praticamente ogni denominazione protestante ebbe una certa esperienza nella conduzione di scuole di formazione manuali, queste denominazioni nel loro insieme si opposero all’idea, e la loro persistente opposizione alla fine costrinse le scuole che avevano guidato la riforma a chiudere i dipartimenti di lavoro manuale. La chiusura dei dipartimenti di lavoro manuale è un segno del ritorno al sistema educativo dell’Europa medievale. Cominciarono a formare mondani anziché cristiani. Qui sta uno dei più grandi errori delle denominazioni protestanti precedenti l’anno 1844. Ecco uno dei motivi perché non furono pronte per il grido di mezzanotte e il messaggio del primo angelo. Il lavoro manuale unito all’istruzione fu chiamato dagli uomini di queste scuole di formazione manuale “una panacea potente per guarire.” La scuola di formazione per gli operai cristiani che perse quella “panacea” si ammalò spiritualmente e cessò di sostenere le riforme educative cristiane. Veniva chiamato “impulso missionario,” che attraverso il lavoro manuale “rese possibile garantire un’educazione al ragazzo o la ragazza più poveri e quindi ampliare la loro idoneità per svolgere i doveri della vita”.
IL FRUTTO DI OBERLIN – Dio premiò riccamente questa scuola per la sua aderenza alla verità e per il prodotto delle sue fatiche, nonostante il fatto che alla fine fu costretta a cedere. Di Oberlin viene detto: “Anche se il nome stesso era così temuto e odiato, eppure aveva amici a sufficienza per desiderare e sollecitare più insegnanti di quelli che poteva avere. La qualità del loro lavoro risultò essere così eccellente che era saggio inghiottire il pregiudizio per garantirsi il beneficio della loro educazione”. “Un anno… non meno di 530 insegnanti ne uscirono per vocazione… Chi può misurare i benefici conferiti da questi grandi gruppi di uomini e donne dal cuore onesto che, per più di una generazione, spesero le loro energie per decine di migliaia di bambini e giovani… Oberlin è la madre feconda delle università. L’università di Olivet, l’università di Tabor, di Benzonia, di Berea, di Fisk, di Talladega, di Atlanta, di Straight, l’Istituto Emerson, l’università di Howard e altre scuole e imprese assorbirono per molti anni l’attività missionaria degli uomini e delle donne di Oberlin.” I loro studenti andarono in “campi stranieri come la Turchia, in Europa e in Asia, India, Siam, Sud America, Haiti e Birmania” (Oberlin, p. 321; Fairchild, p. 341). Gli studenti possono dedurre subito, da questo breve schizzo, quanto avrebbe potuto essere estesa l’influenza di Oberlin se fosse rimasta fedele alla sua riforma. Le parole indirizzate ai riformatori educativi avventisti del settimo giorno si applicano con la stessa forza ai fondatori di Oberlin. “I riformatori furono danneggiati e alcuni smiseo smesso di sollecitare le riforme. Sembravano incapaci di arginare la corrente di dubbio e critiche” (T. Vol. 6, p.142).
OPPOSIZIONE – Gli studenti saranno interessati ad alcune dichiarazioni che mostrano il declino di queste stesse istituzioni sotto l’atmosfera frustrante del sospetto, della critica e dell’opposizione dei leader. Oberlin resistette più a lungo e più efficacemente all’opposizione della maggior parte delle altre scuole. Il seguente estratto fornisce al lettore un’immagine del dubbio e delle critiche mosse contro le riforme di Oberlin da parte dei leader della chiesa Presbiteriana e Congregazionale. “Il lavoro manuale, per esempio, ebbe molti amici e ammiratori, ma un gran numero guardava all’idea con diffidenza. Lo studente non aveva bisogno e non poteva permettersi quattro ore al giorno per il lavoro nella tenuta o nel negozio. Né era probabile che il risultato finanziario avesse un valore considerevole, sia per lui che per l’istituzione alla quale apparteneva”, così dicevano i critici. “Così i capi in New England e altrove cominciarono a tremare”. E poi: “Ho alcuni dubbi su un progetto recentemente iniziato in questa regione e che richiede non poco da noi come impresa di benevolenza. Mi riferisco a Oberlin per la quale sono stati ricevuti e si stanno raccogliendo molti fondi. Che bisogno c’è di un’altra università o collegio nei boschi dell’Ohio, circondato da altre istituzioni a poca distanza, ancora in lotta per l’esistenza? … Si dice che abbia il lavoro manuale, ma lo ha anche Hudson. Perché gli studenti dovrebbero essere importunati per lasciare le istituzione che frequentano per andare a Oberlin?” (Oberlin, pp.243-247).
CEDERE ALL’ OPPOSIZIONE – Dopo l’inizio degli anni quaranta, sentiamo parlare poco del lavoro manuale. Con il generale aumento della ricchezza c’era meno bisogno di qualsiasi valore pecuniario che possedesse. Le coscienze dei buoni erano meno scrupolose nel cercare esercizio al di fuori del lavoro utile, e la palestra moderna e l’atletica leggera presto iniziarono a prendere misure sufficienti per il benessere fisico del mondo” (Oberlin, p. 231). Notate l’anno in cui si verificò questo declino.
L’università di Mercer, a cui abbiamo fatto riferimento sopra, ebbe questa esperienza: “Nel 1844, il sistema di lavoro manuale che era stato stato in prova fin dalla fondazione dell’Istituto nel 1833, fu abbandonato, essendosi dimostrato inefficace. Erano stati fatti diversi altri tentativi durante lo stesso decennio per istituire scuole di lavoro manuale in diversi luoghi che, a parte un’eccezione, avevano fallito” (Ga., p. 65).
Gli avventisti del settimo giorno comprendono il significato di questa data? Dio non può sopportare per sempre l’incredulità, gli sforzi a metà, il freddo, e la frivola indifferenza verso i principi divini. “Se tutti quelli che avevano lavorato insieme nel lavoro nel 1844 avessero ricevuto il messaggio del terzo angelo e lo avessero proclamato col potere dello Spirito Santo, il Signore avrebbe operato potentemente tramite i loro sforzi. Un’ondata di luce sarebbe stata versata sul mondo. Gli abitanti della terra sarebbero stati avvertiti da anni, il lavoro finale completato, e Cristo sarebbe venuto per redimere il suo popolo. Non era la volontà di Dio che Israele vagasse per quarant’anni nel deserto. Desiderava condurli direttamente nella terra di Canaan… Allo stesso modo non lo era la volontà di Dio che la venuta di Cristo fosse ritardata così a lungo” (G. C. p. 358).
IL LAVORO MANUALE VIENE SOSTITUITO DA ATLETICA, SPORT E GIOCHI
Nessuna scuola può mantenere con successo nel suo curriculum studi sul lavoro manuale a parità con altri studi, a meno che lo scopo di Dio per tale formazione pratica venga riconosciuta sia da insegnanti che da studenti. E quando lo scopo viene riconosciuto, l’amore, l’interesse e l’entusiasmo generati da un’educazione a fare cose utili porta più gioia e vero piacere allo studente di tali sostituti del lavoro manuale come sport e giochi. “L’esercizio fisico fu ordinato dal Dio della saggezza. Alcune ore al giorno dovrebbero essere dedicate all’educazione utile in linee di lavoro che aiuteranno lo studente nell’apprendimento dei doveri della vita pratica che sono essenziali per la nostra gioventù. Ma questo è stato eliminato e sono stati introdotti divertimenti che fanno fare semplicemente esercizio senza essere di benedizione speciale nel fare del bene… il tempo impiegato nell’esercizio fisico, che piano piano porta all’eccesso, all’intensità dei giochi e all’esercizio delle facoltà, dovrebbe essere usato nelle file di Cristo, e la benedizione di Dio si riposerà su di loro nel fare ciò… Lo studio diligente è essenziale, ma anche il lavoro duro e faticoso. Il gioco non è essenziale. È cresciuta tra gli studenti l’influenza nella loro devozione al divertimento, fino a diventare un affascinante potere ammaliante che contrasta l’influenza della verità sulla mente umana e sul carattere… Quale dispendio di energia si ha nei giochi di calcio e delle altre vostre invenzioni secondo le vie dei Gentili – esercizi che non portanno benefici a nessuno… non riesco a trovare un esempio nella vita di Cristo in cui dedicò tempo al gioco e al divertimento” (T. E. pp. 190-192). È facile determinare il sistema di educazione in funzione in qualsiasi scuola di formazione. Gli studenti che amano i giochi e gli sport più del lavoro utile hanno sicuramente scelto un sistema educativo che darà loro poco aiuto per prepararsi ad andare nei luoghi più difficili del mondo, o per prepararsi per l’ultima pioggia.
Abbiamo già notato che l’opposizione al lavoro utile a Oberlin portò questo cambiamento: “Presto la palestra moderna e l’atletica leggera cominciarono a provvedere a sufficienza per il benessere del mondo studentesco”. A poco a poco, “Oberlin introdusse il baseball moderno, il calcio e l’atletica in generale” (Oberlin,pp. 231, 407), ma “la palestra si fece lentamente strada a Oberlin, perché sembrava incompatibile con l’idea del lavoro manuale” (Fairchild, p. 262). Tutto ciò è in armonia con la dichiarazione relativa alle palestre: “Sono state introdotte per supplire al bisogno di allenamento fisico utile e sono diventate popolari tra le istituzioni educative” (C. E., p. 211).
Prima della fine, tutte le scuole di formazione che staccheranno “il giogo mondano dal collo dei loro studenti” e porteranno i loro studenti “nella linea della vera educazione” (Madison School, p. 30), così da poter “portare il messaggio della verità presente in tutta la sua pienezza agli altri paesi” (Madison School, p. 30), vedranno che tutti questi sostituti, come il calcio, il baseball, ecc., verranno sostituiti da arti e mestieri genuini e utili.
AUTONOMIA E DEMOCRAZIA CRISTIANA DELLO STUDENTE
L’INDIVIDUALITA’, L’ORIGINALITA’ E L’INDIPENDENZA di pensiero e azione degli studenti vengono infine distrutti dal sistema papale di educazione e altri sistemi derivati da esso. Questo sistema è destinato dai suoi promotori a distruggere questi elementi vitali del carattere, per rendere l’individuo un servitore obbediente, volenteroso e cieco agli ordini degli uomini. Il papato non può prosperare a meno che non distrugga queste facoltà divine dell’uomo. Individualità, originalità e indipendenza di pensiero e azione vengono sviluppate dall’educazione cristiana. Questo sistema intende sviluppare menti capaci di essere guidate dallo Spirito Santo, anche se la via indicata può essere a volte diametralmente in opposizione alle regole degli uomini. Imparano a prendere ordini dal capitano dell’esercito del Signore la cui mano è tra le ruote degli affari degli uomini per impedire confusione, anarchia e disobbedienza in qualsiasi organizzazione basata su principi giusti.
Dio stava preparando una compagnia che potesse essere guidata completamente dal Suo Spirito nel dare il grido di mezzanotte. Solo quelli formati per prendere l’iniziativa, per essere autonomi, avrebbero osato, chiamati di Dio, staccarsi dagli errori e dalle usanze di Roma che si trovano nelle chiese protestanti.
“Il grido di mezzanotte fu annunciato da migliaia di credenti. Come un’onda della marea il movimento inondò il paese… Il fanatismo scomparve prima di questo annuncio come il primo gelo davanti al sol levante… Tutti erano di un solo cuore e di una sola mente… Causò un distacco dalle cose di questo mondo, fece cessare controversie e animosità, ispirò una confessione dei torti… Gli angeli furono mandati dal cielo per rialzare quelli che erano scoraggiati e per prepararli a ricevere il messaggio… Non furono i più talentuosi, ma i più umili e devoti i primi a sentire e obbedire alla chiamata. Gli agricoltori lasciarono i loro raccolti nei campi, i mercanti deposero i loro strumenti, e con lacrime e gioia uscirono a dare l’avvertimento. Quelli che in precedenza avevano guidato la causa furono tra gli ultimi a unirsi a questo movimento. Le chiese in generale chiusero le loro porte a questo messaggio, e molti di coloro che lo accettarono si separarono dalle loro congregazioni… Era accompagnato da un potere impellente che muoveva l’anima” (G. C. pp. 313-315).
Non serve profondità di pensiero per scoprire la causa del fallimento del sistema educativo delle denominazioni protestanti nel formare uomini e donne a partecipare al grido di mezzanotte. L’intero piano educativo di quell’epoca, a parte il movimento di riforma che fu stroncato in gran parte dalla pressione dei leader delle chiese popolari, era quello di formare uomini conservatori, timorosi di lasciare le strade battute dell’azione e, naturalmente, “le chiese in generale chiusero le loro porte a questo messaggio.” Insegnanti e predicatori protestanti, in armonia con il Papato, per anni avevano tenute legate le menti degli studenti e dei membri di chiesa a dei credo, sia nell’educazione che nella religione, fino a che i loro seguaci furono governati dalla tradizione, dal pregiudizio, dal bigottismo e dalla paura dei loro capi. Avevano perso l’amore e il potere dell’autonomia. Di conseguenza, Dio non potè guidarli con il suo Spirito; la loro organizzazione fu respinta; erano caduti moralmente; il secondo angelo li chiamò Babilonia. Invece, alcune scuole devote, riformatori e ministri dell’educazione avevano formato una piccola compagnia ad apprezzare il privilegio di essere governati dallo Spirito di Dio come è rivelato nella sua Parola. Avevano messo in pratica ciò che era stato loro insegnato dell’autonomia, ed erano disposti a seguire la guida dello Spirito. Questo mostra che la vera autonomia non significa fare come ci pare, ma significa che l’io sarà governato dalla Parola di Dio. Le persone di questo gruppo vennero scacciate dalle organizzazioni ecclesiali, lasciarono le loro colture, i loro strumenti e gli impieghi precedenti di tutti i tipi per partecipare a ciò che sembrava a coloro che non avevano imparato l’autogoverno essere un movimento fanatico, ma proprio da un simile gruppo sorse la meravigliosa Chiesa avventista del settimo giorno. E questa chiesa è chiamata a mettere davanti al mondo un sistema di scuole, istituzioni e organizzazioni di cristiani autonomi, come questo mondo non ne han mai visti prima.
Il carattere capace di proclamare il grido di mezzanotte doveva essere sviluppato nelle scuole cristiane di formazione manuale, o nella scuola dei ceti comuni. Il capo di questo movimento, William Miller, “il profeta contadino”, come Cristo e Giovanni Battista, fu educato in quest’ultima. Il suo biografo, uomo ben qualificato per giudicare il valore del sistema educativo popolare delle chiese, scrive: “Quale sarebbe stato l’effetto di quello che viene chiamato corso di educazione regolare? Lo avrebbe pervertito, come ha pervertito migliaia? O avrebbe fatto di lui uno strumento di maggior bene nella causa di Dio? Avrebbe svolto il suo compito specifico, quello di disciplinare, allargare e nutrire la mente, lasciando intatte nel processo le sue energie naturali, il suo senso di dipendenza e responsabilità verso Dio? O lo avrebbe messo tra i ranghi affollati di coloro che sono contenti di condividere l’onore di ripetere sciocchezze, vere o false, che passano per verità nella scuola o nella setta che li ha resi ciò che sono? Noi pensiamo che sarebbe stato difficile pervertirlo; ma dato che così tanti che erano considerati molto promettenti sono stati rovinati dall’operazione, sarebbe stato in grande pericolo. Esternamente sarebbe potuto diventare un soggetto migliore per l’artista, ma noi dubitiamo che sarebbe stato un soggetto migliore da usare come strumento della Provvidenza. Ci sono quelli che sopravvivono al corso regolare senza danni; ci sono quelli che ne traggono beneficio, fino ad essere elevati al livello della gente di capacità ordinaria, al quale non sarebbero mai potuti arrivate senza un aiuto speciale. E c’è una terza classe, che è una rappresentazione stereotipata di ciò che li rende il corso: se sollevano un compagno dal fango, non lo avvicinano mai al cielo più di quanto lo faccia la scuola in cui sono stati educati. Qualunque possa essere stato il risultato di qualsiasi corso di studi stabilito, nel caso di William Miller, un tale corso era fuori dalla sua portata: venne privato del beneficio, sfuggì dalla perversione” (Miller, pp. 15-16).
Questo è quel William Miller, “il profeta contadino”, che in seguito portò il messaggio del primo angelo a Oberlin. L’inutilità del dipendere da uomini che non sono stati formati all’autonomia è stata vista nell’esperienza del grido di mezzanotte. Ogni avventista del settimo giorno si sta avvicinando alla sua prova finale, proprio come le chiese protestanti si avvicinarono alla loro nel 1844. La nostra verrà con il forte grido, l’ultima pioggia. Coloro che non sono stati formati per essere autonomi, coloro che non sono in grado di dipendere dai propri sforzi per mantenersi, che non stanno facendo della Bibbia la base di studio, e della fisiologia la base di ogni sforzo educativo; tutti quelli che, in altre parole, “non capiscono la vera scienza dell’educazione” non avranno parte nel regno di Dio o nel forte grido.
IL CARATTERE NECESSARIO PER IL GRIDO FORTE È SIMILE A QUELLO DEL GRIDO DI MEZZANOTTE – “Il messaggio del terzo angelo sarà proclamato. Quando verrà il tempo perché sia dato con il più grande potere, il Signore lavorerà attraverso strumenti umili, guidando le menti di quelli che si consacrano al suo servizio. I lavoratori saranno qualificati dall’unzione del Suo Spirito piuttosto che dalla formazione delle istituzioni letterarie. Uomini di fede e di preghiera saranno spinti ad andare avanti con santo zelo per proclamare le parole che Dio dà loro” (G. C. p. 474).
Le scuole dei gesuiti insegnavano ai loro studenti un’obbedienza cieca. Lo studente non era tenuto ad andare da Dio per ricevere saggezza riguardo alla sua condotta. Il suo insegnante si assumeva quella responsabilità. La vera autonomia, che può essere definita come allineare la propria condotta per essere in armonia con i principi di Dio espressi nella sua Parola, fu totalmente trascurata. I terribili effetti del sistema papale di disciplina scolastica si sono visti durante il messaggio del primo angelo. Quegli studenti che seguivano ciecamente gli insegnanti piuttosto che i principi di Dio erano legati a usanze, tradizioni, organizzazioni e leader in un’epoca in cui lo Spirito di Dio li stava chiamando a seguire la verità. Come preparazione per il forte grido, ci viene detto, “Il piano delle scuole che stabiliremo in questi ultimi anni di lavoro deve essere di un ordine completamente diverso da quelli che abbiamo istituito” (Madison School, p. 28).
“l’obiettivo della disciplina è la formazione del bambino per essere autonomo… Non avendo mai imparato a governare se stesso, il giovane non riconosce alcuna restrizione tranne quelle imposte dai genitori o dagli insegnanti. Rimosse queste, non come usare la sua libertà, e spesso si dà all’indulgenza e questa sarà la sua rovina… Gli studenti non dovrebbero essere indotti a sentire che non possono uscire o entrare senza essere guardati… Fate sentire ai giovani che avete fiducia in loro, e ce ne saranno pochi che non cercheranno di dimostrarsi degni di questa fiducia… È meglio chiedere che ordinare. Così lo studente avrà un’opportunità di dimostrarsi fedele ai principi giusti. La sua obbedienza è il risultato della scelta piuttosto che della costrizione. Le regole che governano l’aula dovrebbero, per quanto possibile, rappresentare la voce della scuola… Così si sentirà responsabile a fare in modo che le regole che ha contribuito a formulare vengano rispettate. Le regole dovrebbero essere poche e ben ragionate; e una volta realizzate, dovrebbero essere applicate… Coloro che desiderano controllare gli altri devono prima controllare se stessi”. “La cooperazione dovrebbe essere lo spirito dell’aula scolastica, la legge della sua vita”. “Che il più anziano aiuti il più giovane, il più forte aiuti il più debole. Questo incoraggierà il rispetto di sé e il desiderio di essere utili” (ED. pp. 166-171).
Jefferson, il padre della democrazia, sapendo che l’autonomia non veniva insegnata nelle scuole dei suoi tempi, e che la democrazia non può esistere nello Stato a meno che i suoi principi vengano prima insegnati e praticati nella scuola, introdusse questo principio nell’università della Virginia. “È noto che presso l’Università della Virginia esiste un notevole sistema di autonomia studentesca, con il quale vengono mantenuti con successo una morale alta e un tono virile di autonomia”. L’autonomia è in contrasto con ciò che viene chiamato “spionaggio professionale”. L’autonomia stabilì uno spirito di cooperazione franco e gentile tra maestro e allievo. Represse tutte le pratiche disonorevoli di barare durante le recitazioni e gli esami, e promosse uno spirito di indipendenza e rispetto proprio” (Jefferson, p. 94).
Oberlin ritenne necessario, nella formazione del giusto tipo di missionari, sviluppare un sistema di auto-governo o autonomia. A Oberlin “il sentimento democratico, lo spirito di uguaglianza, l’assenza di classi e caste basate su mere distinzioni artificiali, è notevole… La Facoltà non ha mai cercato di dominare gli studenti ponendosi come superiore, né insistette su una dimostrazione particolare di onori, riverenza o persino rispetto. Svolsero il ruolo di fratelli maggiori per i loro allievi. I titoli erano sconosciuti e gli studenti si rivolgevano ai loro insegnanti come “Fratello Finney” o “Fratello Mahan”. L’autonomia era l’ideale. I giovani riuniti dovevano imparare a usare la libertà rimanendo liberi. Un sentimento pubblico doveva essere la forza di controllo… Ogni l’individuo ha la piena libertà di trarre il meglio da sé stesso, e stare in piedi per ciò che vale il suo cuore e la sua testa. Negli ultimi anni vennero introdotti slogan di classe e colori di classe, e occasionalmente cappelli, bastoni e simili; a intervalli rari, un abito di classe, ma con il consenso del giudizio e del gusto contro ogni ampia deviazione dalle mode del vestire altrove in voga nella buona società” (Oberlin, p. 399).
A Oberlin “i regolamenti sono pochi. Non ci fu mai nessuna rigorosa sorveglianza personale. Lo studente era principalmente sotto la propria responsabilità, con la consapevolezza che il suo godimento continuo dei privilegi della scuola dipende dal suo comportamento soddisfacente… Nessun sistema di monitoraggio è mai stato adottato. Ogni giovane riferisce settimanalmente per iscritto al professore in carica, il suo successo o il fallimento nel portare a termine i compiti assegnati. Le giovani donne riferiscono alla loro insegnante principale” (Fairchild, pp. 263-265). Questo sembra molto simile a ciò che segue: “I giovani devono essere colpiti dall’idea che ci si fida di loro… Se gli alunni ricevono l’impressione che non possono uscire o entrare, sedersi al tavolo o stare ovunque, anche dentro le loro stanze, a meno che non siano sorvegliati, che un occhio critico è su di loro per criticare e riferire, ciò avrà l’influenza di demoralizzarli e non troveranno piacere nel tempo dedicato alla ricreazione. Il sapere di essere controllati continuamente è più di una tutela dei genitori, e molto peggio… Questa costante vigilanza non è naturale, e produce i mali che cerca di evitare” (C. E., p. 46).
HORACE MANN E L’AUTONOMIA – In quei giorni in cui le denominazioni protestanti stavano decidendo il loro destino eterno, quando stavano decidendo se avrebbero ascoltato il messaggio mondiale del giudizio ed essi stessi si stavano preparando per il grido di mezzanotte, uomini come Horace Mann scrissero: “Uno degli obiettivi più alti e preziosi a cui l’influenza di una scuola può condurre, consiste nel formare i nostri figli ad essere autonomi”. Il signor Mann ebbe l’esperienza seguente nel trattare con gli studenti. Fece capire ai giovani uomini “che ci si aspettava da loro che fossero polizia per sé stessi.” “Quando un tutore che aveva vissuto nel dormitorio maschile per mantenere l’ordine fu cambiato con una maestra, il signor Mann fece un appello alla classe dell’ultimo anno un giorno dopo il servizio in cappella, per sapere se non avessero sufficiente forza morale per prendersi cura dell’edificio senza tale supervisione. Si alzarono in piedi contemporaneamente, accettarono la fiducia con gioia e sicurezza di sé, mantennero bene la promessa e trasmisero questo spirito ai loro successori”. Il signor Mann, tuttavia, era sempre in allerta per aiutare questi studenti che si autogovernavano con una parola di cautela, o li avvertiva in anticipo di guai imminenti. “Era orgoglio e piacere del signor Mann camminare per il dormitorio maschile a qualunque ora del giorno e della notte, e portare visitatori con lui per convincerli che un vero spirito di onore e fedeltà può essere suscitato nei giovani” attraverso l’autonomia. In una occasione scrisse: “Il nostro dormitorio, quasi pieno di studenti maschi, non ha tutori o sorveglianti. Nelle ore di studio, è silenziosa come la sua casa. Non abbiamo turbolenza, gioco d’azzardo o giochi di carte, e siamo quasi riusciti a esorcizzare la profanità e il tabacco” (Mann, Vol. 1, 438, 515).
“Và, pigro, alla formica; considera il suo fare e diventa saggio! Essa non ha né un capo, né sorvegliante, né padrone; prepara il suo nutrimento nell’estate e immagazzina il suo cibo al tempo della mietitura” (Proverbi 6: 6-8).
FORMARE I MISSIONARI AFFINCHE’ SI MANTENGANO DA SOLI – UN MOVIMENTO MISSIONARIO DI LAICI
Era il piano divino che il grido di mezzanotte e il messaggio del terzo angelo fossero portati a ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Dio voleva un esercito addestrato per portare avanti questa religione pratica, in un mondo che era stato educato in modo da essere allontanato dall’ordine evangelico dai sistemi pagani e papali di educazione.
Abbiamo visto che l’educazione cristiana, come sviluppata dai riformatori dell’educazione di ogni denominazione protestante, rese possibile un potente movimento di laici. Possiamo capire come questi missionari che si mantenevano da soli poterono portare rapidamente il messaggio al mondo. Satana studiò il modo per contrastare questo movimento di laici indipendenti. Realizzò i risultati desiderati esaltando la letteratura mondana al di sopra della Bibbia; consumando praticamente tutto il tempo dello studente in uno sforzo mentale e portandolo a svalutare l’educazione pratica e manuale; portando a una graduale sostituzione del lavoro manuale con atletica, sport e giochi. Satana si impegna a ingannare proprio gli eletti, la chiesa del rimanente.
Le denominazioni protestanti non potevano “portare il messaggio della verità presente in tutta la sua pienezza ad altri paesi,” perché prima non “ruppero ogni giogo” dell’educazione mondana; non “entrarono nella linea della vera educazione”; non educarono a preparare un popolo a comprendere il messaggio, per poi dare quel messaggio al mondo” (Madison School, p. 28).
STUDENTI E INSEGNANTI CHE SI MANTENGONO DA SOLI – I profeti si mantenevano coltivando il terreno o con qualche lavoro manuale… Molti degli insegnanti religiosi si mantenevano con il lavoro manuale” (PP., p. 501). “Le scuole devono essere stabilite lontano dalle città dove i giovani possono imparare a coltivare il suolo e così aiutare la scuola a mantenersi da sola e mantenersi essi stessi… Bisogna raccogliere fondi per istituire tali scuole” (T. Vol. 7, p. 232). “La presentazione nelle nostre scuole non dovrebbe essere come è stata nel passato, con l’introduzione di molte cose come essenziali che sono solo di minore importanza” (U. T., 9 gennaio 1909). “La tua scuola deve essere un esempio di come lo studio della Bibbia, l’educazione generale, l’educazione fisica, e il lavoro del sanatorio possono essere combinati in molte scuole più piccole che saranno stabilite con semplicità in molti luoghi” (U. T., 6 gennaio 1908). “Abbiamo bisogno di scuole che si mantengano da sole, e questo può accadere se insegnanti e studenti saranno utili, laboriosi ed economici… Devono essere fatti sacrifici su ogni fronte” (U. T., 24 gennaio 1907).
LAVORO PER I LAICI CHE SI MANTENGONO SA SOLI – “Sta arrivando il momento in cui il popolo di Dio, a causa della persecuzione, sarà disperso in molti paesi, e quelli che hanno ricevuto un’educazione completa avranno un grande vantaggio ovunque si trovino” (Appeal for the Madison School). L’ apostolo Paolo “ha illustrato in modo pratico cosa possono fare i laici consacrati in molti luoghi… C’è un grande campo aperto davanti all’operaio evangelico che si mantiene da solo… Dal cielo riceve il suo incarico e in cielo cerca la sua ricompensa quando il lavoro affidatogli è portato a termine” (Acts, pp. 223-224).
Molti riformatori dell’educazione prima del 1844 furono impressionati dallo Spirito di Dio per dare un’educazione pratica in modo che i loro studenti potessero essere liberi di portare la verità in qualsiasi campo Dio avrebbe potuto chiamarli. Questi riformatori videro che il sistema educativo in voga nelle chiese protestanti era totalmente inadeguato a preparare un missionario che osasse portare una verità impopolare contraria alla volontà dei leader di quelle denominazioni. “Il
professor Finney dell’ università di Oberlin disse: ‘Abbiamo potuto vedere che, in generale, le chiese protestanti del nostro paese erano apatiche o ostili a quasi tutte le riforme morali dell’epoca… Le chiese in genere stanno tristemente degenerando. Si sono allontanate molto dal Signore, ed Egli si è ritirato da loro’”. “Le chiese in genere non accettavano l’ avvertimento. Anche i loro ministri… non avevano saputo imparare la verità sia dalla testimonianza dei profeti che dai segni dei tempi… Il fatto che il messaggio fosse in gran parte predicato dai laici fu preso come argomento contro di esso… Moltitudini che confidavano implicitamente nei loro pastori, rifiutarono di ascoltare l’avvertimento” (G. C. p. 296-298).
Centinaia di missionari che si mantenevano da soli furono inviati dallo stesso Presidente Finney di Oberlin che “stabilì il detto un pò estremo e sorprendente che diceva che se qualcuno non era disposto ad andare nelle Montagne Rocciose con solo una spiga di grano in tasca, non era idoneo a diventare un missionario” (Oberlin, p. 328). Questo era lo spirito di fede e audacia che si risvegliava nel cuore degli studenti a cui veniva insegnato a guadagnarsi la vita con il lavoro della terra.
La società educativa americana era il dipartimento educativo della denominazione congregazionale, e il suo lavoro era di sovrintendere tutte le istituzioni educative di quella denominazione. Oberlin fu fondata da uomini devoti della chiesa congregazionale che desideravano fare della propria scuola un mezzo per formare missionari congregazionali. “Alcuni dei candidati al ministero fecero richiesta all’organizzazione di un aiuto finanziario… cosa che gli amministratori non appoggiarono, ma in seguito, sebbene a malincuore e in modo brutto, lo concessero… Oberlin entrò in una lotta prolungata con la Società Educativa Americana, la cui causa risiedeva in alcune idee accarezzate dai fondatori, in particolare, quella che l’autosufficienza si sarebbe potuta realizzare facilmente attraverso le virtù sovrane del lavoro manuale”.
Lo sforzo di oberlin per formare missionari che si mantenevano da soli, fu attaccato dall’università di Hudson, una scuola congregazionale che tentò di compromettere l’influenza di Oberlin nella denominazione. “Qui c’era un’opportunità troppo bella per Hudson da perdere.” Nel gennaio del 1837 arrivò questa critica ingiusta da parte di Hudson: “Quando Oberlin iniziò, fu detto che gli studenti si sarebbero mantenuti da soli, senza bisogno di aiuto. Operò contro la Società Educativa e molti si rifiutarono di contribuire, quindi quando Oberlin si convinse che il suo piano era visionario e cercò aiuto per gli studenti, il Consiglio chiese loro di dire francamente che Oberlin non si manteneva da sola, al fine di distogliere il pubblico da quell’ idea.
Questo non è stato fatto… Ci dispiace che non dicano chiaramente “Non siamo autosufficienti”. Quindi ora sembra che gli studenti di Oberlin non possano guadagnare più degli altri e che abbiano bisogno dello stesso aiuto. Quindi il lavoro manuale di Oberlin non è migliore di quello che si trova altrove” (Oberlin, pp. 249-250).
Oberlin non fu sempre una delle istituzioni sorelle preferite, e “fu fatta apparire come un agitatore in Israele, un ismaelita. Le università di Lane e Hudson presentarono una lamentela. Ecco un trasgressore sfacciato, un bracconiere delle loro conserve” (Oberlin, p. 150). Ciò venne detto a causa “dell’esodo all’ingrosso di studenti che si erano precipitati alla scuola del signor Shipherd”. Le facoltà di Lane e Hudson sentivano che “in tutte le cose, mentre Oberlin era radicale, loro erano conservatrici. Sì, e Oberlin era invasa dagli studenti”. E tutto questo nonostante il fatto che “Oberlin lottò con tutte le sue forze per ridare alle chiese la politica puramente democratica della Nuova Inghilterra. Pertanto, a causa di tanto bene, Oberlin fu aborrita e scacciata come vile”. “Si dice che Oberlin è una scuola di lavoro manuale, ma anche Hudson. Si dice che gli studenti provengano dall’est, ma perché dovrebbero allontanarsi dalle eccellenti, longeve, istituzioni riccamente dotate e ben gestite negli stati più vecchi per ottenere un’istruzione in un istituto misero e mal arredato nelle terre selvagge dell’Ohio? Perché gli studenti dovrebbero venire importunati per lasciare le istituzioni dove si trovano per andare a Oberlin, come capisco essere stato ampiamente il caso in questa regione?” Questo dicevano i critici di Oberlin.
Gli amministratori di oberlin sentirono profondamente questi attacchi dei loro stessi fratelli che occupavano posizioni di leadership. Le accuse non erano vere. Oberlin stava inviando centinaia di missionari che si mantenevano da soli agli indiani, ai montanari del sud, ai liberti e agli altri campi che ne avevano bisogno. Questo spinse il presidente Mahan a rispondere: “Non ci sentiamo chiamati a dire o fare niente. Non ci interessa molto se la Società aiuta i nostri studenti o no. Se vogliamo aiuto lo possiamo trovare”. “Essendo così stigmatizzata ed esclusa, cosa potevano fare Oberlin e i suoi sostenitori se non organizzare una propria società educativa?… Oberlin fu accusata in lungo e in largo per il peccato di scisma, di essere il nemico dell’unione della chiesa, di spingere con forza e potere per rovesciare lo status quo ecclesiastico… il destino del momento di Oberlin era di essere scartata come vile, e se non fosse stato per l’esistenza dell’associazione e di altri organi subordinati affiliati ad essa, agli studenti di Oberlin non sarebbero stati garantiti la licenza o l’ordinazione”.
Nel 1839, la chiesa congregazionale pose questa domanda riguardante Oberlin nel giornale ecclesiastico: “I giovani che andranno lì dovranno aspettarsi un’istruzione approfondita, classica e teologica? Saranno ricevuti dalle chiese come pastori o missionari? Esiste l’obbligo di aiutare Oberlin nella sua forma attuale?”.
Nel 1840, due studenti di Oberlin “chiesero di ottenere la licenza, e il loro caso fu rimesso a un comitato, che senza il minimo interrogatorio, chiese semplicemente se credevano nelle dottrine insegnate a Oberlin e il loro modo di fare le cose. Rifiutando di rispondere a tale domanda, alla fine fu riformulata così: “Credi che nel complesso Oberlin sia una buona istituzione, o che sia una maledizione per il mondo?”. Quindi confessarono di pensare che fosse buona, e credevano che anche il comitato l’avrebbe pensato se avesse passato una settimana lì. “La licenza fu rifiutata a questi studenti di Oberlin” (Oberlin, pp. 251-255).
La conferenza congregazionale poi prese questo provvedimento nei confronti di Oberlin: “Riteniamo inopportuno per le nostre chiese assumere ministri che si sanno condividere le idee di Oberlin”. Nel 1841, venne posta questa domanda dalla Conferenza dell’Ohio: “Il battesimo sarà valido se amministrato da un uomo di Oberlin?” La domanda fu sottoposta a un comitato che rispose: “Le idee di Oberlin sono estremamente pericolose e corruttive, e questi predicatori non dovrebbero essere accolti dalle chiese come ministri ortodossi, né i loro membri dovrebbero essere ammessi alla Santa Cena”. “Nel 1944, la Conferenza generale di New York condannò l’eresia e censurò la Conferenza Genessee per aver chiuso un occhio… Il Consiglio Americano dimise due nobili missionari, Bradley e Casswell in Siam per la stessa ragione… Il convegno di Cleveland si tenne quell’anno, ma la conferenza alla quale era collegata la chiesa di Oberlin non fu invitata a partecipare alle sue deliberazioni. Il signor Finney e il presidente Mahan erano presenti, ma una mozione per invitarli a sedersi come membri corrispondenti fu rifiutata da una considerevole maggioranza, come testimonia un delegato. Ma gran parte del tempo fu speso nel denunciare Oberlin, e l’obiettivo principale del convegno sembrava essere quello di distruggere la sua influenza ed escluderla dal recinto dell’ortodossia”.
FORMAZIONE DELL’ ASSOCIAZIONE MISSIONARIA AMERICANA – “Quando gli uomini di Oberlin andarono come missionari nel nord-ovest, divenne necessario creare la Società Missionaria Evangelica dell’Ovest per inviarli e supportarli, e quando intrapresero il lavoro a favore dei neri in Ohio, in Canada, nelle Indie occidentali o in Africa, furono necessarie altre organizzazioni che, nel 1846, furono riunite nell’ Associazione Missionaria Americana, che per anni, con le sue operazioni, coprì il paese e i campi all’estero… I cattivi sentimenti che prevalevano ed erano ampiamente diffusi trovarono espressione frequente in un linguaggio come questo: un delegato del Convegno di Cleveland disse: “L’influenza di Oberlin è peggiore di quella del cattolicesimo romano”. Il presidente dell’università del Michigan dichiarò pubblicamente che ‘La teologia di Oberlin era quasi diabolica’. Ancora un altro fratello disse: “Fratelli, odio Oberlin quasi quanto odio la schiavitù, e sapete che odio la schiavitù quanto odio il diavolo”.
Quando gli studenti di Oberlin sollecitarono la società educativa americana per essere inviati come missionari agli Indiani, la società rispose: “Non possiamo. Siete uomini buoni e vi auguriamo ogni bene, ma non lo faremo”. Un’altra volta “il Consiglio istruì uno dei suoi missionari a stare attento a come si associava agli uomini di Oberlin in termini di troppa intimità, affinché non venisse avvelenato dalla loro influenza”. Uno studente di Oberlin aveva richiesto una posizione come ministro nella chiesa congregazionale. La commissione esaminatrice chiese: “Se assunto, consentirai al presidente Mahan o al professor Finney di Oberlin di predicare sul tuo pulpito? E dato che rispose che lo avrebbe consentito, venne spesa una mezza giornata nel considerare se avrebbero dovuto procedere con l’esame. Quando qualcuno parlò dei fratelli di Oberlin, un altro disse: “Non sono fratelli, sono alieni” e quasi tutta la commissione fu d’accordo con questa dichiarazione” (Oberlin, pp. 249-265).
Oberlin stava venendo battezzata con il fuoco. Queste esperienze vennero prese, nella maggior parte dei casi, con uno spirito gentile. Fecero i propri affari e inviarono un flusso costante di missionari vivi, entusiasti, di successo, che salvavano anime. Stavano cominciando ad apprezzare la verità di questa meravigliosa affermazione sull’educazione cristiana: “Quando raggiungiamo lo standard che il Signore vorrebbe farci raggiungere, i mondani considereranno gli Avventisti del settimo giorno come strani, singolari, estremisti” (E. G. White, R. & H., 9 gennaio 1894). “Voglio che facciate attenzione a questo: a non essere facilmente disturbati da cosa potrebbero dire gli altri. Sapete di essere nel giusto e quindi andate avanti… Non siate turbati dalle opinioni di coloro che parlano tanto per parlare” (U. T., 18 luglio 1892). Ricordate che la signora E.G.White si riferisce alla storia di Oberlin quando l’istituzione stava passando attraverso queste esperienze dicendo: “Le chiese in generale stanno tristemente degenerando. Si sono allontanate molto dal Signore, ed Egli si è ritirato da loro” (G. C., p. 296).
Se Oberlin si fosse piegata alle richieste della chiesa, se non si fosse sforzata di obbedire a Dio anche nelle difficoltà, non avrebbe mai realizzato quello che realizzò. Perché fu grazie a queste esperienze che riuscì a mettere più missionari tra i liberti di tutti le altre università americane combinate. Lo spirito del Signore aiutò gli insegnanti di Oberlin a riconoscere nelle condizioni di quel tempo, il principio contenuto nella seguente dichiarazione: “Non è la volontà del Signore che il lavoro al sud sia limitato alle linee regolari stabilite. Si è scoperto che è impossibile limitare il lavoro a queste linee e avere successo. Lavoratori ogni giorno ripieni di zelo e saggezza dall’alto, devono lavorare mentre sono guidati dal Signore, senza aspettare di ricevere il loro incarico dagli uomini” (Ellen G. White, Selections from the Testimonies, p. 62).
UNO STUDENTE DI LAVORO MANUALE DI OBERLIN DIVENTA PRESIDENTE – L’esperienza del professor James H. Fairchild, che rimase in contatto con Oberlin per oltre sessant’anni, prima come studente e poi come insegnante, è la testimonianza del fatto che Oberlin permetteva agli studenti di mantenersi da soli. Il professor Fairchild scrive: “Una ragione molto ovvia per cui scelsi questa istituzione furono le mie limitate risorse finanziarie.” Parlando di sé stesso a diciassette anni, dice: “I miei genitori potevano fare a meno di me nella tenuta, ma non potevano darmi il denaro nemmeno per le tasse scolastiche. Oberlin era una scuola di lavoro manuale, e mio fratello ed io, frequentando insieme il primo corso, eravamo studenti di lavoro manuale. Al nostro arrivo venimmo messi a tagliare legna nel mulino, quattro ore al giorno, per cinque centesimi all’ora. Ciò coprì le nostre spese per il primo anno. L’anno seguente e i successivi lavorammo come falegnami e stipettai negli edifici dell’università e nelle case della colonia. Con tale lavoro, rinforzato dal salario dell’insegnamento durante le vacanze, guadagnammo tutto il necessario per l’intero corso, senza alcun senso di privazione o fatica, o qualsiasi ostacolo ai nostri studi o alla nostra preparazione generale per il lavoro della vita” (Oberlin, p. 290). Questo giovane uomo era uno studente di teologia e con altri della sua classe andò nelle chiese come ministro che si manteneva da solo. Questa fu la preparazione che ricevette e che lo rese adattato ad occupare un posto come istruttore a Oberlin prima, e successivamente come presidente dell’istituzione in cui trascorse la vita.
SALARIO – Il carattere degli insegnanti che ispirano gli studenti a intraprendere un lavoro per mantenersi è così descritto nella persona di un professore di Oberlin: “La sua pietà è più simile del solito a quella del Maestro divino; lavora con la sua forza per fare del bene a scuola e al di fuori; la sua educazione, sebbene non universitaria, è sufficientemente estesa; è un uomo di lavoro manuale; non insegna per soldi ma per fare del bene; è profondamente interessato all’Ovest”. Per quanto riguarda il salario di quest’uomo, un membro del Consiglio scrisse: “Consiglio di offrirgli 400 dollari con l’uso di una casa per abitare e alcuni acri di terra, fieno per il suo cavallo, due mucche e un po’ di bosco”. Dei fondatori di Oberlin si dice: “Queste anime altruiste e abnegate lavorarono nell’istituzione senza stipendio per cinque anni” (Oberlin, p. 209). Oberlin fu in grado di mantenersi da sola, in parte perché ridusse lo staff della sua facoltà utilizzando studenti come insegnanti, e in parte perché i membri della sua facoltà erano disposti a sacrificare il salario.
Gli studenti che cercavano un’istruzione in tale istituzione erano fortemente peculiari come gli insegnanti. Si dice degli studenti di Oberlin: “Con i loro muscoli, si facevano strada nel ministero. La maggior parte erano di età relativamente matura, mentre alcuni avevano passato i trenta… Era una classe nobile di giovani uomini, straordinariamente forti, un po’ incivili, del tutto radicali e molto ferventi” (Oberlin, p. 132).
MISSIONARI CHE SI MANTENGONO DA SOLI – Queste scuole che stavano lottando con i problemi della vera educazione, stavano tutte formando missionari ed evangelisti. Tenevano un obiettivo definito davanti ai loro studenti, una vita di lavoro che richiedeva sacrificio di sè e devozione. Questo di per sé dava zelo e vita al lavoro di insegnanti e studenti. Il mondo si stava avvicinando a uno degli anni più importanti della sua storia. Il messaggio del giudizio doveva essere annunciato. L’intensità del messaggio stava raggiungendo uomini in ogni stagione di vita. Gli studenti di queste scuole erano attenti alle grandi questioni sociali del tempo e invece di passare il loro tempo e la loro energia nello studio dei classici morti e altre materie non pratiche che avevano poco o nessun valore nella formazione degli operai cristiani, affrontavano i problemi reali che richiedevano azione e pensiero. Ad esempio, gli studenti di Oberlin si dedicaronno al lavoro missionario tra gli Indiani. Istruivano le persone di colore; mandavano operai nei distretti montuosi del sud e persino nelle isole.” In ogni vacanza lunga, molti degli studenti di Oberlin, si dirigevano verso l’Ohio meridionale, ovunque si trovassero i neri poveri e riversavano su di loro simpatia e compassione, ricevendo solo l’indispensabile per vivere”.
“Nel 1836, Hiram Wilson, uno studente di Lane, andò nell’alto Canada per lavorare tra i ventimila liberti che erano fuggiti dalla schiavitù in quel luogo di rifugio. Si trovavano nella povertà e ignoranza più profonde. Dedicò tutta la sua vita a istruirli e cristianizzarli. Dopo due anni, quattordici insegnanti di Oberlin lo stavano assistendo. Nel 1840, non meno di trentanove persone insegnavano nelle scuole per neri in Ohio, la metà di loro erano giovani donne, ricevevano solo il vitto, e ce n’erano molti altri in Canada”. Furono tali esperienze che prepararono questi giovani a svolgere un lavoro così efficiente per i liberti.
GRAN PARTE DI QUESTO LAVORO ERA SVOLTO DA PERSONE CHE SI MANTENEVANO DA SOLE – “Il grande corpo di giovani che uscì da Oberlin per predicare nei primi giorni, andò come missionario negli Stati Uniti – con questa eccezione, che non ricorrevano a nessuna società che aiutasse le chiese a pagare i loro stipendi. Non fu difficile trovare chiese bisognose che li accogliessero… Tali erano l’ignoranza prevalente e l’errore nei confronti di Oberlin, che il massimo che potevano cercare senza molestie, era il privilegio di lavorare in alcuni campi poveri. Ogni uomo era obbligato a trovare un posto per sé stesso e assicurarsi lentamente il riconoscimento. A queste condizioni, gli uomini di Oberlin trovarono lavoro e aspettarono un giorno più luminoso”.
MISSIONARI A CUBA – Nel 1836 uno studente in cerca di un clima caldo per motivi di salute, andò a Cuba. “Essendo un abile meccanico trovò facilmente il modo di mantenersi, e mentre era lì concepì l’idea di una missione per i neri della Giamaica da portare avanti in modo indipendente da qualsiasi assistenza esterna.” Una delle missioni istituite a Cuba si chiamava Oberlin. “Per quindici anni la chiamata di missionari continuò e ricevette risposta, fino a che in tutto, andarono trentasei persone. Per diversi anni, questi uomini e donne resistenti, a parte la miseria che gli ex schiavi potevano dare loro, dipendevano quasi interamente dal lavoro delle proprie mani. Inoltre, costruirono le proprie abitazioni, le cappelle e le scuole”.
Oberlin stava formando uomini per proclamare un messaggio impopolare, e queste esperienze furono parte della loro formazione. “Un anno o due di lavoro efficiente e abnegato con qualche chiesa povera senza aiuti, era la prova usuale per una posizione ministeriale riconosciuta. Gli studenti di teologia che andavano a predicare, non trovavano alcuna società missionaria per guidarli alle porte aperte e garantire loro un compenso per il servizio. Andarono dove la predicazione sembrava essere necessaria, e spesso tornavano a mani vuote come erano andati, ad eccezione dell’amicizia e gratitudine di coloro a cui avevano portato l’opera del vangelo”. Uno oggi potrebbe chiedersi come riuscivano a vivere, ma lo scrittore continua dicendo: “Erano studenti di lavoro manuale e potevano tornare a Oberlin un altro anno. La situazione aveva i suoi vantaggi. L’uomo di Oberlin si assicurò una sua posizione teologica – un diritto di nascita della libertà. Questa libertà potrebbe essere arrivata a caro prezzo, ma ne è valsa la pena” (Oberlin, pp. 322-325).
Questa è un’illustrazione del grande principio che ci è stato dato: “La cultura su tutti i punti della vita pratica renderà utile la nostra gioventù dopo che lascerà la scuola per andare all’estero. Quindi non dipenderanno dalle persone da cui vanno per quanto riguarda il cucinare, cucire, o costruire la loro abitazione. Saranno molto più influenti se dimostrano di poter educare gli ignoranti a lavorare con i metodi migliori e ad avere i migliori risultati… Per sostenere questi missionari saranno necessari fondi molto più limitati… e ovunque vadano, tutto ciò che hanno guadagnato in questo settore garantirà loro una posizione vantaggiosa” (TT Vol. 2, p. 292).
OBERLIN AIUTA GLI STUDENTI A TROVARE IL LAVORO DELLA LORO VITA – Oberlin “non supportò mai esclusivamente una cultura puramente scolastica nella sua natura come l’ apprendimento dai libri, come fecero invece le università più vecchie. Pose più enfasi sul lato pratico. La conoscenza era buona se veniva usata… Oberlin è sempre stata colpita dal fatto che ciò di cui il mondo ha più bisogno è carattere, uomini e donne di valore e forza autentici i cui scopi sono altruisti e nobili, che considerano il servizio un piacere”. Gli insegnanti “traboccavano di stimoli per il pensiero e l’entusiasmo… Il superficiale, l’insipido, era considerato con disprezzo… Le domande più importanti venivano quotidianamente rese oggetto di discussione” (Oberlin, p. 400). Oberlin “era composta interamente da persone scelte, che venivano con una missione, un peso, uno scopo definito… Uno dei primi laureati soleva raccontare come, quando disse addio alla classe quando ebbe finito il suo corso in un’accademia dell’est, il direttore era dispiaciuto per il fatto che essi erano nati così tardi nella storia e che tutti i compiti importanti erano già stati eseguiti, quindi ora non rimaneva niente per loro a parte l’ignobile lavoro di aiutar le ruote del progresso a proseguire nei vecchi solchi! Ma entrando nella piccola foresta chiara (Oberlin) scoprì presto che lì c’era la convinzione universale che una moltitudine di domande importanti richiedessero ancora una soluzione; che la redenzione del mondo era appena iniziata”.
GLI INSEGNANTI SONO PIÙ IMPORTANTI DELLE ATTREZZATURE COSTOSE PER ISPIRARE GLI STUDENTI – “Tra i leader di Oberlin c’erano uomini di notevole potere che esprimevano le loro convinzioni in modo così magistrale da imprimerle profondamente in lungo e in largo. Inoltre, questi uomini erano molto pratici. Pensiero, indagine e opinione trovavano il loro obiettivo appropriato solo nella risoluzione e nell’azione. La loro definizione di cristianesimo era abbastanza ampia da includere ogni questione connessa con il benessere umano. Ogni anno suscitavano e ispiravano centinaia di menti e cuori sensibili” (Oberlin, p. 298). Non dite: “Non possiamo permetterci di lavorare in un campo poco abitato, e mantenerci principalmente da soli …Dio desidera che ogni uomo prenda il suo posto e il suo lotto e non pensi che il lavoro sia troppo duro” (Ellen G. White, Words of Encouragement to Self-supporting workers, pp. 10, 14).
L’INFLUENZA DI OBERLIN VIENE SENTITA – Lo storico riporta l’effetto di tale formazione con le seguenti parole: “Sarebbe difficile sopravvalutare la parte di quest’opera svolta dai missionari di Oberlin. Ricordiamo che n’erano centinaia all’inizio, e presto superarono le migliaia… Si sparsero verso ovest, verso est e persino verso sud, spingendo sempre, dibattendo, indagando, agitando. Usciva dalle loro labbra naturalmente come il loro respiro, e non potevano trattenersi… Oberlin è peculiare tra tutte le istituzioni d’insegnamento del paese nell’essere costituita in larga parte da studenti temporanei inculcati con il suo spirito, ma non avendo il suo diploma; sono ossa e tendini del paese ovunque si trovino; attivi e influenti nelle loro sfere modeste e sempre pronti a supportare gli sforzi e a sostenere il lavoro dei loro più autorevoli rappresentanti ogni volta che appaiono… Difficilmente si potrà trovare una municipalità a ovest delle Alleghenies e a nord della linea centrale diOhio, in cui l’influenza delle idee e degli uomini di Oberlin non possa essere specificamente identificata e rintracciata. Era la propaganda di una scuola di pensiero e di azione che aveva caratteristiche distintive” (Oberlin, pp. 314-315).
Forse non esiste un’altra esperienza che illustri in modo migliore il grande potere delle persone di Oberlin e la loro audacia nel prendere l’iniziativa contro l’opinione popolare, del loro atteggiamento verso la questione della schiavitù e dei liberti. Quando vediamo il lavoro svolto su questa linea, possiamo apprezzare meglio il valore del sistema educativo di Oberlin lungo la linea dello studio della Bibbia, l’aver scartato la letteratura dannosa, la sua indifferenza verso le onorificenze scolastiche, la sua formazione manuale, il suo autogoverno e la sua autosufficienza. Senza tale formazione, sarebbe stato difficile per gli studenti di Oberlin proseguire sulla linea che presero per la questione della schiavitù. Ciò li portò in conflitto con le leggi del paese, ma gli studenti obbedirono alle leggi di Dio piuttosto che alle leggi degli uomini. La seguente dichiarazione fu fatta da un giudice civile a un uomo di Oberlin che era sotto processo per aver aiutato uno schiavo a fuggire: “Un uomo con la tua intelligenza deve sapere che se lo standard del diritto viene posto sopra e contro le leggi del paese, quelli che lo difendono non sono nient’altro che buoni cittadini e buoni cristiani … La sua condotta è tanto criminale come il suo esempio è pericoloso” (Fairchild, p. 125).
IL DESIDERIO DI RIFORMA AUMENTO’ GRAZIE ALLA CORRELAZIONE – Il segreto del successo degli insegnanti di Oberlin nello stimolare gli studenti a prendere posizione su questa questione dibattuta, e diventare leader di un movimento pratico dell’educazione per risvegliare le menti delle persone alla terribile malvagità della schiavitù, stava nel fatto che Oberlin non conduceva il suo lavoro di classe e le sue lezioni nel modo stereotipato delle scuole che li circondavano. Al contrario, Oberlin in ogni occasione correlava questo argomento con il lavoro quotidiano in classe. All’epoca, uno dei nemici di Oberlin capì questo segreto e scrisse: “Con l’aritmetica viene insegnato il calcolo del numero di schiavi e del loro valore a testa; con la geografia le linee territoriali e quelle località del territorio con schiavi che si supponevano essere favorevoli all’emancipazione; con la storia, le cronache dell’istituzione peculiare; con l’etica e la filosofia, la legge superiore e la resistenza alle leggi federali. Ne consegue che i laureati di Oberlin hanno un master in abolizionismo e con l’acquisizione delle loro lauree sono pronti ad andare avanti di uno o due gradi se l’occasione lo richiede… Immaginano di fare un servizio di Dio. Ci potrebbe essere qualche scusa per loro (gli studenti) ma non ce ne sono per i loro istruttori. Dubitiamo che ce ne siano per entrambi. Finché Oberlin fiorirà ed educherà 1250 studenti all’anno, abolizionisti di sesso maschile e femminile continueranno a moltiplicarsi” (Oberlin, p. 265).
È sempre stato il piano di Dio come illustrato dalle scuole dei profeti, che la scuola cristiana sia un vivaio in cui nascano e vengano cresciuti i riformatori che usciranno dalla scuola ardenti di zelo pratico ed entusiasmo per prendere il posto di leader in queste riforme. La sua intenzione è che gli insegnanti devono essere leader nella riforma, che possiedano ingegno e adattabilità sufficienti per stabilire una connessione vitale tra ogni lezione e le riforme. Fu questo metodo a fare di Wittenberg il centro della Riforma del XVI secolo.
LA PAURA DI ACCETTARE E EFFETTUARE RIFORME È UN MARCHIO DEL SISTEMA PAPALE DI EDUCAZIONE – È sempre stata la politica del Papato di sterilizzare il cervello degli insegnanti in modo che non possano essere impregnati con le idee della riforma. Il sistema papale di educazione li rende felici di ripetere le lezioni stabilite ai loro studenti, come loro stessi le hanno imparate a scuola, senza pensare minimamente a fare applicazioni pratiche. Gli studenti, a loro volta, escono per insegnare agli altri la stessa ripetizione meccanica che hanno imparato e così il ciclo continua all’infinito, imparando sempre, ma senza mai arrivare da nessuna parte.
Macaulay descrive così questo sistema: “L’anticola filosofia era un ruota di mulino, non un percorso. Era composta da domande rotanti di controversie che ricominciavano sempre. Era un espediente per fare molto sforzo e nessun progresso… La mente umana, di conseguenza, invece di andare avanti, segnava semplicemente il tempo. Ci voleva tanta fatica quanta ne bastava per farla andare avanti, e tuttavia rimaneva nello stesso posto. Non c’era accumulo di verità… C’era stata abbondanza di aratura, erpicatura, mietitura, trebbiatura. Ma i granai contenevano solo sporcizia e stoppie” (M. B., p. 380).
Ogni scuola che, come Oberlin, ha il potere di spingere i suoi studenti ad attuare una riforma per la quale Dio li sta chiamando, deve aspettarsi di incontrare la stessa amara opposizione da parte di chi si accontenta della semplice forma di educazione cristiana senza la potenza dello Spirito. Questi sono pozzi senz’acqua, nuvole senza pioggia, parole senza idee, lampade senza olio.
L’OPPOSIZIONE RISVEGLIA L’INDAGINE, CHE CONDUCE ALL’AMICIZIA – Nei giorni in cui Thomas Jefferson ricevette le critiche più forti a causa delle riforme dell’educazione che sosteneva, trovò amici per le sue riforme anche nelle scuole più conservatrici. Per esempio, il professor George Ticknor, un membro della facoltà di Harvard, studiò attentamente le opinioni di Jefferson sull’educazione. Sorprese i suoi amici viaggiando per seicento miglia in diligenza e il trasporto lento di quel periodo, e sopportò con pazienza il fastidio di strade dissestate e il disagio di locande mediocri. A cosa stava pensando in un viaggio così lungo verso sud? Stava andando a vedere la nuova università di Jefferson aperta da poco, e di essa scrisse “che aveva trovato il sistema più pratico di quanto avesse immaginato; aveva trovato un esperimento degno di essere provato” (Jefferson, p. 129).
LA FREQUENTAZIONE A OBERLIN: UN MISTERO – Abbiamo visto la gelosia e l’atteggiamento critico di molti leader verso Oberlin. Per Oberlin fu difficile sopportare l’irritazione che veniva causata costantemente, ma Dio guardò con piacere al modo in cui Oberlin affrontò questa persecuzione. “Per la maggior parte, non si curò molto di forgiare o imparare a usare armi di difesa. Era andata avanti pazientemente e persistentemente, occupandosi dei propri affari e facendo il proprio lavoro a modo suo, sicura che alla fine sarebbe stata vendicata pienamente. Per prima cosa, fin dall’inizio ebbe il conforto di sapere non le mancavano amici devoti e ammiratori, e poteva vedere che in molti punti aveva raggiunto un successo fenomenale. Con studenti di entrambi i sessi, era abbastanza piena. Questa crescita sorprendente e senza precedenti, nonostante l’estrema povertà, nonostante alcuni errori e abbagli, nonostante le schiere di nemici la cui forza unita sembrava schiacciante, costituiva un mistero che il più sapiente dei suoi calunniatori non erano in grado di risolvere. Uno di questi espresse il fatto sconcertante al signor Finney dicendo qualcosa del genere: “Si è sempre saputo che nessuna istituzione può prosperare o raggiungere il successo senza avere la simpatia e la collaborazione sia delle chiese che dei ministri. Nel vostro caso la maggior parte di questi o sono rimasti in disparte, o sono stati attivamente ostili; eppure voi avete molti più studenti, insegnanti, edifici e donazioni dei vostri vicini più fortunati. Non riusciamo affatto a capirlo” (Oberlin, pp. 263). “Nessun istituto di educazione può opporsi agli errori e alla corruzione di questa età degenerata senza ricevere minacce e insulti. Ma il tempo metterà tale istituzione su una piattaforma elevata avente la certezza di Dio di aver agito bene” (E. G.White, G. C. Bulletin, 1901, p. 454).
SELEZIONE E FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI
Indubbiamente, sono avvenuti più fallimenti nella riforma educativa e nelle scuole, attraverso l’incapacità dei fondatori di scegliere insegnanti in sintonia con l’educazione cristiana, e che abbiano la capacità di insegnare i rami essenziali mentre vengono guidati dagli angeli che attendono di collaborare con l’insegnamento di ogni lezione, che attraverso qualsiasi altra debolezza. Nelle scuole cristiane sono stati assunti insegnanti “che potevano andare bene in un’istituzione di apprendimento mondana “, ma che non seguivano il modello divino rivelato ai fondatori. Per questo motivo, molte scuole, istituite dai riformatori, presto si conformarono alle scuole popolari.
“Dio mi ha rivelato che siamo in pericolo certo di portare nel nostro lavoro educativo le usanze e le mode che prevalgono nelle scuole del mondo” (Madison School, p. 28). “Non lasciamo che nessun amministratore, insegnante o aiutante torni al suo modo abituale di lasciare che la propria influenza negativa ostacoli il piano stesso che il Signore ha presentato come il miglior piano per l’educazione fisica, mentale e morale della nostra gioventù. Il Signore chiede di fare passi in avanti” (U. T., 27 dic. 1901). Oberlin fu messa terribilmente sotto pressione dai suoi stessi fratelli che ignoravano la natura e il valore della luce sull’educazione che Dio le aveva rivelato così generosamente. Ma nonostante le forti critiche e la pressione dall’esterno, Oberlin avrebbe potuto attuare il piano di Dio nella preparazione di un esercito di missionari per dare il grido di mezzanotte, se alcuni suoi insegnanti non avessero continuato ad aggrapparsi ai principi e ai metodi delle scuole mondane. Il germe che alla fine fece vacillare il suo corso fu piantato nei suoi organi vitali da membri della sua facoltà. Un esempio dei molti che potrebbero essere dato è sufficiente per chiarire la questione. “Il professor J. P. Cowles non guardò mai con favore a tali capricci dietetici; non si fece mai scrupolo nel ridicolizzarli e opporsi così ad essi, e come egli stesso afferma, forniva scatole di pepe e tenne i tavoli forniti di pepe per mesi, anche se alla fine il comitato prudente li tolse via. “L’influenza di questo insegnante ed altri che si opponevano alla posizione del presidente Finney sul pepe e altri condimenti, tè, caffè, carne, ecc. e che non riuscirono a realizzare questa riforma sanitaria come cuneo entrante, viene espressa così: “Sotto la pressione di questo panico, ritornarono di corsa, precipitosamente e confusamente, ai loro vasi di carne; e qui, sotto l’influenza esaltante di fresche infusioni di arbusto cinese, il chicco di moka, con il tumultuoso consumo di carne di maiale, e bevendo brodo di cose abominevoli, riuscirono ad arrestare un’opera necessaria di rinnovamento” (Oberlin,422-424).
L’OPPOSIZIONE DALL’ ESTERNO È PROVANTE; L’OPPOSIZIONE INTERNA E’ GRAVE – Le lamentele, le burle e la falsità di quelli fuori dalle mura di Oberlin, che non simpatizzavano con le sue riforme, erano ostacoli spiacevoli e seri, ma l’opposizione di alcuni insegnanti che minavano continuamente l’amore e il rispetto degli studenti per la riforma sanitaria fu fatale per il progresso di tutte le riforme. Nel cedere sulla riforma sanitaria, Oberlin iniziò ad abbandonare una alla volta le sue riforme fino a quando non fu in grado di affrontare la prova del 1844. Così Oberlin fallì nella grande missione a cui fu chiamata dal Primo Angelo, poiché alcuni dei suoi insegnanti non erano in sintonia con l’educazione cristiana. Su quelle riforme su cui la facoltà concordava, Oberlin ottenne un record mondiale.
La scuola di Jefferson alla fine perse le sue riforme perché fu abbastanza imprudente da selezionare un numero di membri per la facoltà dell’Università della Virginia dalle università d’Europa. Jefferson fu saggio per molte questioni, ma fu debole su questo punto, e viene detto che “Washington obiettò; dubitava della convenienza di importare un corpo di professori stranieri che fossero propensi a portare idee dalle scuole europee in contrasto con i principi di democrazia”, che Jefferson voleva rendere basilari nella sua scuola (Jefferson, p. 45).
Fu per questo stesso motivo che i devoti riformatori puritani mollarono la presa su quei principi che avrebbero preparato i loro discendenti per il grido di mezzanotte. Essi istituirono un certo numero di scuole, come Harvard e Yale, che per anni furono riconosciute come scuole bibliche, ma erano sotto l’influenza di insegnanti che, come abbiamo imparato, portarono i principi educativi papali da Oxford, Eton e altre scuole europee, e questo alla fine distrusse il desiderio di riforma. Se c’è una cosa più di ogni altra su cui gli avventisti sono stati avvertiti, è questo punto. I relitti dell’educazione cristiana sono disseminati lungo tutto il cammino, solo perché gli insegnanti si sono opposti alle riforme come fece quell’insegnante di Oberlin che insistette per mettere scatole di pepe sui tavoli e ridicolizzò la riforma sanitaria e i suoi sostenitori. È possibile che alcuni insegnanti avventisti del settimo giorno abbiano usato le loro scatole di pepe, riempite con le osservazioni più pungenti e caustiche contro le riforme educative?
“È molto difficile adottare i giusti principi dell’educazione dopo essere stati a lungo abituati ai metodi popolari. Il primo tentativo di cambiare le vecchie usanze portò prove severe a quelli che desideravano camminare nel modo indicato da Dio. Sono stati fatti errori che hanno dato come risultato una grande perdita. Ci sono stati ostacoli che hanno teso a trattenerci in linee mondane comuni e ci hanno impedito di afferrare i veri principi educativi… Alcuni insegnanti e dirigenti convertiti solo a metà sono un ostacolo per gli altri. Concedono alcune cose e fanno mezze riforme, ma quando arriva più conoscenza, si rifiutano di avanzare, preferendo lavorare secondo le proprie idee… I riformatori sono stati penalizzati e alcuni hanno smesso di sollecitare le riforme. Sembrano incapaci di arginare la corrente di dubbio e critica… Ora dobbiamo ricominciare da capo. Le riforme devono essere intraprese con cuore, anima e volontà. Gli errori possono essere vecchi; ma l’avanzare del tempo non fa dell’errore verità né della verità errore” (T. Vol. 6, pp.141-142).
LO SPIRITO DEL RIFORMATO – Nei giorni in cui fiorirono le scuole dei profeti, l’uomo che aveva queste scuole in carica veniva chiamato “padre” e gli studenti erano noti come “figli”. Ai tempi del Nuovo Testamento, uno dei più grandi insegnanti, eccetto il Maestro stesso, parla amorevolmente di “Timoteo, mio figlio legittimo nella fede (1 Timoteo 1: 2)”; e “Tito, mio figlio legittimo secondo la fede che ci è comune (Tito 1: 4); e dei “Figli miei per i quali sono in doglie”.
Sottolinea ulteriormente la differenza tra il vero insegnante e l’istruttore assunto, dicendo: “Poiché anche se aveste diecimila precettori in Cristo, sono io che vi ho generati mediante il Vangelo.” (1 Corinzi 4: 15). È questo spirito di paternità da parte dell’insegnante che gli dà successo. Emerson disse: “Un’istituzione è l’ombra allungata di un uomo”. Quell’uomo è il “padre.”
Abbiamo già visto che molti dei fallimenti delle riforme educative devono essere posti ai piedi di insegnanti timidi, increduli e conservatori; ovunque ci sia stato reale successo e sia stato portato frutto nella riforma educativa, troverai uno o più insegnanti che hanno fatto da padri o madri per l’impresa. Di regola, dobbiamo riconoscere che una scuola che è obbligata ad avere frequenti cambi di insegnanti o dirigenti, vedrà pochi risultati in termini di riforma costante, salutare, ed educativa. Lutero e Melantone erano i genitori di Wittenberg, e finché rimasero, l’istituzione fu un potere per la riforma in tutta Europa.
JEFFERSON DA PADRE – Quando aveva 83 anni, Jefferson faceva otto o dieci miglia a cavallo su una astrada di montagna accidentata per raggiungere l’Università della Virginia. “Questo mostra il profondo interesse con cui vegliava su questo suo figlio della tarda età e perché preferiva il titolo più affettuoso di “padre” a quello di fondatore.” Il signor Jefferson ebbe questo sentimento paterno durante gli ultimi anni della sua vita, perché era solito invitare gli studenti alla cena domenicale a casa sua. “Potevano essere giovani e timidi, ma lui sapeva la contea da cui provenivano, le persone che frequentavano, e diede se stesso alla famiglia studentesca così completamente che presto si sentirono a casa” (Jefferson, p. 216).
OBERLIN EBBE DEI PADRI – Oberlin non avrebbe mai potuto compiere ciò che fece se fosse mancata questa genitorialità. Il rapporto tra i fondatori e l’istituzione quando fu concepita nelle loro menti si esprime in queste parole che si innalzarono in preghiera, “Bene, il bambino è nato, e quale sarà il suo nome?” (Oberlin, p. 81). Il loro amore per questo bambino si manifestò nello stesso modo in cui un genitore mostra amore per la sua progenie; si affaticarono, si sacrificarono e soffrirono per anni senza pensare alla remunerazione. Della facoltà di Oberlin viene detto: “Tra loro c’era la convinzione che non poteva essere scossa, che la facoltà doveva andare “per fede” in materia di salario; cioè, non doveva insistere su nessun obbligo legale di pagare loro qualsiasi somma definita, ma dovevano essere contenti di ricevere ciò che fosse disponibile in tesoreria. “Lo spirito di paternità da parte degli uomini di Oberlin viene rivelato nella seguente esperienza di un operaio: “Era così contento del fervore religioso e della semplicità democratica che trovò, che non molto tempo dopo aver tentato la sorte con i coloni, portò diverse migliaia di dollari dalla sua tasca o raccolti insieme ai suoi amici. Eletto come membro del comitato amministrativo, finanziò l’opera abbondantemente” (Oberlin, p. 294). Spirito di paternità significa non solo sacrificare lo stipendio, ma utilizzare i propri soldi e sollecitare aiuto dagli amici.
Anche il signor Finney aveva questa stessa relazione con l’istituzione. Molti cercarono di attirarlo in quelli che a loro piacevano chiamare campi più importanti e una migliore remunerazione, ma egli rimase come presidente nella scuola per oltre quarant’anni. Come Elia chiamò Eliseo dall’aratro a un posto subordinato nella scuola dei profeti, affinché potesse essere formato per diventare padre quando Elia sarebbe dovuto partire, così Finney chiamò Fairchild, un giovane che si era fatto strada a Oberlin. A Fairchild vennero offerte posizioni redditizie e popolari in seguito, ma scelse di rimanere a Oberlin come subordinato del dottor Finney a quattro dollari a settimana, e lì ricevette la formazione che rese possibile metterlo a capo della scuola quando Finney morì. La connessione di Fairchild con la scuola durò oltre sessant’anni.
Questi uomini avevano ciascuno una visione. I loro studenti avevano una visione. I padri e le madri di Oberlin amavano i loro figli, e il loro esempio non fu dimenticato dagli studenti; perché andarono ovunque con lo stesso spirito di generare qualche impresa per la salvezza delle anime. Non esitarono mai se un campo era considerato difficile. Furono fedeli a un campo duro come i loro insegnanti prima di loro erano stati fedeli a Oberlin. Ciò spinse gli studenti di Oberlin a dire: “D’ora in poi il paese che ha più bisogno del mio aiuto sarà il mio paese”.
CAMMINARE CON DIO, MA NON DI TUTTO CUORE – Di alcuni re di Giuda è scritto che essi “fecero ciò che era giusto agli occhi del Signore ma non di tutto cuore” (2 Cronache 25: 2). Dio usò il professor Finney e gli diede una visione della condizione spirituale delle chiese popolari. Sapeva quali sarebbero stati i risultati se non ci fosse stata una riforma. “Il professor Finney dell’università di Oberlin disse: “Le chiese in generale stanno tristemente degenerando. Si sono allontanate molto dal Signore, ed Egli si è ritirato da loro” (G. C., p. 296). Stewart, Shipherd, il direttore Mahan, tutti i fondatori di Oberlin, capirono la situazione come il professor Finney. Tutti riconobbero che l’unico modo sensato per attuare una riforma permanente nelle denominazioni protestanti era attraverso un sistema di educazione cristiana, perché “la speranza del futuro lavoro missionario sta nei giovani”. Questi uomini combatterono bene. Erano tutti riformatori del miglior tipo. Appartengono alla classe di William Miller, Fitch, Himes e altri.
Oberlin ascolta il messaggio del primo angelo come predicato da William Miller e Fitch: “William Miller, avendo da tempo scoperto cose meravigliose in Daniele e Apocalisse, procedette per mezza generazione a capovolgere il mondo in preparazione per la fine di questa dispensazione, che questo profeta contadino fissò per il 1943” (Oberlin, p. 66). “Il Reverendo Charles Fitch venne a predicare la dottrina della seconda venuta immediata di Cristo. Fu un uomo molto magnetico, intensamente sincero, profondamente convinto della verità del suo messaggio, e chiamato, come sentiva, a portare la luce migliore alla brava gente di Oberlin” (Fairchild, p. 86).
I fondatori furono molto commossi, così come molti degli studenti. Ma abbiamo già visto la debolezza di alcuni insegnanti di Oberlin verso le riforme preliminari. Abbiamo visto lo spirito terribilmente amaro manifestato dalla maggior parte dei leader denominazionali. Queste cose schiacciarono quasi le riforme di Oberlin fino a quando non riuscì a raggiungere i requisiti più elevati a lei richiesti dal grido di mezzanotte. L’università di Oberlin non fece le cose di tutto cuore, ma Dio premiò l’istituzione per la lealtà che aveva dimostrato, e diventò un potente fattore in alcune riforme nella storia del mondo, anche se fallì nel partecipare alla riforma di tutte le riforme, il messaggio del terzo angelo. Fa bene agli avventisti del settimo giorno ricordare che queste cose avvennero a Oberlin per servire d’esempio a quelli che si trovano nella fase conclusiva delle epoche (1 Corinzi 10: 11). Gli insegnanti di Oberlin non “ruppero ogni giogo” dell’educazione mondana, ma “posero sul collo dei loro studenti i gioghi mondani invece del giogo di Cristo”. Ci viene detto: “Il piano delle scuole che stabiliremo in questi anni finali di lavoro deve essere di un ordine completamente diverso rispetto a quelli che abbiamo istituito” (CT, p. 532), ma Oberlin decise di seguire i metodi adottati nelle scuole più vecchie. Cedette alla pressione, e così cominciò quell’ “aggrapparsi alle vecchie usanze, e per questo, siamo molto indietro rispetto a dovremmo essere nello sviluppo” dell’opera di Dio (CT, p. 533). Gli uomini Oberlin, poco prima che venne la loro prova, non riuscirono a comprendere lo scopo di Dio nei piani posti davanti a loro per l’educazione dei loro operai. “Essi adottarono metodi che ritardarono il lavoro di Dio. Passarono con pochi risultati, anni che avrebbero potuto portare alla realizzazione di un grande lavoro” (CT, p. 533).
Oberlin, cedendo all’opposizione, si rese inadatta a portare il messaggio della verità presente in tutta la sua pienezza agli altri paesi “perché non riuscì a rompere ogni giogo educativo”. Alla fine non entrò “nella linea della vera educazione”, e di conseguenza non potè dare il messaggio finale al mondo.
La condizione delle denominazioni protestanti nel 1844 è illustrata dalle cinque vergini stolte. Quando il grido di mezzanotte fu dato nella primavera di quell’anno, la maggior parte dei leader di queste denominazioni presero posizione contro di esso. Durante i giorni di preparazione, avevano fallito “nel comprendere la vera scienza dell’educazione”, e non erano pronti quando arrivò il culmine. Alcuni dei loro riformatori dell’educazione si erano sforzati di preparare le denominazioni per questo grande evento, ma questi uomini dell’educazione furono contrastati e respinti dai loro leader di chiesa. Pertanto, i leader della chiesa non erano pronti ad accettare il messaggio del primo angelo. Se le denominazioni protestanti fossero “entrate nella linea della vera educazione,” avrebbero accettato il messaggio del primo angelo. Questo le avrebbe riunite di nuovo in un solo corpo. “La chiesa avrebbe di nuovo raggiunto quella dimensione di unità, fede e amore che esisteva ai giorni apostolici, quando i credenti avevano un solo cuore e una sola anima” (G. C., p. 297).
Le denominazioni popolari erano state chiamate dal Signore a preparare il mondo per la seconda venuta di Cristo. Si rifiutarono di obbedire, e “circa cinquantamila si ritirarono dalle chiese” (G. C., p. 295). Da questo numero vennero fuori alcuni cristiani fedeli, audaci e forti che diventarono i fondatori e leader della denominazione avventista del settimo giorno. La maggior parte di questi leader tenaci “aveva studiato poco nelle scuole”. Avevano ricevuto la loro educazione” nella scuola di Cristo, e la loro umiltà e obbedienza li rese grandi” (G.C., p. 356). Si erano fatti da sé e non avevano bisogno di spendere molto tempo per disimparare la saggezza ricevuta da quel sistema di educazione che causò la rovina delle denominazioni protestanti del 1844.
L’anziano James White, nel suo libro “Vita di William Miller,” esprime con le seguenti parole il suo giudizio su quel sistema educativo che rovinò i protestanti: “Quale sarebbe stato ora l’effetto di quello che viene chiamato corso regolare di educazione? Avrebbe svolto la sua funzione appropriata, quella di disciplinare, allargare, e stimolare la mente, lasciando intatte nel processo le sue energie naturali, la sua indipendenza dall’uomo, e il suo senso di dipendenza e responsabilità verso Dio? O lo avrebbe posto tra le fila piene di quelli che si accontentano di condividere l’onore di ripetere sciocchezze, vere o false, che passano per verità nella scuola o setta che ha fatto di loro ciò che sono?” (Miller, pp. 15, 16).
GLI AVVENTISTI DEL SETTIMO GIORNO SONO CHIAMATI A ESSERE RIFORMATORI – Questi coraggiosi riformatori cristiani ora stavano affrontando una situazione simile a quella affrontata dai rifugiati cristiani che fuggirono dall’Europa verso le coste dell’America per sviluppare un nuovo ordine di cose. Ma “i riformatori inglesi, mentre denunciarono le dottrine del cattolicesimo, avevano mantenuto molte delle sue forme” (G. C. p. 229). I fondatori della chiesa avventista del settimo giorno avevano lasciato le chiese apostate e, come i riformatori inglesi, furono colpiti dalla condizione di queste chiese, ma, pur denunciando le dottrine papali che si trovavano nelle chiese apostate protestanti, non riuscirono a vedere tutti gli errori di quelle chiese. Anche i riformatori del 1844 affrontarono la persecuzione, così come i riformatori inglesi prima di arrivare in questo paese. Infatti di loro si dice “Molti furono perseguitati dai loro fratelli increduli” (G. C. p. 293).
Durante i primi anni della storia della chiesa avventista del settimo giorno, troviamo i fondatori che investigano la Bibbia alla ricerca delle grandi dottrine fondamentali del messaggio del terzo angelo, il quale rivelò false dottrine e alcuni errori che si erano insinuati nelle chiese popolari; li troviamo a scrivere e pubblicare quelle dottrine al mondo; e a sviluppare un’organizzazione ecclesiale. Fecero bene il loro lavoro.
Ma che cosa si stava facendo per l’educazione dei bambini e dei giovani durante questo periodo di costruzione? Molti di loro stavano frequentando quelle stesse scuole che fino a quel momento avevano formato gli uomini a ripudiare la luce del messaggio del primo angelo. Molti dei riformatori furono disturbati dalla situazione. Cominciarono a rendersi conto che mandare i bambini in queste scuole li avrebbero condotti, col tempo, a considerare la verità come i loro insegnanti, che non provavano simpatia per il messaggio.
Dio mandò luce a proposito del problema dell’educazione. I genitori avventisti del settimo giorno furono istruiti a ritirare i bambini dalle scuole pubbliche e a fondare scuole che offrivano una formazione cristiana. “Quando mi fu mostrato dall’angelo di Dio che dovrebbe essere istituita un’istituzione per l’educazione della nostra gioventù, vidi che sarebbe stato uno dei mezzi più grandi ordinati da Dio per la salvezza delle anime” (C. E., p. 24).
Stabilire scuole sembrava un compito troppo grande per la maggior parte della nostra gente a quel tempo. Era come la conquista di Canaan per i figli d’Israele. Molti bambini delle famiglie avventiste vennero ritirati dalle scuole mondane, ma alla chiesa mancava la fede per istituire scuole e per cogliere la promessa del Signore di provvedere a insegnanti cristiani. Quindi, per un certo periodo, i bambini rimasero senza formazione scolastica. I genitori capirono che bisognava fare qualcosa, ma poiché non avevano fede per obbedire alla parola di Dio su questo argomento, riinserirono gradualmente i giovani nelle scuole del mondo. Così gli avventisti del settimo giorno cominciarono a vagare nel deserto dell’educazione mondana. Non riuscirono a capire “la vera scienza dell’educazione”. Il lavoro venne ritardato e “per questo siamo molto indietro rispetto a dove dovremmo essere nello sviluppo del messaggio del terzo angelo”. Questa esperienza avvenne circa nel 1860; nell’anno 1901, quarant’anni dopo, arrivò questa parola: “È l’inizio della riforma educativa”.
Le seguenti istruzioni vennero durante questo vagare nel deserto educativo: “Nelle generazioni passate si sarebbe dovuto provvedere all’educazione su più larga scala. Avrebbero dovuto esserci stabilimenti agricoli e manifatturieri collegati alle scuole. Ci sarebbero dovuti essere insegnanti anche di lavori domestici. Ogni giorno avrebbe dovuto esserci una parte di tempo dedicata al lavoro, affinché le facoltà fisiche e mentali potessero essere esercitate in egual modo. Se le scuole fossero state istituite secondo il piano che abbiamo citato, ora non ci sarebbero così tante menti squilibrate… Se l’educazione delle generazioni passate fosse stata condotta su un piano completamente diverso, la gioventù di questa generazione non sarebbe ora così depravata e inutile” (C. E., p. 18).
Dalle pagine della Review and Herald capiamo che ci fu una grande agitazione riguardo alle questioni educative fino alla fondazione della scuola di Battle Creek nel 1874. A questo punto molti dei leader iniziarono a comprendere più a fondo i risultati del terribile errore fatto non seguendo le istruzioni date negli anni cinquanta in materia di educazione. Il bisogno di scuole era evidente. Il fratello A. Smith, scrivendo per la Review and Herald (Vol. 40, n° 2) disse: “Chiunque conosca le nostre scuole comuni è consapevole che le influenze delle compagnie sono terribili per la morale dei nostri figli… non so perché le giovani donne non si preparano frequentando un corso di studi a Battle Creek per servire come insegnanti di scuole selezionate nelle nostre chiese grandi”. Questo contiene un suggerimento per le scuole di chiesa.
Una scuola di chiesa venne fondata a Battle Creek in questa data circa. L’insegnante, che è stato il motore principale di questa impresa, era un riformatore educativo, e se la riforma che sosteneva fosse stata accolta favorevolmente e praticata in modo intelligente, gli avventisti del settimo giorno sarebbero usciti dal deserto educativo molto prima di quanto fecero. Le idee sull’educazione che quest’uomo aveva, erano simili alle riforme insegnate prima del 1844. Dio desiderava che quando l’opera educativa sarebbe iniziata tra gli avventisti del settimo giorno, ciò accadesse su una base almeno uguale al movimento di riforma dell’educazione anteriore al 1844. Dio aveva inviato agli Avventisti del settimo giorno un educatore che aveva accettato il messaggio del terzo angelo, e che era pronto a iniziare l’opera educativa tra di noi esattamente nel punto in cui le riforme dell’istruzione si erano fermate prima del 1944. Se questa opera di riforma fosse stata accettata, avrebbe posto l’opera educativa degli avventisti del settimo giorno in una posizione davanti al mondo corrispondente a quella detenuta dall’opera sanitaria avventista. Il primo sanatorio avventista del settimo giorno si allineò rapidamente a tutte le idee avanzate insegnate e praticate prima del 1844. E se c’è una cosa che più di ogni altra ha contraddistinto gli avventisti del settimo giorno davanti al mondo, sono stati i principi della loro riforma sanitari e l’opera dei sanatori. Avevano la possibilità di fare lo stesso nel mondo educativo.
Le seguenti parole mostrano che fu commesso un grave errore quando questo riformatore educativo che era venuto tra noi fu criticato e le sue riforme respinte: “L’era attuale è una di lavoro apparente e superficiale nell’educazione. Il fratello _____ possiede naturalmente un amore per il sistema e l’accuratezza, e queste sono diventate abitudini attraverso la formazione e la disciplina di tutta una vita. Fu approvato da Dio per questo. Il suo lavoro ha un valore reale perché lui non permette agli studenti di essere superficiali. Ma nei suoi primissimi sforzi per l’istituzione di scuole ecclesiali incontrò molti ostacoli… Alcuni dei genitori trascurarono di sostenere la scuola, e i loro figli non rispettavano l’insegnante perché indossava abiti poveri… Il Signore approvò il corso generale del Fratello _____, mentre stava ponendo le fondamenta per la scuola che ora è operativa” (T. n° 31, p. 86). Questa scuola di chiesa divenne poi l’università di Battle Creek.
L’UNIVERSITA’ DI BATTLE CREEK AVREBBE DOVUTO ESSERE STABILITA IN CAMPAGNA – I promotori dell’università di Battle Creek furono istruiti a fondare la scuola su un grande tratto di terra in cui varie industrie avrebbero potuto essere sviluppate e la scuola sarebbe stata resa un istituto di formazione manuale, diretta secondo le idee di riforma dell’educazione. La seguente dichiarazione, che appare nel bollettino della conferenza generale del 1901, a pagina 217, fu fatta dall’anziano Haskell in merito alla fondazione dell’università di Battle Creek: “Ricordo quando il presente sito fu scelto per l’università qui a Battle Creek… La sorella White, parlando con il comitato di stabilito, disse: Fondate la scuola in un terreno fuori dalla città densamente popolata, dove gli studenti possano lavorare la terra”.
Nello stesso Bollettino della conferenza generale, alle pagine 115 e 116, troviamo la seguente dichiarazione della signora E. G. White relativa all’ubicazione dell’università di Battle Creek: “Alcuni potrebbero essere turbati dal trasferimento della scuola di Battle Creek, ma non è necessario. Questa mossa è in conformità con il disegno di Dio per la scuola prima che l’istituzione fosse istituita, ma gli uomini non riuscivano a vedere come questo si potesse fare. C’erano così tanti che dicevano che la scuola doveva essere dentro Battle Creek. Ora diciamo che deve essere altrove. La cosa migliore che si può fare è disfarsi al più presto degli edifici della scuola che è qui. Iniziate subito a cercare un posto dove la scuola possa essere condotta nelle linee giuste… Ottenete un ampio tratto di terra, e qui iniziate il lavoro che ho supplicato di cominciare prima che la scuola fosse stabilita qui… Le nostre scuole dovrebbero essere situate lontano dalle città su un ampio tratto di terra così che gli studenti abbiano l’opportunità di fare lavori manuali”.
Da ciò che abbiamo detto sopra, vediamo che quando l’università di Battle Creek fu istituita, non c’erano abbastanza fede e coraggio tra gli avventisti per costruire un’istituzione educativa in una tenuta in campagna, dove anche i riformatori educativi prima del 1844 situarono le loro scuole. La causa di questa incapacità di apprezzare il sistema di educazione a cui Dio li stava chiamando, era il fatto che gli uomini di spicco della denominazione avevano ricevuto la loro istruzione in scuole che avevano ripudiato le idee di riforma sostenute prima del 1844. L’importanza della formazione manuale e delle riforme affini non era stata impressa dalle loro menti come a Oberlin, che durante la sua esperienza di riforma aveva impresso quelle idee nelle menti dei suoi studenti. Poi anche gli avventisti del settimo giorno, un certo numero di anni prima dell’istituzione della loro prima università, mancarono di fede per obbedire a Dio nel fondare scuole semplici basate sul piano giusto per educare i bambini che avrebbero dovuto essere ritirati dalle scuole pubbliche. Quei bambini avventisti i cui genitori, per mancanza di fede, non li ritirarono dalle scuole pubbliche, erano ora tra i leader della denominazione. La loro fede e il loro coraggio nella riforma dell’educazione erano deboli, e i loro occhi erano ciechi alla vera scienza dell’educazione cristiana come lo erano gli occhi dei loro genitori, che avevano fallito nel provvedere loro scuole cristiane. L’idea è così espressa: “Se i ministri e gli insegnanti potressero avere un senso pieno delle loro responsabilità, il mondo oggi sarebbe totalmente diverso, ma i loro punti di vista e scopi sono troppo ristretti. Non si rendono conto dell’importanza del loro lavoro o dei suoi risultati” (C. E., p. 24). E così, a causa dell’incredulità, la prima università fu istituita dove Dio aveva detto che non avrebbe dovuto essere, e al posto dei principi di riforma e dei metodi di educazione cristiana, furono introdotti principi, metodi, modi, studi e ideali delle università delle denominazioni protestanti attorno a loro. Perciò, in queste circostanze, in questa istituzione, dovevano essere formati i futuri missionari della denominazione – quei missionari che dovevano evitare gli errori, nel prepararsi per il forte grido, che irretirono i giovani delle confessioni protestanti prima del 1844 quando ci si avvicinava al grido di mezzanotte.
RISULTATI DEL FALLIMENTO – La nostra prima università cominciò presto a portare un abbondante raccolto di frutti educativi mondani, e il Signore dà chiaramente la sua opinione su questo frutto e sul sistema che lo ha prodotto, e alcuni buoni consigli sul corso migliore da seguire. “Se l’influenza mondana deve influenzare la nostra scuola, allora vendiamola ai mondani e lasciamoli prendere l’intero controllo, e quelli che hanno investito i loro mezzi in questa istituzione istituiranno un’altra scuola, da condurre, non secondo il piano delle scuole popolari, né secondo i desideri del direttore e degli insegnanti, ma secondo il piano che Dio ha specificato… La nostra università oggi si trova in una posizione che Dio non approva” (E. n° 31, p. 21).
UN’OPPORTUNITA’ PER LA RIFORMA – Non è nostra intenzione addentrarci nella storia dell’università di Battle Creek. Fece molto bene, ma la sua posizione e il sistema adottato all’inizio resero difficile realizzare le riforme educative cristiane. Tuttavia, in vari momenti, furono fatti grandi sforzi per attuare le riforme. La seguente dichiarazione racconta in modo conciso l’intera storia dell’università di Battle Creek: “Le nostre istituzioni di apprendimento possono oscillare verso la conformità con il mondo. Passo dopo passo, possono avanzare verso il mondo; ma sono prigioniere di speranza, e Dio le correggerà, le illuminerà e le riporterà nella loro posizione corretta di separazione dal mondo” (E. G. White, R. & H., 9 gennaio,1894). L’università di Battle Creek a Battle Creek, come l’antico Israele, oscillò avanti e indietro tra il piano di Dio e il sistema di educazione del mondo. Ma era una “prigioniera di speranza” e, come già dichiarato dalla signora White nel Bollettino della Conferenza generale del 1901, Dio la riportò nella sua posizione corretta. In altre parole, la mise sulla terra dove disse che avrebbe dovuto essere fondata e dove poteva attuare i principi di educazione cristiana.
Abbiamo visto che Dio inviò istruzioni chiare e sicure per guidare i leader avventisti del settimo giorno nel luogo e nello stabilimento della loro prima università. Ci venne detto che questa istruzione non fu interamente eseguita. La loro fede non fu abbastanza forte da poter tentare di realizzare questo e altri principi più importanti e fondamentali dell’educazione cristiana, principi quali rendere la Bibbia la base di tutte le materie insegnate, scartare la letteratura dannosa, eliminare i corsi tradizionali e i titoli, mettere la fisiologia alla base di ogni sforzo educativo, il lavoro manuale, il lavoro agricolo, la riforma degli edifici, la dieta, ecc.
GLI AVVENTISTI DEL SETTIMO GIORNO SI AGGRAPPANO ALL’EDUCAZIONE PAPALE – Il loro fallimento in tutte queste aree, fu dovuto alla stessa esperienza che aveva causato il fallimento dei riformatori inglesi nel porre le basi per l’opera educativa, che avrebbe qualificato un esercito di missionari cristiani per proclamare il messaggio del primo angelo. “I riformatori inglesi, pur rinunciando alle dottrine del cattolicesimo, aveva conservato molte delle sue forme” (G. C., p. 229). Abbiamo imparato che mentre i riformatori inglesi ruppero con le dottrine papali in larga misura, ignorando i risultati di questa educazione, non esitarono ad adottare interamente il sistema papale di educazione. Pensarono che inserire un po’ di Bibbia e condire i loro insegnamenti con alcune istruzioni religiose, costituisse l’educazione cristiana. Ma si sbagliavano. La lunga storia di fallimenti spirituali in questo paese ne era il frutto. Come risultato di questa ignoranza, le chiese protestanti furono abbassate a una condizione in cui assomigliavano molto al papato e furono chiamate Babilonia. I nostri stessi leader avventisti del settimo giorno lasciarono queste denominazioni protestanti come i riformatori inglesi lasciarono le chiese europee papali. Si staccarono dalle dottrine papali sostenute dalle chiese protestanti, proprio come i riformatori inglesi. Ma come quei riformatori inglesi, portarono con sé, dalle denominazioni protestanti, un sistema educativo papale nello spirito. I riformatori inglesi lottarono per anni per arginare la corrente dell’apostasia. Non riuscirono a capire la filosofia della loro esperienza religiosa in declino. Tuttavia, i risultati alla fine vennero, terribili ma sicuri; erano moralmente in rovina e messe da parte perché non erano riuscite “a entrare nella linea della vera educazione”. Era una bellissima prospettiva completamente distrutta dalle astuzie dell’arci-ingannatore. Ciò accadde perché molti uomini grandi e buoni ignoravano i principi dell’educazione cristiana.
In questi ultimi giorni Satana, se possibile, ingannerà anche gli eletti. C’è qualche motivo per cui non dovrebbe usare lo stesso metodo che nelle sue mani si è dimostrato così efficace in tutti i secoli – nel rovesciamento della chiesa ebraica e della chiesa apostolica; nel neutralizzare, attraverso i Gesuiti, la grande Riforma del XVI secolo; nel contrastare gli sforzi dei riformatori inglesi che tentarono di stabilire la chiesa sulle sponde dell’America per la sua lotta finale?
Rintracciamo di nuovo la fonte dell’attuale sistema di educazione. Il piano educativo della nostra prima università fu preso in prestito in gran parte dalle università religiose popolari delle denominazioni protestanti. Queste denominazioni ricevettero la loro luce educativa delle vecchie istituzioni educative di questo paese come Harvard e Yale; Harvard e Yale, come abbiamo visto, presero in prestito la loro da Oxford e Cambridge; Oxford e Cambridge sono figlie dell’Università di Parigi; l’università di Parigi, presieduta dai papisti, era interamente papale, ed è la madre delle università europee; essa prese in prestito il sistema educativo della Roma pagana; la Roma pagana “raccolse tra le sue braccia gli elementi della cultura greca e orientale”; le scuole greche presero la loro saggezza e ispirazione dall’Egitto. “Gli antichi consideravano l’Egitto una scuola di saggezza. La Grecia mandò lì i suoi illustri filosofi e legislatori – Pitagora e Platone, Licurgo e Solone – per completare i loro studi… Quindi anche i Greci dei tempi antichi erano abituati a prendere in prestito la loro politica e le loro conoscenze dagli Egizi” (Painter, pp. 32-34).
L’Egitto, quindi, deve essere riconosciuto come fonte di tutta la saggezza mondiale che vale la pena studiare. Questo sistema mondano di educazione dell’Egitto è sicuramente duraturo, o non sarebbe arrivato a noi attraverso tutte le età. È proprio questo spirito egiziano di filosofia che ha reso la cosiddetta letteratura classica così attraente per gli uomini di questo mondo. La saggezza dell’Egitto è stata mantenuta in vita nel mondo da studenti che, a scuola, hanno studiato la sua filosofia e hanno tratto ispirazione dai classici. Strano a dirsi, il fattore più potente nel mantenere l’educazione egiziana viva è stata la chiesa cristiana stessa. Per vari motivi, in momenti diversi, non solo ha permesso ma ha incoraggiato i suoi giovani a studiare questi scritti. Ripetutamente, la chiesa è stata ingannata da questa saggezza egiziana come Eva fu ingannata dalla conoscenza del bene e del male. I cristiani hanno rivestito questa filosofia sottile con un manto cristiano (riconosci il Papato?) e l’hanno sparsa dappertutto.
Questa filosofia egiziana rovinò ogni chiesa fino al 1844, e agli avventisti del settimo giorno viene detto che “ora come mai prima dobbiamo capire la vera scienza dell’educazione. Se non riusciamo a capire questo, non avremo mai un posto nel regno di Dio”.
È contro questa filosofia egiziana che Dio ci avverte nelle parole appena citate. È proprio questa filosofia, così sottile, che Dio ha in mente quando avverte la chiesa che “se possibile ‘lui’ (Satana) sedurrà anche gli eletti” (Matteo 24: 24). Noi giovani avventisti del settimo giorno dovremmo studiare Mosè, che “fu istruito in tutta la sapienza degli Egiziani” (Atti 7: 22), laureato presso l’istituto di istruzione più importante del mondo, e riconosciuto come un gigante intellettuale, abbandonò tutte le cose che l’educazione egizia gli permise di godere, ed entrò nella scuola di formazione di Dio nel deserto. “Non erano gli insegnamenti delle scuole d’Egitto che permisero a Mosè di trionfare su tutti i suoi nemici, ma una fede sempre costante, una fede inflessibile, una fede che non è vacillava nelle circostanze più difficili” (T. E., p. 120).
Dopo aver trascorso quarant’anni a dimenticare la sua educazione mondana e ottenere la saggezza di Dio, Mosè venne qualificato per stare alla testa della più grande scuola industriale che si sia mai conosciuta. “Che scuola industriale era quella nel deserto!” (ED. p. 24). Agli studenti di questa scuola, ci vollero altri quarant’anni per spezzare il giogo del sistema di educazione egiziana e per capire “la vera scienza dell’educazione”, in modo che potessero avere un posto nella terra di Canaan.
CRISTO CHIAMA GLI UOMINI A USCIRE DAL SISTEMA DI EDUCAZIONE D’EGITTO – Ma la cosa più importante per noi giovani avventisti del settimo giorno è studiare il grande Maestro, di cui viene detto: “Fuori dall’Egitto ho chiamato mio Figlio” (Matteo 2: 15). Il Figlio di Dio fu chiamato fuori dall’Egitto così completamente, che da bambino non gli fu mai permesso di frequentare nemmeno le scuole ebraiche ecclesiastiche, perché erano sature di educazione mondana egiziana. I bambini avventisti del settimo giorno hanno la stessa opportunità.
Studiate il Maestro nell’umile scuola di casa a Nazareth, nel negozio e nella tenuta, sulle colline e nelle valli. Crebbe in sapienza fino a quando, all’età di dodici anni, stupì i capi della chiesa con il frutto dell’educazione cristiana. “Segnatevi le caratteristiche dell’opera di Cristo … sebbene i suoi seguaci fossero pescatori, non consigliò loro di andare nelle scuole dei rabbini prima di iniziare l’opera” (T. E., p. 136). Perché? Perché le scuole dei rabbini erano piene di filosofia greca ed egiziana che acceca gli occhi alla verità spirituale. Fu a un’insegnante di una di queste scuole che Cristo disse: “Devi nascere di nuovo” (Giovanni 3: 7).
Dio ci supplica di istituire scuole per i nostri figli affinché possano ottenere la sua saggezza e conoscenza già in tenera età. Gli studenti avventisti del settimo giorno dovrebbero girare per sempre le spalle a questo sistema di educazione mondana – la saggezza d’Egitto – che ha distrutto le prospettive di ogni chiesa cristiana fino a quella avventista del settimo giorno. E noi, individualmente, siamo in pericolo a causa di questa stessa saggezza egizia. “Sono piena di tristezza quando penso alla nostra condizione come popolo. Il Signore non ci ha chiuso il cielo, ma il nostro corso di continua apostasia ci ha separati da Dio. Eppure l’opinione generale è che la chiesa sta fiorendo, e che pace e prosperità spirituale sono in tutti i suoi confini. La chiesa è tornata indietro dal seguire Cristo come suo leader, e sta tornando fermamente verso l’Egitto” (T. n° 31, p. 231).
Prima del 1844, lo Spirito di Dio inviò messaggi alle denominazioni protestanti che li informarono della loro condizione in un linguaggio molto simile a quello appena citato. Non riuscirono a capirli, perché, come abbiamo visto, il sistema papale di educazione, che inconsapevolmente introdussero nelle loro scuole di chiesa, aveva accecato la loro vista spirituale e aveva assordato le loro orecchie alla parola di Dio. Non capirono “la vera scienza dell’educazione, “non entrarono nella linea della vera educazione”; e furono respinti. Lo studente della storia dell’educazione conosce la forza di questa dichiarazione: “La chiesa sta tornando gradualmente verso l’Egitto”, perché questo sistema di educazione papale ha le sue radici nelle conoscenze e nella filosofia egiziana, lontano dalla quale Dio chiamò per sempre il suo antico popolo. Comprendendo le conseguenze che subirono altri corpi cristiani, potremmo essere scoraggiati quando vediamo la nostra prima scuola modellata in gran parte sulle università delle chiese popolari, specialmente perchè “i costumi e le pratiche della scuola di Battle Creek entrano in tutte le chiese, e i battiti del cuore di quella scuola si sentono in tutto il corpo dei credenti” (T. E., p. 185). Ma abbiamo la buona promessa del nostro Dio: “Le nostre istituzioni di apprendimento possono oscillare verso la conformità con il mondo, ma sono prigioniere di speranza, e Dio le correggerà e le illuminerà e le riporterà alla loro posizione corretta di separazione dal mondo. Sto guardando con vivo interesse, sperando di vedere le nostre scuole completamente ripiene dello spirito della religione vera e incontaminata. Quando gli studenti saranno così ripieni… vedranno che c’è un grande lavoro da fare, e il tempo che hanno dedicato ai divertimenti verrà impiegato per portare avanti una fervente opera missionaria” (E. G.White, R. & H., 9 gennaio 1894).
GLI AVVENTISTI DEL SETTIMO GIORNO CHIAMATI A ESSERE RIFORMATORI – Ogni fedele avventista del settimo giorno, rendendosi conto della genitorialità delle nostre istituzioni educative e della speranza estesa a loro, si sforzerà di contribuire a portare nella posizione giusta ogni scuola che non si trova in armonia con il piano divino. Ogni metodo utilizzato nelle nostre scuole dovrebbe essere sottoposto alla prova divina. “Alla legge e alla testimonianza; se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora.” Tutto ciò che non risulta genuino dovrebbe essere scartato. Invece di prendere la situazione alla leggera o cadere nella critica reazionaria, così come fecero gli uomini con le riforme del passato, specialmente quelle del 1834-1844, studiamo con spirito di preghiera le seguenti istruzioni: “Ora dobbiamo ricominciare da capo. Le riforme devono essere avviate con tutto il cuore, l’anima e la volontà. Gli errori possono essere vecchi, ma il passare del tempo non fa dell’errore verità né della verità errore. I vecchi costumi e le vecchie abitudini sono state seguite troppo a lungo. Il Signore ora vorrebbe che tutte le idee false venissero scartate da insegnanti e studenti. Non abbiamo la libertà di insegnare ciò che rientra nella norma del mondo o della chiesa solo perché si è sempre fatto così. Le lezioni insegnate da Cristo devono costituire la norma. Ciò che il Signore ha detto riguardo alle istruzioni da dare nelle nostre scuole deve essere rigorosamente osservato; perché se per certi aspetti non verrà impartita un’educazione completamente diversa da quella che è stata portata avanti in alcune delle nostre scuole, allora non sarà servito acquistare del terreno e costruire edifici scolastici” (T., Vol. 6, p. 146).
L’UNIVERSITA’ DI BATTLE CREEK: IL MODELLO PER ALTRE SCUOLE – Dato che l’università di Battle Creek fu la prima scuola nostra, il suo esempio fu seguito praticamente da tutte le altre scuole istituite dalla denominazione. Queste scuole presero a modello il suo corso di studi; ne imitatarono i metodi di insegnamento; e in larga misura seguirono il suo piano di ubicazione e costruirono i loro edifici come i suoi. “Le usanze e le pratiche della scuola di Battle Creek vanno a finire in tutte le chiese e i battiti del cuore di quella scuola si sentono in tutto il corpo dei credenti” (T. E., p. 185). Questi fatti dovrebbero aiutarci a comprendere meglio l’affermazione fatta quando fu deciso di spostare l’università di Battle Creek, da Battle Creek a una tenuta. “Siamo grati che venga mostrato interesse per l’opera di fondare scuole su una giusto fondamento, come si sarebbe dovuto fare anni fa” (G. C. Bulletin, 1901, p.455).
La seconda scuola istituita tra gli avventisti fu situata a Healdsburg, in California. I promotori di questa scuola fecero un tentativo di seguire le istruzioni del Signore per quanto riguarda la posizione. Anche se Healdsburg non si trovava in città come l’università di Battle Creek, come Lot, i fondatori vollero andare in una piccola città. L’università di Healdsburg era situata ai margini di una piccola città. Mentre si sforzarono di inserire l’aspetto del lavoro manuale, la loro posizione sfortunata su un piccolo pezzo di terra, il mantenimento di corsi e titoli tradizionali, e la forte influenza esercitata dall’università di Battle Creek, presto portarono Healdsburg a conformarsi al mondo. Ma le parole di speranza erano dirette anche a lei: “Passo dopo passo, possono avanzare verso il mondo, ma sono prigioniere di speranza, e Dio le correggerà, le illuminerà e le riporterà alla loro posizione corretta di separazione dal mondo” (E. G.White, R. & H., 9 gennaio 1894). Oltre un quarto di secolo dopo la sua istituzione, l’università di Healdsburg fu spostata in un grande tratto di terra vicino a Sant’Elena, in California, e l’università, nella sua nuova sede, fu in condizione di iniziare la sua riforma educativa, come viene anche detto dell’università di Battle Creek, che una volta ristabilita su un terreno, riacquistò la posizione corretta.
Nel volume 6 delle Testimonianze, pagina 139, al nostro popolo viene detto: “Dovrebbero essere istituite scuole, non scuole sofisticate come quella di Battle Creek e College View, ma scuole più semplici, con edifici più umili e con insegnanti che adotteranno gli stessi piani che sono stati seguiti nelle scuole dei profeti.”Ancora una volta, nello stesso volume ci viene detto: “Ora dobbiamo ricominciare da capo. Le riforme devono essere avviate con tuttto il cuore, l’anima e la volontà” (p. 142). Abbiamo visto che le università di Battle Creek e Healdsburg hanno necessità di riiniziare il loro lavoro. Gli insegnanti di queste scuole, ora hanno la possibilità di “adottare gli stessi piani che sono stati seguiti nelle scuole dei profeti” e di entrare nelle riforme educative “con il cuore, l’anima e la volontà”.
CORSI TRADIZIONALI – Una delle principali riforme che richiede l’educazione del sistema di educazione papale riguarda la questione di corsi e dei loro titoli, perché la caduta morale delle chiese protestanti può essere attribuita quasi direttamente ai corsi tradizionali offerti nelle loro scuole e i titoli corrispondenti. Di norma, i loro ministri erano obbligati a finire un corso e ottenere una laurea, e questo spesso influenzava la loro indipendenza nel seguire la parola di Dio; reprimeva la loro individualità e originalità. Si dice che gli uomini di scuola siano “una rappresentazione stereotipata di ciò che il corso li rende; se loro (i laureati) sollevano un compagno dal fango, non lo fanno mai arrivare più vicino al cielo di quanto lo faccia la scuola dove sono stati educati …Sono contenti di condividere l’onore di ripetere sciocchezze, vere o false, che passano per verità, nella scuola o nella setta che li ha resi quello che sono” (Miller, p. 16).
I CRISTIANI PRIMITIVI portarono il Vangelo rapidamente ed efficacemente al mondo. Nelle loro scuole, insegnavano solo quelle materie che avrebbero preparato lo studente a fare l’opera del Signore. I loro educatori erano considerati dal mondo come “strani, singolari, estremisti”. Questi educatori cristiani fecero tutto il possibile per preparare rapidamente lo studente a fare il suo ruolo di buon soldato in battaglia. Gli studenti non venivano trattenuti nella scuola per finire un corso o laurearsi, usanza in voga nelle scuole mondane. Più tardi, insegnanti pagano-cristiani convertiti a metà, presentarono l’idea del corso e delle lauree, che sviluppò una corporazione educativa controllata dai dirigenti di chiesa, e nessuno era autorizzato a insegnare o predicare fino a quando non avesse finito un corso e conseguito una laurea.
Una delle obiezioni più serie contro questo piano è che chiude la mente dello studente alla verità. Praticamente ogni riforma religiosa è passata attraverso umili laici perché i dirigenti di chiesa, di regola, dopo aver ottenuto la loro istruzione, sono diventati conservatori. Il conservatorismo è il risultato di passare attraverso un corso di studio rigido e meccanico per ottenere una laurea. Lo studente è tenuto in una routine, in una monotonia; è descritto come sempre in cammino senza arrivare mai da nessuna parte. Di conseguenza quando la verità viene presentata a questi uomini di scuola, specialmente se è portata da un laico, non viene considerata favorevolmente, poiché sono arrivati a considerarsi il canale normale attraverso il quale la luce deve arrivare al popolo. La verità di questa affermazione è confermata da fatti storici. Motley, nel riportare l’esperienza dei riformatori in Olanda, scrive così a proposito della restrizione posta ai laici dal sistema educativo papale: “Vietiamo a tutti i laici di conversare o contestare riguardo alle Sacre Scritture, apertamente o segretamente, specialmente su questioni dubbiose o difficili, o di leggere, insegnare o esporre le Scritture, a meno che non abbiano debitamente studiato teologia e siano stati approvati da qualche università rinomata”. Tuttavia, aggiunge che “per il disgusto ineffabile dei conservatori nella chiesa e nello stato, qui c’erano uomini con poca educazione, completamente ignoranti di ebraico, di umile estrazione – cappellai, corrieri, conciatori, tintori e simili – che cominciarono a predicare; ricordando irragionevolmente, forse, che i primi discepoli scelti dal Fondatore del cristianesimo non erano stati tutti dottori in teologia con diplomi di università rinomate” (Motley, pp. 261, 533).
Il Signore vede che il corso rigido con il titolo, spesso porta in chiesa “molti uomini carnali… molti potenti… molti nobili”, invece di formare capi che si rendano conto che “Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti… perché nessuno si vanti di fronte a Dio” (1 Corinzi 1: 26-29).
La maggior parte degli uomini di scuola, intorno al 1844, respinse il messaggio del primo angelo perché non arrivò loro in maniera regolare. “Il fatto che il messaggio fosse, in larga misura, predicato da laici, fu usato come argomento contro di esso… Moltitudini, confidando implicitamente nei loro pastori, rifiutarono di ascoltare l’avvertimento” (G. C. p. 298).
GLI AVVENTISTI DEL SETTIMO GIORNO SARANNO PROVATI SU QUESTO STESSO PUNTO – “Quando arriverà il momento di proclamarlo (il messaggio del terzo angelo) con il massimo potere, il Signore opererà attraverso strumenti umili, guidando le menti di quelli che si consacrano al servizio. I lavoratori saranno qualificati dall’unzione dello Spirito piuttosto che dalla formazione delle istituzioni letterarie” (G. C. p. 474).
Satana lavorerà con tutto il suo potere di inganno per avere una compagnia di uomini a capo della chiesa avventista del settimo giorno al tempo del forte grido, che guarderà con sfavore il lavoro degli umili strumenti guidati dallo Spirito di Dio, che non si sono laureati presso un istituto letterario, con lo stesso sfavore con cui i leader delle chiese protestanti prima del 1844 guardarono tali irregolarità. Dio vuole che migliaia di uomini siano formati nelle nostre scuole, ma non vuole che ricevano una formazione tale che il loro atteggiamento verso la verità sia lo stesso di quello degli uomini di scuola delle altre confessioni prima del 1844. La domanda di massima importanza per noi avventisti del settimo giorno è: Possiamo ottenere un’educazione pratica e liberale per l’opera di Dio senza essere danneggiati durante la formazione? Ci deve essere una via d’uscita.
Quando l’università di battle creek incoraggiava gli studenti a fare corsi che portano a titoli modellati sulle scuole mondane, ricevette la seguente istruzione: “Gli studenti stessi non penserebbero a entrare nell’opera così in ritardo se non fossero spinti da coloro che dovrebbero essere pastori e guardiani”. Questo sistema fu descritto così: “Questo lungo ed estenuante processo, che aggiunge e aggiunge più tempo, più rami”. Il Signore espresse la sua disapprovazione con queste parole: “La preparazione degli studenti è stata gestita secondo gli stessi principi con cui si sono gestite le operazioni di costruzione… Dio sta chiamando e ha chiesto per anni riforme su queste linee… Mentre si usa così tanto tempo per sottoporre alcuni a un corso di studi esaustivo, ce ne sono molti che hanno sete di conoscenza che potrebbero ottenere in pochi mesi. Uno o due anni sarebbero considerati una grande benedizione. Date agli studenti un punto di partenza, ma non sentite che è vostro dovere gestirli anno dopo anno. È loro dovere uscire sul campo per lavorare… Lo studente non dovrebbe consentire a sé stesso di essere vincolato a nessun corso di studi particolare che coinvolge lunghi periodi di tempo, ma dovrebbe essere guidato in tali questioni dallo Spirito di Dio… Vorrei avvisare gli studenti di non avanzare di un passo in questa direzione, nemmeno su consiglio dei loro istruttori, o uomini in posizioni di autorità – a meno che non abbiano prima cercato Dio individualmente con i loro cuori aperti allo Spirito Santo, e ottenuto il suo consiglio in merito al corso di studi contemplato.
Mettete da parte ogni desiderio egoistico di distinguervi… Molti studenti hanno perso di vista il motivo e l’obiettivo che li ha spinti a entrare a scuola, e una cattiva ambizione di assicurarsi un’istruzione di alta classe li ha portati a sacrificare la verità. Ci sono molti che stanno concentrando troppi studi in un periodo di tempo limitato… Consiglio di restringere la pratica di seguire quei metodi di educazione che mettono in pericolo l’anima e rovinano lo scopo per cui vengono spesi tempo e denaro. L’educazione è un grande opera che dura tutta la vita… Dopo che un periodo di tempo è stato dedicato allo studio, nessuno consigli agli studenti di iniziare un altro corso di studio, ma piuttosto consigliate loro di iniziare il lavoro per cui hanno studiato. Stimolateli a mettere in pratica le teorie che hanno acquisito… Coloro che dirigono il lavoro educativo stanno mettendo una quantità troppo grande di studio davanti a coloro che sono venuti a Battle Creek per prepararsi per l’opera del Maestro. Hanno supposto che per loro fosse necessario andare sempre più in profondità nelle linee educative; e mentre stanno seguendo vari corsi di studio, anno dopo anno tempo prezioso viene sprecato”.
Il pensiero da far tenere a mente agli studenti è che il tempo è breve e devono prepararsi rapidamente per fare il lavoro essenziale per questo tempo… Si comprenda che non dico nessuna di queste parole per sminuire l’educazione, ma per avvertire coloro che sono in pericolo di portare ciò che è lecito a estremi illeciti” (T. E., pp. 105-146).
I risultati del seguire questo piano di educazione sono ben illustrati dalle esperienze dell’università di Battle Creek quando stava lavorando duramente per seguire il corso tradizionale che porta a titoli, che la sua facoltà sperava sarebbe stato guardato con favore dal mondo. Le seguenti parole mostrano il pericolo di ricevere una simile educazione: “Lo Spirito Santo è venuto spesso nelle nostre scuole e non è stato riconosciuto, ma è stato trattato come uno sconosciuto, forse come un intruso”. “Il messaggero celeste è stato mandato alla scuola ancora e ancora”. “Il Grande Maestro stesso era in mezzo a voi. Come l’avete onorato? Era estraneo ad alcuni degli educatori?” (T.E., pp. 51, 82, 203).
È con vergogna e tristezza che siamo costretti a riconoscere che noi insegnanti eravamo spiritualmente tanto morti al Maestro celeste, quanto gli uomini di scuola lo erano al primo angelo prima del 1844. La più grande obiezione sollevata contro lo Spirito Santo all’istruire gli insegnanti sui modi giusti di condurre la scuola del tempo, era che avrebbe tolto gli studenti dai loro studi regolari e disturbato i loro piani di finire un corso e prendere la laurea. Alla scuola vennero inviate molte istruzioni sull’argomento dei corsi lunghi e rigidi, ma gli insegnanti e gli studenti dell’università di Battle Creek, in larga misura, si allontanarono dalle istruzioni del visitatore celeste. Dobbiamo ricordare che l’università di Battle Creek non era stata posta nel luogo che lo Spirito aveva indicato. Non seguì il modello per il suo stabilimento; non tentò nemmeno di introdurre e praticare le importanti riforme educative rivelate dal Signore prima del 1844, ma si accontentò di prendere le idee, la vita e l’ispirazione dalle università di quelle confessioni religiose che avevano respinto il messaggio del primo angelo.
Abbiamo già letto che “i costumi e le pratiche dell’università di Battle Creek entrano in tutte le chiese e i battiti del cuore di quella scuola si sentono in tutto il corpo dei credenti” (T. E., p. 184). Pertanto, dobbiamo concludere che siccome tutte le chiese e i credenti erano più o meno sotto l’influenza dell’università di Battle Creek in quel periodo, almeno una grande percentuale di avventisti del settimo giorno avrebbero trattato il visitatore celeste, se fosse andato da loro a suggerire riforme, come gli insegnanti e studenti dell’università di Battle Creek lo avevano trattato. Forse, allora, possiamo capire perché Dio dice: “Il piano delle scuole che dobbiamo stabilire in questi anni finali di lavoro deve essere di un ordine totalmente diverso da quelle che abbiamo stabilito… mi è stato mostrato che nel nostro lavoro educativo non dobbiamo seguire i metodi che sono stati adottati nelle nostro vecchie scuole. Tra noi c’è troppo attaccamento alle vecchie usanze, e per questo siamo molto indietro rispetto a dove dovremmo essere nella realizzazione del messaggio del terzo angelo” (Madison School, p. 29).
I fondatori dell’università di Battle Creek fecero un errore quando non seguirono il piano dato loro dal Signore, ma modellarono la scuola sulle scuole mondane vicino a loro. In questi ultimi giorni arriverà la tua prova. Non devi modellare le tue scuole sulle più vecchie scuole avventiste del settimo giorno, ma devi seguire il modello divino. Se non riusciamo a capire questo piano divino, non avremo parte nel grido forte.
UNA CHIAMATA ALLA RIFORMA – Gli insegnanti dell’università di Battle Creek dell’epoca, ricevettero queste parole: “Una serie di rovesci di Acqua Viva sono caduti su di voi a Battle Creek… Ogni rovescio era un afflusso consacrato di influenza divina; ma non lo riconosceste come tale, invece di bere abbondantemente dai ruscelli della salvezza così liberamente offerti attraverso l’influenza dello Spirito Santo, siete andati alle fogne comuni e avete provato a soddisfare la sete della vostra anima con le acque inquinate della scienza umana. Il risultato è stato un cuore arido nella scuola e dentro la chiesa… Ma spero che gli insegnanti non abbiano ancora superato il limite della durezza del cuore e della cecità mentale. Se verranno visitati nuovamente dallo Spirito Santo, spero che non chiameranno la giustizia peccato e il peccato giustizia. C’è bisogno di cuori convertiti tra gli insegnanti. È necessario un cambiamento di pensieri e metodi di insegnamento che li metta in grado di avere una relazione personale con un Salvatore vivente… Dio si avvicinerà agli studenti perché essi sono fuorviati dagli educatori di cui si fidano” (T. E., pp. 28, 29).
Le istruzioni date all’università di Battle Creek per anni, mostrano che durante tutti quegli anni l’istituzione era instabile su molti dei principi importanti dell’educazione cristiana. Nacque con idee di educazione false fin dalla sua costituzione, e non si rese conto della fonte della sua debolezza. Stava bevendo da corsi d’acqua più o meno inquinati da saggezza mondana, ma non conosceva il suo pericolo. Lei stessa era una portatrice di germi educativi e non se ne rese conto. Le testimonianze dirette inviate all’istituzione, devono convincere ogni credente che crede nelle Testimonianze, che l’università di Battle Creek aveva grande necessità di una riforma dell’educazione.
L’università di Battle Creek realizzò riforme radicali non molto tempo dopo l’invio di queste parole. Abbandonò i corsi di laurea regolari e allo stesso tempo arricchì il curriculum con una serie di materie molto pratiche per il missionario avventista del settimo giorno, e “la libertà nella scelta degli studi venne considerata fondamentale” (Boone, p. 197). Ciascuno studente, con l’aiuto degli insegnanti, sceglieva quegli studi che considerava più essenziali per il lavoro della sua vita. La facoltà si dedicò con tutte le sue forze a quei temi che erano stati trascurati e ai quali Dio aveva chiamato per anni. Quando la scuola si staccò dai corsi e dai titoli stereotipati, si trovò molto più in grado di seguire le istruzioni inviate dal Signore, e il risultato fu che in breve tempo l’università di Battle Creek fu trasferita in una bella tenuta. Le fu data un’opportunità di mettersi nella giusta posizione, e poi arrivò questa dichiarazione notevole: “È l’inizio della riforma educativa.” “Nessun istituto di educazione può opporsi agli errori e alle corruzioni di questa era degenerata senza ricevere minacce e insulti, ma il tempo porrà questa istituzione su una piattaforma elevata” (G. C. Bulletin, 1901, p. 454).
Questo argomento è stato trattato in modo così completo perché alcuni di voi studenti si chiedono perché non organizziamo gli studi in corsi che danno un titolo. Dovreste sapere dove vi trovate e perché vi trovate lì, e dovreste chiedervi: “Sto seguendo il piano istituito dall’università di Battle Creek, che ha influenzato significativamente ogni chiesa della denominazione, o sto seguendo l’altro piano di cui il Signore ha detto: “È l’inizio della riforma educativa?”.
I TITOLI E CIO’ A CUI PORTANO – Le lauree sono state citate indirettamente, poiché sono la ricompensa dei corsi tradizionali. Se non fosse per la laurea, sarebbe impossibile tenere la maggior parte degli studenti legati a un corso prescritto. Tuttavia, l’elemento più pericoloso nel conferimento della laurea non sembra essere compreso da quegli educatori cristiani che si aggrappano a questa usanza. Una laurea è un segno o sigillo di autorità. Nella chiesa cristiana, “il conferimento dei titoli fu originato da un papa,” come segno della sua autorità sul sistema educativo. Oggi i titoli sono conferiti dallo Stato, e lo Stato non ha il diritto di apporre il proprio sigillo al lavoro di un’istituzione se non può approvare il sistema di educazione offerto da quella scuola. La laurea è un segno della sua approvazione. Qualsiasi scuola avventista del settimo giorno che rilascia titoli, in tal modo invita l’ispezione statale, e deve accettare lo standard del mondo e conformarsi al sistema educativo mondano. Sosteniamo di condurre scuole cristiane, tuttavia cerchiamo ancora di insegnare in modo tale da poter soddisfare il sistema mondano. Con il tempo lo Stato richiederà una conformità assoluta al suo sistema o rifiuterà di rilasciare i titoli. Se costruiamo la nostra opera in modo tale da incoraggiare gli studenti a cercare i titoli, c’è il grande pericolo che facciamo compromessi sulla vera scienza dell’educazione per conservare il sigillo dello Stato o marchio. Gli avventisti del settimo giorno non ignorano il fatto anche oggi il Papato ha il controllo praticamente di tutta l’educazione, e in breve tempo questo sarà apertamente riconosciuto. Poi verrà effettuata l’ispezione delle nostre scuole che rilasciano titoli, direttamente dal Papato, e un titolo, se concesso, verrà di nuovo direttamente da quell’organizzazione. Sarà un sigillo o un marchio della bestia. Altri protestanti fallirono qui. Cosa dovremmo fare noi studenti avventisti del settimo giorno? Un educatore ha così riassunto tutta la questione dei titoli: “Dalla sua prima introduzione nella scuola, al conseguimento della laurea, insegnanti, genitori e i loro amici stretti cospirano con i loro sforzi per stimolare il ragazzo a superarne un altro. Gli uomini indossano titoli come le donne indossano cappelli raffinati, gioielli nei capelli, anelli alle orecchie e sulle dita, e nastri dai colori vivaci che volano al vento. Considerate, per esempio, il valore ornamentale di A. M., M. S., Ph. D. o il valore sociale di una straordinaria combinazione decorativa come quella goduta da James Brown, A. M., Ph. D., LL. D., D. D. Ognuno di questi titoli costa quanto un diamante di medie dimensioni, o una grande perla (non la perla di gran valore), e viene indossato praticamente per lo stesso motivo. Non indica necessariamente qualcosa. John Smith, sarto; James Brown, fabbro; Signor Jones, geometra: sono esempi di titoli che producono nella mente qualcosa di più del semplice effetto decorativo. Questi indicano il mestiere o la professione con cui l’uomo ottiene il proprio sostentamento”.
Poiché il titolo mette semplicemente il possessore in una posizione che lo distingue da quelli che non ne detengono uno, e non è un’indicazione del potere per avere successo, gli uomini mondani che stanno costruendo un’aristocrazia educativa, ritengono che sia necessario proteggersi limitando il potere di conferire titoli accademici. Dicono: “Dovrebbe esserci una legislazione che regoli la concessione dei titoli accademici”. Il seguente estratto di un rapporto firmato da un numero di presidenti delle principali università, è apparso nelle colonne della rivista Educational Review: “Il potere che conferisce i titoli non deve essere concesso a nessuna istituzione che abbia requisiti per l’ammissione e per la laurea inferiori allo standard minimo stabilito dalla commissione, o a qualsiasi istituzione la cui dotazione produttiva non sia pari ad almeno 100.000,00 dollari. Questa legge è ammirevole, e dovrebbe essere adottata da ogni stato dell’unione, per fare in modo che l’istruzione non autorizzata possa andare nella direzione delle regolazioni dello Stato”.
Sarai interessato alla seguente dichiarazione contenuta in una lettera, scritta dal segretario dell’educazione della denominazione avventista del settimo giorno nel 1896, relativa a un’intervista con la signora E.G. White su questo argomento: “Le spiegai il significato dei titoli e il loro significato, e il corso generale di studi da essi implicato agli occhi di altri educatori, e la sua idea sembrava essere che non è necessario prestare attenzione a queste cose; ciò che vogliamo fare è educare per il servizio qui e nel futuro regno eterno; e che la questione per il nostro popolo non è se un giovane ha una laurea, ma se ha una preparazione adeguata in modo che possa essere una benedizione per gli altri in questo lavoro… Vorrei sentirmi perfettamente libera di organizzare l’opera proprio come pensavo sarebbe meglio per i giovani e per l’ opera, senza essere vincolata all’idea che lei debba continuare un corso di studi per poter concedere titoli costantemente”.
L’obiettivo delle nostre scuole dovrebbe essere quello di preparare gli studenti a portare il messaggio della seconda venuta di Cristo in tutto il mondo, e prepararli rapidamente. “La sua opera non deve aspettare mentre i suoi servitori ricevono preparazioni meravigliosamente elaborate, come quelle che le nostre scuole stanno pianificando di dare” (T. E., p. 120).
Speriamo che gli avventisti del settimo giorno possano salvare sé stessi da quelle trappole che catturarono le denominazioni protestanti prima del 1844.
“Prima di portare il messaggio della verità presente in tutta la sua pienezza ad altri paesi, dobbiamo prima rompere ogni giogo. Dobbiamo entrare nella linea della vera educazione camminando nella saggezza di Dio, e non nella saggezza del mondo. Dio chiama messaggeri che saranno veri riformatori. Dobbiamo educare, educare, per preparare un popolo che capirà il messaggio, e poi darà il messaggio al mondo” (Madison School, p.30). L’obiettivo di questi studi è quello di aiutare voi studenti a capire le istruzioni del paragrafo appena letto, affinché possiate evitare le insidie educative, “entrare nella linea della vera educazione” e avere una parte nel portare il messaggio al mondo.
Ripasseremo brevemente l’argomento ed elencheremo i principi educativi importanti che si trovano in entrambi i sistemi. Mentre li presentiamo, determina il tuo atteggiamento verso ciascuno di essi e indaga le ragioni della tua posizione. Ti viene chiesto di fare questo con la speranza che ciò rafforzi la tua posizione sui quesiti riguardanti l’educazione, ti aiuti a “entrare nella linea della vera educazione,” e così tu sia meglio preparato a portare il messaggio dell’imminente ritorno di Cristo. Lo facciamo con la speranza che tu possa percepire più pienamente il profondo significato dell’affermazione: “Ora come mai prima dobbiamo capire la vera scienza dell’educazione. Se non riusciamo a capire questo, non avremo mai un posto nel regno di Dio”.
Studenti, state facendo tutto il possibile per portare la vostra scuola “nella linea della vera educazione?”.
“Gli studenti sono nelle nostre scuole per una formazione speciale, per familiarizzare con tutti i rami del lavoro, in modo che, se dovessero partire come missionari, possanno essere autonomi e capaci, grazie alle loro capacità coltivate, di provvedere alle comodità e alle strutture necessarie” (T., Vol. 6, p. 208). “Gli studi generalmente dovrebbero essere pochi e ben scelti, e quelli che frequentano le nostre università devono avere una formazione diversa da quella delle scuole comuni di oggi” (C. E., p. 47).
Oltre a quelle materie generalmente considerate essenziali, noi abbiamo le seguenti che le nostre scuole dovrebbero insegnare, in modo che lo studente che lascia l’istituzione, sia attrezzato non solo per insegnarle ad altri, ma per usarle per mantenersi.
CARPENTERIA E COSTRUZIONE – “Sotto la guida di carpentieri esperti… gli studenti stessi dovrebbero erigere edifici sul terreno della scuola… imparando a costruire in modo economico” (T., Vol. 6, p. 176)
AGRICOLTURA: RACCOLTA DELLA FRUTTA, GIARDINAGGIO – “Lo studio in materia di agricoltura dovrebbe essere l’ABC dell’educazione impartita nelle nostre scuole… Dovrebbero essere piantati piccoli frutteti, e coltivati fiori e ortaggi… (Gli studenti) devono piantare alberi da frutto e ornamentali” (Idem, pp. 179. 182).
VARI MESTIERI – “Bisognerebbe preparare il necessario per insegnare battitura del ferro, pittura, calzoleria, cucina, panetteria, lavanderia, rammendi, dattilografia e stampa” (Idem, p. 182).
ALLEVAMENTO DI BESTIAME E POLLAME – “Agli studenti viene insegnato… a prendersi cura saggiamente del bestiame e del pollame” (An Appeal for the Madison School).
INFERMIERISTICA – “La formazione per l’opera medico missionaria è uno degli obiettivi più grandi per cui una scuola possa essere istituita (Idem).
FACCENDE DOMESTICHE – “Ragazzi e ragazze dovrebbero acquisire una conoscenza delle faccende domestiche… Fare un letto e mettere una stanza in ordine, lavare i piatti, preparare un pasto, lavare e riparare i propri vestiti, è una formazione che non renderà nessun ragazzo meno virile… Lasciate che le ragazze, a loro volta, imparino a sellare e cavalcare un cavallo, e ad usare la sega e il martello, nonché il rastrello e la zappa” (ED., p. 216).
CUCINA E CUCITO – “Avrebbero dovuto esserci insegnanti esperti per dare lezioni alle giovani donne nel settore della cucina. Le ragazze avrebbero dovuto essere istruite a fabbricare abiti, tagliare, realizzare e rammendare indumenti” (C. E., p. 19)
AUTOSUFFICIENZA ECONOMICA – Gli studenti “hanno imparato a mantenersi da soli, e non potevano ricevere una formazione più importante di questa.” “La lezione di auto-aiuto appresa dallo studente, aiuterà molto a preservare le istituzioni di apprendimento dal fardello del debito” (ED., p. 221).
LAVORO MANUALE – Nel lavoro manuale c’è una scienza che gli educatori cristiani devono riconoscere. Sviluppa il cervello così come il corpo. Gli scienziati hanno scoperto che uno sviluppo mentale simmetrico è impossibile senza questo allenamento fisico, poiché un’area importante del cervello si sviluppa con l’uso della mano. Ancora una volta, ci aspetta un momento di difficoltà quando quelli che sono nella “linea della vera educazione” non avranno accesso a macchinari oggi così comuni, e molto lavoro che ora viene fatto in fabbrica e in laboratorio, per necessità dovrà essere fatto a mano. Ma il successo in questo, come in ogni riforma, sarà proporzionale all’amore per la causa. L’educatore che parlò della formazione manuale come di “educazione di manico di zappa” proveniva da una scuola il cui consiglio di amministrazione aveva fornito servizi per l’insegnamento dell’agricoltura e di vari mestieri, ma questi erano stati tutti trascurati. L’atteggiamento di quell’insegnante portò gli studenti a pensare che queste importanti materie fossero solo secondarie.
È NECESSARIO CAMBIARE IL PROGRAMMA – Molte delle materie del curriculum, ha detto il Signore, non sono essenziali e dovrebbe essere eliminate. Questi studi pratici, dice, sono essenziali, ma non riusciranno a trovare il posto adatto accanto alle materie intellettuali fino a che il programma, seguito da anni e adattato al vecchio ordine, venga radicalmente modificato per soddisfare le nuove richieste. Ancora una volta, è necessario fare un certo numero di riforme radicali prima che venga realizzato un programma che dia agli studenti l’opportunità di guadagnare le spese scolastiche mentre studiano. “Abbiamo bisogno di scuole autosufficienti, e questo può avvenire se insegnanti e studenti saranno utili, industriosi ed economici” (T., 24 gennaio 1907). Dobbiamo avere scuole di questo tipo per formare i missionari che Dio chiama a dare il forte grido.
SCUOLE DI UN NUOVO ORDINE – “Il piano delle scuole che dobbiamo istituire in questi anni finali dell’opera, devono essere di un ordine completamente diverso da quelle che abbiamo istituito… Tra noi c’è troppo attaccamento alle vecchie usanze; e per questo siamo molto indietro rispetto a dove dovremmo essere nello sviluppo del messaggio del terzo angelo. Poiché gli uomini non riuscirono a comprendere lo scopo di Dio nei piani presentati a noi per l’educazione degli operai, in alcune delle nostre scuole sono stati seguiti metodi che hanno ritardato l’opera di Dio invece di farla avanzare” (Madison School, p. 29).
Nella scuola con il nuovo ordine di cose troveremo che oltre ad altri studi essenziali, “agli studenti è stato insegnato a coltivare le proprie colture, a costruire le proprie case e a prendersi cura saggiamente del bestiame e del pollame. Hanno imparato a diventare autosufficienti, e non potevano ricevere una formazione più importante di questa. Così hanno ottenuto un preziosa educazione per essere utili nei campi missionari.
“A questo si aggiunge la conoscenza di come trattare i malati e prendersi cura dei feriti. Questa formazione per l’opera medico missionaria è uno degli obiettivi più grandi per cui una scuola può essere istituita. Il lavoro educativo a scuola e il sanatorio possono andare avanti mano nella mano. Le istruzioni fornite alla scuola andranno a beneficio dei pazienti, e le istruzioni impartite ai pazienti del sanatorio saranno una benedizione per la scuola… Il tipo di educazione fornita… è tale che verrà considerata un tesoro di grande valore da parte di coloro che intraprendono il lavoro missionario in campi all’estero. Se molti altri studenti in altre scuole stessero ricevendo una formazione simile, noi come popolo saremmo uno spettacolo per il mondo, gli angeli e gli uomini. Il messaggio verrebbe portato rapidamente a ogni paese, e alle anime che ora sono nelle tenebre, verrebbe portata la luce.
“Presto arriverà il tempo in cui il popolo di Dio, a causa della persecuzione, verrà disperso in molti paesi. Quelli che hanno ricevuto un’educazione completa avranno un grande vantaggio ovunque si trovino. Il Signore rivela la saggezza divina nel dirigere così il suo popolo, in modo che alleni tutte le sue facoltà e capacità per il lavoro di diffusione della verità… Non avete tempo da perdere. Satana presto si alzerà per creare ostacoli; lasciate avanzare il lavoro mentre può… Poi la luce della verità verrà portata avanti in modo semplice ed efficace e un gran lavoro per il Maestro verrà realizzato in breve tempo… Dobbiamo imparare ad accontentarci di cibo e vestiti semplici, così da poter risparmiare risorse da investire nell’opera del vangelo” (Ellen G. White, An Appeal for the Madison School).
C’È SPERANZA – È vostro dovere, come studenti, cercare di capire qual è il piano di Dio per le nostre scuole, e possa questo piccola storia aiutarvi a comprendere meglio il tipo di educazione che esisteva nelle nostre scuole più vecchie, in modo da poterla evitare. Lasciate che vi colpisca ancora con il pensiero che dovete cercare Dio perché vi aiuti a non farvi porre gioghi di educazione mondana sul collo, neanche dai vostri insegnanti. Ricordate che Dio ha detto queste parole taglienti a noi insegnanti e studenti: “Siamo in pericolo certo di portare nel nostro lavoro educativo le usanze e le mode che prevalgono nelle scuole del mondo” (Madison School, p. 28).
Abbiamo trascorso anni vagando nel deserto dell’educazione mondana. Se ci manca la fiducia e il coraggio per attuare questa riforma, Dio susciterà uomini che lo faranno. Sappiamo già di educatori mondani che guardano con favore al piano di educazione che ci è stato consegnato. Ad esempio, l’attuale Commissario alla Pubblica Istruzione degli Stati Uniti, il dottor P. P. Claxton, come l’Horace Mann di un tempo, lo guarda con favore; e dopo aver visitato una serie di scuole che si stanno sforzando di attuare queste riforme, ha espresso a un gruppo di insegnanti il suo apprezzamento per il sistema di educazione con le seguenti parole:
“Vorrei tanto che fosse possibile per me essere presente all’incontro di insegnanti e infermieri delle scuole della collina, che farete questa settimana. Sono molto interessato al lavoro che queste scuole stanno facendo. Il lavoro che state facendo a Madison è notevole e degno di lode. Se riuscite a mantenere permanentemente la scuola su questa base, non potrà che realizzare una grande opera. Il lavoro che state facendo è altamente pratico e mi sembra basato su principi fondamentali importanti per l’educazione. Lo stesso è vero per le piccole scuole che ho visitato, e seguirò il loro progresso con il massimo interesse. Credo che riuscirete a realizzare ciò che avete in mente. Tutta l’educazione deve crescere dalla vita delle persone istruite. Voi e gli insegnanti che state inviando riconoscono saggiamente questo principio. Al fine di educare i bambini, anche i genitori devono essere istruiti. Tutta la vera educazione deve essere educazione dell’intera comunità, e deve prendere possesso della vita che le persone vivono, rendendole più intelligenti per questa vita. È difficile e praticamente impossibile raggiungere condizioni migliori fino a quando non saranno capite le condizioni attuali”.
Abbiamo noi lo spirito di Caleb e Giosuè e diremo: Siamo in grado, con l’aiuto di Dio, di costruire una scuola “nella linea della vera educazione?”. Dobbiamo ricordare la promessa che le nostre scuole “sono prigioniere di speranza, e Dio le correggerà, le illuminerà e le riporterà nella loro posizione corretta di separazione dal mondo”. Se siamo volenterosi e obbedienti, Dio ci darà la vittoria di cui abbiamo bisogno.
“Non lasciamo che nessun amministratore, insegnante o aiutante torni al suo modo abituale di lasciare che la propria influenza negativa ostacoli il piano stesso che il Signore ha presentato come il miglior piano per l’educazione fisica, mentale e morale della nostra gioventù. Il Signore chiede di fare passi in avanti” (R. & H., 27 dicembre 1901).
“Insegnanti, abbiate fiducia in Dio e andate avanti. La mia grazia vi basta (2 Corinzi 12: 19), è la promessa del grande Maestro. Cogliete l’ispirazione di queste parole, e non date mai voce al dubbio e all’incredulità, mai. Siate energici. Non esiste un servizio a metà nella religione pura e senza macchia” (T. E., p. 30). “Prima che possiamo portare il messaggio della verità presente in tutta la sua pienezza ad altri paesi, dobbiamo prima rompere ogni giogo. Dobbiamo entrare nella linea della vera educazione, camminando nella saggezza di Dio, e non nella saggezza del mondo. Dio chiama messaggeri che saranno veri riformatori. Dobbiamo educare, educare, per preparare un popolo che capirà il messaggio e poi lo trasmetterà almondo (Madison School, p. 30). “Ora come mai prima dobbiamo capire la vera scienza dell’educazione. Se non riusciamo a capire questo, non avremo mai un posto nel regno di Dio”.
Copyright © 2023 All Rights Reserved.